UNA RETE CONDIVISA PER IL RILEVAMENTO POST-INCIDENTALE IN STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: STATO E PROSPETTIVE

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1 UNA RETE CONDIVISA PER IL RILEVAMENTO POST-INCIDENTALE IN STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: STATO E PROSPETTIVE Alberto Ricchiuti Italia Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici Responsabile del Servizio Rischio Industriale Sessione Telerilevamento e reti di monitoraggio ambientale Tema: Sicurezza. Inquadramento della tematica del rilevamento post-incidentale negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante nel contesto nazionale ed internazionale Nell ambito della prevenzione e controllo del rischio industriale assume una particolare rilevanza l analisi degli eventi anomali occorsi negli stabilimenti, in termini di incidenti, quasi-incidenti ed anomalie d impianto. Si tratta infatti di una componente essenziale nelle attività di sicurezza poste in atto dai gestori:?? per l individuazione dei rischi da riportare nei rapporti di sicurezza;?? per la misura delle prestazioni, che costituisce un elemento chiave nell implementazione di un corretto sistema di gestione aziendale della sicurezza. L attività di analisi dell esperienza storica degli incidenti costituisce poi una fase cruciale nelle attività di controllo sul rischio industriale previste dal D.lgs.334/99, recepimento nazionale della Direttiva europea 96/8/CE Seveso II :?? nell ambito delle attività di valutazione dei rapporti di sicurezza svolte dagli organi istruttori, al fine di giudicare, insieme ad altri strumenti, la congruenza degli scenari incidentali ipotizzabili nello stabilimento e quindi la sua compatibilità con il territorio circostante;?? nell ambito delle verifiche ispettive periodiche sui sistemi di gestione della sicurezza condotte negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (con frequenza annuale negli stabilimenti di prima fascia), al fine di individuare preliminarmente gli elementi gestionali critici da approfondire nelle successive fasi. Si comprende quindi la necessità, da parte degli organi tecnici preposti ai controlli, di disporre di dati sugli incidenti affidabili ed estesi alle principali tipologie di attività industriali, da rendere disponibili agli analisti di rischio incaricati delle valutazioni dei rapporti di sicurezza ed agli ispettori impegnati nelle verifiche ispettive sui sistemi di gestione della sicurezza. La tematica dell analisi incidentale è peraltro fortemente sentita anche a livello internazionale, come è testimoniato dagli obblighi imposti dalla Direttiva Seveso II agli Stati UE di comunicare le informazioni sugli incidenti, e ove tecnicamente di interesse, sui quasi-incidenti, alla Commissione europea mediante il sistema MARS, predisposto e gestito dal Centro Comune di Ricerca di Ispra. A questo circuito si aggiunge quello della rete IMPEL, che prevede incontri periodici di scambio di metodologie ed informazioni tra esperti dei Paesi europei su questa specifica tematica.

