Brughiera Briantea: per un miglioramento dell interfaccia Parco Urbano

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1 Consorzio del Parco Brughiera Briantea Via Aureggi, Lentate sul Seveso (MB) STUDIO DI FATTIBILITA NELL AMBITO DEL PROGETTO Brughiera Briantea: per un miglioramento dell interfaccia Parco Urbano SPAZIO APERTO 5 RIMBOSCHIMENTO E AREE ATTREZZATE PRESSO CASCINA GATTEDO COMUNE DI CARUGO (CO) A cura di: Dott.ssa Lisa Hildebrand via San Rocco Robecco sul naviglio (MI) tel / hildebrand_lisa@yahoo.it Luglio

2 Sommario 1 INTRODUZIONE DESCRIZIONE DELLO SPAZIO APERTO NELLE SUE DIMENSIONI E NEI SUOI RAPPORTI CON IL CONTESTO DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE NATURALI E SEMINATURALI REALI E POTENZIALI DESCRIZIONE DELLE FUNZIONALITA SVOLTE E POTENZIALI MOTIVI CHE HANNO CONDOTTO ALLA SUA SCELTA ANALISI DEI BISOGNI E DEGLI OBIETTIVI ANALISI DEI BISOGNI DELLO SPAZIO APERTO E DEL TERRITORIO CHE LO COMPRENDE OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO PREVISTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO APERTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE CONTESTO TERRITORIALE, SOCIOECONOMICO, ISTITUZIONALE E NORMATIVO IN CUI SI COLLOCA LO SPAZIO APERTO DESCRIZIONE DEGLI ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE DESCRIZIONE DELLE NORME AMBIENTALI, PAESAGGISTICHE ED URBANISTICHE PERTINENTI L AREA E INTERVENTO VERIFICA DI COMPATIBILITÀ TRA LE PRESCRIZIONI DI EVENTUALI PIANI PAESAGGISTICI TERRITORIALI ED URBANISTICI SIA A CARATTERE GENERALE CHE SETTORIALE E GLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO PREVISTO ANALISI TECNICA ALLEGATI: PLANIMETRIE STATO DI FATTO E DI PROGETTO; PROSPETTI QUALITATIVI; CATALOGO FOTOGRAFICO DESCRIZIONE E LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI ANALISI ECONOMICA STIMA DI MASSIMA DEI COSTI DEL PROGETTO E DELLA SUA REALIZZAZIONE DETTAGLIO VOCI DI COSTO UTILIZZATE PER LA STIMA DEI COSTI PER INTERVENTI FATTIBILITÀ DEL PERCORSO AMMINISTRATIVO

3 1 INTRODUZIONE 1.1 DESCRIZIONE DELLO SPAZIO APERTO NELLE SUE DIMENSIONI E NEI SUOI RAPPORTI CON IL CONTESTO Aree boscate Insediamenti sparsi Confine PLIS SPAZIO APERTO DI PROPRIETA PUBBLICA SP3 PIATTAFORMA ECOLOGICA IN PROGETTO Territorio densamente urbanizzato di Carugo Fig. 1 Ortofoto con indicati gli elementi descrittivi più importanti dello spazio aperto e del contesto territoriale in Comune di Carugo. Lo spazio aperto inserito considerato nel presente studio di fattibilità è un area aperta, localizzata lungo la Strada Provinciale 32, sui Mappali n. 272 e 267 del foglio 6 di proprietà del Comune di Carugo. L area è costituita da due particelle catastali, distinte anche fisicamente, entrambe attualmente ad uso agricolo a prato, di superficie rispettivamente mq e mq. Le due area presentano forma abbastanza regolare, la porzione più piccola presenta una forma quasi trapezoidale mentre la porzione più grande ha forma quasi rettangolare. Nel PGT vigente di Carugo entrambi i mappali sono destinati ad attrezzature tecnologiche. Di fatto su tali aree è in progetto la realizzazione di una piattaforma ecologica ad uso del territorio di Carugo. Nella fase attuale di progetto è stata individuata la collocazione della piattaforma ecologica come riportato in figura 1, sul mappale 272 più prossimo alla strada di accesso dalla provinciale. E previsto che per la restante superficie disponibile (mappale 267) sia definita una nuova destinazione, come area ad uso della collettività, in un ottica di valorizzazione naturalistica e di fruitiva degli ambienti e della sentieristica del PLIS Brughiera Briantea. Con queste indicazioni si è proceduto all analisi dell area e allo sviluppo delle proposte progettuali indicate nel presente studio. L area si colloca esternamente ai confini del PLIS Brughiera Briantea (come indicato in Figura 1 e in Tavola 5.1 allegata), che corrono proprio lungo i confini della stessa. 3

4 Fig. 2 Vista sull area da Ovest, dalla SP32: si nota la presenza della linea di alta tensione e il paesaggio boschivo ed agricolo che caratterizza questa visuale. Il limite a Sud dello spazio aperto è contrassegnato dalla Strada Provinciale 32 ad elevato traffico veicolare anche pesante. La strada è confine fisico e paesaggistico, che separa lo spazio aperto dal territorio urbanizzato di Carugo, che si è sviluppato in modo denso fino a ridosso dell asse stradale. La strada costituisce una barriera non solo da un punto di vista ecologico, aspetto che verrà meglio approfondito in seguito, ma anche per la mobilità dolce, a piedi o in bici, poiché non vi sono attraversamenti in sicurezza nei pressi dell area. Sugli altri lati, lo spazio aperto risulta inserito in una matrice più naturale costituita da boschi, aree agricole, corsi d acqua, cascine, anche di valore storico come Cascina Vignazza, Cascina Gattedo, Cascina Sant Ambrogio. Verso Nord inoltre, appena oltre l area considerata si collocano i rilevati collinari che portano alle aree più interne del PLIS, verso la Valle Laghetto e la Valle di Brenna e verso la Riserva della Fontana del Guercio. Da segnalare è inoltre, come visibile dalle foto dello stato di fatto, che l area è attraversata di netto da una linea dell alta tensione che ne limita in parte l uso e la funzione, e sarà un elemento da tenere in considerazione nel momento in cui si effettuano impianti arborei. 4

5 Fig. 3 Vista sull area da Nord-Est: visibile sullo sfondo l urbanizzato di Carugo, collocato oltre la linea della SP 32. Fig. 4 Tracciato storico che divide i due mappali, non utilizzato, ma conservato e a destra possibile accesso alla sentieristica del PLIS Brughiera Briantea, non valorizzato né segnalato ma connesso alle aree più interne del parco. 5

