L accompagnamento della famiglia affidataria. C. Di Guglielmo 2011
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- Costanza Greco
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1 L accompagnamento della famiglia affidataria
2 Difficoltà delle FA Con il minore accolto Con i Servizi All interno della propria famiglia - difficoltà individuali - difficoltà di coppia - difficoltà con i propri figli. Con la rete di parenti/amici
3 FATTORI DI RISCHIO INSUFFICIENTE VALUTAZIONE DEL BAMBINO INSUFFICIENTE VALUTAZIONE DELLA FAMIGLIA - Problemi coniugali Mancanza di flessibilità ed efficacia nell occuparsi di bambini con bisogni speciali INSUFFICIENTE PREPARAZIONE DELLA FAMIGLIA ABBINAMENTO INADEGUATO TRA BISOGNI ED ESPERIENZE DEL BAMBINO E DELLA FAMIGLIA INSUFFICIENTE ATTENZIONE ALL IMPATTO DEI BISOGNI DI UN BAMBINO PROBLEMATICO SUGLI ALTRI BAMBINI DELLA FAMIGLIA INADEGUATO SUPPORTO PSICOLOGICO DURANTE L AFFIDO
4 FATTORE PROGNOSTICI POSITIVI CAPACITA DEI GENITORI DI CHIEDERE AIUTO BUONA COMUNICAZIONE TRA I CONIUGI TOLLERANZA PER I COMPORTMENTI NEGATIVI SENSO DELL UMORISMO CAPACITA DI TROVARE TEMPO PER SE STESSI CONOSCENZA DELLO SVILUPPO INFANTILE, DEI PROBLEMI DI ATTACCAMENTO E DEI FUNZIONAMENTI POST TRAUMATICI
5 IL PROGETTO LA NECESSITA DI UN PROGETTO CHIARO E CONDIVISO MA E SEMPRE POSSIBILE? QUANDO LE VALUTAZIONI NON CONTENGONO LE PROGNOSI.
6 LA RETE DEI SERVIZI IL SERVIZIO AFFIDI E IL SERVIZIO TUTELA: COLLABORAZIONE POSSIBILE?. ASPETTI DISFUNZIONALI
7 STRUMENTI DI COLLABORAZIONE I PROTOCOLLI CONDIVISI IL CONFRONTO DEGLI OPERATORI FAMIGLIA ORIGINARIA VS FAMIGLIA AFFIDATARIA
8 La famiglia affidataria e il minore accolto Guardare il trauma è traumatico
9 Nella maggior parte dei casi il minore accolto è un bambino o un adolescente portatore di esperienze sfavorevoli e spesso traumatiche che lo rendono sofferente e problematico.
10 Ci sono tanti modi per un bambino di reagire alle esperienze traumatiche e quasi tutti sono disfunzionali
11 L iperattivazione Caratterizzata da irrequietezza, sbalzi d umore, stato di iper allerta, pianti improvvisi, capricciosità, a volte incontenibile. Dis-regolazione emotiva
12 L iperadattamento Ci si abitua alle esperienze traumatiche ma a prezzo della scissione delle emozioni. somatizzazioni, congelamento emotivo
13 La dissociazione Staccare la spina, non pensare, azzeramento dei ricordi e delle emozioni negative Funzionamento del pensiero compromesso: perdita di memoria e di attenzione, difficoltà negli apprendimenti Comportamenti contraddittori, aggressivi, autolesivi
14 A volte tali reazioni si alternano nello stesso bambino rendendo il suo funzionamento estremamente complesso e il suo comportamento incomprensibile e imprevedibile.
15 In molte esperienze di affido, i comportamenti dei bambini sono connotati da questi meccanismi. È importante conoscere e ri conoscere l esistenza di tali funzionamenti così da evitare reazioni simmetriche o attribuire significati distorti
16 Anche quando la situazione sembra sotto controllo, non dobbiamo dimenticare che questi bambini rimangono estremamente vulnerabili e che sono quindi soggetti a rimanere feriti e turbati anche da eventi che in altri bambini non produrrebbero tali conseguenze.
17 I riattivatori traumatici Specie quando l esperienza traumatica non è stata completamente elaborata è possibile che eventi casuali, e non, richiamino alla mente i ricordi sopiti. I bambini con un F.PT. sono vulnerabili e tendono ad interpretare in modo allarmante circostanze che potrebbero anche non essere di per sé minacciose.
