Invecchiamento, longevità e demenza
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- Leona Gattini
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1 Invecchiamento, longevità e demenza Servizio di Psicologia IPAB Residenza Francescon Portogruaro
2 Invecchiamento, longevità e demenza Non sto soffrendo, io sto lottando per rimanere parte della vita. Per restare in contatto con quello che ero una volta. Così: Vivi il momento!, è quello che mi dico. È davvero tutto quello che posso fare! VIVERE IL MOMENTO!
3 MODELLI BIO-PSICO-SOCIALI Gentle care (Moyra Jones) Cura centrata sulla persona (Tom Kitwood) Carl Rogers Retrogenesi Terapie non farmacologiche Teoria del conversazionalismo (G. Lai, P. Vigorelli)
4 MODELLO GENTLECARE Moyra Jones (Canada) e il suo approccio protesico, attraverso una rimodulazione degli ambienti di vita del paziente con demenza, e la personalizzazione dei luoghi dove egli vive (ambiente domestico per incremento della qualità di vita) L ambiente può compensare o accentuare deficit cognitivi e disturbi comportamentali, può generare effetti positivi sul comportamento e favorire un maggior coinvolgimento nelle attività svolte, migliorando l interazione sociale e il benessere.
5 CURA CENTRATA SULLA PERSONA (T. KITWOOD) L outcome primario della cura centrata sulla persona per le persone con demenza è il mantenimento della personhood, del loro essere persona nonostante il declino cognitivo Kitwood definisce la personhood come: lo stato che è conferito ad un essere umano dagli altri nel contesto di una relazione Implica il riconoscimento, il rispetto e la fiducia
6 CURA CENTRATA SULLA PERSONA (T. KITWOOD) Demenza = NI + H + B + P + SP NI Compromissione neurologica H Salute e benessere fisico B Biografia Storia di vita P Personalità SP Psicologia sociale
7 CURA CENTRATA SULLA PERSONA (T. KITWOOD) V (valorizzare) affermare l assoluto valore di tutti gli esseri umani indipendentemente dall età o dalle capacità cognitive I (individualizzare) trattare la persona come un inviduo, riconoscere l unicità della persona P (prospettiva) comprensione del mondo dalla prospettiva dell utente S (ambiente sociale) offrire un ambiente sociale positivo in cui la persona con demenza possa sperimentare il benessere
8 RETROGENESI Confronti di tipo cognitivo e funzionale basati sulle fasi piagetiane: riflettiva (risposte automatiche a stimoli esterni)- demenza grave sensomotoria (esplorazione del mondo mediante i sensi e il movimento)- demenza moderata
9 RETROGENESI preoperatorio (assenza di concetti, conoscenza intuitiva)- demenza lieve rappresentazionale o delle operazioni concrete (costruzione di simboli mentali attraverso il gioco parallelo) -demenza iniziale riflessiva o delle operazioni formali (generalizzazione di relazioni astratte e regole attraverso il gioco cooperativo)- anziano sano
10 AGEISM R.Butler Credenze sull'impatto dell'invecchiamento biologico in persone di ogni età (timore e pregiudizi verso le sue manifestazioni) Discriminazione delle persona più anziane sulla base della loro età: stereotipizzazione deumanizzazione
