LIVELLI DI MANUTENZIONE

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1 MANUTENZIONE

2 LIVELLI DI MANUTENZIONE LA MANUTENZIONE È LA COMBINAZIONE DI TUTTE LE AZIONI (TECNICHE, AMMINISTRATIVE E DI SUPERVISIONE) VOLTE A MANTENERE O RIPORTARE UNA MACCHINA IN UNO STATO IN CUI POSSA SVOLGERE LA FUNZIONE RICHIESTA. NELL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DI TIPO TRADIZIONALE, LA MANUTENZIONE È STRUTTURATA COME REPARTO ALLE DIPENDENZE DELLA PRODUZIONE: VIENE QUINDI SUDDIVISA IN GRUPPI D'INTERVENTO SPECIALISTICO (MECCANICI, ELETTRICI, ELETTRONICI, MANUTENZIONE IMPIANTI GENERALI, INSTALLATORI, RIPARATORI). QUESTO COMPORTA L'INSERIMENTO DELLA MANUTENZIONE NELL'AMBITO DEI COSTI INDIRETTI DI PRODUZIONE (COSTO FISSO) DA RIDURRE FINO ALLA SUA ELIMINAZIONE.

3 QUESTO TIPO DI STRATEGIA E ERRATA PERCHE : -LA MANUTENZIONE RIMANE E UN ASPETTO FONDAMENTALE DI QUALSIASI MACCHINA. -AFFIDANDOLA A UN TERZISTA QUESTO NON HA ALCUN INTERESSE NELLA RISOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA. -IL TRASFERIMENTO A TERZI PROVOCA UNA PERDITA DI RESPONSABILITA NEL PERSONALE PREPOSTO ALLA CONDUZIONE DELLE MACCHINE. - SI PERDE IL KNOW HOW AZIENDALE IN GRADO DI INCIDERE SUL MIGLIORAMENTO DELLE MACCHINE. CON L AVVENTO DELLA PRODUZIONE FLESSIBILE LA MANUTENZIONE VIENE RIVISTA NELL OTTICA DI UNA VISIONE PIU DINAMICA E FLESSIBILE, DIRETTAMENTE COINVOLTA NELLA RIDUZIONE DEI COSTI FISSI DI STRUTTURA.

4 TIPI DI MANUTENZIONE LA NORMA UNI DEL DEFINISCE IL CONCETTO DI MANUTENZIONE SECONDO I DIVERSI LIVELLI DI ATTIVITÀ. -MANUTENZIONE A GUASTO (O DI RIPRISTINO) (ATTIVITÀ NECESSARIE ALLA RIMOZIONE DEI PROBLEMI CHE IMPEDISCONO IL FUNZIONAMENTO O LA RIDUZIONE DI PRESTAZIONI, IL RIPRISTINO DI USURE, SENZA MIGLIORAMENTO TECNICO). -MANUTENZIONE PREVENTIVA (SI APPLICA A LE MACCHINE E IMPIANTI CHE RICHIEDONO CERTEZZA DI CONTINUITA DI ESERCIZIO, ESSENDO INSOSTITUIBILI NELLA SEQUENZA PRODUTTIVA). -MANUTENZIONE PROGRAMMATA (SI APPLICA DOPO UN CERTO PERIODO DI ESERCIZIO. TUTTE QUELLE ATTIVITÀ CHE PERMETTONO PRENDERE I PROVVEDIMENTI NECESSARI A RALLENTARE IL NORMALE DEGRADO DEL FUNZIONAMENTO E DI QUELLE ATTIVITÀ CHE POSSONO ESSERE PROGRAMMATE IN FASE DI PROGETTAZIONE DELL'IMPIANTO E CHE FANNO PARTE DEL MANUALE DI ISTRUZIONI DEL COSTRUTTORE).

