Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi

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1 Settore Statistica e S.I.T Servizio Statistica Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi Introduzione L Indagine sui consumi delle famiglie milanesi realizzata dalla Camera di Commercio di Milano e dal Comune di Milano rappresenta una fonte preziosa e unica sulle caratteristiche quantitative e qualitative dei consumi familiari a livello comunale. La disponibilità e la rappresentatività statistica (880 famiglie rispondenti) dei risultati ottenuti attraverso l Indagine sui consumi ci permette di misurare, attraverso delle simulazioni, l impatto delle dinamiche dei prezzi registrati nel corso del 2010 ponderate per i consumi rilevati in ambito comunale. Lo scopo di questo esercizio non è quello di arrivare ad un diverso calcolo dell inflazione, già correttamente rilevata dal Comune di Milano per conto dell Istat con coefficienti di ponderazioni relativi ai consumi regionali, ma di verificare quale sia stato l impatto della dinamica dei prezzi sui diversi cluster di famiglie omogenee già utilizzati nell Indagine sui consumi delle famiglie milanesi. Le simulazioni prodotte risentono di alcuni limiti semplificativi, che saranno evidenziati di seguito. Tuttavia i risultati ottenuti danno conto di come la dinamica dei prezzi dei beni e servizi incida in maniera differenziata sulle diverse sottopopolazioni di famiglie interessate nel corso del 2010.

2 Risultati delle simulazioni Il 2010 si è caratterizzato per la ripresa dell inflazione complessiva, dopo un 2009 di quasi assenza di crescita dei prezzi. La variazione media annua dell indice NIC con tabacchi a Milano è stata pari a 1,2% per indice generale, mentre i prezzi dei beni alimentari sono diminuiti del -0,4% rispetto allo scorso anno. Tenuto conto dei limiti delle fonti informative adottate e delle stime delle variazioni dei prezzi per alcune categorie di beni e servizi, si è proceduto a valutare il peso dell inflazione subita dalle diverse sotto-popolazioni, la quale è dovuta sia alla diversa struttura della spesa per i consumi delle diverse tipologie familiari che alla dinamica dei prezzi differenziata per i singoli beni e servizi. Il risultato delle simulazioni non evidenzia differenze marcate nei valori assoluti, ma in alcuni casi genera, come nel 2009, differenze nei valori relativi che emergono, in particolare, nel confronto delle dinamica dei prezzi tra le diverse tipologie familiari, sia per i beni alimentari e bevande non alcoliche che per i beni e servizi non alimentari. La variazione dei prezzi totale del 2010, incluso i tabacchi, ottenuta in questo modo è stata pari al +1,1% di cui il -0,5% per i beni alimentari e le bevande non alcoliche e il +1,4% per i beni non alimentari. L uso della ponderazione dei prezzi basata sui consumi rilevati dall indagine sui consumi delle famiglie residenti a Milano ha avuto effetti solo sulla variazione dei prezzi dei beni non alimentari, con una conseguente riduzione dell inflazione media rispetto al livello registrato dall Istat, mentre è sostanzialmente uguale l inflazione per i beni alimentari. Per i beni alimentari e bevande non alcoliche il range stimato delle variazione dei prezzi va da -0,1% per le famiglie con reddito di oltre euro, a -0,7% per le famiglie con capofamiglia di oltre i 65 anni. Il diverso peso dell inflazione subita dalle varie tipologie familiari è condizionato dalla presenza di una quota mediamente più elevata di quelle voci di prodotto alimentari che nel corso del 2010 hanno subito una variazione dei prezzi più consistente, vale a dire: pane e cereali, oli e grassi e frutta. Questi ultimi prodotti, che hanno inciso per il 29% sul totale delle spese per beni alimentari e bevande, hanno registrato rispettivamente una variazione media dei prezzi pari a -0,1%, -3% e -5,7%. Per i beni non alimentari il campo di variazione va da 0,4%, per le famiglie con reddito superiore ai euro, a 2,4% per i single under 35 anni. Come per quelli alimentari, il Ufficio Informazione Economica e Statistica 2

