Piano Regolatore Generale DEL COMUNE DI FERENTILLO Legge n. 1150/ L. R. 22 febbraio 2005 n. 11

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1 COMUNE DI FERENTILLO REGIONE DELL'UMBRIA - PROVINCIA DI TERNI Piano Regolatore Generale DEL COMUNE DI FERENTILLO Legge n. 1150/ L. R. 22 febbraio 2005 n. 11 VARIANTE PARZIALE ALLA PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA NUCLEO DI PROGETTAZIONE DOTT. MIRO VIRILI ARCHITETTO DOTT. MAURIZIO BORSETI AGRONOMO DOTT. LUCA LATELLA GEOLOGO ALTERAMBIENTE PAESAGGIO E BENI CULTURALI VARIANTE PARZIALE AL P.R.G. ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA Rapporto ambientale preliminare di assoggettabilità RESPONSABILE DEL SERVIZIO ING. PAOLA FERRI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ING. PAOLA FERRI AI SENSI DELL ART. 9 DEL D.LGS 3 APRILE 2006 N. 152 APPROVAZIONE PRG PARTE STRUTTURALE: - DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 2 DEL 08/03/2013 APPROVAZIONE PRG PARTE OPERATIVA: - DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 24 DEL 27/09/2013 REDAZIONE REVISIONE CONTROLLATO FORMATO SCALA Data agg.: Data 31/03/2014 A4 - ELABORATO N. E

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3 COMUNE DI FERENTILLO PROVINCIA DI TERNI Variante parziale al Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 Rapporto ambientale preliminare di assoggettabilità AI SENSI DELL ART. 9 DEL D.LGS 3 APRILE 2006 N. 152 Sommario Premessa Fase di Screening Descrizione degli Obiettivi, strategie e azioni delle varianti 1.2.Inquadramento territoriale Verifica prescrizioni dei Piani sovraordinati; Il PUT/PUST della Regione Umbria PTCP della Provincia di Terni Il Piano del Parco Fluviale del Nera Piano di Gestione dei siti Natura Errore. Il segnalibro non è definito. 2.Valutazione Ambientale Strategica (VAS) Individuazione soggetti Riferimenti normativi Verifica di assoggettabilità a VAS Considerazioni conclusive

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5 COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI Variante parziale al Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 Rapporto ambientale preliminare di assoggettabilità AI SENSI DELL ART. 9 DEL D.LGS 3 APRILE 2006 N. 152 PREMESSA Il presente rapporto ambientale preliminare, riguarda la variante parziale al Piano Regolatore Parte Strutturale ed operativa del comune di Ferentillo redatto dall arch. Miro Virili dal dr. Agr. Maurizio Borseti e dal dr. Geol. Luca Latella, in collaborazione con il responsabile del servizio urbanistica del comune di Ferentillo Ing. Paola Ferri e con il Geom. Danilo Paluzzi per quanto di loro competenza. Con la Direttiva Comunitaria 2001/42/CE è stata introdotta la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che costituisce un importante strumento per l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell'elaborazione e nell'adozione di piani e programmi. Obiettivo di detta Direttiva è quello «di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente» (Art. 1, Direttiva 2001/42/CE). La direttiva europea a livello nazionale è stata recepita nella parte seconda dal Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 (Codice dell ambiente) entrata in vigore il 31 Luglio 2007, modificato e integrato dal D. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, che all art. 7 (Ambito d'applicazione) prescrive che sono soggetti a valutazione ambientale strategica i piani e i programmi definiti nello stesso articolo e quelli che possono avere effetti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale. La valutazione deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all'avvio della relativa procedura legislativa (Direttiva 2001/42/CE e art. 8. Integrazione della valutazione ambientale nei procedimenti di pianificazione del D.lgs n. 152/2006) La regione dell Umbria con Deliberazione della Giunta Regionale del 16 aprile 2008, n. 383 ha definito le Procedure di Valutazione ambientale strategica (VAS) in ambito regionale. Sulla base delle prime disposizioni applicative delineate nella DGR e al contenuto della Parte seconda del D.Lgs. 152/2006 come sostituita dal D.Lgs. 4/2008, il procedimento di VAS è costituito dall'insieme delle seguenti fasi o attività: Verifica preventiva (fase di screening) per determinare la necessità di sottoporre o no a valutazione ambientale il piano o programma; Scoping fase preliminare di definizione dei contenuti del rapporto ambientale; Rapporto ambientale - redatto in applicazione dell art. 9 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152; Partecipazione e consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico interessato e del pubblico genericamente inteso; 5

6 Partecipazione allargata - eventuale consultazione di Stati o Regioni confinanti; Valutazione della compatibilità ambientale del piano o programma; Integrazione degli esiti della valutazione del piano o programma; Informazione sul processo decisionale e sui suoi risultati; Monitoraggio degli effetti ambientali significativi derivanti dall'attuazione dei piani e dei programmi. Il presente rapporto ambientale preliminare è stato redatto in applicazione dell art. 9 (Rapporto ambientale) del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (Norme in materia ambientale) e contiene la Verifica preventiva per determinare la necessità di sottoporre o no a valutazione ambientale la Variante parziale al Piano Regolatore Generale Parte Strutturale e operativa del comune di Ferentillo, variante ai sensi dell art. 18 comma 3 della l.r. n. 11/2005. In considerazione che le modifiche del PRG oggetto di variante pur se interferiscono con i siti della rete Europea Natura 2000 che interessano il comune di Ferentillo NON si è reso necessario redigere lo studio sulla valutazione d incidenza, in applicazione dell art. 5. (Valutazione di incidenza) del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92143/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) cosi come modificato dal D.P.R. 12 marzo 2003 n (G.U. n. 124 del ) e dell art. 13, (Siti di interesse naturalistico), del Piano Urbanistico Territoriale (P.U.T.), di cui alla legge regionale 24 marzo 2000 n. 27 in quanto le nuove previsione contenute nella variante sono state già oggetto di valutazione di incidenza FAVOREVOLE di cui alla Determinazione Dirigenziale n del 22/08/2011. Il presente studio, che costituisce parte integrante della documentazione oggetto di valutazione, è stato predisposta dall arch. Miro Virili, iscritto all elenco regionale degli esperti in beni ambientali e architettonici (artt. 4 e 12 della L.R. n.1/2004 e Reg. Reg. n.12/2006) e dal Dr. Agr. Maurizio Borseti. 6

