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1 Dispensa 2 ( a cura di M.Esposito) Struttura del progetto formativo individualizzato: 1. IMPOSTAZIONE (analisi della situazione,appropriata distribuzione degli elementi essenziali). 2. PIANIFICAZIONE (disciplinare secondo un piano in cui siano delineate le azioni, gli interventi, le strategie ed i percorsi). 3. CONTROLLO (Valutazione progettuale alla luce dei criteri dell efficacia e dell efficienza). 4. CONCLUSIONI (Elementi di forza,di criticità,aggiustamenti,sviluppi futuri). 12/05/ :55 me

2 1 IMPOSTAZIONE Analisi della situazione Io INSEGNANTE opero in un determinato CONTESTO presentazione personale: (curriculum, formazione, esperienze, continuità nella scuola) SCUOLA TERRITORIO FAMIGLIA 12/05/ :56 me STRUTTURA EDILIZIA Aule Palestra Laboratori Mensa Servizi Cortile/spazi esterni Sussidi/Attrezzature Barriere architettoniche I DOCUMENTI della scuola POF PEI L. 104 (attuazione) Indicazioni nazionali Progetti di Istituto/plesso/classe LA SCUOLA STRUTTURA SOCIALE Alunno ( livello di integrazione) Alunni/classe (composizione,livelli problematiche) Equipe/team docenti Dirigente Personale ausiliario Organi collegiali Gruppi di lavoro/progetto Commissione handicap Educatori/specialisti Esperti esterni Barriere sociali 12/05/ :56 me

3 PRENDERE VISIONE DEL PIANO OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA OSPITANTE ( disponibile anche sui vari siti scolastici di riferimento)

4 PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE DA UTILIZZARE NELLA SITUAZIONE CONCRETA LA SCUOLA : Profilo organizzativo e progettuale (POF doc.5) Numero di alunni in situazione di handicap Tipologie di handicap presenti Insegnamento di sostegno e tipo di rapporto attuato Con quali modalità e tempi funziona il Gruppo H di Istituto Quali documenti sono stati predisposti Quali interventi sono stati progettati e realizzati Quali materiali e strumenti operativi sono disponibili 12/05/ :02 me

5 L A C L A S S E COMUNITA E GRUPPO DI APPRENDIMENTO E DI RELAZIONE PROFILO ORGANIZZATIVO DELLE ATTIVITA PERCORSI METODOLOGICI / DIDATTICI GESTIONE DEGLI SPAZI GESTIONE DEI TEMPI CLIMA E STILI DI RELAZIONE GESTIONE DEI PROCESSI CRITICI DI RELAZIONE BUONE PRASSI D INSEGNAMENTO - DINAMICHE DI GRUPPO - COMUNITA INCLUSIVA 12/05/ :57 me IL TERRITORIO Le risorse per l handicap ENTE LOCALE :- continuità orizzontale - offerta formativa - progetti - servizi ASL : - specialisti (psicologo, neuropsich.,psicomotricista ) - riabilitazione (logopedia, psicomotricità ) - consulenza ( incontri, disponibilità materiali ) 12/05/ :03 me

6 ASSOCIAZIONI : - rete volontariato - associazioni sportive - parrocchia - circoli ricreativi LA FAMIGLIA : rapporti con la scuola - collaborazione - partecipazione - dialogo 12/05/ :04 me LA FAMIGLIA : COMPOSIZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE SITUAZIONE SOCIO ECONOMICA SCOLARITA DEI GENITORI STATO PROFESSIONALE INTERESSE DELLA FAMIGLIA PER LA SCUOLA TIPO DI RELAZIONE: COMPORTAMENTI ED ATTEGGIAMENTI NEI RIGUARDI del bambino, del gruppo classe, dei docenti di sostegno e curriculari RISORSE EDUCATIVE, AIUTO IN CASA PER L ISTRUZIONE ASPETTATIVE RESIDENZA - zona urbana, rurale, ecc. -. TIPO DI ABITAZIONE (monofamiliare, plurifamiliare, casa isolata) 12/05/ :05 me

7 A N A L I S I DELL INTERA CLASSE D E I B I S O G N I DELLE RISORSE E DELLE POTENZIALITA DELL ALUNNO CON HANDICAP DELLA SCUOLA, DELLE D FAMIGLIE, DEL TERRITORIO 17/01/ :21 me Riflessioni personali su un Progetto individualizzato (problemi, ipotesi, dubbi, domande, proposte ) - Quadro teorico (insegnamenti) Spunti per un - Attività pratiche (laboratori,tirocinio, lavori di gruppo) PROGETTO Definizione implicita di IDEA DI SCUOLA IDEA DI BAMBINO IDEA DI INSEGNANTE come elementi cardine del processo di insegnamento/apprendimento per strutturare e realizzare il proprio personale modello d insegnante specializzato 17/01/ :34 me

