SPAGNA. La Grande Distribuzione Organizzata INDAGINE

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1 INDAGINE SPAGNA La Grande Distribuzione Organizzata Studio realizzato dalla Dott.ssa Carmen Barrantes Data di realizzazione: aprile 2012

2 INDICE QUADRO ECONOMICO DEL PAESE 3 ANALISI DELLA STRUTTURA DISTRIBUTIVA 7 LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA - GDO 10 Distribuzione mista con base alimentare 10 - Ipermercati 13 - Supermercati e Discount 16 Distribuzione all ingrosso 20 - Centrali di acquisto 20 - Cash & Carry 20 - Mercati centrali all ingrosso 22 Distribuzione specializzata 23 - Grandi magazzini 23 - Catene di negozi 24 - Franchising 25 - Grandi superfici specializzate 26 - Centri commerciali 27 IL COMMERCIO ELETTRONICO E LA GDO 28 NORMATIVA COMMERCIO AL DETTAGLIO 31 SITI WEB DEI PRINCIPALI OPERATORI DELLA GDO 32 Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

3 QUADRO ECONOMICO DEL PAESE L economia spagnola, dopo la leggera flessione del 2010 (-0,1%), ha segnato nel 2011 una crescita dello 0,7%. Tuttavia, l andamento trimestrale evidenzia un progressivo rallentamento dell attività che ha subito nel periodo ottobre/dicembre una flessione intertrimestrale dello 0,3% dovuta alla forte contrazione della domanda interna. Il modello di comportamento economico, mostrato dal paese dall inizio della crisi, si è accentuato nel Infatti, il contributo negativo della domanda interna alla crescita del PIL si è posizionato su -1,8 punti percentuali (-1,0 pp nel 2010), mentre l apporto positivo del settore estero è stato di 2,5 punti percentuali (0,6 pp nel 2010). Tutti i componenti della domanda interna hanno subito un calo significativo nell ultimo periodo dell anno. A tale andamento hanno contributo, da una parte, la forte riduzione della spesa pubblica condizionata dagli obiettivi di deficit e, dall altra, il peggioramento della crisi dei debiti sovrani in Europa. Quest ultimo fattore ha influenzato negativamente la domanda esterna e la concessione dei crediti, incrementando, inoltre, le incertezze sul futuro del paese. L economia spagnola è cresciuta dello 0,7% nel pur evidenziando un forte rallentamento dell attività nell ultimo periodo dell anno. Principali indicatori economici (1) 2011 (1) 2012 (2) PIL nominale (valori in milioni di ) PIL reale (var %) -3,7-0,1 0,7-1,7 Consumi privati (var %) -4,3 0,8-0,1-1,4 Consumi pubblici (var %) 3,2 0,2-2,2-11,5 Investimenti fissi lordi (var %) -16,0-6,3-5,1-6,9 Beni strumentali ed altri prodotti (var%) -24,8 5,1 1,4-5,3 Edilizia (var%) -11,9-10,1-8,1-7,8 Domanda interna (contributo alla crescita del PIL in %) -6,4-1,0-1,8-4,6 Tasso di inflazione / media del periodo (%) -0,3 1,8 3,2 1,6 Tasso di disoccupazione (% sulla popolazione attiva) 18,0 20,1 21,6 24,3 (1) Dati aggiornati in base all ultima pubblicazione (16/02/2012) realizzata dal locale Istituto di Statistica. (2) Dati di previsione pubblicati in data 02/03/2012 dal Ministero spagnolo dell Economia e della Competitività. Fonte: Dati 2009/2011 INE (Istituto spagnolo di statistica) BE (Banco de España) // Dati di previsione INE e Ministerio de Economía y Competitividad. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

4 Infatti, le previsioni di crescita del PIL spagnolo per il 2012 sono notevolmente peggiorate negli ultimi mesi. Previsioni di crescita del PIL spagnolo (variazione media annua in percentuale) ENTI Data agg. % Data agg. % Data agg. % Data agg. % Governo spagnolo aprile ,3 marzo ,7 aprile , Banca centrale spagnola marzo ,8 gennaio ,5 marzo ,5 gennaio ,2 CE novembre ,7 febbraio ,0 novembre ,7 febbraio FMI settembre ,8 gennaio ,7 settembre ,1 gennaio ,3 OCSE novembre , novembre , Da evidenziare che la Banca centrale spagnola ha fissato nel 1,5% la flessione dell economia locale nel 2012 ed avanza una previsione di crescita limitata a due decimi per il Peggiori sono i risultati attesi per la Spagna dal FMI che, nel mese di gennaio 2012, ha pronosticato andamenti negativi sia per il 2012 (-1,7%) che per l anno successivo (-0,3%). Le previsioni avanzate dal governo spagnolo all inizio del mese di marzo 2012, confermano le stime più negative, fissando nel 1,7% la contrazione dell economia spagnola nell anno in corso. Nell analisi disaggregata delle componenti della domanda interna, il consumo privato ha registrato nel 2011 andamenti altalenanti nei periodi trimestrali. Le leggere crescite verificatesi nel primo e terzo trimestre hanno permesso di compensare le flessioni del secondo e, soprattutto, dell ultimo trimestre dell anno (-1,1%), limitando il decremento medio annuo di questa variabile allo 0,1%. Spicca il trend negativo del commercio al dettaglio, in particolare, delle autovetture che nel 2011 ha segnato una diminuzione del 17,7% rispetto al La maggior parte delle fonti prospetta andamenti negativi per il consumo privato spagnolo con flessioni che protrebbero oscillare dal 1,4% (previsione governativa) al 2,5% (previsione dell entità bancaria Bankia). La spesa pubblica ha registrato un decremento medio annuo del 2,2% nel Le riduzioni di questa spesa hanno colpito gli stipendi dei funzionari della pubblica amministrazione e, soprattutto, gli acquisti di beni e servizi da parte di soggetti pubblici. Lo scenario macroeconomico disegnato dal governo attuale prevede per il 2012 una contrazione della spesa pubblica dell 11,5%, flessione molto superiore a quelle avanzate all inizio dell anno da altri soggetti come la Banca centrale (-6,3%) o la Confindustria spagnola ( 7,0%). Inoltre, gli investimenti pubblici subiranno nel 2012 un taglio del 40% secondo quanto prospettato dal Ministro dell Economia, Luis de Guindos. Gli investimenti lordi fissi hanno segnato l anno scorso un decremento medio del 5,1% con andamenti differenziati per le sue principali componenti. I beni strumentali hanno avuto una crescita dell 1,4%, sensibilmente inferiore a quella registratasi nel 2010 (+5,1%) ed il settore delle costruzioni ha subito un calo dell 8,1% (-10,1% nel 2010). Le previsioni governative fissano nel 1,7% la contrazione che subirà il PIL spagnolo nel 2012 Il consumo privato ha segnato un calo dello 0,1% nel 2011 e le previsioni per l anno in corso non sono positive. La spesa pubblica ha registrato un decremento del 2,2% e lo scenario prospettato per il 2012 fissa una riduzione dell 11,5%. Anche gli investimenti lordi fissi hanno registrato andamenti negativi. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

