I Servizi della Provincia di Rimini. a favore delle donne in difficoltà. e per il contrasto. della violenza di genere

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1 I Servizi della Provincia di Rimini a favore delle donne in difficoltà e per il contrasto della violenza di genere

2 Servizio Per Lei accompagnamento ed inclusione sociale per donne in difficoltà Come noto, il Servizio Per Lei: accompagnamento ee inclusione sociale per donne in difficoltà, è nato nel novembre 2005 per volontà e con il sostegno della Consigliera Delegata alle Politiche di Genere Leonina Grossi e della Consigliera di Parità Provinciale Loredana Urbini.Attualmente il progetto è gestito dalla Fondazione S. Zavatta Enaip di Rimini. Il Servizio è del tipo gender oriented e in questo senso, nella programmazione degli interventi, pone una particolare attenzione alla rilevanza dell'appartenenza di genere, e nel caso specifico, del genere femminile, sia dal punto di vista della diversità dei vissuti che delle specificità delle problematiche presentate. In particolare, il servizio offre uno spazio di ascolto, orientamento e sostegno specifico a tutte quelle donne che si trovano a vivere un momento di difficoltà familiare, personale o lavorativo. Il servizio è stato pensato per aiutare le donne a: orientarsi verso un reale inserimento nel tessuto lavorativo economico e sociale, fronteggiando il rischio di esclusione sociale. ricevere informazioni sulla legislazione corrente a tutela delle donne. potenziare l'empowerment personale. ricevere informazioni sulle leggi che tutelano la sfera professionale e quelle che hanno ripercussioni sulla sfera della famiglia, della salute e del livello di inclusione sociale In questo senso, il servizio è costituito dalla sinergia di un insieme di operatrici\tori, integrati nelle modalità di lavoro e negli obiettivi generali, in grado di dare risposte mirate a problemi specifici. Nel dettaglio, il servizio è organizzato in un insieme di 7 sportelli specifici e integrati nelle modalità di lavoro e tra loro sinergici denominati:per Lei Diritti,Per Lei mobbing, Per Lei sostegno,

3 Per Lei antiviolenza e antistalking, Per Lei migranti, Per Lei Street,Ascolti arcobaleno, consulenze LGBT. Il Servizio ha accolto negli anni la richiesta d aiuto e consulenza di oltre 1100 donne con una media di 180 nuove utenti ogni anno e registrando un costante aumento delle utenti negli ultimi anni. Sintetizzando i dati dell ultimo monitoraggio sull andamento del servizio, all analisi dei dati si evidenzia come nel 2011 l andamento del servizio sia sostanzialmente simile a quello degli anni precedenti. Rileviamo, tuttavia, che il numero di utenza ha superato sia quello degli ultimi 2 anni. Nel 2011, infatti, risono rivolti al servizio 189 utenti di cui 170 donne e 19 uomini, con una media di 17 nuovi primi colloqui al mese. Il dato maschile si è ormai stabilizzato intorno al 10% annuo. Dal punto di vista delle caratteristiche socio-anagrafiche, i dati sono simili a quelli degli anni precedenti evidenziando quindi come il Servizio stia rispondendo ad un bisogno forte e stabile tra la popolazione femminile del territorio provinciale. La maggioranza delle utenti del Servizio, pari al 53% è di nazionalità italiana, mente le donne che provengono da altre nazionalità sono il 39% (viene rispettata la stessa distribuzione per nazionalità presente in tutto il territorio provinciale). Interessante è il dato delle donne di provenienza non italiana, ma che per motivi di matrimonio o perché in Italia ormai da molti anni hanno deciso di acquisire la cittadinanza italiana e che è pari all 8% del totale. I dati, quindi, confermano la caratteristica di multiculturalità che caratterizza il Servizio e che deve essere tenuta presente nella modulazione degli interventi e delle attività consulenziali. Dal punto di vista anagrafico, poi, le donne appartengono soprattutto alla fascia di età adulta rispettivamente e nella stessa proporzione apri al 25%, nelle fasce dai 26 ai 35 anni e dai 36 ai 45 anni e, nel 23% dei casi, nella fascia dai 46 ai 55 anni.la scolarità come ogni anno risulta medio alta nella maggioranza dei casi pari al 54% dei casi con un 18% di laureate. Le donne utenti del Servizio provengono nel 57% dei casi dal comune di Rimini, ma anche tutti gli altri principali comuni del territorio sono rappresentati. Le utenti hanno avuto notizia del Servizio nella maggioranza dei casi attraverso altri servizi del territorio (37%), il Servizio, quindi, è ormai a pieno titolo una risorsa riconosciuta ed inserita nel sistema dei servizi del territorio, ma anche la modalità del passa parola è molto rappresentata (33% dei casi). La maggior parte delle donne utenti del Servizio vivono una situazione sentimentale stabile nel momento in cui chiedono aiuto. In particolare, il 33% risulta coniugata mentre il 11% è convivente. Una percentuale altrettanto significativa delle utenti, pari al 25%, vive o ha vissuto all opposto una situazione di rottura di un legame attraverso il divorzio (7% dei casi), la separazione (8% dei casi) e anche la separazione di fatto (12% dei casi) che è una condizione che non incide sulle statistiche ufficiali, ma che ben rappresenta le

