Atti consiliari 1 Provincia di Pesaro e Urbino SEDUTA DEL 20 LUGLIO 2009 VERBALE SEDUTA DI LUNEDI' 20 LUGLIO 2009

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1 Atti consiliari 1 VERBALE SEDUTA DI LUNEDI' 20 LUGLIO 2009 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCA BARTOLUCCI INDICE Approvazione verbali sedute consiliari del 16, 20 e 27 aprile p. 3 Approvazione verbale seduta consiliare del 6 luglio p. 4 Ratifica della delibera di G.P. n. 230 del ad oggetto: Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009/2011 e adeguamento obiettivo e saldi patto di stabilità 2009/2011 all art. 7-quater comma 10 del D.L. 5/2009 convertito in legge 33/2009 (abrogazione comma 8 art 77 bis D.L. 112/2008 convertito in L. 133/ 2008 e modifica alla relazione previsionale e programmatica 2009/ p. 5 Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale p. 10 Istituzione Commissioni consiliari permanenti e nomina componenti (Rinvio). p. 11 Esame ed approvazione delle linee programmatiche per il mandato p. 11 Istituzione Commissioni consiliari permanenti e nomina componenti... p. 83

2 2 La seduta inizia alle 9,35 Il Presidente invita il Segretario generale dott. Roberto Rondina, a procedere all'appello nominale, che dà il seguente risultato: Baldantoni Giorgio Baldelli Antonio Bartolucci Luca Presidente del Consiglio Berardi Gabriele Cancellieri Giorgio Capanna Bruno Carloni Silvana Ceccarini Lorenzo Falcioni Francesca Maria Foronchi Franca Foschi Elisabetta Giannotti Roberto Lunghi Daniele Magnanelli Giuseppe Mariotti Donato Mei Marcello Papi Domenico Papolini Massimo Pascucci Riccardo Perlini Vladimiro Perugini Katia Ricci Matteo Presidente della Giunta Rognini Massimo Rossi Giancarlo Sanchioni Daniele assente (entra durante la seduta) Savelli Renzo Tagliolini Daniele Tarsi Mattia Terenzi Silvia Tomassoli Giulio Vergari Gaetano Considerato che sono presenti n. 30 componenti il Consiglio provinciale, il Presidente dichiara aperta la seduta e nomina scrutatori i consiglieri Ceccarini, Mariotti e Rognini. Sono altresì presenti gli assessori Daniela Ciaroni, Massimo Galuzzi, Renato Claudio Minardi, Alessia Morani, Tarcisio Porto, Davide Rossi e Massimo Seri. SEDUTA PRECEDENTE: LUNEDI' 6 LUGLIO 2009

3 3 PRESIDENTE: Faccio appello alla sobrietà ma soprattutto all attenzione che dobbiamo porre ai lavori consiliari. Anche se il regolamento già disciplina in modo chiaro il comportamento in aula, all inizio del primo Consiglio utile di questo mandato chiedo a tutti una grande disponibilità all ascolto, non tollererò chi in modo plateale si discosterà dal dibattito in aula. Parlo in modo particolare ed esplicito a coloro che leggono giornali o fanno uso del cellulare. Il cellulare lo possiamo tenere con noi, per me è importante che sia nella funzione silenziatore, in maniera tale che se un consigliere viene raggiunto per una questione urgente familiare o di altra natura può alzarsi dal posto, uscire dall aula e conferire al telefono. Non tollereremo il regolamento già lo prevede consiglieri che si mettono a parlare tranquillamente al telefono dal posto di lavoro, perché disturberebbe gli altri consiglieri. Sono norme di buona educazione che richiamo all inizio di questo Consiglio. Approvazione verbali sedute consiliari del 16, 20 e 27 aprile 2009 PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 1: Approvazione verbali sedute consiliari del 16, 20 e 27 aprile Do per letti i verbali. E buona prassi per i consiglieri che erano presenti e sono in qualche modo coinvolti dai dibattiti della seduta di cui si tratta, di votarla se non ci sono difficoltà o esprimersi qualora il verbale non avesse raccolto in modo preciso ciò che ha espresso. Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Solamente per una puntualizzazione. Nel Consiglio provinciale del 27 aprile, l ultimo della precedente legislatura, l opposizione non aveva partecipato, quindi gradirei che questa votazione fosse posta a parte, anche perché la convocazione di quest ultimo Consiglio è stata del tutto irrituale parlo perché ero nell ultima legislatura proprio perché l opposizione era uscita dall aula e la maggioranza non aveva i numeri per consentire la presenza del numero legale. Quest ultimo Consiglio fu convocato in tutta fretta, forse anche in maniera non del tutto regolare perché ad alcuni consiglieri la convocazione arrivò oltre i termini previsti dal regolamento, quindi, siccome ho intenzione di astenermi insieme al consigliere Foschi e al consigliere Rossi che erano presenti nella passata legislatura, chiedo gentilmente di voler stralciare

4 4 dal voto l approvazione di questo verbale e metterlo in votazione in separata sede. PRESIDENTE: Accogliamo la richiesta, che ci sembra ragionevole. Pongo in votazione il verbale del 16 aprile. GIANCARLO ROSSI: Segretario, come fa un consigliere che non era ad approvare il verbale? PRESIDENTE: Il verbale è stato trascritto. (Interruzione). Non le ho dato la parola, consigliere Rossi. Comunque, ha facoltà di parlare. GIANCARLO ROSSI: Non ripeto quanto ha detto il capogruppo perché sono d accordo con lui. Quando lei chiede la conferma dei verbali delle sedute in cui il 90% dei presenti non era consigliere in quell aula, mi domando e chiedo: come fanno a confermare un verbale di una seduta in cui non erano presenti? E inutile che lei dica hanno letto il resoconto e sentito le registrazioni, perché sappiamo tutti che non è vero. Nessuno di loro ha letto un verbale e tanto meno ha sentito una registrazione, quindi come avvocato da 35 anni consiglierei i colleghi di astenersi, altrimenti sarebbe un falso enorme in atto pubblico. Fate quello che vi pare. PRESIDENTE: Il consigliere Rossi ha espresso la propria opinione. Voglio ricordare che i consiglieri eletti in Consiglio provinciale, così come in ogni assemblea, hanno pieni poteri e quindi, come succede in tutti i Consigli comunali e provinciali d Italia, nel primo Consiglio di insediamento, con i poteri che i consiglieri hanno, sia che siano di centro-destra sia che siano di centro-sinistra, letti i verbali e informati votano. GIANCARLO ROSSI: Presidente, io ho regalato un consiglio legale ai colleghi. PRESIDENTE: Benissimo, grazie. Non le ho dato la parola e chiedo di cancellarlo dal verbale. Pongo in votazione il verbale della seduta del 16 aprile Il Consiglio approva con 6 voti favorevoli e 24 astenuti (Perugini, Ceccarini, Terenzi, Tagliolini, Foronchi, Papi, Baldantoni, Mariotti, Pascucci, Papolini, Vergari, Tomassoli, Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini, Falcioni, Giannotti, Rossi, Perlini, Mei, Cancellieri, Longhi, Bartolucci) Pongo in votazione il verbale della seduta del 20 aprile Il Consiglio approva con 6 voti favorevoli e 24 astenuti (Perugini, Ceccarini, Terenzi, Tagliolini, Foronchi, Papi, Baldantoni, Mariotti, Pascucci, Papolini, Vergari, Tomassoli, Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini, Falcioni, Giannotti, Rossi, Perlini, Mei, Cancellieri, Lunghi, Bartolucci) Pongo in votazione il verbale della seduta del 27 aprile. Il Consiglio approva con 6 voti favorevoli, 5 contrari (Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini e Rossi e 19 astenuti (Perugini, Ceccarini, Terenzi, Tagliolini, Foronchi, Papi, Baldantoni, Mariotti, Pascucci, Papolini, Vergari, Tomassoli, Longhi, Cancellieri, Mei, Giannotti, Falconi, Perlini, Bartolucci) Approvazione verbale seduta consiliare del 6 luglio 2009 PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 2: Approvazione verbale seduta consiliare del 6 luglio Se non vi sono interventi lo pongo in votazione. Il Consiglio approva all unanimità

