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1 Decanato di Varese CARTA DI COMUNIONE PER LA MISSIONE

2 Questa Carta di comunione per la missione che, tenendo conto delle indicazioni dell Arcivescovo di indicare in modo sintetico le scelte che il decanato deve affrontare nei prossimi mesi per attuare le indicazioni pastorali diocesane in uno spirito di reale intensa comunione e con forte slancio missionario (La Chiesa di Antiochia regola pastorale della Chiesa di Milano, pag. 92), non viene dal nulla ma è stata preceduta da un cammino che il Decanato di Varese ha compiuto. Ricordiamo, in particolare, la Missione decanale negli anni e la Visita pastorale che hanno fornito precise indicazioni e scelte che, comunque, vanno tenute presenti. È anche opportuno richiamare la realtà del decanato: riportiamo in Appendice alcuni dati stati statistici che riguardano la città. In questo quadro, le indicazioni pastorali più immediate senza tralasciare, ovviamente, tutto il resto ci sembra possano essere le seguenti: Pastorale di insieme Alla luce delle indicazioni dell Arcivescovo contenute nella lettera inviata alla chiesa di Varese a conclusione della Visita Pastorale, emergono queste scelte immediate: - Individuazione ed avvio nel decanato delle Comunità pastorali e delle Unità di Pastorale Giovanile con relative èquipe: un lavoro che la Consulta di Pastorale Giovanile che coordina il decanato sta compiendo (per i passi già compiuti o in via di attuazione cfr. Appendice); - Intensificazione dei cammini di collaborazione e comunione tra parrocchie e con altri soggetti pastorali (religiosi, scuole cattoliche, asili parrocchiali, movimenti) in un progetto che valorizzi al massimo tutte le risorse, comprese quelle dell attività sportiva (CSI, PGS); - Maggiore spazio a nuove ministerialità tra i laici: ad esempio, famiglie che sostengano e accompagnino il cammino educativo di altre famiglie a partire dal Battesimo, catechisti attenti ad accompagnare i ragazzi, ma che, contemporaneamente, collaborino educativamente con i genitori, itinerari di formazione per i laici (alcune SDOP sono già state tenute, anche recentemente e con numeri rilevanti, cfr. Appendice). Missionarietà Emergono, in particolare due ambiti, all interno dei quali si possono poi concretizzare numerose iniziative, che rappresentano un investimento per il futuro : - La Pastorale Giovanile: senza abbandonare, evidentemente, la grande risorsa che l oratorio ha sempre rappresentato per la comunità cristiana, si ritiene fondamentale vista anche l istituzione di una Università a Varese l impegno nella pastorale universitaria; - Una priorità ampiamente riconosciuta riguarda la famiglia come snodo pastorale essenziale di diversi cammini di fede e come custode della vita e dell amore: la catechesi degli adulti, l iniziazione cristiana, la preparazione al matrimonio, i gruppi di spiritualità familiare, gli incontri da poco iniziati con i separati e i divorziati. Visto l impegno assunto in decanato in occasione della visita pastorale, il primo impegno 2