7 COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI Variante parziale al Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 Rapporto ambientale preliminare di assoggettabilità AI SENSI DELL ART. 9 DEL D.LGS 3 APRILE 2006 N Fase di Screening La fase di verifica di assoggettabilità, detta anche screening, è finalizzata a valutare la possibilità di applicare la VAS ai piani e ai programmi di cui all'art. 6 comma 3 del D.lgs 152/2006 e s.m.i. secondo le modalità definite dall'art.12. L'Autorità procedente trasmette all'autorità Competente un Rapporto Preliminare comprendente una descrizione del Piano o Programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti degli impatti significativi sull'ambiente definiti sulla base dei criteri dell'allegato I al Decreto. Detto Rapporto Preliminare è inviato ai soggetti competenti in materia ambientale i quali, entro trenta giorni dal ricevimento, inviano il proprio parere all'autorità Competente e a quella Procedente. L'Autorità Competente valuta, sulla base degli elementi di cui all'allegato I e tenuto conto delle osservazioni pervenute, se il Piano o Programma possa avere impatti significativi sull'ambiente ed emette un provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il P/P dai successivi obblighi della procedura di VAS. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. 7

8 In considerazione che la presente variante è una variante parziale al PRG parte strutturale e operativa, che determinano il cambio di destinazione urbanistica di una quantità non significativa di aree di modesta estensione a livello locale attualmente il presente rapporto ambientale preliminare ha lo scopo di verificare se la variante in oggetto deve essere sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica ai sensi dei commi 2, 3 e 4 dell art. 7 del D.lgs n. 152/2006 e smi. A tal fine ai sensi del comma 5 dell art. 7 del D.Lgs n. 152/2006, il presente rapporto ambientale preliminare dovrà verificare se la presente variante parziale al PRG parte strutturale e operativa NON determina effetti significativi sull'ambiente. Il Rapporto preliminare di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, è stato quindi redatto secondo i criteri di cui all'allegato II dello stesso decreto. 8

9 1.1 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DELLA VARIANTE Nel merito le varianti apportate al PRG parte operativa e strutturale del Comune di Ferentillo riguardano accoglimenti di richieste di cittadini per: a) Trasformazione o modifica della destinazione urbanistica di zone residenziali (zone B di completamento e zone C di espansione) in zone agricole o in altre zone (zone B di completamento e zone C di espansione) comunque edificabili tutte pressoché poste nei pressi della macroarea di Ferentillo; b) Spostamento di una previsione di un brevissimo tratto di viabilità incongrua rispetto allo stato di fatto; c) Modifica della destinazione urbanistica di aree a destinazione agricola in aree produttive zone D di nuova previsione e con re-individuazione dei comparti e trasformazione di alcune zone D in zone agricole ; d) Modifica di alcuni articoli delle NTA del PRG parte operativa e strutturale. Come si evince dal bilancio urbanistico riportato nell apposito allegato si tratta in ogni caso di varianti non superiori al dieci per cento in più o in meno delle superfici e delle quantità edificatorie dimensionali attribuite dal PRG agli ambiti, macroaree, insediamenti esistenti e di nuova previsione, e NON sono incrementative rispetto alle previsioni complessive dello stesso PRG, pertanto NON determinano incrementi rispetto agli standard (dotazioni territoriali R.R. n. 7/2012). Le varianti in oggetto al PRG parte operativa e strutturale sono una variante parziale ai sensi del comma 3 dell art. 67 della L.R. del 22 febbraio 2005 n. 11. Per quanto riguarda le varianti al PRG parte operativo si tratta quindi di varianti parziali ai sensi del comma 4 dell articolo 18 della L.R. del 22 febbraio 2005 n. 11, le varianti del PRG, parte operativa, sono adottate e approvate dal consiglio comunale, ai sensi e con le procedure di cui all articolo 17 della stessa legge. In alcuni casi però le varianti determinano delle modifiche alle macrozone previste dal PRG, parte strutturale, approvato ai sensi della L.R. n. 31/1997, pertanto la presente variante è anche variante parziale al PRG parte strutturale. Ai sensi del comma 4 dello stesso articolo 67, tali modifiche contenenti previsioni corrispondenti ai contenuti del PRG, parte operativa, di cui alla l.r. n.11/2005, possono essere apportate varianti al PRG parte strutturale con le modalità previste per l'approvazione della parte operativa medesima. Tali varianti sono adottate ed approvate con le procedure di cui all articolo 18, comma 3. Le varianti in oggetto rientrano inoltre nelle definizione di cui al comma 3bis aggiunto dalla L.R. n. 08/2011. Nello specifico anche per le Varianti al PRG parte strutturale si tratta di Varianti parziali ai sensi del comma 3 e del comma 3bis introdotto dalla recente LR. n. 8/2011): «Le procedure del comma 3 si applicano anche per varianti al PRG, parte strutturale, che riguardano: a) varianti non superiori al dieci per cento in più o in meno delle superfici e delle quantità edificatorie dimensionali attribuite dal PRG agli ambiti, macroaree, insediamenti esistenti e di nuova previsione, purché non incrementative rispetto alle previsioni complessive del PRG medesimo, comprese le varianti alle norme tecniche di attuazione e senza considerare nelle percentuali di cui sopra le trasformazioni prodotte a seguito della eliminazione di opere o edifici esistenti classificabili come detrattori ambientali e paesaggistici; b) varianti alle destinazioni d uso di zone o insediamenti, purché compatibili; c) varianti alle altezze massime in misura non superiore al dieci per cento; d) varianti alla viabilità nonché quelle per localizzare o ampliare impianti di distributori di carburanti, compresi i servizi all autoveicolo, alle persone e le attività integrative;( omissis ) g) Varianti di correzione di errori materiali anche relativamente a zone boscate; ( omissis ). In sintesi le modifiche riguardano: 9

