DECRETO n. 135 del 26/02/2015

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1 ASL di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel Fax informa@aslbrescia.it Posta certificata: servizioprotocollo@pec.aslbrescia.it Codice Fiscale e Partita IVA: DECRETO n. 135 del 26/02/2015 Cl OGGETTO: Piano dei controlli 2015 del Dipartimento di Prevenzione Medico. Il DIRETTORE GENERALE - Dr. Carmelo Scarcella nominato con D.G.R. IX/ del Acquisito il parere di competenza del DIRETTORE SANITARIO Dr. Francesco Vassallo Acquisito il parere di legittimità del DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott. Pier Mario Azzoni

2 IL DIRETTORE GENERALE Richiamati: - la D.G.R. n. X/1104 del di approvazione del Piano regionale per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ; - la D.G.R. n. X/2989 del con la quale sono state assunte determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio-sanitario regionale per l esercizio 2015; - il Decreto D.G. n. 113 del di adozione del Piano triennale dei controlli annualità 2014 del Dipartimento di Prevenzione Medico; Vista la nota esplicativa Regione Lombardia Direzione Generale Salute - prot. H del , contenente le prime precisazioni in merito all attuazione della D.G.R. n. X/2989 del sopra indicata; Considerato che il Dipartimento di Prevenzione Medico ha provveduto a redigere il documento denominato Piano dei controlli 2015, allegato A composto da numero 15 pagine; Vista la proposta del Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico, Dr. Fabrizio Speziani, che attesta, in qualità di Responsabile del procedimento, la regolarità tecnica del presente provvedimento e la conformità del medesimo al disposto dell art. 13 comma 17 della L.R n. 33; Acquisito il parere di competenza del Direttore Sanitario, Dr. Francesco Vassallo; Acquisito il parere di legittimità del Direttore Amministrativo, Dott. Pier Mario Azzoni; D E C R E T A a) di approvare il documento di cui all Allegato A denominato Piano dei controlli 2015, composto da n. 15 pagine; b) di prendere atto che l adozione del piano suddetto non comporta ulteriori oneri per l Azienda; c) di dare mandato al Dipartimento di Prevenzione Medico di provvedere alla pubblicità del piano medesimo informando altresì la Direzione Generale Salute della Regione Lombardia dell avvenuta approvazione; d) di dare atto che il presente provvedimento è sottoposto al controllo del Collegio Sindacale in conformità ai contenuti dell art. 3-ter del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i. e dell art. 12, comma 12, della L.R. n. 33/2009; e) di disporre a cura della U.O. Affari Generali, la pubblicazione all Albo on-line sezione Pubblicità legale - ai sensi dell art. 18 della L.R. n. 33/2009 e dell art. 32 della L. n.69/2009. Firmato digitalmente dal Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella

3 Allegato A Dipartimento di Prevenzione Medico PIANO DEI CONTROLLI 2015 Febbraio

4 PROGRAMMA DELLE ATTIVITA DI VIGILANZA PER IL 2015 Presentazione. Dal 2011 la Regione Lombardia ha impartito le direttive per la stesura dei piani di vigilanza triennali. Tali disposizioni sono state poi integrate da indicazioni utili alla programmazione dei controlli ASL, che in sintesi riguardavano: integrazione e trasversalità degli interventi a garanzia di criteri di efficacia e di sostenibilità, con utilizzo efficiente delle risorse ed obbligo di ottenere un incremento delle attività di controllo programmate e degli interventi finalizzati alla complessiva prevenzione, tutela della salute e sicurezza dei cittadini. classificazione dei rischi, desumibili dai dati disponibili delle attività economiche e/o di servizio, e costruzione della mappa del rischio del territorio, per consentire un affinamento dei controlli verso le strutture a più alto rischio per cittadini, lavoratori e consumatori. Sulla base di questi due principi di fondo si procederà a programmare i controlli annuali seguendo procedure di : integrazione: nel senso di modalità uniformi di programmazione, esecuzione, documentazione e rendicontazione dei controlli, al fine di razionalizzare le risorse e rendere omogeneo il dialogo con l utenza; analisi di contesto: sulla base dei dati e delle informazioni progressivamente inserite nel sistema IMPRES@ che consenta di definire la successiva graduazione del rischio; sistematica analisi e attribuzione del rischio per gestire la programmazione attribuendo risorse e controlli in modo omogeneo. Partendo dai criteri generali di attribuzione di rischio alle singole categorie di attività, si è poi proceduto ad individuare le situazioni a maggior rischio a livello locale, attribuendo a queste ultime una graduazione dello stesso sulla base della situazione riscontrata nei controlli svolti. Inoltre si è cercato di lavorare quanto più possibile nei seguenti ambiti strategici necessari ad una sempre maggior efficacia nell azione di vigilanza: collaborazione con ARPA UOML DPL e VVFF; collaborazione fra DPV, DPM e le articolazioni funzionali ASL; collaborazione con le altre autorità competenti (NAS, Corpo Forestale dello Stato, ICQRF); formazione degli operatori. Infine già dal 2014, alla luce delle performance elevate già ottenute nei precedenti anni, si è cercato di spingere l intero programma dei controlli verso controlli di maggior impatto ed efficacia, incrementando quanto più possibile la proporzione dei controlli eseguiti durante ispezioni in vigilanza, a fronte di una relativa riduzione dei controlli documentali svolti presso la sede dell ASL o presso le imprese ed un aumento del numero delle imprese controllate. Criteri assunti nella programmazione dei controlli Nella programmazione delle attività di vigilanza per il 2015 sarà tenuta in buon conto l attuazione del Piano Regionale della Prevenzione e del Piano Integrato per la Veterinaria. Saranno, a tal fine, mantenute le metodologie già in uso nello scorso triennio: trasversalità e integrazione nell esecuzione degli interventi; sostenibilità ed efficienza nell utilizzo delle risorse; efficacia dei progetti al fine della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, in funzione anche di una graduazione dei rischi insiti in ogni attività produttiva, commerciale o di servizio. Per questo nella pianificazione della vigilanza per il 2015 vengono ripresi ed ulteriormente rafforzati obiettivi e indicatori di incremento della qualità delle attività di controllo programmate, innalzando ulteriormente la quota di controlli ispettivi ritenuti di maggior impatto ed efficacia. 2