5 -MANUTENZIONE AUTONOMA (AZIONI DI PICCOLA MANUTENZIONE SVOLTE DIRETTAMENTE E AUTONOMAMENTE DALL OPERATORE MACCHINA). -MANUTENZIONE ISPETTIVA E MIGLIORATIVA (RETROFIT) (AZIONI VOLTE A GIUDICARE IL FUNZIONAMENTO DI UNA UNITÀ, IDENTIFICARE LE CAUSE DI MALFUNZIONAMENTI E INDIVIDUARE INTERVENTI ATTI AD SSICURARE UN FUNZIONAMENTO MIGLIORE RISPETTO A QUELLO IN CUI SI TROVA). L ISPEZIONE VIENE ORGANIZZATA MEDIANTE UNA SERIE DI "CARTELLINI MACCHINA", NUMERATI E LEGATI ALL'UNITÀ IN ESAME. IL CARTELLINO RIPORTA LA DATA DELL'ULTIMA ISPEZIONE, CIÒ CHE OCCORRE CONTROLLARE, LA DATA DELL'ISPEZIONE SUCCESSIVA (SCADENZIARIO), E GLI ESITI DELLE VERIFICHE PRECEDENTI

6 -MANUTENZIONE ASSISTITA (SI TRATTA DI SISTEMI CENTRALIZZATI DI GESTIONE DELLA MANUTENZIONE, ASSOCIATI A SISTEMI ESPERTI DI ANALISI STATISTICA). -MANUTENZIONE SENSORIZZATA (I GUASTI E LE FERMATE SONO PRECEDUTI DA SEGNALI PREMONITORI IDENTIFICATIVI DELLE CONDIZIONI DI USURA.

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8 IL TPM L'INSIEME DELLE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE (DEFINITE IN PRECEDENZA), ATTUATE SECONDO UN CRITERIO DI EFFICACIA ED EFFICIENZA, COSTITUISCE IL TPM (TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE). IL TPM RAPPRESENTA UN METODO DI MANUTENZIONE TOTALMENTE INTEGRATA NEL PROCESSO PRODUTTIVO. IL TPM E UNA MENTALITÀ, UNA FILOSOFIA, UN MODO DI PORSI DI TUTTE LE MAESTRANZE (TUTTA LA FABBRICA) VERSO UN RESPONSABILE IMPEGNO AL MIGLIORAMENTO CONTINUO, CREANDO LE CONDIZIONI PER OTTIMIZZARE IL POSTO DI LAVORO, RIDURRE GLI SPRECHI, EVITARE I GUASTI E ALTRO ANCORA.

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11 COME APPLICARE IL TPM APPLICARE IL TPM NON SIGNIFICA TRASFORMARE LE MAESTRANZE IN IMPRESE DI PULIZIA SPECIALIZZATE. LA PULIZIA DELLE MACCHINE INFATTI NON DEVE DIVENTARE UN'ABITUDINE RIPETITIVA, AVENTE UN UNICO SCOPO ESTETICO O FORMALE: SI TOGLIE LO SPORCO PER POTERNE INDIVIDUARE LE FONTI (I PROBLEMI) E QUINDI ELIMINARLE O RIDURLE. ESEMPIO SE DOPO AVER TOLTO L'OLIO DALLA MACCHINA SI RIESCE A INDIVIDUARE SE DOPO AVER TOLTO L'OLIO DALLA MACCHINA SI RIESCE A INDIVIDUARE DA DOVE ESSO PROVIENE, SI SMETTE DI PULIRE FINO A QUANDO NON È STATA RIMOSSA LA PERDITA, QUINDI SI PULISCE NUOVAMENTE PER VERIFICARE L'EFFICACIA DELL'INTERVENTO. SE IL RISULTATO È POSITIVO, SI RIDUCE LA FREQUENZA DI ISPEZIONE SUL CARTELLINO. EVIDENZIARE LE ANOMALIE E LE CAUSE DI PERDITA SOVENTE SI RIDUCE A SEGNALARE SEMPLICEMENTE LE COSE DA RIPARARE, SCARICANDONE LA RESPONSABILITÀ SULLA MANUTENZIONE. ERRORE: È UN'ANOMALIA NON SOLO CIÒ CHE È ROTTO MA, SOPRATTUTTO, CIÒ CHE NON CONSENTE DI LAVORARE CORRETTAMENTE, CON COMODITÀ, SENZA ERRORI.