10 per la parte operativa: Modifica Tav. n. 2 PRECETTO: zoning, in scala 1/2000; Modifica Tav. n. 1 MATTERELLA, in scala 1/2000; Modifica articoli n.ri 24 e 25 delle NTA Per la parte strutturale: Modifica Tav. n. 5a in scala 1/5000; Modifica articoli n.ri 11 e 12 delle NTA Al fine di illustrare le varianti proposte nella relazione illustrativa (elaborato A) abbiamo redatto una scheda descrittiva per ogni singola variante, a tali schede si rimanda per gli approfondimenti specifici. Rispetto a quanto previsto dal comma 2. Lettera a) del D.lgs n. 152/2006 la presente variante presenta i requisiti seguenti: 1) riguarda una variante parziale al PRG parte strutturale ed operativa quindi rientra nell ambito della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli; 2) la presente variante non prevede opere o interventi che ricadono tra quelli indicati negli elenchi A e B dell'allegato III del D.lgs 3 aprile 2006 quindi non riguarda interventi i cui progetti sono sottoposti a valutazione di impatto ambientale in base alla normativa vigente (L.R. 9 aprile 1998, n Norme in materia di impatto ambientale). 3) la presente variante riguarda aree che ricadono all interno dell area naturale protetta regionale Parco Fluviale del Nera. A norma dell'art. 12 comma 8 della legge regionale n. 9/1995 e s.m.i. l'approvazione delle varianti allo strumento urbanistico generale comunale comporta la contemporanea modifica del Piano dell'area naturale protetta. Pertanto l approvazione del PRG determinerà anche una automatica variante al Piano del Parco Fluviale del Nera previo parere del soggetto gestore a norma dello stesso comma 8 su istanza presentata dallo stesso comune. 10

11 1.2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Ai sensi della Legge 17 agosto 1942, n e successive modifiche e integrazioni, il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) si applica all intero territorio del comune di Ferentillo. IL TERRITORIO COMUNALE Il territorio del Comune di Ferentillo (m 260 slm - min max 1.652) si estende per una superficie di 69,59 Kmq, costituisce il lembo estremo Nordorientale della Provincia di Terni, confinando a N-NE con quella di Perugia a livello del territorio dei comuni di Spoleto, Scheggino e Monteleone di Spoleto, per breve tratto confinando ad E anche con il comune di Leonessa in provincia di Rieti, regione Lazio. Il territorio comunale di Ferentillo è caratterizzato da un sistema di centri frazionali e di piccoli nuclei prevalentemente residenziali alcuni dei quali poco popolati; parte di tali centri sono dislocati a corona in direzione nord-ovest (Le Mura, Ampugnano, S.Mamiliano, Colli, Macchialunga e Leazzano con modeste previsioni), altri in direzione nord (Gabbio, Lorino e Nicciano), Precetto, Monterivoso, Colle Oliva, Castellone Basso e Castellonalto ad est e le ultime in direzione nord in sequenza lungo la S.S. Valnerina Umbriano, di notevole interesse storico; Macenano, Colleponte, Sambucheta e Cartiera-Terria. INQUADRAMENTO Tipologia storica e/o ambientale Variante PRG Comune FERENTILLO Quota m 260 s.l.m. N = 42 37' 17,40'' E = 12 47' 25,80'' Frazioni, località, Ampognano, Castellonalto, Castellone Basso, Colle Olivo, Gabbio, I Colli, Le Mura, nuclei abitati Leazzano, Loreno, Macchialunga, Macelletto, Macenano, Monterivoso, Nicciano, Sambucheto, San Mamiliano, Terria, Terria di Contra, Umbriano Orografia collinare Accesso Strada statale Riferimenti cartografici COMUNE DI FERENTILLO Inquadramento territoriale: 1/ Base Carta della Regione Umbria 1/ Carta Tecnica Regionale Sezioni di IGM 1/ foglio 138 Terni e 131 Foligno Ceselli IGM 1/25000 serie 25DB Edizione 1 anno Gavelli Foglio 336 Sezione III SO Ferentillo Strettura Foglio 336 Sezione II SE Monteleone di Spoleto Ferentillo Foglio 347 Sezione IV NO Arrone Monte Aspra Foglio 347 Sezione I NE Leonessa Arrone FOGLIO E QUADRANTE 138-I Polino 11