5 Le previsioni pubblicate dal governo Rajoy indicano per il 2012 una contrazione degli investimenti del 6,9%, con flessioni del 5,3% per i beni strumentali e del 7,8% per l edilizia. Sul fronte della produzione, il 2011 ha segnato andamenti positivi per l agricoltura (+0,6%), l industria (+1,9%) ed i servizi (+1,1%). Tuttavia, nell ultimo trimestre dell anno si è verificata una decelerazione dell attività che ha colpito tutti i settori ed, in particolare, quello dell industria che è passato da tassi di incremento superiori al 2% nei primi nove mesi dell anno, ad un calo dello 0,4% nel periodo ottobre/dicembre. L edilizia, pur mantenendo il trend decrescente, ha rallentato significativamente i ritmi negativi (-7,8% nel 2010 / - 3,8% nel 2011). L Indice dei Prezzi al Consumo - IPC si è posizionato nel mese di dicembre 2011 sul 2,4%, inferiore di cinque decimi rispetto al mese precedente. La media annuale si è attestata sul 3,2% e la previsione per l intero 2012 dovrebbe aggirarsi sull 1,6%. Si sono verificate leggere crescite dei settori produttivi con l eccezione dell edilizia. 4,5 4,0 3,5 3,3 3,6 3,6 3,8 3,5 Andamento IPC 3,2 3,1 3,0 3,1 3,0 2,9 3,0 2,5 2,0 2,4 2,0 2,0 1, gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 2012 gennaio febbraio* * Febbraio 2012 dato stimato Fonte: INE Istituto spagnolo di statistica Il dato senz altro peggiore per l economia locale è quello relativo al tasso di disoccupazione, che nel quarto trimestre del 2011 ha raggiunto il 22,85% ( persone) della popolazione attiva, la media annuale si colloca sul 21,6% e le previsioni delle autorità spagnole per il 2012 sono drammatiche, dato che anticipano tassi superiori al 24%. Per regioni, il tasso di disoccupazione oscilla tra il 12,6% dei Paesi Baschi e il 31,2% dell Andalusia. Il numero di famiglie spagnole che, alla fine del 2011, avevano tutti i suoi componenti disoccupati è stato di Sulla base dei dati pubblicati dal locale Ministero delle Finanze lo scorso mese di febbraio, le amministrazioni pubbliche spagnole hanno chiuso il 2011 con un deficit di milioni di euro, pari all 8,51% del PIL. I dati confermano, pertanto, lo scostamento di 2,51 punti percentuali rispetto all obiettivo di deficit del 6% concordato con l UE. La forte disoccupazione continua a pesare fortemente sull economia spagnola. Il deficit pubblico spagnolo ha superato nel 2011 l 8,5% del PIL. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

6 A tale situazione hanno contribuito la totalità delle amministrazioni spagnole. Infatti, quella centrale ha segnato un deficit del 5,1% con una deviazione di 0,3 punti rispetto all obiettivo previsto per il Il sistema di previdenzia sociale, per il quale era stato prospettato un surplus dello 0,4%, ha chiuso l anno con un deficit dello 0,09%. Tuttavia, la situazione più grave è quella delle comunidades autónomas (regioni) che hanno mantenuto un deficit del 2,94% scostandosi di 1,6 punti dall obiettivo iniziale. Di fronte a questa situazione, il governo spagnolo aveva deciso unilateralmente, all inizio del mese di marzo, di fissare l obiettivo di deficit per il 2012 al 5,8% e non al 4,4% come precedentemente concordato con Bruxelles. Tuttavia, l Eurogruppo ha limitato tale deviazione al 5,3%, percentuale che è stata accettata dalla Spagna e che comporterà un riduzione addizionale della spesa pubblica di 5 miliardi di euro nel Tale riduzione graverà, secondo quanto indicato dal ministro spagnolo delle finanze, sull amministrazione centrale dello Stato. Pertanto, i tagli complessivi che saranno applicati nel presente anno si aggireranno sui 35 miliardi di euro. L obiettivo di deficit per il 2013 è rimasto immutato al 3%. Sono state, inoltre, accelerate le riforme da tempo attese. Infatti, nel mese di febbraio è stata approvata la riforma finanziaria che obbliga le banche spagnole a riserve supplementari per 52 miliardi di euro per coprire gli attivi immobiliari di dubbia riscossione. Nel mese di marzo ha visto la luce la Reforma laboral che dovrebbe flessibilizzare il mercato del lavoro e propiziare, nel medio termine, la dinamizzazione dell occupazione. Sono, inoltre, in fase di definizione i meccanismi che permetteranno di saldare i debiti (intorno ai 30 miliardi di euro) delle Amministrazioni regionali e locali nei confronti dei loro fornitori. Si prospetta, altresì, prima della prossima estate, la cosiddetta Ley de los Emprendedores (Legge degli imprenditori) che agevolerà l avvio delle nuove attività imprenditoriali. Tra i compromessi assunti dal nuovo governo restano da affrontare alcune riforme prioritarie come quella del settore energetico e del sistema scolastico. La situazione delle Comunidades Autónomas è particolarmente grave. Gli obiettivi di deficit per i prossimi anni sono stati fissati al 5,3% per il 2012 ed al 3% per il Il governo del premier Rajoy ha approvato alcune delle riforme da tempo attese, come quella del mercato del lavoro. Tali riforme continueranno a ritmo accellerato nel Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