3 peso dell inflazione relativa ai beni non alimentari è maggiore per le famiglie che hanno registrato una quota più elevata di spesa per quei beni e servizi per i quali si è avuta una variazione dei prezzi più intensa come ad esempio le spese legate all abitazione (affitti reali), le spese per carburanti e pasti fuori casa. Le tipologie familiari più sensibili alla crescita dei prezzi dei beni non alimentari sono state: le famiglie con in affitto e i single con età inferiore ai 35 anni. L impatto delle variazioni stimate dei prezzi è evidente nel confronto con la media per le singole tipologie familiari, e infatti emerge con chiarezza la diversa incidenza della dinamica dei prezzi al mutare della composizione del paniere dei consumi all interno delle singole variabili esaminate. Per alcune modalità di analisi (residenza, età nelle famiglie unipersonali, presenza di figli, tipologia familiare e reddito complessivo) ciò è particolarmente evidente. L inflazione stimata per il 2010 risulta più elevata nel centro del capoluogo e tende a diminuire man mano che ci si allontana da esso fino a raggiungere valori più bassi in periferia (variazione generale pari a 1,1%) (grafico 1.1). Graf Stima della variazione media % dei prezzi per anello - anno ,0 1,5 1,0 1,47 1,45 1,18 1,13 1,32 1,38 1,00 1,05 0,5 0,0 Centro Semicentro Periferia Totale -0,5-1,0-0,52-0,52-0,43-0,46 L inflazione stimata tenuto conto del numero di componenti della famiglia non registra valori molto diversi al variare della numerosità famigliare (grafico 2.1); la presenza di figli, invece, Ufficio Informazione Economica e Statistica 3

4 fa sì che le famiglie siano più sensibili alla crescita dei prezzi (grafico 3.1). Graf Stima della variazione media % dei prezzi per numero componenti - anno ,0 1,5 1,0 1,32 0,99 1,52 1,53 1,54 1,57 1,20 1,19 1,20 1,21 1,38 1,05 0,5 0,0-0,5-0,47-0,48-0,44-0,33-0,40-0,46-1,0 1 componenti 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5+ componenti Totale Graf Stima della variazione media % dei prezzi per tipologia di famiglia- anno ,0 1,5 1,0 1,53 1,57 1,41 1,32 1,38 1,20 1,24 1,10 0,99 1,05 0,5 0,0-0,5-0,47-0,50-0,43-0,30-0,46-1,0 Persona sola Coppia o altra convivenza senza figli Coppia o altra convivenza con figli Monogenitore Totale Ufficio Informazione Economica e Statistica 4

5 Inoltre, la presenza di figli e la numerosità familiare hanno un impatto sull inflazione dei beni non alimentari, in quanto più alte sono in queste famiglie le quote di spesa per l istruzione e per il tempo libero. La relazione tra inflazione e reddito complessivo familiare è più intensa per le famiglie con reddito compreso tra i e euro, per le quali l inflazione stimata è superiore al 1.7% (grafico 4.1). Grafico Stima della variazione media % dei prezzi per reddito familiare - anno ,0 1,74 1,68 1,5 1,47 1,46 1,43 1,38 1,0 0,79 1,08 1,05 0,5 0,46 0,39 0,34 0,0-0,11-0,5-0,49-0,51-0,38-0,40-0,46-1,0 < > Totale Infine, l impatto della dinamica dei prezzi in funzione dell età della persona di riferimento delle famiglie unipersonali evidenzia come l inflazione, sia per i beni alimentari che per beni e servizi non alimentari, è più elevata per il single con meno di 35 anni (grafico 5.1). Per questa tipologia familiare, l impatto della dinamica dei prezzi è riconducibile agli stili di vita familiari, per i quali risultano quote più elevate di spesa per l acquisto di tabacchi, di ristorazione, di affitto e di carburante. Ufficio Informazione Economica e Statistica 5

6 Graf Stima della variazione media % dei prezzi per età - anno ,50 2,43 2,00 1,78 1,50 1,41 1,38 1,00 1,09 1,16 0,79 1,05 0,50 0,00-0,50-1,00-0,36-0,49-0,46-0,65 single età inf. 35 anni single età anni single età sup. 65 anni Totale Metodologia La misurazione dell incidenza della dinamica dei prezzi al variare del paniere dei beni e servizi consumati dalle diverse tipologie familiari è stata ottenuta attraverso le seguenti fasi: identificazione delle sottopopolazioni di famiglie omogenee; reperimento ed elaborazione dei dati sui prezzi rilevati nel Comune di Milano; raccordo tra la classificazione dei consumi delle famiglie rilevati attraverso l Indagine sui consumi 2010 e la nomenclatura dei beni e servizi utilizzata nella rilevazione dei prezzi; calcolo dei coefficienti di ponderazione in base ai consumi delle famiglie milanesi; simulazione e produzione delle elaborazioni statistiche; valutazione dei risultati. La definizione delle tipologie familiari è stata ottenuta utilizzando le variabili di stratificazione delle famiglie già utilizzate nell Indagine dei consumi delle famiglie milanesi. Sono state scelte le variabili con una sufficiente numerosità di famiglie rispondenti tale da garantire una adeguata rappresentazione statistica. Le variabili di classificazione considerate sono le seguenti: l anello territoriale di residenza, il numero di componenti, la tipologia del nucleo familiare, il reddito complessivo, la professione prevalente dei componenti familiari, la Ufficio Informazione Economica e Statistica 6