6 1.2 DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE NATURALI E SEMINATURALI REALI E POTENZIALI Allo stato attuale l area inserita nel presente studio di fattibilità è caratterizzata da un uniformità di copertura vegetazionale. E costituita da prato misto di foraggere prevalentemente graminacee, tuttora ad uso agricolo, con buona probabilità. A Nord sono presenti edifici unifamiliari con giardini ricchi di elementi arborei anche di grandi dimensioni (faggi, cedri, ecc) e zone destinate ad orto. Collocandosi sul rilevato, questi elementi arborei di fatto sovrastano l area e la connotano da un punto di vista paesaggistico, pur non essendo elementi della flora autoctona. A Ovest dell area vi è una fascia vegetazionale di Robinia lungo il corso d acqua che separa da altri compi coltivati presenti lungo la statale. A Nord della fascia di campi agricoli hanno, come visibile dalla Figura 1 hanno inizio i boschi del PLIS Brughiera Briantea, con boschi più o meno strutturati di Robinia, arricchiti da Castagno e Farnia. Fig. 5 Ripresa fotografica eseguita in aree limitrofe all area di intervento: visibile l alternanza di fasce boscate e di campi coltivati. La vegetazione potenziale dell area è quella della foresta planiziale (0-200 m. s.l.m.) con caratteristiche ecologiche di mesofilia o igrofilia, a seconda delle disponibilità idriche. Per l intera Padania lo schema vegetazionale di massima è quello di un querceto misto caducifoglio, il Querco Carpinetum boreoitalicum (Pignatti ), simile agli attuali querceti prealpini meglio conservati. La loro attuale limitatissima diffusione sul territorio è dovuta al fatto che essi si collocavano nelle aree in cui maggiore è stata l influenza dell uomo sia in termini di urbanizzazione che di sfruttamento agricolo. La Farnia domina su un complesso di alberi e arbusti fra cui il Carpino bianco, il Frassino, il Corniolo, il Nocciolo, l Olmo campestre e l Acero campestre. Si indicano le seguenti specie arboree dominanti: Farnia (Quercus robur L.) Carpino bianco (Carpinus betulus L.) Olmo selvatico (Ulmus minor L.) 6

7 Ciliegio selvatico (Prunus avium L.) Acero campestre (Acer campestre L.) Acero montano (Acer pseudoplatanus L.) Tra le specie accessorie vi sono: Pioppo nero (Populus nigra L.) Pioppo tremulo (Populus tremulal.) Orniello (Fraxinus ornus L.) Frassino maggiore (Fraxinus excelsior L.) Melo selvatico (Malus sylvestris L.) Tiglio(Tilia cordata Mill.) Castagno (Castanea sativa Mill.) Tra le specie arbustive si annoverano invece le seguenti: Nocciolo (Corylus avellana L.) Evonimo (Euonymous europaeus L.) Sanguinello (Cornus sanguinea L.) Corniolo (Cornus mas L.) Biancospino (Crataegus monogyna L.) Sambuco (Sambucus nigra L.) Ligustro (Ligustrum vulgare L. ) Nelle zone più umide, come in vicinanza dei corsi d acqua, o in avvallamenti si possono rinvenire residui di Alneta ovvero di bosco di Ontano nero (Alnus glutinosa L.). Insieme all ontano in queste formazione si può trovare anche Frassino maggiore (Fraxinus excelsior L.) e Salce bianco (Salix alba L.) e tra gli arbusti Viburnum opalus L., o Pallon di Maggio. Nel territorio del Parco della Brughiera vi sono aree residuali in cui queste formazioni vegetali originarie sono conservate, ma nella gran parte delle superfici forestali la componente di specie autoctone è messa a rischio dall invasione di specie esotiche quali la Robinia pseudoacacia L., il Prunus serotina Ehrh. e in aree a bosco marginali e lungo strade dall Ailanto (Ailanthus altissima Mill.). La riqualificazione in un ottica ecologica delle aree, pur residuali, deve partire dalla conoscenza della vegetazione potenziale, necessaria per la scelta delle specie autoctone da mettere a dimora nei miglioramenti forestali di boschi a prevalenza di specie esotiche e dei nuovi imboschimenti. 7

8 1.3 DESCRIZIONE DELLE FUNZIONALITA SVOLTE E POTENZIALI 1. Funzionalità ecologica L area rappresenta un tassello marginale degli spazi naturali del PLIS Brughiera Briantea, caratterizzato di fatto da una prateria aperta, che, per la mancanza di costruzioni o comunque la permeabilità del suolo, può avere una funzione ecologica. Di fatto la funzione che questo tassello può svolgere è un ruolo di buffer zone, di protezione delle aree naturali presenti verso Nord e protette dal PLIS: La valorizzazione ecologica dell area ecologica non può che prevedere un arricchimento vegetazionale in alberi ed arbusti, per costituire fasce filtro e tampone rispetto alle pressioni antropiche e creare zone di rifugio e protezione. Non da trascurare è il disturbo antropico, dato primariamente dalla presenza della strada SP 32. Le aree boscate limitrofe sono caratterizzate da impoverimento vegetazionale e perdita di biodiversità, ma rappresentano elementi di connessione tra aree boscate intervallate da campi agricoli. Nuove siepi o imboschimenti come i rinfoltimenti di boschi esistenti con specie autoctone sono interventi che consentono di creare aree fonte di biodiversità e anche fasce filtro e aree tampone, importanti per rafforzare gli equilibri ecologici delle parti più naturali verso Nord. In ogni caso, come evidenziato dalla Rete Ecologica Regionale, l area è collocata nel corridoio ecologico di primo livello, pur collocandosi esternamente ai confini del PLIS. Fig. 6 In verde è localizzato l area di intervento con linea rossa i confini dell area protetta e il retino violetto rappresenta il corridoio ecologico di primo livello. 2. Funzionalità paesaggistica Così come è connotata oggi l area svolge già una funzionalità paesaggistica abbastanza codificata, in quanto si presenta come cornice ai rilevati presenti a nord con gli edifici sparsi e i giardini. Il ruolo paesaggistico dell elemento deve però essere ripensato nell ottica della creazione della piazzola ecologica, confermata dalla Amministrazione Comunale. La piazzola ecologica si collocherà su quest area, già destinata nel PGT ad impianti tecnologici. La presenza di un impianto di raccolta rifiuti differenziati sicuramente altererà il paesaggio attuale. La valorizzazione paesaggistica dello 8

