4 SINTESI DELLE VARIANTI APPORTATE IN SEDE DI PROGETTAZIONE ESECUTIVA MODIFICHE APPORTATE AL PROGETTO ESECUTIVO SULLA BASE DEL VERBALE DI

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2 INDICE INDICE PREMESSE STAZIONI DI SOLLEVAMENTO STATO DI FATTO DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Principio di funzionamento delle stazioni di sollevamento Installazione dei dispositivi elettromeccanici di sollevamento Verifica idraulica della stazione di pompaggio Definizione della curva dell impianto Stazione di sollevamento nel comune di Lessolo Stazione di sollevamento nel comune di Fiorano Canavese Stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Ovest) Stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Est) Stazione di sollevamento nel comune di Pavone zona Cascine Verna Stazione di sollevamento nel comune di Pavone zona Borgata Molla stazione di sollevamento nel comune di Montalto Dora Verifica del volume utile della vasca Accessori idraulici Caratteristiche generali dei materiali Stazioni di Salerano e Pavone Borgatta Molla Stazioni di Banchette ovest, Pavone Cascine Verna Stazione di Lessolo Stazioni di Fiorano Stazione di Banchette est Stazione di Montalto Dora Varianti rispetto al progetto definitivo Paranco manuale di sollevamento Gruppo elettrogeno Quadro elettrico di servizio delle elettropompe Impianto elettrico e quadro generale Opere edili accessorie Piattaforme intermedie per l uso delle motopompe di emergenza

3 4 SINTESI DELLE VARIANTI APPORTATE IN SEDE DI PROGETTAZIONE ESECUTIVA MODIFICHE APPORTATE AL PROGETTO ESECUTIVO SULLA BASE DEL VERBALE DI VERIFICA DEL PROGETTO ESECUTIVO ; INCONTRO N 2 DEL QUADRO ECONOMICO

4 1 PREMESSE Il presente rapporto costituisce la relazione tecnica descrittiva del progetto esecutivo delle opere di completamento delle stazioni di sollevamento del nodo idraulico di Ivrea. Il progetto preliminare ed il progetto definitivo sono stati redatti dall Ufficio Tecnico della Provincia di Torino. Il progetto definitivo è stato oggetto di una gara di Appalto Integrato aggiudicata all Impresa Zumaglini & Gallina S.p.a. che aveva indicato, in sede di gara, come progettista incaricato lo Studio di ingegneria Isola Boasso & Associati S.r.l.. Il presente progetto esecutivo è stato redatto dallo Studio di ingegneria Isola Boasso & Associati S.r.l.. Il progetto esecutivo è strettamente sviluppato sulla base dei contenuti del progetto definitivo e sulla base delle risultanze delle riunione tecniche e dei sopralluoghi tenutesi con la struttura tecnica della Provincia di Torino. Per definire le caratteristiche funzionali degli impianti di sollevamento si è concordato, con il Responsabile Unico del Procedimento, di recepire integralmente le indicazioni contenute nel progetto definitivo. In particolare, per il dimensionamento delle pompe, si sono adottate le portate indicate nel progetto definitivo, la cui determinazione prescinde da analisi idrologiche. Al presente progetto esecutivo non sono state incluse la relazioni Geologica e l'archeologica in quanto documenti esterni già in possesso della provincia 2 STAZIONI DI SOLLEVAMENTO STATO DI FATTO Le stazioni di sollevamento delle acque miste interessate dai lavori in progetto sono le seguenti: 1) stazione di sollevamento nel comune di Lessolo, in corrispondenza dell area industriale; 2) stazione di sollevamento nel comune di Fiorano Canavese, adiacente alla SP 69; 3) stazione di sollevamento nel comune di Salerano Canavese, adiacente alla SP 69; 4) stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Ovest), adiacente all area del campo sportivo; 3

5 5) stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Est), in prossimità di via Roma e prospiciente la riva destra della Dora Baltea; 6) stazione di sollevamento nel comune di Pavone, zona Cascine Verna; 7) stazione di sollevamento nel comune di Pavone, Borgata Molla; 8) stazione di sollevamento nel comune di Montalto Dora, in prossimità di via Aosta. Tali stazioni sono tutte collocate in corrispondenza degli argini in terra realizzati a seguito dell alluvione dell ottobre 2000, per difendere le aree abitate limitrofe dalle acque di esondazione della Dora Baltea. Tutte le suddette stazioni sono attualmente esistenti e completate nella parte edile. Le stazioni in oggetto intercettano i tratti terminali della rete fognaria poco prima del recapito nel corso d acqua ricettore e sono dotate di paratoie metalliche manuali che, una volta chiuse, impediscono il rigurgito idraulico a seguito dell innalzamento del livello della Dora Baltea, durante gli eventi di piena. Ad eccezione degli impianti di Banchette Est e Montalto Dora, le stazioni di sollevamento in oggetto sono completamente prive dei sistemi elettromeccanici di sollevamento delle acque in arrivo, per recapitarli a valle dell argine, oltre la quota di massima piena prevista, collegandosi alla condotta interrata DN 700 mm esistente. Nella stazione di Banchette est, invece, sono già stati predisposti i collegamenti idraulici delle pompe, composti da un collettore DN 700 con n. 3 stacchi DN 400, con flangia cieca. Inoltre, sono state anche installate n. 2 elettropompe sommergibili da circa 30 l/s ciascuna, attualmente funzionanti, collegate ad una rete idrica indipendente composta da un collettore e due stacchi DN 200. L alimentazione delle due elettropompe avviene da apposito quadro elettrico collegato alla rete elettrica fissa. Infine, la stazione di Montalto Dora è attualmente dotata di rete idrica di sollevamento per servire n. 4 elettropompe di cui due, da circa 400 l/s di portata massima, già installate e funzionanti. L alimentazione delle elettropompe avviene mediante il funzionamento di un gruppo elettrogeno già installato in apposito locale. Nell ambito del sopralluogo del si è provveduto, a campione, a verificare le geometrie degli impianti riportate nel progetto definitivo. In particolare si sono rilevate le seguenti stazioni: 4