12 CARATTERIZZAZIONE PAESAGGISTICA Il territorio del Comune di Ferentillo ricade all interno di 4 unità di paesaggio di cui al PTCP di Terni e precisamente quelle individuate dai codici: 1Mps (Area montana della Bassa Valnerina e monti di Polino e Spoleto); 1PDf (Area pedemontana di Ferentillo); 1Vnv (Area della Valle del Nera e del Velino) ed in piccola parte 1Ca. L Aspetto geomorfologico di gran parte del territorio del Comune di Ferentillo ricade all interno dell unità di paesaggio 1Mps che comprende il sistema dei rilievi montuosi della Bassa Valnerina e i monti di Polino che si elevano a 1635 m.s.l.m. con il Monte la Pelosa ed è divisa dalla stretta valle del fiume Nera. Il territorio è caratterizzato da una morfologia tipicamente montana con estese aree sommitali di cresta e di crinale, con inserimento di pianori montani di medio-alta quota altimetrica, ampie fasce di versanti e aree basso montane ad elevata acclività, interrotte da valli fluviali incassate (fosso di Terria, fosso del Castellone, fosso di Rosciano, ecc..). Dal punto di vista geologico si rileva la presenza prevalente di litologie calcaree, calcaree marnose, interrotte da una fascia di marne, che si sviluppa da Buonacquisto, a Rosciano, a Monterivoso, corredata da piccole aree detritiche presenti anche in altre zone. L uso del suolo è caratterizzato prevalentemente da estese superfici boscate con ambiti di pascolo naturale in corrispondenza dei pianori montani. Formazioni arboree a dominanza di sclerofille sui versanti con esposizione prevalentemente calda. Alle quote più elevate dominano formazioni boschive di caducifoglie della serie appenninica del Carpino Nero, che lungo i versanti con esposizione calda si arricchiscono di roverella e altre specie termofile. Nelle aree detritiche sviluppo prevalentemente di oliveti e seminativo arborato con eccezione dell area semipianeggiante del Salto del Cieco il cui uso è prevalentemente a seminativo semplice. L unità di paesaggio è caratterizzata da diversi ambiti di interesse naturalistico e di valenza paesitico ambientale, tra cui l ambito del fosso del Castellone nonché da ambiti di interesse floristico vegetazionale - faunistiche e paesaggistiche. Il territorio è attraversato da infrastrutture viarie provinciali e comunali dimensionate su un traffico limitato e da una moltitudine di sentieri e vie forestali. L ambito caratterizzato da forti sistemi storici come l Abbazia di S.Pietro in Valle, le chiese rurali e i conventi, i castelli di poggio e di pendio come Macenano, Terria, Umbriano, Gabbio, Lorino, Monterivoso, Castellonalto, ed i borghi rurali di Nicciano, Castellon Basso, la rocca di Precetto e infine il sistema dei molini. In questo ricco tessuto storico si inseriscono gli elementi archeologici caratterizzanti come gli insediamenti d altura. La pressione antropica è caratterizzata dall attività forestale del ceduo, dalla rete di viabilità forestale e infrastrutture viarie di modeste dimensioni. Il paesaggio è di tipo seminaturale. In questa unità di paesaggio sono presenti vari vincoli: idrogeologico, paesaggistico (Usi Civici - Boschivo - Fiumi e torrenti.), aree di interesse comunitario (sic: - n.it Monte Solenne (Valnerina); n.it Fosso Salto del Cieco; n.it Monti Coscerno-Civitella-Aspra; n.it Monte la Pelosa Colle Fergiara), zone di protezione speciale (zps : n.it Bassa Valnerina: Monte Fionchi-Cascata delle Marmore; aree di particolare interesse naturalistico, singolarità geologiche; zone di elevata diversità floristico vegetazionale, aree naturali protette (Parco Fluviale del Nera), aree di interesse regionale (sir). Il rimanente territorio del Comune di Ferentillo ricade in parte in ambito pedemontano con prevalenza di detriti alternati a lembi di calcare, calcare marnoso e marne argillose, a media acclività. L uso prevalente di questo ambito di territorio è l oliveto con lembi di bosco, seminativo arborato e seminativo semplice. Tipici di questo ambito sono i terrazzamenti, residuo delle colture rurali tradizionali. Il Tipo di paesaggio è rurale produttivo, vicino alla soglia di rurale povero. La restante parte del territorio ricade in ambito vallivo caratterizzato dal fiume Nera. La valle del Nera si presenta con una morfologia fluviale. Nel fondovalle l uso prevalente del territorio è a seminativo semplice, però nelle parti più strette delle valli alluvionali e alle pendici dell area montana l uliveto e il seminativo arborato predomina. Nella valle sono presenti relitti di siepi e qualche filare, con una significativa fascia ripariale. Sia alle pendici dei monti, sia nella valle sono presenti come colture tradizionali gli orti. La pressione antropica di questa parte del territorio è caratterizzata principalmente dalle lottizzazioni residenziali e produttive che si sono sviluppate nei fondovalle, dalla viabilità stradale e forestale e dall uso agricolo. 12

13 Stralcio ortofotocarta del territorio di Ferentillo CARATTERIZZAZIONE FLORISTICA E FAUNISTICA In questa fase per la descrizione delle caratteristiche vegetali e faunistiche del sito abbiamo fatto riferimento alla scheda di identificazione e descrizione della Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Bassa Valnerina - Monte Fionchi - Cascata delle Marmore codice identificativo n. IT , di cui alla rete europea di Natura 2000 Progetto Bioitaly, e alla letteratura specializzata in materia 1 che comprende l area interessata dalle variante urbanistica in esame. SCHEDA IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL SITO ZPS IT Dati generali Tipologia: ZPS; Codice: IT Ubicazione: Provincia di Terni e Perugia; Comuni interessati: Ferentillo, Ferentillo, Polino, Scheggino, Spoleto e Terni Quota: s.l.m.; Superficie: 5400 ha; Aspetti geografici - La superficie di quest area ZPS riguarda la Bassa Valnerina e si caratterizza soprattutto per l'ambito Cascata delle Marmore e per la presenza di ambienti fluviali, collinari e basso-montani. In particolare, l'area include il tratto del Fiume Nera, compreso tra l'abitato di Terni e la Cascata delle Marmore (famosa per lo spettacolare salto d'acqua di circa 160 m, proveniente, per lo più, dal Fiume Velino). In questo sito sono presenti numerosi fossi, il maggiore dei quali è il Fosso di Rosciano, che confluisce nel Nera a poca distanza dall'abitato di Ferentillo. I rilievi più elevati del sito superano i 1000 m di quota con i Monti Berretta (1148 m), Solenne (1286 m) e Fionchi (1337 m). 1 REGIONE DELL UMBRIA, Siti natura 2000 in Umbria, manuale per la conoscenza e l uso, a cura di E. ORSOMANDO, B. RAGNI, R. SEGATORI, Perugia 2004; 13

