Nasce il «SISTEMA» STANISLAVSKIJ non è più regista despota. ma diventa REGISTA PEDAGOGO

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Bruno Castaldo
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1 1906 Nasce il «SISTEMA» STANISLAVSKIJ non è più regista despota ma diventa REGISTA PEDAGOGO

2 STANISLAVSKIJ si mette a disposizione degli attori per insegnare loro a dimenticare il MESTIERE e apprendere l ARTE DELLA RECITAZIONE

3 DISTINZIONE TRA ATTORE DI MESTIERE e ATTORE D ARTE [Fazio, p. 56]

4 STANISLAVSKIJ chiede all attore di partire non dalle FORME ma dall ANIMA

5 LAVORO DELL ATTORE per STANISLAVSKIJ è un LAVORO INTERIORE [Fazio, p. 56]

6 L ATTORE deve imparare attraverso una serie di esercizi a creare delle condizioni emotive e psicologiche affinché il sentimento scaturisca spontaneamente ogni sera [Fazio, p. 56]

7 DISCIPLINATO DOMINIO DI SÉ L attore deve imparare a controllare la tensione muscolare a rilassare i muscoli a mantenere la concentrazione in scena per assorbire il pensiero e i sentimenti del personaggio [Fazio, p. 57]

8 K. Stanislavskij, Il gabbiano, di Anton Cechov, I atto, Teatro d Arte di Mosca, 1898

9 K. Stanislavskij, Il gabbiano, di Anton Cechov, I atto, Teatro d Arte di Mosca, 1898

10 K. Stanislavskij, Il gabbiano, di Anton Cechov, IV atto, Teatro d Arte di Mosca, 1898

11 L ATTORE deve vivere il personaggio deve essere il personaggio anziché riprodurlo, recitarlo [Fazio, p. 57]

12 «Non ci credo» Con questa frase Stanislavskij interrompeva gli attori ogni volta che, durante le prove l interpretazione non era convincente

13 STATO D ANIMO CREATIVO processo attraverso il quale l attore crea e si immedesima nel personaggio

14 Per giungere a una CONOSCENZA RIGOROSA e APPROFONDITA DEL PERSONAGGIO l attore si basa sulla LETTURA STUDIO MEDITAZIONE del testo

15 L ATTORE deve stabilire con il suo personaggio un rapporto personale ed esclusivo L ATTORE per meglio penetrare il mondo interiore del suo personaggio paragona le proprie esperienze personali a quelle del personaggio

16 L ATTORE non deve pensare «Chi è Amleto?» l Amleto da interpretare non può essere un Amleto in generale

17 Applicando il procedimento del «MAGICO SE» l attore immagina nella propria fantasia con vivacità e immediatezza le circostanze della situazione in cui il personaggio si trova ad agire

18 L ATTORE non deve pensare a comportarsi «come se fosse Amleto» ma deve porsi la domanda «Se io fossi nelle condizioni di Amleto, cosa farei?»

19 L ATTORE solo calandosi con tutto se stesso nella situazione immaginata potrà assumere l atteggiamento interiore adeguato che gli permetterà di recitare in maniera convincente e penetrante il personaggio

20 «MEMORIA EMOTIVA» la memoria che conserva in noi i sentimenti e le sensazioni delle esperienze vissute

21 «MEMORIA EMOTIVA» Attraverso la memoria emotiva l attore può individuare nel suo passato la stessa sensazione vissuta, in circostanze analoghe, dal personaggio che deve interpretare

22 Riuscendo a ri-vivere le (proprie) emozioni l attore riuscirà ad esprimere in modo autentico le emozioni del personaggio

23 K. Stanislavskij, Zio Vanja, di Anton Cechov, Teatro d Arte di Mosca, 1899

25 K. Stanislavskij, I bassifondi, di M. Gorkij, Teatro d Arte di Mosca, 1902

26 K. Stanislavskij, I bassifondi, di M. Gorkij, Teatro d Arte di Mosca, 1902

27 1912 Stanislavskij fonda il PRIMO STUDIO (laboratorio teatrale / unità produttiva) e lo affida a LEOPOLD SULERZICKIJ

28 1916 Stanislavskij fonda il SECONDO STUDIO 1918 viene inaugurato il TERZO STUDIO

29 settembre 1922 agosto 1924 Stanislavskij si reca in TOURNÉE IN EUROPA e negli STATI UNITI con gran parte della compagnia del Teatro d Arte

tramite RICHARD BOLESLAVSKIJ (1889-1937) attore e regista al Primo Studio

30 tramite RICHARD BOLESLAVSKIJ ( ) attore e regista al Primo Studio trasferitosi in America il SISTEMA DI RECITAZIONE DI STANISLAVSKIJ si radica negli Stati Uniti

31 attraverso LEE STRASBERG ( )

32 e il suo ACTOR S STUDIO il SISTEMA diventa uno dei principali strumenti di formazione degli interpreti del CINEMA AMERICANO

33 Paul Newman nel corso di una lezione all Actor s Studio (1955)

35 1930 STANISLAVSKIJ mette a punto un nuovo metodo per la costruzione del personaggio IL METODO DELLE «AZIONI FISICHE»

36 STESSA FINALITÀ dare espressione sensibile a sentimenti veri

37 adesso la domanda è «Se io mi trovassi in circostanze analoghe a quelle del personaggio, cosa farei?» individuato un compito l attore dovrà trovare l azione capace di assolverlo

38 L AZIONE non l IMMAGINAZIONE o il SENTIMENTO costituiscono il «materiale» dell attore

39 Senza ricorrere ai propri ricordi o alla capacità di immaginare l interprete deve affidarsi, sulla scena, alle azioni che possono essere eseguite fisicamente

40 ogni AZIONE FISICA è di natura psicofisica le emozioni interiori e l identificazione con il personaggio possono essere indotte dal mero movimento, dall azione e dal ritmo

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