VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE: CONFRONTO TRA MISURAZIONI SUL CAMPO E USO DI BANCHE DATI
|
|
- Agnese Miele
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Vol. 4, n. 2, VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE: CONFRONTO TRA MISURAZIONI SUL CAMPO E USO DI BANCHE DATI Luigi Monica*, Pietro Nataletti**, Giuseppe Vignali*** * Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), Dipartimento Tecnologie di Sicurezza, Roma ** Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), Dipartimento Igiene del Lavoro, Laboratorio Agenti Fisici, Monte Porzio Catone (Roma) *** Università degli Studi di Parma, Dipartimento Ingegneria Industriale, Parma (Parole chiave: vibrazioni, macchine, valutazione del rischio, D.Lgs. 187/05) Nota: il presente lavoro è stato predisposto prima dell entrata in vigore del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha abrogato il D.Lgs. 187/05. I risultati sono comunque un valido riferimento operativo per chi dovrà effettuare la valutazione del rischio da vibrazioni presso la propria azienda. Bisognerà però considerare, in base all art. 201 del Titolo VIII Capo III del D.Lgs. 81/08, che il valore limite giornaliero di esposizione A (8) al corpo intero è stato ridotto a 1,0 m/s 2. SINTESI Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 CONTESTO - Nonostante i continui progressi della tecnologia tesi a garantire sempre più sicurezza e benessere per i lavoratori, durante l utilizzo di un attrezzatura di lavoro sono ancora presenti molteplici situazioni pericolose per la salute di chi vi opera. Tra queste può essere sicuramente annoverata quella relativa all esposizione alle vibrazioni meccaniche. Molti studi hanno evidenziato che l ampio utilizzo in campo industriale, agricolo e forestale di utensili vibranti, come ad esempio di veicoli e macchine varie sul posto di lavoro, comportano l insorgenza di disturbi o l accentuazione di sintomatologie preesistenti. OBIETTIVI - L obiettivo del lavoro è quello di presentare un confronto tra le due tipologie di valutazione di tale rischio previste ad oggi dalla legge: misurazioni dirette e ausilio di banche dati. METODI - In quest ottica attraverso i risultati delle misurazioni eseguite direttamente sul campo per la valutazione del rischio da vibrazioni, realizzata presso un azienda metalmeccanica tipo, che opera per il settore dell industria delle acque minerali e delle bevande, si individueranno i vantaggi e i limiti operativi dovuti all utilizzo delle banche dati. RISULTATI - Il presente lavoro può configurarsi, quindi, come un riferimento operativo per chi dovrà effettuare la valutazione del rischio da vibrazioni presso la propria azienda. BOW PO/base indexing: EUOSHA - OSH: Valutazione dell'esposizione (OSH: 12841E); Vibrazione dell'intero corpo ( OSH: 41641D); Rischi fisici (OSH: 40281B); Rischi derivanti da impianti, macchinari e attrezzature di lavoro (OSH: 41681B); Misura delle vibrazioni (OSH: 13321E) CIS: Valutazione dell'esposizione (CIS: Qrae); Vibrazioni del corpo intero (CIS: Bazaw); Misurazione delle vibrazioni (CIS: Qanu); Rischi meccanici (CIS: Yac); Rischi fisici (CIS: Yp) NACE - ATECO: Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (ATECO: 29); Industrie alimentari e delle bevande (ATECO: 15) 55
2 INTRODUZIONE Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche rispetto ad un punto di riferimento, determinate da onde di pressione che si trasmettono attraverso corpi solidi; le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni possono essere libere o forzate, ossia influenzate da una forza esterna come nel caso dell utilizzo di strumenti da parte di un lavoratore [1]. L energia di vibrazione viene trasmessa al corpo umano tramite il contatto con un utensile o una superficie vibrante; il nostro corpo, come molti sistemi meccanici, ha la capacità di smorzare le oscillazioni riducendone così l ampiezza. Nella posizione eretta gli arti inferiori smorzano le vibrazioni verticali mentre quelle orizzontali, che si trasmettono prevalentemente attraverso le mani, si riducono progressivamente nelle stesse, sui gomiti e sulle spalle. Ogni parte del corpo ha una propria frequenza di oscillazione per cui anche le reazioni alle vibrazioni risultano diverse a seconda delle regioni interessate. Ad esempio la frequenza di risonanza degli organi addominali è di 4-8 Hz, quella delle spalle è di 4-5 Hz, per la testa si ha una frequenza di Hz, mentre per le gambe, a seconda dell angolatura, si va dai 2 ai 20 Hz [2]. L insieme che si sviluppa tra il corpo e le strutture che ad esso trasmettono le vibrazioni è quello tipico di un sistema a più gradi di libertà e proprio per questo il numero di coordinate indipendenti richieste per rappresentare la configurazione di un corpo umano durante l oscillazione è molto variabile. A bassa frequenza il corpo umano risponde come una massa unica ed omogenea e la muscolatura scheletrica compensa facilmente la forza applicata. Tra i 2 e gli 80 Hz la muscolatura volontaria non riesce più a controllare i movimenti oscillatori delle varie parti del corpo che quindi non si comporta più come un unica struttura, ma come un insieme di masse suscettibili di movimento relativo [3]. Al di sopra degli 80 Hz le vibrazioni vengono efficacemente smorzate e la zona interessata è limitata alle immediate adiacenze del punto di contatto con il corpo vibrante; in questo caso gli effetti sono diversi a seconda che le vibrazioni siano localizzate o generalizzate [4]. Per poter, quindi, valutare l effetto delle vibrazioni sull uomo bisogna quindi considerare diversi parametri quali: la regione d ingresso delle vibrazioni e la loro direzione lungo il sistema di coordinate (assi x, y, z); le caratteristiche fisiche delle vibrazioni (frequenza ed accelerazione, eventuale presenza di vibrazioni impulsive); le caratteristiche meccaniche del corpo umano (frequenza caratteristica dei singoli organi, smorzamento, trasmissibilità ed impedenza); la durata dell esposizione; la modalità di trasmissione. La valutazione di tutti questi parametri può essere non agevole e l interpretazione dei dati ottenuti può risultare assai complessa, proprio per questo esistono criteri generali da seguire. La prima fase è la determinazione del livello della vibrazione che normalmente si ottiene misurando la sua accelerazione lungo ognuno dei tre assi. Nel presente studio l accelerazione è il parametro più importante per la valutazione della risposta corporea alle vibrazioni in quanto l uomo avverte più la variazione di uno stimolo che il suo perdurare. Le vibrazioni sono classificate in quelle trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo intero. Le prime possono essere differenziate a seconda che le stesse siano trasmesse al sistema mano-braccio attraverso: le impugnature (macchine utensili portatili), il materiale tenuto in mano dall addetto e sottoposto a lavorazione (macchine utensili fisse), le stegole, il manubrio, il volante (macchine semoventi, mezzi di trasporto). 56
