PIANO DEGLI INTERVENTI. Relazione programmatica dimensionamento

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1 PROVINCIA DI PADOVA P.I.n.3 Elaborato 7 Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Relazione programmatica dimensionamento tav Sindaco: Mirco Gastaldon Ufficio di Piano: Nicoletta Paiaro Valentina Giacon Roberta De Simone Maria Fongaro tav Geologia: Pier Andrea Vorlicek Paolo Daru' Collaborazione: Alberto Andreatta Adottato con D.C.C. n.7 del 05/02/2014 Specifiche BUR n.4 del , QC dati regionali del Aggiornamento Ufficio di Piano Data: Gennaio 2014

2 INDICE 1 Premessa Terza variante del PI L apparato Normativo Aree di urbanizzazione consolidata Ambiti di edificazione diffusa collocati nel territorio periurbano e rurale e zona agricola. 3 6 Manufatti non più funzionali alla condizione del fondo Gli accordi pubblico-privato ai sensi dell art.6 della Legge Regionale 11/ Aree soggette a programma complesso Schemi Direttori e Schede Norma Dimensionamento del Piano degli Interventi Dimensionamento per le aree a servizi la città pubblica Verifica della SAU potenzialmente impegnata alla terza variante al PI Compatibilità idraulica Aggiornamento del quadro conoscitivo Elaborati del PI non modificati dalla presente variante

3 1 Premessa In conformità all art.17 della legge regionale 23 aprile 2004 n.11 Norme per il governo del territorio la relazione allegata alla prima variante al PI, ha indicato i tempi, le priorità operative ed il quadro economico della variante di adeguamento del Piano degli Interventi (PI) al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) dei Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere, approvato in copianificazione con la Regione Veneto e la Provincia di Padova ai sensi dell art.15 della suddetta legge regionale, nella seduta della conferenza di servizi in data 10/5/2011 e ratificato dalla Giunta Provinciale di Padova con deliberazione n.194 del 29/09/2011, nonché in adeguamento al PATI Area Metropolitana di Padova, approvato nella seduta della conferenza di servizi in data 18/07/2011 e ratificato dalla Giunta Provinciale di Padova con deliberazione n.49 del 22/02/2012. La prima Variante al Piano degli Interventi è stata approvata con Deliberazione di Consiglio Comunale n.47 del , efficace dal È inoltre in corso di perfezionamento una seconda variante, adottata con Deliberazione di Consiglio Comunale n.5/2013 attualmente in fase di deposito secondo le procedure dell art.18 L.R.11/ Terza variante del PI La pianificazione del territorio comunale avviene con la predisposizione del Piano Regolatore Comunale formato dal PATI con funzioni di delineare le strategie generali, gli obiettivi da perseguire e le modalità per conseguire tali scopi senza conformare giuridicamente il territorio, e dal PI che, in attuazione delle previsioni del PAT-PATI, ne traduce conformando il territorio in indicazioni operative le scelte strategiche e gli obiettivi dallo stesso delineate. L adeguamento del PI al PATI può avvenire per fasi successive sempre nel quadro complessivo di coerenza con le scelte strategiche e avendo riguardo al fatto che a seguito dell approvazione del primo Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) il Piano Regolatore Generale vigente, per le parti compatibili con il PATI, diventa il Piano degli Interventi. Nella prima variante di adeguamento del PI al PATI sono stati affrontati alcuni temi specifici, demandando a fasi successive di adeguamento il completamento del quadro complessivo del piano operativo che peraltro, occorre ricordare, è di esclusiva competenza comunale. La seconda variante al Piano degli Interventi, ha come obiettivo principale l adeguamento delle Norme Tecniche di Operative al Regolamento regionale recante gli indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale. Articolo 4, comma 1, della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 recante Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto Nella seduta del Consiglio Comunale del 30 settembre 2013 è intervenuta l illustrazione del Documento del Sindaco contenente un aggiornamento in merito alle priorità, alle trasformazioni urbanistiche, agli interventi, alle opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi con la seconda e terza variante al Piano degli Interventi La terza Variante ha operato degli approfondimenti ulteriori su tematiche affrontate dal PATI ed in coerenza con lo stesso, affrontando alcuni temi specifici, individuati fra quelli più attuali e di più immediata attuazione, demandando a fasi successive di adeguamento del quadro complessivo del piano operativo che peraltro. In particolare la terza variante ha l obiettivo di Normare le trasformazioni dei manufatti non più funzionali alle esigenze del fondo, e di recepire alcuni accordi pubblico privato presentati in occasione della pubblicazione del relativo dell avviso in data 24/5/2013, oltre a assestare aspetti di dettaglio di seguito illustrati. 2