7 ANALISI DELLA STRUTTURA DISTRIBUTIVA La distribuzione in Spagna è caratterizzata, più che in altri paesi europei, da continue fusioni ed acquisizioni, con uno squilibrio di forze a vantaggio dei giganti della distribuzione rispetto ai produttori. Inoltre, la crisi iniziatasi nel 2008 ha fatto sentire, nel 2009, i suoi effetti più virulenti sia sui consumatori e le loro abitudini, sia sulle politiche commerciali e di espansione degli operatori della GDO. L analisi dei risultati ottenuti nel 2010 evidenzia un cambiamento di tendenza che ha segnato un aumento delle vendite di circa l 1% e ha mantenuto, soprattutto, i livelli di investimento. La stima dei capitali investiti dalla GDO si aggira sui milioni di euro, essendo la catena Mercadona, con 575 milioni di euro, il principale investitore. I primi dati disponibili relativi al 2011, confermano questo leggero recupero e registrano incrementi dell 1,5% della superficie di vendita e dello 0,6% del numero di punti vendita rispetto all anno precedente. Questo sforzo economico è stato indirizzato verso nuove strategie commerciali incentrate soprattutto nel pricing (determinazione del prezzo), nel rinnovo degli equipaggiamenti commerciali e nel dotare gli spazi espositivi di una nuova immagine. Da non dimentic 0are, inoltre, la crescita sostenuta dei canali distributivi on line che puntano sull innovazione e sui nuovi servizi. La GDO ha dovuto adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori che sono diventati molto più individualisti, realizzano acquisti pianificati ed includono nei loro carrello delle spese sia prodotti Premium (prezzi nella fascia più alta per la categoria merceologica trattata), sia prodotti di Primo Prezzo (prezzi più economici per la categoria merceologica trattata). A queste caratteristiche del moderno consumatore si aggiunge la domanda sempre crescente di servizi complementari all acquisto. Andamento della spesa familiare spagnola (spesa media familiare) 2010* 2006 Voci di spesa % sul totale % sul totale della spesa della spesa TOTALE , ,0 Alimenti e bevande non alcoliche , ,4 Bevande alcoliche e tabacco 563 1, ,1 Indumenti e calzature , ,6 Alloggio/ consumi domestici (acqua, elettricità ) , ,0 Mobilia ed altre spese per la casa , ,9 Sanità 902 3, ,2 Trasporti , ,4 Comunicazione 867 2, ,1 Attività ricreative e culturali , ,6 Formazione e istruzione 278 0, ,0 Hotel, ristoranti e caffetteria , ,1 Altro , ,6 La GDO recupera l andamento positivo e mantiene i livelli di investimento. Adattamento della distribuzione alle nuove caratteristiche dei consumatori. * Ultimi dati disponibili Fonte: Encuesta Continua de Presupuestos Familiares - INE (Istituto spagnolo di Statistica) elaborazione dati ufficio ICE di Madrid. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

8 Inoltre, nel corso degli anni si é registrata una progressiva riduzione della voce alimentare sul totale della spesa familiare spagnola. Durante lo scorso decennio si è passati dal 26% del 1990 al 20% del 2002, con una flessione di circa mezzo punto ogni anno. Invece, ultimamente si é verificata una riduzione meno evidente: la quota alimentare si è mantenuta nel 2010 intorno al 14%, percentuale uguale a quella del I prodotti a marchio del distributore (MDD), che oltre all economicità sono percepiti sempre di più come sicuri e di qualità, hanno raggiunto, nel 2010 una quota di mercato del 41,7%, percentuale che supera di 4,5 punti percentuali quella del Da evidenziare, infatti, il peso rappresentato da questi prodotti nelle vendite di salumi (55,6%), succhi (55,4%) e conserve (53,1%) e la forte crescita che hanno registrato nei segmenti delle bevande alcoliche e di quelle rinfrescanti, ove detengono quote del 12,9% e del 13% rispettivamente. In uno scenario come quello attuale, il prezzo continua ad essere determinante. Tuttavia, recenti studi indicano altri elementi che incidono significativamente nelle decisioni di acquisto dei consumatori. La prossimità del punto vendita, ad esempio, si presenta come il principale fattore di fidelizzazione dei clienti. Secondo gli ultimi analisi della SymphonyIRI (gruppo leader nel Marketing Mix Modeling) le decisioni di acquisto prese direttamente all interno del punto vendita rappresentano il 57,1% del totale e, da questa percentuale, il prezzo condiziona il 26,9% delle scelte, mentre il restante 30,2% viene dato da altri fattori, quali la varietà dell assortimento, la visibilità, la promozione o lo stock. Gli operatori della GDO, come già accennato, sono andati incontro sia alle esigenze di risparmio, sia alla necessità di adeguarsi ai consumatori offrendo prodotti su misura e adoperando strategie innovative indirizzate verso nuovi formati commerciali. Il numero dei punti vendita al dettaglio si è attestato, all inizio del 2011, sui , segnando un decremento dell 1,8% rispetto al Si conferma, pertanto, la tendenza negativa degli ultimi anni che hanno mantenuto flessioni ininterrotte dal La distribuzione geografica dei dettaglianti colloca al primi posti le regioni di Andalusia, Catalogna, Madrid e Comunità di Valencia che, nel loro insieme, rappresentano il 57,7% del totale spagnolo. Dal lato opposto si trovano le città autonome di Ceuta e Melilla e le regioni di La Rioja, Cantabria e Navarra con quote inferiori al 2%. La densità del commercio al dettaglio di prodotti alimentari e bevande in rapporto alla popolazione viene stimata in Spagna in 6,6 negozi e 436 m² per abitanti. Questa densità supera la media dell Unione Europea. Stabile al 14% la quota alimentare sulla spesa media familiare. Cresce il consumo dei prodotti MDD. Prezzo e prossimità del punto vendita, fattori determinanti delle decisioni di acquisto. Andamento decrescente del numero di punti vendita al dettaglio. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

9 Andamento dei punti vendita al dettaglio (nº locali) Fonte: DIRCE (Censimento imprese) dell INE (Istituto spagnolo di Statistica) elaborazione dati ufficio ICE di Madrid. Distribuzione geografica dei punti vendita al dettaglio (% sul totale) Andalusia Catalogna Madrid C.Valenciana Galizia Castilla y León Paesi Baschi Canarie Castilla - La Mancha Murcia Aragona Extremadura Baleari Asturie Navarra Cantabria La Rioja Ceuta e Melilla 1,3% 1,2% 0,7% 0,4% 2,2% 3,0% 2,7% 2,5% 2,4% 6,5% 5,6% 4,7% 4,7% 4,4% 11,5% 11,1% 16,2% 18,9% Fonte: DIRCE (Censimento imprese) dell INE (Istituto spagnolo di Statistica elaborazione dati ufficio ICE di Madrid. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