3 Le seconde, invece, sono causate principalmente dal sistema di propulsione del mezzo di trasporto o del macchinario industriale e dagli scuotimenti dovuti alle irregolarità del terreno. A seconda dell elemento vibrante e della posizione della persona (seduta o eretta) tali vibrazioni si trasmettono attraverso pavimenti e pedane (piedi) o attraverso sedili (fondoschiena) [5]. A titolo esemplificativo di seguito si riportano alcuni settori, che espongono i lavoratori a vibrazioni trasmesse al corpo intero: edilizia e lavorazione di materiali lapidei (ruspe, pale meccaniche, escavatori), agricoltura (trattori, mietitrebbiatrici), cantieristica e movimentazione industriale (carrelli elevatori, perforatori, gru), lavorazioni industriali (presse, compressori, impianti di laminazione). 1. MATERIALI E METODI 1.1 La normativa tecnica di riferimento per la valutazione del rischio da vibrazione meccaniche Per eseguire la valutazione dei rischi connessi all utilizzazione di macchine vibranti che interessano un solo braccio o entrambe le braccia contemporaneamente si fa riferimento alle disposizioni delle norme UNI EN ISO : Vibrazioni meccaniche - Misurazione e valutazione dell esposizione dell uomo alle vibrazioni trasmesse alla mano - Parte 1: Requisiti generali e UNI EN ISO : Vibrazioni meccaniche - Misurazione e valutazione dell esposizione dell uomo alle vibrazioni trasmesse alla mano - Parte 2: Guida pratica per la misurazione al posto di lavoro. La prima stabilisce i criteri attraverso cui procedere alla valutazione e registrazione dell esposizione alle vibrazioni che interessano la mano su tre assi ortogonali. Per garantire l uniformità delle misurazioni viene fornita sia la ponderazione della frequenza sia i filtri di limitazione di banda [6]. L obiettivo è quello di garantire l utilizzazione di tali parametri in un intervallo piuttosto ampio: da 8 Hz a 1000 Hz. L esposizione a vibrazioni mano-braccio viene quantificata mediante la valutazione dell accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro, convenzionalmente denotata con il simbolo A(8), la cui espressione matematica è data da: A(8) = A (W)sum. [m/s 2 ] dove: T e : Durata complessiva giornaliera di esposizione alla vibrazione A (w)sum [h] 8 : Durata di riferimento [h] A (w)sum :(awx 2 + awy 2 + awz) 2 1/2 a wi : Valore quadratico medio (r.m.s) dell accelerazione ponderata in frequenza [m/s 2 ] lungo l asse i = x, y, z. T e 8 Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati La seconda norma descrive sempre per il sistema mano-braccio le procedure per determinare l esposizione giornaliera per ciascuna operazione al fine di calcolare il valore complessivo di 57
4 vibrazione riferita a un periodo di 8 ore secondo il principio dell uguaglianza energetica. Oltre a ciò vengono individuate le misure tecnico-organizzative da adottare per evitare i danni nel caso di esposizione alle vibrazioni [7]. Per effettuare invece la valutazione dei rischi connessi all utilizzazione di mezzi vibranti che interessano il corpo intero si fa riferimento alle disposizioni della norma ISO : Mechanical vibration and shock - Evaluation of human exposure to whole-body vibration - Part 1: General requirements. Questa norma stabilisce i criteri attraverso i quali procedere alla valutazione e registrazione dell esposizioni alle vibrazioni che interessano il corpo intero. In particolare definisce il sistema di assi cartesiani e gli specifici filtri di ponderazione in frequenza per ciascuno dei tre assi di misura x, y, z. In questo caso l intervallo di frequenze si estende da 1 Hz a 80 Hz [8]. L espressione matematica per il calcolo di A(8) è simile al caso mano braccio, ma con termine A w differente. A(8) = A. T e 8 [m/s 2 ] dove: T e : Durata complessiva giornaliera di esposizione a vibrazioni [h] A (w) : Valore dell accelerazione lungo la componente assiale dominante (cioè il massimo tra K x x a wx, K y x a wy, K z x a wz ) a wi : Valore r.m.s dell accelerazione ponderata in frequenza [m/s 2 ] lungo l asse i = x, y, z. K x = 1,4: Fattore moltiplicativo del valore di vibrazioni lungo l asse x K y = 1,4: Fattore moltiplicativo del valore di vibrazioni lungo l asse y K z = 1,00:Fattore moltiplicativo del valore di vibrazioni lungo l asse z 1.2 Il contesto legislativo di riferimento per l esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Data la crescente rilevanza che il rischio da esposizione a vibrazioni sta assumendo in Europa e nei paesi industrializzati, sia in termini di danni per la salute dei lavoratori esposti, che sotto il profilo economico e sociale, l attività legislativa in materia ha avuto in questi ultimi anni un crescente impulso. Il primo importante contributo è indubbiamente rappresentato dalla Direttiva 98/37/CE (Direttiva Macchine), recepita in Italia dal D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459, che, prescrivendo specifici obblighi per i costruttori ai fini della riduzione dei rischi associati all emissione di vibrazioni da parte dei macchinari, ha incentivato le aziende produttrici ad indirizzare l innovazione tecnologica verso lo sviluppo di macchine con ridotta esposizione dell operatore a vibrazioni meccaniche [9]. Lo stesso principio è riportato nella revisione alla Direttiva summenzionata, la 2006/42/CE, che gli Stati membri devono applicare entro il 29 dicembre Un fondamentale contributo per l attuazione di specifiche misure di tutela ai fini della prevenzione del rischio da esposizione a vibrazioni nei luoghi di lavoro, è stato realizzato con l emanazione da parte del Parlamento europeo della Direttiva 2002/44/CE del 25 giugno 2002 sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (vibrazioni) [10]. In Italia, questa Direttiva è stata recepita nella sua interezza con il D.Lgs. n.187 del 19 agosto 2005 senza apportare sostanziali variazioni [11]. 58
5 Il decreto, costituito da 13 articoli, si rivolge a tutte le imprese che espongono i lavoratori al rischio di vibrazioni utilizzando macchine pneumatiche, elettriche, idrauliche o a combustione interna. In particolare, l articolo 4 della D.Lgs. 187/05 prescrive l obbligo, da parte dei datori di lavoro di valutare il rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante il lavoro. La valutazione dei rischi è previsto che venga eseguita sia sulla base di informazioni reperibili sulle banche dati dell Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), delle Regioni o del Consiglio Nazionale della Ricerca (CNR) o direttamente presso i produttori o fornitori, sia attraverso misurazioni svolte sul campo. La valutazione deve tener conto in particolare dei seguenti elementi: a) il livello, il tipo e la durata dell esposizione, incluse le esposizioni a vibrazioni intermittenti o ripetute; b) l esistenza di attrezzature alternative per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni; c) i valori limite e di azione giornalieri (Tabella 1); d) l eventuale prolungamento del periodo di esposizione; e) gli eventuali effetti sulla salute dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; f) condizioni particolari di lavoro (per esempio a basse temperature); g) gli eventuali effetti indiretti in relazione all interazione tra le vibrazioni e altre macchine; h) le informazioni raccolte dalla letteratura scientifica e/o fornite dal costruttore della macchina. Tabella 1 - Livelli di azione e valori limite giornalieri per l esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio ed al corpo intero Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m/s 2 Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 0,5 m/s 2 Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Vibrazioni trasmesse al corpo intero Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s 2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1,15 m/s 2 Il processo di valutazione del rischio vibrazioni può essere riassunto nelle seguenti fasi: a) valutare il rischio per l esposizione al sistema mano-braccio o per esposizione dell intero corpo; b) identificare le sorgenti/attività/luoghi di lavoro dove è superato il valore limite di esposizione e sui quali attuare misure tecniche e/o organizzative per il controllo del rischio e identificare le modalità ottimali di intervento (metodi di lavoro alternativi, utilizzo di attrezzature accessorie di mitigazione del rischio, programmi di manutenzione, limitazione della durata e dell intensità dell esposizione); c) prendere misure immediate per riportare l esposizione al di sotto del valore limite di esposizione, individuare le cause del superamento e adattare di conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento. Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 59
