Studio dei lobi in banda X della radiogalassia Pictor A

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Studio dei lobi in banda X della radiogalassia Pictor A"

Transcript

1 Studio dei lobi in banda X della radiogalassia Pictor A Giulia Migliori Dipartimento di Astronomia, Università di Bologna INAF / IASF - Bologna Paola Grandi, Giorgio Palumbo INAF/IASF Bologna, Universita di Bologna & C. Stanghellini, G. Brunetti INAF/IRA - Bologna

2 Chandra & XMM-Newton Newton: : le nuove possibilità Studi X spazialmente risolti degli AGN radio loud: Studi sui cluster: cooling flows & radio bubbles: lobo nucleo getto hot spot (Croston et al. 2005) (Clarke et al. 2005)

3 AGN radio-loud loud: : i progressi con Chandra e XMM-Newton Studi X spazialmente risolti degli AGN radio loud: (Croston et al. 2005) lobo nucleo getto hot spot La figura standard (De Young 2002): Il jet relativistico viene decelerato nella hot spot. Parte dell energia energia viene convertita in elettroni relativistici e parte in campo magnetico. Il plasma shockato muove indietro (backflow( backflow) ) e, con espansione quasi adiabatica, forma i lobi.

4 Il ruolo dei lobi Modello semplice ma fisica ancora poco chiara! Alcuni dei problemi aperti: dinamica jet di larga scala processi nelle hot spot distribuzione delle particelle nei lobi L importanza dei lobi: dall energetica dei lobi otteniamo informazioni sull energia integrata incanalata dal nucleo attivo nel jet.

5 Il modello standard per radio galassie FRII Il jet relativistico viene decelerato nella hot spot. Parte dell energia energia viene convertita in elettroni relativistici e parte in campo magnetico. Il plasma shockato muove indietro (backflow( backflow) ) e, con espansione quasi adiabatica, forma i lobi. L importanza dei lobi: dall energetica dei lobi otteniamo informazioni sull energia integrata incanalata dal nucleo attivo nel jet.

6 Il modello standard per radio galassie FRII Il jet relativistico viene decelerato nella hot spot. Parte dell energia energia viene convertita in elettroni relativistici e parte in campo magnetico. Il plasma shockato muove indietro (backflow( backflow) ) e, con espansione quasi adiabatica, forma i lobi. (Jones et al. 2002) L importanza dei lobi: dall energetica dei lobi otteniamo informazioni sull energia integrata incanalata dal nucleo attivo nel jet.

7 I lobi: l emissione l X Possibili origini emissione X estesa Non termica Termica (gas esterno shockato) IC sui fotoni della CMB IC su fotoni infrarossi nucleari misura diretta del campo magnetico e del contenuto in particelle.

8 Campi magnetici e particelle: Dalla teoria: campi magnetici con il metodo di Compton inverso: L B Indipendentemente: k e sin = Vk Conseguentemente: ω B IC F F (densità particelle) e C sin IC sin B p+ 1 2 ν ω e+p ( p 1) 2 ω e+p /ω B (densità energetiche B, e+p)

9 I lobi: l emissione l X Possibili cause dell emissione emissione X: principalmente: Compton inverso degli e - di sincrotrone sui fotoni della CMB (emissione non termica): da cui....misura.misura diretta del campo magnetico e del contenuto in particelle. ma anche: gas esterno shockato nell espansione espansione dei lobi (emissione termica)

10 Il caso di Pictor A Pictor A : z=0.035 FRII BLRG Osservazioni radio (Perley( et al. 1997)

11 Importanza osservazioni X spazialmente risolte Due fondamentali processi di emissione nei lobi: Sincrotrone: responsabile dell emissione emissione radio: L sin = V Compton inverso: 1. SSC 2. IC CMB 3. IC QSO k e C sin B p+ 1 2 ν p 1 2

12 Pictor A: l osservazione l XMM-Newton del Scoperta emissione X estesa (Grandi et al. 2003) Studio del lobo est due i quesiti aperti: 1. termico vs non termico 2. Possibile violazione dell equipartizione equipartizione Marzo 2001:

13 Modello non termico favorito (α( X ~α radio ) Il processo responsabile dell emissione emissione X è IC sui fotoni della CMB Il calcolo del campo magnetico utilizzando il metodo di Compton inverso ha rivelato una violazione delle condizioni di equipartizione

14 Pictor A: osservazione XMM-Newton 14 Gennaio 2005 Puntamento ottimale per l osservazione l dei lobi: Durata= 50 ks Centramento ottimale MOS1 e pn in regime di Full Window

15 Pictor A: l osservazione l XMM-Newton Selezione regioni di studio: Lobo est (regione( E) E Lobo ovest (regione( W) W 14 Gennaio 2005 Ottima coincidenza spaziale emissione radio-x

16 Spettri X: Lobo ovest Legge di potenza: α x =0.7.7±0.2 F 2-10keV 10keV=(2.1±0.2)*10-13 F keV=(1.2±0.1)*10-13 χ 2 /d.o.f.=29/38.=29/38 13 erg cm -2 s -1 F 2-10keV 13 erg cm -2 s -1 F keV Modello termico: kt=5±2 kev 10keV=(2.0±0.2) 0.2)*10 2keV=(1.2±0.1) 0.1)*10 χ2/ 2/d.o.f.=39/38.=39/ erg cm -2 s -1 *10-13 erg cm -2 s -1

17 Lobo est: termico vs non termico Legge di potenza: α x =0.8.8±0.2 F 2-10keV 10keV=(1.4±0.1)*10-13 F keV=(0.9±0.1)*100.1)*10-13 χ 2 /d.o.f.=33/31.=33/31 13 erg cm -2 s erg cm -2 s -1 Modello termico: kt=5±2 kev F 2-10keV 10keV=(1.4±0.1) 0.1)*10 F keV=(0.8±0.1) 0.1)*10 χ 2 /d.o.f.=45/31.=45/31 *10-13 erg cm -2 s -1 *10-13 erg cm -2 s -1