14 Aspetti geobotanici - Questo sito è contraddistinto da diversi complessi vegetazionali, tra cui: - le foreste ripariali delle sponde del Nera (Alno-Ulmion minoris, Salicion albae e Salicion elaeagni); - i boschi di Quercus ilex (Omo-Quercetum ilicis e Cephalanthero-Quercetum ilicis) e di Quercus ilex con Pinus halepensis (Omo-Quercetum ilicis pinetosum halepensis), dei versanti collinari più soleggiati; - i cedui di Ostrya carpinifolia, delle pendici più elevate o esposte a nord e limitati boschi di Quercus pubescens. Queste cenosi forestali sono interrotte: da aree agricole coltivate; da pascoli a Bromus erectus, del Festuco-Brometalia; dai prati terofitici, del Thero-Brachypodietalia distachii; dagli arbusteti a Juniperus spp., dell'ordine Prunetalia spinosae; dalle formazioni a Buxus sempervirens e dalla vegetazione rupicola. Nelle acque dei maggiori corsi d'acqua si trovano lembi di vegetazione idrofitica sommersa, mentre le pareti di travertino della cascata sono ricoperte da spessi feltri di muschio calcarizzante, del genere Cratoneuron. Habitat comunitari - Vegetazione idrofitica sommersa del Ranunculion fluitantis (3260), arbusteti a prevalenza di Buxus sempervirens (5110), arbusteti a prevalenza di Juniperus communis (5130), pascoli del Festuco-Brometalia (6210), *pascoli terofitici del Thero- Brachypodietea (6220), bordure di megaforbie igro-nitrofile (6430), *muschi pietrificanti del Cratoneurion (7220), vegetazione casmofitica del Saxifragion australis (8210), *boschi igrofili ripariali dell'alno-ulmion minoris (91E0), *boschi caducifogli di Quercus pubescens (91R0), boschi igrofili ripariali del Salicetalia purpureae (92A0), boschi di sclerofille mediterranee dell'orno-quercetum ilicis e del Cephalanthero-Quercetum ilicis (9340), boschi termofili di sclerofille mediterranee dell'omo-quercetum ilicis pinetosum halepensis (9540). Aspetti faunistici MAMMIFERI: Capriolo, Mustiolo, Puzzola, Toporagno d'acqua, Istrice, Scoiattolo, Arvicola del Savi, Gatto selvatico, Lepre bruna, Lupo, Moscardino, Talpa romana, Quercino, Toporagno appenninico, Chirotteri. UCCELLI: Tarabusino, Pecchiaiolo, Biancone, Sparviero, Aquila reale, Lanario, Pellegrino, Starna, Fagiano, Colombaccio, Beccaccia, Assiolo, Rondone maggiore, Martin pescatore, Picchio rosso maggiore, Rondine montana, Merlo acquaiolo, Sordone, Codirosso, Stiaccino, Codirossone, Passero solitario, Tordo bottaccio, Luì verde, Picchio muraiolo, Crociere, Frosone, Zigolo muciatto. PESCI: Anguilla;Rovella, Cavedano comune, Vairone, Tinca, Alborella, Savetta, Barbo, Luccio, Trota fario, Spinarello, Scazzone, Persico reale. Motivazione del vincolo: Interesse scientifico. Ecologico generale; Botanico generale; Zoologico generale; Interesse paesaggistico; presenza di endemismi; Importanza dei valori naturali. Sito di grandissimo valore naturalistico ed ambientale per la diversità biologica animale che la caratterizza, per la biodiversità di habitat vegetazionali, oltre al grande valore paesaggistico dovuto alla famosa Cascata delle Marmore, le cui acque precipitano tra le parete rocciose e boschi per circa 160 metri. Assume un grande valore geobotanico per la presenza della più importante area con vegetazione pietrificante (Cratoneurion) dell Italia centrale. Tutto lo sbarramento roccioso (una parete di circa metri di altezza e di lunghezza), a cui si deve l origine della cascata, è infatti composto da travertino, la cui deposizione è in buona parte ancora attiva. Vulnerabilità: Valnerina: Riduzione delle fitocenosi naturali per espansione di colture intensive; apertura o manutenzione straordinaria di strade e piste; prosciugamento, bonifica, colmatura di corpi idrici statici o stagnanti; captazione, sollevamento, emungimento per qualsiasi scopo di sorgenti e corpi idrici lotici o lenitici, senza rilascio di "deflusso minimo vitale"; realizzazione e ampliamento di impianti di itticoltura; taglio, rimozione, estirpazione di vegetazione spontanea arborea, arbustiva, erbacea, ripariale, idrofitica, elofitica; riduzione di cenosi erbacee umide per abbandono di pratiche colturali tradizionali e colonizzazione della vegetazione spontanea; rettificazione, artificializzazione, cementificazione delle sponde di corpi idrici; sbarramento artificiale di corpi idrici naturali; inquinamento idrico di origine civile e/o industriale e/o 14

15 agraria; escursionismo (a piedi, in bicicletta, su cavalcatura) al di fuori di una rete predefinita di percorsi autorizzati; fossismo, torrentismo, canyoning, rafting; arrampicata e free climbing; realizzazione di infrastrutture a rete per la trasformazione e/o il trasporto di energia (elettrodotti, generatori eolici, gasdotti, ecc.). All interno della ZPS sono presenti: - il SIC IT (Monte Solenne), il SIC IT (Fosso di Salto del Cieco) e il SIC IT (Cascata delle Marmore) per la vulnerabilità di queste zone si rimanda alle specifiche schede. - la Zona di Elevata diversità floristico vegetazionale (codice 16) disciplinate dall art. 12 del PUT da considerare come banche genetiche e modelli di riferimento per interventi di ripristino e recupero naturalistico; OBIETTIVI DI TUTELA: a) la protezione degli habitat; b) la protezione delle specie animali e vegetali autoctone; c) la tutela dell'assetto morfologico ed idrogeologico; d) la tutela del bosco di primaria importanza naturalistica o naturale e la preservazione delle caratteristiche della macchia mediterranea; Norme di tutela: Il PUT, al fine di salvaguardare l'integrità ambiente come bene unitario, riconosce ai siti di interesse naturalistico (SIC e ZPS) ed alle zone indicate al comma 1, valore estetico culturale e pregio ambientale. Le aree di cui al presente articolo sono assoggettate alla disciplina del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 e s.m.i.. Note: *Habitat Prioritario 15

16 1.3 Verifica prescrizioni dei Piani sovraordinati; L ambito del Comune di Ferentillo, di cui fa parte l area interessata dalla variante in argomento, è interessato da vari livelli di pianificazione ambientale e paesaggistica. A livello regionale dal: 1. Piano Urbanistico Territoriale (P.U.T.), di cui alla legge regionale 24 marzo 2000 n. 27 pubblicata sul BUR della Regione Umbria serie generale n. 31 del 31 maggio 2000; 2. Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Terni (PTCP) adottato con D.C.P. n. 64 del 15 aprile 1999 ed approvato dal Consiglio Provinciale con atto n. 150 del 14 settembre Piano di Gestione dei Siti Natura 2000 della Bassa Valnerina (ZPS IT ) redatti dalla Comunità Montana di Terni e adottati dalla Regione dell Umbria con D,G,R, n. 161 del 08/02/2010. La zona della Valnerina ha una duplice valenza naturale ed antropica, riconosciuta dalla Regione Umbria che nella legge regionale 3 marzo 1995 n. 9, Tutela dell ambiente e nuove norme in materia di Aree naturali protette in adeguamento alla Legge 6 dicembre 1991 n. 364 e alla Legge 8 giugno 1990 n. 142 che ha incluso il centro abitato di Ferentillo e le aree adiacenti all interno dei confini del Parco fluviale del Nera. Al fine di verificare prescrizioni dei Piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici abbiamo esaminato in questa sede la normativa di carattere ambientale e paesistica contenuta nei quattro strumenti precedentemente ricordati e precisamente il P.U.T. della Regione Umbria, il PTCP della Provincia di Terni, il Piano del parco Fluviale del Nera e il Piano di Gestione dei Siti Natura 2000 della Bassa Valnerina (ZPS IT ). Inquadramento territoriale: Stralcio Carta IGM 138 I NO (Ferentillo) in scala 1/