6 La valutazione in particolare si attua su 3 livelli di approfondimento: 1. Osservazione delle modalità di lavoro e delle tecnologie utilizzate attraverso l utilizzo di liste di controllo. Questo primo livello di approfondimento viene utilizzato per accertare la presenza o l assenza del rischio; qualora tale controllo dia esito negativo (qualora cioè non siano riscontrati rischi) è giustificata la mancata esecuzione di ulteriori analisi maggiormente dettagliate. 2. Ricostruzione dei livelli di esposizione in base a misure presenti sulle banche dati o reperibili direttamente presso i costruttori o fornitori. Questo secondo livello di approfondimento consente di valutare il rischio vibrazione utilizzando dati rilevati da altri; a tal proposito si distinguono due tipi di misure, quelle svolte in ambiente di lavoro, in determinate condizioni operative di utilizzo delle attrezzature e quelle svolte dai costruttori delle attrezzature, in condizioni standard. 3. Misurazione diretta con attrezzatura specifica. Qualora il ricorso alle banche dati, a letteratura di riferimento o informazioni fornite dai costruttori o fornitori, non risolva i dubbi circa la classificazione della condizione espositiva, ci si deve affidare alla misurazione strumentale, che costituisce il terzo ed ultimo livello di approfondimento per la valutazione del rischio. 1.3 Valutazione del rischio mediante banca dati: la banca dati ISPESL Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 In attuazione di ciò che è stabilito nel D.Lgs. 187/05 il 2 dicembre 2005 l ISPESL ha pubblicato sul proprio sito internet la Banca Dati Nazionale Vibrazioni (BDV), in continuo aggiornamento, contenente dati di vibrazioni trasmesse all uomo relative a centinaia di macchine (mezzi ed utensili), riguardanti sia rilevazioni sul campo che valori di certificazione forniti dai costruttori. L inserimento e la verifica dei dati immessi nella BDV è curata dal Laboratorio Agenti Fisici del Dipartimento Igiene del Lavoro dell ISPESL e dal Laboratorio Agenti Fisici della Azienda USL 7 di Siena. La BDV italiana nasce dall esperienza della banca dati europea vibrazioni, a cui ha partecipato anche l ISPESL [12]. La banca dati fornisce due tipologie di dati: i valori di emissione dichiarati dal costruttore ai sensi della Direttiva 98/37/CE ed i valori di vibrazione misurati in campo secondo specifici standard internazionali di misura. La Direttiva 98/37/CE, infatti, impone ai costruttori di utensili portatili e di macchine di dichiarare i valori di vibrazioni a cui sono esposti gli operatori. Tutte le macchine conformi alla Direttiva 98/37/CE, che siano in grado di produrre esposizioni a vibrazioni superiori ai livelli di azione prescritti dalla Direttiva Vibrazioni 2002/44/CE (2,5 m/s 2 e 0,5 m/s 2, rispettivamente, per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo intero), devono essere corredate della certificazione dei livelli di vibrazione emessi. Generalmente le certificazioni sono eseguite per ciascuna macchina in condizioni di impiego standardizzate, conformemente a specifiche procedure di misura definite per ciascun macchinario dagli standard ISO-CEN [13]. Al fine di poter avere informazioni complete e il più possibile rispondenti alle condizioni di utilizzo dei macchinari in differenti ambiti produttivi, l utente della banca dati ha a disposizione, oltre ai dati dichiarati dai produttori, anche una serie di dati rilevati nelle diverse condizioni di impiego del macchinario in accordo con protocolli di misura standardizzati. Per ciascuna macchina è quindi riportata una scheda tecnica contenente le caratteristiche costruttive essenziali quali marca, modello, tipo di alimentazione, potenza, peso, una foto della stessa e due tipologie di dati di esposizione a vibrazioni: dati dichiarati dal produttore e dati misurati in campo (qualora disponibili). 60
7 Per ogni utensile (caso di vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio), a partire dai valori di accelerazione globale equivalente, A w, dichiarati dal costruttore o rilevati sul campo, vengono calcolati i valori di esposizione giornaliera A(8), nel caso i tempi di esposizione siano da 1 a 8 ore; tali valori sono evidenziati con la logica del semaforo a seconda del valore assunto dal parametro A(8) rispetto ai valori di azione e limite fissati dalla legge: verde (A(8) < 2,5 m/s 2 ), giallo (2,5 m/s 2 A(8) < 5 m/s 2 ) e rosso (A(8) 5 m/s 2 ). Anche nel caso di mezzi di trasporto (caso di vibrazioni trasmesse al corpo intero), a partire dai valori di accelerazione globale equivalente, A w, dichiarati dal costruttore o rilevati sul campo, vengono calcolati i valori di esposizione giornaliera A(8), con tempi di esposizione da 1 a 8 ore; anche questi valori sono evidenziati con la logica del semaforo summenzionata: verde = (A(8) < 0,5 m/s 2 ); giallo (0,5 m/s 2 A(8) < 1,15 m/s 2 ) e rosso = (A(8) 1,15 m/s 2 ). Nella maggior parte dei casi i valori di emissione dichiarati dal costruttore sono relativi a condizioni di impiego standardizzate, non necessariamente corrispondenti a quelle di reale impiego. È necessario quindi utilizzare coefficienti moltiplicativi, ottenuti in una serie di condizioni sperimentali, al fine di correggere la stima dei valori di A(8). Nella Tabella 2, si riporta un esempio dei coefficienti moltiplicativi tratti dalla guida all utilizzo della BDV congruente con le misurazioni dirette svolte sul campo. 1.4 La valutazione del rischio vibrazioni con misurazione diretta sul campo A seguito dell analisi delle procedure di valutazione del rischio vibrazioni, proposte dal D.Lgs.187/05, si è provveduto, presso un azienda metalmeccanica tipo che opera per il settore dell industria delle acque minerali e delle bevande, alla rilevazione sul campo delle vibrazioni trasmesse all uomo da parte dei mezzi e degli utensili in dotazione ai lavoratori e utilizzate durante il ciclo produttivo. Nella Tabella 3 sono riportati i valori delle vibrazioni, misurati mediante un accelerometro, che sono stati rilevati direttamente presso vari reparti dell azienda. Per eseguire le misurazioni nel caso delle vibrazioni mano-braccio è stato necessario che gli operatori tenessero stretto e fermo l accelerometro tra la propria mano e l utensile in oggetto, mentre nel caso delle vibrazioni al corpo intero l accelerometro è posto sul sedile dell operatore. Nella Tabella sono indicati l attrezzatura valutata, il numero progressivo dei rilievi eseguiti, la descrizione dell operazione, la posizione della misura (esempio: mano destra/sinistra o corpo intero, impugnatura con comando, laterale ), gli eventuali accessori utilizzati e il valore dell accelerazione (il valore dell A(8) è evidenziato seguendo la logica del semaforo descritta in precedenza). Nella Tabella sono inoltre inseriti i valori relativi alla macchina specifica reperiti nelle banche dati; per alcuni attrezzi i dati si riferiscono alla banca dati dell ISPESL, per altri a quella europea; alcuni valori sono solamente dichiarati dal costruttore, altri sono misurati sul campo (in questo caso sono indicate le varie condizioni di misura). Per alcuni attrezzi purtroppo non è stato possibile effettuare una comparazione poiché non erano presenti in nessuna banca dati. È comunque necessario precisare che la banca dati europea non può essere utilizzata ai fini della valutazione del rischio (ex art. 4 D.Lgs. 187/05), ma può essere un validissimo supporto in fase di definizione di interventi tecnici. Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 61