12 ESEMPIO: -UN COPERCHIO AVVITATO SU UN CONTENITORE DI PARTI DA ISPEZIONARE RAPPRESENTA UN'ANOMALIA (UN IMPEDIMENTO OPERATIVO) PIÙ GRAVE DI UNA SPÌA SPENTA. -TUBI E RACCORDI FLESSIBILI, A CONTATTO CON PARTI FISSE, POSSONO DANNEGGIARSI OPPURE USURARSI. -VIBRAZIONI E COLPI D'ARIETE POSSONO SVITARE RACCORDI O INNESCARE CRICCHE NELLE TUBATURE. -SEDIMENTI E DEPOSITI DI TRUCIOLI NEI BASAMENTI DELLE MACCHINE POSSONO DANNEGGIARE LE VITI A RICIRCOLO O LE GUIDE DI SCORRIMENTO. NON BISOGNA AVER PAURA DI COMPILARE CARTELLINI DI SEGNALAZIONE E DI ISPEZIONE ("RIPRISTINO SUBITO E NON LO SCRIVO PERCHÉ L'INCONVENIENTE E GIÀ RISOLTO!"). È IMPORTANTE RICORDARE SEMPRE CHE L'INCONVENIENTE PUÒ RIPETERSI O RIPRESENTARSI IN ALTRE FORME. SOLO L'INFORMAZIONE CONDIVISA PORTA AL MIGLIORAMENTO CONTINUO.

13 INTERVENTI MANUTENTIVI GLI INTERVENTI MANUTENTIVI POSSONO ESSERE RICHIESTI PER GUASTI IMPROVVISI (E IN QUESTO CASO POSSONO ESSERE PALESI O NASCOSTI, PREVEDIBILI O IMPREVEDIBILI, FREQUENTI O SALTUARI), PER ISPEZIONI E ASSISTENZE PERIODICHE O PER MIGLIORAMENTI.

14 FASI OPERATIVE DEGLI INTERVENTI MANUTENTIVI ATTIVITÀ DI ISPEZIONE E RICERCA DEL GUASTO PUO ESSERE SEMPLICEMENTE VISIVA O RICORRERE A SISTEMI DI DIAGNOSI COMPUTERIZZATE IN GRADO DI INDICARE I GUSATI O GUIDARE L OPERATORE NELLA LORO RICERCA.

15 MICROFERMATE SI TRATTA DI PICCOLE FERMATE DOVUTE A PROBLEMI NON GRAVI, A CUI POSSONO ESSERE SOGGETTI I MODERNI MACCHINARI E IMPIANTI DI TIPO AUTOMATICO (GESTITI DA UNA UNITÀ DI GOVERNO CENTRALIZZATA) IN GRADO DI COMUNICARE CON L OPERATORE, TRAMITE APPOSITO PANNELLO DI CONTROLLO.

16 DIAGNOSTICA E RICERCA DEL GUASTO PER EFFETTUARE UNA RICERCA DEL GUASTO COMPLETA, OCCORRE ANALIZZARE TUTTE LE POSSIBILI CAUSE CHE POSSONO AVERLO DETERMINATO (MEZZI, UTENTE, AMBIENTE, SERVICE, PROGETTAZIONE, ECC.). LA RICERCA DEL GUASTO VIENE FATTA FACENDO RICORSO ALL ESPERIENZA E INTUITO DELL OPERATORE E A SUPPORTI DI TIPO PARTICOLARI (COMPUTER, SISTEMI DI DIAGNOSI, ECC.)