5 5 Ratifica della delibera di G.P. n. 230 del ad oggetto: Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009/2011 e adeguamento obiettivo e saldi patto di stabilità 2009/ 2011 all art. 7-quater comma 10 del D.L. 5/2009 convertito in legge 33/2009 (abrogazione comma 8 art 77 bis D.L. 112/2008 convertito in L. 133/2008 e modifica alla relazione previsionale e programmatica 2009/2011 PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 3: Ratifica della delibera di G.P. n. 230 del ad oggetto: Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009/2011 e adeguamento obiettivo e saldi patto di stabilità 2009/2011 all art. 7-quater comma 10 del D.L. 5/2009 convertito in legge 33/2009 (abrogazione comma 8 art 77 bis D.L. 112/2008 convertito in L. 133/2008 e modifica alla relazione previsionale e programmatica 2009/2011. Ha la parola l assessore Minardi. RENATO CLAUDIO MINARDI: Si tratta di variazioni di bilancio che provengono dal lavoro della precedente Amministrazione. Sono prevalentemente cifre che riguardano trasferimenti che vengono da altri enti. Mi limito ad illustrare le cifre più importanti. Trasferimenti da parte dello Stato per euro finalizzati all adeguamento sismico dell istituto superiore Montefeltro, la vecchia sede di Sassocorvaro; euro che provengono dalla Regione Marche per un intervento importante di sistemazione idraulica dell asta del bacino idrografico del fiume Foglia; euro, trasferimento dalla Regione Marche per corsi di riqualificazione ad operatore socio-sanitario; trasferimento dalla Regione Marche per il progetto Vita indipendente di euro; trasferimento dalla Regione Marche per la gestione dell osservatorio faunistico, euro. Sono tutti trasferimenti vincolati, che arrivano da altri soggetti e da altri enti, finalizzati ad un obiettivo. Poi, euro trasferimento dalla Regione per funzioni trasferite relative agli Ato. Voi sapete che da questa estate la Regione Marche ha trasferito gli uffici informazione delle vecchie Apt che sono ancora presenti sul territorio, alle competenze della Provincia con relativo trasferimento di fondi e di personale. Poi un trasferimento da parte del Comune di Pesaro come compartecipazione finanziaria ai lavori per la messa in sicurezza della strada provinciale 32 Pesaro- Mombaroccio per euro. L importo complessivo era euro, di cui a carico della Provincia e a carico del Comune di Pesaro. Dal Comune di Serrungarina euro sempre per lavori di sistemazione della strada provinciale 3 Via Flaminia per la messa in sicurezza del tratto Tavernelle, anche questa una compartecipazione ai lavori d accordo con il Comune di Serrungarina. Poi trasferimento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro per la realizzazione della elisuperficie in località Palasport, euro. Poi c è una cifra di euro, un girofondi interno che riguarda l incentivo alla progettazione. Voi sapete che l incentivo alla progettazione per il nostro personale era prima del 2%, poi per legge è stato portato allo 0,5%. L ente si è adeguato a questa normativa, poi, a seguito di una precisazione della Corte dei conti è emerso che la progettazione deve rimanere al 2% per i progetti vecchi già iniziati. Quindi c è questo riaccantonamento, nelle spese del personale, di questa cifra. Poi ci sono euro che è il saldo positivo derivanti dalle operazioni degli swap per la copertura di eventuali saldi negativi. E un accantonamento obbligatorio per legge. Abbiamo euro di saldo positivo che stanno lì fermi, qualora dovessero servire per essere utilizzati. Queste sono le cifre principali, poi ci sono delle piccole cifre che sono soltanto storni di fondo per 2.000, 1.000, euro che non andrei ad elencare se non ci sono domande specifiche. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Cancellieri. GIORGIO CANCELLIERI: Solo per dire che tutto questo Consiglio gradirebbe poter avere la documentazione magari per , da studiare per poter riuscire a dare un giudizio e disquisire sulle delibere in maniera obiettiva,

6 6 corretta e nei tempi. Penso che sia una richiesta unanime, perché non conoscendo il tema e l oggetto non riusciamo a dare un giudizio né un voto oggettivo. PRESIDENTE: Prendo la parola perché su questo punto ci siamo confrontati in sede di Conferenza dei capigruppo prima del Consiglio provinciale. Innanzitutto, per accogliere la richiesta della minoranza di convocare i Consigli il pomeriggio, siccome molti consiglieri avevano chiesto la mattina, abbiamo deciso di alternare: un lunedì facciamo la mattina e un lunedì facciamo il pomeriggio. Il Consiglio di lunedì mattina era consigliabile per il rientro di un gruppo di consiglieri. Capite che se d inverno, con il freddo, le questioni meteorologiche concludiamo i Consigli provinciali alle 20, chi deve rientrare nell entroterra rischia di incontrare il gelo, la neve, la pioggia, le turbolenze. Per questo si era deciso di convocarlo la mattina. Però, siccome le minoranze hanno chiesto di convocarlo il pomeriggio abbiamo trovato questo accordo: farlo alternativamente un lunedì la mattina e un lunedì il pomeriggio, in modo tale che già sappiamo che il prossimo Consiglio provinciale sarà convocato il pomeriggio. In questo modo abbiamo trovato un accordo tra le parti. Per quanto riguarda la questione della documentazione, se volessi fare l avvocato, cosa che non facciamo perché in questo luogo cerchiamo di far emergere anche il buon senso, a norma di regolamento i documenti del Consiglio provinciale devono essere pronti almeno tre giorni prima. Significa il venerdì. Però giustamente, ci ha detto il capogruppo del Pdl noi non siamo nelle condizioni di poter esaminare le pratiche con attenzione, quindi chiediamo di anticipare. Abbiamo già deciso che chiederemo a tutti gli uffici di predisporre il materiale tre giorni effettivi prima. Lasciamo fuori la domenica, lasciamo fuori il sabato pomeriggio perché il personale della Provincia non è, quindi dal mercoledì sarà pronta tutta la documentazione. Anche questa richiesta è stata accolta. Ci sembra una richiesta di buon senso, perché mette tutti quanti nelle condizioni di poter essere consapevoli del voto che poi si andrà a dare nel Consiglio provinciale. Per quanto riguarda l elemento della predisposizione dei documenti, materiale cartaceo o informatico tramite posta elettronica, stiamo predisponendo con il settore informatico della nostra Provincia un meccanismo che permetta ai capigruppo di ogni gruppo di avere un computer che deve essere formattato con la linea della Provincia, altrimenti da un qualsiasi computer esterno è più facile che i virus informatici possano essere trasmessi. E già successo e la Provincia per una settimana è rimasta ferma. Questo, oltre a creare un grosso imbarazzo, ha fermato il lavoro per una settimana. Per evitare questo il Ced ci ha chiesto di formattare dei computer proprio per entrare nella rete provinciale. Per questo motivo dobbiamo comprare e dotare i capigruppo di un portatile, in maniera tale che intanto questo materiale è già possibile consultarlo tramite Intranet anche da casa. Gli uffici dei gruppi sono già stati assegnati, nel giro di qualche giorno daremo l account, la password, quindi vi sarà una seconda postazione in sede per poter scaricare tutti i documenti e per poter navigare in Intranet per poter vedere tutto il lavoro della Provincia. Inoltre, alla conclusione di questo Consiglio tutti coloro che hanno la posta elettronica e che chiedono di poter avere il materiale tramite posta elettronica, sono pregati di lasciarci il loro indirizzo . Questo per venire incontro alle richieste legittime di tutti i consiglieri provinciali. Chiediamo solo un po di pazienza perché abbiamo iniziato adesso, siamo nel periodo estivo, qualcuno è in ferie, in maniera tale che con il mese di settembre tutti questi elementi siano superati. Ha chiesto di parlare il consigliere Tomassoli. Ne ha facoltà. GIULIO TOMASSOLI: Siccome parliamo di una variazione di bilancio di euro circa e poiché la documentazione non è arrivata per tempo e nemmeno questa mattina, mi dicono i colleghi, c è tutta la documentazione predisposta, propongo e spero che tutto il Consiglio condivida di rimandare la vota-

7 7 zione del punto all ordine del giorno alla prossima seduta consiliare. PRESIDENTE: Ha la parola l assessore Minardi. RENATO CLAUDIO MINARDI: Nella cartella c è l atto deliberativo con tutta la descrizione di ciò che dobbiamo deliberare questa mattina. Le variazioni di bilancio sono soggette a ratifica entro 60 giorni, questo dice il testo unico degli enti locali 267/2000, per cui non abbiamo Consigli in programma per poter ratificare la delibera entro i termini. Quindi debbo chiedere al Consiglio, mio malgrado avremmo accolto volentieri la richiesta di ratificare questo atto, altrimenti va in scadenza e si ritornerebbe alla situazione precedente come se questa delibera non fosse stata mai adottata. Tenete conto che sono in larghissima parte tutti trasferimenti dallo Stato e dalla Regione finalizzati, quindi non sono movimenti di bilancio di cui non si sa ragione o motivo. Le cose che ho prima descritto sono tutte cifre in entrata per la ma sono tutte finalizzate, cioè sono contributi o erogazione che vengono da Regione e Stato ma destinati in modo specifico. Quindi non sono state fatte neanche scelte da parte dell Amministrazione provinciale, gli euro che vengono dallo Stato sono finalizzati all istituto Montefeltro di Sassocorvaro. Chiedo che il Consiglio ratifichi questo atto, altrimenti supereremmo il 60 giorno dalla data del 29 maggio in cui la precedente Giunta ha fatto questa delibera. PRESIDENTE: Consigliere Tomassoli, lei ha chiesto nuovamente la parola e a termini di regolamento non avrebbe diritto a un secondo intervento. Glielo lascio perché era una domanda. Siamo ai primi Consigli, cerco di usare molto il buon senso, però c è un regolamento che prescrive in modo dettagliato quando si può intervenire. GIULIO TOMASSOLI: Sono d accordo sulla tempistica: se questa è, questa prendiamo. Non sono d accordo invece per quanto riguarda la levata di mani nel dire purtroppo questi sono i tempi, ci dobbiamo adeguare, nel senso che se questi sono i tempi gradirei avere la documentazione per tempo anch io. E vero anche che sono tutti trasferimenti vincolati ma su alcuni trasferimenti vorrei saperne di più. L incentivo alla programmazione è un punto interrogativo per me. Detto questo è chiaro che in questo momento dovremo per forza votare, ma sia di monito per la Giunta e l Amministrazione che certi disguidi tecnico-amministrativi devono venire sanati al più presto. PRESIDENTE: Come già è stato detto dall assessore i tempi tecnici ci impongono in questo primo Consiglio questo tipo di ordine dei lavori. Per quanto riguarda le delibere tutte, prima di essere portate in Consiglio provinciale verranno viste nelle Commissioni, quindi un documento verrà predisposto dai dirigenti, portato in Giunta, portato in Commissione nei tempi utili, dopodiché viene proposto all ordine del giorno dei Consigli provinciali, quindi il tempo per poter visionare l atto e venirne a conoscenza c è tutto. Noi intendiamo difendere questa filiera di consulenze. Ha la parola il consigliere Rossi. GIANCARLO ROSSI: Visto che lei questa mattina in più occasioni ha riportato il concetto del buon senso, del rispetto, dei buoni rapporti, non voglio essere particolarmente partigiano nei confronti della... Perché minoranza? Siamo l opposizione. Mi piace essere un oppositore, perché devo essere un minore? Mi fa brutto il solo pensiero. Fermo restando questo ho l impressione che il parametro del suo buon senso o è estremamente limitato, nel senso che il suo bilancino rasenta il nanogrammo, per cui dice oggi ho dato un nanogrammo di buon senso, forse si accontentano... No, il consigliere Rossi non ha nessuna intenzione di accontentarsi di un nanogrammo, perché purtroppo per questo Presidente e per alcuni altri consiglieri, mi auguro di no, il buon senso non si va a comprare al mercato insieme ai roscioli, all insalata e alle patate, e questo è un peccato. E veramente un peccato ed è una cattiveria, perché nessuna bancarella c è che vende il buon senso. Se ci fosse farei una pubblicità estrema, soprattutto