8 Tabella 2 - Esempio di coefficienti moltiplicativi (fattore di correzione) per calcolare l esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione. Macchine pneumatiche Macchina Normativa Condizioni di lavoro Reali condizioni Fattore di Note di riferimento durante il test di uso correzione Martelli e EN :1992 Assorbitore a Tutte 1,5-2,0 1,5 per uso scalpelli sfere di acciaio come a percussione rivettatore e scrostatore; 2,0 per tutti gli altri usi Martelli EN :1994 Foratura di Perforazione 2,0 perforatori cemento lapidei e per lapidei e cemento martelli rotativi cemento Smerigliatrici EN :1995 Disco sbilanciato Tutte le 1,5 Non applicabile (tutte) a vuoto operazioni di per utensili smerigliatura di taglio e (non lucidatura) spazzole acciaio Smerigliatrici EN :1995 Disco sbilanciato Taglio 2,0 Applicabile (tutte) a vuoto per spazzole acciaio Smerigliatrici EN :1997 Disco sbilanciato Tutte 1,5 Nessuna angolari e a vuoto fresatrici per stampi diritte (assiali) Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Trapani a EN :1995 Foratura a Foratura a 1,5 percussione percussione in percussione condizioni standardizzate 62
9 Tabella 3 - Misurazioni dirette effettuate sul campo presso un azienda metalmeccanica tipo che opera per il settore dell industria delle acque minerali e delle bevande Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) Avvitatore 1 38,00 2,14 1,41 1,04 2,77 dx avvitatura e svitatura pneumatico bar bullone; bussola Bosch 6,3 17 mm; impugnatura con comando 2 31,00 1,17 0,71 0,37 1,42 dx foratura piastra 4 mm; punta da metallo 3 mm; Trapano a batteria impugnatura Bosch GSR con comando 9,6 VE-2 1,20 0,90 1,80 2,34 avvitatura; banca posteriore dati (con comando) ISPESL 3 26,00 1,19 1,04 0,80 1,77 dx foratura piastra 4 mm; punta da metallo 3 mm; impugnatura con Trapano elettrico comando Bosch GBM ,00 1,38 0,90 0,99 1,92 sx foratura piastra 4 mm; punta da metallo 3 mm; impugnatura laterale valore dichiarato banca dati europea 1 2,50 1 È comunque da precisare che la banca dati europea non può essere utilizzata ai fini della valutazione del rischio (ex art. 4 D.Lgs. 187/2005), ma può essere un validissimo supporto in fase di definizione di interventi tecnici. Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 63 Continua
10 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) Cesoia a batteria 5 12,00 0,18 0,16 0,17 0,29 dx taglio canale a rete; Edilgrappa BT14 impugn. con comando 7 29,00 3,79 1,82 1,48 4,46 dx avvitatura e svitatura bullone; bussola 13 mm; Avvitatore a batteria impugn. con comando Bosch GDR 12V PROF 2,50 valore dichiarato banca dati europea Mola pneumatica 8 42,00 1,15 1,04 0,50 1,63 dx sverniciatura lamiera; Eurotools ETH20 grana 80 lamellare; impugnatura corpo 9 47,00 2,19 1,08 2,67 3,62 dx lucidatura piatto 4 mm; disco lamellare 110x22 grana 80; impugnatura corpo 10 55,00 2,90 1,13 0,90 3,24 dx taglio piatto acciaio Smerigliatrice 4 mm; disco abrasivo angolare elettrica a 60sbf 115x1,6x22; Bosch GWS impugnatura corpo 11 35,00 1,23 2,89 2,23 3,85 sx taglio piatto acciaio 4 mm; disco abrasivo a 60sbf 115x1,6x22; impugnatura laterale 0,90 1,00 1,30 1,87 smerigliatura; disco banca da smeriglio grana 80; dati anteriore (laterale) ISPESL Continua 64
11 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 1,00 0,90 0,90 1,62 smerigliatura; disco banca da smeriglio grana 80; dati posteriore (corpo) ISPESL 2,80 2,80 4,10 5,70 taglio lastra di granito; banca disco da taglio; dati anteriore (laterale) ISPESL Smerigliatrice 2,50 2,50 1,90 4,01 taglio lastra di granito; banca angolare elettrica disco da taglio; dati Bosch GWS posteriore (corpo) ISPESL 2,80 3,90 2,50 5,41 smeriglio vetroresina; banca disco medio; dati posteriore (corpo) ISPESL 12 45,00 2,15 1,30 1,45 2,90 dx foratura piastra 4 mm; punta da ferro 3 mm; impugnatura corpo 13 27,00 3,72 1,24 2,51 4,66 sx foratura piastra Trapano angolare 4 mm; elettrico Bosch punta da ferro 3 mm; GWB 10 impugnatura corpo 14 31,00 1,77 1,31 1,73 2,80 sx foratura piastra 4 mm; punta da ferro 3 mm; impugnatura testa 2,50 valore dichiarato banca dati europea Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati Continua 65
12 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 16 22,00 4,65 2,30 2,79 5,89 dx taglio piatto in ferro 6 mm; lama da ferro t118a; impugnatura con comando 17 32,00 4,16 7,00 3,07 8,70 sx taglio piatto in ferro Seghetto alternat. 6 mm; lama da ferro elettrico Bosch t118a; impugnatura GST60PBAE corpo 0,45 1,40 0,20 1,48 taglio legno teak; banca anteriore (corpo) dati ISPESL 18 38,00 1,82 1,87 2,16 3,39 dx taglio piatto in ferro 6 mm; disco da taglio 230x3,2x22; Smerigliatrice impugnatura corpo angolare elettrica Bosch 19 32,00 2,45 2,51 1,73 3,91 sx taglio piatto in ferro 6 mm; disco da taglio 230x3,2x22; impugnatura laterale Trapano 21 12,00 1,25 1,04 0,74 1,79 dx foratura piatto in ferro pneumatico 6 mm; punta da metal- Ingersollrand lo 3 mm; impugnatura 7816EU con comando Continua 66
13 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) Trapano 22 27,00 1,28 1,36 1,07 2,15 sx foratura piatto in ferro pneumatico 6 mm; punta da metallo Ingersollrand 3 mm; impugnatura 7816EU corpo 1,60 1,00 1,80 2,61 foratura; punta 5 mm banca dati europea 23 24,00 0,72 1,02 0,49 1,34 dx foratura piatto in ferro 6 mm; punta da metallo 3 mm; impugnatura con comando Trapano 24 20,00 1,05 0,81 0,84 1,57 sx foratura piatto in ferro pneumatico 6 mm; punta da metallo Atlas Copco 3 mm; impugnatura con comando 1,30 0,50 1,40 1,97 foratura; punta 3 mm banca dati europea Troncatrice 25 25,00 1,78 0,55 0,62 1,96 dx taglio piatto in plastica elettrica Felisatti 12 mm; impugnatura con comando Sega a nastro 26 14,00 1,40 0,51 0,85 1,72 dx taglio profilato in elettrica Femi 79 alluminio; impugnatura con comando Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati Continua 67
14 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 27 41,00 1,71 1,76 1,68 2,97 dx lucidatura interno tubo acciaio; ruota lamellare grana 80; impugnatura corpo 28 40,00 1,92 1,56 3,10 3,97 sx lucidatura interno Mola pneumatica tubo acciaio; ruota Uryu UG650 lamellare grana 80; impugnatura corpo 1,80 valore dichiarato banca dati europea 29 42,00 0,90 0,90 0,65 1,43 dx lucidatura interno tubo acciao; ruota lamellare grana 80; impugnatura corpo 30 39,00 1,01 0,58 0,71 1,36 sx lucidatura interno Mola pneumatica tubo acciao; ruota Uryu UG65 lamellare grana 80; impugnatura corpo 1,80 valore dichiarato banca dati europea Flessibile elettrico 31 32,00 1,10 0,55 0,58 1,36 dx lucidatura interno tubo Niederberger 6002 acciaio; ruota lamellare grana 60; impug. corpo Continua 68
15 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) Flessibile elettrico 32 34,00 1,12 0,83 0,76 1,59 sx lucidatura interno Niederberger 6002 tubo acciaio; ruota lamellare grana 60; impugnatura corpo 33 38,00 1,28 0,75 0,95 1,76 dx lucidatura piastra nastro grana 80; impugn. posteriore Flessibile a nastro elettrico 34 28,00 0,95 0,39 0,59 1,18 sx lucidatura piastra Niederberger 6002 nastro grana 80; impugn. laterale Levigatrice elettrica 35 36,00 1,11 0,80 0,39 1,42 dx lucidatura piastra VB 150 ruota con feltro impugnatura sbarra Levigatrice a nastro 36 36,00 1,40 1,19 1,46 2,35 dx lucidatura piastra elettrica nastro grana 60; impugnatura sbarra 37 26,00 4,04 4,39 3,27 6,80 dx levigatura saldatura; disco 230x7x22; impugnatura corpo Smerigliatrice 38 33,00 5,30 4,12 3,97 7,80 sx levigatura saldatura; angolare elettrica disco 230x7x22; Bosch GWS impugnatura laterale 39 29,00 5,01 4,24 4,37 7,89 dx taglio; disco da taglio 230x3,2x22 Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati Continua 69
