SICUREZZA E IGIENE DEL LAVORO CONCETTI GENERALI
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- Berta Puglisi
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1 SICUREZZA E IGIENE DEL LAVORO CONCETTI GENERALI 1
2 CONCETTI GENERALI DEFINIZIONI (DLgs( 81/2008) PERICOLO PERICOLO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; AGENTE AGENTE E l agente chimico, fisico, o biologico presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute RISCHIO RISCHIO INFORTUNIO INFORTUNIO Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; E un evento improvviso e repentino, generalmente traumatico, che danneggia la salute di una persona. 2
3 Commento alla diapositiva n 2 Frequentemente Frequentemente i i termini termini PERICOLO PERICOLOe e RISCHIO RISCHIOvengono utilizzati utilizzati come come sinonimi; sinonimi; in in realtà realtà hanno hanno significati significati differenti. differenti. Le Le definizioni definizioni di di questi questi termini, termini, formulate formulate da da apposite apposite norme norme armonizzate armonizzate (riconosciute (riconosciute a a livello livello europeo), europeo), consentono consentono di di chiarirne chiarirne il il significato significato e e il il legame legame reciproco. reciproco. Il Il corretto corretto utilizzo utilizzo della della terminologia terminologia evita evita fraintendimenti fraintendimenti e e consente consente l adozione l adozione di di un un linguaggio linguaggio comune, comune, indispensabile indispensabile a a tutti tutti coloro coloro che, che, a a vari vari livelli, livelli, si si occupano occupano di di igiene igiene e e sicurezza sicurezza del del lavoro. lavoro. In In particolare particolare la la presenza presenza di di un un pericolo pericoloidentifica identifica unicamente unicamente una una ipotetica ipotetica possibilità possibilità di di danno, danno, mentre mentre la la definizione definizione di di rischio rischiocomporta comporta anche anche una una quantificazione quantificazione del del medesimo medesimo in in relazione relazione al al pericolo pericoloconsiderato. considerato. Esempio: Esempio: il il rumore rumoreè è di di per per se se un un pericolo. pericolo. Per Per quantificarne quantificarne il il rischio rischiooccorre occorre accertarne accertarne le le caratteristiche caratteristiche (es. (es. frequenza), frequenza), l entità l entità (es.livello, (es.livello, potenza, potenza, pressione, pressione, ecc), ecc), la la possibile possibile esposizione esposizione delle delle persone persone e e l entità l entità di di questa questa esposizione. esposizione. La La presenza presenza di di un un pericolo pericolonon non necessariamente necessariamente prevede prevede un un rischio rischio per per le le persone. persone. La La definizione definizione Fattore Fattore di di rischio rischio è è equiparabile equiparabile al al termine termine pericolo pericolo 3
4 Definizione di PERICOLO (D.Lgs. 81/2008) esempio proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni 4
5 Definizione di RISCHIO (D.Lgs. 81/2008) probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione 5
6 CONCETTI GENERALI -DEFINIZIONI- Salute stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità; Danno Lesione fisica e/o alterazione dello stato di salute 6
7 DEFINIZIONI DI SICUREZZA Situazione in cui i rischi sono stati eliminati o ridotti al minimo possibile per quanto permesso dallo stato dell arte delle conoscenze tecniche e dall applicazione delle migliori tecnologie, compatibilmente con le necessità delle attività da svolgere, in altri termini è la Condizione in sono evitate le interazioni tra persone, attrezzature e macchinari materiali e ambienti che possono causare danni a persone o al sistema LA SICUREZZA SUL LAVORO È LA PROBABILITÀ DI NON ARRECARE UN DANNO SIGNIFICATIVO AL LAVORATORE. 7
8 8