18 Lobi ovest e est: termico vs non termico Legge di potenza χ2/ 2/d.o.f.=29/38.=29/38 Modello termico χ2/ 2/d.o.f.=39/38.=39/38 α x =0.7.7±0.2 kt=5±2 kev Legge di potenza χ2/ 2/d.o.f.=33/31.=33/31 α x =0.8.8±0.2 Modello termico χ2/ 2/d.o.f.=45/31.=45/31 kt=5±2 kev

19 Lobi ovest e est: termico vs non termico Modello termico χ 2 /d.o.f.=39/38.=39/38 kt=5±2 kev Legge di potenza χ 2 /d.o.f.=29/38.=29/38 α x-ray ray=0.7± in accordo con <α radio > = 0.8

20 Risultati dell analisi dei dati X: Lobo W e Lobo E Legge di potenza preferita rispetto al modello termico L aggiunta di un modello termico alla legge di potenza non è statisticamente richiesta F kt nella banda fra kev consistente con 0. F PL /F kt >7 Indici spettrali e F PL /Area consistenti : α x F PL /Area Lobo est 0.8± ± (10 erg cm -2 s -1 arcsec -2 (10-18 ) Lobo ovest 0.7± ± (10 erg cm -2 s -1 arcsec -2 (10-18 )

21 Energetica dei due lobi I due lobi, regioni E e W, presentano condizioni fisiche simili: grandezze consistenti entro le incertezze statistiche BIC (µg) k e (10-5 cm - 3 ) ω e+p /ω B Lobo ovest 2.9± ± ±10 Lobo est 3.1±0.2 8±1 56±10 L energetica dei lobi sembra essere dominata dall energia delle particelle

22 Studio spazialmente risolto dei due lobi Mappa a 1.4 GHz (Perley et al. 1997) Analisi spettrale delle sottoregioni: Legge di potenza (α( x libero) Legge di potenza (α( x =0.8.8)

23 Analisi spettrale X spazialmente risolta: Sulla base della precedente analisi i modelli testati sono stati: Legge di potenza con Г libero: -bassa statistica: numero di conteggi/regione 216 Risultato: valori di Г consistenti con quelli trovati per le regioni W ed E. Legge di potenza con Г fissato: Г=1.8

24 Flussi Radio Calcolo dei flussi radio (imstat, tvstat in AIPS) : Lobo est F 1.4GHz.4GHz=11.43 Jy Lobo ovest F 1.4GHz.4GHz=13.66 Jy Nelle sottoregioni considerate (e1..e4.e4,, w1 w3) w3) i flussi radio variano da 1.5 Jy a 3.3 Jy

25 Dalla teoria: Campi magnetici: campi magnetici con il metodo di Compton inverso: B IC classico (Feigelson et al. 1995) B IC/class B IC rivisitato (Brunetti et al. 1997) B IC/riv Indipendentemente: k e Conseguentemente: ω B (densità particelle) ω e+p ω e+p /ω B (densità energetiche B, e+p) I due lobi, regioni E e W, presentano condizioni fisiche simili: grandezze consistenti entro le incertezze statistiche (ω( e+p /ω B =56±10 est, ω e+p /ω B =50 ±10 ovest)

26 Condizioni fisiche: Lobo ovest- sottoregioni B ic, k e, ω e+p /ω B : nessuna variazione statisticamente significativa rispetto al valore medio (retta W)

27 Condizioni fisiche: Lobo est- sottoregioni e2 e2: Indicazione di un incremento di B IC (2.4 σ) nessun incremento di k e? basso rapporto ω e+p /ω B (25±8)

28 Condizioni fisiche: Lobo est ed ovest combinati B IC varia χ 2 =4.7 P =3.0 χ2.0*10-4 B IC e F radio correlati r=0.8 P r =95% k e e F radio correlati?

29 Campi magnetici e particelle Lobo est (E) Lobo ovest (W) - B ic : Lobo est: B ic/class =1.8.8±0.1 µg B IC/riv =3.1±0.2 µg Lobo ovest: B ic/class =1.6.6±0.1 µg B IC/riv =2.9±0.2 µg *N.B. : I risultati ottenuti con le due formule hanno un andamento concorde -k e cm - 3 ): -ω e+p /ω B : Lobo est : k e =8.2±1.0 Lobo est : ω e+p /ω B =56±10 Lobo ovest: k e =6.5±0.8 Lobo ovest: ω e+p /ω B =50±10 I due lobi, regioni E e W, presentano condizioni fisiche simili: grandezze consistenti entro le incertezze statistiche

30 Campi magnetici: Compton inverso vs. Equipartizione B eq /B /B ic ic ~2.7 Possibile allontanamento dall equipartizione

31 Possibili cause della discrepanza fra B eq Incertezze nella misura di B IC (principalmente) eq /B IC : sovrastima emissione X di IC Incertezze nella misura di B eq Assunzioni sui parametri combinazione dei valori che minimizzano B eq insufficiente Non si rientra mai nell equipartizione equipartizione

32 Possibili cause della discrepanza fra B IC /B eq : Incertezze nella misura di B IC sovrastima emissione X di IC B IC/class : φ Incertezze nella misura di B eq Assunzioni sui parametri: φ k η γ min s Non si rientra mai nell equipartizione equipartizione

33 Conclusioni -1 Studio dell emissione emissione X dei lobi: - studio dei 2 lobi (E, W) : emissione X di origine non termica per IC su CMB; condizioni fisiche simili nei due lobi; - studio spazialmente risolto dei 2 lobi: incremento di B IC dietro la hot spot est; campo magnetico correlato al flusso radio;

34 Conclusioni -2 -studio dei campi magnetici all equipartizione rapporto B eq /B IC ~2.7. Possibile allontanamento dall equipartizione equipartizione.