7 professione della persona di riferimento della famiglia, la presenza di figli e titolo di godimento dell abitazione. Le variazioni dei prezzi nel corso del 2010 sono quelle rilevate e pubblicate dal Settore Statistica del Comune di Milano nell ambito del calcolo dell indice dei prezzi per l intera collettività (indice NIC). Successivamente, prima del calcolo dei coefficienti di ponderazione, si è dovuto effettuare il raccordo tra le due diverse classificazioni dei beni e dei servizi riferiti all Indagine dei consumi delle famiglie milanesi e alla rilevazione dei prezzi effettuata dal Comune, per trovare la più elevata omogeneità con le categorie per le quali vengono pubblicate le variazioni dei prezzi. La classificazione dell indice NIC è costituita da un livello di disaggregazione delle variazioni dei prezzi pari a 205 voci di prodotto contro le 96 voci elaborate e pubblicate nell indagine della Camera di Commercio e del Comune di Milano. Il risultato del raccordo delle suddette classificazioni è stato l individuazione di 57 tipologie di beni e servizi condivise, di cui 51 praticamente omogenee con quelle della classificazione della rilevazione di prezzi. Per le rimanenti 6, pari a circa il 20% dei consumi totali dei beni e dei servizi, si è proceduto all aggregazione in categorie residuali. Una volta riaggregati i consumi per ciascuna tipologia familiare in base alle voci della tabella di raccordo, sono stati calcolati i coefficienti di ponderazione delle 57 voci di consumo per poi applicarli alle variazioni dei prezzi medi del 2010 sintetizzati dall indice NIC. Per il calcolo della media ponderata dei prezzi per 51 voci di consumo i coefficienti sono stati applicati direttamente alle variazioni dei prezzi pubblicate dal Comune di Milano, mentre per le 6 voci residuali sono state stimate delle variazioni medie ottenute come aggregazione delle voci non direttamente confrontabili con la classificazione della rilevazione di prezzi. Non sempre è stato possibile individuare un dettaglio per i coefficienti di ponderazione tale da essere applicato alle variazioni dei prezzi elementari: in questo caso si è utilizzata la variazione di prezzi ponderata con la struttura dei pesi utilizzata dal Comune di Milano. Gli indici dei prezzi al consumo per ciascuna tipologia familiare sono stati ottenuti come media degli indici elementari di prodotto; quando non disponibili in alternativa è stato utilizzato l indice aggregato immediatamente superiore, ponderato con i pesi definiti dal rapporto della spesa per prodotto delle sotto-popolazioni familiari e la spesa totale della stessa sotto-popolazione nel corso del Ufficio Informazione Economica e Statistica 7

8 Il risultato ottenuto dalle simulazioni è una stima sintetica delle variazioni dei prezzi dei beni alimentari, non alimentari e totale per le diverse tipologie familiari. Tali risultati risentono di alcuni limiti strutturali che devono essere tenuti in considerazione per una completa interpretazione delle simulazioni prodotte. Uno dei limiti risiede nel fatto che dall Indagine sui consumi delle famiglie milanesi non è stato possibile desumere informazioni sulle qualità e quantità dei beni e dei servizi acquistati dalle famiglie, quindi si è ipotizzato che queste ultime acquistino la stessa varietà di ciascun prodotto utilizzando i medesimi canali distributivi. Questo fa sì che le elaborazioni delle variazioni dei prezzi ottenute non devono essere direttamente confrontate con le misure dell inflazione pubblicate dall ISTAT, ma possono essere considerate come utili strumenti per mettere a confronto la diversa dinamica dei prezzi delle macro categorie di consumo (alimentari, non alimentari e totale) per le singole sotto-popolazioni di famiglie. Ufficio Informazione Economica e Statistica 8

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