16 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 40 20,00 4,12 4,70 4,08 7,46 sx taglio; disco da taglio 230x3,2x22 impugnatura corpo; 41 41,00 4,74 4,68 5,64 8,73 dx lucidatura; disco di rifinitura 180x22; impugnatura corpo 42 34,00 5,75 4,99 6,65 10,11 sx lucidatura; disco di rifinitura 180x22; impugn.laterale Smerigliatrice 43 36,00 2,04 1,66 1,71 3,14 dx lucidatura; disco angolare elettrica lamellare grana 60; Bosch GWS impugnatura corpo; 44 39,00 1,78 1,70 1,35 2,81 sx lucidatura; disco lamellare grana 60; impugn. laterale 1,40 1,40 1,60 2,55 lavorazione artistica; banca smeriglio grana 24; dati anteriore (laterale) ISPESL 2,20 1,30 2,80 3,79 lavorazione artistica; banca smeriglio grana 24; dati posteriore (corpo) ISPESL 4,20 3,10 2,70 5,88 taglio; disco da taglio banca anteriore (laterale) dati ISPESL Continua 70
17 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 3,00 2,90 4,20 5,92 taglio; disco da taglio banca anteriore (laterale) banca impugnatura corpo; ISPESL 2,80 2,80 4,80 6,22 taglio lastre di granito; banca disco da taglio; dati anteriore (laterale) ISPESL 3,00 3,00 3,20 5,31 taglio lastre di granito; banca disco da taglio; dati posteriore (corpo) ISPESL 3,70 1,80 1,70 4,45 molatura su alluminio; banca Smerigliatrice smeriglio grana 80; dati angolare elettrica anteriore (laterale) ISPESL Bosch GWS ,20 1,40 5,30 8,28 lucidatura; banca spazzola a tazza; dati anteriore (laterale) ISPESL 5,00 1,50 7,40 9,06 lucidatura; banca spazzola a tazza; dati posteriore (corpo) ISPESL 3,40 1,00 1,40 3,81 molatura su alluminio; banca smeriglio fine; dati anteriore (laterale) ISPESL 1,60 1,40 1,60 2,66 molatura su alluminio; banca smeriglio fine; dati anteriore (laterale) ISPESL Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati Continua 71
18 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Aasse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 45 37,00 2,59 1,82 1,19 3,38 dx lucidatura; disco lamellare grana 80; impugnatura corpo; 46 35,00 2,29 1,97 2,78 4,11 sx lucidatura; disco lamellare grana 80; impugn. laterale 47 35,00 2,42 2,18 1,41 3,55 dx lucidatura; disco da sgrosso 115x6,5x22; impugnatura corpo 48 34,00 4,27 4,98 9,58 11,61 sx lucidatura; disco Smerigliatrice da sgrosso 115x6,5x22 angolare elettrica impugnatura corpo Bosch GWS ,00 2,82 3,51 2,32 5,07 dx taglio; disco da taglio 115x3,2x22; impugnatura corpo 50 20,00 3,51 3,59 2,48 5,60 sx taglio; disco da taglio 115x3,2x22; impugn. laterale 51 27,00 2,17 2,07 1,42 3,32 dx taglio; disco da taglio 715x1,8x22; impugnatura corpo 52 31,00 1,85 1,64 1,08 2,70 sx taglio; disco da taglio 715x1,8x22; impugnatura laterale Continua 72
19 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 0,90 1,00 1,30 1,87 smerigliatura; disco da banca smeriglio grana 80; dati anteriore (laterale) ISPESL 1,00 0,90 0,90 1,62 smerigliatura; disco da banca smeriglio grana 80; dati posteriore (corpo) ISPESL 2,80 2,80 4,10 5,70 taglio lastra di granito; banca Smerigliatrice disco da taglio; dati angolare elettrica anteriore (laterale) ISPESL Bosch GWS ,50 2,50 1,90 4,01 taglio lastra di granito; banca disco da taglio; dati posteriore (corpo) ISPESL 2,80 3,90 2,50 5,41 smeriglio vetroresina; banca disco medio; dati posteriore (corpo) ISPESL 53 22,00 3,95 1,98 3,45 5,61 dx staffaggio bulloni tornio verticale; bussola Avvitatore Chicago 30 mm; impugnatura Pneumatic CP9560H con comando 54 19,00 3,60 3,39 1,70 5,23 sx staffaggio bulloni tornio verticale; bussola 30 mm; impugnatura corpo Flessibile 55 61,00 0,43 1,22 1,55 2,02 dx fresatura bordo; pneumatico impugnatura corpo Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati Continua 73
20 Segue Tabella 3 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) 56 52,00 1,22 0,79 0,58 1,56 dx smerigliatura; ruota grana 80; 80; impugnatura con comando 57 39,00 1,44 0,54 1,21 1,96 sx smerigliatura; ruota grana 80; 80; impugnatura corpo Mola pneumatica 58 35,00 2,33 3,45 1,17 4,32 dx smerigliatura; ruota Fiam SMS30DZ millefogli grana 80; impugn. con comando 59 32,00 6,19 2,21 5,31 8,45 sx smerigliatura; ruota millefogli grana 80; impugn. corpo 60 56,00 1,47 1,37 1,09 2,29 dx smerigliatura; disco lamellare grana 80; impugn. con comando Smerigliatrice 61 35,00 1,30 1,53 1,87 2,74 sx smerigliatura; disco angolare lamellare grana 80; Fiam pneumatica impugnatura laterale 2,10 2,90 0,96 3,71 smeriglio banca smeriglio medio; dati posteriore (comando) ISPESL Trapano 62 26,00 2,25 1,38 1,11 2,86 dx svasatura; punta da pneumatico svasatura; impugna- Bosch tura con comando Continua 74
21 Segue Tabella 3 Attrezzatura N. Tempo Asse x Asse y Asse z Somma Mano Descrizione Note rilievo misura vettoriale braccio (sec) A(8) Carrello elevatore ,00 0,265 0,309 0,403 0,403 ci movimentazioni interne elettrico Linde E-30 ed esterne allo stabilimento; sedile ammortizzato Carrello elevatore ,392 0,575 0,89 0,890 ci movimentazioni interne ed esterne allo stabilimento; sedile non ammortizzato elettrico Fiat OM 0,070 3,500 1,330 3,5 movimentazioni banca piazzale asfaltato; dati sedile non ISPESL ammortizzato Carrello elevatore ,312 0,433 0,311 0,433 ci movimentazioni elettrico Linde E-48 interne ed esterne allo stabilimento; sedile ammortizzato Seghetto a nastro ,31 0,26 0,24 0,84 dx taglio; impugnatura con comando Sega a nastro ,31 0,26 0,24 0,47 dx taglio tubolare in ferro; Bianco mod. 350 impugnatura con comando Autocarro ,21 0,4 0,39 0,400 ci movimentazioni Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 75
22 2. RISULTATI Di seguito si riportano i risultati dell analisi condotta al fine di confrontare le due tipologie di valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche ad oggi previste dalla legge. Dalla Figura 1 si evince che circa il 60% degli attrezzi valutati presso l azienda metalmeccanica tipo, che opera per il settore dell industria delle acque minerali e delle bevande, non trova riscontro né nella banca dati ISPESL né in quella europea. L esigua quantità di dati catalogati è certamente dipendente dalla loro costituzione relativamente recente. Figura 1 - Percentuale di attrezzi presenti nelle banche dati 22% Attrezzi non presenti nelle due banche dati Attrezzi presenti nella BDV dell ISPESL 19% 59% Attrezzi presenti nella banca dati europea Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 La Figura 2, invece, consente di verificare la maggiore numerosità nelle banche dati di valori derivanti da rilevazione sul campo: solo il 38% dei dati è riportato con il solo valore dichiarato dal costruttore (in questo caso per poter utilizzare tali dati per l analisi del rischio bisogna tener conto dei fattori di correzione summenzionati). La Figura 3 evidenzia che quasi un quarto degli attrezzi riportati nelle banche dati non consente un reale confronto con i valori misurati presso l azienda metalmeccanica presa a riferimento (o quantomeno non consente di realizzare un confronto completo). La non confrontabilità dipende dal fatto che in alcuni casi le misure sul campo presenti nella banca dati sono state eseguite in condizioni differenti rispetto a quelle operative aziendali. Ad esempio non è possibile rapportare i valori ottenuti dalla stessa smerigliatrice, che esegue la stessa operazione sullo stesso tipo di materiale, ma utilizzante due dischi non perfettamente identici (potrebbero variare la dimensione, la grana o più semplicemente il grado di usura). 76
23 Figura 2 - Percentuale di attrezzi presenti in banche dati con valori misurati o dichiarati 38% Attrezzi presenti nelle banche dati con valori misurati Figura 3 - Percentuale degli attrezzi presenti in banca dati che è possibile confrontare con i valori misurati nell azienda metalmeccanica presa a riferimento 15% 8% 62% Confrontabilità dei valori nelle banche dati 77% Attrezzi presenti nelle banche dati con valori dichiarati dal costruttore Attrezzi completamente confrontabili Attrezzi confrontabili solo in parte (per particolari utensili) Attrezzi non confrontabili Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 77