35 Obbiettivi futuri: Aspetti da approfondire: L andamento delle condizioni fisiche all interno dei lobi; Le connessioni jet-hot spot-lobi; Le conseguenze della predominanza energetica delle particelle sui meccanismi di confinamento dei lobi.

36 Formulario p+ 1 ( p 1) 2 2 Sincrotrone: L = Vk C B ν sin 2 Compton inverso: e L sin IC Campo magnetico di IC: = Vk e C IC ν ( p 1) ( 4 α α + 1 ( ) CH ( ) G( )(1 + BIC sinϑ) = 47 α 10 FICν IC α α z) α + 3 F sin ν α sin B IC = 1 α α sin C ( 1 ) α + IC z ν sin α + 1 F + FIC C sin ν IC

37 Formulario Campo magnetico (ass.( di minima energia): B eq = (1 + k) η (1 + z) 3+ α ϑ xy s 1 sin 3/ 2 F ϕ v sin α oss ν ν α + 1/ 2 α + 1/ 2 2 α + 1/ 2 1 2/ 7 B eq 1 α α α α 3+ + α ν C( )(1 + k) Fsin (1 + z) 3+ α = γ min ϑxys

06b Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs

06b Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs 06b Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs Radio-loud AGN definiti come L 5GHz > 10 24 W/Hz Ma definizione arbitraria: AGN che presentano luminosità radio più basse presentano caratterisiche simile ai

Dettagli

B8 Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs

B8 Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs B8 Principi di Astrofisica Radio-loud AGNs Radio-loud AGN definiti come L 5GHz > 10 24 W/Hz Ma definizione arbitraria: AGN che presentano luminosità radio più basse presentano caratterisiche simile ai

Dettagli

Studio di sorgenti X all interno della Piccola Nube di Magellano con il satellite per astronomia X XMM-Newton

Studio di sorgenti X all interno della Piccola Nube di Magellano con il satellite per astronomia X XMM-Newton Studio di sorgenti X all interno della Piccola Nube di Magellano con il satellite per astronomia X XMM-Newton Relatore interno: Prof. P. Pizzochero Relatore esterno: Dott. S. Mereghetti Sommario 1 2 3

Dettagli

Studio multi-banda dal sub-parsec al kilo-parsec dell emissione del getto nella radio galassia IC 1531

Studio multi-banda dal sub-parsec al kilo-parsec dell emissione del getto nella radio galassia IC 1531 Alma Mater Studiorum - Università di Bologna SCUOLA DI SCIENZE Dipartimento di Fisica e Astronomia Corso di Laurea magistrale in Astrofisica e Cosmologia Studio multi-banda dal sub-parsec al kilo-parsec

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

Nuclei Galattici Attivi nei raggi X. Sunday, December 16, 12

Nuclei Galattici Attivi nei raggi X. Sunday, December 16, 12 Nuclei Galattici Attivi nei raggi X - SED degli AGN: emissione X in forte eccesso rispetto alla coda attesa per un disco di accrescimento - Emissione 0.1-100 kev: 1-20% della luminosita totale - E una

Dettagli

Indicazioni sulla distanza dei blazar da osservazioni gamma ad alta energia

Indicazioni sulla distanza dei blazar da osservazioni gamma ad alta energia Indicazioni sulla distanza dei blazar da osservazioni gamma ad alta energia Elisa Prandini Per la Collaborazione MAGIC XCV Congresso Nazionale SIF, Bari, 2 Ottobre 2009 I Nuclei Galattici Attivi (AGN)

Dettagli

STUDIO MULTILUNGHEZZA D ONDA DELLE PULSAR Fermi-XRT-Chandra- XMM

STUDIO MULTILUNGHEZZA D ONDA DELLE PULSAR Fermi-XRT-Chandra- XMM STUDIO MULTILUNGHEZZA D ONDA DELLE PULSAR Fermi-XRT-Chandra- XMM Dr. Marelli Martino Università degli Studi dell Insubria Ottobre 2009 In collab. with A. De Luca, P.A. Caraveo & the LAT Collaboration 1

Dettagli

Astrofisica e particelle elementari

Astrofisica e particelle elementari Astrofisica e particelle elementari aa 2007-08 Lezione 10 Bruno Borgia RAGGI GAMMA 2 ASSORBIMENTO γ Assorbimento dovuto alle interazioni dei gamma con la radiazione di fondo e con l infrarosso.!(k 1 )

Dettagli

Corso di Radioastronomia 2

Corso di Radioastronomia 2 Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Prima parte: principali meccanismi di emissione e assorbimento Parte 1 Lezione 2 L emissione di sincrotrone La

Dettagli

Astroparticle and Neutrino Physics Group Dipartimento di Fisica Teorica dell Università di Torino Istituto Nazionale Fisica Nucleare, Sezione di Torino Nicolao Fornengo Carlo Giunti Fiorenza Donato Stefano

Dettagli

Dischi di accrescimento: struttura

Dischi di accrescimento: struttura Accrescimento 2 Struttura locale: nell approssimazione di disco sottile, i gradienti di temperatura e pressione sono essenzialmente verticali (cioe le variazioni locali lungo la componente radiale sono

Dettagli

L Effetto Sunyaev-Zel dovich

L Effetto Sunyaev-Zel dovich L Effetto Sunyaev-Zel dovich Raffaele Pontrandolfi Corso di Astrofisica e Particelle Elementari Motivazione Mostrare in modo introduttivo come dall effetto Sunyaev-Zel dovich termico si può ricavare la

Dettagli

Lezione 2 Condizioni fisiche per la produzione di energia per mezzo di fusione termonucleare controllata

Lezione 2 Condizioni fisiche per la produzione di energia per mezzo di fusione termonucleare controllata Lezione Condizioni fisiche per la produzione di energia per mezzo di fusione termonucleare controllata G. Bosia Universita di Torino 1 Plasma termo-nucleare Definizione : Un plasma termo nucleare e un