17 SOSTITUZIONE E RIPRISTINO L ASSISTIBILITÀ DI UNA MACCHINA O DI UN'APPARECCHIATURA DEFINISCE L'INSIEME DI TUTTE LE SEMPLIFICAZIONI E DEGLI ACCORGIMENTI CHE RENDONO RAPIDA, SEMPLICE E IMMEDIATA LA SOSTITUZIONE DEGLI ELEMENTI GUASTI E IL RIPRISTINO DELLE CONDIZIONI OPERATIVE. L'ASSISTIBILITÀ SI MISURA MEDIANTE UN PARAMETRO DETTO MTTR (MEDIUM TIME TO REPAIR) CHE RAPPRESENTA IL TEMPO MEDIO DI RIPRISTINO DI UNA MACCHINA PER LA SERIE DI OPERAZIONI PREVISTE O PREVEDIBILI DAL SUO CICLO DI VITA. TALE PARAMETRO VIENE NORMALMENTE MONITORATO E VERIFICATO CON CADENZA REGOLARE, PER SORVEGLIARNE L'ANDAMENTO NEL TEMPO E FISSARE EVENTUALI ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO.

18 COLLAUDO FINALE E DELIBERA È L'ULTIMA FASE DELL'INTERVENTO MANUTENTIVO, CHE PERMETRE DI RILASCIARE LA MACCHINA E RIABILITARLA AL SERVIZIO PRODUTTIVO. NORMALMENTE SI TRATTA DI UNA VERIFICA DI TIPO «FUNZIONA/NON FUNZIONA», SUFFICIENTE A VERIFICARE LA SCOMPARSA DELL'ALLARME O DELLA CAUSA DELLA FERMATA. CON LA DELIBERA SI CHIUDE IL PROCESSO DI INTERVENTO DI MANUTENZIONE.

19 SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE LA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO È CONTENUTA NEL DLGS N.81 DEL , DETTO ANCHE TUSL (TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO). OLTRE AL DLGS 81/2008, ESISTONO ALTRE NORME EMANATE DA ENTI MONDIALI, EUROPEI E NAZIONALI CHE TRATTANO I VARI ASPETTI DELLA SICUREZZA IN GENERALE E CONTENGONO ANCHE I RIFERIMENTI ALLA SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE COME, PER ESEMPIO, LE NORME CEI (COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO) RELATIVE ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI (CEI 0-10:2002: "GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI").

20 AZIONI DI SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE PER ATTIVARE UN SISTEMA DI SICUREZZA OCCORRE PREVEDERE: -LE RESPONSABILITÀ DEI SOGGETTI INCARICATI DELLA SICUREZZA ALL'INTERNO DELL'ORGANIZZAZIONE DELLA MANUTENZIONE AZIENDALE. -LE ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA CHE GLI OPERATORI DEVONO SEGUIRE NELLO SVOLGIMENTO DEL LORO LAVORO. -I DOCUMENTI PREVISTI DALL'AZIENDA, IN CONFORMITÀ DELLE NORME, PER RISPONDERE A SPECIFICHE PROBLEMATICHE IN SICUREZZA. -I MANUALI OPERATIVI, IN CUI SONO CONTENUTE LE ISTRUZIONI DI LAVORO PER UN IMPIANTO E I RISCHI A ESSO CONNESSI. -LA SCHEDA MACCHINA, CONTENENTE LE ISTRUZIONI DI SICUREZZA.

21 -I MODULI DI LAVORO AUTORIZZABILI PER OPERARE IN SITUAZIONI DI RISCHIO SU MACCHINE O IMPIANTI CON LA DISPONIBILITÀ DI PROTEZIONI INDIVIDUALI O COLLETTIVE.

22 I RESPONSABILI DELLA SICUREZZA DEVONO VERIFICARE CHE I MANUTENTORI RISPETTINO: -LA POSTURA. PER ESEMPIO SOLLEVARE UN CARICO SENZA FLETTERE IL CORPO. -L'USO CORRETTO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE. -L'USO CORRETTO DI PROCEDURE E ISTRUZIONI. -L'USO CORRETTO DI ATTREZZATURE E UTENSILI.

