PROGRAMMA DI INTERVENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE EXTRACOMUNITARIA. Legge Regionale 64/89 e Decreto Legislativo 286/98 attuativo della Legge 40/89
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- Giuliano Casati
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1 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 121/17638 DEL 26/2/2002 PROGRAMMA DI INTERVENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE EXTRACOMUNITARIA Legge Regionale 64/89 e Decreto Legislativo 286/98 attuativo della Legge 40/89 PROGRAMMA DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA La presenza straniera nella Provincia di Alessandria Nella Provincia di Alessandria risiedono stranieri. Nel 2001 sono arrivati 307 stranieri. Con 780 unità, il Marocco è il paese più rappresentato, seguono l Albania e la Cina; 700 circa, infine, gli stranieri provenienti dai paesi dell Est. 1 I dati sulla città capoluogo evidenziano l eterogeneità del fenomeno che, confrontando dati più sedimentati e riferiti a tutto il territorio provinciale, evidenziano come tutto l Alessandrino sia territorio di forte penetrazione da parte degli stranieri. Tra il 1999 e il 2000, per esempio, il numero degli immigrati è raddoppiato, passando da a cittadini. Di questi, circa il 20% ha meno di 14 anni, con il 5% di alunni presenti nelle elementari. Significativo anche il dato relativo alla popolazione scolastica con un indice del 3,68% di studenti extracomunitari per il 2000 e del 3,98 per il 2001 sulla globalità della popolazione, dato quest ultimo superiore alla popolazione nazionale. I dati sul lavoro e sull occupazione segnalano che ad Alessandria il 19,97% degli stranieri residenti è iscritto alle liste di collocamento, mentre la media più alta si registra ad Acqui con il 25,40%. 1 Fonte: La Stampa, Primi dati in attesa del censimento. Anche nel 2001 la città sotto i 90mila abitanti, 9 febbraio 2002
2 Aumenta, sempre secondo questi dati, la presenza delle donne e dei minori così come cambia la composizione delle nazionalità dei nuovi arrivati. In aumento i cittadini albanesi e, più in generale, quelli provenienti dall Est europeo. L Europa comunitaria e l Asia presentano un sostanziale equilibrio tra immigrazione maschile e femminile, mentre la provenienza da Africa e America è nettamente sbilanciata: quasi esclusivamente femminile quella americana, prevalentemente maschile quella africana. Mediamente basso il livello d istruzione anche se dalle dichiarazioni rese all atto d iscrizione alle liste di avviamento al lavoro pochi risultano analfabeti. 2 Un fenomeno così articolato e di così vasta portata va gestito e governato con ottiche positive che portino all integrazione e all interazione attraverso politiche di formazione, informazione e mediazione culturale. Non è solo un dato statistico l aumento dei matrimoni misti o quello dei minori censiti o ancora quello relativo al tasso di ricongiungimento familiare. Sono numeri questi che confermano come l immigrazione verso il nostro paese sia un fenomeno legato alla necessità di restare e mettere radici. Nonostante ciò, ancora si registra una certa difficoltà a considerare la presenza degli stranieri come un fenomeno strutturale tendente alla stabilizzazione e all aumento costante che richiede di essere gestito con una logica previsionale e progettuale, diversa da quella ancora diffusa dell emergenza, dell assistenzialismo, della prima accoglienza. Un processo innovativo per la costruzione di un Piano provinciale per l immigrazione La Provincia di Alessandria, ricevuto l invito della Regione Piemonte (20/12/2001) a predisporre un piano provinciale per l immigrazione, ha coinvolto il Consiglio territoriale per l immigrazione e, in questo ambito, sono stati consultati gli enti locali, le istituzioni scolastiche, i consorzi di servizi socio-assistenziali, il consorzio di enti locali Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo, i sindacati, le cooperative e le associazioni che si occupano di immigrazione. La Provincia di Alessandria ha proposto a questo variegato arcipelago una modalità innovativa, stabilendo una originale procedura
3 di gestione del Piano. In pratica, la Provincia non indirà un bando di concorso a cui ogni organismo interessato potrà candidare il proprio progetto. La Provincia è invece giunta alla stesura di un progetto unico, allo scopo di evitare gli interventi a pioggia, di ottimizzare le risorse sul territorio, di avvalersi della preziosa esperienza già acquisita nell ottica della continuità. Il presente Piano è stato concordato con tutti gli attori, grazie ad una serie di incontri congiunti e per categoria. La stesura del Piano il primo passo di questa complessa operazione. In seguito, le parti si incontreranno, sempre su invito della Provincia, per decidere i dettagli delle singole azioni che compongono il Piano e le modalità di esecuzione. La Provincia sarà responsabile della gestione economica di questo programma unitario. Un attenzione particolare verrà rivolta alle realtà che già operano con efficacia sul territorio. Il Piano provinciale per l immigrazione Questo Piano vuole attivare una strategia mirata all inserimento della popolazione immigrata straniera in quanto parte integrante della società italiana, un meccanismo di avvicinamento, conoscenza reciproca, promozione dell incontro tra uguali e diversi Un meccanismo che intende facilitare l accesso a l uso dei servizi da parte degli immigrati e riconoscere le differenze culturali all interno dei servizi per tutti (G. Favaro). Il modello di riferimento è quello dell integrazione, intesa come processo di negoziazione reciproca fra cittadini e istituzioni, in cui si cerca di evitare sia la separazione, propria del relativismo culturale, sia l assimilazione, propria dell universalismo etnocentrico. Si riconoscono, infatti, pari opportunità e pari doveri, nei servizi comuni, per tutti, escludendo forme e luoghi separati di intervento. Si riconoscono, contemporaneamente, le differenze culturali di cui sono portatori gli utenti immigrati senza accettarle acriticamente e prevedendo forme di scambio reciproco. Oltre a bisogni di lingua, di informazione e di orientamento da soddisfare, chi emigra ha anche degli oggetti culturali da scambiare. 