8 Si vuole pure ricordare che: LA PROGETTAZIONE/PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICI NON DEVE ESSERE RIDOTTA A UN RITO CARTACEO MA DEVE ESSERE UN IMPEGNO CHE IMPLICA MOLTE AZIONI: -Conoscenza del soggetto -Analisi del contesto -Rilevazione dei bisogni formativi (valutazione funzionale) -Puntualizzazione degli obiettivi (compiti formativi) -Adozione di scelte organizzative e metodologiche flessibili ma coerenti, calibrate e realizzabili -Attivazione di momenti veri di verifica e valutazione 17/01/ :43 me Progettare con strabismo a tre occhi (Ianes) 1) In modo individualizzato tenendo conto delle esigenze di sviluppo del soggetto 2) In modo integrato al contesto della classe cercando di agganciare il soggetto alle attività della classe 3) Con un occhio al progetto di vita tenendo conto che la giornata del bambino non finisce a scuola, collaborando in rete con gli operatori fuori dalla scuola e guardando al futuro del bambino 17/01/ :09 me

9 Gli alunni I bambini possono essere una risorsa educativa gli uni per gli altri. E importante lavorare sulla classe in modo che i bambini imparino a collaborare, ad essere più responsabili, a poter essere di sostegno ai compagni. 17/01/ :10 me Indicatori dell integrazione: dove stanno e con chi stanno i bambini disabili? l alunno disabile deve rimanere in classe il maggior tempo possibile deve fare il più possibile le attività che fanno i suoi compagni deve essere posto il più possibile nelle stesse situazioni formative dei suoi compagni i migliori insegnanti di sostegno sono i suoi compagni 17/01/ :11 me2007 8

10 01/03/ :25 me PER CHI? DESTINATARI DEL PROGETTO: L ALUNNO/A 1 Profilo/descrizione del disturbo/difficoltà. Disabilità cognitiva Problematiche comportamentali Disturbi dell apprendimento Deficit di linguaggio Deficit motori Deficit sensoriali 17/01/ :46 me

11 2 Descrizione degli aspetti cognitivi Livello di sviluppo cognitivo raggiunto (processi logici, manualità,grafismo, scrittura,lettura, calcolo ) Capacità attentive (tempi di attenzioneconcentrazione/ascolto) Capacità di orientamento spazio-temporale (nello spazio grafico, nello spazio vissuto, nella successione temporale dell arco di una giornata/ del contesto di una storia ) Interessi (musica, computer, pittura, narrazione ) Capacità espressive (linguaggio verbale / non verbale / iconico) Abilità particolari (cosa sa fare? In quale ambito?) 12/05/ :26 me Descrizione del Profilo psicomotorio Funzionalità sensoriale (vista, udito ) Funzionalità motoria e prassica (motricità globale/fine) Livello di autonomia (personale, sociale) 12/05/ :27 me

12 4 Descrizione del Comportamento affettivo relazionale Comportamento emozionale Identità personale (immagine di sé) Rapporto con coetanei e adulti (capacità di mantenere un rapporto interpersonale adeguato) Motivazione all apprendimento 12/05/ :28 me

13 ESEMPIO DI PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE RELAZIONE CON GLI ADULTI AUTONOMIA RELAZIONE CON I COMPAGNI RELAZIONE CON GLI SPAZI RELAZIONE CON GLI OGGETTI RELAZIONE CON LE ATTIVITA PROPOSTE DALL ADULTO ACQUISIZIONI MOTORIE COMPETENZE VERBALI ELENCO VOCABOLI PRODOTTI E UTILIZZATI. 12/05/ :28 me Identificazione dei bisogni Scelta dell aspetto sul quale intervenire: Relazione/comunicazione: - Sviluppo competenze relazionali: stare bene - con se stessi - con gli altri Organizzazione spazio/temporale: collocare se stesso nello spazio e nel tempo in rapporto a sé, agli altri, agli oggetti Letto-scrittura: - imparare a leggere e scrivere - consolidare le tecniche di base - potenziare la comprensione del testo - utilizzare le convenzioni ortografiche Logico-matematica: - conoscere quantità e numeri - operare calcoli - risolvere problemi 17/01/ :49 me