2 .Conclusioni emerse dalla Conferenza di Bologna 00 per quanto concerne il rilevamento post-incidentale Nel 00, nell ambito della Conferenza di Bologna, su questo specifico aspetto del sistema dei controlli emerse, in sintesi, che per le attività di reporting e di investigazione post-incidentale a seguito di accadimento di incidente rilevante, si rilevavano forti carenze a livello regionale con sporadica capacità di investigazione, limitata alle realtà dove esisteva un consolidato rapporto con l attività investigativa istituzionale. Nell auspicare l avvio di un efficace azione in questo ambito si evidenziava l esistenza presso l Agenzia nazionale di una banca dati incidentale con adeguato numero di informazioni, che poteva, se alimentata con continuità dal territorio e con le opportune modalità, essere utilmente resa disponibile al Sistema delle Agenzie. Il Gruppo di lavoro APAT/ARPA/APPA Rischio Industriale, che costituisce uno degli strumenti attraverso il quale l APAT svolge le funzioni di indirizzo e coordinamento tecnico nei riguardi delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell ambiente, ha individuato pertanto tra gli obiettivi prioritari da perseguire il rilevamento e l analisi di dati sugli incidenti occorsi negli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante presenti sul territorio nazionale. In realtà attività di raccolta e sistematizzazione su scala nazionale dei dati sugli incidenti erano state già avviate in passato in Italia, oltre che da APAT e da soggetti privati, da altri Autorità ed organi tecnici, primi fra tutti il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, in relazione alla disponibilità dei rapporti di intervento predisposti dalle squadre dei Comandi provinciali chiamate ad intervenire in occasioni di eventi incidentali. Pertanto tale tematica è stata inserita tra gli oggetti principali dell Accordo di collaborazione in atto tra il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l APAT nel campo delle attività di controllo delle attività a rischio di incidente rilevante, sulla base del quale si è pertanto deciso di costituire un Gruppo di lavoro misto ad hoc APAT/ARPA/CNVVF. 3. Quadro evolutivo del contributo delle Agenzie ambientali al rilevamento postincidentale A partire dal 00 il Gruppo di lavoro misto, che vede la partecipazione delle unità centrali APAT (Servizio Rischio Industriale) e del Ministero dell interno (Area Rischi industriali) competenti in materia, cui si sono aggiunti esperti delle Agenzie regionali (Lombardia e Toscana ) e delle Direzioni regionali del CNVVF (Sicilia, Puglia, Friuli Venezia Giulia), ha avviato un progetto per la realizzazione di una rete informativa territoriale condivisa finalizzata alla raccolta, trasmissione, analisi dei dati sugli incidenti ed alla successiva azione di reporting, secondo format prestabiliti e con modalità tempestive, attraverso il coinvolgimento del Sistema Agenziale e delle strutture territoriali del CNVVF. Il progetto prevede a regime la costituzione di una rete con nodi centrali (APAT e strutture centrali del Ministero dell interno-cnvvf) e territoriali (ARPA/APPA e Direzioni regionali e Comandi provinciali del CNVVF) che costituisca uno strumento attivo e continuo di comunicazione e confronto tecnico finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

3 . miglioramento degli aspetti quantitativi e qualitativi dei dati raccolti sugli incidenti, e conseguente miglioramento dell attendibilità delle analisi condotte, grazie ad un maggior grado di dettaglio delle informazioni;. ottimizzazione delle attività informative e formative condotte sul tema del rischio industriale e creazione di una base didattica comune; 3. conseguimento di una visione maggiormente esaustiva e sistematica della situazione incidentale a livello nazionale, ad uso sia delle Amministrazioni centrali sia di quelle territoriali coinvolte nel sistema dei controlli. Il progetto prevede a regime:?? l organizzazione di un sistema di comunicazione per: - la raccolta delle informazioni sugli accadimenti incidentali occorsi ed in atto; - l analisi post-incidentale, rivolta in particolare all individuazione delle carenze gestionali causa primaria dell incidente;?? la messa a punto di tecniche di investigazione incidentale e di metodologie di analisi incidentale finalizzata, principalmente, alla individuazione delle carenze gestionali a supporto alle attività di controllo del rischio industriale sia in fase di valutazione, sia di verifica ispettiva;?? la valorizzazione dei dati raccolti e delle analisi effettuate mediante: - aggiornamento delle Banche Dati Incidenti Rilevanti dell APAT e del CNVVF; - diffusione delle lezioni apprese dall analisi dell esperienza storica degli eventi incidentali;?? l omogeneizzazione delle Banche Dati APAT e CNVVF con la creazione di un registro centrale unificato, a disposizione delle ARPA, delle strutture territoriali dei VVF e degli altri organi di controllo. Naturalmente il successo dell iniziativa richiede il convinto coinvolgimento delle Agenzie regionali e dei Comandi ed Ispettorati VVF locali per il reperimento e la trasmissione delle informazioni sui casi incidentali in atto. I responsabili delle unità competenti delle Agenzie e delle strutture locali VVF provvedono infatti all utilizzo degli strumenti predisposti (scheda di rilevamento), ed invio al centro secondo la specifica procedura definita. In tal senso è da sottolineare l importanza della duplice interfaccia tra i due enti centrali e le ARPA e le strutture territoriali VVF, sulla cui efficienza si regge la possibilità di mantenimento e di sviluppo della rete di rilevamento dati. In termini più dettagliati, gli aspetti specifici del progetto ad oggi perseguiti hanno riguardato:?? la predisposizione e la diffusione di una scheda standard per il rilevamento dei principali dati relativi all incidente occorso ad uso delle Agenzie regionali e delle squadre di intervento o di livello superiore delle strutture territoriali CNVVF;?? la messa a punto di una procedura di gestione e comunicazione della scheda che preveda la trasmissione della stessa dai nodi territoriali ai nodi centrali del Gruppo di lavoro misto;?? la valutazione dei primi risultati del progetto di implementazione della rete condivisa tra APAT, ARPA e CNVVF attraverso effettuazione di un analisi tecnica della casistica incidentale rilevata nel periodo