9 spazio rimasto a disposizione potrà essere anche l occasione per dare alla progettazione degli obiettivi di mascheramento dei nuovi impianti tecnologici e di inserimento paesaggistico. 3. Funzionalità fruitiva e sociale Lo spazio aperto che si intende valorizzare può avere una forte valenza fruitiva in quanto può costituire un portale di accesso alla sentieristica del parco. Come visibile in Figura 7, vi sono diversi sentieri che partono nei pressi. Di fatto lo spazio aperto si connette alla sentieristica del Parco della Brughiera e, con percorsi esistenti ma ancora poco segnalati, collocati nel bosco e lungo i campi coltivati, si giunge alla Cascina Sant Ambrogio e alla Riserva Fontana del Guercio. Dalla stessa area si diparte il sentiero denominato Percorso 14, che da Carugo si collega a Pozzolo attraverso il pianalto e la Valle di Brenna. L area come detto ha potenzialmente notevole funzionalità sociale anche per il fatto che è non è lontana dal centro di Carugo, anche se separata fisicamente dalla strada Provinciale 32 ad elevato traffico, che come detto costituisce una barriera non solo ecologica ma anche fisica all attraversamento di pedoni e ciclisti. Fig. 7 Estratto della cartografia della sentieristica del Parco della Brughiera: con freccia rossa è indicata la collocazione dello spazio aperto. 9

10 1.4 MOTIVI CHE HANNO CONDOTTO ALLA SUA SCELTA Qui di seguito sono schematicamente presentate le motivazioni che hanno condotto alla scelta dell area, che comunque in gran parte sono state esposte nei paragrafi precedenti: 1. Lo spazio aperto è di proprietà pubblica, del comune di Carugo, quindi l intervento non necessita acquisizione di aree o accordi con singoli proprietari e può essere realizzato in tempi relativamente brevi, fatto salvo della necessità di acquisire i pareri necessari per l intervento lungo la strada provinciale e per le decisioni interne all Amministrazione di destinazione di parte della superficie disponibile alla realizzazione della piattaforma ecologica. 2. Le opere di riqualificazione ecologica e fruitiva a lato di piattaforma ecologica è auspicabile che vengano pensate e realizzate in concomitanza alla realizzazione della piattaforma, se non prima, al fine di evitare fenomeni di degrado o attività indesiderate, anche per l utilizzo che se ne può fare dell area. Nel contempo la necessità di intervenire con manutenzione per un periodo di cinque anni potrebbe essere motivo per una disturbo a queste attività indesiderate 3. L area è indicata come parte della Rete Ecologica della Regione Lombardia, come corridoio primario, pertanto è importante valorizzare per quanto possibile gli elementi a disposizione in un ottica naturalistica con interventi di valorizzazione della biodiversità e rafforzamento della funzione cuscinetto rispetto all urbanizzato. 4. L area è stata scelta perché vicina all abitato di Carugo, ma anche alla sentieristica del PLIS e boschi tutelati nell ambito del SIC Riserva Naturale Fontana del Guercio: può costituire un portale di accesso che garantisca un uso positivo del Parco e una maggiore fruizione delle sue aree naturali. 5. L area è stata scelta perché, nonostante sia esterna ai confini del PLIS può andare, con interventi mirati a costituire un tassello aggiuntivo alla sua rete sentieristica e di servizi, nonché alla rete ecologica locale. 10

11 2 ANALISI DEI BISOGNI E DEGLI OBIETTIVI 2.1 ANALISI DEI BISOGNI DELLO SPAZIO APERTO E DEL TERRITORIO CHE LO COMPRENDE Lo spazio aperto considerato, come indicato ai paragrafi precedenti, è destinato dal PGT ad impianti tecnologici. Attualmente è in corso la progettazione della realizzazione di una piattaforma ecologica su uno dei due spazi (corrispondenti ai singoli mappali) in cui lo spazio aperto è suddiviso. Questo progetto rende ancora più importante decidere quale destinazione deve avere la restante parte, al fine di non creare situazioni di degrado o conflitto. Inoltre può essere un occasione di trovare una soluzione complessiva all area che possa, nella sua multifunzionalità, trovare maggiore consenso tra i cittadini. Preso atto dell amministrazione di realizzare la piazzola ecologica, lo spazio non occupato dagli impianti potrà trovare una sua connotazione dal punto di vista della sua funzionalità ecologica e sociale. Dal punto di vista ecologico-funzionale, l area può acquisire un importante funzione di zona tampone a mitigazione degli impatti delle attività antropiche. A tal fine si individua il bisogno di creare aree filtro con vegetazione arborea e arbustiva abbastanza densa, anche se gestita, con utilizzo di specie arboree arbustive autoctone, al fine di aumentare la naturalità dell area e renderla più ospitale a nuova flora e nuova fauna che ne arricchiscano la biodiversità. Si evidenzia anche l esigenza di valorizzare l area da un punto di vista fruitivo e sociale. In primo luogo per favorire la fruizione delle aree naturali del PLIS lungo i percorsi a piedi o in bicicletta, e quindi offrendo un punto parcheggio per auto e un punto informazioni con bacheche e cartografia, nonché un area di sosta pic nic. Inoltre il valore fruitivo che l area può avere è anche legato allo spazio stesso che può creare un punto d incontro, uno spazio gioco bambini in un ambiente particolarmente naturale, uno spazio per famiglie già in grado di offrire spazi e strutture per stare sul posto. E necessario che lo spazio sia multifunzionale, che non risulti luogo di passaggio e abbandono, che sia luogo presidiato e mantenuto. Infine vi è l esigenza di superare l ostacolo della statale, che impedisce un arrivo diretto dal centro, o comunque non in completa sicurezza. 2.2 OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO PREVISTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO APERTO Nello sviluppo delle linee di intervento si sono considerati i seguenti obiettivi: 1. Valorizzazione dello spazio come buffer zone, con funzione tampone rispetto alle pressioni derivanti dalla presenza della strada provinciale e della futura presenza della piazzola ecologica, data la vicinanza ad una zona di valore ambientale quale la Riserva Fontana del Guercio e le aree boschive del PLIS Brughiera Briantea. 2. Riduzione del conflitto con la piazzola ecologica, creazione di una multifunzionalità dello spazio complessivo che l Amministrazione comunale ha a disposizione. 3. Inserimento paesaggistico della piazzola ecologica, mitigazione degli impatti paesaggistici della stessa. 4. Creazione di una fascia rimboschita con specie autoctone arbustive e arboree, a impianto naturalistico ma non troppo fitto per evitare fenomeni di degrado. 11

12 5. Valorizzazione dello spazio come ingresso alle aree naturali del Parco della Brughiera Briantea e alla Riserva Fontana del Guercio. 6. Creazione di una zona parcheggio per favorire l accesso alla sentieristica a piedi o in bicicletta. 7. Creazione di punti pic nic, spazi a prato aperti, punti informazioni con bacheche, al fine della creazione di un area di sosta. 8. Creazione di spazi gioco bambini, di facile accesso, e correttamente inseriti nello spazio naturale 12