6 1) stazione di sollevamento nel comune di Lessolo 2) stazione di sollevamento nel comune di Salerano Canavese; 3) stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Est); 4) stazione di sollevamento nel comune di Pavone, zona Cascine Verna; 5) stazione di sollevamento nel comune di Pavone, Borgata Molla; Si è constato che in linea di massima le caratteristiche civili degli edifici corrispondono ai disegni allegati al progetto definitivo. La posizione del collettore DN 700 è ad una quota altimetrica leggermente differente. Solamente la stazione di Bianchette est presenta quote altimetriche che si discostano rispetto al progetto definitivo di circa 70 cm. Si è riscontrato che il diametro della tubazione di mandata nella stazione di Salerano è DN 500 in luogo del DN 700 riportato nel progetto definitivo. Si è riscontrato che il diametro della tubazione di mandata nella stazione di Bianchette est è DN 800 in luogo del DN 700 riportato nel progetto definitivo. Sulla base dei rilievi effettuati si è provveduto ad un adeguamento delle geometrie riportate nel progetto definitivo. La stazione di Fiorano non è stata rilevata in quanto sono stati forniti dall Ente Appaltante i disegni di as built, non disponibili per le altre stazioni. Non è sto possibile pertanto verificare, per ciascuna stazione, le geometrie della condotta di mandata. I calcoli idraulici sono pertanto sviluppati sulla base delle informazioni disponibili, riportate sul progetto definitivo. 3 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI I lavori in progetto prevedono di dotare le suddette stazioni di sollevamento dei necessari dispositivi elettromeccanici per garantire la continuità di funzionamento della rete fognaria mista esistente, durante gli eventi di piena del Torrente Dora Baltea. In tal modo si completa la funzionalità di tutto il sistema di opere di contenimento dei livelli idrici di piena in corrispondenza delle aree limitrofe al comune di Ivrea, realizzate dopo l alluvione di ottobre

7 Infatti, da un lato si proteggono le aree abitate e produttive dalle acque di esondazione e dall altro si continua a smaltire verso il corso d acqua ricettore, l afflusso di acque miste e soprattutto di scorrimento superficiale raccolto a monte delle arginature, evitando locali fenomeni di allagamento. Nel presente progetto esecutivo si segue l indirizzo fornito dal progetto definitivo in cui è previsto, dopo la chiusura delle paratoie antirigurgito, che ogni stazione di sollevamento sia in grado di immettere nel reticolo idrografico ricettore una portata complessiva di acque reflue e di scorrimento superficiale pari a circa 700 l/s. Non potendo fare agevolmente una quantificazione precisa degli afflussi nelle singole stazioni, il progetto definitivo stima, in base a considerazioni empiriche ed alle esperienze precedenti, che la portata massima in arrivo, in condizioni di emergenza alluvionale, sia circa pari a 1000 l/s. Si sottolinea che il dimensionamento delle stazioni di pompaggio, secondo il criterio tecnico adottato nel progetto definitivo, prescinde da valutazioni idrologiche che porterebbero, probabilmente, ad un diverso dimensionamento dei singoli impianti, basato su un tempo di ritorno. Nel presente esecutivo si mantengono i criteri di progetto indicati nel definitivo, assumendo, per i dimensionamento degli impianti di sollevamento, i valori di portata riportati nel progetto definitivo ed approvati da tutti gli Enti che si sono espressi nella fase di autorizzazione del presente progetto. Pertanto, con il suddetto sistema di sollevamento si riesce a far fronte, in modo automatico ed efficiente, allo smaltimento della maggior parte degli afflussi massimi previsti od alla totalità degli stessi in casi di emergenza intermedia. L eventuale eccedenza di afflussi saranno pompate oltre gli argini con motopompe carrabili della Protezione Civile. Il progetto definitivo di ciascun impianto di sollevamento, essendo dotato di gruppo elettrogeno di continuità, è stato oggetto dell esame da parte del Comando Provinciale Vigili Del Fuoco di Torino, conseguendo pare favorevole e conseguente approvazione ex art. 2 D.P.R. 37/98. In data successiva al suddetto esame progetto, in tema di prevenzione incendi relativamente a strutture in cui sono posizionati gruppi elettrogeni di potenza superiore a 25 kw ed inferiore a kw, è stato emanato il nuovo decreto D.P.R. 151/2011 (si sottolinea che l entrata in vigore del D.P.R. 151/2011 è successiva alla approvazione ex art. 2 D.P.R. 37/98 del presente progetto). Per quanto il presente progetto presenti alcune soluzioni non conformi alle disposizioni contenute nel 6