4 La scheda di rilevamento dei dati incidentali, predisposta ad hoc dal Gruppo di lavoro, è strutturata su un modello semplice e contemporaneamente dettagliato, compatibile con il formato della maschera che caratterizza la Banca Dati Incidenti Rilevanti dell APAT. Il modello, infatti, appare semplice, ma anche sufficientemente esaustivo per la raccolta delle informazioni sugli incidenti necessaria per l effettuazione delle diverse analisi richieste. Il modello, inoltre, tiene conto della possibilità di raccolta di dati immediata, all atto dell accadimento dell evento, e di un approfondimento successivo su alcuni aspetti potenzialmente soggetti ad integrazione a seguito di controlli ed esami da effettuarsi successivamente sul luogo dell incidente. Per questo motivo si compone di due sezioni (si veda figura I): sezione: composta da cinque sottosezioni relative a dati identificativi, tecnici, descrittivi, di emergenza e di identificazione dell ente responsabile della registrazione. Tale sezione viene compilata dal funzionario del ente territoriale che effettua il sopralluogo post incidentale, ed inviata entro 4 ore dall accadimento dell evento al corrispondente nodo centrale, per l immediata registrazione dei dati e la condivisione; sezione: riprende le cinque sezioni della prima, fornendo un più ampio spazio per eventuali e successivi approfondimenti del caso. La sezione viene compilata sempre a livello territoriale nei giorni successivi, per l esecuzione di analisi approfondite dell evento, in termini di: - individuazione degli elementi chiave (tipologia scenario, cause generali/specifiche, danni persone/ambiente, apparecchiatura/ componente coinvolta/o, innesco - causa, tempo -, dimensioni nube, quantità di sostanza coinvolta, area evacuazione, fattore umano o operazione carente, ecc ); - valutazione degli aspetti gestionali dell evento, individuazione dei fattori che hanno determinato, congiuntamente agli aspetti impiantistici, il verificarsi dell evento, in riferimento alla lista di riscontro predisposta per la conduzione delle verifiche ispettive presso gli stabilimenti, ai sensi del DM 5 Novembre 997. Per il CNVVF la procedura di gestione della scheda è fissata nella lettera prot. n. NS 757/49 sott., inviata dal Ministero dell Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, Servizio Tecnico Centrale (Ispettorato per le Attivita e le Normative Speciali di Prevenzione Incendi) in data Novembre 00, ai Comandi provinciali ed agli Ispettorati Regionali ed Interregionali per avviare la raccolta delle schede. Per le Agenzie ambientali la raccolta delle schede avviene secondo la procedura per ore informale ma concordata nell ambito del Gruppo di Lavoro APAT/ARPA/APPA Rischio Industriale. Alle fasi di raccolta segue, ai sensi dell Accordo APAT-VVF, lo scambio tempestivo delle schede tra i due enti, e l attivazione dell analisi congiunta. In tal senso un utile sperimentazione di questa fase è stata effettuata per lo specifica tipologia dei depositi di GPL, con risultati incoraggianti, specie per quanto concerne l individuazione dei fattori gestionali critici in questo comparto di attività a rischio di incidente rilevante. 4