Dettagli

Emissione non termica in Ammassi di Galassie: Analisi di Radiosorgenti Diffuse

Emissione non termica in Ammassi di Galassie: Analisi di Radiosorgenti Diffuse ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA Scuola di Scienze Corso di Laurea in Fisica Emissione non termica in Ammassi di Galassie: Analisi di Radiosorgenti Diffuse Relatore: Prof. Gabriele Giovannini

Dettagli

Shock front in Abell 754

Shock front in Abell 754 Shock front in Abell 754 Alberto Leccardi Astrosiesta 17 gennaio 2008 AMMASSI DI GALASSIE Strutture organizzate più grandi dell universo per cui la gravità domina sull espansione iniziale Sono pervasi

Dettagli

ed infine le interazioni nucleari forte e debole? dove E rappresenta l energia cinetica della particella α, e K è: K = e2 2Z

ed infine le interazioni nucleari forte e debole? dove E rappresenta l energia cinetica della particella α, e K è: K = e2 2Z Introduzione 1. Stima il valore delle energie dei fotoni necessarie per risolvere distanze atomiche, e poi nucleari. 2. Per quali ragioni fisiche le interazioni fondamentali sono state storicamente identificate

Dettagli

Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi

Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Firenze INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri Contatti, Bibliografia e Lezioni Prof. Alessandro Marconi

Dettagli

FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA

FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA Anno Accademico 2012-2013 Corso di Laurea in Tecniche Sanitarie di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia FISICA delle APPARECCHIATURE per RADIOTERAPIA Marta Ruspa 20.01.13 M. Ruspa 1 ONDE ELETTROMAGNETICHE

Dettagli

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q).

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q). La tecnica Monte Carlo Il metodo Monte Carlo è basato sulla scelta di eventi fisici con una probabilità di accadimento nota a priori. sia p(x) la distribuzione di probabilità con la quale si manifesta

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni ionizzanti 11/3/2005 Struttura atomica Atomo Nucleo Protone 10 10 m 10 14 m 10 15 m ev MeV GeV 3 3,0 0,3 0 0 0 Atomo Dimensioni lineari

Dettagli

Fisica Moderna e contemporanea

Fisica Moderna e contemporanea Fisica Moderna e contemporanea SSIS Puglia Prof. Luigi Schiavulli luigi.schiavulli@ba.infn.it Dipartimento Interateneo di Fisica Michelangelo Merlin 02/02/2006 1 Sommario Quadro riassuntivo sulla Fisica

Dettagli

Spettro elettromagnetico

Spettro elettromagnetico Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti

Dettagli

PROGETTO EEE: RISULTATI SCIENTIFICI. Stefano Grazzi, Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi, Roma Lodi, Liceo Gandini, 18/11/2016

PROGETTO EEE: RISULTATI SCIENTIFICI. Stefano Grazzi, Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi, Roma Lodi, Liceo Gandini, 18/11/2016 PROGETTO EEE: RISULTATI SCIENTIFICI Stefano Grazzi, Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi, Roma Lodi, Liceo Gandini, 18/11/2016 Primi Risultati scientifici ottenuti dal Progetto EEE Coincidenze tra due

Dettagli

Universo invisibile: a caccia di Raggi X

Universo invisibile: a caccia di Raggi X Universo invisibile: a caccia di Raggi X Anna Wolter INAF Osservatorio Astronomico di Brera Ringrazio Fabio Pizzolato per alcune immagini Astronomia X e l ITALIA Bruno Rossi con Marjorie Townsend e UHURU

Dettagli

S ν = c 4 u ν. S ν dν = c 8π h ν e hν. k B T. S λ = 2π λ 5 c2 h

S ν = c 4 u ν. S ν dν = c 8π h ν e hν. k B T. S λ = 2π λ 5 c2 h Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Esercizi: Maggio 2006 (con soluzione) i) Un filamento emette radiazione che ha una lunghezza d onda massima λ Max = 15000 10 8 cm. Considerando di approssimare

Dettagli

Il sole a microonde. Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella. Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica

Il sole a microonde. Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella. Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Il sole a microonde Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 6 ottobre 2016 Lezione 02 Il sole: un corpo nero? Il Sole può essere considerato un emettitore

Dettagli

SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali

SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali RADIAZIONI E MATERIA lunghezza d onda λ (m) 10-11 10-10 10-9 10-8 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1

Dettagli

Raggi X e Raggi γ dalle Stelle

Raggi X e Raggi γ dalle Stelle Raggi X e Raggi γ dalle Stelle Enrico Virgilli Attività di Stage Nel laboratorio di Astrofisica Dipartimento di Fisica Università di Ferrara Circa 70 anni fa lo scenario cambia improvvisamente e si scopre

Dettagli

FAM. T 1) α ν. (e α ν T 1) 2. (con l ipotesi ν > 0) si ottiene

FAM. T 1) α ν. (e α ν T 1) 2. (con l ipotesi ν > 0) si ottiene Serie 42: Soluzioni FAM C. Ferrari Esercizio 1 Corpo nero 1. Abbiamo: Sole λ max = 500nm - spettro visibile (giallo); Sirio B λ max = 290nm - ultravioletto; corpo umano λ max = 9300nm - infrarosso. 2.

Dettagli

FAM. = 5 4 Mc2 = E C = 5 2 Mc2 1 v2. c 2. 2 M 2M) = 1 2 Mc2

FAM. = 5 4 Mc2 = E C = 5 2 Mc2 1 v2. c 2. 2 M 2M) = 1 2 Mc2 Serie 19: Soluzioni FAM C. Ferrari Esercizio 1 Collisione completamente anelastica Utilizziamo la conservazione dell energia e della quantità di moto (sistema isolato) in cui trattiamo A e B all inizio

Dettagli

G.V. Margagliotti. Appunti di Introduzione alla Fisica Nucleare e Subnucleare a.a. 2017/18

G.V. Margagliotti. Appunti di Introduzione alla Fisica Nucleare e Subnucleare a.a. 2017/18 G.V. Margagliotti Appunti di Introduzione alla Fisica Nucleare e Subnucleare a.a. 2017/18 2017 Indice 1 Preambolo 11 1.1 I costituenti fondamentali della materia............ 12 1.2 Elementarietà...........................