24 Nelle Figure 4 e 5 si riporta il confronto tra i valori numerici delle vibrazioni assorbite dall uomo presenti nelle banche dati e quelli misurati nell azienda presa a riferimento. La Figura 4 evidenzia che nel 50% dei casi analizzati l accelerazione dovuta alle vibrazioni segnalata nelle banche dati è superiore a quella ottenuta tramite la rilevazione diretta in azienda. Nella Figura 5, infine, si nota che nel 51% delle situazioni pericolose analizzate vi è una discrepanza, tra valori in banca dati e valori misurati in ditta, superiore a 1,5 m/s 2 e nel 30% è risultato uno scostamento superiore ai 2 m/s 2. Figura 4 - Scostamenti percentuali tra valori misurati nell azienda metalmeccanica e valori nelle banche dati 50% Valore misurato sperimentalmente maggiore Valore banche dati maggiore 50% Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 Figura 5 - Scostamenti tra i valori misurati nell azienda metalmeccanica e i valori nelle banche dati 30% 21% Scost < 0,50 m/s 2 0,51 m/s 2 < Scost < 1,00 m/s 2 1,01 m/s 2 < Scost < 1,50 m/s 2 1,51 m/s 2 < Scost < 2,00 m/s 2 21% 7% 21% Scost > 2,01 m/s 2 78
25 3. CONCLUSIONI La rilevazione sul campo dei valori delle vibrazioni ha permesso di mettere in luce limiti e vantaggi operativi, che si possono incontrare nel processo di valutazione del rischio ricorrendo all utilizzo delle banche dati, nel caso specifico di un azienda metalmeccanica tipo, che opera per il settore dell industria delle acque minerali e delle bevande. Il ridotto numero di attrezzi/mezzi catalogati può rendere difficoltosa la realizzazione di un accurata analisi del rischio, non essendo sempre possibile trovare in banca dati la propria attrezzatura (uguale marca e modello). In Figura 6 si riporta la presenza dei valori delle vibrazioni nelle banche dati in base alla tipologia di attrezzo/mezzo 1. Quest analisi permette di evidenziare le difficoltà riscontrate nel caso specifico trattato nel presente lavoro. Figura 6 - Presenza di valori delle vibrazioni nelle banche dati in base alla tipologia di attrezzo/mezzo numero di macchine avvitatori carrelli elevatori mole pneumat. smerigliatrici angolari Tipologia di attrezzo/mezzo trapani misurati sul campo banca dati misurati banca dati dichiarati Le informazioni contenute nella banca dati, inoltre, sono da ritenersi attendibili solo per quegli utensili e mezzi esaminati nelle stesse condizioni operative, d uso e di manutenzione. Infatti se una macchina in uso in azienda fosse rispondente al modello e marca di quella riportata nella banca dati potrebbero esistere comunque differenze nelle condizioni di esercizio (il materiale lavorato, stato di efficienza, l utensile utilizzato, ecc.). I valori misurati sul campo presenti nelle banche dati rispecchiano specifiche realtà operative, non potendo rappresentare la generalità dei casi riscontrabili. La banca dati rimane, tuttavia, un valido strumento, consentito dalla legge, per effettuare l analisi del rischio da vibrazioni. Permette un agevole reperimento dei valori di vibrazione Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 1 Nella Figura 6 non sono considerate le differenze di mano/braccio e di lavorazione per tipologia di attrezzo/mezzo. 79
26 Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008 emesse dalle macchine, sia in sede di certificazione sia in condizioni operative standard, con risparmio di tempo e risorse. Va in proposito sottolineato che i valori di certificazione non sono generalmente contenuti nei cataloghi illustrativi della macchina: il più delle volte essi sono reperibili unicamente all interno della documentazione tecnica di accompagnamento del macchinario, una volta che questo sia stato acquistato. Essi pertanto risultano di difficile se non impossibile reperimento per i datori di lavoro al fine di individuare le tecnologie a minor rischio disponibili, già in fase di valutazione preventiva. Sotto quest ottica la banca dati italiana permette, quindi, di prevedere la pericolosità intrinseca di alcuni macchinari. È importante quindi tenere presente che, anche se in taluni casi i dati dichiarati dai costruttori tendono a sottostimare l esposizione nelle reali condizioni di impiego di alcune macchine, essi consentono comunque di individuare i modelli a basso livello di vibrazioni. Sulla base di tali considerazioni si comprende la rilevanza assunta dalla banca dati italiana ai fini dell attuazione delle fondamentali azioni di tutela prescritte dalla Direttiva, quali la riduzione del rischio alla fonte e l'adozione di misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto del valore limite di esposizione. Si ricorda in proposito che la riduzione del rischio alla fonte è, il più delle volte, l'unica misura da adottare al fine di riportare l'esposizione a vibrazioni a valori inferiori ai limiti prescritti dalla Direttiva, non esistendo dispositivi di protezione dalle vibrazioni idonei a garantire il conseguimento di livelli di esposizione accettabili sotto il profilo igienistico. Inoltre, per poter essere uno strumento informativo efficace, la versione BDV disponibile sul sito viene periodicamente aggiornata dall ISPESL e dalla ASL7 di Siena, anche in collaborazione con le associazioni dei produttori al momento dell immissione sul mercato di nuove macchine. Infatti in base all'ultimo aggiornamento (novembre 2007) sono presenti nella BDV i dati relativi a più di mille utensili e circa 400 mezzi, quasi il doppio dei dati presenti all'epoca delle misurazioni dirette sul campo e riportate nel presente lavoro e si prevede un ulteriore raddoppio dei dati entro un anno, a testimonianza degli sforzi in atto da parte dell'istituto per renderla sempre più rappresentativa. Di conseguenza, qualora non fossero disponibili i dati relativi alle proprie macchine, il datore di lavoro e i suoi consulenti sono obbligati dalla legge ad effettuare le misurazioni ai fini della valutazione del rischio. È consigliabile comunque effettuare delle misurazioni anche nel caso in cui la banca dati contenesse i dati relativi alle proprie macchine, ma in condizioni operative diverse. Viceversa, qualora nella banca dati non figuri lo stesso attrezzo/mezzo presente in azienda, ma i dati relativi alla stessa tipologia di attrezzo/macchina indichino già un netto superamento di una soglia di legge è consigliabile non ricorrere alla misurazione diretta avendo rilevato informazioni che danno evidenza dell elevata pericolosità intrinseca alla tipologia di macchina. Questo è il caso, ad esempio, dei martelli perforatori per lapidei, versione non ammortizzata, dove i valori presenti in banca dati sono sistematicamente di molto superiori al valore limite. Le potenzialità ed i limiti di utilizzo della BDV sono comunque illustrate in dettaglio all utente, accedendo alla banca dati on-line, in una Guida all utilizzo contenente indicazioni, consigli applicative e avvertenze necessarie per un corretto utilizzo della stessa ai sensi del D.Lgs. 187/05. In conclusione il lavoro proposto vuole sottolineare, nella valutazione del rischio vibrazioni, l importanza sia dell analisi sperimentale sia dell uso delle banche dati. Dai rilievi eseguiti si evince, inoltre, come una maggiore disposizione di dati relativi ad ogni tipologia di strumentazione possa permettere una valutazione molto meno onerosa da parte di qualsiasi azienda, garantendo ugualmente elevati standard di sicurezza. 80
