Integrazione e Tutela degli Immigrati in Italia Paola Giacomello - Marianicola Villani
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1 Integrazione e Tutela degli Immigrati in Italia Paola Giacomello - Marianicola Villani Seminario di studi Contro le Regole Aspetti sociali ed economici dell illegalità DiSSE- Unità di Ricerca QUAL.IST. E Sicurezza&Partecipazione
2 «l integrazione si è gradualmente affermata, nel dibattito sulle migrazioni in Italia e altrove, come il principale concetto-ponte tra il livello degli studi dei flussi migratori da un lato e quello delle politiche pubbliche indirizzate al fenomeno dall altro» Boccagni, Pollini, 2012 Ecco spiegato il connubio tra noi due che vogliamo riflettere a voce alta in questo contesto, nella veste di novizie ricercatrici, almeno nei riguardi dell argomento se non dell età, su un fenomeno sempre più importante per il Paese 2
3 Ed anche perché se intendiamo integrazione Come inserimento di un individuo o di un gruppo etnico in una comunità con gli stessi diritti e doveri degli altri membri ci sembra non ci possa essere integrazione senza un referente istituzionale che la promuova Politiche per l immigrato che garantiscano l inclusione nella comunità di arrivo l assistenza La titolarità di diritti e doveri La protezione nel caso di discriminazione Tutela dell immigrato 3
4 Il concetto di Integrazione Non esiste un unica definizione né a livello statistico/quantitativo né a livello politico È un processo bidirezionale nel senso che coinvolge sia chi arriva sia chi accoglie Esistono una molteplicità di percorsi anche molto diversi tra loro che portano comunque all integrazione Ma come si arriva ad una quantificazione del grado di integrazione? Schematicamente due possibili strade simili ma totalmente diverse nell acquisizione dei dati e nei risultati 1. Definizione 2. Dimensioni 3. Quantificazione delle dimensioni 4. Indice sintetico 1. Quantificazioni disponibili 2. Definizione subordinata 3. Dimensioni 4. Indice sintetico 4
5 Quale popolazione deve essere oggetto d indagine? Stranieri regolari residenti: Al 1 gennaio 2013 ammontano a circa 4,4 milioni (dal 2001 più che triplicati) regolari non residenti stimati intorno a 219mila unità (ISMU,2013) irregolari stimati intorno a 294mila unità (ISMU,2013) complessivamente 4,9milioni (peso sulla popolazione totale pari all 8,2%) In realtà è l esperienza migratoria che influenza i processi di integrazione Background migratorio Fonte: Bisogno,
6 Le principali stime del processo d integrazione in Italia IX Rapporto Cnel, 2013 Grado di attrattività territoriale Inserimento sociale Inserimento Potenziale di integrazione occupazionale da grado di integrazione 18 aspetti suddivisi equamente in 3 gruppi tematici Indicatori di tipo oggettivo Livello territoriale minimo: provincia Nel rapporto, prima degli aspetti metodologici seguiti per arrivare all indice sintetico, si leggono le seguenti parole: anche in futuro sarà ancora il paziente vaglio delle fonti a permettere di perfezionare ulteriormente la griglia degli indicatori,..migliorando così la capacità di misurare le potenzialità strutturali che ogni territorio offre per una buona riuscita dei processi di integrazione la definizione del concetto Giacomello-Villani subordinata Contro le Regole. alla Aspetti disponibilità dei dati 6
7 Indagine Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) Definizione: un processo multidimensionale che conduce ad una coabitazione pacifica di individui e gruppi culturalmente ed etnicamente diversi, basato sul reciproco rispetto delle differenze e che garantisca i diritti umani fondamentali e le istituzioni democratiche 4 dimensioni: economica, politica, sociale, culturale Unità statistica rilevata: immigrato regolare o irregolare età >18 originario da Pfpm 37 variabili rilevate tramite questionario ad hoc Aggregazione delle variabili in 20 indicatori Costruzione di un indice sintetico per ogni dimensione Costruzione di un indice sintetico di integrazione la definizione del concetto non è subordinata alla disponibilità dei dati 7