10 LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA Le figure più rilevanti della GDO nel mercato spagnolo sono: ipermercati, supermercati, discount, grandi magazzini, catene di negozi e franchising. Queste formule distributive possono essere raggruppate intorno a due grandi macro-categorie: la cosiddetta Distribuzione mista con base alimentare (composta prioritariamente da ipermercati, supermercati e discount) e la Distribuzione specializzata che opera in segmenti merceologici specifici (tessile, elettrodomestici, mobili, fotografia, giocattoli). In quest'ultimo gruppo le formule distributive più comuni sono le catene di negozi, i grandi magazzini ed il franchising. A queste tipologie bisogna però necessariamente aggiungere le Grandi superfici specializzate ed i centri commerciali, vista la loro importanza sia in termini di superficie di vendita che di fatturato. Nell'analisi della struttura distributiva del Paese è necessario includere, inoltre, alcune formule di distribuzione all'ingrosso come le centrali d'acquisto, i cash & carry ed i mercati centrali all ingrosso. Questi ultimi rivestono particolare importanza per i prodotti alimentari. Infine, appare opportuna una breve analisi dell e-commerce, vista la sempre maggiore importanza di questa formula distributiva. Due grandi famiglie della GDO: Distribuzione mista con base alimentare e Distribuzione specializzata. Distribuzione mista con base alimentare Lo studio della distribuzione mista con base alimentare presuppone la distinzione tra quelli che sono i suoi principali canali: ipermercati, supermercati e discount. Gli ipermercati sono la forma distributiva che conosce l offerta più ampia, soprattutto per quanto riguarda il volume dell assortimento. Il prodotto alimentare rimane la base dell offerta che viene completata con un ampia gamma di beni di consumo semidurevoli, come gli hi-fi, gli elettrodomestici, la telefonia ecc... Il supermercato è il formato distributivo più diffuso, l offerta di prodotti non alimentari è del tutto marginale e si propone come punto vendita al dettaglio principalmente per i prodotti alimentari, compresi quelli freschi che hanno una gamma più ampia di quella presente negli ipermercati. I discount (o hard discount) sono caratterizzati dalla vendita sistematica di prodotti con un margine molto ridotto, da continue offerte e dall elevata presenza di prodotti "private label". Essi cercano, attraverso politiche di prezzo, di costruire un vantaggio competitivo nei confronti degli altri operatori. È fondamentale, al fine di compiere un analisi esauriente, studiare separatamente lo sviluppo e l evoluzione dei differenti canali distributivi; tuttavia distinguere i punti vendita tra ipermercati, supermercati e discount non è così facile e lo strumento più efficace è la misura della superficie di vendita che identifica come ipermercati quelli con maggiore metratura, mentre supermercati e discount avrebbero una superficie più ridotta. Classificazione dei punti vendita in base alla superficie. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

11 Si tratta di una tipologia di analisi che permette una rapida classificazione ed una sintetica rappresentazione dei dati ma, mentre nella distinzione tra iper e supermercati la misura della superficie di vendita é uno strumento adeguato, per il discount tale distinzione viene meno; si tratta, infatti, di una tipologia di vendita non legata all ampiezza della superficie utilizzata, ma connessa alla tipologia di prodotti offerta e al modo spartano di presentarli alla clientela. Il discount, quindi, non va individuato separatamente bensì incluso, per sua natura, nelle diverse formule distributive. Questa è la metodologia di analisi adoperata dalla rivista specializzata Alimarket nel suo rapporto annuale sulla Grande Distribuzione, una delle fonti principali utilizzata nella presente nota, che suddivide i punti vendita al dettaglio nelle seguenti tre categorie: ipermercato, punto vendita con una superficie maggiore ai m 2 ; supermercato, punto vendita con una superficie di vendita compresa tra i 400 m 2 e i m 2 ; esercizi commerciali di piccole dimensioni (fino ai 399 m 2 di superficie) che, in questa nota, saranno identificati come libero servizio piccolo. La superficie complessiva della GDO si é attestata nel 2011 sui m², per un totale di punti vendita. Questi dati indicano un aumento dell 1,5% della superficie complessiva ed una diminuzione dello 0,2% dei locali rispetto al Tale andamento viene giustificato dal fatto che la maggior parte delle chiusure colpiscono le superfici di minori dimensioni. In totale sono state 582 le nuove aperture del 2011 corrispondenti a m², superficie che ha segnato un aumento del 15,7% rispetto a quella di nuova creazione ( m²) del Da tenere ben presente però che, in termini assoluti, si é avuto un saldo netto negativo di 35 punti vendita. Il formato dei supermercati al di sopra dei m² continua ad essere quello che detiene la maggior quota di nuova superficie vendita (60,4%), seguito dai supermercati da 400 a 999 m² (20,7%). Continua ad aumentare leggermente la superficie di vendita. I supermercati sopra i 1000 m² sono il formato con maggior quota di superficie vendita. GDO - Andamento punti vendita e superficie commerciale Nº P. vendita % var 10/09 sup (m²) % var 10/09 Nº P. vendita % var 10/09 sup (m²) % var 10/09 Ipermercato 476 0, , , ,9 Supermercato , , , ,3 Libero servizio piccolo , , , ,7 Totale GDO , , , ,6 Fonte: Alimarket (rivista settoriale) elaborazione dati ufficio ICE di Madrid. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

12 Come già anticipato in precedenza, la situazione della GDO in Spagna é caratterizzata dalla presenza di giganti della distribuzione, alcuni dei quali sono filiali spagnole di gruppi internazionali. RANKING Distribuzione mista con base alimentare * (Nº: punti vendita / Sup.: superficie in m²) Ipermercati Supermercati Libero serviz. piccolo TOTALE Nº Sup. (m²) Nº Sup. (m²) Nº Sup. (m²) Nº Sup. (m²) % sulla sup. tot. SOCIETÀ 1 Mercadona, S.A ,7 2 Grupo Eroski ,5 3 DIA ,1 4 Carrefour ,9 5 El Corte Inglés ,4 6 Lidl Super., S.A ,9 7 Consum, coop ,7 8 Grupo Auchan ,7 9 Covirán, SCA ,5 10 Dínosol Super.,SL ,6 Totale top ten ,9 Totale GDO ,0 (*) La superficie contabilizzata è limitata a quella destinata, all interno dei punti vendita, ai cosiddetti prodotti di gran consumo (alimentare, profumeria e prodotti di pulizia, prodotti di bazar). Fonte: Alimarket (rivista settoriale)) - elaborazione dati ufficio ICE di Madrid. La scissione della catena di supermercati DIA dal gruppo francese Carrefour, nel mese di luglio 2011, ha modificato, per la prima volta, il ranking spagnolo dei principali operatori della GDO che, al momento attuale, è capeggiato nell ordine da Mercadona, Grupo Eroski e la suddetta catena DIA. Il gruppo Carrefour scende al quarto posto seguito da El Corte Inglés. Questi cinque operatori rappresentano, nel loro complesso, quasi il 48% della superficie totale della grande distribuzione commerciale spagnola. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