3 concreto riguarda l accompagnamento delle famiglie che chiedono il Battesimo per i loro figli. Carità L impegno a sostenere e potenziare l attenzione ai bisogni, in fruttuosa collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni del decanato, che è da sempre presente ed ha anche rappresentato una priorità della Missione cittadina. Essa si rivolge ad anziani soli, ammalati, ai problemi dell accoglienza e dell integrazione tenendo conto che l immigrazione è in larga parte composta da cristiani, della casa e del lavoro. Un elenco sintetico delle strutture e delle iniziative esistenti in Appendice. APPENDICE Richiamiamo alcuni dati salienti del Decanato. Il territorio comprende 9 Comuni, persone, 41 parrocchie - di cui 28 a Varese (una è l Ospedale di Circolo). I sacerdoti mediamente presenti in questi anni per un servizio pastorale sono 60; quelli quiescenti 20. Tre le famiglie religiose maschili, tredici quelle femminili. E senza dubbio un decanato ampio, ma eventuali ridefinizioni potrebbero essere soltanto marginali. Le nostre comunità sono ancora frequentate da un numero significativo di persone, legate ad un cristianesimo tradizionale; un certo numero di persone accetta di coinvolgersi in un cammino di approfondimento, di formazione, di sperimentazione. In particolare nell inchiesta diocesana del novembre 2004 è emerso che la partecipazione all Eucaristia domenicale coinvolge quasi persone (circa il 24%). Se si escludono bambini e malati/anziani, questa percentuale supera il 30%, della popolazione decanale, decisamente oltre la media italiana e anche diocesana. La presenza è però molto frastagliata tra le varie comunità: si va da dal 12% fino a un picco del 218%, passando da tre situazione intorno al 65-70%! Alcuni numeri della città Il seguente studio sociologico del territorio nel comune di Varese, tiene conto dei tre ambiti sui quali desideriamo porre maggiormente l attenzione pastorale: Famiglia e giovani, immigrazione e lavoro. I dati sono stati ricavati dal sito Istat, ( e e sono per la maggior parte tutti relativi all anno 2009, quindi attuali. Il censimento nazionale, che avrebbe fornito una serie di dati molto dettagliati è del 2001, troppo datato per poter avere una situazione attuale del territorio. Popolazione residente: Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per età, sesso e stato civile maschi femmine totale TOTALE L età che vede la maggior parte della popolazione è di 43 anni. Rispetto al censimento nazionale che quotava persone nel comune di Varese, notiamo un leggero aumento della popolazione. Famiglie : Coniugati e coniugate residenti al 1 Gennaio 2009 per età, sesso. Dai 20 ai 30 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta 9030 unità, sono sposati 1381 persone, di cui 432 maschi e 949 femmine. Di loro si è sposato quindi il 15%. 3

4 20 30 anni Dai 30 ai 40 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta unità, sono sposati 6821 persone, di cui 2964 maschi e 3857 femmine. Di loro si è sposato quindi il 54% anni Dai 40 ai 50 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta unità, sono sposati persone, di cui 5029 maschi e 5264 femmine. Di loro si è sposato quindi il 72,5% anni Semplicemente ricaviamo un dato centrale, prima dei 30 anni solo 1381 persone hanno deciso di sposarsi. Non ci sono dati per quanto riguarda le convivenze; sarebbe stato un interessante parametro di confronto. Famiglie divorziate : Divorziati e divorziate residenti al 1 Gennaio 2009 per età, sesso. Dai 20 ai 30 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta 1381 persone sposate, sono divorziati 12 persone, di cui 1 maschi e 11 femmine. Di loro si è divorziato quindi il 0,9% anni Dai 30 ai 40 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta 6821 persone sposate, sono divorziati 281 persone, di cui 90 maschi e 191 femmine. Di loro si è divorziato quindi il 4% anni Dai 40 ai 50 anni su una popolazione di questa fascia di età che conta persone sposate, sono divorziati 792 persone, di cui 314 maschi e 478 femmine. Di loro si è divorziato quindi il 7,7% anni Non ci sono i dati delle separazioni che aiuterebbero ad avere un quadro della situazione famigliari più dettagliato e preciso. 4

5 Famiglie totali suddivise per numero di componenti: (dati dal censimento 2001) - 1 componente componenti componenti componenti componenti o più componenti 325 I Giovani: Popolazione con età a partire dai 6 anni, suddivisa in base al grado di istruzione: (dati dal censimento 2001) - Laureati Diploma scuola media superiore Licenza scuola media inferiore Licenza scuola elementare Alfabeti privi di titolo di studio Analfabeti 484 Immigrazione generale : Popolazione straniera residente al 1 Gennaio 2009 per età e sesso. TOTALE Rispetto al censimento nazionale che quotava 3404 immigrati nel comune di Varese, notiamo un forte aumento, pari al 41% Analizziamo la presenza per fascia di età: Dai 0 ai 10 anni: 1332 unità, pari al 16% del totale immigrati anni Dai 10 ai 20 anni: 1053 unità, pari al 12,7% del totale immigrati anni Dai 20 ai 30 anni: 1771 unità, pari al 21,5% del totale immigrati anni Dai 30 ai 40 anni: 2124 unità, pari al 25,6% del totale immigrati