27 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. Rizzo R. La Sicurezza degli Impianti Industriali. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane; Bovenzi M. Medical aspects of the hand-arm vibration syndrome. Int. J. Ind. Ergon. 1990, 6: Pinto I, Paddan GS, Stacchini N, Griffin MJ. Protection effectiveness of anti-vibration gloves: field evaluation and laboratory performance assessment. IX International Conference on Hand-Arm Vibration. Nancy Griffin M J. Handbook of human vibration. Academic Press, London Hulshof CTJ, Van der Laan GJ. Criteria for recognition of whole-body vibration injury as occupational disease: a review. II International Conference on Whole Body Vibration Injuries. Siena Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Vibrazioni meccaniche.misurazione e valutazione dell'esposizione dell'uomo alle vibrazioni trasmesse alla mano. parte 1: Requisiti generali. UNI EN ISO ; Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Vibrazioni meccaniche. Misurazione e valutazione dell'esposizione dell'uomo alle vibrazioni trasmesse alla mano. parte 2. Guida pratica per la misurazione al posto di lavoro. UNI EN ISO ; International Standard Organization ISO. Mechanical vibration and shock - Evaluation of human exposure to whole-body vibration. General requirements. parte 1.ISO ; Pinto I, Stacchini N, Santini F. La Riduzione del rischio da esposizione a vibrazioni manobraccio nel comparto dei materiali lapidei. DBA 94, Modena, Europa. Direttiva 2002/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 giugno Prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (vibrazioni) (sedicesima direttiva particolare ai sensi dell articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE). Gazzetta ufficiale delle Comunità europee n. 177, 6 luglio Italia. Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Gazzetta Ufficiale n. 220, 21 settembre Pinto I, Stacchini N, Santini F. Utilizzo delle Banche Dati per la riduzione del rischio vibrazioni in: Le Nuove Direttive Riguardanti l Esposizione a Vibrazioni e a Rumore. AIA GAA 2003; 8: Pinto I, Stacchini N, Santini F. Una Banca Dati Nazionale per la Valutazione del Rischio e la scelta delle attrezzature di lavoro. dba Incontri. Modena, 2004: Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche: confronto tra misurazioni sul campo e uso di banche dati 81
STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO
STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 16 giugno 2010 Articolo 202 Valutazione dei rischi
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO SENZA MISURAZIONI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO SENZA MISURAZIONI BANCA DATI ISPESL E DATI DEL COSTRUTTORE A cura di Claudio Arcari e Mariacristina Mazzari Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda USL di Piacenza Piacenza, 9 marzo
DettagliLE NUOVE NORME DI CERTIFICAZIONE DELLE EMISSIONI DI VIBRAZIONI. Dipartimento di Prevenzione Laboratorio Agenti Fisici - Azienda USL 7 Siena
LE NUOVE NORME DI CERTIFICAZIONE DELLE EMISSIONI DI VIBRAZIONI Iole Pinto Dipartimento di Prevenzione Laboratorio Agenti Fisici - Azienda USL 7 Siena 1. Introduzione Il D.L. 9 Aprile 2008 n. 81 titolo
DettagliDEFINIZIONI La vibrazione meccanica è il movimento oscillatorio di un corpo attorno alla posizione
ing. Guido Saule 1 DEFINIZIONI La vibrazione meccanica è il movimento oscillatorio di un corpo attorno alla posizione di equilibrio, conseguente all azione di una forza variabile nel tempo. 2 PREMESSA
DettagliPOLITECNICO DI TORINO
NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI MANO BRACCIO
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI MANO BRACCIO Azienda Sede BLUCAR COMUNE DI SALERNO Indirizzo: Via Diaz 18 Datore di lavoro Rossi Paolo Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione De
DettagliIl rischio vibrazioni
Il rischio vibrazioni Il D. Lgs. 187/05 e la sua integrazione nel processo di valutazione dei rischi Dr. Franco Zanin SPISAL - Az. ULSS 6 Vicenza Definizione Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliCap 12 12 -- Misure di vi braz di vi ioni
Cap 12 - Misure di vibrazioni Le vibrazioni sono poi da sempre uno strumento di diagnostica di macchine e sistemi meccanici 1 Le direttive CEE 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE, obbliga tutti
DettagliLINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO
Pag. 1 / 6 1 MODIFICHE 2 PREMESSA 3 DEFINIZIONI SOMMARIO 4 PRINCPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 5 MESSA IN SERVIZIO E UTILIZZO 6 INDICAZIONI PER UN CORRETTO ACQUISTO 7 SICUREZZA E MARCATURA CE 8 PROTOTIPI
DettagliInquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012
Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliValutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento
DettagliLA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare
DettagliLe direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE
Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto
DettagliI lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche
Sezione Toscana e Umbria I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Dott. Ing. Emilio Giovannini Direttore UO Prevenzione Protezione dai Rischi ASL1 di Massa Carrara Consigliere AEIT sezione
DettagliRumore: nozioni generali
Rumore: nozioni generali Pietro Nataletti INAIL (Dipartimento Igiene del Lavoro ex ISPESL) p.nataletti@inail.it Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliAGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16
TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo
DettagliP.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE
ELABORATO P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE Pagina 1 di 10 1. BIBLIOGRAFIA... 3 2. VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL RUMORE. 4 2.1 PREMESSA... 4 2.2 FASCE DI ESPOSIZIONE...
DettagliUso delle attrezzature di lavoro
COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliGuida all utilizzo della Banca Dati Vibrazioni
Guida all utilizzo della Banca Dati Vibrazioni SOMMARIO 1. Scopo della Banca Dati Vibrazioni 2. Decreto Legislativo n. 187 del 19 agosto 2005 2.1 Ambito d applicazione 2.2 Obblighi prescritti dal Decreto
DettagliIl panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8
Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali
DettagliDirettiva Macchine2006/42/CE
PAG. 1 DI 5 REV. 00 SAVE DATA: 09/10/12 PRINT DATA: 10/10/12 Direttiva Macchine2006/42/CE Definizione di immissione sul mercato Indicazioni tratte da Guida all applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
Dettagli1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE
1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE RIGUARDANO LA VENDITA DEI MACCHINARI? Pagina 1 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre
DettagliVerifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci?
Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci? STUDIO TECNICO PROF. NERI s.r.l. Via Borghi Mamo N. 15-40137 Bologna - TEL. 051.441065 - FAX 051.443045 WWW.STUDIONERI.COM EMAIL:STUDIONERI@STUDIONERI.COM
DettagliProgetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012
Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliCapo II. Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro
articolo. Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro Art. 198. Linee Guida per i settori della musica delle attivita' ricreative e dei call center 1. Su
DettagliIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 15 giugno 2010 Il Testo Unico Modalità di attuazione degli obblighi di prevenzione
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliIGIENE DEL LAVORO RISCHIO VIBRAZIONI
AGGIORNAMENTO R.S.P.P. e A.S.P.P IGIENE DEL LAVORO RISCHIO VIBRAZIONI Giorgio Zecchi e Alessandra Cattini SPSAL Reggio Emilia 2 4 novembre 2011 PRINCIPI GENERALI CHE COSA E UNA VIBRAZIONE?? La VIBRAZIONE
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliLa problematica della gestione dei rischi fisici nel settore agro forestale
Rumore e vibrazioni meccaniche nel testo unico sulla sicurezza negli ambienti di lavoro Alessandria, 15 e 16 giugno 2010 La problematica della gestione dei rischi fisici nel settore agro forestale Dr.
