Tema: E giusto che il corso magistrale in comunicazione presso la nostra facoltà sia in inglese?
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- Luca Daniele Conte
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1 Tema: E giusto che il corso magistrale in comunicazione presso la nostra facoltà sia in inglese? Posizione del gruppo: CONTRO Composizione del gruppo: Michele Petrucci Valentina Viandante Corinne di Cesare Lorenzo Bazzano Francesco Alfredo Manieri Prima argomentazione 1 Premessa: Ogni studente per legge in Italia deve avere diritto allo studio. 2 Premessa: Il percorso universitario per essere fruttuoso non deve fornire agli studenti dei semplici contenuti. 3 Premessa: Erogare un corso di laurea interamente in lingua inglese va contro i principi costituzionali Italiani. :.(Tesi): Un università non può erogare un corso di laurea magistrale interamente in lingua inglese. Seconda Argomentazione 1 Premessa: La formazione universitaria corretta non è esclusivamente un passaggio di nozioni e contenuti ma una formazione tesa ad acquisire le capacità di rielaborazione dei contenuti stessi.
2 2 Premessa: Il rapporto tra lingua e pensiero è stretto, ed è quindi naturale che l elaborazione concettuale avvenga nella lingua madre. :.(Tesi): L uso esclusivo della lingua inglese porterebbe ad un impoverimento dell attività formativa. Terza Argomentazione 1 Premessa: Acquisire la padronanza di una lingua straniera, conoscere le sfumature che la caratterizzano e saper sostenere un dialogo interamente in lingua è molto difficile senza un istruzione adeguata. 2 Premessa: A differenza delle altre scuole europee dove si impara soprattutto a parlare e esprimersi, in Italia per studiare una lingua ci si focalizza troppo sulla scrittura e sulla grammatica. 3 Premessa: Mentre negli altri paesi nelle scuole superiori lo studio della lingua inglese è sempre presente, in Italia alcune scuole superiori non prevedono lo studio di questa lingua. :.(Tesi): La qualità del modello d insegnamento della lingua inglese in Italia è inferiore rispetto alle altre nazioni.
3 Quarta Argomentazione 1 Premessa: I docenti che non concordano con l insegnare le loro materie in inglese devono quasi sempre optare per l insegnamento nel triennio, dove invece si utilizza in via esclusiva l italiano. 2 Premessa: Molti docenti non avendo studiato in modo approfondito la lingua inglese nel loro periodo di studi, hanno più difficoltà nell insegnare discipline in lingua straniera. :.(Tesi): L uso esclusivo della lingua inglese in un corso di laurea causa disagi non solo agli studenti ma anche ad alcuni docenti. Quinta Argomentazione 1 Premessa: L uso esclusivo della lingua inglese in una laurea magistrale o in un dottorato di ricerca pone in posizione marginale la lingua ufficiale della Repubblica. 2 Premessa: L italiano va considerato come patrimonio storico-culturale, sia in senso statico, cioè come bene culturale da conservare, sia in senso dinamico, cioè come
4 elemento essenziale e conformante di un certo modo di pensare che è proprio di ogni lingua. 3 Premessa: Anche se molto importante, lo studio della lingua inglese non è l unico strumento utile alla formazione universitaria, bisogna invece rafforzare gli strumenti e i corsi già presenti nell università italiana. :.(Tesi): L apertura culturale delle università non si estende fino alla possibilità di sopprimere per interi corsi di laurea l utilizzo della lingua italiana. 1 Contro argomento: L insegnamento della lingua inglese in ambito universitario consolida la preparazione degli studenti e permette al paese di evolversi adeguandosi agli standard della globalizzazione. Argomentazione 6 (prima confutazione): E bene chiarire che l internazionalizzazione delle università Italiane non coincide con la loro anglicizzazione. Quando si parla di internazionalizzazione dei percorsi universitari, scatta immediato il corto circuito mentale lezioni in inglese. Ma in realtà non è così, poiché internazionalizzazione dovrebbe significare allargamento dei propri orizzonti verso ogni direzione, non soffermandosi esclusivamente su un unica lingua, affinché lo sguardo della cultura universitaria divenga realmente a 360 gradi.