Dettagli

La componente elettronica dei Raggi Cosmici

La componente elettronica dei Raggi Cosmici Giorgio Sironi Dipartimento di Fisica G. Occhialini Universita` degli Studi di Milano Bicocca Savona 18-02-2011 1 1911 : scoperta a terra si osserva un flusso di circa 100 particelle/m 2 sec sr composto

Dettagli

LE FORMULE 66 ESERCIZI 67. PROBLEMA #alternatore 67. PROBLEMA #circuitocapacitivo 69. PROBLEMA #circuitorlc 70. PROBLEMA #potenza 73 PROBLEMA

LE FORMULE 66 ESERCIZI 67. PROBLEMA #alternatore 67. PROBLEMA #circuitocapacitivo 69. PROBLEMA #circuitorlc 70. PROBLEMA #potenza 73 PROBLEMA INDICE 21 L INDUZIONE ELETTROMAGNETICA 22 LA CORRENTE ALTERNATA 1. La corrente indotta 2 2. La legge dell induzione di Faraday-Neumann 5 3. La fem cinetica 8 4. La legge di Lenz 10 5. L autoinduzione 13

Dettagli

Introduzione ai Plasmi Relativistici

Introduzione ai Plasmi Relativistici Introduzione ai Plasmi Relativistici Andrea Macchi CNR/INO, Pisa Dipartimento di Fisica Enrico Fermi, Università di Pisa www.df.unipi.it/~macchi/ A.A. 2010/11 Definizione e contesto PLASMA: sistema a molti

Dettagli

Indice. 1 Struttura delle Galassie e leggi fondamentali Classificazione di Hubble Leggi Fondamentali... 3

Indice. 1 Struttura delle Galassie e leggi fondamentali Classificazione di Hubble Leggi Fondamentali... 3 25 giugno 2015 Introduzione In questo elaborato esporrò i principali meccanismi di emissione delle galassie ellittiche. Ho deciso di riportare prima dei meccanismi di emissione quelle che sono le tre leggi

Dettagli

SECONDA LEZIONE: interazione della radiazione con la materia misure sperimentali e loro statistica. Stati di aggregazione della materia

SECONDA LEZIONE: interazione della radiazione con la materia misure sperimentali e loro statistica. Stati di aggregazione della materia SECONDA LEZIONE: interazione della radiazione con la materia misure sperimentali e loro statistica Stati di aggregazione della materia Stati o fasi della materia: Gas Liquido Solido ------------------------------

Dettagli

Sommario Onde radio e loro meccanismi di produzione Breve storia della radioastronomia Radiotelescopi e loro funzionamento Galassie e radiogalassie

Sommario Onde radio e loro meccanismi di produzione Breve storia della radioastronomia Radiotelescopi e loro funzionamento Galassie e radiogalassie Sommario Onde radio e loro meccanismi di produzione Breve storia della radioastronomia Radiotelescopi e loro funzionamento Galassie e radiogalassie La Radioastronomia Tutti i colori del buio Anna WOLTER

Dettagli

Campi magnetici in ammassi di galassie

Campi magnetici in ammassi di galassie Campi magnetici in ammassi di galassie Rossella Cassano Istituto di Radioastronomia-INAF e-mail: rcassano@ira.inaf.it Contenuto degli ammassi di galassie Gli ammassi di galassie sono le concentrazioni

Dettagli

Lezione 7. Cenni di cosmologia (parte II osservazioni dell'universo lontano: due esempi)

Lezione 7. Cenni di cosmologia (parte II osservazioni dell'universo lontano: due esempi) Lezione 7 Cenni di cosmologia (parte II osservazioni dell'universo lontano: due esempi) Esempio 1 Evidenze di energia oscura da osservazioni di supernove lontane La distanza di luminosità per oggetti distanti

Dettagli

I mostri del cielo incontri con la ricerca

I mostri del cielo incontri con la ricerca I mostri del cielo incontri con la ricerca I jet relativistici: cannoni di particelle nel cuore delle galassie Gabriele Ghisellini INAF-Osservatorio astronomico di Brera 540 milioni di anni fa Esplosione

Dettagli

Stima dell intervallo per un parametro

Stima dell intervallo per un parametro Stima dell intervallo per un parametro In aggiunta alla stima puntuale di un parametro dobbiamo dare l intervallo che rappresenta l incertezza statistica. Questo intervallo deve: comunicare in modo obbiettivo

Dettagli

Storia Termica dell Universo 1

Storia Termica dell Universo 1 Storia Termica dell Universo 1 All epoca attuale la densita totale dell Universo e : e la pressione: I fotoni prodotti attraverso processi astrofisici costituiscono una piccola frazione di quelli che costituiscono

Dettagli

L atomo di Bohr e i raggi X

L atomo di Bohr e i raggi X L atomo di Bohr e i raggi X Corsi laboratorio per le scuole superiori gennaio 017 Prof. Federico Boscherini Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Bologna federico.boscherini@unibo.it www.unibo.it/docenti/federico.boscherini

Dettagli

Scattering Cinematica Relativistica

Scattering Cinematica Relativistica Scattering Cinematica Relativistica VI Conservazione del 4-imulso, decadimento in cori 1/8/16 E.Menichetti - Univ. di Torino 1 Conservazione del 4-imulso Conseguenza delle rorieta di invarianza er traslazione

Dettagli

LE GALASSIE ATTIVE. Capitolo 17

LE GALASSIE ATTIVE. Capitolo 17 Capitolo 17 LE GALASSIE ATTIVE Una percentuale inferiore all 1% delle galassie presenta caratteristiche di attività fortemente al di sopra delle galassie normali finora discusse. Le forme di attività sono