13 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3.1 CONTESTO TERRITORIALE, SOCIOECONOMICO, ISTITUZIONALE E NORMATIVO IN CUI SI COLLOCA LO SPAZIO APERTO Il territorio comunale di Carugo si estende nella Provincia di Como su una superficie di km 2 4,12 con una popolazione di abitanti (al ), con un livello altimetrico minimo di 274 m. slm e massimo di 340 m slm. Nel territorio comunale si possono distinguibili tre diversi ambiti: il nucleo storico originario che sorge lungo le pendici della collina; le espansioni dell urbanizzato nella piana, alle diverse soglie storiche; il vasto ambito collinare, naturale e seminaturale, caratterizzato dalla presenza delle rogge irrigue, per la quasi totalità compreso nel Parco della Brughiera Briantea, che interessa complessivamente km 2. Il tessuto edilizio del nucleo originario, denso dal punto di vista volumetrico, è composto da edifici di impianto rurale (cascine, abitazioni, fienili e stalle). Le espansioni del tessuto urbano di fine ottocento e dei primi decenni del 1900, hanno configurato un ambiente urbano riconoscibile, caratterizzato da una successione di corti che compongono cortine edilizie lungo il fronte strada. La continuità nord - sud del territorio urbanizzato è interrotta dalla linea ferroviaria Milano - Asso. Diffuse nell abitato si sono sviluppate le attività dell artigianato mobile. La vocazione produttiva del comune ha condizionato i caratteri formali e rappresentativi del tessuto urbano e dell assetto urbanistico con la localizzazione estensiva delle attività e insediamenti, successivamente inglobate dall espansione residenziale, fatta eccezione per l agglomerato delle zone a sud e ovest dell abitato, al confine con Giussano e Mariano Comense. Carugo, è servito dalla linea ferroviaria Milano - Asso, che da nord a sud taglia longitudinalmente il territorio separando l abitato di Carugo da quello di Giussano, che attorno alla stazione ferroviaria ha configurato una sorta di conurbazione; la permeabilità tra le due parti del territorio è assicurata da due passaggi a livello. Il paesaggio naturale o seminaturale, con particolare attenzione alla valenza paesaggistica, è rappresentato dai seguenti ambiti: L ambito appartenente al Parco Locale di interesse Sovracomunale della Brughiera Briantea, che si estende a nord dell abitato, oltre la SP Novedratese, tra Meda, Lentate sul Seveso e Mariano Comense. Le residue area agricole e boscate che si estendono in continuità con l ambito del Parco della Brughiera. Le residue aree libere, anche ad uso agricolo, comprese nel tessuto urbanizzato. La foppa adiacente alla Cascina Sant Ambrogio. Le incisioni delle rogge, naturali e artificiali, come il corso della Roggia Borromeo, realizzata nella seconda metà del 1700, che dalla Fontana del Guercio raggiungeva Palazzo Borromeo a Cesano Maderno (MI), attraversando l abitato di Carugo. Secondo il PTCP della Provincia di Como il territorio comunale appartiene all unità tipologica Collina canterina e media valle del Lambro, individuata come fascia collinare e dal PTPR come fascia F ; è una unità di paesaggio che presenta un assetto omogeneo a forte carico insediativo a cui corrisponde una elevata densità di popolazione. La zona idrografica è compresa nella zona identificata come Alta Pianura o Pianalto, tale denominazione la ricollega alla presenza di un complesso di terrazzi che si dipanano dagli anfiteatri morenici del comasco. Complessivamente i litotipi di Carugo originano suoli di natura neutro acida o neutra. L acidità del suolo, ove è presente, è testimoniata dalla presenza del castagno, molto diffuso nei boschi localizzati negli espluvi. Altro elemento geologico fondamentale, che spiega la presenza degli 11 fontanili, che caratterizzano la Riserva Naturale della Fontana del Guercio, è la presenza della formazione del Ceppo, un conglomerato caratterizzato dalla presenza di una matrice calcarea che rende la roccia molto 13

14 spugnosa. Il territorio comunale è caratterizzato dal punto di vista territoriale e morfologico da due particolari condizioni: la pianura interessata dall espansione dell urbanizzato; il sistema collinare, a nord, nord est dell abitato, sulla cui propaggine sud sorge il centro storico oggi fisicamente separato dalla SP 32 Novedratese. L ambito collinare, a nord della SP. 32, corrisponde per la grande parte al territorio inserito nel Parco della Brughiera Briantea che comprende anche la Riserva Naturale Regionale in cui è situato il Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT ) della Fontana del Guercio. 3.2 DESCRIZIONE DEGLI ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE Gli enti territorialmente interessati sono il Comune di Carugo, in quanto proprietario delle aree, e il Parco Brughiera Briantea che interviene invece nella progettazione e nelle procedure di affidamento lavori. Il Parco Sovracomunale progetta opere in questo caso anche in ambiti esterni ai confini attuali con l intento di garantire la conservazione del territorio agricolo - boscato e dei valori naturalistici e ambientali e di valorizzare spazi residuali ai fini della conservazione della biodiversità e della tutela di habitat di valore. I mappali su cui ricade l area (Foglio 6, mappali: 272 e 267, in particolare il progetto è stato collocato sul mappale 267 ), sono di proprietà del Comune di Carugo. In considerazione di ciò potrà essere condotta dal Parco della Brughiera Briantea, che sarà ente appaltante delle opere incluse in progetto. Sarà in ogni caso di competenza del Comune di Carugo l approvazione preliminare del progetto. Fig. 8 Estratto catastale dello spazio aperto. In giallo le proprietà comunali. 14