5 È possibile osservare che la scheda, così come conformata, fornisce informazioni preliminari:?? per l eventuale avvio, da parte del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, della procedura di rilevamento dati effettuata per i sopralluoghi post incidentali per la notifica degli incidenti rilevanti alla Commissione Europea secondo il formato MARS;?? per l attività di analisi degli eventi occorsi, prevista nella procedura per l effettuazione delle verifiche ispettive, ai sensi del DM 5 Novembre 997;?? per l alimentazione della Banca Dati BIRD dell APAT, nonché delle altre eventuali banche dati predisposte a livello nazionale che si intende integrare con BIRD per la costituzione di un unico archivio centralizzato. 4. Criticità ed aspetti positivi dell attuale situazione È doveroso sottolineare come la piena realizzazione del progetto richieda adeguate tempistiche ed il dispiegarsi della concreta ed attiva collaborazione di tutti i soggetti coinvolti; ad oggi la situazione riflette una prioritaria necessità di migliorare le attività di rilevamento e trasmissione dati, per poi procedere di conseguenza alla realizzazione delle altre fasi, fermo restando che si tratta in ogni caso di fasi strettamente collegate ed integrate. A tale riguardo le figure II-VI consentono una valutazione dei primi risultati del progetto di implementazione della rete condivisa tra APAT, ARPA e CNVVF per il rilevamento post-incidentale, la raccolta e l analisi dei dati e la successiva azione di reporting, mediante analisi degli incidenti industriali occorsi in Italia nel biennio Gli eventi incidentali significativi considerati corrispondono ad incidenti, quasi incidenti o gravi anomalie di funzionamento che abbiano coinvolto almeno una sostanza pericolosa occorsi negli anni 00 e 00 in stabilimenti industriali e depositi sull intero territorio nazionale. In sostanza si tratta degli eventi registrati in questi anni nella Banca Dati Incidenti Rilevanti dell APAT, con esclusione dei casi relativi al trasporto, sulla base di diverse tipologie di fonti, quali:?? schede ARPA e VVF, come è ovvio;?? Banca Dati europea MARS;?? documentazione tecnica: relazioni, altri rapporti interni di diverse Autorità pubbliche o enti privati;?? stampa;?? rete internet, con particolare riguardo per il sito del Ministero dell Interno- CNVVF. È necessario evidenziare un importante contributo fornito, per le informazioni di carattere generale, dal sito del Ministero dell interno-vvf, da cui sono stati estrapolati molti casi incidentali, per lo più incendi, che ricoprono in modo verosimilmente esaustivo la casistica di questa tipologia di eventi su territorio nazionale. Questo aspetto probabilmente giustifica la forte predominanza di alcuni elementi, come l incendio per gli scenari, e lo stoccaggio in capannoni per le apparecchiature, risultante dalle analisi effettuate. Tale aspetto verrà meglio esplicitato in seguito. In riferimento agli obiettivi suddetti, è possibile innanzitutto osservare che gli esiti dell analisi condotta hanno dimostrato risultati apprezzabili, in termini soprattutto di 5