8 D.P.R. 151/2011, su indicazione del R.U.P., si è optato per mantenere quanto predisposto nel progetto definitivo, senza apportare le varianti necessarie per recepire le disposizioni del nuovo decreto. La decisione è stata assunta in ottemperanza dei contenuti del comma 1 dell articolo 2 del D.M. 13 luglio 2011 in cui testualmente si dice Alle installazioni il cui progetto è stato approvato dal competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ai sensi dell art. 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, in data antecedente all entrata in vigore del presente decreto, o in possesso di Certificato di prevenzioni incendi, non è richiesto alcun adeguamento al presente decreto. 3.1 Principio di funzionamento delle stazioni di sollevamento Nella immagine sotto riportata è indicato lo schema generale di funzionamento delle centrali in oggetto. Solamente nella stazione di Montalto la condotta di mandata non arriva al piano golenale ma scarica direttamente sul rilevato arginale, opportunamente protetto dall azione erosiva della corrente. Nella suddetta immagina si evince che la quota di scarico in golena risulta poco più elevata rispetto alla quota del livello idrico nella camera pompa. Se si dovesse innescare il sifone rovescio che caratterizza la condotta di mandata, la prevalenza geodetica delle pompe sarebbe inferiore al metro. Si mantiene il principio di funzionamento delle stazioni di sollevamento, indicato nel progetto definitivo. Le singole stazioni di sollevamento devono poter funzionare sia in modalità manuale che in modalità automatica. 7

9 All alzarsi del livello idrico all interno della stazione deve entrare in funzione il gruppo elettrogeno che fornisce corrente alle pompe. Nel funzionamento automatico le pompe vengono attivate da galleggianti e/o sensori piezoresistivi, che individuano almeno quattro livelli di funzionamento: - livello n. 0 di stacco; - livello n. 1 di attivazione della pompa 1; - livello n. 2 di attivazione della pompa n. 2 associata in parallelo alla pompa n. 1; - livello n. 3 di allarme. Le pompe entrano in funzione secondo schemi prestabiliti, a seconda delle specifiche caratteristiche di fornitura. In generale s'indica la necessità di alternare le pompe ad ogni avviamento; le stesse devono funzionare, come sopra indicato, contemporaneamente in parallelo in caso di raggiungimento del livello idrico n. 2, che definiamo di preallarme in quanto precede il livello n. 3 di allarme con attivazione del dispositivo lampeggiante (esterno e protetto da griglia metallica) per segnalare visivamente la necessità di integrare il sollevamento delle acque con delle pompe carrabili di emergenza. 3.2 Installazione dei dispositivi elettromeccanici di sollevamento Ogni stazione di sollevamento è dotata di due elettropompe sommergibili. L elettropompa sommergibile è costituita da un motore elettrico alloggiato in un vano a tenuta stagna, collegato mediante un albero di lunghezza ridotta ad una girante situata in voluta. Due tenute meccaniche, assicurano il perfetto isolamento tra la parte idraulica ed il motore elettrico. La girante specifica per fognatura è del tipo a basso rischio d intasamento. Il motore è asincrono trifase, con rotore in corto circuito, isolamento in classe H, grado di protezione IP 68; protetto da microtermostati e da rilevatore infiltrazioni. Il motore può sopportare almeno fino a 30 avvii/ora. Per migliorare la funzionalità dell impianto, rispetto alla soluzione individuata nel progetto definitivo, si è deciso di dotare ciascuna pompa di inverter. L inverter fornisce principalmente due vantaggi. Il primo vantaggio è costituito dalla possibilità di ridurre il numero di attacchi e stacchi orari favorendo la durabilità della pompa. Quando la portata in arrivo al pompaggio si riduce è 8

10 possibile diminuire, tramite l inverter, il numero di giri della pompa, riducendo la portata sollevata e conseguentemente il numero di arresti e conseguenti avvii delle pompe. Il secondo vantaggio è che con l inverter si riduce drasticamente l assorbimento elettrico necessario per l avvio delle pompe. Tale circostanza consente di ridurre la targa di potenza del gruppo elettrogeno, fornendo enormi vantaggi nella gestione e manutenzione degli impianti. Infine l inverter allarga il campo di lavoro delle pompe e consente, quando si è prossimi ai funzionamenti estremi, connessi a basse prevalenze, come ad esempio all avvio delle pompe (con condotta di mandata vuota), di evitare di spostarsi troppo a destra della curva dell impianto scongiurando il rischio di andare in sovra potenza ed in cavitazione. Il raffreddamento del motore avviene direttamente dal liquido circostante. Per gli interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, la sostituzione dell elettropompa è possibile anche a vasca piena (e senza necessità alcuna di entrare nel pozzo), effettuando un semplice sollevamento del gruppo elettropompa dal relativo piede d accoppiamento a mezzo coppia di tubi guida. Materiali Fusioni principali : Ghisa GG 25 Girante: Ghisa GG 25 Albero: Acciaio inox Viterie: Acciaio inox Tenute meccaniche: Carburo di tungsteno o equivalenti Finitura esterna: Verniciatura L elettropompa è completa di: Piede accoppiamento completo di curva flangiata UNI PN 10; Catena di sollevamento in acciaio zincato; Cavo elettrico sommergibile (di potenza ed ausiliario) m 15; Calzamaglia/e di sospensione cavi elettrici; Unità di rilevazione anomalie, da montare nel quadro elettrico. 9