5 Il programma dei controlli si basa anche per il 2015 sull analisi di contesto in base ai dati disponibili nel sistema e sull analisi e definizione del rischio basata sull esito dei controlli svolti anche in forma integrata con altri Enti/Autorità. Tutte le attività utili a mantenere la qualità e l efficacia degli interventi previsti, quali la formazione degli operatori, la collaborazione interna all ASL con le varie articolazioni funzionali (in primis Dipartimento di Prevenzione Veterinario) e la collaborazione esterna all ASL con ARPA, UOML, DPL e VVFF verranno mantenute, riproposte e consolidate. Una particolare rilevanza strategica assume l attività del gruppo di lavoro istituito presso il D.P.M. che, sulla scorta dei dati emersi dai programmi di vigilanza 2012/2014, ha proceduto a rianalizzare la realtà di contesto emersa negli anni, realtà che, contestualmente alla crisi economica in atto da oltre un lustro, ha conseguenze sul piano dell economia reale. Questo rende sempre più difficile una descrizione puntuale della realtà imprenditoriale. Tutto ciò valutato e considerato, per il Piano dei controlli 2015 si è provveduto a programmare, a fianco del mantenimento degli standard quantitativi già consolidati, una migliore definizione nella qualità degli interventi di vigilanza, puntando ad una percentuale di controlli ispettivi che complessivamente si stima non debba essere inferiore al 65% dei controlli previsti per l ISP e IAN e al 45% per lo PSAL. IGIENE E SANITA PUBBLICA Descrizione del contesto Per quanto riguarda le malattie trasmissibili, di seguito si riportano le tabelle di sintesi aggiornate che ne descrivono l incidenza negli anni dal 2010 al Andamento epidemiologico delle malattie infettive correlabili a situazioni ambientali ASL DI BRESCIA - ANNI 2010 / Patologie segnalate dai sanitari N. pratiche N. pratiche N. pratiche N. pratiche N. pratiche Legionellosi Tubercolosi Andamento epidemiologico delle malattie infettive correlabili ad assunzione di alimenti ASL DI BRESCIA - ANNI 2010 / Patologie segnalate dai sanitari N. N. N. N. N. pratiche pratiche pratiche pratiche pratiche Brucellosi Diarrea infettiva Epatite A Febbre tifoide Giardiasi Infezioni e tossinfezioni alimentari Salmonellosi non tifoidee Shigellosi Listeriosi