15 3.3 DESCRIZIONE DELLE NORME AMBIENTALI, PAESAGGISTICHE ED URBANISTICHE PERTINENTI L AREA E INTERVENTO Lo strumento di gestione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Brughiera Briantea, opera attraverso la normativa dei Piani (PRG prima, ora PGT) dei Comuni consorziati e riguarda i sistemi cui è necessario tutelare i caratteri strutturanti, la forma del territorio e gli ambiti e gli elementi di specifico interesse storico, architettonico o naturalistico ricadenti nei sistemi. L area di interesse e il progetto proposto rispondono agli obiettivi di salvaguardia e recupero paesaggistico ricercati dai Piani Regionali e rientra nel Settore 50 Laghi Briantei della Rete Ecologica Regionale. Il settore 50 è in larghissima parte incluso nell area prioritaria per la biodiversità 01 Colline del Varesotto e dell alta Brianza, a testimonianza di un valore naturalistico residuo molto elevato. Buona parte dell area è ricompresa in aree di primo livello della rete ecologica, che coincidono con una porzione di territorio molto interessante per la presenza di boschi misti e di latifoglie di valore discreto e localmente buono, brughiere residue, corsi d acqua e risorgive in alcuni punti di valore particolarmente elevato (es. Fontana del Guercio), e di alcuni siti di eccezionale valore naturalistico, quali la Palude di Albate (Torbiere di Albate- Bassone) e alcuni dei Laghi Briantei (Montorfano, Alserio, Pusiano). Tutta l area è interessata da forte urbanizzazione ed infrastrutturazione, soprattutto nell area comascocanturina. Ciò si riflette su consumo del suolo e crescente frammentazione/isolamento delle aree naturali. La conservazione delle aree a maggior valore naturalistico in questa porzione dell area di studio è di fondamentale importanza anche per il mantenimento di popolazioni vitali di molte specie in aree ubicate più a sud, verso Milano. Molte delle specie presenti nell area compresa tra questo settore e Milano necessitano infatti del continuo apporto di nuovi individui da queste aree più settentrionali, dal momento che le ridotte superfici di habitat della fascia a nord di Milano non consentono il mantenimento di popolazioni sufficientemente grandi per sopravvivere ad eventi stocastici e demografici sfavorevoli. Il mantenimento quindi delle aree sorgente e delle connessioni tra tessere di habitat interne ed esterne a questo settore riveste pertanto un importanza che va oltre alla pura conservazione di questi siti. ELEMENTI DELLA RETE ECOLOGICA Elementi primari Corridoi primari: Fiume Lambro e Laghi Briantei (classificato come fluviale antropizzato nel tratto compreso nel settore 50) Elementi di primo livello compresi nelle Aree prioritarie per la biodiversità: 01 -Colline del Varesotto e dell alta Brianza (settori Brianza settentrionale e Brianza meridionale) Elementi di secondo livello Altri elementi di secondo livello: boschi e brughiere tra Cantù-Como e il torrente Lura; boschi, brughiere e aree agricole tra il torrente Lura e il Parco Pineta di Appiano Gentile - Tradate; aree agricole di Orsenigo -Anzano del Parco; aree agricole tra Inverigo e Arosio; aree comprese tra Alzate Brianza e il fiume Lambro (a particolare vocazione di connettività ecologica); aree adiacenti al Lambro (a particolare vocazione di connettività ecologica); aree comprese tra Lago di Pusiano e Lago di Alserio e Merone (a particolare vocazione di connettività ecologica). ELEMENTI DI TUTELA SIC -Siti di Importanza Comunitaria: IT Spina Verde; IT Lago di Alserio; IT Lago di Pusiano, IT Palude di Albate, IT Lago di Montorfano, IT Fontana del Guercio Parchi Regionali: PR della Spina Verde, PR della Valle del Lambro Riserve Naturali Regionali/Statali: RNR Lago di Montorfano, RNR Fontana del Guercio, RNR Riva Orientale del Lago di Alserio ALCUNE INDICAZIONI PER L ATTUAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA REGIONALE 1) Elementi primari: 01 -Colline del Varesotto e dell alta Brianza: favorire il mantenimento dell agricoltura estensiva ed in particolare dei prati a sfalcio; promuovere la presenza di siepi al margine dei campi coltivati; gestione dei boschi da attuarsi tramite selvicoltura naturalistica; importante mantenere buone popolazioni delle specie 15

16 selvatiche per consentire la loro sopravvivenza anche in aree limitrofe, in un contesto di metapopolazioni inserite in un ambiente molto frammentato con probabili dinamiche di tipo source-sink. 01 -Colline del Varesotto e dell alta Brianza settore Brianza settentrionale: comprende le aree più importanti dal punto di vista naturalistico della zona compresa tra Como e Lecco. Indicazioni specifiche: promuovere la conservazione e gestione naturalistica degli elementi di maggior pregio naturalistico, coincidenti con i SIC ricadenti nell area; gestione attiva delle zone umide, soprattutto di piccole dimensioni (es. Palude di Albate), soggette ad un forte processo di interramento che in assenza di creazione di nuove zone umide ne determina la riduzione/scomparsa; gestione degli ambienti boschivi con criteri di selvicoltura naturalistica, anche al fine di mantenere buone popolazioni delle specie selvatiche, rafforzando il ruolo di area source rivestito da questo settore del territorio; mantenimento di siepi e vegetazione marginale in aree agricole; conservazione e gestione attiva dei tratti residui di brughiera. 01 -Colline del Varesotto e dell alta Brianza -settore Brianza meridionale: coincide con un area caratterizzata da mosaico boschi - coltivi, ubicata nei pressi del fiume Lambro. Fiume Lambro e Laghi Briantei: protagonista di un netto recupero della qualità delle acque negli ultimi anni, il fiume Lambro ha anche un importante funzione di connessione ecologica in un territorio fortemente antropizzato. La porzione di fiume compresa in questo settore presenta ancora ambienti golenali di discreto interesse per la presenza di zone boscate e mosaico agricolo, anche se localmente le aree urbanizzate si spingono nelle vicinanze del fiume. Importante mantenere le connessioni tra la fascia boscata lungo il fiume e i complessi boschivi esterni ad esso. 2) Elementi di secondo livello Boschi e brughiere tra Cantù-Como e il torrente Lura; Boschi, brughiere e aree agricole tra il torrente Lura e il Parco Pineta di Appiano Gentile - Tradate: gestione degli ambienti boschivi con criteri di selvicoltura naturalistica; mantenimento siepi e vegetazione marginale in aree agricole; conservazione e gestione attiva dei tratti residui di brughiera; Aree agricole di Orsenigo -Anzano del Parco; Aree agricole tra Inverigo e Arosio: mantenimento agricoltura tradizionale, conservazione e ove necessario incremento di siepi e vegetazione marginale a lato dei coltivi; Aree comprese tra Alzate Brianza e il fiume Lambro (a particolare vocazione di connettività ecologica): area agricolo -boschiva con evidente strozzatura presso Lurago d Erba; Aree adiacenti al Lambro (a particolare vocazione di connettività ecologica): completano il collegamento ecologico in presenza di affluenti e tributari o di aree verdi esterne alla golena del fiume; Aree comprese tra Lago di Pusiano e Lago di Alserio e Merone (a particolare vocazione di connettività ecologica): auspicabile diminuire la frammentazione per permettere all erpetofauna eventuali spostamenti tra i corpi idrici. 3) Aree soggette a forte pressione antropica inserite nella rete ecologica Superfici urbanizzate: favorire interventi di deframmentazione; evitare la dispersione urbana; Infrastrutture lineari: prevedere, per i progetti di opere che possono incrementare la frammentazione ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale. 16