4 3 L apparato Normativo Le norme tecniche operative costituiscono insieme alla cartografia la struttura portante giuridico-amministrativa delle regole per il governo del territorio e, unitamente alle norme regolamentari che recepiscono ed attuano le disposizioni di livello superiore, disciplinano localmente le modalità attuative degli interventi nell ambito comunale. Come evidenziato la presente variante ha lo scopo di Normare le trasformazioni dei manufatti non più funzionali alla conduzione del fondo pertanto è stato introdotto l articolo l articolo 40 bis., che detta i criteri per l individuazione di detti immobili, nonché le relative modalità di intervento. Inoltre sono state apportate le seguenti ulteriori integrazioni e modifiche principali: nell articolo che tratta delle fasce di rispetto stradale, per completezza della Norma è stato richiamato il rispetto alle disposizioni dettate dal Codice della strada in materia; è stata introdotta specifica Normativa relativamente agli edifici residenziali previsti con sedime prescrittivo, al fine di consentirne la realizzazione in momenti diversi; Sono stati modificati i termini per la sottoscrizione degli accordi pubblico privato, prevedendo che gli stessi siano sottoscritti, prima dell adozione del Piano. A tal proposito sono state anche specificate le fattispecie per le quali l accordo debba essere sottoscritto sotto forma di atto pubblico e di scrittura privata Non sono state apportate modifiche al Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale 4 Aree di urbanizzazione consolidata Le aree di urbanizzazione consolidata sia residenziale che industriale, comprendenti sostanzialmente tutte le zone del territorio comunale a concessione diretta o con strumento urbanistico attuativo, vengono prese in considerazione nella presente variante per alcuni aspetti di dettaglio. Sono quindi state apportate le seguenti principali variazioni: In alcune aree già dotate di opere di urbanizzazione, per dare coerenza al tessuto urbano, sono state individuate delle rimarginature del consolidato secondo le disposizioni del PATI a seguito della conclusione di due accordi pubblico privato di seguito illustrati; è stata accolta la richiesta avanzata dai proprietari dell area, tra via Marconi e Toscanini di adeguare l indice fondiario del lotto di proprietà a quello delle zone contigue, riclassificando l area da ZTO C1.2 a C 1.4. sono state riperimetrate in via Franceschina una zona C1.4 ed una zona B0 contigue al fine di renderle coerenti con i confini di proprietà; è stato inserito il sedime prescrittivo per un fabbricato in un lotto in via Loredana, come già previsto nel previgente PRG, al fine di consentirne l edificazione per stralci; 5 Ambiti di edificazione diffusa collocati nel territorio periurbano e rurale e zona agricola La prima variante al PI ha svolto le analisi finalizzate all individuazione di tutti gli aggregati aventi, secondo la Normativa di PATI, le caratteristiche di nucleo residenziale in zona 3