6 Trichinosi Intossicazione da funghi I dati rilevati continuano a confermare un sostanziale controllo delle patologie infettive correlabili a situazioni ambientali quali la Malattia Tubercolare, che mostra una lieve tendenza al calo, e le Legionellosi, sostanzialmente stabili. Anche per le patologie infettive classicamente correlabili agli alimenti quali la Brucellosi, la Febbre Tifoide, la Giardiasi, la Dissenteria Bacillare, le Salmonellosi non tifoidee e le Tossinfezioni alimentari in genere, viene rilevato un sostanziale buon controllo con dati che si mantengono stabili. L Epatite A ha fatto registrare nel 2013, nell ASL di Brescia come a livello nazionale ed europeo, un incremento legato a casi di epatite secondari alla commercializzazione di frutti di bosco contaminati provenienti dal Nord Europa. Anche il dato delle Diarree infettive, in crescita negli scorsi anni, si è stabilizzato negli ultimi due anni. Dati di contesto: le attività L attuale sfavorevole congiuntura economica ha modificando profondamente il sistema produttivo. Nella programmazione dell attività di vigilanza del 2015 non è possibile non tener conto di questa realtà. Nei fatti la crisi economica dal 2008 a oggi ha toccato tutti i settori imprenditoriali con importanti ripercussioni sull economia locale e mancato turn-over delle attività produttive, con un conseguente notevole trend di calo e riassetto della realtà produttiva e imprenditoriale. Questa constatazione ha reso necessaria una nuova puntuale descrizione del territorio dal punto di vista imprenditoriale, come emerge dal lavoro svolto per i controlli nell ultimo triennio incrociati con i dati consultabili nella banca dati regionale. Partendo dalle informazioni contenute nel sistema IMPRES@, sulla scorta di quanto emerso in fase di verifica, è stata mantenuta la codifica delle strutture oggetto aggiuntive già in uso negli scorsi anni che definisce le specifiche caratteristiche di rischio accertate in una ottica sanitaria utile a fini programmatori ed operativi. Tali sottogruppi, utili al lavoro sul campo, vengono poi riaggregati nelle codifiche regionali prima della trasmissione dei dati verso IMPRES@. Tabella di contesto ISP Oggetto Descrizione oggetto N. imprese stimate Scuole di ogni ordine e grado Asili nido e minori disabili Strutture carcerarie (**) Ospedali, Case di cura, Laboratori Ambulatori medici, poliambulatori Servizi di pompe funebri e attività connesse Farmacie Alberghi, campeggi e altri alloggi di breve soggiorno, bed and breakfast, affittacamere, agriturismo, ostelli

7 (*) 9311 Uffici e attività amministrative (Trasporto sanitario, volontariato, onlus, ) 62 Palestre, impianti sportivi, stabilimenti balneari, cinema, teatri, sale giochi, oratori, mercati Piscine (escluse quelle condominiali) Parrucchieri, centri estetici, benessere fisico, stabilimenti termali Tatuatori e piercing Assistenza per anziani residenziale e semiresidenziale 87 Totale (*) l oggetto 8411 (Uffici e attività amministrative ) corrisponde alle sedi delle associazioni di trasporto sanitario e ai comuni interessati da spiagge pubbliche. A questa categoria oggetto si riconduce anche una serie eterogenea di imprese che saranno, comunque, vigilate. (**) l oggetto , dettaglio della codifica degli ospedali, individua i soli ambulatori medici. Tabella di contesto IAN 497 Oggetto Descrizione oggetto N. imprese stimate (*) Gelaterie pasticcerie con somministrazione Catering di eventi e contrattuali Impianti di acquedotto (Enti gestori) Laboratori di produzione senza somministrazione (**) Gastronomie (***) Ristoranti e ristorazione annessa ad aziende agricole Mense Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari Commercio al dettaglio alimentari in sede fissa o ambulante Bar e caffetterie Commercio all'ingrosso di prodotti non alimentari 101 Totale (*) = La codifica è stata utilizzata per individuare le sole "Gelaterie e pasticcerie " differenziandole dalla codifica più generica 0211 "Laboratori di produzione senza somministrazione". (**) = La codifica è stata utilizzata per individuare le sole "Gastronomie" differenziandole dalla codifica più generica 0211 "Laboratori di produzione senza somministrazione". (***) = Ai controlli codificati alla voce 0221 devono essere accodati quelli effettuati sulle attività temporanee, identificati dalla codifica , così appositamente differenziati nei sistemi locali per finalità statistiche. Attribuzione del rischio Le attività vengono programmate, come di consueto, sulla base di livelli di rischio definiti per ogni attività da vigilare. Anche a tal fine, un attenzione particolare viene riservata alle verifiche conseguenti alle Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (S.C.I.A.) presentate dalle imprese. Una puntuale verifica della completezza e della correttezza delle S.C.I.A. è garanzia preventiva essenziale nel momento di ogni nuovo avvio. Per questo per il 2015 il sistema informativo su cui è basata la programmazione e la puntuale verifica delle attività di controllo svolte dall ASL di Brescia è stato adeguato in modo da monitorare il flusso in entrata delle SCIA verificate attraverso i documenti rispetto a quelle verificate attraverso la fase di controllo ispettivo. Tale adeguamento consente altresì di osservarne e quantificarne la quota soggetta a controllo approfondito, sulla scorta delle indicazioni fornite nelle linee guida regionali sui controlli. Per ognuna delle attività vigilate viene poi definita una frequenza dei controlli graduata in base ai rischi di volta in volta riscontrati nella realtà locale. Il DPM, ai fini della valutazione delle 5