Dettagli

Raccolta di esercizi di fisica moderna

Raccolta di esercizi di fisica moderna Raccolta di esercizi di fisica moderna M. Quaglia IIS Avogadro Torino M. Quaglia (IIS Avogadro Torino) Raccolta di esercizi di fisica moderna Torino, 20/11/2014 1 / 30 Prova AIF e Sillabo http://www.aif.it/archivioa/aif_seconda_prova_di_fisica.pdf

Dettagli

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3)

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3) L atomo di idrogeno Il problema dell atomo di idrogeno é un problema esattamente risolubili ed i suoi risultati possono essere estesi agli atomi idrogenoidi, in cui solo c é solo un elettrone sottoposto

Dettagli

SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali

SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali SECONDA LEZIONE: interazioni della radiazione con la materia e statistica delle misure sperimentali RADIAZIONI E MATERIA lunghezza d onda λ (m) 10-11 10-10 10-9 10-8 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1

Dettagli

Il mezzo circumnucleare: NLR/BLR. Monday, January 9, 12

Il mezzo circumnucleare: NLR/BLR. Monday, January 9, 12 Il mezzo circumnucleare: NLR/BLR SED ottica/uv di un AGN di tipo 1 2 SED ottica/uv di un AGN di tipo 1 Principali righe in emissione H 6564 Ly 1216 H 4861 Mg II 2800 C IV 1549 Fe II ~5400 C III] 1909 [O

Dettagli

Introduzione allo spettro solare

Introduzione allo spettro solare Introduzione allo spettro solare Insegnamento di Fisica Solare e relazioni Sole-Terra Fabio Lepreti Corso di Laurea in Fisica Università della Calabria A.A. 2015/2016 Fabio Lepreti Introduzione allo spettro

Dettagli

MAGIC...una finestra sull'universo. seconda parte

MAGIC...una finestra sull'universo. seconda parte MAGIC......una finestra sull'universo seconda parte L'emissione della Via Lattea Il cielo ad altissima energia Come sono prodotti i raggi gamma? Emissione termica (equilibrio) --> esempio luce (IR) di

Dettagli

Rivelatori Caratteristiche generale e concetti preliminari

Rivelatori Caratteristiche generale e concetti preliminari Rivelatori Caratteristiche generale e concetti preliminari Stage Residenziale 2012 Indice Caratteristiche generali sensibilità, risposta, spettro d ampiezza, risoluzione energetica, efficienza, tempo morto

Dettagli

Atomi a più elettroni

Atomi a più elettroni Atomi a più elettroni L atomo di elio è il più semplice sistema di atomo a più elettroni. Due sistemi di livelli tra i quali non si osservano transizioni Sistema di singoletto->paraelio Righe singole,

Dettagli

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Sull Espansione dell Universo Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Seminario Didattico 2014 1 Sommario Il quadro osservativo in cosmologia Il Big Bang, l inflazione e L Universo

Dettagli

Istituti Paritari PIO XII

Istituti Paritari PIO XII Istituti Paritari PIO XII RMTD545007 Amministrazione Finanza e Marketing Sistemi Informativi Aziendali 00159 ROMA - via Galla Placidia, 63 RMTL395001 Costruzioni, Ambiente e territorio Tel 064381465 Fax

Dettagli

APPUNTI ASTROFISICA Processi radiativi

APPUNTI ASTROFISICA Processi radiativi APPUNTI ASTROFISICA Processi radiativi Claudio Chiuderi June 20, 2007 1 1 Processi radiativi Descriveremo brevemente le caratteristiche dei processi radiativi che non coinvolgono l emissione di righe da

Dettagli

Esercizio 1 I mesoni K + possono essere prodotti attraverso la reazione γ + p K + + Λ su protoni fermi.

Esercizio 1 I mesoni K + possono essere prodotti attraverso la reazione γ + p K + + Λ su protoni fermi. Esercizio 1 I mesoni K + possono essere prodotti attraverso la reazione γ + p K + + Λ su protoni fermi. Determinare l energia minima del fotone nel laboratorio per cui la reazione avviene Λ decade in volo

Dettagli

Paolo Soffitta - Enrico Costa. Esperimenti per Polarimetria X

Paolo Soffitta - Enrico Costa. Esperimenti per Polarimetria X Paolo Soffitta - Enrico Costa ( paolo.soffitta@iaps.inaf.it, enrico.costa@iasf-roma.inaf.it ) Esperimenti per Polarimetria X Da eseguirsi presso il Gruppo di Astrofisica delle Alte Energie dello IAPS-

Dettagli

I Raggi Cosmici alle energie estreme dallo spazio (Cosmic ray at extreme energy from space)

I Raggi Cosmici alle energie estreme dallo spazio (Cosmic ray at extreme energy from space) I Raggi Cosmici alle energie estreme dallo spazio (Cosmic ray at extreme energy from space) Relatore : Mario Bertaina Co-Relatore : Piero Galeotti Lo spettro dei raggi cosmici 2,7 E Ha delle variazioni

Dettagli

Esperimenti FT-NMR a impulsi

Esperimenti FT-NMR a impulsi Vettore magnetizzazione netta M 0 per un nucleo immerso in un campo magnetico B 0, per indurre la transizione l impulso RF è applicato lungo la direzione dell asse x. Il campo magnetico alternante applicato

Dettagli

Questa tesi è stata svolta nell ambito dell Istituto di Radioastronomia - Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) (Bologna).