4 difficoltà spesso vissute nel portare a compimento un percorso di separazione. Evidenziamo come il 75% delle utenti abbia figli. Per quanto riguarda invece la situazione lavorativa delle donne utenti del Servizio notiamo quest anno un leggero aumento (complessivamente 3 punti percentuali rispetto al 2009) delle donne disoccupate (30% dei casi) e con una posizione lavorativa non stabile, atipica che complessivamente quest anno raggiunge (25% dei casi). Complessivamente, quindi, il 55% delle donne utenti del servizio o è senza lavoro o ha difficoltà a collocarsi stabilmente nel mondo del lavoro. Per quanto digrada poi le problematiche che le donne hanno portato al Servizio nel 2011 si conferma sostanzialmente che nella maggioranza dei casi le maggiori difficoltà riguardano problemi di coppia (27% dei casi), familiari (17%dei casi). Poiché più della metà dell'utenza è immigrata, naturalmente molto presenti sono anche i problemi legati al progetto migratorio (16%dei casi). Emergono anche con evidenza molti problemi personali (13%dei casi) seguiti dalle situazioni esplicitamente di violenza di genere (10% dei casi) e dalle difficoltà che spesso sono vere e proprie emergenze di natura sanitaria e abitativa (5% e 3%dei casi). Il 2% lamenta difficoltà e discriminazioni sul luogo di lavoro. L 1% delle richieste è rappresentato da situazioni di discriminazione di genere.

5 logo rompi ilsilenzio Casa Artemisia Casa di accoglienza per donne vittime di violenza La casa di accoglienza per donne maltrattate Casa Artemisia viene inaugurata il 31 maggio Voluta e finanziata dalla provincia di Rimini, Ufficio Pari Opportunità, è gestita dall Associazione di volontariato Rompi il Silenzio ONLUS, associazione formata da sole donne, inserita nel Coordinamento Regionale dei Centri Antiviolenza ed inserita nel 1522 (numero antiviolenza nazionale), La casa nasce per sostenere donne in disagio a causa di maltrattamenti in famiglia o altre forme di violenza e gravi maltrattamenti. Mira a costruire cultura e spazi di libertà per le donne e per l'inviolabilità del proprio corpo; vuole contribuire a dare valore alle relazioni tra donne anche in presenza di grave disagio. Tra le finalità anche la sperimentazione di una modalità diversa di affrontare la violenza e di vivere fra donne. L obiettivo è il superamento del trauma subito e la costruzione di nuove possibilità di vita, la riscoperta delle proprie risorse e capacità. Con l apertura della Casa ci si prefigge inoltre di svolgere un ruolo di informazione e sensibilizzazione dell opinione pubblica sul tema della violenza alle donne, cercando così di prevenire e combattere il fenomeno. L ospitalità presso Casa Artemisia è garantita a tutte le donne, ed i loro figli, senza distinzione di etnia, religione, orientamento politico o sessuale. L accesso è volontario e può essere diretto o su indicazione dei Servizi, ma con la supervisione dell Associazione. Dalla sua apertura ad oggi sono state accolte 8 donne e 3 minori che hanno avuto una permanenza media all interno della casa di 5 mesi.per ogni donna sono stati attivati percorsi individuali differenti, in base alle esigenze/bisogni del momento ed in previsione di una riconquistata autonomia, concordati con l operatrice d accoglienza e la responsabile della casa, dopo alcuni colloqui intercorsi con la donna stessa. La donna, prima dell inserimento, in base alla sua disponibilità economica o appoggi esterni (famiglia, amici parenti), viene allontanata dalla propria abitazione e inserita in un contesto isolato dove poter incontrare le operatrici e riflettere sull uscita dalla situazione di violenza: tale operazione consente di effettuare un

6 allontanamento consapevole e in completa sicurezza sia per la donna che per la casa, ed anche, per le altre ospiti. Il percorso della donna non termina necessariamente con l uscita dalla casa ma, di norma, prosegue attraverso i colloqui con l operatrice di riferimento. Le operatrici della casa Artemisia lavorano in stretta collaborazione con la rete dei servizi territoriali e in particolare in questo primo anno di attività sono state realizzare collaborazioni con le Forze dell ordine,centro per l impiego,banco Alimentare,Caritas Diocesana,Servizio di Tutela Minori(ASL), Servizi Sociali.

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