18 Anzi: tutto ciò che comporta un alta tonalità emotiva, anche di segno positivo, e un significativo coinvolgimento relazionale può destabilizzare il soggetto dando luogo al ripristino dei sistemi di funzionamento PT. È frequente in questi bambini l emergere di comportamenti agitati o depressi in concomitanza con eventi di festa.
19 A volte la riattivazione traumatica è prevedibile: pensiamo alle visite con i genitori naturali, o l incrocio con i percorsi giudiziari, o l avvento della maturazione puberale,ovvero le prime prove di relazioni tra pari. È necessario che chi cura il bambino sia messo in grado di leggere adeguatamente questi eventi come possibili fattori di rischio e di leggere gli effetti comportamentali in questa chiave.
20 L esempio più eclatante è quando il bambino in affido incontra i suoi genitori naturali, a volte con cadenza mensile. Anche quando ciò viene annunciato al bambino che apparentemente non dà segnali di malessere o turbamento, si dovrebbe tenere in conto che ciò può avvenire, e in effetti avviene sempre, attraverso modalità le più disparate.
21 Ri-vedere i propri genitori funge da riattivatore traumatico, di risveglio di quel coacervo di emozioni confuse che il bambino ha vissuto in passato e che non ha ancora del tutto metabolizzato. Se non è preparato, l evento può destabilizzare il bambino che tornerà a riprodurre le stesse reazioni post traumatiche che aveva avuto di fronte alle sue prime esperienze.
22 I riattivatori traumatici possono essere un occasione/possibilità ottima per riordinare mentalmente i ricordi e gli eventi passati. Cioè proprio sull onda della momentanea destabilizzazione, e sull elevamento della temperatura emotiva si può lavorare sulla elaborazione di nuovi significati.
23 il bambino traumatizzato è un bambino che è stato mal amato, e quindi è un bambino difficile da capire, è un bambino che fatica a dare fiducia e che a volte sembra sabotare tutti i nostri sforzi per entrare in relazione con lui.
24 LE DINAMICHE FAMILIARI IL SOGNO INFRANTO LA COPPIA IN CRISI I FIGLI
25 COME AIUTARE LA FAMIGLIA AFFIDATARIA CON I BAMBINI VITTIME DI ESI PRIMA Trattamento del bambino centrato sulle esperienze traumatiche: mirato alla risoluzione dei funzionamenti post traumatici lutto e/o modifica dei precedenti legami disfunzionali non ci si può sedere a una tavola imbandita con lo stomaco ingombro del cattivo cibo mangiato in precedenza ( Malacrea) Con la famiglia che accoglie: informazione sulle pregresse esperienze del bambino e sul percorso di cura preparazione specifica sui traumi e sui funzionamenti conseguenti
26 COME AIUTARE LA FAMIGLIA AFFIDATARIA CON LE VITTIME DI ESI ALL INIZIO DEL COLLOCAMENTO assistere in ugual misura il bambino e la famiglia che accoglie monitorare e governare attivamente i primi contatti precollocamento trattamento intensivo per almeno 6 mesi dopo il collocamento
27 RUOLO DEI SERVIZI AFFIDO CONSULENZE PSICOLOGICHE E PEDAGOGICHE INTERVENTI CLINICI CENTRATI SUI PROBLEMI DI TRAUMA, ATTACCAMENTO, LAVORO SUL LUTTO, IMPATTO SUI FRATELLI, SUI GENITORI E SULLA FAMIGLIA ORGANIZZAZIONE E CONDUZIONE GRUPPI PER GENITORI
28 GESTIONE E ASSISTENZA NELL ACCESSO A SERVIZI SPECIALISTICI (PSICOLOGICI E MEDICI) AIUTO NELLA MEDIAZIONE CON GLI ALTRI CONTESTI DI VITA DEL BAMBINO (SOPR. SCUOLA) AIUTO NEL SODDISFARE I BISOGNI DEL BAMBINO DI CONOSCERE IL PROPRIO PASSATO SERVIZI DI SOLLIEVO E GESTIONE EMERGENZE (HOT LINE)
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