8 perfomance, continuerà a provvedere alla misurazione e rendicontazione con confronti incrociati (benchmarking) delle attività svolte. A livello del D.P.M., uno specifico tavolo tecnico provvede poi periodicamente alla valutazione dei dati d attività misurati puntualmente per via informatica (software interno Imprevi@), mediante revisioni periodiche con i Responsabili locali. Un ulteriore livello di valutazione è rappresentato dagli audit interni, effettuati a livello centrale, in modo da testare ed evidenziare potenziali criticità nella uniformità di esecuzione. Distribuzione dei controlli La programmazione delle attività di controllo e di campionamento per l annualità 2015 è stata definita sulla base del numero delle imprese presenti sul territorio, della loro classificazione di rischio e alla luce dell attività svolta negli scorsi anni. Saranno oggetto di sistematico controllo tutte le attività facenti parte alla classe di rischio 1 unitamente ad una quota di attività comprese in classe di rischio 2. Verranno, inoltre, incluse nei controlli le rimanenti attività codificate come rischio mediamente basso e basso. A queste attività di controllo ufficiale programmate si aggiungono anche tutte quelle attività di vigilanza che non sono programmabili ma derivanti da emergenze, eventi o manifestazioni temporanee, inconvenienti igienici o richieste non previste e provenienti dalla Pubblica Amministrazione. Infine, in linea con gli indirizzi delle Regole del Sistema Sanitario Regionale, si è cercato di garantire per il 2015, oltre al mantenimento degli standard quantitativi programmati, anche una buona qualità degli interventi di vigilanza da eseguire. In tal senso si è inteso programmare un livello percentuale di controlli eseguiti sul posto con ispezioni e osservazione da vicino delle realtà imprenditoriali che non dovranno essere inferiori al 65% del totale dei controlli programmati (codificati in IMPRES@ con il tipo 02 e 03 ). Tale indicazione nasce dall evidenza che una presenza visibile dell operatore sanitario possa meglio garantire, a fianco dei controlli e delle verifiche documentali dovute, anche la diffusione di una cultura preventiva. Tabella Imprese assegnate ISP Oggetto Descrizione oggetto Tot. Imprese Imprese Scuole di ogni ordine e grado Asili nido e minori disabili Strutture carcerarie Ospedali, Case di cura, Laboratori Ambulatori medici, poliambulatori Servizi di pompe funebri e attività connesse Farmacie Alberghi, campeggi e altri alloggi di breve soggiorno, bed and breakfast, affittacamere, agriturismo, ostelli Uffici e attività amministrative (Trasporto sanitario, volontariato, onlus, ) Palestre, impianti sportivi, stabilimenti balneari, cinema, teatri, sale giochi, oratori, mercati Piscine (escluse quelle condominiali) Parrucchieri, centri estetici, benessere fisico, stabilimenti termali Tatuatori e piercing

9 8616 Assistenza per anziani residenziale e semiresidenziale Altre strutture oggetto 107 Totale Totale controlli Di cui con sopralluogo Tabella Imprese assegnate IAN Oggetto Descrizione oggetto Tot. Imprese Imprese Gelaterie pasticcerie con somministrazione Catering di eventi e contrattuali Impianti di acquedotto (Enti gestori) Laboratori di produzione senza somministrazione Gastronomie Ristoranti e ristorazione annessa ad aziende agricole Mense Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari Commercio al dettaglio alimentari in sede fissa o ambulante Bar e caffetterie Commercio all'ingrosso di prodotti non alimentari Altre strutture oggetto 149 Totale Totale controlli Di cui con sopralluogo Il piano di controllo integrato della prevenzione medica e veterinaria Continueranno a essere previste anche per il 2015 le sinergie già attivate tra il Dipartimento di Prevenzione Medico e il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, con il mantenimento e il monitoraggio di uno specifico piano dei controlli della sicurezza degli alimenti. Nel corso del 2015, sarà compiuto un ulteriore passo volto a migliorare l efficienza del sistema dei controlli sulle filiere agroalimentari a garanzia della salute dei consumatori, assicurando le garanzie sanitarie richieste dai Paesi che importano i nostri prodotti alimentari, e riducendo nel contempo gli oneri burocratici e i costi amministrativi a carico sia della Pubblica Amministrazione sia degli operatori economici delle imprese. I Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria, nell assicurare la capillare presenza sul territorio, hanno programmato interventi integrati tra di loro e con altre Autorità Competenti. La condivisione di programmi e strategie di intervento infatti, oltre a evitare sovrapposizioni nello svolgimento delle attività, favorisce una sinergia positiva delle diverse funzioni proprie di ciascun Dipartimento. In tal modo, gli obiettivi di sicurezza alimentare vengono raggiunti migliorando l efficienza, l efficacia e l appropriatezza dei controlli, diminuendo al contempo quel senso di "oppressione" che a volte l'operatore del settore alimentare percepisce a causa di controlli eseguiti in successione da diverse Autorità Competenti, in alcune circostanze e per i medesimi motivi. 7