9 La legge di Murphy «Edward A. Murphy Jr. era uno degli ingegneri degli esperimenti con razzo-su-rotaia fatti dalla U.S. Air Force nel 1949 per testare la tolleranza del corpo umano all'accelerazione (USAF project MX981). Un esperimento prevedeva un set di 16 accelerometri montati su diverse parti del corpo del soggetto. C'erano due maniere in cui ciascun sensore poteva essere incollato al suo supporto, e metodicamente qualcuno li montava tutti e 16 nella maniera sbagliata. «se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno lo farà.» Murphy pronunciò la prima versione della sua storica frase, che fu riportata dal soggetto del test (il maggiore In pochi mesi "La Legge di MurphyJohn Paul Stapp) a una conferenza stampa pochi giorni più tardi. " si diffuse in tutti gli ambienti dell'ingegneria aerospaziale. Furono prodotte molte varianti. La maggior parte sono variazioni del genere "Se qualcosa può andare storto allora lo farà"; questa è qualche volta conosciuta come legge di Finagle o legge di Sod. 9
10 FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO ATTREZZATURE, MACCHINE, IMPIANTI UOMO RISCHIO AMBIENTE 10
11 Commento alla diapositiva n 9 Un Un rischio rischio si si caratterizza caratterizza normalmente normalmente in in ragione ragione della della presenza presenzacontemporanea di di diversi diversi fattori fattori.. Tutti Tutti i i singoli singoli fattori fattori che che contribuiscono contribuiscono a a determinare determinare un un rischio rischio sono sono riconducibili riconducibili a a tre tre grandi grandi gruppi: gruppi: ambiente, ambiente, uomo, uomo, attrezzature attrezzature macchine macchine impianti. impianti. Ambiente: Ambiente: illuminazione, illuminazione, rumore, rumore, aspetti aspetti strutturali, strutturali, ecc. ecc. del del luogo luogo possono possono essere essere all origine all origine oo quantomeno quantomeno favorire favorire il il verificarsi verificarsi di di danni danni alla alla salute salute dell uomo. dell uomo. Uomo: Uomo: ovviamente ovviamente la la sola sola presenza presenza o o assenza assenza di di persone persone determina determina di di per per se se la la possibilità possibilità o o meno meno di di rischi. rischi. Oltre Oltre a a questo questo i i comportamenti comportamenti delle delle persone persone sono sono fondamentali fondamentali nell incrementare nell incrementare ovvero ovvero limitare limitare l entità l entità di di un un rischio. rischio. Attrezzature, Attrezzature, macchine, macchine, impianti: impianti: è è facilmente facilmente intuibile intuibile che che l adozione l adozione e e l uso l uso di di apparecchiature apparecchiature con con diverso diverso grado grado di di sicurezza sicurezza determina determina automaticamente automaticamente una una diversa diversaentità entità di di rischio rischio e e di di conseguenza conseguenza una una diversa diversa probabilità probabilità di di provocare provocare danni danni alla alla salute. salute. 11
12 Commento alla diapositiva n 6 Tutti Tutti i i fattori fattori di di rischio rischio (pericoli) (pericoli) di di origine origine occupazionale occupazionale possono possono essere essere ricondotti ricondotti alle alle categorie categorie elencate elencate e e determinano determinano rischi rischi a a seconda seconda dell agente dell agenteche che li li origina. origina. Ad Ad ognuna ognuna di di queste queste categorie categorie fanno fanno quindi quindi riferimento riferimento diversi diversi fattori fattori di di rischio. rischio. Questa Questa suddivisione suddivisione consente consente la la scelta, scelta, in in tutte tutte le le fasi fasi di di intervento intervento (individuazione, (individuazione, valutazione, valutazione, stima, stima, controllo, controllo, ecc.), ecc.), delle delle professionalità professionalità più più adatte adatte in in relazione relazione alle alle conoscenze conoscenze specifiche. specifiche. 12
13 I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO Indice del T.U. 81/08 TITOLO I PRINCIPI COMUNI TITOLO II LUOGHI DI LAVORO TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DPI TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI TITOLO V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI (VDT) 13