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24 DEGLI ATTEGGIAMENTI DI RISCHIO COMPORTAMENTALE SOPRATTUTTO DUE SONO QUELLI CHE PROVOCANO INCIDENTI: -LA DISTRAZIONE. -IL NON RISPETTO DELLE REGOLE. OCCORRE, QUINDI, SEGNALARE IL PERICOLO CHE POTREBBE DERIVARE DA ATTEGGIAMENTI DI RISCHIO CON GLI APPOSITI MESSAGGI VISIVI.

25 DISPOSITIVI E AZIONI DI PREVENZIONE LAVORI ELETTRICI -DISINSERIRE L'ALIMENTAZIONE (E ADOTTARE MEZZI MATERIALI PER IMPEDIRE LA REINSERZIONE DELL'ALIMENTAZIONE). -CONTROLLARE CHE LE PARTI OGGETTO DI MANUTENZIONE SIANO EFFETTIVAMENTE FUORI TENSIONE. -METTERE A TERRA E IN CORTOCIRCUITO LE PARTI SU CUI SI OPERA. - APPLICARE SCHERMI O PROTEZIONI IDONEE A IMPEDIRE IL CONTATTO DELLE PERSONE.

26 LAVORI MECCANICI -DISINSERIRE L'ALIMENTAZIONE MECCANICA O ELETTRICA (E ADOTTARE MEZZI MATERIALI PER IMPEDIRE LA REINSERZIONE DELL'ALIMENTAZIONE) -APPLICARE, ATTORNO ALLA ZONA DI LAVORO, LA SEGNALETICA E LE PROTEZIONI ATTE A IMPEDIRE DANNI AL PERSONALE.

27 LAVORI TERMOTECNICI -DISINSERIRE L'ALIMENTAZIONE DEL COMBUSTIBILE. -DISINSERIRE L'ALIMENTAZIONE DELL'ACQUA. -APPLICARE ATTORNO ALLA ZONA DI LAVORO LA SEGNALETICA E LE PROTEZIONI ALTE A IMPEDIRE DANNI AL PERSONALE NON MANUTENTIVO. -CUSTODIRE IN AREA NON ACCESSIBILE ATTREZZALURE A GAS PER LA MANUTENZIONE.

28 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DPI RUMORE IL RUMORE PUÒ PROVOCARE UNA RIDUZIONE TEMPORANEA O PERMANENTE DELL'UDITO, OCCORRE UTILIZZARE MEZZI DI PROTEZIONE COME RIPARI ANTIRUMORE E PROTETTORI AURICOLARI QUALI INSERTI AURICOLARI E CUFFIE.

29 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DPI RISCHI MECCANICI NELL'ESECUZIONE DI LAVORI MECCANICI, È IMPORTANTE L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE QUALI CASCO, GUANTI, OCCHIALI, MASCHERA PER SALDARE, SCARPONI, ECC.

30 RISCHI ELETTRICI NELL'ESECUZIONE DI LAVORI ELETTRICI, È IMPORTANTE L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE QUALI GUANTI, SCARPONI, ATTREZZATURA ISOLATA, ECC.

31 RISCHI CHIMICI SE SI E IN PRESENZA DI SOSTANZE CHIMICHE NOCIVE E NECESSARIO IMPIEGARE OPPORTUNI DISPOSITIVI COME MASCHERE DOTATE DI ADEGUATI FILTRI, TUTE, GUANTI, ECC.

32 RISCHI BIOLOGICI SE SI E IN PRESENZA DI SOSTANZE BIOLOGICHE IN GRADO DI CONTAMINARE LE PERSONE E NECESSARIO ADOPERARE OPPORTUNI SISTEMI DI PROTEZIONE COME TUTE DOTATE DI FILTRI O RESPIRATORI AUTONOMI.

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