17 1.3.1 IL PUT/PUST DELLA REGIONE UMBRIA La legge regionale 26 giugno 2009 n. 13 (Norme per il governo del territorio e la pianificazione e per il rilancio dell economia attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente), propone una nuova governance Regionale che non si esprime più con un unico piano (l attuale PUT), bensì con: a) PPR (Piano Paesaggistico Regionale), definito come strumento unico della pianificazione paesaggistica regionale, il quale è costruito insieme allo Stato (MiBAC, MATTM) ed agli enti locali (sommamente con le due province), principali soggetti attuatori delle sue strategie; b) PUST (Piano Urbanistico Strategico Territoriale), strumento dinamico di forte carattere strategico-programmatico correlato alla programmazione economica ed alle politiche regionali di sviluppo, di cui vuole essere la sua territorializzazione. Viene quindi consegnato alla storia il PUT (Piano Urbanistico Territoriale) che nella sua valenza programmatica di riferimento statutario viene sostituito, da un nuovo strumento: il PUST, il quale, a differenza del PUT, non tende a definire l'assetto del territorio, bensì indirizzarlo. La struttura del PUST prende le mosse dal DST (Disegno Strategico Territoriale) approvato con deliberazione Giunta Regionale n del 12 dicembre 2008, con il quale condivide il carattere strategico-programmatico e la declinazione delle azioni quale territorializzazione delle scelte programmatiche e politiche economiche e di sviluppo sostenibile. Di fatto il DST rappresenta una sorta di anello di congiunzione tra il PUT ed il PUST. DST Disegno strategico Territoriale PUST (PUT) Piano Urbanistico Strategico Territoriale PPR Piano Paesaggistico Territoriale In tale contesto ancora "in itinere", in quanto il PUST non è stato ancora redatto e approvato, e il PPR è solo pre-adottato, il PUT ai sensi dell art. 6 comma 4 della L.R. 13/2009, è ancora il riferimento territoriale, pianifiacatorio e programmatico, per tutti i piani/programmi settoriali o di area vasta o locali che abbiano effetti sul territorio regionale, quindi, le cartografie e gli elaborati di cui alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 27 (Piano Urbanistico Territoriale), formano il quadro di riferimento sistematico di governo del territorio regionale, con quale i comuni devono confrontarti e conformarsi. In questa fase transitoria ai fini della nostra verifica continuiamo a prendere in considerazione il P.U.T. di cui alla legge regionale 24 marzo 2000 n. 27 pubblicata sul BUR della Regione Umbria serie generale n. 31 del 31 maggio Il vecchio Piano Urbanistico Territoriale (P.U.T.), affronta le tematiche ambientali al TITOLO II: Opzioni per la valorizzazione del territorio dell'umbria, ed all art. 8 definisce gli Scenari tematici del PUT individuati sulla base dei riferimenti programmatici comunitari e nazionali, nonché delle potenzialità territoriali dell'umbria in un'ottica di sviluppo sostenibile e durevole. Gli scenari definiti sono i seguenti: a) sistema-ambientale; b) spazio rurale; e) ambiti urbani e per insediamenti produttivi; d) sistemi infrastrutturali; e) rischio territoriale ed ambientale. Nel Sistema ambientale (CAPO I), il PUT detta le norme e gli indirizzi sul sistema di protezione faunistico-ambientale e paesaggistico. L art. 9 modificato dall art. 46 della L.R. n. 11/2005, definisce il sistema ambientale come costituito da un sistema interconnesso di habitat, di elementi paesistici e di unità territoriali di tutela ambientale finalizzato alla salvaguardia ed al mantenimento della biodiversità, denominato Rete Ecologica Regionale articolata in: 17

18 a) unità regionali di connessione ecologica (habitat e fascia di connettività), porzioni del territorio regionale occupate da aree di habitat delle specie ombrello di estensione superiore alla soglia critica, reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica; b) corridoi, ovvero aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica ma reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica in forma lineare o areale collegate con le unità regionali di connessione ecologica; c) frammenti, ovvero aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica, reciprocamente non connesse e non collegate alle unità regionali di connessione ecologica, ma circondate da una fascia di categorie ambientali non selezionate dalle specie ombrello. All interno del sistema ambientale il PUT individua e norma i Siti di interesse naturalistico (SIC e ZPS), le Aree di particolare interesse naturalistico ambientale, le Aree boscate, le Aree di particolare interesse geologico e singolarità geologiche e le Aree naturali protette. Nella carta n. 8 sono indicati i seguenti siti di interesse naturalistico, individuati secondo le corrispondenti direttiva comunitarie e del Ministero dell'ambiente: a) Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.) aree che, nelle regioni biogeografiche di appartenenza, sono fondamentali per mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale e seminaturale o una specie di flora e di fauna selvatica di cui agli allegati 1 e 2 della direttiva Habitat 92143/CEE, in uno stato di conservazione soddisfacente e che contribuiscono al mantenimento della biodiversità nelle medesime regioni; b) Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), individuate ai sensi della direttiva /CEE relativa alla protezione dell'avifauna migratoria; e) Siti di Interesse Regionale (S.I.R.), che rappresentano gli elementi identificativi della biodiversità regionale, nonché gli elementi di raccordo tra il patrimonio naturalistico continentale e quello dell'umbria. Stralcio Carta n. 8 PUT: ZONE DI ELEVATA DIVERSITÀ FLORISTICO VEGETAZIONALE E SITI DI INTERESSE NATURALISTICO VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DEL PROGETTO RISPETTO AL PUT Rispetto al Piano Urbanistico Territoriale PUT 2000 le trasformazioni previste dalla variante non risultano in contrasto con gli indirizzi e delle prescrizioni in esso contenute. Rispetto alle previsioni del sistema ambientale l area del comune di Ferentillo ricade all interno: a) Zona di Elevata diversità floristico vegetazionale (codice 16); 18