8 Sistema di monitoraggio a livello locale - Regione Valle d Aosta Progetto SSII (Servizi, Sensori dell Integrazione degli Immigrati), in collaborazione con FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull Immigrazione) Prendendo a prestito la schematizzazione della Zincone (2009) 1. Definizione 2. Dimensioni 3. Aree di interesse/intervento 4. Livello di interesse/intervento 5. Indicatori per misurare ogni livello DIMENSIONI 1. Benessere e integrità 2. Interazioni e relazioni a basso conflitto 3. Impatto positivo AREE 1. Pubblica e civile 2. Culturale e Religiosa 3. Sociale ed Economica LIVELLI 1. Diritti e Politiche 2. Opportunità e Condizioni Reali 3. Percezione e Identità 8
9 Ad esempio Dimensioni del concetto Area Sociale ed Economica La scelta degli indicatori : 1. utilizzo delle misure implementate (decisori pubblici, servizi di welfare etc.) 9 2. disponibilità dei dati
10 Cosa si deve preferire? Secondo noi le indagini potrebbero prevedere una parte comune da inserire nei questionari di un campione che abbia validità nazionale finalizzata alla costruzione di un indice sintetico armonizzata alle rilevazioni suggerite dall Unione Europea, e una parte specifica, diretta alla costruzione di indici sintetici per items relativi a caratteristiche/esigenze proprie degli immigrati di uno specifico territorio. 10
11 Utilizzo delle indagini ad hoc anche a scopo INFORMATIVO (passaggio dall oggettivo al soggettivo) Maggiore conoscenza minore paura dello sconosciuto Maggiore integrazione minor competizione reale e immaginata 11
12 Quale nesso tra potenziale di integrazione e politiche di integrazione?
13 Valutare il potenziale di integrazione è funzione strategica per le politiche di integrazione a livello nazionale e locale Strumento conoscitivo per i policy makers per orientare decisioni e interventi per intervenire in maniera mirata soprattutto laddove si rilevano criticità e scarti più consistenti. I policy makers sottolineano la necessità di politiche locali per cui sembrano più opportune indagini campionarie a livello territoriale ridotto. 13
14 Ma, necessaria distinzione tra IMMIGRATION POLICIES ( ossia le politiche di regolamentazione degli ingressi, rinnovi, ) e IMMIGRANTS POLICIES ( ossia le politiche per l integrazione ) 14
15 IMMIGRATION POLICIES governance poco articolata, generalmente affidata quasi in toto ai governi centrali IMMIGRANT S POLICIES governance verticale più articolata. Connotazione locale in linea con il decentramento del welfare state che in Italia affida agli enti sub centrali molta autonomia in ambito di organizzazione di servizi 15
16 CRITICITA troppo distacco tra le due politiche in presenza di un forte aumento della popolazione immigrata, i territori locali vengono esposti a rischi di squilibri sociali, economici e a conflitti di comunità contraddittorietà tra leggi varie : L.40/ 98, L.198/2002,
17 Inoltre in un ottica di policy analysis forte divergenza tra discorsi politici e provvedimenti concreti ( sottovalutazione complessità + opportunismo politico ) 17
18 Conseguenza : eccesso di presenze rispetto all offerta di servizi Forte differenziazione tra enti locali per - Colore politico giunta - Efficienza amministrazioni - Incidenza sul territorio del terzo settore - Entità fenomeno immigrazione locale 18
19 Il tutto con l aggravante dei tagli alle risorse dovuti a : - crisi economica - riduzione trasferimenti statali annuali - vincoli del PSI - capacità di spesa dei Comuni molto indebolita ( a tutt oggi la spesa sociale complessiva viene finanziata al 62,7% dai Comuni con risorse proprie; solo il 16,8 % proviene dai fondi regionali vincolati ) 19
20 Il processo di ridimensionamento dell intervento dello stato non e stato supportato da forme di coordinamento con le politiche dell immigrazione. Non si e consentito a regioni ed e.l. di partecipare attivamente anche al governo dei processi migratori facendo loro solo «subire» in questo modo solo le implicazioni sociali ed economiche nei propri territori. Ripensare ad un nuovo modello di governance dell immigrazione alla luce del nuovo riassetto dell ordinamento Stato/Regioni. 20
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