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliSICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO
SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di
DettagliRIDURRE I COSTI ENERGETICI!
Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo
DettagliCertificazione Energetica
CADIF srl Via Monte Cervino, 2 37057 San Giovanni Lupatoto VERONA (Italia) Certificazione Energetica Emissioni termiche equivalenti Energia primaria Certificazioni Dati tecnici prodotti Data ultima stampa
DettagliLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE MECCANICHE IN UNA AZIENDA ELETTROMECCANICA
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE MECCANICHE IN UNA AZIENDA ELETTROMECCANICA Applicazione del Decreto Legislativo n 187 del 19 agosto 2005 a cura dell ing. L. CHESI Resp. Qualità,
DettagliInterruttore automatico
Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter soggetti ai fattori di influenza specifici degli impianti FV Contenuto La scelta dell interruttore automatico
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliATTREZZATURE DI LAVORO
ATTREZZATURE DI LAVORO ASL della Provincia di Bergamo Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Corso anno scolastico 2010-2011 OGGI PARLEREMO DI DEFINIZIONE DI: ATTREZZATURA DI
Dettagli9.1 CESOIA A GHIGLIOTTINA. Scheda. Descrizione della macchina. Nelle cesoie meccaniche l energia usata per il taglio della lamiera viene fornita da un
Scheda 9 Lavorazione: Macchina: TAGLIO CESOIA Le cesoie sono macchine utilizzate per il taglio a freddo delle lamiere; se ne costruiscono fondamentalmente di due tipi: meccaniche e idrauliche. 9.1 CESOIA
DettagliREGOLAMENTO PARTICOLARE
associazione italiana per la sicurezza della circolazione REGOLAMENTO PARTICOLARE per il rilascio della certificazione di conformità (Marchio CE) per i prodotti da costruzione (Direttiva del Consiglio
DettagliIstituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro
Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliCSM care S.r.l. Via Polidoro da Caravaggio, 15 20156 Milano Partita IVA 06369260960 Tel. 02 3086652 r.a. Fax 02 3087805 email: info@csmcare.
CSM care S.r.l. Via Polidoro da Caravaggio, 15 20156 Milano Partita IVA 06369260960 Tel. 02 3086652 r.a. Fax 02 3087805 email: info@csmcare.it Sicurezza sul lavoro La gestione della salute e della sicurezza
DettagliNUOVA DIRETTIVA MACCHINE (2006/42/CE)
NUOVA DIRETTIVA MACCHINE (2006/42/CE) Articolo 1 Campo di applicazione 1. La presente direttiva si applica ai seguenti prodotti: a) Macchine; b) Attrezzature intercambiabili; c) Componenti di sicurezza;
DettagliL informatica per la fruibilità dello strumento normativo: 2 software per il calcolo delle distanze di sicurezza
Dipartimento Tecnologie di Sicurezza Settore Ricerca, Certificazione e Verifica L informatica per la fruibilità dello strumento normativo: 2 software per il calcolo delle distanze di sicurezza Ing. Luciano
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliIMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1
IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente
DettagliMarcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia
ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la
DettagliPolitica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)
Procedura Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) TITOLO PROCEDURA TITOLO PRPOCEDURA TITOLO PROCEDURA MSG DI RIFERIMENTO: MSG HSE 1 Questo pro hse documento 009 eniservizi
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 14 OTTOBRE 2015 489/2015/I/EFR PARERE IN MERITO ALLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE PER L INCENTIVAZIONE DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI DIVERSE DALLA
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
Dettagliwww.pneumaticisottocontrollo.it
Settore Lavori Pubblici e Territorio ORDINANZA n. 68 PG. N. 72846 del 04/11/2015 Class. N 2015.011.015.004.5 Oggetto: Disciplina della circolazione stradale in periodo invernale La sottoscritta Barbara
DettagliTUTTE LE DOMANDE E LE RISPOSTE SULLA NOSTRA GESTIONE DELLA QUALITÀ CERTIFICATA
TUTTE LE DOMANDE E LE RISPOSTE SULLA NOSTRA GESTIONE DELLA QUALITÀ CERTIFICATA C E N T R I O T T I C I S E L E Z I O N A T I CHE COSA SONO LE CERTIFICAZIONI ISO? I Centri Ottici GreenVision sono stati
DettagliCATALOGO PRODOTTO La Linea più competitiva di abrasivi standard
CATALOGO PRODOTTO La Linea più competitiva di abrasivi standard Troncatori e mole a centro depresso Abrasivi rigidi Abrasivi flessibili Dischi diamantati La Linea più competitiva di abrasivi 0 standard
DettagliCapitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare.
Realizzazione meccanica Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. - 37 - 3.1 Reperibilità dei pezzi La prima
DettagliREGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO
PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO
DettagliAzienda Sanitaria Firenze
Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL
DettagliSicurezza Funzionale Macchinari
Sicurezza Funzionale Macchinari Uno degli aspetti fondamentali della sicurezza dei macchinari è l affidabilità delle parti di comando legate alla sicurezza, ovvero la Sicurezza Funzionale, definita come
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliOsservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche
Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
Dettagli1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR
Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta
DettagliContributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP
1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliGESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI
GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 27/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie
DettagliLinee guida per l efficienza energetica degli edifici
2 Linee guida per l efficienza energetica degli edifici n Premessa Le linee guida per l efficienza energetica degli edifici in attuazione del decreto di modifica del D.Lgs. 192 del 2005 sono in corso
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI SECONDO NORMA CEI 11-27
CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI SECONDO NORMA CEI 11-27 Il corso sarà strutturato su due livelli di cui il primo propedeutico al secondo: 1 livello: Corso finalizzato all individuazione
DettagliLa sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma
La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma Università Carlo Cattaneo - LIUC 7 Giugno 2010 Ing. E. Moroni Organismo Notificato n.0066 I.C.E.P.I S.p.A. Via P. Belizzi
DettagliCHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608
COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliLa correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento
COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE IMPRESE E INDUSTRIA Documento orientativo 1 Bruxelles 1.2.2010 - La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento 1. INTRODUZIONE
DettagliDa più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.
-omissis- 1.7 Il ruolo delle garanzie Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. Riteniamo che queste affermazioni nascano
DettagliCMM STRUTTURE. strutture in acciaio per il supporto di pannelli fotovoltaici CMM CARPENTERIA STRUTTURE [1] CMM dispone di uno
CMM STRUTTURE CMM L azienda è una delle primarie aziende a livello europeo nel settore del taglio laser di tubi, profili, travi e lamiere in acciaio. [1] CARPENTERIA Oltre alle fasi di taglio laser, CMM
DettagliIL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.
IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale
DettagliCAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori
DettagliModulo Protezione Lavoratori
Modulo Protezione Lavoratori Il modulo Protezione Lavoratori viene utilizzato per raccogliere ed elaborare i rilievi di rumore e di vibrazioni effettuati negli ambienti di lavoro. Verifica dell esposizione
DettagliLe strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni
CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei
DettagliUna Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco
Una Norma al mese Rubrica di aggiornamento normativo a cura di Antonello Greco Questo mese vorrei parlarvi della Guida CEI 121-5:2015-07 dedicata alla normativa applicabile ai quadri elettrici di bassa
Dettaglirispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza
rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica
DettagliLo stare seduti, tuttavia, non è una funzione statica ma, al contrario, dinamica e discontinua.
L attività lavorativa trova nella seduta uno dei principali protagonisti. Ci si siede per lavorare a videoterminale, per riunirsi, per telefonare, per scrivere ma anche per rilassarsi e recuperare energie.
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliIsolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7
Isolamento acustico Dicembre 2005 I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 Marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore
DettagliInterruttore automatico
Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter sotto effetti FV specifici Contenuto La scelta dell'interruttore automatico corretto dipende da diversi fattori.
DettagliMinistero dell Interno
ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento
DettagliCaldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse
Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliLa progettazione centrata sull utente nei bandi di gara
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance
Dettagli