8 8 per questo Presidente. Noi al primo Consiglio provinciale siamo stati molto disponibili, proprio per la sua persona, Presidente. Non ci faccia pentire, perché questa mattina ha avuto almeno quattro occasioni per far pentire non solo il consigliere Rossi ma presumo anche il sindaco di Fermignano che notoriamente è una persona saggia, esperta e molto preparata. Il suo numero di consensi che lo avrebbe fatto partecipare addirittura alla candidatura alle europee lo dimostra, e questo ci è molto dispiaciuto, perché sarebbe stato sicuramente un bel personaggio in Europa, sotto molto aspetti. Fermo restando questo mi auguro che questo mio anticipo di intervento che farò poi successivamente in sede di intervento politico sulla vostra programmazione, possa essere utile a far capire che questa opposizione, come si dice dalle mie parti non dorme da piedi e non accetta lezioni di buon senso quando chi il buon senso si rifiuta di utilizzarlo, perché non bisogna essere Premio Nobel per capire cosa significa buon senso e cosa possa significare buoni rapporti con l opposizione. Questo vale per il Presidente e vale anche per chi in questo Consiglio pensa di poter fare cose meglio di qualcos altro o meglio di qualcuno. Bisogna valutare le cose. Buon senso significa avere l intelligenza di capire dove si è, cosa si fa, fin dove si può arrivare e dove bisogna smettere. Questo vale per questo Presidente, vale per il Presidente del Consiglio provinciale che non mi ascolta ma lui è il Presidente... PRESIDENTE: No, la sto ascoltando. GIANCARLO ROSSI: Scusi, intendevo il Presidente della Giunta. Lei mi ha ascoltato, ho visto e mi auguro che possa essere utile questa sua attenzione. Mi riferivo al neo Presidente della Giunta. E vero, è il più giovane presidente delle Province d Italia e questo potrebbe essere un merito ma non so fino a che punto se possa essere più meritevole il più giovane d Italia o forse può essere più meritevole chi da vent anni, quindici anni ha fatto la stessa attività. Però ha un grosso vantaggio questo Presidente che ha fatto solo il politico da quando era piccolo piccolo, da quando è uscito dalle Botteghine Oscure, ha imparato presto ed evidentemente continua ad imparare ma non credo sia sufficiente essere il più giovane ed avere alle spalle un partito che ogni giorno che passa ce n è sempre di meno, per cui questo lo consolerà. Scusatemi, amici consiglieri, ho fatto questo intervento per far capire che questa opposizione non ha nessuna intenzione di dormire da piedi. Non uso un concetto aulico, dantesco, ma tenetene conto, perché dalle parti nostre sappiamo tutti cosa significa non dormire da piedi. Questo vale per i tre fanesi che ci sono, che lo sanno ancora meglio e loro devono essere ancora più attenti perché questi quattro consiglieri di Fano non dormono da piedi, non hanno mai dormito e ritengono opportuno non dormire mai. (Interruzione). Ho parlato di tre assessori fanesi, ho fatto il rapporto personale, perché con qualcuno ci conosciamo da oltre trent anni. Mi riservo di fare un altro intervento politico più concreto in futuro e il discorso del buon senso è uscito sulla richiesta del collega di spostare di qualche giorno, ma non avevo dubbi che avreste detto che c è un problema tecnico. Facciamo un altro Consiglio provinciale. Oggi è il 20, non il 31. Facciamo un Consiglio provinciale dopodomani, al pomeriggio, visto che oggi l abbiamo fatto la mattina. Poi signori, dire che quello di Macerata Feltria, di Novafeltria arriva tardi... Se i precedenti Presidenti di questa Provincia, le Giunte di questa Provincia negli ultimi 45 anni avessero fatto un po di strade per meglio collegare la costa con l entroterra, non ci sarebbe stato questo problema. Avete capito che aria tira o no? PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Il mio intervento riguarda questo punto all ordine del giorno e il punto 4. E un intervento che entra direttamente nel merito della delibera 230 e delle variazioni al bilancio di previsione pluriennale. E pur vero che queste variazioni sono dovute anche e in parte alle entrate che provengono dalla Regione Marche, quindi era doverosa una variazione al bilancio. Ma detto ciò bisogna anche

9 9 prendere atto che vi è l iscrizione, nelle entrate del bilancio, di future alienazioni. Ciò era previsto dalla legge come facoltà dell Amministrazione provinciale. Questa facoltà è stata colta al volo per una evidente necessità: quella di rientrare nel patto di stabilità che era invece stato disatteso. Le riconosco signor Presidente che la responsabilità di questo buco o meglio di questo non rispetto del patto di stabilità non è sua ma della passata Amministrazione provinciale, anche se è pur vero che lei faceva parte, allora, di quella maggioranza ed era segretario del partito che guidava quella maggioranza. Però ritengo che non si debba ricorrere ad artifizi contabili per rispettare le norme imposte dal Governo. Per amore della verità riconosco che le norme che regolano il patto di stabilità vanno certamente rivedute, perché così come hanno posto nella difficoltà questa Amministrazione provinciale stanno ponendo in difficoltà i nostri Comuni e il Governo nazionale che è sensibile a questa problematica sta già predisponendo delle modifiche, tenendo proprio conto delle richieste che gli sono pervenute dalle amministrazioni locali. Ma è pur vero che da parte di questa opposizione è sempre stato fatto alla Amministrazione provinciale un modo dissennato di gestire le risorse: abbiamo avuto modo di evidenziare spese inutili, consulenze esterne, scelte sbagliate di questa Amministrazione, quindi non credo di dire nulla di nuovo. Io e lei, signor Presidente, abbiamo già avuto modo di confrontarci su questi temi. Quindi preannuncio il voto contrario a questo punto all ordine del giorno, ribadendo il concetto che non si può cercare di evitare gli effetti di errori compiuti in passato iscrivendo a bilancio entrate future e nemmeno certe. Quindi le future alienazioni non si sa se avverranno mai. Già in passato l Amministrazione provinciale non è stata in grado di alienare i beni che voleva alienare e qui ci sarebbe da aprire un lungo dibattito sul fatto di mettere in discussione se un Amministrazione deve divenire un agenzia immobiliare oppure no. Noi siamo della convinzione che l Amministrazione provinciale deve fare l Amministrazione provinciale ma non deve trasformarsi in una agenzia immobiliare, la passata maggioranza, invece, è stata convinta che potesse mettersi a commerciare immobili. Però questa scelta è stata sbagliata e lo dimostra il fatto che, se non erro, la seconda asta per la vendita dell ex carcere è andata deserta, signor Presidente, quindi le chiedo anche di riconsiderare questa posizione e di stralciare dalle variazioni di bilancio le future e incerte entrate che potrebbero derivare dalla vendita degli immobili. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Cancellieri. GIORGIO CANCELLIERI: Il gruppo della Lega Nord non era nella precedente legislatura, quindi ovviamente si astiene perché non è mai entrato in merito a tutte le questioni di bilancio e di programmazione dell ente nella precedente legislatura. PRESIDENTE: Ringrazio il capogruppo della Lega Cancellieri, perché di fatto con il suo intervento entriamo nella fase di dichiarazione di voto. Ha la parola il consigliere Savelli. RENZO SAVELLI: Dichiarazione di voto favorevole. Si tratta, come è stato detto di una delibera che è stata a suo tempo adottata dalla Giunta provinciale di cui facevo parte. Non lo dico solo perché ne facevo parte perché sarebbe una tautologia, lo dico perché oggettivamente si è trattato solo ed esclusivamente di atti dovuti, in quanto abbiamo avuto, per fortuna, una serie di finanziamenti che, ancorché tutti destinati, hanno permesso di utilizzare, avere più risorse o rimpinguare i settori nei quali avevamo già esaurito i capitoli. Quindi da questo punto di vista ben felice se arrivano risorse dalla Regione o dalla Provincia che vengono a rinforzare i capitoli che avevamo attivato. Quindi non solo un atto dovuto ma un atto gradito, oltre che dovuto, gradito ad ogni amministratore non solo di buon senso ma di ovvia minima pratica amministrativa. Quindi non possiamo che essere favorevoli, anzi ce ne siano di queste trasmissioni e di questi trasferimenti di risorse dalla Regione o dallo Stato alla Provincia, perché sono certamente graditi.