6 coinvolgimento di ARPA e Comandi/Ispettorati del CNVVF nel lavoro di reporting da compiere, pur se migliorabili negli aspetti quantitativi e qualitativi delle informazioni raccolte. La rilevanza statistica dei risultati, ad ogni modo, è da considerarsi relativa a causa della tipologia e disponibilità di fonti consultate, non sempre dello stesso livello qualitativo per tutti i casi esaminati, e tale da non garantire ancora, attualmente, la rilevazione sistematica di tutti gli eventi incidentali significativi verificatisi sull intero territorio nazionale nel periodo di riferimento. Ferma restando questa premessa, nel periodo considerato sono stati rilevati 5 eventi, con una media di 75 casi all anno (figura II), con punte in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Tra le fonti consultate la maggior parte degli incidenti è stata desunta ancora dalla stampa (figura III), ma confortante si rivela il dato sulle schede di rilevamento, ricoprenti il 30,5% dei casi censiti nel biennio di interesse; questo elemento positivo potrà migliorare nel tempo, se supportato da adeguata sensibilizzazione degli organismi tecnici locali in merito. A tale riguardo le ARPA e gli Ispettorati/Comandi VVF più attivi al riguardo risultano quelli delle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, anche se il contributo fornito dagli altri organi tecnici locali non appare trascurabile, in rapporto al numero di eventi incidentali di interesse accaduti nei territori di competenza. Interessante è notare l incremento di schede tra il 00 e il 00 (figure IV e V), più marcato per quanto riguarda le schede trasmesse dagli organi del CNVVF. Le ARPA che hanno mostrato maggior impegno nella predisposizione delle schede risultano quelle del Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Marche (figura VI). Relativamente all analisi tecnica della rilevazione incidentale nel biennio 00-00, si riscontra che gli scenari maggiormente coinvolti appaiono gli incendi (figura VII), verificatisi per lo più in Lombardia e Piemonte. Seguono i rilasci, rilevati soprattutto in Emilia Romagna e Veneto, ed infine le esplosioni, interessanti in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Lazio (figura VIII). Sulla prevalenza degli incendi incidono, come anticipato gli eventi individuati tramite il sito web dei Vigili del Fuoco. Le sostanze maggiormente coinvolte nei casi incidentali esaminati (figura IX) risultano gli idrocarburi liquidi/gas, seguiti da plastiche/gomme, e quindi da fibre/polimeri; si evidenziano anche un certo numero di eventi coinvolgenti cloro/composti e esplosivi/polveri. Per ciò che concerne le attività maggiormente coinvolte, si evidenzia (figura X) la rilevanza del comparto chimico/farmaceutico, seguito dall industria in generale (alimentare, costruzioni ed altre attività) e dall attività di produzione-trattamento di gomme, plastiche, polimeri. Ribadendo la rilevanza statistica per ora limitata dei dati analizzati, si registra tra il 00 e il 00 una diminuzione dei danni a persone (figure XI e XII), la cui occasionalità o meno andrà giudicata sulla base dei dati, sperabilmente più completi ed affidabili, rilevati per gli anni successivi. Gli esiti dell analisi tecnica dei dati portano a considerare i guasti meccanici come cause generali più ricorrenti di incidenti nelle attività industriali, seguiti da errori umani e sviluppo di reazioni indesiderate/incontrollate (figura XIII). 6

7 È da evidenziare, comunque, che per la maggior parte degli eventi esaminati non sono disponibili elementi di dettaglio sulle cause, fatto connesso alla non ancora completa attivazione della rete di rilevamento e del conseguente uso estensivo delle schede di rilevamento, che potrà indurre un oggettivo miglioramento qualitativo e quantitativo delle informazioni raccolte, in particolare per l evidenziazione delle cause specifiche degli eventi e l identificazione delle apparecchiature direttamente coinvolte negli eventi. Le cause specifiche per ora evidenziate (figura XIV) si riferiscono ad errori procedurali, seguiti da sovrapressioni e surriscaldamenti; le apparecchiature più colpite risultano magazzini/capannoni di deposito (anche su questo dato influisce la fonte sito web dei Vigili del Fuoco), serbatoi/vasche e quindi tubazioni e valvole (figura XV). In conclusione l esame condotto, se da una parte registra un risultato apprezzabile in termini di attivazione e coinvolgimento degli enti centrali e locali nel progetto di creazione della rete di rilevamento tramite diffusione, compilazione e restituzione delle schede tecniche, dall altra sottolinea l importanza e la necessità di migliorare tale coinvolgimento, con intensificazione dell azione di reporting nelle regioni già ben inserite nel lavoro, e auspicabile estensione del progetto alle regioni meno attive al riguardo, per conferire ad esso un carattere effettivamente nazionale. 5.Prospettive In termini di sviluppi a breve termine, i propositi in materia riguardano essenzialmente:?? il miglioramento dell organizzazione e delle procedure per l azione di reporting e la diffusione a seguito di analisi post-incidentale. Tale azione potrà essere stimolata, da un lato, dall inserimento nella stipulanda Convenzione per il coordinamento delle attività di APAT e CNVVF, previsto dall art.0 del Regolamento dell Agenzia, dell obiettivo della realizzazione di un registro unico condiviso degli incidenti a livello nazionale; ciò dovrebbe auspicabilmente consentire di superare alcune problematiche recentemente emerse riguardo la natura di atti di ufficio delle schede di rilevamento, privilegiandone la natura di strumenti tecnici. Egualmente si riscontra la necessità di una maggiore formalizzazione della rete nell ambito del Sistema Agenziale, con gli strumenti che i vertici agenziali riterranno più opportuni, anche in termini di risorse dedicate.?? l organizzazione di corsi di informazione e formazione periodici per analisti di rischio ed ispettori SGS su stabilimenti a rischio di incidente rilevante su incidenti e relative analisi. A tale riguardo è in corso la predisposizione da parte dell APAT di una specifica guida tecnica per l investigazione post-incidentale.?? la standardizzazione, anche sulla base dell esperienza maturata con le attività connesse alla rete di rilevamento, dei sopralluoghi post-incidentali per reporting al sistema di rilevamento degli incidenti rilevanti MARS della Commissione europea, attualmente effettuati congiuntamente da Commissioni miste degli organi tecnici su richiesta del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio. 7