Questa tesi è stata svolta nell ambito dell Istituto di Radioastronomia - Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) (Bologna). 1 Questa tesi è stata svolta nell ambito dell Istituto di Radioastronomia - Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) (Bologna). 2 Abstract Questo lavoro di tesi si è concentrato sulla ricerca di una relazione

Dettagli

Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna

Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Lo spettro di corpo nero Perché il

Dettagli

L analisi dati negli esperimenti DAMA/NaI e DAMA/LIBRA. Fisica Nucleare e Subnucleare II Marco Bentivegna

L analisi dati negli esperimenti DAMA/NaI e DAMA/LIBRA. Fisica Nucleare e Subnucleare II Marco Bentivegna L analisi dati negli esperimenti DAMA/NaI e DAMA/LIBRA Fisica Nucleare e Subnucleare II Marco Bentivegna Rate di eventi singoli vs Tempo vs Energia Andamento di jk in funzione del tempo,

Dettagli

Studio delle hotspot di radiogalassie nell infrarosso

Studio delle hotspot di radiogalassie nell infrarosso Alma Mater Studiorum Universitá di Bologna Scuola di Scienze Dipartimento di Fisica e Astronomia Corso di Laurea in Fisica Studio delle hotspot di radiogalassie nell infrarosso Relatore: Prof. Gabriele

Dettagli

La Fisica nello Spazio: Astroparticelle

La Fisica nello Spazio: Astroparticelle La Fisica nello Spazio: Astroparticelle Elisa Antolini Università di Perugia & INAF Dario Gasparrini INFN sez. Perugia ASI Science Data Center Fisica delle Astroparticelle Radiazione elettromagnetica ad

Dettagli

Misura diretta al LEP del numero di famiglie di neutrini

Misura diretta al LEP del numero di famiglie di neutrini Misura diretta al LEP del numero di famiglie di neutrini Anno Accademico 2005-2006 - Presentazione a cura di F. Orio Quanti tipi diversi di neutrino esistono? Spettro continuo del decadimento β ν e _ ν

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Diagnostica clinica Completamente cambiata negli ultimi decenni Ecografia (EC) Radiografia digitale (DR) Tomografia assiale

Dettagli

Introduzione agli acceleratori Parte III: Emissione di sincrotrone

Introduzione agli acceleratori Parte III: Emissione di sincrotrone Introduzione agli acceleratori Parte III: Emissione di sincrotrone Gabriele Chiodini Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Lecce Corso di Laurea Magistrale in Fisica dell Università del Salento

Dettagli

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE Un oscillatore è costituito da una particella che si muove periodicamente attorno ad una posizione di equilibrio. Compiono moti oscillatori: il pendolo, un peso attaccato

Dettagli

Tutti i colori dell Universo. Roberto Battiston INFN e Universita di Perugia Laboratori di Frascati 6 ottobre 2004

Tutti i colori dell Universo. Roberto Battiston INFN e Universita di Perugia Laboratori di Frascati 6 ottobre 2004 Tutti i colori dell Universo Roberto Battiston INFN e Universita di Perugia Laboratori di Frascati 6 ottobre 2004 1 2 3 L universo si studia osservando le informazioni = particelle che esso ci invia 4

Dettagli

Studio sperimentale del decadimento del nucleo eccitato 88 Mo prodotto in reazioni di fusione

Studio sperimentale del decadimento del nucleo eccitato 88 Mo prodotto in reazioni di fusione Società Italiana di Fisica 100 Congresso Nazionale Simone Valdré Studio sperimentale del decadimento del nucleo eccitato 88 Mo prodotto in reazioni di fusione Università degli studi di Firenze e INFN -

Dettagli

TRANSIZIONE VUOTO-MATERIA DELLE OSCILLAZIONI DEL NEUTRINO NELL ESPERIMENTO BOREXINO. Margherita Buizza Avanzini per la Coll.

TRANSIZIONE VUOTO-MATERIA DELLE OSCILLAZIONI DEL NEUTRINO NELL ESPERIMENTO BOREXINO. Margherita Buizza Avanzini per la Coll. TRANSIZIONE VUOTO-MATERIA DELLE OSCILLAZIONI DEL NEUTRINO NELL ESPERIMENTO BOREXINO Margherita Buizza Avanzini per la Coll. Borexino SIF XCV Congresso Nazionale Bari, 29 sett. 2009 I NEUTRINI SOLARI >

Dettagli

Main training FISICA. Lorenzo Manganaro. Lezione 3 Cinematica

Main training FISICA. Lorenzo Manganaro. Lezione 3 Cinematica Main training 2017-2018 FISICA Lorenzo Manganaro Lezione 3 Cinematica 1. Introduzione e caratteri generali 2. Moti 1D 1. Moto uniformemente accelerato 2. Moto rettilineo uniforme 3. Moti 2D 1. Moto parabolico

Dettagli

Lezione 19 Fisica nucleare

Lezione 19 Fisica nucleare Lezione 19 Fisica nucleare Nucleo Il nucleo atomico è costituito da nucleoni (N), ovvero: protoni (p) e neutroni (n). Il numero di p è caratteristico di ogni elemento; è detto numero atomico ed è indicato

Dettagli

Materia oscura nell Universo

Materia oscura nell Universo Materia oscura nell Universo Biblioteca Civica Archimede Settimo Torinese, aprile 2013 Alessandro Bottino Università di Torino/INFN Un viaggio in tre tappe nell Universo Pi Prima tappa: Le osservazioni

Dettagli

Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748

Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748 Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748 Marco Berton, Liceo Scientifico U. Morin - Mestre Alessio Dalla Valle, Liceo Scientifico G. Bruno Mestre Luca Marafatto, Liceo Classico M. Foscarini

Dettagli

sezione d urto di interazione neutroni - 12 C

sezione d urto di interazione neutroni - 12 C Interazione dei neutroni con la materia Poiché il neutrone ha carica nulla esso non interagisce elettricamente con gli elettroni dell atomo, ma subisce solo interazioni nucleari con i nuclei della materia

Dettagli

Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia

Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia Modello Cosmologico Standard Paola M. Battaglia l alba dell universo I primi risultati cosmologici del satellite Planck Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Fisica 11 aprile 2013 Cosmologia