13 Ipermercati Il formato dell ipermercato ha evidenziato, dall inizio della decade del 2000, segnali di maturità. Infatti, nel periodo compreso tra gli anni 2001 e 2008 le vendite della distribuzione alimentare al dettaglio hanno avuto un tasso di crescita medio del 7,4% contro il 2,5% registratosi negli ipermercati. A tale situazione, si aggiune l attuale congiuntura economica che ha condizionato negativamente i consumi soprattutto nei reparti non alimentari. Le vendite degli ipermercati hanno subito una flessione del 3,9% nel 2009 e del 5,2% nel Dal 2007, il valore del ticket medio si è ridoto del 30% attestandosi attualmente intorno ai 35. La quota in valore rappresentata dagli ipermercati sul totale delle vendite alimentari al dettaglio è passata dal 29,8% dell anno 2000 al 18,6% del Nonostante la difficile congiuntura economica, nel 2011 sono stati inaugurati cinque ipermercati, uno in meno rispetto all anno precedente. Queste aperture restano, comunque, lontane dal trend degli anni 2007 e 2008, con 20 e 15 inaugurazioni rispettivamente. Infatti, le difficoltà nell ottenimento del credito hanno ritardato o cancellato molti dei progetti esistenti. Il canale degli ipermercati ha saputo, tuttavia, adeguarsi alle circostanze, incentrando la sua politica commerciale sul prezzo. Infatti, al momento attuale, gli ipermercati si posizionano come il formato più economico nell acquisto di frutta, ortaggi, pesce, carne e prodotti di drogheria. Per ottenere questo primato, i prodotti MDD (a marchio del distributore) sono stati uno dei fattori determinanti e hanno mantenuto, negli ultimi tre anni, quote superiori al 24% del valore di acquisto negli ipermercati. Da evidenziare, inoltre, l incremento delle vendite in promozione che nel 2010 sono cresciute 1,2 punti promozionali, fino a raggiungere il 33,3% (28,8% nel 2008). Queste promozioni hanno avuto come obiettivo incentivare le vendite soprattutto nelle sezioni non alimentari che, come già indicato, sono state particolarmente colpite dalla diminuzione del consumo. Il formato dell ipermercato evidenzia segni di maturità. Gli ipermercati perdono quota. 5 nuovi ipermercati inaugurati nel Politica commerciale incentrata sul prezzo. Incremento delle vendite in promozione. Principali operatori I dati pubblicati dalla rivista settoriale Alimarket censiscono gli ipermercati al 31 dicembre 2011 per un totale di 476 punti vendita con una superficie complessiva di m 2 che rappresenta il 14,9% del totale della grande distribuzione mista con base alimentare (ipermercati, supermercati e libero servizio piccolo), quota leggermente inferiore a quella detenuta nel 2010 (15,1%). Il gruppo Carrefour mantiene la sua posizione di leader del segmento con il 42,2% della superficie degli ipermercati spagnoli attraverso 172 punti vendita. Il gigante francese è fortemente radicato nel territorio, é presente in tutte le regioni, con una posizione dominante nella Comunità di Madrid. Carrefour mantiene il primo posto nel formato degli ipermercati. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

14 Questo gruppo è stato, probabilmente, quello che ha praticato, negli ultimi due anni, la politica più attiva di riduzione dei prezzi. Infatti, Carrefour si è posizionato come la catena di ipermercati più economica in alimentazione confezionata e la seconda, dietro Alcampo (Grupo Auchan), a livello di spesa complessiva standard. Nell ambito di questa politica si trova l inserimento nel mercato spagnolo della nuova linea di prodotti MDD Carrefour Discount supportata dalle premesse: gestione efficiente, volume ed eliminazione dei costi superflui. Da evidenziare, inoltre, le azioni promozionali incentrate esclusivamente sul prezzo come quella realizzata a metà del 2010, in cui hanno mostrato ai clienti, nella cartellonistica dei punti vendita, la differenza tra i propri prezzi e quelli degli altri competitors. Nonostante tutti questi sforzi, il fatturato degli ipermercati Carrefour in Spagna ha subito un andamento negativo, segnando flessioni del 5,8% nel 2009 e dell 1,7% negli anni 2010 e Di fronte a questa situazione negativa, che ha colpito il gruppo francese non solo nel mercato spagnolo, è stato messo in atto un ambizioso progetto che intende reinventare l ipermercato. L insegna scelta per il cosiddetto ipermercato del futuro è Carrefour Planet e l investimento previsto per materializzare il progetto in Spagna è di 500 milioni di euro (1.500 milioni di euro a livello globale). Per riuscire ad incrementare la redditività degli ipermercati Carrefour, il modello Planet intende rendere più gradevole il processo di acquisto, facendolo diventare un momento ludico per tutta la famiglia. La formula è quella di interagire con i clienti che possono, ad esempio, scegliere gli ingredienti di una pizza o di una frittata che sarà preparata al momento. Nella sezione di frutta e verdura viene offerta informazione giornaliera sul luogo di provenienza della merce; nella sezione di prodotti ittici è possibile scegliere i frutti di mare vivi e farseli cuocere al momento; le carni e gli insaccati sono classificati per regioni e vengono commercializzati soprattutto al taglio; le sezioni di panetteria e di pasticceria offrono prodotti fatti al momento. La sezione dedicata a cantina dispone di una zona di degustazione e di personale esperto. Sono, inoltre, abilitate zone per attività culturali e formative sui prodotti presenti nell ipermercato che permettono, inoltre, di rafforzare la collaborazione tra la catena di distribuzione ed i fabbricanti dei prodotti. Per quanto riguarda le sezioni non alimentari, Carrefour Planet sviluppa il nuovo concetto di ipermercato specializzato, che intende dupplicare nel proprio spazio e con un formato ridotto le caratteristiche proprie delle grandi superfici specializzate come Media Markt (elettronica ed elettrodomestici), Game (viodeogiocchi), Decathlon (sport)... Un altra caratteristica dei nuovi ipermercati Carrefour è la particolare attenzione riservata ai servizi. Infatti, i Planet offrono ai clienti la possibilità di ricarica gratuita di auto elettriche, cinque modelli diversi di carrelli per fare la spesa, sala allattamento, zona giochi per bambini da 3 a 6 anni. Il gruppo francese ha realizzato un aggressiva politica di riduzione dei prezzi. Carrefour Planet, nuovo concetto di ipermercato che cerca di interagire con i clienti ed ottenere un feedback che permetta di fidelizzarli. Sviluppo di nuovi spazi per le sezioni non alimentari. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