10 Nel 2015, alla luce anche dell evento EXPO, le classi di attività su cui mantenere la vigilanza interdipartimentale continueranno a essere identificate nella ristorazione, dalla preparazione alla somministrazione, e nella vendita di alimenti al dettaglio. Si provvederà a programmare momenti formativi congiunti fra i Dipartimenti rivolti a tutti gli operatori della prevenzione e finalizzati a migliorare la cultura dell integrazione dipartimentale. I controlli continueranno a essere effettuati, di norma, senza la sistematica e contemporanea presenza degli operatori delle articolazioni territoriali dei due Dipartimenti, salvo il caso di verifiche presso imprese con situazioni ambientali particolari o con attività complesse o presso imprese di notevoli dimensioni. Ristorazione: Descrizione oggetto Nr. Imprese Catering 20 Mense 90 Ristorazioni 130 Gelaterie 30 Vendita di alimenti al dettaglio: Descrizione oggetto Nr. Imprese Ipermercati 20 Aree mercatali all aperto 40 Negozi di vicinato 100 Gastronomia/rosticceria 60 Controllo coordinato tra le Autorità Competenti Il documento Programma sperimentale di controllo coordinato tra le autorità competenti in materia di sicurezza, qualità degli alimenti e repressione delle frodi, prodotto da Regione Lombardia, proponeva per il secondo semestre del 2014 una sperimentazione di controllo coordinato tra le Autorità Competenti nell ambito della sicurezza, qualità degli alimenti e repressione delle frodi. In virtù anche dell evento EXPO 2015, che attende 20 milioni di visitatori in circa 6 mesi, si configura la necessità di implementare tale sistema di controllo integrato sulle diverse filiere produttive. A tal fine è stato realizzato un tavolo tecnico con rappresentanti di tutte le Istituzioni coinvolte in particolare DPV, Corpo Forestale dello Stato, l ICQRF (Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione Frodi) e i NAS (Carabinieri per la Tutela della Salute Nucleo Antisofisticazione e Sanità). Il Tavolo tecnico ha pianificato per l'anno 2015 n.16 controlli da eseguire in forma variamente congiunta. Tali controlli avranno la finalità di verificare la tracciabilità dei prodotti, il rispetto del disciplinare produttivo, il corretto utilizzo del marchio di origine ed etichettatura, il rispetto dei requisiti in materia di sicurezza, qualità degli alimenti e repressione delle frodi. È prevista la seguente distribuzione, da pianificare con le Autorità Competenti coinvolte: vino DOC/DOGC olio DOP bevande alcoliche ristorazione pubblica 4 stabilimenti di 4 stabilimenti di 4 stabilimenti di 4 impianti di produzione produzione produzione ristorazione pubblica Le attività pianificate per l'evento EXPO In vista dell evento EXPO e in linea con gli indirizzi regionali, che prevedono tra l altro, a livello locale, il potenziamento dei controlli coordinati/congiunti tra i Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario sono stati previsti ed attuati controlli finalizzati a: 8

11 impedire le importazioni illegali e individuare e gestire le partite di prodotti alimentari importati illegalmente; garantire la sicurezza e il corretto impiego degli alimenti, in coordinamento con le diverse Autorità Competenti; contrastare le frodi alimentari. Le ulteriori risorse, un tecnico della prevenzione e un chimico non dirigente, appositamente acquisite allo scopo di consolidare i controlli per l evento EXPO, verranno affiancate al personale operante sul territorio e in laboratorio al fine di rendere più incisiva ed approfondita l attività di controllo. E noto infatti che esiste una stretta correlazione fra la qualità dell intervento rispetto al tempo impiegato per consentirne la completezza dell indagine. Le attività, che verranno monitorate durante questa fase di approfondimento, riguarderanno in particolare: Strutture oggetto (*) Imprese da verificare Campioni nr. Alberghi, campeggi e alloggi di breve soggiorno 100 Legionella - 40 Attività di ristorazione e somministrazione 200 Olio di frittura - 60 Cantine produttrici di vino 35 Vino - 35 Imprese produttrici di olio 15 Olio - 15 Imprese produttrici di verdure di IV gamma 10 Acque processo - 10 (*) nota prot del 24/04/2014 DGR n. X/1647 del 11/04/2014. Monitoraggio del piano, supervisione e audit programmati Il sistema di misurazione e valutazione adottato è di tipo strategico e multidimensionale, abbracciando ogni caratteristica dei servizi di prevenzione. Al fine di garantire il governo complessivo, questo sistema prevede la misurazione quantitativo-qualitativa dei controlli svolti e il sistema di audit interni con rendicontazioni e confronti tra i vari servizi (benchmarking). In questo processo l audit rappresenta lo strumento di verifica con il quale valutare il raggiungimento degli obiettivi definiti e l appropriatezza delle procedure adottate per svolgere l attività di controllo. Gli audit interni verranno finalizzati a verificare il progressivo raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano aziendale e, alla luce dei loro esiti, verranno di volta in volta prese appropriate misure correttive. Le procedure di verifica si concretizzeranno con le attività di supervisione, finalizzate a valutare l'appropriatezza, l uniformità e l'efficacia dei controlli ufficiali sulle imprese mediante l attività del gruppo di lavoro dipartimentale di programmazione e monitoraggio dei controlli e con specifici momenti di supervisione. Il gruppo di lavoro che ha progettato e valutato il piano triennale di vigilanza manterrà il monitoraggio delle attività anche con l obiettivo di formulare, alla fine dell anno, le proposte di adeguamento che si rendessero necessarie per raggiungere i risultati proposti per la fine del triennio. Campionamenti Per definire l attività di campionamento, è stata effettuata una elaborazione dei dati inseriti nel sistema informativo aziendale Imprevi@. La Regione Lombardia ha già richiesto il numero e la tipologia dei campioni previsti per l anno 2015 dai vari piani sovraordinati specifici in tema di: - ricerca residui fitosanitari negli alimenti: n. 85 unità campionarie distribuite tra cereali, ortaggi, frutta, vino/ olii; 9