5 agricola, all interno dei quali sono stati individuati alcuni lotti liberi con capacità edificatoria unitaria di 600 mc. Con la presente variante, a seguito della richiesta della proprietà, viene stralciata la capacità edificatoria del lotto nella proprietà dello stesso; l area si trova nel nucleo 7, in via Zangrossi; Inoltre è stato esteso il parco perturbano in zona agricola in fino alla prevista opera idraulica in prossimità di via Giotto per un coerente completamento dell ambito. 6 Manufatti non più funzionali alla condizione del fondo Come evidenziato la presente variante ha lo scopo di individuare e Normare le trasformazioni dei manufatti non più funzionali alla conduzione del fondo. Per ogni edificio che presenta i requisiti individuati dalla Norma è stata predisposta apposita schedatura che fissa i limiti specifici di trasformabilità di ciascun immobile. I manufatti che sono stati presi in considerazione sono quelli i cui proprietari hanno presentato domanda a seguito dell avviso pubblicato in data 1/8/2013 Nell ambito della presente variante sono stati individuati due manufatti suscettibili di riconversione, che nei casi specifici non richiedono particolari interventi edilizi in quanto già conformi a tipologie edilizie residenziali. Con successive varianti al PI le schede potranno essere implementate, fermo restando il rispetto dei requisiti individuati nel citato articolo 40bis nelle NTO. 7 Gli accordi pubblico-privato ai sensi dell art.6 della Legge Regionale 11/2004 La prima variante di adeguamento del PI al PATI ai fini dell attuazione del Piano ha individuato quattro Accordi Pubblico-Privato. Di tali convenzioni due sono state sottoscritte e sono in corso di attuazione; quella relativa alla Scheda Norma 2A della ditta I.O.F. Broggio di Broggio &C e quella relativa allo SchemaDirettore3 Scheda Norma 1 con la ditta composto dai Sig.ri De Poli, Lorenzoni, Ranzato, Zaffin, ed Impresa Belvedere. Dei due accordi che non sono stati sottoscritti, quello relativo alla Scheda Norma 2A, la ditta ha avanzato la richiesta di modifica, proponendo la realizzazione delle opere per stralci e la rimodulazione delle polizze fideiussorie; mentre il secondo relativo allo SchemaDirettore1 Scheda Norma 2, a seguito di una prima richiesta da parte della ditta di posticipare i termini per la sottoscrizione della convenzione, non è stata avanzata alcuna ulteriore proposta. Quindi in merito alla due proposte non sottoscritte la presente variante al PI ha assunto le seguenti determinazioni: Accordo relativo alla Scheda Norma 1A, viene recepito nella nuova formulazione, riconoscendo per lo stesso il permanere del rilevante interesse pubblico in quanto i valori e le opere inerenti al beneficio pubblico non subiscono modifiche; Accordo relativo allo Schema Direttore1 Scheda Norma 2 viene stralciato unitamente alla relativa previsione urbanistica. In merito alle nuove proposte la metodologia eseguita per determinare la volontà di concludere un accordo pubblico-privato ai sensi dell art.6 della L.R. 11/2004 è stata formalizzata attraverso la procedura di evidenza pubblica, come per la prima variante, così come indicato in specifiche linee-guida approvate con deliberazione consiliare n.40 del 28/09/2011 ed integrate con deliberazione di Consiglio Comunale in data 27/6/ Con tali deliberazioni sono state individuate le linee guida finalizzate alla raccolta delle proposte di accordo pubblico-privato con particolare riferimento alla definizione, contenuta 4

6 nell art.6 della L.R. 11/2004, del rilevante interesse pubblico che tali proposte devono contenere per essere accoglibili. Ferma restando la quantificazione del plusvalore finanziario, finalizzata alla determinazione del beneficio pubblico economico, indicativamente sono ritenute di rilevante interesse pubblico le proposte che perseguono i seguenti obiettivi: Realizzazione delle opere incluse nel programma triennale delle opere pubbliche Realizzazione di infrastrutture viarie (strade, piste ciclabili, marciapiedi, etc ) Cessione di immobili finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche Recupero e riuso di opere dismesse e degradate Riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia Riordino degli insediamenti esistenti Ammodernamento, rinnovo delle urbanizzazioni Sistemazione dell arredo urbano Recupero e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico-paesaggistico e ambientale A seguito della procedura di evidenza pubblica sono pervenute, da parte dei privati, quattro proposte di accordo. Di queste, in linea generale, sono state ritenute accoglibili due proposte, Le proposte di accordo pubblico/privato ritenute di rilevante interesse pubblico posso essere quindi così sinteticamente riassunte: Proposta 1: realizzazione di un intervento produttivo commerciale lungo via Marconi, con superficie della zona di circa mq, attraverso la ridefinizione della zona produttiva esistente. Quale beneficio pubblico per il Comune viene prevista la realizzazione della nuova mensa scolastica per la scuola Falcone Borsellino e l adeguamento funzionale dell edificio esistente; inoltre, con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione del permesso di costruire sono previste la realizzazione e l asservimento ad uso pubblico del nuovo parcheggio previsto in via Marconi, la messa in sicurezza della fermata dell autobus e l asfaltatura di marciapiedi lungo la medesima via Marconi. Proposta 2: realizzazione di un intervento produttivo lungo via Bragni, della superficie di circa mq, attraverso la ridefinizione della zona produttiva esistente. Quale beneficio pubblico per il Comune viene previsto il completamento della pista ciclabile lungo via Morante-Belvedere, da anni incompleta. 5

