P.O. 03 VALUTAZIONE CLINICA E INQUADRAMENTO DEL BAMBINO CON CRISI CONVULSIVA FEBBRILE

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1 A z. O s p. - U n i v. P i s a n a Pag. 1 di 6 VALUTAZIONE CLINICA E INQUADRAMENTO FASI REDATTO APPROVATO EMESSO NOME Dott.ssa A. Bonuccelli Prof. G. Saggese Dott. S. Giuliani FUNZIONE Dirigente medico Direttore Direttore Sez. Dip. Qualità e Accreditamento DATA FIRMA

2 Pag. 2 di 6 Il presente protocollo è stato elaborato a cura di: Dott.ssa Alice Bonuccelli, dirigente medico revisionato a cura di: Prof. Giuseppe Saggese, direttore La Sez. Dip. Qualità e Accreditamento, in ottemperanza alla P.A. 01: Gestione documentazione qualità, ha provveduto ad effettuare: la verifica di conformità (requisiti attesi, codifica, congruità con la documentazione aziendale esistente); la convalida e l emissione (responsabilità, approvazione, definizione lista di distribuzione); la distribuzione e la conservazione.

3 Pag. 3 di 6 I N D I C E 1. PREMESSA pag SCOPO E OBIETTIVI pag CAMPO DI APPLICAZIONE pag RESPONSABILITÀ pag ABBREVIAZIONI UTILIZZATE pag MODALITÀ OPERATIVE pag Procedure di valutazione clinica pag Procedure terapeutiche generali pag Criteri per la classificazione del tipo di convulsione febbrile pag Criteri di stima del rischio di recidiva pag MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ pag RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFICI pag. 6 ALLEGATI MODULI DI REGISTRAZIONE: T. T.01/P.O.03 Valutazione clinica e inquadramento del bambino con crisi convulsiva febbrile

4 Pag. 4 di 6 1. PREMESSA Le convulsioni febbrili (CF) costituiscono uno dei più comuni problemi dell età pediatrica, rappresentando circa il 30% di tutte le manifestazioni convulsive del bambino. Si stima che l incidenza in Europa sia del 2-5% in bambini tra 6 mesi e 5 anni; in particolare il 90% dei casi di CF si verificano entro il 3 anno di vita, il 50% nel secondo anno di vita con un picco tra il 18 e il 24 mese. Le CF sono eventi critici di natura epilettica che si verificano nel corso di episodi febbrili (in genere TC >38 C) in bambini che non presentano segni di infezione acuta del sistema nervoso centrale (SNC) e senza precedenti convulsioni afebbrili. Le CF sono convenzionalmente distinte in semplici e complesse. Le CF semplici (CFS) sono crisi generalizzate, di durata < 15 e che si verificano 1 sola volta nell arco di 24 ore. Le CF complesse (CFC) sono crisi parziali o con segni di focalità nella fase post-critica (ad esempio paralisi post-ictale o paralisi di Todd), crisi di durata > 15, oppure crisi che si ripetono nell arco di 24 ore. Occorre tener presente alcune considerazioni: La febbre può non essere stata accertata prima della crisi, ma deve essere presente nell immediato periodo postcritico. In corso di febbre si possono verificare altri eventi non convulsivi quali: sincopi febbrili, brividi, mioclono febbrile, crisi distoniche, crisi di pianto con ipertono che devono essere considerati nella diagnosi differenziale con le CF. Deve essere definita la causa della febbre, escludendo che si tratti di un infezione a carico del SNC (meningite). La rachicentesi deve pertanto essere eseguita in alcune situazioni: compromissione dello stato di coscienza (irritabilità, letargia, ecc), crisi focali prolungate e/o ripetute, segni clinici di irritazione meningea, bambino < mesi in caso di dubbio diagnostico L esecuzione di un EEG è utile nel caso che al termine della crisi persista un alterazione dello stato di coscienza o un deficit neurologico focale, oppure se c è il dubbio che si tratti di una crisi convulsiva in corso di febbre (es. bambino con deficit neurologici precedenti, età > 5 anni). Non vi è invece evidenza dell utilità di eseguire un EEG a distanza nel predire il rischio di recidive o di epilessia Le CF costituiscono un evento benigno, con prognosi eccellente in oltre il 95% dei casi e non sono causa di danno cerebrale o deficit intellettivo il rischio complessivo di recidiva è del 30-40%. I principali fattori di rischio per recidiva sono: l età precoce (< 15 mesi), la familiarità per epilessia in parenti 1 grado, la familiarità per CF in parenti 1 grado, primo episodio costituito da CFC, la frequenza all asilo nido o scuola materna. In particolare si stima che in presenza di 3-5 fattori di rischio, il rischio di recidiva risulta del % 2 fattori di rischio: il rischio di recidiva risulta del 50 % 1 fattore di rischio: il rischio di recidiva risulta del 25% 0 fattori di rischio:il rischio di recidiva risulta del 12% Il rischio di epilessia a distanza varia a seconda del tipo di CF, risultando del 2% nel caso di CFS, dal 4 fino al 12% nel caso di CFC. I principali fattori di rischio per epilessia sono: la presenza di una pregressa patologia del SNC, familiarità per epilessia, CFC. L atteggiamento terapeutico si limita all interruzione di un eventuale episodio critico della durata di oltre 2-3 e non c è alcuna necessità di intraprendere un trattamento profilattico, dato che appare ormai dimostrato che né l evoluzione neuropsicologica né l incidenza di epilessia successiva siano modificati da qualsiasi terapia preventiva delle CF. Devono essere fornite informazioni chiare ai genitori circa la benignità delle CF, il rischio di ricorrenza e le modalità di intervento in caso di recidiva.