11 Nel progetto definitivo, in tutte le stazioni è prevista l installazione dello stesso modello di pompe, aventi le seguenti caratteristiche: - portata: l/s - prevalenza: 6 7 m - rendimento tot.: % - potenza nom.: 30 kw - giri/min.: DN flangia piede: 300 mm In realtà ogni stazione, avendo differenti geometrie di impianto, presenta una curva di impianto diversa che condiziona il punto di funzionamento. Ne consegue che, se si mantiene lo stesso modello di pompa, si hanno, per ciascuna stazione, differenti condizioni di funzionamento. In particolare in alcune stazioni si hanno portate sollevate di 700 l/s circa mentre in altre si hanno portate decisamente inferiori. Inoltre la portata effettivamente sollevata dipende dalle condizioni al contorno, ovvero dal livello che si instaura a monte ed a valle della stazione. Il livello di valle dipende dal livello idrico del fiume Dora, il livello di monte dipende dalla regolazione dei galleggianti di avvio ed arresto delle pompe. Nella logica di un normale funzionamento degli impianti di sollevamento, si immagina che, qualora si configuri il rischio di un evento di piena nel fiume Dora, indipendentemente dal livello istantaneo del corso d acqua, si comandi la chiusura delle paratoie dei canali che sotto passano i rilevati arginali e si mettano in funzionamento gli impianti di pompaggio. Tale logica presuppone pertanto che il pompaggio cominci quando, a valle dell argine, i livelli della Dora siano ancora bassi, o, più verosimilmente, che l acqua non abbia ancora raggiunto il piano golenale, ove ho lo scarico della condotta di mandata dell impianto di sollevamento. In questa ottica, basata su criteri gestionali di sicurezza (il ritardo della chiusura delle paratoie, solamente in circostanza di un aumento di livello idrico in Dora, esporrebbe al rischio allagamenti a monte dell argine a causa, per esempio, della impossibilità di chiudere la paratoia stessa per effetto dell ostruzione di un corpo flottante), la prevalenza minima della pompa potrebbe essere costituita dalla differenza tra il massimo livello idrico nella camera di pompaggio e la quota altimetrica del piano golenale. Per verificarsi tale prevalenza minima è necessario che si inneschi il sifone rovescio con cui la condotta di mandata attraversa il rilevato arginale. 10

12 La massima prevalenza è invece costituita dal dislivello tra il minimo livello idrico nella camera di pompaggio ed il massimo livello idrico nel fiume Dora, verosimilmente pari ad 1 m. (franco idraulico) al di sotto del coronamento del rilevato arginale. La prevalenza minima e la prevalenza massima delle pompe definiscono il campo di lavoro dell impianto, ovvero individuano, rispettivamente, la massima e la minima portata pompata. Per definire il campo di funzionamento occorre costruire le due curve di impianto estreme entro cui le pompe funzionano. Si riportano nei successivi paragrafi le analisi idrauliche effettuate per ciascun impianto di sollevamento che inducono alla scelta finale del modello di pompa. 3.3 Verifica idraulica della stazione di pompaggio Lo studio del corretto funzionamento dell insieme costituito dalla stazione di sollevamento e condotta di mandata viene sviluppato costruendo le curve caratteristiche dell impianto e determinandone il punto di intersezione con le curve caratteristiche del sistema di pompaggio. In seguito si definiscono le ipotesi ed il procedimento di calcolo seguito e si commentano i risultati ottenuti Definizione della curva dell impianto La curva caratteristica dell impianto definisce il valore della prevalenza che deve essere fornita dal gruppo di pompaggio al variare della portata circolante. Tale valore viene determinato con l espressione: Il contributo dato dalla differenza di quota tra le vasche di valle e di monte è dato da e nel caso in esame varia in dipendenza del valore di riempimento della vasca di monte e del livello idrico nel fiume. Le perdite di carico in condotta sono indicate come somma di perdite distribuite e concentrate. 11

13 Le perdite distribuite sono valutate facendo riferimento all espressione di Darcy-Weisback: 2 H λ V = JL = distr D 2 g L con fattore si scabrezza λ espresso secondo la nota formula di Colebrook-White: La scabrezza ε, molto bassa e pari a 0.02mm in condizioni di tubi nuovi, non risente che in modo molto limitato dell invecchiamento della tubazione. Tuttavia, in via cautelativa e tenendo conto della natura del fluido trasportato, sono stati considerati tre scenari a scabrezza maggiore con valori pari rispettivamente a 0.05mm, 0.1mm, 0.15mm. Le perdite di carico concentrate, talvolta trascurate nel calcolo delle lunghe condotte, sono state valutate con l espressione: 2 V H conc = k 2g Sono state considerate le perdite concentrate alla stazione di sollevamento (imbocco, valvole di non ritorno, confluenza nel collettore di mandata), lungo la linea (valvole di sezionamento aperte) ed allo sbocco nel fiume, ottenendo un valore totale del termine k. La sovrapposizione delle curve dell impianto e del gruppo di pompaggio consente di individuare i punti di funzionamento dell insieme pompaggio condotta di mandata. La rappresentazione grafica permette immediatamente di valutare quali saranno le possibili condizioni di funzionamento in considerazione del numero di pompe in marcia. È necessario inoltre verificare che le pompe non siano soggette a processi di cavitazione. Nel caso specifico (si sottolinea che si sta analizzando il comportamento di pompe sommerse che non possono in alcun caso funzionare se non sotto battente) l installazione delle pompe è tale da mantenere le macchine sempre sotto battente, con valore variabile a seconda del riempimento della vasca di carico. In tali condizioni, in assenza di una condotta di aspirazione che comporti perdite di carico e visti i valori di NPSHR conseguenti ai punti di funzionamento, non si determina alcun problema di cavitazione. 12