14 I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO TITOLO VIII AGENTI FISICI Rumore Vibrazioni Campi elettromagnetici Radiazioni ottiche artificiali TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE 14
15 CLASSIFICAZIONE GENERALE DEI FATTORI DI RISCCHIO RISCHI PER PER LA LA SICUREZZA DEI DEI LAVORATORI RISCHI PER PER LA LA SALUTE DEI DEI LAVORATORI ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI 15
16 I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO I rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative in un determinato luogo di lavoro, possono essere suddivisi in macro-categorie: RISCHI CONNESSI ALL ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO FISICO RISCHIO INFORTUNI RISCHIO CHIMICO/BIOLOGICO RISCHIO INCENDIO 16
17 RISCHIO INFORTUNI IMPIGLIAMENTO INTRAPPOLAMENTO SCHIACCIAMENTO ATTORCIGLIAMENTO MECCANICO TRASCINAMENTO CESOIAMENTO PROIEZIONE ATTRITO --ABRASIONE URTO URTO CONTATTO --TAGLIO PERFORAZIONE ELETTRICO CONTATTO DIRETTO CONTATTO INDIRETTO 17
18 RISCHIO CHIMICO Rischio dovuto a sostanze inquinanti che che interagiscono con con l organismo umano e che che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili GAS VAPORI Saldatura: Ossidi di Carbonio,Ossidi di Azoto Uso di solventi: Laboratorio di chimica, Vernici AEROSOL POLVERI FIBRE NEBBIE FUMI Argilla, Plastica, Legno Minerali (Amianto) Lavoraz. con impiego di olii, Fitofarmaci Saldatura, Stampaggio a caldo plastica 18
19 RUMORE MICROCLIMA ILLUMINAZIONE RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI VIBRAZIONI MACCHINE, IMPIANTI TEMPERATURA, UMIDITA, VENTILAZIONE ABBAGLIAMENTO, LUCE SCARSA CAMPI ELETTROMAGNETICI, RAGGI X, X, LASER RISCHIO FISICO UTENSILI AD AD ARIA COMPRESSA VIDEOTERMINALI 19
20 RISCHIO BIOLOGICO BATTERI FUNGHI MUFFE VIRUS LAVORAZIONI CON CON OLII OLII PRODOTTI ANIMALI PROVENIENZA UMANA LAVORAZIONI ALIMENTARI PRODOTTI ANIMALI LAVORAZIONI AGRICOLE PRODOTTI ANIMALI PROVENIENZA UMANA PARASSITI LAVORAZIONI CON CON ANIMALI PROVENIENZA UMANA 20
21 RISCHIO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO ANSIA RESPONSABILITA Rischio da stress lavoro-correlato MANSIONI SUPERIORI RITMI ECCESSIVI LAVORO A COTTIMO MONOTONIA RIPETITIVITA CATENA DI DI MONTAGGIO TURNI DI DI LAVORO LAVORO NOTTURNO 21
22 RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CARATTERISTICHE DEL CARICO PESO AFFERRABILITA FORMA/INGOMBRO ESIGENZE OPERATIVE AMPIEZZA SPOSTAMENTO FREQUENZA SPOSTAMENTO MODALITA SPOSTAMENTO FORMAZIONE PERSONE CORRETTEZZA DEI DEI MOVIMENTI SCELTA MODALITA OPERATIVE 22
23 Commento alle diapositive n 8, 9, 10, 11, 12, 13 A titolo titolo esemplificativo esemplificativo per per le le categorie categorie di di rischio rischio occupazionale, occupazionale, suddivise suddivise a a loro loro volta volta per per agenti, agenti, sono sono stati stati abbinate abbinate lavorazioni, lavorazioni, sostanze sostanze o o altro altro a a cui cui queste queste fanno fanno riferimento riferimento ovvero ovvero ne ne derivano. derivano. Ove Ove possibile, possibile, quanto quanto rappresentato rappresentato fa fa riferimento riferimento alla alla realtà realtà scolastica scolastica tenendo tenendo conto conto delle delle normali normali attività attività didattiche didattiche o o propedeutiche. propedeutiche. E E naturalmente naturalmente possibile possibile che che alcune alcune attività attività o o situazioni situazioni sfuggano sfuggano all inquadramento all inquadramento illustrato illustrato che, che, per per quanto quanto completo, completo, non non può può essere essere esaustivo. esaustivo. 23
24 RAPPORTO RISCHIO --DANNO CAUSA Rischio EFFETTO Danno CHIMICO FISICO FISICO BIOLOGICO INFORTUNI INFORTUNIO MALATTIA PROFESSIONALE ORGANIZZAZIONE DEL DEL LAVORO MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI MALATTIA ASPECIFICA 24