8 Figura I.-SCHEDA PER IL RILEVAMENTO DI DATI SULL INCIDENTE SEZ. informazioni disponibili entro le prime 4 ore A) - IDENTIFICAZIONE INCIDENTE Codice : Data incidente : Ora : Ragione Sociale : Località : Comune: Provincia: Area : industriale urbana rurale porto Su : fiume lago mare strada Condizioni meteorologiche: nuvoloso sereno ventilato pioggia neve Attività a rischio di incidente rilevante : si no Giorno: festivo feriale Tipologia attività : trasporto stoccaggio raffineria petrolchimica chimica altro : Presenza ditte esterne: si no Per le attività di : costruzioni servizi manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria altro: B) - CARATTERISTICHE TECNICHE Tipo incidente : incendio esplosione rilascio altro : Sostanza/e coinvolta/e : Altre: Stato fisico sostanza maggiorm. coinvolta: gas/vapore gas liquefatto liquido solido polvere altro: Quantità (indicare l unità di misura): coinvolta rilasciata Tipo impianto coinvolto : processo deposito servizi travaso altro specificare l impianto : Condizione impianto: marcia normale manutenzione avviamento fermata Tipologia apparecchiatura/e origine dell evento : C) - DESCRIZIONE INCIDENTE Sintesi dell accaduto. Cause presunte o accertate Conseguenze / danni Morti : si no n : Feriti interni allo stabilimento: si no n : Feriti esterni allo stabilimento: si no n : Impianti limitrofi danneggiati: si no specificare: N abitazioni danneggiate o inagibili all esterno dello stabilimento: Danni ambientali : si no Componente ambientale colpita : suolo fauna flora atmosfera acque superficiali acque sotterranee(falda) ecosistema altro: Interruzione di servizi per oltre ore: si no Tipo: acqua potabile elettricità gas telefono D) - EMERGENZA Attivato piano Emergenza Interno si no Attivato piano Emergenza Esterno si no Interventi post-incidente nell area coinvolta:.. Risorse VVF impegnate: n mezzi: n uomini: durata intervento: E) - IDENTIFICAZIONE REPORT Data rapporto : Firma di chi registra : Ente di appartenenza : 8