2 Fonte: Il piccolo, L analisi dei dati raccolti dal Consiglio territoriale per l immigrazione. Il primato spetta
4 Tre sono le direttrici attraverso le quali si articola il Piano provinciale: - la mediazione culturale, ovvero un servizio di facilitazione della comunicazione, sia linguistica che culturale tra l utente di etnia minoritaria (e, per estensione, una comunità di etnia minoritaria) e l operatore di un servizio pubblico o privato (U. Enwereuzor e P. Johnson) - la formazione degli operatori, sia italiani che stranieri, a contatto con la popolazione immigrata - l informazione rivolta ai cittadini, sia italiani che stranieri, ed alle istituzioni, per valorizzare, nel rispetto reciproco, le diversità culturali. Si possono così definire gli ambiti privilegiati di intervento del Piano: - i servizi educativi, la scuola - i servizi sanitari (soprattutto i consultori e i reparti di maternità e di pediatria: il % dei bambini che nascono in Italia sono di origine straniera) - i servizi sociali (servizi intercomunali) - l area lavoro (organizzazioni sindacali, centri per l impiego) - l area giuridico penale (Questura, tribunali, istituti di pena) Il Piano utilizzerà e valorizzerà le competenze dei mediatori linguistico-culturali di diversa provenienza, già formati e presenti nell area alessandrina. Le azioni previste per sviluppare le direttrici del Piano sono: la mediazione culturale: 1. creazione di una centrale operativa della mediazione culturale volta a mettere in rete le all Albania, 14 maggio 2002
5 competenze già presenti, farle conoscere e renderle disponibili all utenza. Si possono distinguere due livelli di intervento: la traduzione linguistica che si risolve in un intervento estemporaneo e che affronta le situazioni di emergenza; la mediazione vera e propria che invece richiede un livello di conoscenza approfondito del problema che si affronta, una progettazione specifica sul caso e sul contesto ed una continuità di intervento. La centrale operativa avrà soprattutto il compito di progettare e realizzare degli interventi di mediazione culturale, a seconda del contesto, dei suoi attori, dei bisogni. Si prevede l attivazione di una linea telefonica e di un indirizzo mail a cui i mediatori, con diverse competenze linguistico-culturali, possono essere interpellati per la progettazione e gli interventi. Si prevede di istituire un monte ore di mediazione spendibili a seconda delle richieste. L iniziativa sarà pubblicizzata e promossa a livello provinciale. Gli interlocutori privilegiati saranno le istituzioni ed i servizi che si rapportano ai cittadini stranieri; si stipuleranno con essi apposite convenzioni o protocolli di intesa per definire le modalità di intervento e i reciproci impegni. La formazione degli operatori a contatto con la popolazione immigrata 1. aggiornamento e riqualificazione dei mediatori già formati 2. formazione mirata ad alcuni gruppi-obiettivi specifici; per esempio, le mediatrici di lingua araba sono fortemente richieste specialmente nelle strutture socio-sanitarie ma la loro disponibilità è insufficiente a soddisfare il bisogno 3. formazione rivolta agli operatori delle istituzioni e dei servizi, in particolare sull educazione all utilizzo dei mediatori e sulle normative in materia di immigrazione l informazione 1. sostegno agli sportelli che già sono operativi sul territorio provinciale e che svolgono una preziosa azione di informazione rivolta agli stranieri (pratiche burocratiche relative ai
6 permessi di soggiorno ed ai ricongiungimenti familiari, orientamento professionale, facilitazione all accesso al lavoro, alla casa, al sistema sanitario, consulenza legale, ecc.) e agli operatori italiani, in particolar modo per quanto riguarda l accoglienza e l inserimento degli alunni stranieri. 2. Produzione di materiali informativi, in più lingue 3. Attività di promozione culturale ed integrazione.
7 PROGRAMMA DI INTERVENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE EXTRACOMUNITARIA PIANO PROVINCIALE PER L IMMIGRAZIONE ALESSANDRIA 1 anno 2002 Euro Lire Mediazione culturale Costo orario n. ore Monte ore mediatori* Acquisto attrezzature Stampe e riproduzioni Segreteria organizzativa Subtotale Formazione Costo orario n. ore Monte ore formatori Stampe e riproduzioni Segreteria organizzativa Subtotale Informazione Costo orario n. ore Monte ore operatori Acquisto attrezzature Stampe e riproduzioni Segreteria organizzativa Subtotale TOTALE GENERALE * I compensi orari indicano il costo all ente e sono lordi e comprensivi di tutti gli oneri a carico del committente, inclusa l eventuale IVA. Rappresentano dunque la media dei costi reali.
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