12 - ricerca O.G.M. negli alimenti: n.15 unità campionarie per attività di produzione/trasformazione di granelle, creme e farine di mais, riso e miste; pasta, noodles; prodotti di pasticceria/panetteria/ biscotteria; - ricerca radioattività ambientale negli alimenti: n. 5 unità campionarie di funghi spontanei eduli freschi; - ricerca di additivi in matrici alimentari: n. 30 unità campionarie di vini. Controllo della presenza di legionella nelle acque delle strutture ricettive ed in quelle ricreative. Continuerà anche nel 2015 l attività di campionamento delle acque potenzialmente contaminate dalla Legionella e la verifica dei piani di bonifica degli impianti idrici interni alle strutture ricettive e ricreative con particolare riguardo alle strutture residenziali utilizzate da persone che, per età o patologie, si trovano in condizioni di maggior rischio di contrarre infezioni sintomatiche gravi causate dalla Legionella. Sulla base delle attività monitorate nel sono previsti, anche per il 2015, circa 2000 campioni. Controllo dei parametri di balneabilità in impianti natatori. Continuerà anche nel 2015 l attività di campionamento delle acque di piscine pubbliche e private ad uso turistico-ricreativo aperto al pubblico al fine di monitorare il mantenimento dei parametri di balneabilità necessari per la gestione in sicurezza delle attività ludico-ricreativo-sportive svolte in impianti natatori. Alla luce delle attività monitorate nel 2012 e 2013 sono previsti anche per il 2015 circa 1200 campioni. Controlli con campionamento di matrici alimentari Vigilanza attuata attraverso i controlli di matrici alimentari (materie prime e prodotti finiti) e di substrati ambientali della filiera alimentare (superfici ed apparecchiature). Controllo della qualità dell'acqua destinata al consumo umano Saranno mantenute le frequenze già in essere per i campionamenti volti al controllo delle acque distribuite in rete dagli acquedotti nel rispetto del D.Lgs 31/01 e s.m.. Consulenza dietetico-nutrizionale Anche nel 2015 proseguirà la consulenza dietetico-nutrizionale rivolta ai gestori della ristorazione scolastica, con valutazione delle tabelle dietetiche (menù), delle diete standard e speciali su richiesta dei gestori (Amministrazioni comunali o Direzioni delle scuole). Allo stesso modo continuerà la consulenza nutrizionale per la predisposizione di capitolati d'appalto della ristorazione collettiva, al fine di favorire l'adozione di menù corretti in particolare per quanto riguarda il pane a ridotto contenuto di sale, la frutta di stagione, e l attenzione a evitare il consumo di merendine. Attività dell Ispettorato Micologico L'attività dell'ispettorato micologico nel 2015 proseguirà secondo le modalità e gli obiettivi già fissati dal precedente piano. Si tratta di attività soggetta ad una importante variabilità annuale sulla scorta della disponibilità fungina. L attività è comunque presidiata con un calendario che garantisce la disponibilità di micologi per la certificazione di commestibilità durante tutta la stagione di raccolta. I fenomeni di intossicazione legati al consumo incongruo di Armillaria mellea (comunemente chiamato chiodino), continuano a presentarsi ancorchè numericamente più contenuti. Si prevede per il 2015 di pianificare interventi di sensibilizzazione e di vigilanza sia presso i commercianti al dettaglio sia presso i punti di somministrazione. Queste attività di controllo si intendono già ricompresi nei volumi fissati per il settore IAN. Controllo sulla diffusione di Aedes Albopictus Sarà effettuato con la stessa frequenza e numerosità del

13 Balneazione Il personale del Laboratorio di Sanità Pubblica effettuerà il prelievo per controllo della qualità delle acque di balneazione ai sensi del D.L. 116/2008 su tutti i 97 punti dei tre laghi di competenza (Iseo, Idro, Garda). Sono previsti: - n.1 controllo mensile da ottobre ad aprile; - n.2 controlli mensili da maggio a settembre per un totale di 1650 campioni. 11