15 Sono stati attivati, inoltre, i servizi SCAN&go e Carrefour Drive. Il primo permette al cliente, tramite un apposita tessera, di controllare il prezzo, acquistare il prodotto e conoscere il totale della spesa effettuata. Il pagamento, pertanto, non richiede la verifica alle casse, riducendo notavelmente i tempi di attesa. Il secondo permette di ritirare la spesa, realizzata via telefono o via internet, in un apposita zona dell ipermercato senza scendere dal veicolo. Tra le ultime azioni di stimolo al consumo messe in atto da Carrefour (gennaio 2012) si trova il cosiddetto Plan 65 attivato, per il momento, unicamente in Spagna che applica agli acquisti realizzati da persone con più di 65 anni uno sconto pari all importo dell IVA su una gamma di prodotti (prodotti freschi, pannetteria, pasticceria, verdure, piatti pronti, uova e formaggi). Da evidenziare che, malgrado le novità introdotte dal gigante francese, le ultime notizie apparse sui media non sono positive e si prospettano cambiamenti ai vertici dirigenziali. Le critiche alla gestione della catena sono incentrate sulla perdita di quota di mercato sia in Francia che all estero e sul crollo del titolo Carrefour in Borsa. Il fatturato del gruppo nel 2011 a livello mondiale si è attestato sui 91,5 miliardi di euro, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2010, supportata dai mercati emergenti. Il mercato francese e quelli mediterranei hanno avuto comportamenti negativi. Nel caso spagnolo il fatturato ha subito una flessione dell 1,7%, attestandosi sui milioni di euro. Eroski, secondo operatore del segmento, contava 112 ipermercati alla fine del 2010 ( m²). Tale quantitativo si è ridotto nel 2011 con la vendita degli ipermercati madrileni al gruppo francese E. Leclerc. Questo disinvestimento si inquadra nel piano di risanamento concordato dal gruppo basco con le banche creditrici. Nel 2010, Eroski ha aperto un primo ipermercato alle Isole Canarie dotato di un apposita zona per la promozione di prodotti locali. Ad eccezione del progetto canario, la politica budgetaria del gruppo continuerà ad essere restrittiva nel breve e medio termine. Infatti, alcuni degli investimenti previsti per i prossimi tre anni saranno posticipati sine die. Al terzo posto si trovano gli ipermercati del gruppo francese Auchan, con un totale di 78 punti vendita e m². Auchan opera sotto le insegne Alcampo e Sabeco. La politica commerciale di questo gruppo è incardinata sul fattore prezzo. Infatti, gli ipermercati Alcampo si collocano come la catena più economica negli ultimi anni, posizione ottenuta soprattutto grazie alla massiccia presenza di prodotti a marchio del distributore (MDD). Questi ipermercati hanno registrato, inoltre, il miglior rapporto vendita/m² con Particolare attenzione ai servizi disponibili per i clienti. Plan 65 azioni di stimolo al consumo a favore delle persone con più di 65 anni. Risultati negativi per Carrefour Spagna nel Il gruppo basco mantiene una politica restrittiva e posticipa alcuni degli investimenti previsti. Buon andamento degli ipermercati Auchan. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

16 Gli ipermercati Hipercor, insegna del gruppo spagnolo El Corte Inglés, occupano la quarta posizione nel ranking di questo segmento con un totale di 39 punti vendita ( m 2 ). Questo formato si conferma come la componente più debole del gruppo. Le azioni di comunicazione e di marketing, incentrate sul fattore prezzo, non hanno avuto l esito desiderato e gli ipermercati Hipercor continuano ad apparire come quelli più costosi della categoria. TOP FIVE degli ipermercati spagnoli 2011 Superficie m 2 (Numero ipermercati) Carrefour m 2 (172) Eroski m 2 (104) Auchan m 2 (78) El Corte Inglés m 2 (39) Dinosol m 2 (21) Fonte: ALIMARKET (dati aggiornati al 31/12/2011) - elaborazione dati ICE Madrid. Opera anche nel segmento degli ipermercati, con le insegne Hiperdino e Hipersol, la società Dinosol Supermercados, S.L., con 21 punti vendita ( m 2 ). Nel marzo 2011, il fondo paneuropeo Permira si è ritirato dal capitale di questa catena che, al mmento attuale, si trova in processo di vendita da parte delle banche creditrici. La catena Dinosol messa in vendita. Supermercati e discount Come già detto, il prezzo é diventato un fattore fondamentale tra quelli che spingono all acquisto: é naturale quindi che i supermercati si siano concentrati sui prodotti a basso margine, aumentando l offerta di quelli a marca bianca e cercando di ridurre in tutti i modi i costi di gestione. Inoltre, i supermercati hanno attivato una serie di misure come campagne promozionali, rinuncia a forti ricarichi sui prodotti con brand poco pregiati, offerte speciali e nuovi servizi per il consumatore, come ad esempio la possibilità, a partire da ottobre 2010, di prelevare denaro presso le casse dei punti vendita utilizzandole come bancomat, fino ad una somma di 300 euro. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