19 b) Zona di protezione speciale Bassa Valnerina: Monte Fionchi - Cascata delle Marmore (ZPS IT ) comma 1 lettera b dell art. 13 Siti di interesse naturalistico ai sensi della direttiva /CEE relativa alla protezione dell'avifauna migratoria; c) Area naturale protetta regionale Parco Fluviale del Nera; Rispetto al progetto RERU (Rete Ecologica della Regione dell Umbria) introdotto con l art. 46 della L.R. n. 11/2005, che ha modificato l originaria impostazione del PUT, dobbiamo esaminare il sito in funzione delle nuove entità morfo funzionali introdotte 2. La Rete Ecologica Regionale ha trovato espressione nella carta della RERU che si compone delle seguenti entità morfo-funzionali: Unità regionali di connessione ecologica; Corridoi e pietre di guado; Frammenti; Matrice; Barriere antropiche; Ambiti di elevata sensibilità alla diffusione insediativa. A livello regionale umbro possono riconoscersi già, ad un livello speditivo di esame, alcuni gradi di importanza nella griglia di continuità ambientale e, in parallelo, taluni conflitti con il sistema insediativo: in termini di ruolo strategico nazionale appare di notevole caratura la direttrice longitudinale orientale del bordo regionale che fa da ponte tra il sistema delle aree protette laziali-abruzzesi e quelle dell Appennino tosco-emiliano. Lungo questa direttrice si concentrano una larga parte dei SIC presenti nella regione, mentre le 2 BERNARDINO ROMANO, L Ecologia? La mettiamo in rete: Il Progetto RERU - Università degli Studi dell Aquila in Spazion Ambiente RAOUL SEGATORI, La progettazione di una rete ecologica regionale e le relazioni con il governo del Territorio : la Rete Ecologica della Regione Umbria, Regione Umbria

20 barriere infrastrutturali si materializzano con le strade statali 209 della Valnerina, 77 della Valle del Menotre, 3 della Val Topina e 298 Gubbio-Perugia (Eugubina). L area in oggetto si colloca quindi in un ambito reso sensibile dalla diffusione insediativa (barriere antropiche), lungo la strada n. 209 Valnerina che costituisce una cesura ed interruzione biogeografica rispetto alla notevole compattezza ed estensione delle Unità Regionali di Connessione Ecologica, dovuta alle molteplici tipologie di infrastrutture e di oggetti insediativi distribuiti nel territorio, che realizzano gradi di frattura ambientale e di disturbo variabili da zero fino a sfiorare il 100%. Le previsioni delle varianti non provocano significativi impatti negativi sui corridoi ecologici presenti. 20

21 1.3.2 PTCP DELLA PROVINCIA DI TERNI Rispetto al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Terni, adottato dal Consiglio Provinciale con D.C.P. n. 64 del 15 aprile 1999 ed approvato dal Consiglio Provinciale con atto n.150 del 14 settembre 2000, le varianti previste, non interferiscono con le previsioni e le indicazioni del PTCP, abbiamo però ritenuto utile, al fine di ricostruire un quadro ambientale il più possibile completo, esaminare le Unità di paesaggio che interessano l area di Ferentillo. Le unità di paesaggio Il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Terni analizza, valuta e pianifica il territorio della Valnerina articolandolo in ambiti inseriti all interno dell unità di paesaggio: UDP 1Vnv (subunità 1Vnv4) Area della valle del Nera e del Velino. Le unità di paesaggio e i valori degli indicatori dell ecologia di paesaggio vengono illustrati sinteticamente nelle tabelle allegate. Dalle tabelle si desume che il paesaggio è lontano dalla soglia critica per la trasformazione di un tipo di paesaggio in un altro con la possibilità di un incremento del carico antropico uguale al 10% degli abitanti attuali, con leggere espansioni insediative fino ad arrivare ad un incremento del 10% della superficie urbanizzabile nella UDP 1Mps. Nella normativa per UDP il PTCP di Terni prevede per la suddetta unità di paesaggio i seguenti indirizzi: punto 6 Connettività e reti ecologiche minori, indicazioni per aree marginali - mantenimento del mosaico ambientale -rafforzamento dei corridoi trasversali alla valle punto 7 Fauna - mantenimento delle connessioni biotiche e della rete ecologica punto 11 indicazione per l integrazione tra reti ecologiche e reti infrastrutturali uso delle tecniche dell ingegneria naturalistica con particolare riferimento alla realizzazione o manutenzione di scarpate. Sintesi delle previsioni del PTCP In sintesi il PTCP inserisce il Comune di Ferentillo all interno del: - l Ambito della Valnerina e dei comuni del Parco del Nera, disciplinato dall art. 59. L ambito interessa la propaggine est del territorio provinciale si caratterizza per la presenza della parte terminale della valle del fiume Nera di un suggestivo ambiente naturale contornato da una sequenza di piccoli e medi centri allineati, che si snodano attorno al tracciato della SS 209. Il ruolo della Valnerina nel contesto provinciale è quello di un ambito ad elevato valore ambientale e paesaggistico, di cui è necessario esaltare le potenzialità turistiche legate alle bellezze naturali (prima tra tutte il sistema ambientale formato dalla emergenze della cascata delle Marmore ed il lago di Piediluco) ed allo sport, accanto ad una accorta determinazione di funzioni di eccellenza connesse al recupero dei contenitori dismessi della prima industrializzazione, in cui convogliare risorse pubbliche e private. - l Unità di paesaggio n. 1Vnv Area della valle del Nera e del Velino. Disciplinata dall art. 141 (Definizioni) e seguenti. 1. Elementi fondativi e identità - Aspetto geomorfologico: Ambito vallivo caratterizzato da due importanti fiumi (Nera e Velino) strettamente correlati da uno storico intervento antropico: la cascata delle Marmore. La valle del Nera si presenta con una morfologia fluviale, mentre quella del Velino-Piediluco con una morfologia fluviale-lacustre (residui dell antico Lago Velino) con litotipi di natura alluvionale recente. L ambito comprende la cascata delle Marmore e anche parti delle valli del fosso di Ancaiano e del fosso di Rosciano. Inserimento di n. 2 aree di crinale e di versante basso montano, quota dai 300 ai 650 m. slm, a medio-elevata acclività caratterizzata da litologia calcarea, calcarea marnosa. 2. Pressione antropica: la pressione antropica è caratterizzata principalmente dalle 21