17 Fig. 9 Estratto della Rete Ecologica Regionale. Gli indirizzi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Como relativi al paesaggio sono i seguenti: Valorizzare le risorse paesaggistiche e territoriali attraverso il sostegno a piani e progetti di conservazione, riqualificazione e fruizione sostenibile, soprattutto in termini ecologici e di rapporto costi/benefici. Riqualificare e valorizzare i principali punti e percorsi di interesse paesaggistico ponendo attenzione anche alla conservazione dei sedimi e dei manufatti di interesse storico. Progettare gli spazi visivi di raccordo tra i fondovalle e i versanti retrostanti. L espansione edilizia, ove possibile, andrà concentrata alle spalle dei nuclei storici rispetto ai principali siti o direttrici di percezione del paesaggio. 17

18 Salvaguardare, riqualificare e valorizzare gli scenari e gli elementi di rilevanza paesaggistica. Moderna e razionale gestione dei complessi forestali, in coerenza con quanto disposto dal PTCP. Monitoraggio per il recupero dei tracciati della viabilità antica pubblica e privata che hanno conservato tutto o in parte i caratteri originari, così come la valorizzazione dei tracciati recenti che conservano la memoria di quelli storici. Scelte di pianificazione tali da non incidere sulla rete ecologica provinciale, con particolare riferimento alla salvaguardia dei parchi e corridoi strategici. Privilegiare l impiego di tecniche di ingegneria naturalistica o comunque tecniche rispettose dei valori del paesaggio e degli equilibri ambientali, anche nel contesto dei piani di previsione e recupero del dissesto idrogeologico. Limitare il consumo delle aree agricole di maggior pregio a livello provinciale, evitando l eccessiva frammentazione dei comparti agricoli. Salvaguardare e valorizzare gli alberi monumentali, i filari arborei e le siepi, soprattutto se parti integranti di scenari paesaggistici di pregio. Monitorare e valorizzare le zone umide di rilevanza paesaggistica e le altre aree e rilevanze di importanza flogistica, vegetazionale, faunistica, geomorfologia e paleontologica. Scelte di pianificazione tali da non inficiare la lettura e la comprensione dell assetto storico degli insediamenti e del loro rapporto con i contesti paesaggistici, evitando l occupazione polverizzata del territorio e l inserimento di elementi dissonanti. Evitare scelte di pianificazione che possano compromettere le condizioni di visibilità e la libera fruizione dei paesaggi e orizzonti sensibili e di pregio, con particolare attenzione alle vette e ai crinali. La Rete Ecologica Provinciale è elemento strutturante del sistema paesistico ambientale del PTCP e si compone di unità ecologiche la cui funzione è di consentire il flusso iproduttivo tra le popolazioni di organismi viventi che abitano il territorio, rallentando in tale modo i processi di estinzione locale, l impoverimento degli ecomosaici e la riduzione della biodiversità. La rete ecologica provinciale è articolata in elementi costitutivi fondamentali, che, per quanto concerne il territorio di Carugo, comprendono le seguenti unità ecologiche: Aree sorgenti di biodiversità di secondo livello; si tratta di aree più o meno ampie caratterizzate da valori medi di biodiversità e da ecomosaici continui. Sono equiparabili ai gangli della rete ecologica di altri PTCP. Sono aree da tutelare con attenzione attraverso strategie di conservazione degli ecosistemi e del paesaggio e l eventuale istituzione /ampliamento di aree protette. Zone tampone di primo livello; sono aree con funzione di interposizione tra le aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da ecomosaici sufficientemente continui e mediamente diversificati. Sono aree da gestire con attenzione nei confronti delle problematiche relative all economia agricola e al paesaggio, in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, allo scopo di consolidare e integrare la rete ecologica. Le attività e le funzioni escluse all interno delle unità ecologiche descritte sono definite nelle norme tecniche del PTCP. Zone tampone di secondo livello; sono aree con funzione di interposizione tra le aree naturali o seminaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da ecomosaici discontinui e poco diversificati. Sono aree da gestire in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, attivando politiche locali polivalenti. Il PTCP è volto a privilegiare l istituzione e il riconoscimento di aree protette che nascono da iniziative locali e ad armonizzare le esigenze di fruizione del territorio e l attivazione di processi di innovazione con la necessità di salvaguardarne i principali valori ambientali. Il PTCP recepisce i contenuti dei piani territoriali di coordinamento dei parchi naturali, le disposizioni di natura paesistica contenute nei piani territoriali di coordinamento dei parchi regionali e nei piani di gestione delle riserve naturali; individua infine le aree ove 18

19 risulta opportuna l istituzione di nuovi parchi locali di interesse sovracomunale. In territorio comunale il piano territoriale di coordinamento individua il Parco della Brughiera Briantea. Fig. 10 Estratto della Rete Ecologica Provinciale della Provincia di Como (all interno del PTCP). La rete ecologica, per quanto concerne il territorio di Carugo, compre le seguenti unità ecologiche: - Riserva Naturale Regionale della Fontana del Guercio, corrispondente al SIC IT , territorio tutelato da disposizioni europee recepite a livello nazionale. 19