7 Le proposte ritenute accoglibili sono state oggetto di verifiche e/o integrazioni in riferimento: alla consistenza delle quantità indicate; al principio perequativo; al calcolo e ripartizione del plusvalore generato dalla modifica della destinazione urbanistica. In particolare sull ammontare del plus-valore generato dalle trasformazioni è stata eseguita una verifica di congruità dall Ufficio di Piano mediante comparazione con le medesime verifiche fatte in occasione della Prima Variante al PI da parte di tecnici esperti in materia. Sulle trasformazioni la componente economica dell interesse pubblico è stata ritenuta soddisfatta quando il vantaggio sia risultato pari o superiore al 45%, in quanto la componente economica del beneficio pubblico dei casi in discussione è destinata alla realizzazione diretta di opere, con una conseguente esposizione economica diretta dei proponenti, fin dalla fase di avvio. Con riferimento inoltre alla modalità di conclusione degli Accordi sono stati modificati i termini per la loro sottoscrizione, che dovrà avvenire preventivamente all adozione dello strumento che lo recepisce essendo soggetti entrambi alle stesse forme di pubblicità. 8 Aree soggette a programma complesso Schemi Direttori e Schede Norma Come sopra enunciato a seguito della mancata sottoscrizione dell Accordo relativo alla Scheda Norma 2 dello Schema Direttore1 la stessa verrà stralciata. 6

8 9 Dimensionamento del Piano degli Interventi Il dimensionamento della prima variante del PI ha confermato l insediamento definito dal PATI città consolidata confermando la capacità insediativa teorica prevista dal P.R.G. previgente. Per quanto concerne gli incrementi volumetrici, sempre per la prima variante, essi sono stati sostanzialmente determinati dall individuazione di nuove aree di trasformabilità derivante dagli accordi pubblico-privato e dall individuazione di lotti edificabili all interno dei nuclei rurali. In merito alla presente variante si avrà invece un decremento complessivo del carico residenziale, dovuto allo stralcio dello Scheda Norma 2 dello SchemaDirettore1, nell ATO C2, ed allo stralcio di un lotto edificabile nel nucleo residenziale in ambito agricolo n.7 via Zangrossi, ATO C4. Sempre con la presente variante si verificherà inoltre un modesto incremento del carico insediativo produttivo nell ATO C1, a seguito dell Accordo relativo alla Proposta 2 e nell ATO C4 a seguito del recepimento della proposta 1. L insediamento della zona produttiva in via Marconi, compreso nell ATO C4, in contiguità ed a completamento della zona esistente, incide tuttavia sulla capacità insediativa complessiva dell ATO C1, in quanto ai sensi dell articolo 11 delle NTA del PATI Cadoneghe-Vigodarzere, La capacità insediativa prevista per ogni singolo A.T.O. può essere trasferita, per una sola volta, fino al massimo del 20% negli altri A.T.O., senza che questo comporti variante al presente PATI, nel rispetto del dimensionamento complessivo del PATI. Relativamente alle superfici destinate alle attività industriali ed artigianali viene confermato il residuo dal P.R.G. previgente di mq. 7

9 ATO C1 PATI Residuo PRG Prima Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq * ** Turistico *La superficie di fa riferimento alla quantità aggiuntiva massima di zona produttiva calcolata ai sensi dell'articolo del PATI AM, a tale quantità deve essere comunque sommata la superficie dell'area di urbanizzazione programmata già prevista dal PRG previgente pari a mq. ** Superficie industriale trasferita nell ATO 4 ATO C2 PATI Residuo PRG Prima Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq Turistico ATO C3 PATI Residuo PRG Prima Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq Turistico