6 30 40 anni Dai 40 ai 50 anni: 1664 unità, pari al 20% del totale immigrati anni Notiamo dai dati come sia una presenza giovane, la quota percentuale massima è dai 30 ai 40 anni, 25,6% con forte presenza di età nei primi anni di vita, con un 16% questo indica nascite avvenute sul territorio e negli ultimi anni. Immigrazione specifica: Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2008 Riportiamo solo le prime dieci posizioni: Maschi Femmine Totale Albania Sri Lanka Romania Ucraina Marocco Tunisia Perù Cina Rep. Popolare Germania Filippine La popolazione albanese è decisamente la più presente sul territorio, quindi è auspicabile un attento e interessato studio sulla loro cultura e perché no, sulla loro provenienza religiosa. LAVORO: Occupati per posizione: (dati dal censimento 2001) - Lavoratore dipendente Imprenditore o libero professionista Lavoratore in proprio Socio di cooperativa Coadiuvante familiare 418 Popolazione con età a partire dai 15 anni in forza lavoro, suddivisa per condizione professionale: (dati dal censimento 2001) - Occupati In cerca di occupazione

7 Pastorale di insieme La pastorale di insieme è realtà sentita da anni ed il cammino verso l eventuale comunità pastorale deve svilupparsi in questa dimensione. Strumento principale per vincere separatismi e campanilismi risulta il dialogo, frutto dell ascolto, del confronto e della disponibilità alla collaborazione dando spazio a nuove vocazioni ecclesiali. In questa ottica, oltre alla comunità pastorali già costituite (S. Eusebio dal 1/8/2008 con le parrocchie di Casciago, Barasso, Luvinate e Morosolo; Beato don Carlo Gnocchi dal 1/11/2009 con le parrocchie di S. Carlo, Bistecche, Giubiano e Lazzaretto) esiste una prospettiva consolidata per alcune aree pastorali e quelle zone in cui si è ancora in fase di studio. L area centro-sud si organizzerà intorno a due comunità pastorali: quella già costituita del Beato Carlo Gnocchi più Bizzozero ed un altra comprendente l unità pastorale S. Vittore (Basilica e Casbeno), Bosto e l unità pastorale Capolago-Cartabbia. Nell area nord si stanno portando avanti iniziative comuni tra l unità pastorale S. Ambrogio, Fogliaro, Bregazzana e le parrocchie di S. Massimiliano Kolbe e della Rasa. Per l area est ssono state messe in atto iniziative comuni tra le parrocchie di Biumo Inferiore, Biumo Superiore, S. Fermo e Valle Olona. Per l area ovest, oltre alla comunità pastorale di S. Eusebio, si presenta la prospettiva di un lavoro insieme tra l unità pastorale Masnago, Lissago, Calcinate e le parrocchie di Svigno, Bobbiate e Velate. Per l area hinterland il primo passo sembra quello di una collaborazione cittadina tra le tre parrocchie di Malnate. Scuole per operatori pastorali Nel corso della Missione decanale sono state tenute deu scuole per operatori pastorali particolarmente significative.che forse occorre nuovamente valorizzare: Operatori dell accoglienza pastorale (reti familiari e di vicinato) Chi sono queste persone? Persone che liberamente si assumono il ministero di essere manifestatori, presentatori, del volto della parrocchia, della comunità, cioè persone che vivono in modo ordinario la loro appartenenza alla comunità cristiana, disponibili a farsi carico di instaurare e mantenere contatti con le famiglie che abitano nello stesso condominio, o nella stessa via (o gruppo di vie). E importante che si parta da un rapporto di buon vicinato, di amicizia, non solo perché questa è caratteristica della comunità cristiana, ma anche per differenziarsi da propagandisti o arruolatori di professione. Persone disponibili ad annunciare le iniziative della comunità cristiana che coinvolgono tutte la famiglie: quelle straordinarie, ma anche e soprattutto quelle ordinarie (ad esempio la benedizione natalizia delle famiglie). Persone che svolgono un ruolo importantissimo di prima accoglienza, di primo contatto con nuclei familiari che vengono ad abitare in parrocchia: gli operatori dell accoglienza pastorale possono costituire il primo anello, il primo legame con la comunità, come buoni vicini, persone che vogliono essere amiche, facendo conoscere che esiste una parrocchia, offrendo i riferimenti abituali. Persone che, proprio per la vicinanza alle situazioni, sono in grado di segnalare tempestivamente la presenza di ammalati, di anziani soli, di chi ha bisogno di assistenza spirituale o materiale o di entrambe, collaborando così con i Ministri straordinari dell Eucaristia, ammesso che non lo siano loro stessi. Persone che potrebbero costituire un appoggio importante per l iniziativa dei Gruppi di Ascolto dove si riflette sulla Parola di Dio in mezzo alle case della gente. Persone che raccolgono desideri, segnalazioni, suggerimenti e (perché no) anche critiche sulla realtà del territorio e della parrocchia che, così, non rischia di parlare per gente che non esiste ed è aiutata a confrontarsi con problemi ed attese reali. Ci sembra di poter riferire a questa figura l invito di Gesù all uomo liberato dai demoni, il quale voleva seguirlo: «Va nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato» (Mc 5,19). Operatori pastorali della domenica e della festa (celebrazioni sobrie ma significative, recupero del senso cristiano della festa, ad esempio, domeniche insieme ). Chi è, dunque, l operatore pastorale della domenica? E colui che ha cura della celebrazione eucaristica e della sua qualità; è colui che si adopererà perché ci sia una preparazione (remota e prossima) dei testi liturgici; con il sacerdote avrà attenzione alle varie tipologie di 7