22 lottizzazioni residenziali e produttive che si sono sviluppate nei fondovalle, dalla viabilità stradale e forestale e dall uso agricolo intensivo che soprattutto si svolge nell ambito fluviale Velino-Piediluco. 3 Classificazione paesaggio (ordinazione per grado antropico): rurale-produttivo. 4. Matrice prevalente: Tipo di paesaggio RURALE POVERO. Matrice data dal bosco. 5. Destinazione e tutela: Questa UDP viene individuata nel PTCP come Area agricola con prevalente funzione di conservazione del territorio e del paesaggio. TABELLA SINTETICA DELL UNITÀ DI PAESAGGIO 1Vnv Area della valle del Nera e del Velino abitanti residenti 5602 Paesaggio: rurale povero Matrice: bosco Biopotenzialità media (MEDIA) 3,83 Biopotenzialità HN (BASSA) 4,39 Biopotenzialità HU (MEDIA) 2,77 H (eterogeneità) (MEDIA) 0,88 HS (habitat Standard) 2.096, 53 (ALTO per il tipo di paesaggio) Capacità portante lontano dal limite Denominazione Udp Foglio e quadrante 1:25000 Comuni interessati Sub- unità CODICE: 1Vnv TITOLO: Area della valle del Nera e del Velino 138-I Terni Ferentillo Montefranco Ferentillo CODICE: 1Vnv1 1Vnv2 1Vnv3 1Vnv4 Stralcio Tav. IIA: SISTEMA AMBIENTALE E UNITÀ DI PAESAGGIO 22

23 1.3.3 IL PIANO DEL PARCO FLUVIALE DEL NERA La perimetrazione del parco definita dalla LEGGE REGIONALE 3 MARZO 1995 N. 9, «Tutela dell ambiente e nuove norme in materia di Aree naturali protette in adeguamento alla Legge 6 dicembre 1991 n. 364 e alla Legge 8 giugno 1990 n. 142», include l area oggetto di variante in parte nel parco regionale Area naturale protetta: Parco fluviale del Nera. Tale legge ha istituito concretamente i parchi regionali con la conferma del Parco del Nera dettando le norme sulla pianificazione dei parchi e sulla loro gestione insieme al successivo Piano regionale delle aree naturali protette redatto ai sensi dell art. 5 della stessa legge ed approvato con Decreto del Presidente Della Giunta Regionale 10 febbraio 1998 n. 61. Il PIANO DEL PARCO FLUVIALE DEL NERA, è stato elaborato secondo criteri innovativi partendo dal concetto di "ambiente" inteso come un "organismo complesso", costituito dalle interrelazioni tra sistemi naturali (fisici, morfologici e biologici) e sistemi antropici (insediativi, culturali, economici e produttivi) che costituiscono l Ecosistema Parco, principi che trovano voce nell Ecologia del paesaggio (Landscape Ecology). Rispetto alla perimetrazione individuata dalla L.R. 9/1995 il Piano del Parco Fluviale del Nera, conferma i limiti stabiliti e attesta il parco sulla SS. N. 209 Valnerina includendo il centro di Ferentillo all interno di una «Zona D : area di promozione economica e sociale». Rispetto alla perimetrazione vigente alcune aree di modesta estensione oggetto di variante ricadono in zona D e C1. Piano del Parco Stralcio Tav. 2.2 Zonazione settore sud; 23

24 1.3.4 PIANO DI GESTIONE DEI SITI NATURA 2000 Il Piano di Gestione dei siti Natura 2000 e nello specifico della ZPS IT , è stato adottato dalla Regione Umbria con D.G.R. n. 161 del 08 febbraio 2010 (Adozione delle proposte di Piano e avvio della fase di Partecipazione). L obiettivo generale della politica d intervento dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 è quello di proteggere, conservare e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita della biodiversità ritenendo che la sua conservazione è parte integrante dello sviluppo economico e sociale. I piani di gestione sono stati predisposti con finanziamenti erogati con Fondi Docup Ob 2, Misura 3.2, codice C3. La Regione, su indicazione della Commissione Europea, in ambito di conservazione della biodiversità dei siti Natura 2000 e sulla base delle linee di intervento emanate dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio con DM 3 settembre 2002, GU n. 224 del 24 settembre 2002 di sua competenza, si è dotata di uno strumento regionale che ha definito Linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani di gestione dei siti Natura 2000, DGR del , n I progetti di piano, principalmente, sono stati redatti con il coinvolgimento diretto delle Comunità Montane (nello specifico della Comunità Montana della zona F Valle del Nera e Monte San Pancrazio oggi Comunità Montana della Valnerina), che hanno costituito appositi comitati scientifici a cura degli zoologi e dei botanici delle Università di Perugia e Camerino e di professionisti esterni quali: forestali, agronomi, ornitologi, geologi ecc., con documentata esperienza e conoscenza del territorio regionale. Carta con perimetro attuale e quello proposto rapp. 1/10000 I contenuti di progetto della attuale proposta di Piano, per ciascun sito Natura 2000 sono espresse negli elaborati di Piano, redatti sia su supporto cartaceo che informatico. Tali elaborati sono depositati presso il Servizio Aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici della Direzione Agricoltura e foreste, aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici, beni e attività culturali, sport, spettacolo e sono articolati per ciascun sito nei seguenti: 24

25 1. Inquadramento geografico-amministrativo; 2. Inquadramento naturalistico con evidenziazione degli habitat e delle specie florovegetazionali e faunistiche presenti a scala 1:25.000; 3. Misure di conservazione; 4. Carta degli habitat (SIC) e Carta della vegetazione reale attuale (ZPS); 5. Inquadramento cartografico con perimetro attuale e quello proposto a scala 1:10.000; Nel nostro caso le varianti previste ricadono attualmente al di fuori del Sito Natura 2000 ad eccezione di una modestissima superficie destinata a zona produttiva ma già più volte sottoposta a valutazione d incidenza favorevole. Rispetto al Piano di Gestione la variante in oggetto, interessa, comunque tutte aree che rispetto alla precedente perimetrazione del sito sono state già oggetto di valutazione d incidenza favorevole. Pertanto le previsioni di variante sono fuori dagli habitat che possiamo ricavare dalla carta della vegetazione reale attuale qui sotto riprodotta. Carta della vegetazione reale attuale rapp. 1/

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