14 Infatti, in queste ipotesi, la massima altezza di aspirazione si mantiene sempre positiva a significare la massima altezza teorica alle quali potrebbero essere installate le pompe al di sopra del pelo libero del refluo. La massima altezza Za viene calcolata con l espressione: Z a = h a Y h t NPSHR nella quale si indica con h a : pressione atmosferica Y: perdite di carico in aspirazione h t : tensione di vapore NPSHR: NPSH richiesto dalla pompa per la portata di funzionamento La concezione dell impianto fa si che la pompa installata in vasca si trovi sotto battente, e non abbia quindi problemi di cavitazione per i punti di funzionamento individuati. Per garantire un maggior margine di sicurezza nei confronti della cavitazione si ritiene utile, nel caso di avviamento delle pompe con condotta di mandata vuota, sfruttare l inverter ed adottare una frequenza di funzionamento ridotta. Nel seguito sono rappresentate le curve caratteristiche dei diversi impianti al variare delle condizioni al contorno e per i diversi valori di scabrezza. 3.4 Risultati di calcolo Nei successivi paragrafi si riportano i risultati di calcolo relativi alle diverse stazioni di sollevamento Stazione di sollevamento nel comune di Lessolo Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. 13

15 Tab Caratteristiche dell impianto Portata nominale 700 l/s quota minima pompe 242,73 m.s.l.m quota massima pompe 244,7 m.s.l.m quota estradosso DN ,8 m.s.l.m quota massima piena 247,3 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 5,07 m 3,1 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 14

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17 Come si evince dai grafici, la pompa da 30 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 30 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 660 l/s ed un massimo di circa 770 l/s. La pompa di maggior potenza presenta punti di funzionamento fuori curva, per cui appare poco adatta alle geometrie dell impianto in oggetto Stazione di sollevamento nel comune di Fiorano Canavese Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 240 m.s.l.m quota massima pompe 242,8 m.s.l.m quota estradosso DN ,1 m.s.l.m quota massima piena 246,6 m.s.l.m quota magra a valle 241,45 m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima 7,1 m prevalenza geodetica minima 4,3 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 16

18 18,0 16,0 14,0 FIORANO-Curve di Funzionamento impianto per pompa 30 kw Curva impianto in caso di piena Curva impianto in caso di magra 50Hz 45Hz 40 Hz 35 Hz 30 Hz 12,0 ] [m 10,0 H za n v a le re 8,0 P 6,0 4,0 2,0 0, Portata singola pompa[l/s] 18,0 16,0 14,0 FIORANO - Curve di Funzionamento impianto per pompa 37 kw Curva impianto in caso di piena Curva impianto in caso di magra 50Hz 45Hz 40 Hz 35 Hz 30 Hz 12,0 ] [m 10,0 H za n v a le re 8,0 P 6,0 4,0 2,0 0, Portata singola pompa[l/s] 17

19 Come si evince dai grafici, la pompa da 37 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 37 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 600 l/s ed un massimo di circa 790 l/s. La pompa di minor potenza solleva una portata decisamente inferiore variabile tra un minimo di circa 520 l/s ed un massimo di circa 710 l/s, troppo basse rispetto alle indicazioni del progetto definitivo Sollevamento nel comune di Salerano Canavese Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 240,3 m.s.l.m quota massima pompe 242,5 m.s.l.m quota estradosso DN ,71 m.s.l.m quota massima piena 246,2 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 6,41 m 4,21 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto. Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 18

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21 Come si evince dai grafici, la pompa da 37 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 37 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 690 l/s ed un massimo di circa 800 l/s. La pompa di minor potenza solleva una portata decisamente inferiore variabile tra un minimo di circa 610 l/s ed un massimo di circa 720 l/s, troppo basse rispetto alle indicazioni del progetto definitivo Stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Ovest) Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 239 m.s.l.m quota massima pompe 241 m.s.l.m quota estradosso DN ,8 m.s.l.m quota massima piena 246,2 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 7,8 m 5,8 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto. Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 20

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23 Come si evince dai grafici, la pompa da 37 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 37 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 630 l/s ed un massimo di circa 740 l/s. La pompa di minor potenza solleva una portata decisamente inferiore variabile tra un minimo di circa 550 l/s ed un massimo di circa 660 l/s, troppo basse rispetto alle indicazioni del progetto definitivo Stazione di sollevamento nel comune di Banchette (Est) Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 239 m.s.l.m quota massima pompe 242,3 m.s.l.m quota estradosso DN ,32 m.s.l.m quota massima piena 246 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 7,32 m 4,02 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto. Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 22

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25 Come si evince dai grafici, la pompa da 30 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 30 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 570 l/s ed un massimo di circa 730 l/s. La portata sollevata con tale pompa è leggermente inferiore rispetto agli altri impianti, tuttavia la pompa di maggior potenza presenta punti di funzionamento fuori curva, per cui appare poco adatta alle geometrie dell impianto in oggetto Stazione di sollevamento nel comune di Pavone zona Cascine Verna Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 225,05 m.s.l.m quota massima pompe 227,2 m.s.l.m quota estradosso DN ,86 m.s.l.m quota massima piena 230 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 5,81 m 3,66 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto. Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 24