25 Commento alla diapositiva n 15 Tra Tra Rischio Rischio e e Danno Dannoesiste un un chiaro chiaro rapporto rapporto riconducibile riconducibile al al binomio binomio causa causa effetto. effetto. E E bene bene tenere tenere in in considerazione considerazione che che la la contemporanea contemporanea presenza presenza di di diversi diversi rischi, rischi, in in alcuni alcuni casi, casi, può può favorire favorire un un effetto effetto sinergico sinergico in in termini termini del del verificarsi verificarsi di di eventuali eventuali danni danni alla alla salute salute degli degli operatori. operatori. Inoltre Inoltre è è importante importante sottolineare sottolineare che che alcuni alcuni agenti agenti possono possono a a seconda seconda delle delle modalità modalità di di esposizione esposizione essere essere all origine all origine di di infortuni infortuni oppure oppure di di malattie malattie professionali professionalima ma anche anche di di favorire favorire l evoluzione l evoluzione di di malattie malattie aspecifiche. aspecifiche. 25
26 RISCHIO INFORTUNI FATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALE RISCHIO da da MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI RISCHIO RISCHIO CHIMICO CHIMICO RISCHIO legato a ORGANIZZAZIONE DEL DEL LAVORO RISCHIO FISICO RISCHIO BIOLOGICO 26
27 DANNO Lesione fisica o alterazione dello stato di di salute INFORTUNIO Incidente determinato da una causa violenta in in occasione di di lavoro dal quale derivi la la morte o una invalidità permanente o una inabilità temporanea 27
28 MALATTIA PROFESSIONALE Malattia causata da da attività lavorativa dalla quale derivi la la morte o l invalidità permanente o l inabilità temporanea Per Per provocare una una malattia professionale i i fattori di di rischio devono essere presenti nell ambiente in in determinate quantità Es: Es: Asbestosi Saturnismo Ipoacusia MALATTIA ASPECIFICA Insieme di di malattie fisiche o psichiche non direttamente collegabili ad ad una causa determinata, ma ma riconducibili almeno in in parte ad ad uno o più fattori presenti nell ambiente di di lavoro Es: Stanchezza Es: Stanchezza Insonnia 28
29 Commento alle diapositive n 17 e 18 Le Le definizioni definizioni di di infortunio, infortunio, malattia malattia professionale, professionale, malattia malattia aspecifica,consentono anche anche di di chiarire chiarire il il rapporto rapporto tra tra i i vari vari agenti agenti (cause), (cause), ed ed i i danni danni da da essi essi derivati derivati (effetti). (effetti). Un Un elemento elemento fondamentale fondamentale che che facilita facilita la la distinzione distinzione tra tra l infortunio l infortunio e e la la malattia malattia professionale professionale è è sicuramente sicuramente il il tempo tempo d esposizione d esposizione all agente all agente pericoloso. pericoloso. Es. Es. l esposizione l esposizione ad ad un un rumore rumore elevatissimo elevatissimo (boato), (boato), che che si si esaurisce esaurisce in in un un tempo tempo limitatissimo limitatissimo può può determinare determinare una una lesione lesione all apparato all apparato uditivo uditivo ed ed un un conseguente conseguente deficit deficit funzionale. funzionale. Tale Tale danno dannova va classificato classificato come come infortunio. infortunio. L esposizione L esposizione prolungata prolungata (diverse (diverse ore ore al al giorno, giorno, per per diversi diversi mesi mesi o o meglio meglio anni) anni) a a elevati elevati livelli livelli di di rumore rumore può può determinare determinare una una perdita perdita di di capacità capacità uditiva. uditiva. Tale Tale danno danno va va classificato classificato come come malattia malattia professionale. professionale. In In ognuno ognuno dei dei casi casi citati citati l agente l agente causa causaè è comunque comunque il il rumore rumore (agente (agente fisico). fisico). Lo Lo stesso stesso meccanismo meccanismo d azione d azione potrebbe potrebbe essere essere citato citato in in modo modo esemplificativo esemplificativo per per diversi diversi agenti agenti chimici, chimici, sia sia nel nel verificarsi verificarsi di di infortuni infortuni che che di di malattie malattie professionali. professionali. In In ambiente ambiente scolastico, scolastico, soprattutto soprattutto in in ragione ragione di di tempi tempi di di esposizione esposizione limitati limitati ad ad eventuali eventuali agenti, agenti, chimici chimici o o fisici, fisici, sono sono rari rari i i casi casi di di malattia malattia professionale. professionale. 29