8 assemblea, sarà disponibile a qualificare i diversi ministeri che daranno forma e chiarezza alla celebrazione e promuoverà la cura di una simbologia che richiami il mistero e, nello stesso tempo, parli al cuore della gente. Ma, nello stesso tempo, è colui che dà vita a scelte concrete che siano testimonianza dell amore grande di Dio manifestato nell Eucaristia. Promuovendo iniziative che mettano in evidenza il significato religioso, umano, culturale e sociale della domenica; offrendo esperienze di vita comune e di feste che aiutino ad evitare rischi che la nostra società sta vivendo: l assolutizzazione del lavoro e la riduzione del tempo libero a puro divertimento. Ministri straordinari dell Eucaristia. Si sono tenute due scuole molto frequentate (circa 70 persone la prima, 56 la seconda appena conclusa) segno della mobilitazione e dell interesse per l assistenza agli ammalati. Carità Occorre non dimenticare la presenza di realtà attente ai bisogni (particolarmente urgenti in questa fase di crisi) del territorio, come Movimento per la Vita, Caritas, ACLI, S. Vincenzo, luoghi di primo intervento come il Banco Alimentare, i frati della Brunella e le suore della Riparazione di via Luini, i doposcuola effettuati da Caritas o Oratori. Da ricordare anche l intervento del fondo Famiglia-Lavoro istituito dall Arcivescovo (funzionante in collaborazione tra la Caritas e le ACLI) che ha contribuito a sostenere una cinquantina di famiglie in difficoltà per la mancanza di lavoro. Nel decanato di Varese esistono 10 Centri di ascolto per monitorare le prime esigenze compreso un Centro di ascolto decanale di riferimento, in collaborazione con la cooperativa Le Querce di Mamre per una serie di iniziative caritative e di accoglienza ai richiedenti asilo. Sul versante casa due iniziative Il Mantello a Malnate e Una casa per te che sostiene una piccola rete di appartamenti a disposizione per le emergenze. Il Banco alimentare provvede sussidi per chi avesse emergenze di questo tipo. Esistono anche 5 guardaroba. Di prossima apertura a S. Carlo una casa di prima accoglienza. 8

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