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27 Come si evince dai grafici, la pompa da 30 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 30 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 630 l/s ed un massimo di circa 750 l/s. La pompa di maggior potenza presenta punti di funzionamento fuori curva, per cui appare poco adatta alle geometrie dell impianto in oggetto Stazione di sollevamento nel comune di Pavone zona Borgata Molla Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 223,55 m.s.l.m quota massima pompe 227,2 m.s.l.m quota estradosso DN ,96 m.s.l.m quota massima piena 230,45 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 7,41 m 3,76 m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Sulla base dei dati sopra riportati si calcola la curva dell impianto. Si individuano i punti di funzionamento dell impianto ipotizzando l utilizzo di due differenti pompe di potenza rispettivamente di 30 kw e 37 kw. Si utilizzano pompe Flyght modello NP LT. Per la pompa da 30 kw si ha curve n girante 374 mm.. Per la pompa da 37 kw si ha curve n girante 396 mm.. Si considera il campo di funzionamento relativo ai diversi numero di giri delle pompe, consentito dall uso dell inverter (30/50 HZ) 26

28 27

29 Come si evince dai grafici, la pompa da 30 kw è più adatta all impianto in oggetto. Per cui si è optato per l installazione di 2 pompe di potenza pari a 30 kw. Con pompe di tale potenza l impianto funziona sollevando una portata variabile tra un minimo di circa 570 l/s ed un massimo di circa 740 l/s. La portata sollevata con tale pompa è leggermente inferiore rispetto agli altri impianti, tuttavia la pompa di maggior potenza presenta punti di funzionamento fuori curva, per cui appare poco adatta alle geometrie dell impianto in oggetto stazione di sollevamento nel comune di Montalto Dora Nella tabella sottostante si riportano le caratteristiche geometriche e funzionali dell impianto. Tab Caratteristiche dell impianto portata 700 l/s quota minima pompe 237,92 m.s.l.m quota massima pompe m.s.l.m quota estradosso DN ,33 m.s.l.m quota massima piena 230,45 m.s.l.m quota magra a valle - m.s.l.m lunghezza mandata DN 400 7,75 m lunghezza mandata DN ,45 m lunghezza mandata (2) DN m valvola a farfalla DN prevalenza geodetica massima prevalenza geodetica minima 7,41 m m scabrezza Strickler usati 70 scabrezza Strickler nuovi 100 k concentrate DN400 2,8 k concentrate DN700 tubo corto 1,1 k concentrate DN700 tubolungo 2,1 Per l impianto di Montalto, a prescindere dalle verifiche idrauliche si è optato per utilizzare lo stesso modello di pompa già installato. Si tratta di pompe Flyght modello NP LT di potenza di 30 kw. curve n girante 374 mm.. Tale scelta è motivata dalla volontà di installare nello stesso impianto pompe uguali interscambiabili. Si prevede comunque l installazione di inverter 28

30 3.5 Verifica del volume utile della vasca Normalmente negli impianti di sollevamento acque reflue, alimentate da tubazione con funzionamento a pelo libero, le pompe sommerse sono installate ad un livello altimetrico inferiore rispetto alla quota di scorrimento della condotta che alimenta l impianto di sollevamento. Tale installazione favorisce il regolare funzionamento a pelo libero della tubazione in arrivo, riducendo la possibilità di profili rigurgitati che possono creare condizioni di un funzionamento in pressione della condotta di adduzione. Normalmente quindi la corrente cade, creando un profilo di richiamo, nella camera di sollevamento. Solamente la stazione di sollevamento di Fiorano è stata realizzata secondo il suddetto principio funzionale. Nelle altre stazioni invece il piede di accoppiamento delle pompe si trova su un piano allineato con la quota di scorrimento della condotta di arrivo. Considerato che il motore della pompa deve essere raffreddato dal liquido stesso sollevato dall impianto, ragione per cui il motore deve essere sempre immerso, il livello minimo, al di sotto del quale la pompa deve assolutamente arrestarsi, è, nel caso specifico, abbondantemente superiore al 50 % del grado di riempimento della condotta di adduzione (tale condizione è garantita dal setto di stramazzo che alimenta la camera delle pompe). Il livello massimo, indicato nel progetto definitivo, è, nel caso più sfavorevole, superiore di 2 m. rispetto al livello minimo. In alcuni casi il progetto definitivo, secondo peraltro una logica funzionale non spiegata, prevede un dislivello superiore a 3 m.. Ciò significa che è previsto il funzionamento dell impianto con tubazione di arrivo completamente rigurgitata, con addirittura un funzionamento in pressione della tubazione. Tale logica di funzionamento presenta due importanti svantaggi. Il primo svantaggio è che si ammette un funzionamento in pressione di una tubazione nata per funzionare, come normalmente avviene per le condotte fognarie, con un profilo a pelo libero. Il funzionamento in pressione sollecita in modo anomalo la tubazione di drenaggio, favorendo la possibilità che si creino dissesti strutturali sulla condotta. L alternanza di funzionamento a pelo libero ed in pressione è la condizione sicuramente più gravosa per la durabilità della tubazione. Il secondo svantaggio è costituito dalla circostanza che fissare il massimo livello delle pompe ad uno quota che, in alcuni casi, è notevolmente superiore rispetto al piano campagna, significa preventivare il sistematico allagamento di alcune aeree sottese dall impianto fognario. 29