5 Pag. 5 di 6 2. SCOPO E OBIETTIVI Lo scopo del presente protocollo consiste essenzialmente nel formulare in modo uniforme e corretto l inquadramento clinico del bambino con CF, sulla base di un attenta anamnesi e su un dettagliato esame obiettivo generale e neurologico. Questo consente di impostare un percorso diagnostico-terapeutico adeguato al singolo caso, oltre che fornire gli elementi per poter comunicare ai genitori in modo più preciso il possibile rischio di recidiva. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente protocollo è applicato nei casi di crisi convulsiva in corso di febbre. 4. RESPONSABILITÀ Medico (valutazione clinica e prescrizione di eventuale terapia). Infermiere (gestione del paziente e somministrazione di eventuale terapia). 5. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI UTILIZZATE CF CFS CFC Convulsione febbrile Convulsione febbrile semplice Convulsione febbrile complessa 6. MODALITÀ OPERATIVE 6.1 Procedure di valutazione clinica Compilazione della scheda (vedi allegato): acquisizione delle generalità del paziente per una sua corretta identificazione, acquisizione dei dati anamnestici e clinici per classificare il tipo di convulsione febbrile e stima dell eventuale rischio di recidiva. 6.2 Procedure terapeutiche generali Nel caso di un eventuale episodio convulsivo in atto della durata di oltre 2 minuti, oppure nel caso di crisi più brevi ma ripetute, somministrare diazepam per via endorettale alla dose di 0.5 mg/kg, ponendo il paziente di fianco e tenendo chiusi i glutei per alcuni minuti dopo la somministrazione. Nel caso in cui la crisi convulsiva non si risolva entro 5, oppure nel caso in cui il farmaco non sia stato correttamente somministrato, il farmaco può essere ripetuto alla stessa posologia. Nel caso in cui la crisi convulsiva assuma le caratteristiche dello stato di male (durata > 15 oppure crisi convulsive ripetute senza completo recupero tra gli episodi) devono essere messe in atto le adeguate misure diagnostiche e terapeutiche. Esse prevedono di: iniziare il monitoraggio dei parametri vitali, l eventuale somministrazione 0 2, di reperire un accesso venoso, di instaurare la terapia dello stato di male (lorazepam ev 0.1 mg/kg oppure midazolam ev 0.2 mg/kg) e di contattare il medico rianimatore per l eventuale supporto alle funzioni vitali 6.3 Criteri per la classificazione del tipo di convulsione febbrile C.F. SEMPLICE (CFS) generalizzata breve (<15 ) 1 episodio nelle 24 ore C.F. COMPLESSA (CFC) crisi parziali segni di focalità nel postcritico (paralisi di Todd) durata > 15 più crisi nelle 24 ore