14 PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Premessa Una proposta di programma di attività 2015 deve innestarsi in una cornice che necessariamente consideri i seguenti elementi fondamentali: - gli obiettivi e i contenuti del piano regionale di prevenzione nei luoghi di lavoro (Dgr n. X/1104); - le regole fissate da R.L. per il 2015 e gli obiettivi quantitativi stabiliti; - un bilancio delle attività svolte nel 2014 rispetto alle criticità riscontrate; - le evidenze di efficacia degli interventi di prevenzione (EBP) disponibili. Con particolare riguardo al primo riferimento va subito osservato che vanno attentamente considerati gli obiettivi fissati da Regione Lombardia nel Piano regionale per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Dgr n. X/1104). Obiettivi che non sono solo - la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali ma anche - il sostegno alle imprese e la formazione alla salute e sicurezza. Considerare nel loro insieme tutti questi elementi, con particolare attenzione all ultimo, può consentire di pianificare l attività con un approccio più diversificato rispetto all attività precedente, non ripercorrendo necessariamente il solco delle attività svolte e offrendo maggior risalto alla qualità degli interventi. Il contesto regionale Il quadro regionale di riferimento per l attività è contenuto nel piano regionale di prevenzione nei luoghi di lavoro che indica obiettivi, processi, criteri e indicatori di risultato dell attività di prevenzione. Vi sono contenuti anche gli elementi che hanno già guidato l attività svolta nel Elementi qualificanti e in qualche modo innovativi rispetto ai precedenti piani regionali riguardano, appunto, il raggiungimento di standard di attività che: - implementino le azioni di promozione delle Linee Guida regionali e delle buone prassi, fornendo maggiore assistenza alle imprese. Il tutto per favorire percorsi di autocontrollo dei rischi propri da parte delle imprese stesse, con il supporto dello SPSAL e la collaborazione delle parti sociali; - mantengano l efficienza raggiunta nell erogazione delle prestazioni orientino l attività su percorsi e modalità che risultano essere dimostrate maggiormente efficaci nel raggiungimento dell obiettivo di contenere infortuni e malattie da lavoro, promuovendo l emersione di queste ultime. Si rimarca che ambiti significativi di intervento sono il settore edile e quello dell agricoltura, in coerenza con gli sviluppi del Piano Nazionale Costruzioni e Agricoltura. Risulta confermato, come obiettivo regionale di carattere generale, quello dell esecuzione di controlli in un numero non inferiore al 5% delle imprese secondo i LEA. Il contesto locale La pianificazione dell attività 2015 non può ignorare la valutazione dei risultati ottenuti negli anni precedenti e delle criticità riscontrate. Solo si rammentano alcuni elementi sostanziali tra cui: - la necessità di ripensare l attività di controllo nel settore costruzioni e agricoltura per ragioni ormai più volte segnalate, anche al fine di sviluppare in questi due settori interventi non rivolti esclusivamente alla tematica infortunistica; 12

15 - la rilevante difficoltà di attivare anche nel 2014 iniziative di promozione della cultura della sicurezza tra le aziende in un periodo di grave crisi congiunturale; Si premette che per contesto locale significa inoltre individuare, in piena aderenza alla reale quanto aggiornata caratterizzazione delle attività lavorative, su un territorio vasto come quello della Asl di Brescia settori produttivi dove orientare gli interventi di vigilanza, oltre a quelli dedicati alle costruzioni e all agricoltura, che tengano sempre presente il criterio generale della graduazione del rischio, come avvenuto in passato. In questo ambito, un attenzione andrà posta non solo e non tanto agli indici infortunistici correnti e ai profili di rischio aziendali o di comparto ma anche ai rischi non frequenti ma potenzialmente devastanti, come nel caso del rischio infortunistico da atmosfere esplosive in presenza di polveri. Questo significa raccogliere elementi conoscitivi utili a individuare i settori lavorativi cui rivolgere Piani Mirati di Prevenzione (PMP) nei quali l elemento di forza sarà l informazione e la comunicazione di buone prassi. Strumento essenziale per pianificare e orientare questi interventi sarà il confronto con Enti, Istituzioni e parti sociali all interno del Comitato Provinciale di Coordinamento (CPC) ex art. 7. In questo contesto si proporranno piani di controllo e di attività promozionale congiunti e coordinati con le istituzioni rappresentate nel CPC. Piano di attività 2015 Nel rispetto delle indicazioni regionali per l esercizio 2015, la ASL di Brescia deve garantire un controllo nelle imprese pari al 5% dei LEA, ossia imprese totali. Questi controlli vanno intesi come ispezioni con sopralluogo presso le imprese, che nel contesto dei controlli totali assommano a Questo obiettivo è stato raggiunto nel 2014 ed è ragionevolmente raggiungibile anche nel 2015, tuttavia diversificando i controlli ed aumentandone la qualità, nella direzione di svolgere maggiori approfondimenti degli stessi nella medesima impresa. Per quanto attiene ai controlli è stato confermato il numero di quelli effettuati nel 2014 a causa anche dell introduzione del sistema MAPI che ha provocato una netta riduzione dei controlli documentali, mentre si è ritenuto di incrementare la percentuale dei controlli svolti con la modalità ispezione da 38 a 45%. Tabella Imprese assegnate PSAL Oggetto Descrizione oggetto Tot. Imprese Imprese Coltivazione, manutenzione del verde, allevamenti, piscicoltura Commercio al dettaglio di prodotti alimentari in sede fissa o mobile Fabbricazione di tessuti, abbigliamento, pellicce e vestiario in pelle Fabbricazione del legno esclusi i mobili Fabbricazione pneumatici e materiali plastici Siderurgia, fonderie, fabbricazione tubi, fabbricazione in metallo, cisterne, generatori, lavorazione metalli, etc Fabbricazione di motori, turbine, trattori, macchine utensili, armi, elettrodomestici