10 10 PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Vergari. GAETANO VERGARI: Ovviamente il gruppo Sinistra e socialismo esprime parere favorevole a questa ratifica che è un atto dovuto, trasferimenti che arrivando all ente Provincia sono bene accetti anche se non si può non sottolineare il fatto che di queste possibilità in futuro ne avremo sempre meno, perché la crisi della finanza pubblica è sotto gli occhi di tutti, le difficoltà gestionali degli enti pubblici aumenteranno, così come sono direttamente proporzionali le stesse alle difficoltà dell economia reale, in quanto da questa, in base ai meccanismi di finanziamento non più di finanza derivata che abbiamo conosciuto in questi ultimi 15 anni, vive l amministrazione pubblica. Come veniva ricordato la Provincia ha le sue principali entrate dalle vendite delle automobili, dalle percentuali sull energia elettrica. Calando attività economiche e vendite, anche queste verranno meno, per cui si imporrà per forza di cose una riflessione sulla gestione complessiva dell ente Provincia. Veniva ricordato a suo tempo, nelle premesse che poi verranno sviluppate in maniera approfondita e puntuale dal Presidente nella relazione sulle linee programmatiche, come l appello alla resistenza che è stato rivolto alle popolazioni della nostra provincia e agli enti locali debba essere in primo luogo assunto dalla stessa Provincia, la quale dovrà, con lungimiranza e attenzione, far sì che la propria finanza sia il più possibile sana e proiettata verso lo sviluppo e la crescita piuttosto che rappresentare una remora e un freno allo sviluppo della stessa comunità. Facciamo appello al senso di responsabilità di tutti, ratifichiamo questa delibera e procediamo, in maniera tale che nell esercizio dell attività economica e gestionale della Provincia si guardi a quelle che sono le competenze sostanziali, quelle reali dello stesso ente piuttosto che ad assumere posizioni velleitarie che possono non comportare risultati importanti per la nostra comunità ma solo di immagine e di facciata. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Papi. DOMENICO PAPI: Dichiaro il voto favorevole del gruppo Pd a questo punto dell ordine del giorno. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Pascucci. RICCARDO PASCUCCI: Il gruppo dell Italia dei valori è favorevole a questa delibera. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Mei. MARCELLO MEI: Nel Consiglio provinciale della scorsa legislatura il mio gruppo non era più nelle ultime sedute, io sono un neo eletto, quindi ritengo corretto astenermi. PRESIDENTE: Pongo in votazione il punto 3 dell ordine del giorno. Il Consiglio approva con 19 voti favorevoli, 9 contrari (Tomassoli, Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini, Falcioni, Giannotti, Rossi e Perlini) e 3 astenuti (Lunghi, Cancellieri e Mei) Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 4: Storni e variazioni al bilancio di previsione 2009 e pluriennale Questo punto è già stato illustrato dall assessore, quindi se non vi sono interventi lo pongo in votazione. Il Consiglio approva con 19 voti favorevoli, 9 contrari (Tomassoli, Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini, Falcioni, Giannotti, Rossi e Perlini) e 3 astenuti (Lunghi, Cancellieri e Mei) Pongo in votazione l immediata eseguibilità. Il Consiglio approva con 19 voti favorevoli, 9 contrari (Tomassoli, Baldelli, Tarsi, Foschi, Rognini, Falcioni, Giannotti, Rossi e Perlini) e 3 astenuti (Lunghi, Cancellieri e Mei)

11 11 Ricordo che per l immediata eseguibilità occorre il voto favorevole di almeno 16 consiglieri. Istituzione Commissioni consiliari permanenti e nomina componenti (Rinvio) PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 5: Istituzione Commissioni consiliari permanenti e nomina componenti. Se è tutto chiaro e i nomi ci sono lo discutiamo adesso, altrimenti lo posticipiamo a conclusione del punto 6, in maniera tale che abbiamo la pausa pranzo per gli ultimi ritocchi. La volontà che si era manifestata era quella, Commissione per Commissione, di nominare, la maggioranza e l opposizione e la minoranza Mei teneva, anche da questo punto di vista, a differenziare il proprio partito rispetto al complessivo quindi se è possibile andiamo subito alla nomina, altrimenti lo posticipiamo al pomeriggio, in maniera tale che l ora di pranzo possa servire per gli ultimi accorgimenti. Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Signor Presidente, i gruppi di opposizione hanno trovato un accordo generale che comprende il Popolo della libertà, la Lega e l Udc, quindi siamo in grado di consegnarle l organigramma per quanto riguarda l opposizione. Le chiediamo di rinviare invece in successiva riunione le votazioni all interno delle varie Commissioni per l elezione dei presidenti. PRESIDENTE: Ho già ricevuto dalla maggioranza i nomi, però siccome la maggioranza aveva a disposizione 43 nomi, noi a 40 siamo arrivati, per rispetto nei confronti delle opposizioni vorremmo conoscere le Commissioni dove sono in tre e quelle dove sono in due, in maniera tale che l eventuale quinto lo sistemiamo in corso di seduta. Avete messo su tutti tre nomi? ANTONIO BALDELLI: Sì, perché così sono i rapporti di forza all interno del Consiglio provinciale. Credevo anche che fossimo d accordo in questo senso, dall ultima riunione dei capigruppo. PRESIDENTE: Nella riunione dei capigruppo avevamo discusso la composizione. ANTONIO BALDELLI: Sì, ci eravamo anche sentiti, credevo che le forze fossero in questi rapporti. PRESIDENTE: Il rapporto è 43 a 27, adesso è 40 a 30. Le Commissioni sono 10. Ci sono tre Commissioni dove c è un nome in più. Posso chiedervi una sospensione di cinque minuti e chiamo i capigruppo. Oppure posticipiamo all ora di pranzo e discutiamo. Vogliamo posticipare a dopo la pausa pranzo andando avanti nei lavori? Così nella pausa pranzo i capigruppo si incontrano per discutere e i consiglieri sono messi nella condizione di modificare la composizione, perché noi abbiamo messo solo 4 nomi per ogni Commissione e ci siamo fermati a 40, aspettando di sapere quali erano le tre Commissioni per le quali dovevate dare solo due nomi, perché il rapporto è 43 a 27 ed è già un buon rapporto, perché nella precedente legislatura era 50 a 20, legato ai voti, ovviamente. Quindi c è stata maggiore possibilità questa volta, a differenza della volta precedente, da parte delle opposizioni di predisporre i numeri. Discutiamo quindi dei nomi. La VII Commissione, Turismo, Attività economiche e produttive, Commercio, fiere e mercati, Pesca, Formazione professionale, Politiche attive del lavoro, non ha l agricoltura, perché l agricoltura è legata all urbanistica per lavori di ufficio, è sempre stato così. Quindi la competenza dell agricoltura va nell urbanistica, perché è legata agli uffici dell urbanistica. Se non vi sono obiezioni, posticipiamo la discussione del punto 5 a dopo pranzo. Esame ed approvazione delle linee programmatiche per il mandato PRESIDENTE: L ordine del giorno reca, al punto 6: Esame ed approvazione delle linee programmatiche per il mandato Ha la parola il Presidente Ricci.