14 Esempi di schemi per la rilevazione e l accertamento dei livelli di partenza 12/05/ :30 me /05/ :31 me

15 12/05/ :31 me

16 2 PIANIFICAZIONE Predisporre un piano nel quale trovino esplicito riferimento: a) Le azioni che si intendono intraprendere per favorire l alunno/a in ordine ai singoli percorsi di apprendimento disciplinare o alle attività educative previste b) Le strategie organizzative e didattiche delle attività in rapporto anche al gruppo classe 1. PERCORSI 2.PERCORSI 3.PERCORSI 4.PERCORSI DI INDIVIDUALI DI CLASSE DI GRUPPO LABORATORIO 12/05/ :32 me Personalizzazione/semplificazione percorsi recupero/potenziamento 2. Adattamento delle attività comuni alla classe con percorsi facilitanti, ridotti, modificati 3. Vari tipi di laboratorio: - pittura/ambiente Suddivisione della classe in piccoli gruppi di: progetto interesse/motivazione informatica teatro/musica/psicom. 17/01/ :53 me

17 ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI - disposizione banchi/arredi in aula - utilizzo laboratori - individuazione ed allestimento di spazi particolari in cui il bambino si riconosce e riconosce le attività da svolgere (angolo lettura, angolo computer, angolo giochi, angolo strumenti matematica ) ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI - delle attività (ore settimanali, periodo, quadrimestre ) - di progettazione (riunioni di team,programmazione settimanale ) - di verifica ( per il bambino, per i docenti) 17/01/ :54 me ORGANIZZAZIONE DIDATTICA - lavoro individuale - lavoro a piccolo gruppo - lavoro a coppie - uso di materiali e strumenti/sussidi STRATEGIE METODOLOGICHE - individualizzazione delle attività - valorizzazione dei punti di forza al fine di: offrire motivazioni, stimoli, facilitazioni all apprendimento; favorire l autonomia; stimolare la comunicazione/l espressività/l operatività; attivare curiosità e interesse; ampliare il mondo delle relazioni 17/01/ :54 me

18 3 CONTROLLO Verificare l efficacia del percorso progettuale prendendo in considerazione: L alunno La qualità del contesto Le tappe del percorso progettuale 12/05/ :34 me Raggiungimento degli OBIETTIVI : - tutti - in parte - alcuni da consolidare Processo di PROGRAMMAZIONE : attuazione progetto - senza difficoltà - con qualche problema - aspetti da migliorare/potenziare - aspetti da modificare/ampliare/ continuare 12/05/ :35 me

19 Quali sono gli oggetti della valutazione? - Il PREGRESSO - bisogni formativi - contesto socio-relazionale - condizionamenti - conoscenze pregresse - La PERFORMANCE - prestazioni alunno - comportamenti - abilità/competenze/padronanza ( in rapporto agli obiettivi prefissati ) - Il PRODOTTO - oggetti prodotti dall alunno - compiti realizzati 12/05/ :39 me Quale dimensione della valutazione? Dimensione prettamente COLLEGIALE che consente di: - osservare/ vedere - conoscere/capire - esprimere giudizi (valutazione formativa) 12/05/ :39 me

20 4 CONCLUSIONI Elementi di forza : - Utilizzazione migliore delle competenze disciplinari dei docenti - Valorizzazione e utilizzazione delle competenze specifiche (ins.sostegno) - Sviluppo delle capacità cognitive, senso-percettive comunicative, espressive dell alunno - Sviluppo delle capacità dell alunno di migliorare a partire dalla sua personale immagine di sé Elementi di criticità: - Spazi non adeguati all attività - Scarsa collaborazione tra docenti - Difficoltà a reperire materiali, fondi - Barriere/impedimenti/eventi imprevisti Continuità: possibili sviluppi futuri 12/05/ :51 me voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro. Sarà una esperienza durissima, eppure non la deprecherete. Ne uscirete migliorati. Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte ed il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita. 12/05/ :27 me2007 G. Pontiggia, Nati due volte