5 2 Contro argomento: L insegnamento della lingua inglese in ambito universitario permette agli studenti di avere un futuro lavorativo migliore e porta il paese a maggiori guadagni economici. Argomentazione 7 (seconda confutazione): La colonizzazione linguistica inglese costa a noi italiani più di 60 miliardi di euro l anno, mentre la Gran Bretagna avendo abolito l insegnamento della lingua straniera dal 2004 risparmia 18 miliardi di euro ogni anno. Fonti: [1] Voce Lingue, quando il metodo di apprendimento fa la differenza raggiungibile al link: [2] Voce Tar di Milano sentenza laurea magistrale in inglese raggiungibile al link: urisprudenza/giurisdizioni_amministrative/0015_croce.pdf [3] Voce Perché gli italiani non parlano inglese raggiungibile al link: [4] Voce Le lingue: identità, emozioni e anima raggiungibile al link: [5] Voce E se le università italiane parlassero inglese? raggiungibile al link: [6] Voce Lingua inglese all università? Parere Accademia della Crusca raggiungibile al link: [7] Voce Manifestazioni per la democrazia linguistica raggiungibile al link: notizieera/centopercentoitaliano-it/133-manifestazione-per-la-democrazia-linguisticacontro-loccupazione-inglese-dellitalia-e-del-mondo.html
6 Svolgere un dialogo interamente in lingua inglese è molto difficile senza un istruzione adeguata. Nello studio della lingua inglese in Italia ci si focalizza troppo sulla scrittura e sulla grammatica. In Italia alcune scuole superiori non prevedono lo studio della lingua inglese. Ogni studente per legge in Italia deve avere diritto allo studio. Per essere fruttuoso il percorso universitario deve essere formativo e non selettivo. L uso esclusivo della lingua inglese in una laurea magistrale o in un dottorato di ricerca pone in posizione marginale la lingua ufficiale della Repubblica. L italiano va considerato come patrimonio storicoculturale: come bene culturale da preservare e come elemento conformante di un certo modo di pensare. Erogare un corso di laurea interamente in inglese va contro gli ideali costituzionali. Lo studio della lingua inglese non è l unico strumento utile alla formazione universitaria, bisogna invece rafforzare gli strumenti e i corsi già presenti nelle università italiane. La formazione universitaria corretta consiste nell acquisire le capacità di rielaborazione dei contenuti. E naturale che la rielaborazione dei contenuti avvenga nella lingua madre. I docenti che non concordano con l insegnare le loro discipline in inglese devono optare quasi sempre per l insegnamento nel triennio. Alcuni docenti faticano a spiegare in inglese dato che durante i loro studi non hanno potuto studiarlo in modo appropriato. Un università non può erogare un corso di laurea interamente in lingua inglese. L uso esclusivo della lingua inglese porterebbe ad un impoverimento dell attività formativa. La qualità d insegnamento della lingua inglese in Italia è inferiore rispetto alle altre Nazioni. L uso esclusivo dell inglese in un corso di laurea causa disaggi non solo agli studenti ma anche ad alcuni docenti. L apertura culturale delle facoltà non si estende fino alla possibilità di sopprimere per interi corsi di laurea l uso della lingua italiana. TESI SOSTENUTA: Non è giusto che il corso di laurea magistrale in comunicazione presso la nostra facoltà sia in lingua inglese.