20 - Aree sorgenti di biodiversità di primo livello - CAP, si tratta di aree aree più o meno ampie caratterizzate da elevati valori di biodiversità e da ecomosaici continui, corrispondente al Parco della Brughiera. - Corridoi ecologici di primo e secondo livello - ECP, si tratta di aree che connettono geograficamente e funzionalmente le sorgenti di biodiversità consentendo il mantenimento dei flussi riproduttivi, che in Carugo interessano aree marginali e residuali al confine con Inverigo, peraltro interessate da insediamenti esistenti e da previsioni del vigente PRG. - Zone tampone di primo livello - BZP, sono aree con funzione di interposizione tra le aree naturali o paranaturali ed aree antropizzato, caratterizzate da ecomosaici discontinui e mediamente diversificati, coincidenti con vaste porzioni di territorio, quali la fascia nord - sud, che dalla SP. 32 sale sino alla Cascina S. Isidoro, tra la Riserva e l abitato di Arosio. - Zone tampone di secondo livello - BZS, sono aree con funzione di interposizione tra le aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da ecomosaici discontinui e poco diversificati, coincidenti con limitate porzioni del territorio di Carugo (margini del Parco della Brughiera lungo la SP. 32, nei pressi del centro sportivo), collegate ad ampie aree in Mariano Comense. Gli indirizzi del PTCP in merito ai paesaggi perseguono il fine di valorizzare le risorse paesaggistiche e territoriali con diverse azioni volte a favorire e promuoverne la salvaguardia e la riqualifica. Alcuni degli obiettivi del PTCP sono i seguenti: 1. rispettare e preservare i valori socio - culturali, storici, architettonici, urbanistici e ambientali del territorio, che concorrono a definire l identità delle sue comunità; 2. valorizzare le risorse immobiliari presenti ; 3. rivitalizzare le aree destinate ad abbandono e degrado; - Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Brughiera Briantea: Comprende gli ambiti CAP, BZP del PTCP, la gestione è affidata ad un Consorzio pubblico costituito tra i comuni interessati, che operano mediante Programmi Pluriennali di intervento e sulla base delle norme dei Piani comunali (ex PRG). Nell ambito del Parco, in territorio di Carugo, è presente il Sito di Importanza Comunitaria IT della Fontana del Guercio, la cui gestione è affidata al Comune di Carugo. 3.4 VERIFICA DI COMPATIBILITÀ TRA LE PRESCRIZIONI DI EVENTUALI PIANI PAESAGGISTICI TERRITORIALI ED URBANISTICI SIA A CARATTERE GENERALE CHE SETTORIALE E GLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO PREVISTO L area di interesse e il progetto proposto rispondono agli obiettivi di salvaguardia e recupero paesaggistico ricercati dai Piani Regionali e Provinciali. L obiettivo di lotta alle specie infestanti e di rafforzamento della componente vegetazionale con messa a dimora specie autoctone rientra nelle prescrizioni di aumento e valorizzazione della biodiversità e conservazione degli ecosistemi indicate dalla RER e dal PTCP per rafforzare la rete ecologica regionale. La scelta di rafforzare della funzione ecologica dell area marginale, come tampone rispetto alle pressioni del territorio urbanizzato, è valorizzata dal fatto che la rete ecologica ricomprende queste aree anche se ricadono marginalmente proprio a bordo dell urbanizzato. 20

21 4 ANALISI TECNICA 4.1 ALLEGATI: PLANIMETRIE STATO DI FATTO E DI PROGETTO; PROSPETTI QUALITATIVI; CATALOGO FOTOGRAFICO PROSPETTO TAVOLE TAVOLA 5.1 Rappresenta su CTR 1: la collocazione dello spazio aperto Rappresenta l estratto di PGT vigente di Carugo TAVOLA 5.2 Rappresenta l estratto di mappa catastale con indicazione delle proprietà del Comune di Carugo TAVOLA 5.3 Rappresenta lo stato di fatto dell area su aerofotogrammetrico. Rappresenta le foto dell area di intervento con localizzazione di ripresa. TAVOLA 5.4 Propone soluzioni di intervento Indica le tipologie di impianto che si realizzano e le superfici sulle quali si prevedono 21

22 4.2 DESCRIZIONE E LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI SCHEMA INTERVENTI PROPOSTI 1 REALIZZAZIONE PARCHEGGIO 2 RIMBOSCHIMENTO FASCIA FILTRO 3 REALIZZAZIONE AREA PARCO CON PIANTE SVILUPPATE E AREE DI SOSTA 4 CURE COLTURALI SUGLI IMPIANTI PER 5 ANNI DALLA MESSA A DIMORA Come rappresentato alla Tavola 5.4, si propone la creazione di una sorta di portale di accesso ai percorsi all interno del Parco della Brughiera Briantea. Si propone pertanto la conversione dell area oggi destinata a prato in un area multifunzionale, con area parcheggio, area aperta a parco alberato e fascia di rimboschimento a tutela e filtro. Fig. 11 Rappresentazione esemplificativa area parco multifunzionale che si propone. Il parcheggio, di superficie 800 mq, sarà posizionato ad Ovest dello spazio aperto destinato all intervento, di più agevole accesso per le auto. Il parcheggio verrà realizzato con materiali che ben si inseriscono in un intervento di valorizzazione naturalistica. Il sottofondo sarà costituito in ghiaietto compattato, le aree del parcheggio saranno separate con staccionate in legno, si metteranno a dimora filari di mascheramento realizzati con specie autoctone pronto effetto. Dal parcheggio, a piedi o in bicicletta, si potrà accedere direttamente alla Sentieristica senza uscire dallo stesso lato da cui entrano le auto. Nella stesso spazio del parcheggio sarà posizionato una postazione porta bici in acciaio inox ad uso dei ciclisti fruitori delle aree pic nic e sosta. 22

23 La fascia lungo la strada dello spazio sarà destinata a rimboschimento, realizzato con tecniche e specie caratteristiche dei rimboschimenti naturalistici come rappresentato al disegno sotto riportato. Fig. 12 Rappresentazione esemplificativa di rimboschimento naturalistico, costituito da impianto regolare di specie arboree ed arbustive miste distribuite casualmente. L evoluzione naturale a lungo termine dei questi impianti porta alla creazione di habitat fortemente diversificati per densità e per composizione specifica Il disegno degli impianti è, in generale, piuttosto frastagliato, in modo, ove possibile, di massimizzare l effetto margine della linea di contatto fra bosco e prato o fra bosco ed altre destinazioni. Anche in senso paesaggistico, il contorno irregolare eviterà la percezione di un elemento monotono. La mescolanza di postime forestale con piante più sviluppate, e la compresenza di alberature negli impianti limitrofi (vedasi più avanti per la descrizione) contribuirà a creare quella formazione disetaneiforme Negli impianti si deve tenere conto della necessità di mantenere la distanza di sicurezza dal ciglio stradale: a distanza, cioè, pari allo sviluppo a maturità dei soggetti arborei impiegati. Per rispondere a questa necessità la fascia di 20 m dal ciglio stradale è stata rinverdita esclusivamente di fasce arbustive. Di seguito vengono descritte le modalità di attuazione: preparazione del terreno: dopo lo sgombero dell area dagli eventuali detriti e scarti delle lavorazioni precedenti (rifiuti, materiali di cantiere, eccetera), il terreno verrò arato con ripuntatore per rompere l eventuale strato compattato dal passaggio dei mezzi d opera, affinato mediante passaggi incrociati con l erpice, ripulito nello strato superficiale da ciottoli, radici e detriti. Indi si provvederà al riporto di strato fertile dello spessore di 5 cm, possibilmente proveniente dallo stesso scorticamento delle aree di lavorazione, che verrà steso e sistemato uniformemente sulla superficie. tracciamento: il sesto d impianto prescelto è di m 3 (tra le file) x 2,5 (sulla fila) m, regolare in modo da facilitare le successive operazioni di manutenzione. impianto: l impianto avverrà previo scavo di buchetta di 40 x 40 x 40 cm, manuale od a macchina (trivella), con accantonamento e successiva ricolmatura del terreno a strati secondo la posizione originaria nel suolo. scelta delle specie e disposizione delle piante. Le specie impiegate (descritte come percentuale e tipo nelle tabelle allegate al testo) sono quelle tipiche dei luoghi ed adatte alle caratteristiche pedologiche specifiche. In effetti, la variabilità dei tipi forestali riscontrati nell indagine vegetazionale è piuttosto bassa, ed, a parte i robinieti puri e misti, la tipologia potenziale di riferimento è quella del Querco carpineto dell alta pianura, depurato dalle specie esotiche. (cfr. 23