10 ATO C4 PATI Residuo PRG Prima Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq Turistico ATO C5 PATI Residuo PRG Prima VariantePI Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq Turistico Complessivo PATI Residuo PRG Prima Aggiuntivo Terza Variante Terza Abitanti Residenziale Commerciale Direzionale Industriale superficie di zona mq Turistico

11 10 Dimensionamento per le aree a servizi la città pubblica La verifica del dimensionamento delle aree per servizi alla residenza si basa sulla capacità insediativa teorica prevista dal PI. L analisi e la verifica della dotazione di aree già effettuata per la prima variante è confermata, inoltre il decremento degli teorici da della Prima variante ai della presente mantiene la quantità di servizi pro capite ben superiore al limite di legge. Pertanto complessivamente la capacità insediativa teorica della terza variante al PI prevede fra gli attuali residenti e nuovi teorici, a fronte di una quantità di servizi alla residenza pari a 40,69 mq./abitante, ai quali sono da aggiungere gli standard primari da reperire all interno dei P.U.A.. dimensionamento terza variante mc Nuovi teorici 207 mc/ab Dotazione minima 30 mq abitante Standard esistenti mq Standard da PI mq standard C , ,00 C C C C Relativamente alle destinazioni produttive/commerciali, è stato previsto con l accordo Pubblico Privato Proposta 1 un nuovo parcheggio asservito ad uso pubblico lungo via Marconi, della superficie di circa mq mq, gli ulteriori standard relativi alle singole attività saranno ricavati all interno dei lotti di pertinenza. 11 Verifica della SAU potenzialmente impegnata alla terza variante al PI Il PATI ha definito il limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazioni diverse da quella agricola, nel rispetto di quanto disposto dall articolo 2 della LR 11/2004 e del relativo atto di indirizzo in mq. La verifica della compatibilità all interno del PI della superficie utile agricola trasformabile è fatta secondo i principi dettati dall atto di indirizzo stesso ed in particolare tenendo presente che: dalle quantità di zona agricola trasformabile in destinazioni non agricole, è comunque esclusa la superficie agricola destinata alla realizzazione di opere pubbliche statali o quelle di competenza regionale, così come definite dall art. 2, comma 2 lettera a) della L.R. n. 27/03 e dall articolo 2, comma 2, lettera b) e b) bis della medesima legge regionale, tra le quali le opere di urbanizzazione primaria; 10

12 dalle quantità di zona agricola trasformabile in destinazioni non agricole, è inoltre esclusa la superficie agricola destinata alla realizzazione di aree ricreative a verde destinate ad attività sportive e della protezione civile, parchi per divertimento, parchi giardino, bacini di laminazione. Rispetto alla prima variante al PI, parallelamente al decremento delle volumetrie impegnate, si riscontra un decremento della Superficie Agricola Utilizzata. Intervento Superficie Agricola Utilizzata I Variante Superficie Agricola Utilizzata III Variante S.D mq 0 S.D S.D S.N 1A mq mq S.N 2A mq mq Rimarginature consolidato mq mq Lotti residenziali in nuclei agricoli mq mq mq mq 12 Compatibilità idraulica Con la prima variante al PI sono state recepite le norme di tutela idraulica già previste dal PATI. Le ulteriori previsioni rispetto al primo PI della presente variante sono state sottopose l ulteriore verifica di compatibilità. 13 Aggiornamento del quadro conoscitivo Con la predisposizione della terza variante al PI, in ottemperanza agli articoli di legge, è stato aggiornato il Quadro Conoscitivo in relazione alle trasformazioni ivi contenute. 14 Elaborati del PI non modificati dalla presente variante Rimangono invariati, in quanto non soggetti a modifiche ed adeguamenti gli ulteriori elaborati e temi che pertanto mantengono la formulazione della Prima Variante al PI, salvo le integrazioni prodotte dalla seconda variante adottata con Deliberazione di Consiglio Comunale n.5/2013 attualmente in fase di deposito secondo le procedure dell art.18 L.R.11/

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