6 Pag. 6 di Criteri di stima del rischio di recidiva Età precoce (< 15 mesi) Familiarità per epilessia in parenti 1 grado Familiarità per CF in parenti 1 grado Primo episodio costituito da CFC Frequenza all asilo nido o scuola materna Rischio complessivo di recidiva di CF: 30-40% In presenza di 3-5 fattori di rischio: rischio del % 2 fattori di rischio: rischio del 50 % 1 fattore di rischio: rischio del 25% 0 fattori di rischio: rischio del 12% 7. MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ L aggiornamento del presente protocollo è consequenziale al mutamento delle norme nazionali, regionali o eticoprofessionali o in occasione di mutamenti di indirizzo proposti da norme, regolamenti ed indicazioni tecniche degli organismi scientifici nazionali ed internazionali o in occasione di mutamenti delle strategie, delle politiche complessive e delle esigenze organizzative aziendali. Il presente documento è sottoposto a revisione ogni 2 anni 8. RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFICI G. Capovilla, M. Mastrangelo, A. Romeo, F. Vigevano. Linee guida per la gestione delle convulsioni febbrili, Gruppo di Studio ad hoc della Commissione Linee Guida della LICE Linee Guida della Società italiana pediatria (SIP), a cura di SINP, SINPIA, LICE. La gestione del bambino con convulsioni febbrili, Prospettive in pediatria, Gennaio-Marzo 2009; N 153, Vol. 39: pag American Academy of Pediatrics. Steering Committee on Quality and Management, Subcommission on Febrile Seizures. Febrile seizures: clinical practice guideline for the long-term management of the child with simple febrile seizure. Pediatrics 2008;121: Autret-Leca E, Ployet JL, Jonville-Bera AP. Treatment of febrile convulsion. Arch Pediatr Jan;9(1):91-5. Borneafdeling L, Amtssygehuset i Glostrup. Febrile convulsions, treatment and prognosis. Knudsen FU. Ugeskr Laeger Feb 19;163(8): Pediatric department, Glostrup University Hospital, Denmark. Febrile seizures: treatment and prognosis. Knudsen FU. Epilepsia Jan;41(1):2-9.

7 DEL BAMBINO CON DEFINIZIONE DELLE CF E FATTORI DI RISCHIO PER RECIDIVA T.01/P.O.03 del 16/01/2014 Pag. 1 di 2 DATI PAZIENTE Cognome Nome Nato/a il Sesso M F indeterminato Dati anamnestici Familiarità per CF: NO SI... Familiarità per Epilessia: NO SI... Precedenti problemi neurologici: NO SI... Primo episodio di CF: NO SI... Età: 6 mesi 6 anni NO SI < 15 mesi NO SI Dati clinici Febbre > 38 C < 38 C Sensorio: INTEGRO STATO SOPOROSO IRRITABILITA' Fontanella anteriore: CHIUSA/NORMALE TESA Segni meningei: ASSENTI PRESENTI... CF generalizzata NO SI... Durata: < 15' > 15' Deficit post-critici: ASSENTI PRESENTI... Episodio singolo nelle 24 ore: NO SI INQUADRAMENTO CLINICO: CFS CFC CRISI CONVULSIVA IN CORSO DI FEBBRE STIMA DEL RISCHIO DI RECIDIVA: < 30% 50% >80% NOTE DATA ORA: MEDICO CHE ACQUISISCE I DATI (FIRMA)

8 DEL BAMBINO CON DEFINIZIONE DELLE CF E FATTORI DI RISCHIO PER RECIDIVA T.01/P.O.03 del 16/01/2014 Pag. 2 di 2 DEFINIZIONE DELLE CF E FATTORI DI RISCHIO PER RECIDIVA C.F. SEMPLICE (CFS) generalizzata breve (<15 ) 1 episodio nelle 24 ore C.F. COMPLESSA (CFC) crisi parziali segni di focalità nel periodo post-critico (paralisi di Todd) durata >15 più di un episodio nelle 24 ore FATTORI DI RISCHIO PER RECIDIVA età precoce (<15 mesi) familiarità per epilessia in parenti di 1 grado familiarità per CF in parenti di 1 grado primo episodio costituito da CFC frequenza all asilo nido o scuola materna Rischio di recidiva di CF in base ai fattori di rischio (vedi sopra): 3-5 fattori di rischio: rischio di recidiva % 2 fattori di rischio: rischio di recidiva del 50 % 1 fattore di rischio: rischio di recidiva del 25% 0 fattori di rischio: rischio di recidiva del 12%

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