17 In quest ottica anche il marketing ha dato il suo contributo: sempre più spesso sono apparsi sugli scaffali prodotti su cui era già impresso, per iniziativa del produttore, il prezzo psicologico tondo di 1 o 2 euro; in questo modo si agisce sul consumatore mediante le leve dell economicità e della facilità di pagamento (soprattutto per i prodotti non di primaria importanza). Oltre ai produttori anche le grandi catene di distribuzione hanno adoperato questa strategia. Nonostante le difficoltà dei locali con superficie minore di 1000 m 2, il canale del supermercato rimane senza dubbio la tipologia che domina il panorama della distribuzione e continua a significare la fetta più importante del settore, e cioè il 69,2% del totale della superficie della GDO che corrisponde a punti vendita, di cui inferiori ai 1000 m² e superiori a tale grandezza. Rispetto al 2010 la superficie complessiva dei supermercati é aumentata del 2,2%, essendo il segmento superiore ai 1000 m 2 quello che mantiene un trend più dinamico (+3,9%). Il discount, come già indicato, deve essere inteso come una tipologia di vendita presente nelle diverse formule distributive. Politiche volte alla fidelizzazione possono rivelarsi, qualora vincenti, una buona rendita per il futuro, ed è infatti in questa direzione che si stanno concentrando tutti gli sforzi delle major del canale. L idea di far rimanere avvinte ai discount clientele che si sono avvicinate soltanto a causa della congiuntura internazionale negativa, sta diventando un ossessione nei consigli d amministrazione di Dia, Lidl e Aldi (principali operatori di questo segmento). Infine, è da sottolineare la tendenza da parte di tutti gli operatori della GDO ad avvicinarsi sempre di più al discount. La strategia dei super: prodotti a marca bianca, bassi margini, riduzione dei costi di gestione, offerte specialil, nuovi servizi. Il supermercato é il formato piú diffuso nella GDO spagnola. Principali operatori Le aziende che operano nel segmento dei supermercati sono numerose dato che si tratta di una tipologia nella quale sono presenti gruppi locali, regionali e nazionali, e dove la fidelizzazione, la diffusione e la prossimità possono costituire dei vantaggi competitivi molti rilevanti. L indiscusso leader di questo canale è la società spagnola Mercadona, S.A. ( m 2 e punti vendita) che detiene il 21,2% del totale della superficie di vendita del segmento supermercati ed il 14,7% della superficie complessiva della GDO. L azienda ha mantenuto la sua politica espansiva ma ad un ritmo rallentato rispetto a quello degli anni precedenti. Infatti, nel 2010 ha inaugurato 59 punti vendita ( m²) contro i 74 dell anno precedente ( m²). Sulla base dei dati recentemente pubblicati, nel 2011 il numero netto di nuovi supermercati Mercadona è stato di 46. Sono stati creati, inoltre, posti di lavoro a tempo indeterminato, raggiugendo la catena valenciana un totale di addetti. Il fatturato di Mercadona ha superato, nel 2011, i milioni di euro, segnando una crescita dell 8% rispetto al Mercadona prosegue la sua espansione nel 2011 ha incrementato il fatturato, il volume di vendita e l occupazione. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

18 TOP FIVE dei punti vendita con superficie inferiore ai m 2 anno Superficie: m 2 (Nº punti vendita) Mercadona m 2 (1.354) DIA m 2 (1.256) Eroski m 2 (900) Lidl m 2 (527) Consum m 2 (405) Fonte: ALIMARKET (dati aggiornati al 31/12/2011) elaborazione dati ICE Madrid. Mercadona è presente nella maggior parte del territorio spagnolo con le uniche eccezioni di Paesi Baschi e Navarra. Tuttavia, per il 2013 è prevista l apertura del primo punto vendita Mercadona nella regione di Navarra. Questa regione accoglierà, nei prossimi cinque anni, un totale di 20 supermercati della catena con un investimento previsto di 40 milioni di euro. La presenza internazionale è un altro progetto che Mercadona intende sviluppare ed i paesi oggetto d interesse, nella prospettata prima fase dell espansione, sarebbero la Francia, il Marocco e l Italia. Il gruppo Carrefour, gigante della distribuzione in Spagna, è presente nel segmento dei supermercati con le insegne Carrefour Market, utilizzata nei punti vendita di grandi dimensioni, e Carrefour Express, applicata ai negozi al di sotto dei 700 m². I dati aggiornati al 2011 indicano un totale di 140 supermercati. La formula del franchising è diventata una priorità della politica di espansione del gruppo francese in questo canale. Eroski è il terzo gruppo del mercato spagnolo nella GDO (con un totale di punti vendita) ed il secondo nel canale specifico dei supermercati dove può vantare una fitta rete commerciale (900 punti vendita). Il gruppo basco affronta, come già accennato nella sezione relativa agli ipermercati, grossi problemi di liquidità a causa dell acquisto del 75% di Caprabo nel giugno 2007 e della sopravvenuta crisi finanziaria. A causa di questo importante indebitamento Eroski ha ridotto il numero delle aperture ed avviato un piano di razionalizzazione della propria rete mediante la cessione di punti vendita. Questa strategia di riduzione è stata mantenuta nel 2010, anno in cui l operatore ha venduto 29 supermercati ed ha chiuso 54 (inclusi alcuni in regime di franchising). La catena valenciana potrebbe arrivare nei prossimi anni ai mercati esteri. Carrefour opera nel segmento dei supermercati con le insegne Express e Market. Eroski mantine il piano di razionalizzazione della propria rete. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

19 Segue nella graduatoria dei supermercati la cooperativa valenziana Consum Sdad. Coop. con un totale, alla fine del 2011, di 405 punti vendita ed una superficie di m 2. La presenza sul mercato di questo operatore si concentra soprattutto nelle regioni di Valencia e Catalogna. L azienda é stata una fra quelle che hanno deciso di sfruttare le esigenze di risparmio, imposte dalla riorganizzazione in seguito alla crisi mondiale, per riqualificare i propri punti vendita puntando sulla ecoefficenza e riducendo i costi energetici. Consum opera prioritariamente nella Comunità Valenciana e Catalogna Principali operatori segmento discount Nel canale dei discount la posizione dominante è ricoperta dalla catena Dia Distribuidora Internacional de Alimentos che, nel mese di luglio 2011, è stata scissa dal gruppo Carrefour e ha iniziato ad essere quotata in Borsa. Ogni azionista di Carrefour ha ricevuto un dividendo lordo di 1,08 euro e 1 azione Dia per ogni azione detenuta. A partire dal 2 gennaio 2012 la catena DIA fa parte dell Indice IBEX 35 che comprende i titoli a maggiore capitalizzazione della Borsa di Madrid. A fine esercizio 2011, la rete commerciale DIA in Spagna contava punti vendita (di cui oltre in regime di franchising) e m² di superficie. Il fatturato della catena in Spagna ha raggiunto i milioni di euro, segnando un aumento dell 1,7% rispetto al A livello mondiale, DIA è presente in Francia, Portogallo, Turchia, Brasile, Argentina e Cina. La catena di supermercati DIA è stata scissa dal gruppo Carrefour e ha iniziato ad essere quotata in Borsa. La multinazionale spagnola è presente in sette paesi e manterrà il processo di espansione nei prossimi anni. Principali variabili operative della catena DIA a livello mondiale Fatturato Nº punti Sup. Comm. Nº impiegati Paese (mln ) Vendita* (m²) Francia Portogallo Turchia Brasile Argentina Cina * Nº punti vendita propri ed in regime di franchising dati 2010 ultimi disponibili. Fonte: DIACorporate.com elaborazione dati ICE Madrid. La multinazionale spagnola intende accelerare la propria espansione fino al 2013 per raggiungere gli punti vendita a livello mondiale, obiettivo che implicherà l incremento dell attuale ritmo di aperture. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