31 Tale problematiche non possono essere risolte se non con interventi strutturali sulle opere edili delle stazioni, non previste nel presente progetto. Per tale motivo, per quanto discutibili, si mantengono inalterate le logiche di esercizio delle stazioni, previste in progetto definitivo. Il volume utile della vasca, cioè quello compreso fra il livello più alto di avviamento e quello più basso di arresto, deve essere tenuto al valore minimo per garantire un soddisfacente lavoro delle pompe nelle condizioni più sfavorevoli del regime di afflusso, cioè quelle che generano il massimo numero di avviamenti orari delle elettropompe. Il volume utile richiesto per un elettropompa, cioè il volume compreso fra il suo livello di avvio e quello di arresto, dipende dalla portata media Q p della pompa in tale intervallo di livelli e dal numero massimo z di avviamenti orari che sono accettabili per il motore ed, in particolare, per il suo sistema di raffreddamento. Si può dimostrare che la durata minima del ciclo di pompaggio si verifica quando la portata in afflusso risulta pari a Q p /2. Nel caso quindi di una sola pompa installata, il volume utile V (m 3 ) è dato dalla espressione: V = Q p /(4z) Con Q p in m 3 /ora. Se la stazione è equipaggiata con due pompe uguali di cui una con funzione di riserva attiva, effettuando una permutazione automatica delle due elettropompe, il volume utile V può essere dimezzato. Nel caso in cui la stazione sia equipaggiata con pompe uguali che si avviano in sequenza all aumentare del livello idrico e si arrestano in sequenza al diminuire del livello, e le portate delle singole elettropompe variano di poco al variare del numero di elettropompe in esercizio, il volume utile totale V TOT è dato dalla espressione: V TOT = V + (n 1) H S In cui V è il volume utile richiesto per una pompa, n il numero di pompe, S la superficie della vasca e H il dislivello di avvio e di arresto. Nel caso specifico la camera pompa ha dimensioni 5.5 m. * 2.5 m. per una superficie S = m 2 30

32 H minimo è pari a 2 m.. Il volume utile effettivo è V TOT = m 2 * 2 m. = 27.5 m 3 Q p = 0.7 m 3 /s = 2520 m 3 /ora Il volume di calcolo della singola pompa risulta: V = Q p /(4z) = 21 m 3 ipotizzando un numeri di attachi orari massimo pari a 30. Il volume disponibile pari a 27.5 m è superiore al volume di calcolo. Si evidenzia che l ipotesi di 30 attacchi / stacchi orari non è assolutamente conservativa. Se si dovessero considerare un numero di attacchi / stacchi inferiore, il volume della camera sarebbe insufficiente. Da qui, forse, la condizione imposta dal progetto definitivo di avere livelli massimi nella camera superiori a 2 m. 3.6 Accessori idraulici In ogni singola stazione di sollevamento dovranno essere eseguite le necessarie opere di carpenteria idraulica per collegare in modo funzionale ed efficiente le due elettropompe sommergibili previste alla condotta di scarico DN 700 esistente, interrata al disotto della testa dell argine. Si precisa che la condotta di Lessolo non è DN 700 mm ma è DN 500 mm. Si precisa che la condotta di Banchette ovest e Pavone Perna non è DN 700 mm ma è DN 800 mm. Per evitare raccordi troncoconoci di convergenza, si è optato per mantenere il diametro della mandata esistente Caratteristiche generali dei materiali Tubazioni: acciaio non legato mat. Fe 410/360 Flange: norma UNI EN PN 10 mat. Fe 410/360 Verniciatura esterna: ciclo epossidico Valvolame: in ghisa 31

33 Stazioni di Salerano e Pavone Borgatta Molla In queste stazioni le opere di carpenteria idraulica riguardano la realizzazione della rete idrica completa di sollevamento costituita da: o n. 2 tronchetti diffusori DN 300/400; o n. 2 tubazioni di mandata DN 400 mm. dal tronchetto diffusore alla valvola di non ritorno; o n. 2 valvole di non ritorno tipo "Clapet" a sede inclinata DN 400 mm.; o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 2 saracinesche DN 400 mm.; o n. 1 Collettore finale DN700, con n 3 stacchi flangiati DN400, di cui uno con flangia cieca e n 2 stacchi flangiati DN100 di cui uno con flangia cieca - flange a norma UNI EN ; o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. o n. 1 Saracinesche DN 100 mm.; o n. 1 pezzo speciale di raccordo collettore/sfiato DN 100 mm.; o n. 1 Valvola di sfiato e ventilazione, a singola camera, movimentata direttamente dal fluido DN 100 mm.; Stazioni di Banchette ovest, Pavone Cascine Verna In queste stazioni le opere di carpenteria idraulica riguardano la realizzazione della rete idrica completa di sollevamento costituita da: o n. 2 tronchetti diffusori DN 300/400; o n. 2 tubazioni di mandata DN 400 mm. dal tronchetto diffusore alla valvola di non ritorno; o n. 2 valvole di non ritorno tipo "Clapet" a sede inclinata DN 400 mm.; o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 2 saracinesche DN 400 mm.; o n. 1 Collettore finale DN800, con n 3 stacchi flangiati DN400, di cui uno con flangia cieca e n 2 stacchi flangiati DN100 di cui uno con flangia cieca - flange a norma UNI EN ; o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. o n. 1 Saracinesche DN 100 mm.; 32