12 12 MATTEO RICCI, Presidente della Giunta. Grazie, Presidente. Quello di oggi è un Consiglio molto importante, perché oltre alle delibere discutiamo uno degli atti più importanti del mandato che si è aperto qualche settimana fa, ovvero le linee programmatiche Come avete visto già dai primi giorni di insediamento, non solo abbiamo cercato da subito, attraverso anche questo incontro nel territorio con i sindaci, di provare ad incrociare le priorità programmatiche che qui oggi discuteremo con quelle che i singoli sindaci, le singole Amministrazioni comunali, rinnovate e non, si ritrovano a discutere in queste settimane. Abbiamo deciso di avviare questa nostra azione di governo attraverso la volontà di sottolineare un dinamismo, una presenza nei territori, una vicinanza molto forte ai sindaci, in particolar modo in questo momento e al tempo stesso comunicando anche la nostra volontà di un azione amministrativa sobria. Questo sarà uno dei fili conduttori del lavoro che faremo. Per noi sobrietà non è solo risparmio, anzi vorremmo evitare che anche questo Consiglio provinciale insegua questa moda dell antipolitica che negli ultimi anni ha pervaso tutti gli ambiti politico-istituzionali. Per noi la sobrietà è un modo di porsi, di atteggiarsi, un modo di interpretare un ruolo di governo, che per noi deve essere un po meno gestione del potere e un po di più dimostrazione dello spirito di servizio che ognuno di noi, amministratori e consiglieri, mette attraverso la propria carica. Voglio considerare positivamente l atteggiamento dell opposizione e delle minoranze. Dal primo Consiglio, dai primi incontri che abbiamo fatto anche sul territorio, noi ci aspettiamo, giustamente, un opposizione netta, forte, perché questo aiuta chi governa a governare meglio, a non commettere errori, ma ci auguriamo anche che laddove le posizione politiche non prevalgono si possa anche trovare una unità di intenti, nell interesse dei cittadini. Lo dico innanzitutto rispetto allo scenario nel quale muoviamo i primi passi, perché non possiamo fare un programma senza un analisi della situazione. Lo scenario nel quale noi muoviamo i primi passi è uno scenario fosco, a causa della crisi economica che è tutt altro che passata, che già vede molte famiglie in difficoltà, perché tanti lavoratori sono in cassa integrazione da mesi, tanti giovani precari hanno perso il lavoro, tante piccole imprese già da mesi stanno stringendo i denti. Pensiamo possa toccare il periodo peggiore, dal punto di vista delle dinamiche sociali proprio nei primi mesi del nuovo mandato, in particolar modo nel periodo settembre-dicembre. Non lo diciamo perché abbiamo chissà quale economista che ci ha fatto questa previsione, anche perché non ce n è uno che ci ha preso rispetto all andamento di questa crisi economica, ma lo diciamo alla luce delle informazioni, dei contatti che abbiamo nel mondo del lavoro, nel mondo delle imprese. Parliamo del periodo peggiore, settembre-dicembre, perché in quel periodo per molti lavoratori e molte imprese finiranno gli ammortizzatori sociali e quando parlo di ammortizzatori sociali parlo innanzitutto della cassa integrazione per quelle famiglie e quei lavoratori che hanno la cassa integrazione. Le aziende della nostra provincia che per le dinamiche del sistema economico possono accedere alla cassa integrazione straordinaria sono pochissime, quindi il venir meno di questo ammortizzatore sociale, che di certo ha attutito l impatto della crisi in questi mesi, sarà un elemento di novità con il quale fare i conti. Così come il vero ammortizzatore sociale in una realtà come la nostra, che è la famiglia, comincia a non essere più sufficiente, fatto salvo ovviamente le famiglie più ricche, più benestanti. Questa rete di protezione sociale che ci ha consentito, anche psicologicamente, di reggere l impatto della crisi, ha un limite temporale, non è infinita. Se a questo aggiungiamo che molte piccole imprese rischiano di non riaprire dopo la pause estiva, capite quali sono le dinamiche sociali, i problemi sociali nuovi che potremmo incontrare. Noi non abbiamo la pretesa di risolvere una crisi globale. Fanno fatica i governi nazionali, le grandi potenze, immaginatevi il governo di una provincia, però riteniamo, in un momento come questo, che tutti gli sforzi, sia economici che intellettuali, di ragionamento, di prospettiva, di progettualità vadano orientati

13 13 rispetto a come noi aiutiamo a resistere le nostre comunità alla crisi economica. Diceva bene prima il consigliere Vergari: ci troveremo contemporaneamente ad aiutare le nostre comunità a resistere, resistendo noi stessi, perché non solo i bilanci degli enti locali negli ultimi anni hanno avuto continui tagli ai trasferimenti ma perché la crisi, oltre a situazioni di bilancio già difficili, si insinua in maniera negativa dentro quei bilanci. Prima Vergari faceva un riferimento molto preciso: tra le principali entrate correnti del bilancio provinciale ci sono due entrate che stanno subendo fortemente la crisi: è calato il consumo di energia elettrica a causa del calo di produzione, di conseguenza anche le prime previsioni che facciamo sul bilancio attuale rispetto alle entrate sul consumo dell energia elettrica, probabilmente dovranno essere riviste al ribasso. Così come l imposta sull immatricolazione degli autoveicoli: nonostante gli incentivi sull auto, i dati che abbiamo dicono che nei primi sei mesi c è stato un calo molto forte. Questa è la situazione, che incide sul bilancio pubblico della Provincia. Per i Comuni la cosa è ancora più grave, perché al taglio dei trasferimenti si aggiunge il taglio dell Ici, che già quest anno è stato soltanto parzialmente rimborsato rispetto a ciò che i Comuni introitavano nell anno precedente. Si inserisce il calo degli oneri di urbanizzazione, essendo ferma gran parte della crescita edilizia, che forse impropriamente a volte, molti Comuni utilizzavano per chiudere i bilanci, per fare opere. A questo si aggiunge un patto di stabilità che, sia per la Provincia che per i Comuni sopra i abitanti, sta rendendo quasi insostenibile l attività quotidiana in particolar modo rivolta ai lavori pubblici. Su questo tema credo che possiamo trovare una convergenza in maniera tale che questo Consiglio provinciale in maniera unita chieda così come si è aperta una discussione a livello nazionale tra l Anci e il Governo di allentare, laddove possibile, il patto di stabilità, perché questo ci permetterebbe di mettere in gioco numerose risorse per lavori pubblici, manutenzione degli edifici, manutenzione dell arredo urbano, fondamentali per contrastare la crisi economica. Come vedete la mia principale preoccupazione, la principale preoccupazione della nuova Giunta è il lavoro: sembra strano in una provincia come la nostra che ancora oggi, nonostante la crisi ha uno dei più bassi tassi di disoccupazione, proprio perché non siamo abituati alla mancanza di lavoro dobbiamo attrezzarci ad affrontare con forza e con determinazione questa fase difficile. Io ho molti amici operai e ho visto la crisi passare nelle vite di questi ragazzi, di queste ragazze, di questi uomini e donne, che sono passati da una fase di completa sottovalutazione della situazione, quasi che fare qualche ora di cassa integrazione permetteva loro di stare un po di più a casa, a una fase di disperazione. Quando hanno cominciato a realizzare che la cassa integrazione poteva durare un anno o quando hanno cominciato a realizzare che era a rischio il posto di lavoro, li ho visti passare da una fase di sottovalutazione a una fase di disperazione. L idea cioè che proprio in una realtà come la nostra più forte, più ricca, dove il lavoro non è mai mancato, la ricaduta psicologica può essere addirittura maggiore di altri posti dove la crisi si fa sentire di più. Per questo la nostra preoccupazione principale è e rimane il lavoro. Da questo punto di vista anche negli incontri che abbiamo fatto con i sindaci è evidente che in tanti guardano a noi. L ho detto già al primo Consiglio rispetto a questi anni di denigrazione delle Province: per me sono stati anni che hanno fatto dei danni, perché è evidente che un conto è parlare delle Province dove c è una grande metropoli e un conto è parlare di Province italiane come la nostra dove il capoluogo ha poco più di abitanti, dove ci sono 67 Comuni in gran parte piccoli e piccolissimi. Non è la stessa cosa e non è un caso che in questi incontro con i sindaci il 70% delle cose che ci hanno posto non competono alla Provincia. Ovviamente la Provincia ha grandi competenze lo sappiamo, ma oltre a questo ci pongono tante questioni che non riguardano la Provincia. Alla Provincia pongono tutto, perché per il territorio è il primo livello istituzionale al quale si fa riferimento ed è il livello istituzionale che

14 14 può tenere insieme i territori, aiutarli a fare delle strategie complessive, aiutarli, a crescerle insieme. Tra l altro anche qui, dopo tanta demagogia la proposta del Governo, del ministro Calderoli che verrà discussa, spero, nelle prossime settimane in Parlamento, rafforza le Province, perché prevede la chiusura di altri enti come le Comunità montane, come gli enti parco, come i consorzi di bonifica e il passaggio di queste competenze alle Province, a dimostrazione di come a volte, in Italia, si aprono dei grandi dibattiti e poi il risultato va esattamente nella direzione opposta. Fatta questa analisi di partenza, che non è positiva, purtroppo ma questa è la realtà, credo che noi dobbiamo essere molto realisti e capire bene dove muoverci a partire dall analisi è molto importante il patto di mandato che abbiamo sottoscritto venerdì, perché sulle questioni principali del programma di governo che vi sto illustrando, abbiamo trovato un accordo con tutte le forze sociali ed economiche, dalla Cgil a Confindustria. E importante questo, perché è ovvio che sono 10 punti di indirizzo ma è importante, in un momento come questo, riuscire a tenere insieme una comunità. Guai a giocare, in un momento come questo, alla divisione nel mondo del lavoro, alla divisione tra il mondo del lavoro e il mondo della piccola impresa. Credo allora che a livello locale noi dobbiamo svolgere la nostra funzione per agire da collante, perché quando si è in difficoltà si tiene unita una comunità e si prova a superare insieme questo passaggio. E ovvio che in quel documento vi sono alcune cose più precise, alcune cose più di indirizzo. Per noi è una grande responsabilità. Siamo molto contenti con me tutta la Giunta, gli assessori Minardi e Seri che in particolar modo hanno costruito questo accordo perché è una grande apertura di credito, in quanto quegli indirizzi adesso vanno perseguiti e noi dovremo fare di tutto e ancora di più per perseguirli. Però questa è la politica, la politica di chi non nasconde la testa sotto la sabbia ma di chi ha delle idee, prova a portarle avanti, cerca di cercare il massimo consenso possibile rispetto agli indirizzi che vuol dare per questa comunità. Non possiamo che concentrarci, nel nostro programma di indirizzo, su alcune questioni che riguardano la crisi. Come noi resistiamo alla crisi? Il primo aspetto è difendere il lavoro. Ne abbiamo parlato a lungo qualche giorno fa con il sindaco di Fano, anche con tanti consiglieri di questo Consiglio. In questo momento c è il rischio di spostare la produzione di imprese importanti in altri territori e questo aspetto riguarda imprese importanti del Pesarese, penso alla Morbidelli e riguarda in particolar modo un settore che è cresciuto fortemente nel Fanese, nel Cesano, quello della nautica. Qui però ne faccio una questione di principio in più rispetto alle altre attività economiche, perché tutte le altre attività economiche negli ultimi anni hanno avuto una crisi altalenante. In questo momento, ad esempio, il settore che soffre maggiormente è quello della meccanica, inizialmente era quello dell edilizia, l agricoltura storicamente soffre di fasi di crisi. La nautica no, la nautica negli ultimi dieci anni ha avuto utili esponenziali, tant è che anche noi, forse sbagliando, avevamo pensato che era un settore che sarebbe cresciuto all infinito. Non è possibile considerare questo come un territorio mordi e fuggi, ove si prende finché c è da prendere e poi si scappa alle prime difficoltà. Da questo punto di vista credo che noi dovremmo svolgere un azione sindacale, di difesa del lavoro. E il ruolo delle istituzioni, in particolar modo della Provincia, del sindaco di Fano, dei sindaci della Vallata del Cesano, è un ruolo molto importante. Non è garanzia, però credo che sia uno degli obiettivi principali che ci dobbiamo porre; legandoli lo faremo nei prossimi giorni a delle infrastrutture sulle quali ci siamo impegnati: penso alla Strada delle barche. certo che faremo la Strada delle barche, continueremo a mantenere quell impegno, purché la produzione rimanga qua, purché nessuno faccia il furbo. Sto ovviamente facendo riferimento ai finanziamenti del fondo Fas, sui quali abbiamo discusso con il sindaco di Fano qualche giorno fa, quindi non vi sto dicendo niente di trascendentale, sto dicendo che abbiamo valutato che è importante portare avanti quell opera, è importante che i soldi stanzianti su quell opera rimangano lì, è importante partire,