30 INTERVENTO DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RISCHIO EVENTO ESPOSIZIONE DANNO Prevenzione Protezione 30
31 Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno; PREVENZIONE PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA 31
32 Commento alla diapositiva n 31 Tutte Tutte le le azioni azioni da da attivare attivare per per eliminare eliminare o o ridurre ridurre i i rischi rischi vanno vanno classificate classificate sotto sotto il il termine termine Prevenzione. Prevenzione. Nella Nella definizione definizione prevenzione prevenzione primaria primariasono sono comprese comprese tutte tutte le le misure misure strutturali, strutturali, operative operative o o gestionali gestionali e e le le disposizioni disposizioni che che a a vario vario titolo titolo e e con con diverse diverse modalità modalità contribuiscono contribuiscono ad ad eliminare eliminare o o ridurre ridurre i i rischi. rischi. Nella Nella definizione definizione prevenzione prevenzione secondaria secondariavanno comprese comprese tutte tutte quelle quelle attività attività sanitarie sanitarie tese tese ad ad accertare accertare eventuali eventuali stati stati di di salute salute che che predispongono predispongono gli gli operatori operatori a a specifiche specifiche malattie malattie di di tipo tipo professionale professionale ovvero ovvero ad ad accertare accertare stati stati definiti definiti preclinici preclinici che che preludono preludono quindi quindi all insorgenza all insorgenza di di malattie malattie professionale professionale dovute dovute all esposizione all esposizione agli agli agenti agenti presenti presenti sul sul luogo luogo di di lavoro. lavoro. 32
33 PREVENZIONE PRIMARIA Insieme di di azioni e/o e/o interventi per per la la riduzione dei dei rischi negli ambienti di di lavoro (es. (es. relativo relativo ad ad inquinanti inquinanti aerodispersi) aerodispersi) Interventi alla sorgente Interventi sulla propagazione Eliminazione sostanza nociva nociva Modifica processo produttivo Modifica impianto Modifica organizz. lavoro lavoro Aspirazione localizzata Ventilazione generale Modifica organizz. lavoro lavoro Manutenzione Pulizia Pulizia Controllo ritmi ritmi produttivi Spazio Spazio Lay-out Lay-out Interventi sull uomo Dispositivi di di protezione individuale Chiusura in in cabina cabina Modifica organizz. lavoro lavoro Riduzione tempo tempo di di esposizione Informazione 33
34 Commento alla diapositiva n 33 La La prevenzione prevenzione primaria primaria deve deve seguire seguire un un importante importante principio principio che che prevede prevede in in primo primo luogo luogo l intervento l intervento alla alla fonte fonte del del rischio, rischio, dando dando priorità priorità alle alle azioni azioni che che tendono tendono ad ad eliminare eliminare il il rischio rischio stesso; stesso; in in secondo secondo luogo luogo è è necessario necessario agire agire in in modo modo da da evitare evitare la la propagazione propagazione del del rischio rischio cercando cercando di di contenerli contenerli e e circoscriverli; circoscriverli; infine infine quando, quando, non non vi vi sono sono altre altre possibilità, possibilità, occorre occorre intervenire intervenire sulle sulle persone persone in in modo modo da da fornire fornire possibilità possibilità o o strumenti strumenti anche anche culturali culturali tesi tesi alla alla riduzione riduzione del del rischio rischio medesimo. medesimo. Una Una sequenza sequenza di di azioni azioni nel nel corretto corretto ordine ordine d applicazione d applicazione viene viene indicata indicata dall art.3 dall art.3 del del D.Lgs.626/94 D.Lgs.626/94 che che per per comodità comodità viene viene riassunto riassunto e e riprodotto riprodotto nella nella diapositiva diapositiva seguente. seguente. 34