34 o n. 1 pezzo speciale di raccordo collettore/sfiato DN 100 mm.; o n. 1 Valvola di sfiato e ventilazione, a singola camera, movimentata direttamente dal fluido DN 100 mm.; Stazione di Lessolo In queste stazioni le opere di carpenteria idraulica riguardano la realizzazione della rete idrica completa di sollevamento costituita da: o n. 2 tronchetti diffusori DN 300/400; o n. 2 tubazioni di mandata DN 400 mm. dal tronchetto diffusore alla valvola di non ritorno; o n. 2 valvole di non ritorno tipo "Clapet" a sede inclinata DN 400 mm.; o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 2 saracinesche DN 400 mm.; o n. 1 Collettore finale DN500, con n 3 stacchi flangiati DN400, di cui uno con flangia cieca e n 2 stacchi flangiati DN100 di cui uno con flangia cieca - flange a norma UNI EN ; o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. o n. 1 Saracinesche DN 100 mm.; o n. 1 pezzo speciale di raccordo collettore/sfiato DN 100 mm.; o n. 1 Valvola di sfiato e ventilazione, a singola camera, movimentata direttamente dal fluido DN 100 mm.; Stazioni di Fiorano In queste stazioni le opere di carpenteria idraulica riguardano la realizzazione della rete idrica completa di sollevamento costituita da: o n. 2 tronchetti diffusori DN 300/400; o n. 2 tubazioni di mandata DN 400 mm. dal tronchetto diffusore alla valvola di non ritorno; o n. 2 valvole di non ritorno tipo "Clapet" a sede inclinata DN 400 mm.; o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 2 saracinesche DN 400 mm.; 33

35 o n. 1 Collettore finale DN700, con n 2 stacchi flangiati DN400, di cui uno con flangia cieca e n 2 stacchi flangiati DN100 di cui uno con flangia cieca - flange a norma UNI EN ; o n. 1 pezzo speciale DN 700 per deviazione collettore in progetto rispetto al tronco di condotta esistente; o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 1 Saracinesche DN 100 mm.; o n. 1 pezzo speciale di raccordo collettore/sfiato DN 100 mm.; o n. 1 Valvola di sfiato e ventilazione, a singola camera, movimentata direttamente dal fluido DN 100 mm.; Stazione di Banchette est In tale stazione esiste già una rete idrica di sollevamento così come descritto nel capitolo n. 2, pertanto le opere di carpenteria idraulica saranno mirate ad adeguare tale rete alle esigenze di installazione delle due elettropompe di progetto e sarà in specifico prevista la fornitura e posa di: o n. 2 tronchetti diffusori DN 300/400; o n 2 stacchi flangiati DN100 (uno con flangia cieca) - flange a norma UNI EN , da eseguire su collettore DN 700 esistente; o n. 2 valvole di non ritorno tipo "Clapet" a sede inclinata DN 400 mm; o n. 2 saracinesche DN 400 mm; o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. o n. 2 giunti di smontaggio DN 400 mm.; o n. 1 Saracinesche DN 100 mm.; o n. 1 pezzo speciale di raccordo collettore/sfiato DN 100 mm.; o n. 1 Valvola di sfiato e ventilazione, a singola camera, movimentata direttamente dal fluido DN 100 mm.; 34

36 3.6.6 Stazione di Montalto Dora Tale stazione, da poco ultimata, è già predisposta per l installazione delle due elettropompe in progetto. Pertanto, le opere di carpenteria idraulica si limitano alla fornitura e posa di: o n. 2 coppie di tubi guida (per il sollevamento delle pompe) in acciaio zincato a caldo di lunghezza adeguata. Materiali a completamento - tubo in PVC DN 100 mm forato, è installato all interno della stazione di sollevamento. All interno del tubo si posiziona la sonda di tipo piez6resistivo Varianti rispetto al progetto definitivo Per migliorare il funzionamento e la gestione degli impianti si sono apportate le seguenti varianti rispetto a quanto riportato nel progetto definitivo: 1. Si sono sostituite le valvole di ritegno a Clapet di tipo tradizionale in quanto, per garantire l'apertura del battente, le indicazioni dei fornitori indicano una velocità media di almeno 3 m/s; pertanto, le condizioni di funzionamento di progetto, che prevedono delle velocità medie di 2.7 m/s non garantivano un funzionamento corretto del sistema. Per lo stesso motivo, pur trattandosi di acque fognarie di tipo misto dove risulta essere applicazione principale, è stato escluso l'utilizzo di clapet a "palla" che hanno velocità di apertura addirittura maggiori intorno ai 3-4 m/s. Si è optato pertanto per un sistema a battente con sede inclinata che garantisce l'apertura del sistema con velocità medie di m/s, decisamente inferiori rispetto alle tipologie precedenti e congruenti con le velocità del fluido previste da progetto. 2. Si è inserito, su ciascuna condotta DN 400, un giunto di smontaggio per consentire la manutenzione, mediante smontaggio e successivo rimontaggio della valvola a saracinesca e del clapet 3. Si è inserito, su ciascuna condotta DN 700, uno sfiato con saracinesca. Lo sfiato è necessario per eliminare l aria che si può creare nella condotta di mandata per la turbolenza della confluenza del DN 400 nel DN 700. La saracinesca si rende necessaria per favorire, in 35

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