20 La catena tedesca Lidl Supermercados S.A. ha migliorato la propria posizione sul mercato raggiungendo, nel 2011, un totale di 527 punti vendita (522 nel 2010) pari a m². La quota di mercato di questa catena sul totale della superficie del segmento supermercati è del 5,6%. A livello complessivo Lidl rappresenta il 3,9% della GDO. Tra i principali operatori discount si trova anche la catena Aldi che ha chiuso il 2011 con un totale di 247 punti vendita e m². La multinazionale tedesca prevede di mantenere, nel mercato spagnolo, la politica espansiva degli ultimi anni. La rete commerciale di Lidl raggiunge i 527 punti vendita. Aldi ha mantenuto negli ultimi anni un forte ritmo di crescita. Distribuzione all ingrosso Centrali di acquisto L associazione spagnola delle centrali di acquisto e di servizi (ANCECO) offre la seguente definizione di questo canale: Operatore che, disponendo di risorse economiche e personalità giuridica propria, si pone come obiettivo da perseguire lo sviluppo di attività e la prestazione di servizi ad imprese indipendenti che, con spirito cooperativo, si associano all operatore stesso sulla base di un regolamento interno, al fine di migliorare la propria posizione competitiva sul mercato. Le due grandi centrali che operano nel Paese sono IFA Española, S.A., ubicata a Madrid, ed Euromadi Ibérica, S.A. con sede a Barcellona. Per volume di affari, l Euromadi ha superato il suo principale concorrente raggiungendo nel 2010 un fatturato di milioni di euro (+3,9% rispetto al 2009), anche se é diminuito il numero degli associati (207 contro i 211 dell anno precedente). La superficie di vendita propria ed in regime di franchising del gruppo Euromadi (dettaglio e all ingrosso) supera i 4 milioni di m². Alla centrale IFA, invece, fanno capo 192 associati. Il totale dei punti vendita dei soci IFA supera i supermercati ed i 254 cash & carry con una superficie complessiva di circa 2,8 milioni di m². Il fatturato del gruppo nel 2010 ha superato i milioni di euro. IFA ed EUROMADI sono le grandi centrali di acquisto che operano in Spagna. Cash & Carry Tradizionalmente, il termine Cash & Carry definisce un tipo di stabilimento di vendita all'ingrosso e self service, riservato ai professionisti (dettaglianti, enti pubblici, hotel e ristorazione). In tutta Europa questo canale non ricopre un ruolo importante, ma la Spagna in questo senso rappresenta un eccezione. Ci sono, infatti, sul territorio 634 stabilimenti con una superficie complessiva di metri quadrati (dati al 31/12/2011). Tutto il segmento è nelle mani di 120 operatori ed il volume di affari stimato di questo canale è di milioni di euro. Grande importanza dei Cash&Carry in Spagna con 634 stabilimenti e 120 operatori Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

21 Nº Gruppo/società Principali operatori del settore Cash & Carry Ranking per superficie di vendita 2011 Nº Cash&Carry Superficie ( m²) 1 Makro Autoservicio Mayorista, S.A Miquel Alimentaciò Grup, S.A H.D. Covalco, S.A. (Gruppo) Dinosol Supermercados, S.L. - Grupo Alimentación Peninsular, S.A Totale selezione Totale Cash&Carry Fonte: ALIMARKET - elaborazione dati ICE Madrid. La maggior parte degli operatori cash sta indirizzando il proprio negozio verso il cliente Horeca (ristoranti, alberghi...) che rappresenta la fetta più rilevante dei suoi introiti. Il leader e pioniere di questo canale in Spagna è Makro, insegna proprietà della tedesca Metro, che ha fatto il suo ingresso in Spagna nel La rete di Makro in Spagna è composta da 34 magazzini distribuiti in 15 regioni. L organico della catena supera i addetti ed il volume dei clienti si aggira sui L operatore tedesco ha attivato un nuovo modello commerciale che intende rispondere alle esigenze della piccola e media impresa del settore horeca, cliente strategico di Makro. Tra le novità di questo modello si trova la figura del cosiddetto gestor de clientes internos che agevola il processo di acquisto informando i clienti sulle migliori scelte e conoscendo, nel contempo, le loro preferenze. I magazzini sono, inoltre, dotati di uno spazio per assistere in maniera personalizzata i clienti, soprattutto quelli interessati all acquisto di prodotti non alimentari che richiedono di progetti, preventivi e finanziamento. Makro ha attivato, altresì, la consegna a domicilio per i clienti con una frequenza di acquisto superiore alla media. Per quanto riguarda, infine, l assortimento, il nuovo magazzino Makro incrementa i prodotti MDD. Infatti, dalle referenze presenti sugli scaffali, appartengono a marche proprie. Dietro Makro si colloca Miquel Alimentaciò Grup, S.A con 54 cash & carry e m² di superficie all ingrosso che operano sotto l insegna di Gros Mercat. Per questo operatore il cliente horeca rappresenta il 75% del totale delle sue vendite cash. La catena catalana ha iniziato il rinnovo di alcuni dei suoi locali, aumentando la superficie di vendita, l assortimento e l offerta di prodotti freschi. Da evidenziare, inoltre, la particolare attenzione, riservata da questo operatore, ai prodotti locali e regionali che sono specifici per ogni cash. Sono state, altresí, potenziate le sezioni dedicate alla cantina, alle birre ed agli elettrodomestici professionali per il settore horeca. La catena catalana intende mantenere la sua politica espansiva con l apertura di una ventina di centri nei prossimi sei anni. Attualmente la quota di mercato di Miquel sul totale della superficie cash è del 10,8%. Makro, leader del canale cash ha attivato un nuovo modello di magazzino che risponde soprattutto alle esigenze della piccola e media impresa del settore horeca. Rinnovo di alcuni locali di Miquel Alimentaciò Grup e politica espansiva della catena nei prossimi anni. Ufficio di Madrid: La Grande Distribuzione Organizzata - ed. aprile

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