15 15 se non altro nel primo tratto, perché risolverebbe già in gran parte il problema di questa strada, ma è ovvio che noi lo leghiamo a un atteggiamento del sistema imprenditoriale che sia spinto a dare delle garanzie perché si mantenga la produzione qua. Quindi faccio un atteggiamento condiviso, consigliere Rossi. Il secondo aspetto, anche questo indiretto, riguarda il sostegno alla piccola impresa nei confronti del credito. Anche qui non voglio fare demagogia, comprendo le difficoltà del sistema creditizio, i criteri nuovi, Basilea, tutto il resto, però anche qui ne faccio una questione di principio. Intanto noi viviamo in una provincia dove c è un impresa ogni 7 abitanti e per capire in questa provincia se un imprenditore è una persona seria o un farabutto non c è bisogno di fare grandi indagini di mercato, basta andare nel punto di aggregazione più vicino e chiedere com è quel Tizio. Inoltre anche qui, in questa provincia negli ultimi anni sono spuntati sportelli bancari ovunque, come funghi. Non è possibile che alla prima difficoltà vera, comprensibile, la prima cosa che si faccia è chiudere i rubinetti a coloro che con il loro lavoro, la loro ricchezza hanno anche permesso il nascere di quegli sportelli bancari. Anche qui occorre un azione indiretta, che non è garanzia di successo, però ritengo che il Presidente della Provincia, i sindaci debbano utilizzare tutta l autorevolezza istituzionale che hanno per costantemente convocare le banche e spingere verso la fiducia. Così come dobbiamo concentrarci, Province e Comuni, così come ha fatto anche la Regione, nel sostegno alle famiglie. Anche qui gran, parte delle azioni partono dai governi nazionali, però anche su questo credo che dobbiamo fare la nostra parte noi l abbiamo fatto, lo stiamo facendo, in verità ereditando e rafforzando un azione della scorsa amministrazione. Come sapete è stato stanziato un fondo anticrisi di euro, con un contributo più o meno a metà da parte della Provincia e per l altra metà da parte della Fondazione Cassa di risparmio. L abbiamo indirizzato su due azioni in particolare. La prima è il sostegno per il pagamento delle bollette, l altra, forse ancora più interessante, è rivolta al microcredito. Un fondo utile a garantire e al tempo stesso a coprire gli interessi passivi di piccoli crediti di euro che complessivamente, grazie a questo fondo possono mettere in gioco circa 4-5 milioni di crediti, grazie agli accordi fatti con gli istituti di credito locale. Così come firmeremo il protocollo la prossima settimana abbiamo partecipato con euro al fondo che la Regione ha stanziato per l aiuto alle imprese. Ritengo che siano piccole cose, se volete gocce nel mare, ma che danno il segno di cosa è per noi oggi prioritario. Prima abbiamo parlato del patto di stabilità. Vogliamo, dobbiamo spendere bene e il più velocemente possibile le poche risorse pubbliche che ci sono. Ovviamente l allentamento del patto di stabilità sarebbe importantissimo, in questo caso, aggiungo, provando a mantenere la ricchezza qua, stando dentro le regole, ovviamente. L ultimo provvedimento del Governo permette, con un tetto di spesa di euro, di avere anche procedure semplificate. Credo che questo sia un obiettivo politico che ci dobbiamo dare: quello di avere, in un momento come questo, non solo maggiore garanzia nello svolgimento dei lavori ma al tempo stesso di contribuire, attraverso le poche risorse pubbliche che abbiamo per le opere di manutenzione, per la viabilità, per le manutenzioni degli edifici, a tamponare la crisi in uno dei settori che per primo è partito, come quello dell edilizia. Da questo punto di vista noi abbiamo anche una grande opportunità, perché in genere quando parliamo di grandi opere in un periodo lungo-lunghissimo, in questo caso avremo la realizzazione di due grandi opere proprio nel bel mezzo della crisi, in particolar modo la terza corsia dell autostrada. Come sapete per il tratto Fano-Senigallia sono stati consegnati i lavori che inizieranno nel mese di settembre; per il tratto Cattolica-Fano i lavori dovrebbero essere consegnati nei primi mesi del Potete bene immaginare che avere il cantiere, forse il cantiere più grande degli ultimi decenni nella nostra provincia creerà disagi ma è una grande opportunità, non solo per risolvere un problema infrastrutturale, l attraversamento nord-sud ma anche perché in questo momento l indotto di lavoro che ci può essere da questa grande opera è molto consistente.

16 16 Così come sul nuovo porto di Pesaro dove sono appena iniziati i lavori. Anche quello sarà un cantiere che durerà mesi, probabilmente anni. E anche questa una grande opportunità non solo di sviluppo ma anche, nell immediato, di sostegno contro la crisi economica. E per questo che nell impegno con le forze economiche e sociali abbiamo fatto anche riferimento al tendere all autosufficienza dei materiali, perché è evidente che in Consiglio regionale è in discussione in questi giorni, nelle Commissioni, una legge che riguarda le attività estrattive. Noi abbiamo un piano che se la legge verrà modificata dovremo riaggiornare, ma è chiaro che già ci sono delle anomali, il porto di Pesaro piuttosto che altro. Sarebbe ancora più anomalo che noi avessimo infrastrutture di questo tipo in questo momento e non avessimo il materiale per realizzarle. Quindi anche su questo si è aperta una discussione di grande equilibrio, di grande tutela ambientale ma anche consapevole dei guasti che questa anomalia potrebbe creare. L altro aspetto importante questo è forse più un aspetto di medio periodo è quello di velocizzare e semplificare sempre più la pubblica amministrazione. Anche qui sappiamo benissimo che gran parte dei problemi che abbiamo non dipende da noi: i tagli al paese che ha più leggi che si accavallano fra di loro. Però una parte dipende anche da come la pubblica amministrazione è organizzata. Noi abbiamo trovato una macchina amministrativa brillante, migliorata notevolmente, cambiata notevolmente rispetto a quello che era la Provincia dieci anni fa, ma è indubbio che ci siamo posti da subito l obiettivo di continuare a riorganizzarla, continuare a riformarla, snellirla, provando anche a risparmiare, se possibile. Questo è l obiettivo che ci siamo dati per i prossimi mesi e probabilmente è una discussione che si incrocerà con il primo bilancio che andremo ad affrontare: come noi affrontiamo la discussione del primo bilancio e al tempo stesso una riorganizzazione ulteriore della macchina amministrativa. Anche qui la velocità di una procedura, la velocità di una decisione sono sempre importanti ma in un momento di crisi economica come questa, rischiano di diventare determinanti. L altro aspetto, di stretta competenza della Provincia: come sapete la Provincia gestisce le risorse europee per la formazione professionale e l orientamento al lavoro. E indubbio che quelle risorse lo sta già facendo l assessore le dobbiamo ri-orientare alla luce dei bisogni nuovi. Qualche giorno fa abbiamo consegnato simbolicamente le borse-lavoro e gli assegni di ricerca, già ci siamo posti l obiettivo di allargare ulteriormente quell azione, se possibile, anche alla luce dei bisogni nuovi. I bisogni nuovi riguardano i precari che hanno perso il lavoro, i primi cinquantenni che escono dal circuito del lavoro che sarà ancora più complicato reintrodurre nel mondo del lavoro e abbiamo chiesto ai sindaci di individuare, di segnalarci i bisogni nuovi che nei territori ci sono, per provare da subito a ri-orientare queste risorse in maniera ancora più efficiente, in maniera ancora più efficace. Oltre a questo abbiamo anche una parte di programmazione che dobbiamo definire, che riguarda i fondi europei. Lo abbiamo fatto sui fondi Fas, sui fondi Fesr, lo dovremo fare su una parte dei fondi che riguardano il Psr. Sono anche queste risorse europee fondamentali per creare le condizioni di sviluppo per il nostro territorio. Queste sono alcune delle azioni di resistenza. Ma contemporaneamente alla resistenza vogliamo cambiare, innovare e abbiamo individuato in maniera particolare sul turismo e sulle energie rinnovabili due settori economici sui quali a nostro parere ci sono grandi margini di crescita, sui quali si giocherà gran parte della capacità innovativa dei prossimi anni delle pubbliche amministrazioni e ovviamente della collaborazione pubblico-privato. Sul turismo, è evidente che noi viviamo in una provincia bellissima ma sono, purtroppo, ancora troppo poche le persone che questa provincia la conoscono e ce ne rendiamo conto ogni volta che questo territorio ospita grandi manifestazioni nazionali come il Giro d Italia: le splendide immagini del nostro territorio. O la mostra di Raffaello ad Urbino che si è conclusa in questi giorni. A dimostrazione di come, quando questo territorio ospita grandi eventi, noi stessi capiamo le potenzialità che abbiamo, siamo più consapevoli delle potenzialità che