24 tipi forestali della lombardia ERSAF Lombardia 2002). La mescolanza di alberi ed arbusti sarà in proporzione 60 : 40, la disposizione negli impianti sarà casuale, evitando gruppi contigui di più di tre esemplari della stessa specie. Le specie utilizzate sono descritte nella tabella a fianco materiale di propagazione. Per ciò che concerne il materiale di propagazione, si prevede l uso di piante certificate secondo il D.Lgs. n. 386/2003, con le specie riportate nell'elenco sotto riportato, fornite in contenitori multiforo con volume zolla compreso tra 0,26 lt e 0,40 lt. e altezza del materiale vegetale inferiore a 1m. Sono forniti anche esemplari più sviluppati, di cfr a 1 m di cm, dell altezza indicativa di 2,5-3,5 m ( a seconda della specie). Le piantine saranno messe a dimora corredate di bastoncino tutore e shelter di protezione, nonché di disco pacciamante (biodischi per la pacciamatura di piante ed arbusti, biodegradabile, in fibra di cocco e/o juta) di diametro minimo di 50 cm. le piante sviluppate verranno messe a dimora con formazione della conca di compluvio (formella), la fornitura ed il collocamento di pali tutori in legno trattato, la legatura con corde idonee, la fornitura e la distribuzione di ammendanti, di concimi e una bagnatura con 50/200 l di acqua. Sarà inoltre posato tubo dreno interrato per irrigazione. specie utilizate (alberi) Acero campestre Acer campestre Bagolaro Celtis australis Betulla Betula alba Carpino bianco Carpinus betulus Ciavardello Sorbus torminalis Ciliegio selvatico Prunus avium Farnia Quercus robur Frassino maggiore Fraxinus excelsior Melo selvatico Malus sylvestre Olmo campestre Ulmus campestris Pado Prunus pado Pero Pyrus piraster Pioppo bianco Populus alba Pioppo tremolo Populus tremula Tiglio selvatico Tilia cordata (arbusti) Biancospino Crataegus monogyna Corniolo Cornus mas Frangola Frangola alnus Ginestra dei carbonai Citysus scoparius Ligustro Ligustrum vulgare Nocciolo Corylus avellana Rosa selvatica Rosa canina Sambuco nero Sambucus nigra Sanguinello Cornus sanguinea Spincervino Rhamnus catartica 24

25 All interno dello spazio si creerà infine un area parco naturalistico, con sentieristica interna con punti di sosta protetti che possono essere aree pic nic e funzionali ad una fruizione anche da parte di persone che non intendono andare sui percorsi all interno dell area protetta. Vi è la possibilità in tal modo di creare aree gioco per bambini non computate nel presente studio di fattibilità. Questa fascia sarà realizzata con piante pronto effetto a necessità manutentive maggiori nei primi anni, ma con un effetto immediato di ombra e paesaggistico. Fig. 13 Come realizzare una bacheca con legname reperito in loco. 25

26 5 ANALISI ECONOMICA 5.1 STIMA DI MASSIMA DEI COSTI DEL PROGETTO E DELLA SUA REALIZZAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA' RIMBOSCHIMENTO E AREE ATTREZZATE PRESSO CASCINA GATTEDO COMUNE DI CARUGO STIMA MASSIMA DEI COSTI DI PROGETTO QUADRO ECONOMICO DEI LAVORI a) REALIZZAZIONE PARCHEGGIO (876 mq) ,00 b) RIMBOSCHIMENTO - FASCIA FILTRO (superficie di 4730 mq ) ,00 c) REALIZZAZIONE AREA PARCO CON PIANTE SVILUPPATE E AREE DI SOSTA ,00 d) CURE COLTURALISUGLI IMPIANTI PER 5 ANNI 5.845,00 Sommano lavori ,00 ONERI PER LA SICUREZZA di cui al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. (non soggetti a ribasso) 1.370,20 TOTALE A BASE D'APPALTO ,20 SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE Imprevisti (I.V.A. compresa) 2.795,21 I.V.A. sui lavori 21% ,84 Spese tecniche progettazione, D.L., coord. Sic. e collaudo (compreso IVA e CNPAIA) ,04 Varie, danni, arrotondamento 673,71 Sommano a disposizione ,80 TOTALE GENERALE ,00 26

27 5.2 DETTAGLIO VOCI DI COSTO UTILIZZATE PER LA STIMA DEI COSTI PER INTERVENTI Per la stima dei prezzi si è fatto riferimento in generale a prezziari riconosciuti a livello di appalti pubblici dell ambito di intervento: Prezziario Lavori Pubblici Regione Piemonte 2012 sezione; Prezziario opere forestali Regione Lombardia aggiornamento 2011; Prezziario Opere Pubbliche Regione Lombardia Per alcuni prezzi non presenti in prezziario si è fatto riferimento ad opere realizzate o a prezzi di mercato. voce descrizione u.d.m. quantità prezzo unitario prezzo totale REALIZZAZIONE PARCHEGGIO 1 Realizzazione parcheggio in terre stabilizzate mq 800,00 30, , Sistemazione strada di accesso a parcheggio e sistemazione sentieristica a corpo 1, , ,00 Fornitura e messa in opera di porta biciclette in acciaio inox e cartellonistica sentieri a corpo 1, , ,00 4 Realizzazione staccionate in legno ml 100,00 11, , ,00 RIMBOSCHIMENTO - FASCIA FILTRO 5 6 Fornitura e messa a dimora di piante a pronto effetto circonferenza cm incluso scavo, piantagione, reinterro incluso fornitura di 3 tutori in legno diametro 6 cm lunghezza 2,5 m; legacci; fornitura e distribuzione di ammendante. Fornitura e messa a dimora di specie arboree od arbustive di latifoglie autoctone, in fitocella o vaso, di età non inferiore ad un anno, compresi scavo, piantagione, reinterro, fornitura materiale pacciamante e protezioni individuali. cad 105,00 120, ,00 cad 315,00 11, , ,00 27

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