11 AGEISM I fenomeni discriminatori legati all età Linguaggio Infantilizzazione Cognitivo Salute
12 AGEISM Focalizzarsi su transizioni Come vive una persona l'invecchiamento? Cosa fa sentire una persona vecchia?
13 TERAPIE NON FARMACOLOGICHE Validation therapy Reminescenza Rot (reality orientation therapy) Attività occupazionale Rapporto individualizzato Tecniche non verbali
14 Invecchiamento, longevità e demenza 1901
15 Invecchiamento, longevità e demenza Il National Institute of Health (2012) pone i seguenti criteri clinici di base per la demenza Sintomi cognitivi e comportamentali (neuropsichiatrici) progressivi in almeno due dei seguenti ambiti: Acquisire e ricordare nuove informazioni Ragionamento e gestione di compiti complessi Abilità visuospaziali Funzioni linguistiche Personalità e comportamento
16 Invecchiamento, longevità e demenza
17 Invecchiamento, longevità e demenza Demenze degenerative primarie: demenza alzheimer decadimento cognitivo medio demenze frontotemporale (demenza di pick) malattia di Parkinson morbo di Kreutzfield- jacob demenza da corpi di Lewy paralisi sopranucleare progressiva degenerazione cortico- basale
18 Invecchiamento, longevità e demenza Demenze degenerative secondarie: demenze trattabili demenza vascolare
19 DEMENZA DI ALZHEIMER ESORDIO/ PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Esordio Lento Memoria Depressione reattiva Progressione costante Orientamento s/t Aggressività Durata media 8-10 anni Linguaggio Deliri / allucinazioni Riduzione nella capacità della vita quotidiana Memoria esecutiva 60% Alterazione sensoriale Ridotta consapevolezza Placche senili, grovigli neurofibrillari, angiopatia (deposito) amiloide (proteina) nel snc
20 DEMENZA FRONTOTEMPORALE (sottospecie: PICK) ESORDIO/ PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Lobi frontali e temporali Linguaggio Disturbi del comportamento Progressione dai 2 ai 10 anni Inizio con disturbi comportamentali Riduzione nella capacità della vita quotidiana 5 25 % patologia tipica AD (focus su biomarcatori) ammassi anomali di proteine (Tau) che assumono la forma dei corpi di Pick Capacità espressive Alterazione sensoriale Stereotipie wandering Agitazione psicomotoria Ansia Panico
21 DEMENZA A CORPI DI LEWY ESORDIO/ PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Fasi iniziali simili alla Parkinson d. (sintomi extrapiramidalici) Riduzione nella capacità della vita quotidiana Progressione rapida (vita media minore dell AD) Buona memoria Deficit e prestazioni cognitive fluttuanti Coscienza Cadute ricorrenti Perdita transitoria di coscienza Depressione 10-15% Vigilanza Deliri Disfunzioni colinergiche (fibre snc per trasmissione impulsi nervosi) Funzioni esecutive Attenzione Bradifrenia / Rallentamento psicomotorio Allucinazioni vivide Alterazione sensoriale
22 DEMENZA VASCOLARE ESORDIO/PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Danno cerebrovascolare Memoria Disturbi connessi alle aree di deficit Singolo infarto cerebrale/ lesioni subcorticali multiple Progressione a gradini, con fasi di stabilizzazione Riduzione nella capacità della vita quotidiana Linguaggio Attenzione Pianificazione 10-15% Alterazione sensoriale % sovrapponibile con AD (demenza mista)
23 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO (NPI) Deliri Allucinazioni Ansia Agitazione/ aggressività Irritabilità Apatia Attività motoria aberrante Depressione Euforia Disinibizione Disturbi dell appetito Disturbi del sonno
24 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO (NPI) GESTIONE DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Terapia farmacologica Terapia non farmacologica
25 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO (NPI) GESTIONE DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Terapia non farmacologica Relazione (prossemica, comunicazione, holding) Strategie condivise Tecniche educative Emotività (neuroni specchio)
26 OSPITE PSICHIATRICO ESORDIO/ PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Esordio in età adolescenziale / adulta Esordio in persona anziana Rete familiare assente o deficitaria Storia di vita povera affettivamente e/o distorta emotivamente Nessun deficit Deficit se presente comorbilità con demenza o decadimento cognitivo Esame di realtà a volte compromesso Alterazione tono umorale Disturbo psicotico Disturbo nevrotico o borderline Difficoltà ad interiorizzare la relazione Difficoltà ad interiorizzare le norme di vita comunitaria Processi difensivi
27 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO (NPI) GESTIONE DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Terapia farmacologica Terapia non farmacologica
28 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO (NPI) GESTIONE DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Terapia non farmacologica Relazione (prossemica, comunicazione, holding) Strategie condivise Tecniche educative Emotività (neuroni specchio)
29 ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE ESORDIO/ PROGRESSIONE COGNITIVO COMPORTAMENTALE Episodio acuto Assenza di deficit Alterazione tono umorale Declino progressivo Deficit collegato all area cerebrale/ fisica colpita Esame di realtà inadeguato (saltuario) Alterato stato di coscienza e vigilanza (saltuario)
30 Invecchiamento, longevità e demenza BISOGNI PSICOLOGICI DELL ANZIANO?
31 BISOGNI PSICOLOGICI DELL ANZIANO? Amore Conforto Appartenenza Attaccamento Identità Relazione Emozione Percezione riconoscimento espressione Comunicazione verbale Comunicazione non verbale Accompagnamento al fine vita
32 Invecchiamento, longevità e demenza QUALITà DI UN BUON OPERATORE? IO EQUIPE OSPITI
33 QUALITA DI UN BUON OPERATORE? Empatia Tranquillità interiore Facilità di contatto con le persone Abilità di sostenere un interazione impegnativa senza eccessivo stress Flessibilità Capacità di recupero (resilienza) Disponibilità a mettersi in gioco Visione sistemica
34 Invecchiamento, longevità e demenza GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE E L ATTENZIONE DR. Giuliano Bidoli Psicologo Psicoterapeuta IPAB Residenza Francescon
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