ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO
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- Geronima Giordani
- 8 anni fa
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1 PROFILO DELL UTENZA E opportuno premettere che sono stati raccolti i dati relativi a 63 persone/famiglie, che si sono rivolte all associazione da fine 2009 ad oggi. Per alcune di queste, ai fini di fornire un sostegno adeguato, è stato necessario svolgere più incontri. Poiché il quadro della situazione viene definito dalla realtà della persona o del nucleo familiare, i dati presentati in questa sede non considerano il numero di ascolti forniti, ma il numero di persone o famiglie incontrate. Inoltre si ricorda che questi dati, essendo relativi ad un numero basso di casi, non hanno validità statistica, ma vogliono essere un indicatore della situazione sul territorio. Di seguito vengono presentati i principali risultati emersi dall analisi dei dati raccolti, e precisamente: 1. grado di parentela della persona che ha contattato l associazione; 2. stato occupazionale della persona che ha contattato l associazione; 3. cittadinanza della persona che ha contattato l associazione; 4. stato civile occupazionale della persona che ha contattato l associazione; 5. età dei figli coinvolti; 6. motivo della richiesta di consulenza.
2 1. Grado di parentela Persona che ha contattato l associazione n. Madre 39 Futura madre 1 Padre 10 Madre e Padre 3 Nonni 4 Padre e nonna 1 Altro 3 Il figlio stesso 2 In più della metà dei casi (62%) la persona che ha chiesto aiuto è stata la madre, e, in misura minore ma consistente (16%), anche il padre. I nonni, essendo coinvolti nell 8% dei casi (6% solo nonni, 2% padre e nonna), si configurano inoltre come figure significative. E interessante il caso della donna, che ancora in gravidanza, si è dovuta rivolgere a Tu Sei Mio Figlio.
3 2. Stato occupazionale Stato occupazionale n. Occupato 31 Casalinga 5 Disoccupato 6 Non noto 21 E convinzione comune che le situazioni di disagio familiare siano legate a situazioni di disoccupazione: questa aspettativa risulta in parte smentita, in quanto quasi la metà (49%) delle persone che si sono rivolte all associazione è occupata. 3. Cittadinanza Cittadinanza n. Italiana 55 Non Italiana 8 La maggioranza delle persone è di cittadinanza italiana: pur ricordando che le difficoltà linguistiche possono costituire per i non italiani un ostacolo all accesso alle risorse sul territorio e quindi anche all associazione, questo dato è un indicatore del fatto che il disagio è diffuso anche tra le persone italiane.
4 4. Stato civile Stato civile n. Sposato 14 Convivente 4 Divorziato 7 Divorziato con nuovo nucleo familiare 8 Separato 15 Separato con nuovo nucleo familiare 2 Separati in casa 1 Single 6 Vedova 1 Non specificato 5 Circa un quinto (22%) delle persone che si sono rivolte all associazione sono sposate, e una piccola percentuale sono conviventi (6%). Emerge che il 51% invece si trova in situazioni di separazione o divorzio. Pur non essendo possibile attribuire con certezza un ruolo di causalità alla situazione di divorzio o separazione rispetto al disagio, questo dato è spunto di riflessione importante.
5 5. Età dei figli coinvolti Età figlio coinvolto N. bambini Terzo mese di gestazione 1 1 anno 1 18 mesi 1 3 anni 5 da 4 a 5 anni 3 da 6 a 10 anni 17 da 11 a 14 anni 15 da 15 a 17 anni 4 da 18 a 20 anni 3 Non nota 16 Totale 66 Certamente colpisce il fatto che il 16% dei bambini ha fino ai 5 anni. Quasi la metà (49%) dei bambini coinvolti si trova invece in età scolare: dai 6 ai 14 anni. E opportuno ricordare che entrambe le fasce d età coinvolte (6-10 e 11-14) sono fondamentali nello sviluppo del bambino.
6 6. Motivo della richiesta di consulenza Motivo di richiesta della consulenza N. Casi Allontanamento - in comunità residenziale 12 Allontanamento - in comunità diurna 1 Allontanamento - affido familiare a nonni 1 Allontanamento - affido familiare 4 Allontanamento - affido esclusivo a un genitore 2 Difficoltà familiari 33 Monitoraggio in atto servizi sociali 10 In quasi un terzo ( 29%) dei casi le persone si sono rivolte all associazione per problematiche che hanno portato all allontanamento del/dei figlio/i da parte dei servizi sociali. Sommando a questo il 16% dei casi, in cui è attivo un monitoraggio da parte degli stessi, emerge che nel 45% dei casi, sono coinvolti i servizi sociali. In bassa percentuale l aiuto è stato fornito a seguito dell affidamento esclusivo del figlio all altro genitore (3%), mentre nel 52% dei casi la causa è rappresentata dalla voce difficoltà familiari. Questo dato evidenzia come le persone inizino a rivolgersi all associazione non solo quando entrano in azione le istituzioni, ma anche considerando il punto di ascolto come una risorsa per essere sostenuti a superare le problematicità. Questa percentuale indica quanto margine ci sia per intervenire prima che le situazioni peggiorino: sarebbe auspicabile aumentare sempre più questo margine svolgendo un lavoro di prevenzione.
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