21 Con l augurio di una serena e gratificante futura attività professionale che sappia essere capace di sollecitare il desiderio di apprendere e contenere il timore di perdersi Maria Esposito Riferimenti bibliografici suggeriti per approfondimenti sui temi professionali. Fonti delle citazioni del materiali didattico. AA.VV., Apprendimento di un compito e partecipazione alla cultura del compito. Introduzione ad una metodologia che assicuri un integrazione efficace nella scuola di tutti anche per gli aspetti cognitivi, in Handicap & Scuola, anno XII, n.87, ottobre AA.VV., Difficoltà di apprendimento, Rivista trimestrale, Erickson, Trento. AA.VV., La dislessia e i disturbi specifici di apprendimento. Teoria e prassi in una prospettiva inclusiva, in Annali della Pubblica Istruzione, Rivista bimestrale del MIUR, n.2, Roma, AA.VV., L integrazione scolastica nella percezione degli insegnanti, Erickson, Trento, BARNES D., BURGDORF A., WENCK S., Recupero e sostegno cognitivo, Schede per l alunno, Livello 1, Erickson, Trento. BRUNER J., La cultura dell educazione. Nuovi orizzonti per la scuola, Feltrinelli, Milano, CANEVARO A., Relazione: Accogliere il deficit e ridurre l handicap. Riqualificare gli interventi per i bambini in difficoltà. Atti del Convegno : Una pratica grande per i più piccoli. Bologna 7/9 febbraio 1990.

22 CANEVARO A., Quel bambino là : scuola dell infanzia, handicap e integrazione, La Nuova Italia, Firenze, CANEVARO A., D ALONSO L., CALDIN R., IANES D., L integrazione scolastica nella percezione degli insegnanti, Erickson, Trento, CASTELLI I., Problematiche affettive e relazionali nella scuola dell infanzia e nella scuola primaria, Editrice La Scuola, Brescia, 2004 COMMISSIONE EUROPEA, PROGRAMMA HELIOS II, Guida europea di Buone Prassi. Verso la parità di opportunità delle persone disabili, DE AUGUSTINIS M., La comunicazione educativa, La Scuola, Brescia, DE SAINT-EXUPÉRY A., Il piccolo principe, Tascabili Bompiani, Milano, DI PIETRO M., BASSI E., FILORAMO G., L alunno iperattivo in classe. Problemi di comportamento e strategie educative, Erickson, Trento, ESPOSITO M., Una esperienza formativa, in Campus Calabria, anno II, nn.3-4, Jonia Editrice, Cosenza, ESPOSITO M., Progetto: Le parole in gioco, Montalto Uffugo (CS), ESPOSITO M., Progetto: Ottimizzazione del processo di insegnamento/apprendimento del soggetto in difficoltà, Montalto Uffugo ( CS), ESPOSITO M., Relazione sui laboratori di Scienze della formazione primaria, in Valenti A.( a cura di) I percorsi formativi tra analisi teoriche e proposte educative, Luciano Editore, Napoli, FIORIN I., La relazione didattica. Insegnamento e apprendimento nella scuola che cambia, La Scuola, Brescia, HULL J. M., Il dono oscuro, Garzanti, Milano, IANES D., Il bisogno di una speciale normalità per l integrazione, in Le leggi dell integrazione scolastica e sociale, n.7, anno II, settembre/dicembre IANES D., DEMO H., ZAMBOTTI F., Gli insegnanti e l integrazione. Atteggiamenti, opinioni e pratiche, Erickson, Trento, IANES D., L evoluzione dell insegnante di sostegno. Verso una didattica inclusiva, Erickson, Trento, ISTAT, Indagine, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali, Roma, KORCZAK J., Il diritto del bambino al rispetto, (trad. dal polacco), Luni, Milano, MALAGUZZI L., in AA.VV., I cento linguaggi del bambino, Edizioni Junior, Bergamo, 1999.

23 MONTUSCHI M., Fare ed essere. Il prezzo della gratuità nell educazione, Cittadella Editrice, Assisi, PAVONE M., Né angelo custode né guardiano, in Handicap e scuola, n.7, M.P.I. Nuova Eri Edizioni RAI, Roma, PAVONE M., TORTELLO M., Individualizzazione e integrazione. Insegnare agli alunni handicappati nella scuola di tutti, La Scuola, Brescia, PRATELLI M,. Educhandicap: Itinerari e strumenti per attività educative individualizzate, Volume 2,Centro Programmazione Editoriale, Modena, PENNAC D., Diario di scuola, Feltrinelli, Milano, Programma FROSTIG: Schede e guida per l insegnante, Torino, Omega Edizione, 1.a Edizione PONTIGGIA G., Nati due volte, Mondadori, Milano, RECALCATI M., L ora di lezione. Per un erotica dell insegnamento, Giulio Einaudi editore, Torino TORTELLO M., ROLLERO M., Dalla osservazione al Profilo Dinamico Funzionale, in Scuola e didattica, n.5, anno XLI, TECNICA DELLA SCUOLA, Report ISTAT sugli insegnanti di sostegno, Catania, TUTTOSCUOLA, Dossier sulla disabilità nella scuola statale, Roma, Rende, gennaio 2015

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