35 Principi generali di di PREVENZIONE Eliminazione del del rischio Riduzione del del rischio alla fonte Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive e organizzative) Sostituzione del del pericoloso con il il meno o il il non pericoloso Rispetto dei dei principi ergonomici Priorità delle misure di di protezione collettiva Limitazione al al minimo del del numero degli esposti Uso limitato di di agenti chimici, fisici, biologici Controllo sanitario dei dei lavoratori in in funzione dei dei rischi, ecc. 35
36 PREVENZIONE SECONDARIA Ricerca di dialterazioni precliniche negli organi, prima che che si si manifesti la la malattia SORVEGLIANZA SANITARIA per per gli gli esposti a fattori di di rischio professionali --Accertamenti Sanitari Preventivi: prima dell assunzione per per il il rilascio dell idoneità --Accertamenti Sanitari Periodici: per per la la verifica e il il controllo dello stato di di salute 36
37 INDICATORI DEL RISCHIO INFORTUNISTICO N. N. INFORTUNI INFORTUNI I.I. I.I. = x N. N. LAVORATORI LAVORATORI A RISCHIO RISCHIO N. N. INFORTUNI INFORTUNI I.F. I.F. = x N. N. ORE ORE LAVORATE LAVORATE INDICE DI INCIDENZA INDICE DI FREQUENZA GG.ASS.TEMP.+GG.ASS.PERM+75.(%INV.)+7500.(N.DECESSI) I.G. I.G. = x N. N. ORE ORE LAVORATE LAVORATE INDICE DI GRAVITA GG.ASS.TEMP. GG.ASS.TEMP. + GG.ASS.PERM. GG.ASS.PERM. I.G.S.=.= x N. N. ORE ORE LAVORATE LAVORATE INDICE DI GRAVITA SEMPLIFICATO GG.ASS.TEMP. GG.ASS.TEMP. + GG.ASS.PERM. GG.ASS.PERM. D.M. = N. N. INFORTUNI INFORTUNI DURATA MEDIA 37
38 Commento alla diapositiva n 37 L unico L unico modo modo per per valutare valutare correttamente correttamente l andamento l andamento infortunistico infortunistico è è legato legato all uso all uso di di indicatori indicatori che che esprimano esprimano l accaduto l accaduto in in modo modo da da tenere tenere conto conto dei dei parametri parametri fondamentali. fondamentali. La La valutazione valutazione degli degli infortuni infortuni fatta fatta unicamente unicamente attraverso attraverso la la lettura lettura del del numero numero dei dei medesimi medesimi non non consente consente alcuna alcuna considerazione considerazione valida. valida. Per Per tali tali motivi motivi sono sono stati stati individuati individuati alcuni alcuni indici indici che che consentono consentono oltre oltre alla alla valutazione valutazione nel nel tempo tempo del del fenomeno fenomeno infortunistico infortunistico anche anche la la possibilità possibilità di di confrontare confrontare risultati risultati con con altre altre realtà realtà anche anche di di diversa diversa entità entità (es. (es. diverso diverso numero numero di di operatori operatori esposti esposti a a rischio). rischio). Purtroppo Purtroppo non non esiste esiste un un unico unico indicatore indicatore in in grado grado di di rappresentare rappresentare compiutamente compiutamente la la situazione situazione infortunistica, infortunistica, per per fare fare analisi analisi approfondite approfondite è è necessario necessario fare fare uso uso di di più più indicatori indicatori in in grado grado di di esprimere esprimere sia sia la la frequenza frequenza che che la la gravità gravità degli degli accadimenti. accadimenti. Gli Gli indici indici rappresentati rappresentati sono sono il il frutto frutto di di una una lunga lunga esperienza esperienza nell analisi nell analisi degli degli infortuni; infortuni; Sono Sono gli gli indici indici attualmente attualmente utilizzati utilizzati e e provenienti provenienti da da apposita appositanormazione (UNI (UNI 7249) 7249) 38
39 A PROPOSITO DI PERICOLI.. Il proprio lavoro comporta dei pericoli, ma esiste di peggio. 39
40 Se pensate di aver avuto una cattiva giornata di lavoro..., vi sbagliate!!! 40
41 COFFE BREAK 41
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