17 17 abbiamo. Se vogliamo sviluppare il turismo, questo è il momento giusto, perché la crisi da questo punto di vista può essere un opportunità. Fino a questo momento il turismo è sempre stato considerato, nella nostra economia, un attività marginale, perché fortunatamente avevamo altro e dobbiamo mantenere l altro, perché se crolla il resto, ovviamente crolla la nostra economia. Però questo è il momento nel quale concentrare gli sforzi, pubblici e privati, per provare a fare il salto di qualità. Gran parte delle competenze, le competenze principali in questo caso, le ha la Regione. L assessore Solazzi negli ultimi mesi si è mosso nella direzione giusta, in particolar modo in termini di promozione, cosa che questa Regione faceva pochissimo. Ma anche noi abbiamo un ruolo molto importante, non solo perché la legge ci dà delle competenze specifiche sull accoglienza ma perché anche qui la Provincia è l ambito minimo possibile per provare a fare progetti di sviluppo turistico. Qui c è un elemento di autocritica. Negli ultimi anni a mio parere, con questa idea che ogni Comune si potesse promuovere per proprio conto, che è un idea folle, noi abbiamo disperso risorse anche progettuali, intellettuali. L ambito provinciale è l ambito minimo possibile per provare a giocare un ruolo nel turismo che è un mercato complicatissimo. Allora noi abbiamo un opportunità, uno strumento: quello del sistema turistico provinciale. Qualche giorno fa ho avuto un incontro con alcune associazioni di categoria, con il presidente della Camere di commercio: noi vogliamo allargare, nessuno deve essere geloso del proprio ruolo, vogliamo allargare le associazioni di categoria, gli operatori privati, la Camera di commercio. Non è questo il punto; il punto è provare a mettere insieme delle strategie che ci consentano dia vere un risultato maggiore, intanto in termini di produzione e anche in termini di organizzazione di eventi. Non voglio scendere nel particolare, c è da fare un lavoro enorme da questo punto di vista ed è evidente che per noi la punta di diamante, l elemento che può consentirci questa crescita è la città di Urbino. Per noi Urbino sarà sempre più la chiave d accesso per far conoscere l intero territorio, per la sua storia, per l arte, la cultura e perché è l unico centro della nostra provincia che è conosciuto ovunque. Peccato che spesso pensino che sia in Umbria. Questa è l anomalia che spesso ci capita quando andiamo in giro per l Italia. Abbiamo tante cose: Gradara, Mondavio se siamo sulle rocche e castelli, bellezze ambientali, bellezze culturali. Però è chiaro che Urbino, per la sua conoscenza può diventare il modo per far conoscere l intero territorio provinciale. Quando parlo di turismo ne parlo in maniera particolare rivolto alle aree interne. Qualche giorno fa ero a Pennabilli con Tonino Guerra. Parlavamo di queste cose e a un certo punto mi dice Matteo, noi dobbiamo vendere maggiormente il nostro mare. L ho guardato un po perplesso e gli ho detto Maestro, con tutto il rispetto il nostro mare comincia a essere poco competitivo, al massimo possiamo mantenere ciò che abbiamo, possiamo provata a riorientare il turismo allungando le stagioni, come si sta facendo in molte occasioni attraverso lo sport piuttosto che altro, o la convegnistica, ma le nostre potenzialità sono altrove. No, no, Ricci, non ha capito: parlavo del nostro grande mare verde, le nostre colline, le nostre montagne, i nostri borghi. E vero, è lì che abbiamo grandi potenzialità di crescita, sul turismo ambientale, culturale, enogastronomico, religioso, sportivo, didattico. margini di crescita enormi. Credo che su questo dobbiamo concentrare maggiormente i nostri sforzi. Faccio un esempio, perché non voglio essere lungo ma non voglio neanche essere troppo generico. Bisogna fare grandi cose e piccole cose. Vi voglio fare un esempio del piccolo, per darvi un idea. Durante questa folle campagna elettorale che ho fatto sono capitato anche a Tavullia. Un giorno vado al Fans Club di Valentino e mi spiegano che in quella stanzia dove non c è nulla se non una moto di Valentino e qualche gadget, da marzo a ottobre è un pellegrinaggio continuo di persone che vengono da tutto il mondo. Come fosse un luogo sacro. La prima cosa che ho detto è stata: c è un omino, c è un display che dice cosa c è da vedere nel resto della provincia?. No, poi in gran parte vanno a Cattolica, Rimini, San Marino. A dimostrazione di come, per sviluppare il nostro turismo, servano strategie di alto profilo ma anche pic-

18 18 cole cose. In questo caso la fortuna di avere un grande campione che attrae di per sé automaticamente persone da tutto il mondo ma non c è uno, qualcuno, un servizio, un organizzazione in grado di dire quali sono le opportunità nel nostro territorio. Ho fatto questo esempio per dare l idea di come un rilancio del turismo può stare dentro grandi progetti ma anche piccole cose che possiamo portare avanti insieme. Così come noi crediamo molto alle energie rinnovabili, perché riteniamo che sulla green economy si possa costruire un pezzo nuovo di economia, si possano creare nuovi posti di lavoro. Non ci crediamo solo per una scelta di carattere ambientale, di carattere culturale ovviamente tutti noi vogliamo lasciare la nostra provincia integra ai nostri figli e ai nostri nipoti ma lo diciamo, anche qui, dal punto di vista economico. Siccome in altre parti del mondo questo meccanismo è partito, dobbiamo predisporre la nostra provincia affinché sia uno dei primi vagoni di questo treno, quando partirà e non uno degli ultimi. In particolar modo ci siamo concentrati sul sole, anche se in verità la prima fonte di energie rinnovabili è lo stesso risparmio energetico, quindi tutto ciò che noi possiamo fare rispetto alle nuove costruzioni, rispetto all edilizia pubblica sul risparmio energetico è il primo contributo che possiamo dare anche in termini di produzione energetica. Dall altra parte ci siamo concentrati in maniera particolare sul sole. Da una parte lo faremo nel mese di settembre, nel mese di ottobre mettendo a disposizione tutte le superfici pubbliche che la Provincia ha: scuole, piscine, palestre, edifici pubblici per la produzione di energia attraverso il fotovoltaico. Alcuni progetti già ci sono ma vogliamo fare un progetto complessivo che riguarda tutto il patrimonio della provincia, ovviamente là dove c è il sole, là dove c è una predisposizione a questo. Ma la sfida vera per noi è provare a legare il pubblico e il privato e anche qui c è una parte che riguarda le nuove edificazioni, le nuove case, la pianificazione urbanistica. In maniera particolare noi ci vogliamo concentrare sulle aree industriali. La legge consente impianti anche nelle aree agricole, però attenzione su questo, e lo faremo ridiscutendo il piano energetico: noi vogliamo dare un indirizzo. Un conto è un impianto di fotovoltaico in una posizione non impattante e utile all azienda agricola, un conto è dare l idea che noi rinunciamo all agricoltura per mettere i pannelli e io non sono d accordo su questo, perché vorrebbe dire rinunciare ad un attività economica per noi straordinaria, alla grande ricchezza del nostro territorio che è il paesaggio. Mentre invece sulle aree industriali si può fare molto. Intanto sui tetti esistenti. Noi abbiamo fatto un conto che ci sono circa 600 ettari di tetti e vogliamo provare a mettere in piedi pubblico e privato, creando in ogni area industriale una sorta di consorzio. L idea è di mettere attorno a un tavolo proprietari dei capannoni, enti locali, banche locali, associazioni di categoria e provare a fare un progetto unico, perché ho incontrato imprenditori che ci hanno provato, imprenditori che non ci credono, imprenditori che avrebbero voluto ma si sono fermati di fronte a degli ostacoli. Abbiamo cominciato a ragionare su come superare gli ostacoli, e provare a tenere uniti in un unico progetto per ogni distretto potrebbe aiutare di certo a trattare il costo. Uno dei gran di ostacoli che oggi abbiamo è il costo: mercato molto monopolizzato e costo troppo elevato rispetto alla resa degli impianti. Però tutti voi mi insegnate che un conto è ordinare di qualsiasi materiale 100 mq. e un conto è ordinarne : la capacità di trattare il prezzo potrebbe essere differente. Il secondo aspetto è la burocrazia. Se noi riusciamo a mettere a disposizione una struttura che possa snellire e accentrare la burocrazia avremo forse aiutato a superare un altro ostacolo. Il terzo aspetto è il credito. Se le banche locali capiscono che non è il progetto di un imprenditore ma il progetto strategico di un territorio, in teoria l accesso al credito potrebbe essere favorito. Facile? Difficilissimo. Un giorno ne parlavo con Ucchielli nei mesi della campagna elettorale, il quale mi ha guardato un po perplesso e con la sua saggezza popolare mi ha detto Matteo, se era semplice l avremmo già fatto. A dimostrazione di come la cosa è complessa. Però ritengo che qui ci giocheremo gran parte della nostra capacità innovativa e se