16 3211 Altre Industrie manifatturiere: Fabbricazioni mobili, articoli sportivi, giocattoli, articoli per la casa Trattamento rottami per trasformazione in materie prime secondarie e raccolta trattamento rifiuti solidi Mezzi di trasporto, magazzini, agenzie di viaggio, gestione reti telecomunicazioni, poste Uffici e attività amministrative Scuole di ogni ordine e grado Ospedali, Case di cura, Ambulatori, Laboratori Imprese di costruzioni/demolizioni, di installazione impianti (elettrici, idraulici ecc..) Altre strutture oggetto 385 Totale Totale controlli Di cui sopralluogo Di cui nei cantieri Edilizia. Per questo settore bisogna prendere atto che gli obiettivi numerici di vigilanza nei cantieri non possono proseguire con lo standard precedente, tenuto conto della perdurante grave crisi e della necessità di evitare interventi nelle stesse imprese a distanza ravvicinata. Ne consegue la necessità di ridurre il numero di cantieri coinvolti in interventi ispettivi e integrare gli stessi con azioni di promozione di buone prassi rivolti a gruppi di imprese. Per assicurare questi interventi di promozione, che non possono essere svolti durante i sopralluoghi, si ritiene ragionevole fissare il numero di cantieri ispezionati con sopralluogo in circa Agricoltura. Anche per questo settore è necessaria un inversione di tendenza, che risponda alla necessità di diversificare il tipo di controlli: da aspetti essenzialmente legati agli infortuni gravi e mortali agli aspetti relativi alla salute, con particolare riguardo alla prevenzione del rischio chimico/cancerogeno e da sovraccarico biomeccanico. Anche qui si tratta di recuperare disponibilità ad affrontare aspetti che richiedono maggior completezza degli interventi e maggiori approfondimenti, evitando, come sopra, interventi ripetuti nelle stesse imprese. E implicito che estendere nella singola impresa l ambito del controllo attraverso approfondimenti richiede un investimento di tempo nettamente superiore. La specificità del settore richiede, a maggior ragione, lo sviluppo di interventi di promozione di buone prassi su temi specifici, non ristretti all infortunistica. Si intende fissare il numero di imprese coinvolte nelle ispezioni con sopralluogo, in circa 350 imprese. Imprese diverse L esperienza realizzata in anni recenti tanto in questa ASL, quanto in altre, dimostra la sostanziale efficacia degli interventi realizzati in specifici Piani Mirati di Prevenzione (PMP), in altre parole piani di comparto che esprimano chiari obiettivi di prevenzione da realizzare in particolari contesti lavorativi. Questo approccio, come dimostrato nell esperienza della Regione Veneto, si è dimostrato praticabile e più efficace, ragione per cui verrà applicato nel corso del

17 Per l anno 2015 si propongono i seguenti 3 Piani Mirati di Prevenzione: - prevenzione dei rischi nelle imprese di trattamento dei rifiuti; - gestione dei rischi lavorativi nelle opere di manutenzione in appalti pubblici; - valutazione dei rischi e gestione degli impianti di produzione di biogas. Anche in questo caso, contestuale ai sopralluoghi conoscitivi e di vigilanza, sarà la conclusiva organizzazione di incontri di promozione di buone prassi con tutte le imprese dei due settori. Tra le rimanenti imprese che saranno oggetto di controlli conoscitivi e/o di vigilanza sono evidentemente da considerare, infine, quelle nelle quali sono accaduti infortuni sul lavoro gravi e malattie da lavoro da indagare. Controllo coordinato tra le Autorità Competenti Ai controlli sulle imprese diverse, vanno aggiunti quelli da effettuare sulla base di quanto stabilito da Enti esterni alla ASL e in particolare: - i controlli previsti nel Piano nazionale Reach/Clp; - i controlli, circa 30, previsti nel progetto CCM (Stress lavoro-correlato). Tra i controlli nelle imprese di vari settori produttivi saranno inclusi i controlli coordinati e congiunti con l ARPA, con la UOOML e con la DTL. Le imprese che verranno coinvolte nella programmazione congiunta fra le Autorità Competenti, schematicamente si prevede la seguente distribuzione: - DTL 20 imprese (prevalentemente i cantieri edili) - ARPA 8 imprese - UOOML 10 imprese. Progetti speciali Per il 2015 si proseguirà l attività da anni in corso sui precedenti progetti speciali: costruzioni, agricoltura, patologie da sovraccarico biomeccanico, tumori professionali, rischio chimico, rischio amianto, stress lavoro correlato. Ambiti, criteri, orientamenti per le attività, seguiranno le indicazioni che scaturiranno dai rispettivi LADA regionali. 15

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