9 Figura I.- SCHEDA PER IL RILEVAMENTO DI DATI SULL INCIDENTE SEZ. scheda ulteriori informazioni disponibili successivamente A) - IDENTIFICAZIONE INCIDENTE Codice: Ulteriori approfondimenti:.. B) - CARATTERISTICHE TECNICHE Stato fisico sostanze coinvolte: gas/vapore gas liquefatto liquido solido polvere altro: Quantità (indicare l unità di misura): coinvolta rilasciata Ulteriori approfondimenti:... C) - DESCRIZIONE INCIDENTE Ulteriori approfondimenti sull accaduto. Ulteriori approfondimenti sulle cause presunte o accertate Ulteriori approfondimenti sulle conseguenze / danni Morti : si no n : Feriti interni allo stabilimento: si no n : Feriti esterni allo stabilimento: si no n : Giorni di ricovero presso strutture ospedaliere : Raggio max di estensione dei danni rilevati calcolato dall apparecchiatura origine dell evento (m): Danni economici nello stab.: < milioni EURO > milioni EURO Danni economici esterni allo stab.: < 0,5 milioni EURO > 0,5 milioni EURO Componente ambientale colpita : suolo fauna flora atmosfera acque superficiali acque sotterranee(falda) ecosistema altro: Evacuati o confinati per oltre ore: si no N : Interruzione di servizi per oltre ore: si no Tipo: acqua potabile elettricità gas telefono D) - EMERGENZA Interventi post-incidente nell area coinvolta:... Autorità intervenute: Altre informazioni sulla gestione dell emergenza:. Eventuali ulteriori informazioni generali:... E) - IDENTIFICAZIONE REPORT Data rapporto : Firma di chi registra : Ente di appartenenza : 9

10 Figura II Numero di incidenti rilevati nel periodo totale incidenti totale incidenti 00 totale incidenti Figura III Distribuzione percentuale incidenti per fonti 7,3 30,5 35, altre Autorità stampa sito VVF schede ARPA-VVF 7, 0

11 Figura IV n schede ARPA ricevute nel periodo schede ARPA tot 4 schede ARPA 00 5 schede ARPA Figura V N schede totali (ARPA e VVF) ricevute nel periodo schede totali schede totali 00 schede totali

12 Figura VI- Distribuzione regionale incidenti comunicati con schede di rilevamento

13 Figura VI bis-distribuzione provinciale incidenti comunicati con schede di rilevamento 3

14 Figura VII Distribuzione incidenti per scenario (n casi) 33 esplosione incendio rilascio

15 Figura VIII Distribuzione incidenti per scenario per regione Emilia Romagna Lombardia Piemonte Lazio Umbria Friuli Venezia Giulia Abruzzo Campania Toscana Veneto Sicilia Sardegna Puglia Marche Calabria Liguria Trentino A.A. rilascio incendio esplosione 5

16 Figura IX Distribuzione incidenti per sostanze (n casi) fibre, polimeri azoto, composti azotati cloro/composti,cloruri, idruri CO, CO, gas tossici HC liquidi /gas(gpl), petrolio/derivati etilene, composti, dieni,ammine plastiche, gomme, PVC acidi solventi, alcoli ossidi, perossidi esplosivi e polveri vernici, resine ammoniaca metalli fosgene benzene/aromatici detergenti altro (n.s.) Figura X Distribuzione incidenti per attività tessile vernici, resine polveri esplosive gomma, plastica, polimeri stoccaggio sostanze pericolose alcoli, solventi 4 petrolchimico chimica, farmaceutica industria metallurgia, acciaieria raffineria altro 6

17 Figura XI Andamento numero morti nel periodo Figura XII Andamento numero feriti nel periodo

18 Figura XIII Distribuzione incidenti totali (5 nel periodo 00-00) per cause generali (n casi) non specificate 6 strumenti servizi esterne 6 reaz 0 urto umano 34 mecc

19 Figura XIV Distribuzione incidenti totali (00-00) per cause specifiche altro guarniz/flangia/conness elettrica reaz/runaway sovrariempim procedura saldatura fatica/rott mix/agitatore esterne blocco corrosione valvola sovrap congelam/fragile surriscaldam

20 Figura XV Distribuzione incidenti per apparecchiature altro bombola colonna forno/camera comb essiccatore reattore tubazione gruppo frigorifero civile discarica elettr/trasformatore capannone/magazzino miscelatore pompa/compressore connessioni/flange scambiatore valvola nastro serbatoio/vasche silo

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