19 19 riusciremo nei prossimi cinque anni a far partire un esempio di questo tipo il nostro lavoro sarà finito, il meccanismo a quel punto potrà andare avanti per conto suo e creare nuovi posti di lavoro per chi progetta, per chi installa e magari per qualche azienda che decide di convertire la produzione in questo settore. Così come le aree industriali riguarderanno anche aree industriali non partite. Poi parlerò dei piani regolatori, ma è evidente che nei piani regolatori approvati, quasi tutti in questa provincia, molto probabilmente abbiamo quasi ovunque aree industriali previste sovradimensionate rispetto alle reali necessità del mercato. Pensare, laddove non si riesce a far partire attività che richiedono capannoni, a convertire un area ormai già dichiarata industriale dai piani regolatori, attraverso l investimento di energie rinnovabili in fotovoltaico è un altro settore interessante sul quale possiamo lavorare. Non solo il sole, ovviamente ma anche il vento, anche se qui ci andiamo un po più con i piedi di piombo, perché se è vero che la nostra grande ricchezza è il paesaggio, l impatto paesaggistico ci sono varie tipologie di eolico: micro, medio, grande eolico, macro eolico è una cosa da valutare, non possiamo neanche dire via alle pale eoliche ovunque dove c è il vento, a prescindere dall impatto ambientale. Su questo c è un atteggiamento un po più cauto. L altra cosa sulla quale ci stiamo concentrando in questi giorni è il fatto che anche su questi settori dobbiamo provare a mantenere la ricchezza qua, perché ciò che sta avvenendo in questi giorni è il fatto anche di grandi imprese multinazionali che vengono qua, trattano con il privato, producono energia ma non rimane quasi nulla sul territorio in termini di lavoro, in termini di ricchezza. Così come le biomasse. La nostra posizione è molto semplice: prima la Regione chiude definitivamente la questione della centrale di Schieppe, assurda da molti punti di vista, innanzitutto le dimensioni, prima noi riusciamo ad aprire un ragionamento serio sulle biomasse, che sono una fonte di energie rinnovabili seria. Prima la Regione chiude la vicenda di Schieppe, prima noi riusciamo a mettere in campo un piano di piccoli impianti a biomasse da 1 megawatt-2 megawatt, utilissime allea ree interne per la filiera corta, sia degli scarti agricoli che degli scarti boschivi. Così come la geotermia, quasi sconosciuta, che invece in grandi parti d Europa sta dando grandi risultati. Anche di questo parleremo nei prossimi mesi. Per noi diventa importante capire insieme al Comune di Urbino, insieme agli altri Comuni delle aree interne come riorganizzare e ridefinire meglio le funzioni del Megas Net, società che fino a questo momento ha avuto un ruolo importante perché c è gran parte delle reti, del patrimonio, ma che o diventa un braccio operativo sui temi dell energia vero per la Provincia, per i Comuni che ne sono soci, altrimenti si rischia di non capire qual è la funzione che ha. Quindi anche questo tema della riorganizzazione di un ente importante come quello lo vogliamo re-indirizzare rispetto ai temi dell energia che ci stanno così a cuore. Quando parliamo di innovazione e di cambiamento non tralasciamo la tradizione. Abbiamo voluto mettere un capitolo a parte sull agricoltura, perché questa crisi finanziaria, se ha un effetto positivo ce l ha rispetto a un ritorno al sano valore della terra e noi non vogliamo rinunciare all agricoltura, tutt altro. Vogliamo provare, anche qui, ad aprire una fase nuova? Intanto crediamo che se la Regione decentrasse le competenze alle Province, sarebbe una cosa importante, non perché è garanzia di successo ma perché c è una lamentela forte da parte degli agricoltori, delle organizzazioni, la difficoltà, rispetto alla Regione, di fare anche strategie comuni, di vicinanza. Anche qui la Provincia potrebbe aiutare a sviluppare ulteriormente questo settore. Ovviamente i temi sono tanti rispetto all acqua, alla necessità dell acqua, rispetto alla promozione delle nostre produzioni, a come noi incentiviamo, anche attraverso un educazione alimentare, il consumo di prodotti locali, di filiera corta, la vendita diretta. Insomma sono tante le azioni sulle quali ci vogliamo concentrare nonostante che ancora le competenze non siano state delegate, così come prevede la legge, alle Province. Dentro l innovazione svolge un ruolo fondamentale l università. Anche qui viviamo una fase di transizione un po strana, perché il

20 20 nuovo rettore entrerà in funzione non prima di ottobre, quindi c è questa fase di transizione un po assurda che non aiuta. Però è evidente che noi dovremo da subito, con l Università di Urbino, capire come il nuovo rettore, come noi vogliamo rilanciare quell università che ha superato la fase di principale difficoltà ma che adesso deve essere rilanciata. Innanzitutto occorre rilanciare la vocazione internazionale di quell università. Dobbiamo attrarre sempre più studenti dal resto del mondo, in particolar modo dal Mediterraneo. Questo è molto importante anche per il turismo, perché come il turismo didattico vale doppio, un investimento vero sull università, di questo tipo, può avere anche un ritorno molto forte sul turismo. Dobbiamo ulteriormente legare l università al nostro sistema economico, alle cose che ho detto, al turismo, alle energie rinnovabili, ai settori che noi, le attività economiche locali riteniamo strategiche per lo sviluppo dei nostri territori. C è da fare un lavoro enorme e anche su questo credo che si possano trovare delle convergenze, anche sull università si possono trovare delle convergenze, perché non è un tema prettamente di maggioranza il rilancio dell università, anche questo richiede una trattativa spesso sovraprovinciale, con il Governo nazionale ed è un altro dei temi sui quali, a mio parere, possiamo giocarci un rapporto forte tra maggioranza e opposizione. In generale la Provincia gioca un ruolo importante in una nuova governance. In questi giorni si sta discutendo di federalismo. Il federalismo cambia delle cose, quindi anche come noi stiamo dentro questa discussione. Il federalismo è un elemento importante e quale tipo di governance locale noi abbiamo in testa è un aspetto importante. Diceva prima Vergari: noi vogliamo essere una Provincia che unisce e che aiuta i territori a stare insieme. Cosa significa? Significa che dobbiamo incentivare, per quello che possiamo, l aggregazione tra Comuni, le unioni di Comuni. Anche qui viviamo una fase di transizione complicatissima, pensiamo alle Comunità montane: la Regione ha fatto una legge di riordino che va modificata, al tempo stesso il Governo dice che le chiuderà, non sappiamo come ci si possa muovere, organizzarsi, prendere delle decisioni. Però, per l idea che abbiamo di nuova governance, se questa Provincia si riorganizzasse attraverso le Unioni dei Comuni o quello che sarà delle Comunità montane, per bacini omogenei ma consistenti, avremmo dieci riferimenti, dodici riferimenti nel territorio provinciale che ci potrebbero aiutare a svolgere il nostro ruolo provinciale anche meglio. Per noi, egoisticamente, se ogni Comune sta per conto suo è meglio, perché così abbiamo maggiore forza. Se la Provincia deve gestire 67 Comuni disorganizzati fra di loro, la Provincia è più forte come ente, ma complessivamente siamo più deboli. E allora abbiamo bisogno che per bacini omogenei questi Comuni si aggreghino guardando non solo alla gestione dei servizi, ovviamente fondamentale in un momento come questo, anche di scarsità di risorse, ma Unioni dei Comuni che siano anche in grado di fare strategie di sviluppo, che siano in grado di avere un ruolo politico, un ruolo amministrativo, peso nelle trattative. Questa è la nuova governance che abbiamo in testa e innanzitutto ce l abbiamo in testa rispetto allo sviluppo urbanistico. Noi siamo fortunati, perché mancano 4-5 piani regolatori da approvare, quindi questo per noi è una fortuna, perché anche rispetto all economia, se dovesse ripartire non dovremo perdere tempo nell aggiornare gli strumenti urbanistici. Però questa idea che ogni Comune si fa il suo piano regolatore è un idea vecchia, stravecchia, che non ci appartiene più. Noi dovremo allora sempre più spingere verso una coprogettazione territoriale, fare in modo che le politiche urbanistiche di quei comuni che hanno un bacino omogeneo per economia, per sviluppo, per morfologia del territorio siano incentivate. Questa idea che ogni Comune fa il suo piano regolatore e ha la sua area industriale o area artigianale a prescindere dal Comune vicino è una cosa che non va bene. E chiaro che la legge riconosce ai Comuni la loro autonomia, non voglio travalicare la legge, però ritengo che in termini di indirizzo questo è l obiettivo della Provincia occorra essere attenti. Anche dal punto di vista culturale. E un obiettivo importante come vedete non mi invento niente, ma è anche un salto culturale che vorrei provare a fare che ci diamo.

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