7 Contro argomentazioni L internazionalizzazione delle università non coincide con la loro anglicizzazione. Confutazione del contro argomento 1 L insegnamento della lingua inglese in ambito universitario consolida la preparazione degli studenti e permette al paese di evolversi adeguandosi agli standard della globalizzazione. L ostentato insegnamento dell inglese porta l Italia ad una notevole perdita economica. L insegnamento della lingua inglese in ambito universitario permette agli studenti di avere un futuro lavorativo migliore e porta il paese a maggiori guadagni economici. Confutazione del contro argomento 2
8 Saggio argomentativo La disputa: E giusto che il corso magistrale in Comunicazione presso la nostra facoltà sia in inglese? Il principio di ufficialità della lingua italiana e la visione di quest'ultima come fattore identitario, fanno parte di un pensiero culturale radicato nella nostra Repubblica. In particolare l'articolo 1.comma 1 della legge numero 482/1999 ribadisce che l'ufficialità della lingua italiana non ha solo una funzione formale ma funge da criterio interpretativo generale delle disposizioni che prevedono l'uso di lingue minoritarie, fra cui anche l'inglese, evitando che esse possano essere intese come alternativa alla lingua italiana o comunque tali da porre in posizione marginale la lingua ufficiale della Repubblica. Per questi motivi erogare un corso di laurea magistrale interamente in lingua inglese, come avviene nella nostra facoltà di comunicazione, suscita forti perplessità dato che potrebbe causare dei seri danni all'identità culturale. Innegabile è il fatto che la lingua inglese sia predominante nelle comunicazioni, soprattutto in ambito scientifico, della ricerca e tecnologico, ma secondo il parere della professoressa Rita Librandi, rappresentante dell' Accademia della Crusca, nonché docente di Linguistica italiana e storia della lingua italiana ''l'avere una lingua unitaria come l'inglese nel settore della ricerca può costituire un vantaggio e in contemporanea anche un rischio, poiché potrebbe danneggiare le lingue locali nella formazione del lessico: se una lingua non è più in grado di produrre tecnicismi con estrema velocità quella lingua è a rischio e potrebbe diventare un dialetto''. Inserire nelle università
9 italiane corsi esclusivamente in lingua inglese porterebbe l'opinione pubblica a pensare che l'italiano sia una lingua di minore importanza, a tale proposito si esprime il professor Nicola De Blasi, italianista all' Università Federico II di Napoli, che afferma: ''il cambiamento di prestigio di una lingua spesso comincia per un effetto a valanga, se si comincia ad eliminare l'italiano dall'università iniziando a promuovere corsi esclusivamente in lingua inglese si potrebbe pensare che la lingua italiana non sia idonea a trasmettere determinati contenuti e che sia dunque una lingua di serie B.'' Sicuramente con l'inserimento della lingua inglese nelle università italiane aumenterebbe il numero degli studenti provenienti da paesi esteri, però poiché una lingua si definisce nel tramite tra l'individuo e la realtà esterna, l'ideale sarebbe offrire lezioni in lingua inglese solo nella fase iniziale, per insegnare poi nella lingua del posto, secondo il modello tedesco. Sarebbe quindi auspicabile preferire un integrazione delle lingue, piuttosto che l'esclusività di una lingua straniera. L'uso prevalente della lingua inglese nei corsi di laurea magistrale porterebbe inoltre ad un impoverimento dell'attività formativa, poiché la formazione non è un passaggio esclusivo di nozioni e contenuti ma un'attività tesa a far acquisire le capacità di rielaborazione dei contenuti stessi, cosa non possibile o molto difficile per uno studente costretto a dover studiare in una lingua straniera. Eliminando quindi l'italiano dai corsi universitari si corre il rischio di fare lezioni manualistiche utili solamente a trasmettere dei contenuti, ma non adatte a far acquisire la capacità di elaborare l'insieme dei concetti. Sarebbe invece opportuno investire di più nella ricerca, nella
10 mobilità degli studenti, nei dottorati internazionali e nelle lauree gemellate. Da non sottovalutare inoltre la qualità d insegnamento dell inglese all interno delle scuole italiane che purtroppo è inferiore rispetto alle altre nazioni, dove il metodo pedagogico è decisamente diverso. Noi italiani ci concentriamo troppo su scrittura e grammatica, mentre nelle altre nazioni gli studenti imparano soprattutto a parlare, applicando la lingua a situazioni reali. Abbiamo quindi l accademia contro l espressione orale e il dialogo. Due concetti perfettamente complementari, ma la mera conoscenza della struttura grammaticale di una lingua non permette di potersi esprimere nel migliore dei modi e questo è sicuramente più evidente nelle spiegazioni di materie tecniche, le quali richiedono forme specifiche di espressione. Nonostante sia di comune credenza che l insegnamento della lingua inglese nelle università consolidi la preparazione degli studenti fornendo loro una migliore prospettiva lavorativa, permettendo allo stesso tempo al paese di adeguarsi agli standard della globalizzazione con un conseguente aumento della ricchezza della Nazione stessa, è tuttavia opportuno chiarire che l internazionalizzazione delle università, che non coincide con la loro anglicizzazione, costa a noi italiani circa 60 miliardi di euro l anno, mentre paesi come la Gran Bretagna abolendo l insegnamento della lingua straniera dal 2004 risparmiano circa 18 miliardi di euro. Nonostante l inglese permetta indubbiamente di accrescere il proprio profilo culturale e lavorativo, numerose sono anche le problematiche legate all esclusività del suo insegnamento in ambito universitario: problematiche culturali,
11 d apprendimento e elevati costi economici; fattori certamente da considerare se si auspica ad ottenere una formazione completa.
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