Dettagli

ALMA Mater Studiorum Universita` degli di Studi Bologna

ALMA Mater Studiorum Universita` degli di Studi Bologna ALMA Mater Studiorum Universita` degli di Studi Bologna SCUOLA DI SCIENZE Corso di Laurea Triennale in Astronomia Dipartimento di Fisica e Astronomia Effetti relativistici in Astrofisica Elaborato Finale

Dettagli

Astronomia Parte I Proprietà fondamentali delle stelle

Astronomia Parte I Proprietà fondamentali delle stelle Astronomia 017-18 Parte I Proprietà fondamentali delle stelle Spettro Distribuzione della densità di flusso spettrale della sorgente in funzione di frequenza/lunghezza d onda (non si può parlare di energia

Dettagli

La Crisi della Fisica Classica

La Crisi della Fisica Classica La Crisi della Fisica Classica F. Borgonovi (Dipartimento di Matematica e Fisica) Interdisciplinary Laboratories for Advanced Materials Physics (i-lamp) Department of Mathematics and Physics, Catholic

Dettagli

La teoria del corpo nero

La teoria del corpo nero La teoria del corpo nero Max Planck Primo Levi 2014 Roberto Bedogni INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

a) Discutere lo spettro osservato e ricavare la costante rotazionale B e la frequenza vibrazionale ν 0 ;

a) Discutere lo spettro osservato e ricavare la costante rotazionale B e la frequenza vibrazionale ν 0 ; Esercizio 2 Un gas di molecole biatomiche viene illuminato da radiazione elettromagnetica dando in uscita uno spettro di diffusione e di assorbimento. La radiazione inviata con lunghezza d onda λ 0 = 4358Å

Dettagli

Dati utili per vari materiali file tabelle-utili.pdf

Dati utili per vari materiali file tabelle-utili.pdf Dati utili per vari materiali file tabelle-utili.pdf Materiale Z A nuclear interaction length (g/cm2) radiation length g/cm2 cm density (g/cm3) minimum de(coll)/dx (MeV/g/cm2) Alluminio (Al) 13 27,0 106,4

Dettagli

Astrofisica e particelle elementari

Astrofisica e particelle elementari Astrofisica e particelle elementari aa 2010-11 Lezione 6 Origine dei gamma cosmici Sorgenti Osservatori nello spazio Compton Gamma Ray Observatory Terzo catalogo EGRET Beppo-SAX Bruno Borgia ORIGINE DEI

Dettagli

Programma del corso di Particelle Elementari

Programma del corso di Particelle Elementari Programma del corso di Particelle Elementari 1. Le interazioni fondamentali 1.1 Costituenti elementari 1.2 Quark e colore 1.3 Il colore come carica dell interazione nucleare 1.4 Unità naturali 1.5 Interazione

Dettagli

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico

L Universo Invisibile. Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico L Universo Invisibile Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. astrofisico CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE 1. Onde elettromagnetiche e le varie frequenze 2. Fotografia nell infrarosso e nell ultravioletto 3. Intensificazione

Dettagli

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Corso di Laurea Magistrale in Fisica

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Corso di Laurea Magistrale in Fisica Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea Magistrale in Fisica Calibrazione di un detector a scintillazione per la rivelazione di particelle secondarie di 20-250 MeV di energia

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA

Dettagli

Franco Vazza (Jacobs University Bremen) Oggi: -Modelli di accelerazione macroscopici per Relitti Radio; - Accenno alle simulazioni numeriche.

Franco Vazza (Jacobs University Bremen) Oggi: -Modelli di accelerazione macroscopici per Relitti Radio; - Accenno alle simulazioni numeriche. Franco Vazza (Jacobs University Bremen) f.vazza@jacobs-university.de oppure vazza@ira.inaf.it ~ Oggi: -Modelli di accelerazione macroscopici per Relitti Radio; - Accenno alle simulazioni numeriche. ~ Slides

Dettagli

Campo magnetico terrestre (III) Corso di Elementi di Geofisica. Gaetano Festa

Campo magnetico terrestre (III) Corso di Elementi di Geofisica. Gaetano Festa Campo magnetico terrestre (III) Corso di Elementi di Geofisica Gaetano Festa Energia dei modi Contributo profondo Contributo superficiale Rappresentazione HF Magnetismo della materia Gli elettroni, protoni

Dettagli

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08)

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) Radiazioni Ottiche Artificiali -ROA- Cosa sono Anna Maria Vandelli Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena SPSAL Sassuolo Fonte ISPESL 1 DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) si intendono per radiazioni ottiche:

Dettagli

Le unita di Planck sono unita di misura definite esclusivamente in termini di cinque costanti fondamentali, in modo che queste valgano 1 se espresse

Le unita di Planck sono unita di misura definite esclusivamente in termini di cinque costanti fondamentali, in modo che queste valgano 1 se espresse Le unita di Planck sono unita di misura definite esclusivamente in termini di cinque costanti fondamentali, in modo che queste valgano 1 se espresse nelle unita di Planck. Le costanti sono: G Costante

Dettagli

COME APPARE IL CAOS DETERMINISTICO

COME APPARE IL CAOS DETERMINISTICO COME APPARE IL CAOS DETERMINISTICO Serie temporale Spettro di potenza Quadro delle traiettorie Sezione di Poincaré Auto-somiglianza Sensibilità alle condizioni iniziali C. Piccardi e F. Dercole Politecnico

Dettagli

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.)

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.) RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.) e una tecnica non invasiva impiega radiazioni a bassa frequenza (non ionizzanti!) ν 10-100 MHz (radiofrequenze) sfrutta la

Dettagli

4πε. h m. Eq. di Schrödinger per un atomo di idrogeno:

4πε. h m. Eq. di Schrödinger per un atomo di idrogeno: Eq. di Schrödinger per un atomo di idrogeno: h m e 1 ψ 4πε r 0 ( r) = Eψ ( r) Questa equazione è esattamente risolubile ed il risultato sono degli orbitali di energia definita E n = m e 1 α 1 1 e mc n

Dettagli