A u m e n t a n o g l i i n v e s t i m e n t i delle società russe sui mercati esteri

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1 N.36 A cura de Il Sole 24 ORE S.p.A. in collaborazione con Banca Intesa N novembre 2006 QUINDICINALE D INFORMAZIONE PER INVESTIRE IN RUSSIA E NELLE REPUBBLICHE DELLA CSI Sommario EDITORIALE 1. Aumentano gli inves time nti delle società russe sui mercati esteri APPROFONDIMENTI 3. Gli alberghi di sono i più costosi al mondo TREND E MERCATI 5. Il mercato ucraino della carne GUIDA PRATICA 8. La regione di Penza: al bivio tra agricoltura e industria MERCATI FINANZIARI 12. Il mercato ucraino della carne LEGGI E NORME 16. La struttura di gara nzie ne l sistema giuridico russo DA IL SOLE 24 ORE 18. Una selezione di articoli, pubblicati sulle pagine de Il Sole 24 ORE BUSINESS CENTER 25. Investimenti e collaborazioni industriali 28. Proposte commerciali CALENDARIO FIERE 31. Fiere internazionali in Russia nel c o m p a r t o industriale A u m e n t a n o g l i i n v e s t i m e n t i delle società russe sui mercati esteri Nel gruppo delle economie emergenti la Russia si è aggiudicato il terzo posto tra i maggiori investitori globali - Gli analisti internazionali continuano a sottovalutare le dimensioni dell espansione finanziaria russa nel mondo econdo le stime di analisti dell Agenzia S Eiu (The Economist Intelligence Unit) l anno scorso nel comparto globale di Mergers & Acquisitions (M&A) le società russe hanno concluso 83 affari per una cifra tota le di 5,1 miliardi di dollari, me ntre nei primi sei mesi dell anno sono stati regis trati 57 accordi di M&A per un totale di 3,3 miliardi. A 15 anni dalla disintegrazione dell Unione Sovietica (1991) e dopo un periodo iniziale di riforme economiche le società russe hanno investito in acquis izioni di attività all es tero almeno 120 miliardi di dollari. Più della Russia nello stesso periodo hanno investito sui me rca ti internazionali s olta nto Hong Kong (470,5 miliardi) e le Isole Vergini (123,2 miliardi), ma in quest ultimo caso gli esperti dell Eiu sostengono che si sia trattato in gran parte di denaro us cito dalla Russia e nascosto nei paradisi fis cali ne i turbole nti anni pos t s ovie tici. «Se s upponia mo che una pa rte di investimenti provenienti dai paradisi fiscali abbia davvero ori gini russe, poss iamo affermare con un alto tasso di probabilità che gli investimenti russi si trovano attualmente al secondo posto tra i mercati emergenti», ha dichiarato Paulias Kunchinas, analista capo dell Eiu. Mentre nel 2000 il volume totale degli investimenti all estero delle società russe raggiungeva appena 20 miliardi di dollari, le stime degli analisti internazionali ora indicano che nei prossimi quattro anni (entro il 2010) le società russe dovranno inves tire all es tero come minimo altri miliardi di dollari. Dopo un periodo iniziale, nel corso del quale le società russe hanno investito prevalentemente nelle economie delle repubbliche ex s ovietiche, negli ultimi tre a nni nel mirino degli inves titori russi sono s ta te inqua dra te le a ttività nell Occidente e nei Paesi asiatici. Secondo gli esperti dell Eiu, nei pross imi tre a nni la ma ggior parte degli investimenti russi sarà diretta verso i Paesi dell Europa dell Est, le società dell Europa Occidentale, e addirittura i Paesi africani dove da tempo operano i big dell indus tria russa. Nel cors o della prima visita del presidente Vladimir Putin in Sudafrica sono stati annunciati progetti miliardari tra la Russia e il Paese Aus trale in vari se ttori, dall industria metallurgica, all energia nucleare, alla cooperazione tecnicomilitare e allo spazio. E nonostante il fatto che l interscambio tra i due Paesi abbia totalizzato nel 2005 poco più di 171 milioni di dollari (per l 80 % dall export di diamanti russi), la Russia comincia a La struttura dei potenziali investimenti russi nel mondo (%) Biotech 4% Altro 21% Produzioni far maceutiche 6% Industr ia chimica 7% Industri a mi nerari a 10% Energ i a 34% M etallurgia 18% Fonte: Minfin

2 investire nell indus tria suda fricana. Il presidente del gruppo Renova, Vi ktor Vekselberg, al 44 posto nella lista di Forbes degli uomi ni più ricchi del mondo e uno degli oltre 100 capitani d industria russa arrivati con Putin, ha annunciato un investimento di un miliardo di dollari nella costruzione di un nuovo s tabilimento metallurgico in Sudafrica, che produrrà 300 mila tonnellate di leghe di acciaio all anno. Renova controlla nella provincia di Kalahari il 49% delle miniere di manganes e, il metallo utilizzato nella siderurgia per rendere l acciaio più duro e più res is tente a ll us ura e alla corrosione. Il Suda frica ha l 80% delle riserve conosciute di manganese e il progetto Renova promette di essere uno dei più importanti al mondo, in concorrenza con le altre società sudafricane e con l aus traliana Consolidated Minerals. Inoltre, dopo aver acquisito il 24,9% della Highveld Steel & Vanadium, uno dei maggiori produttori di vanadio del mondo, il gruppo metallurgico Evraz, ora punta al 79% della società sudafricana, un operazione che richiederà un investimento di 700 milioni di dollari. Sul piano globale gli interessi dei potenziali investi tori russi vanno dall indus tria dell energia, alla metallurgia e alle produzioni chimiche, farmaceutiche e biotecnologiche. Stando ai sondaggi d opinione, condotti da The Economist, i capitani d industria occidentali sarebbero preoccupati i n questo momento di una possibile espa nsione fina nzia ria della Ci na e dell India, ma non considerano ancora come preoccupante o minacciosa la crescente presenza finanziaria russa sui me rca ti globa li. Nonostante i progressi compiuti dalla Russia negli ultimi anni, resta piuttosto negativa l imma gine in Occide nte sia del Paese sia della qualità di denaro proveniente dalla Russ ia. Ques to fattore potrebbe conti nuare a os tacolare la pene trazi one de gli inves ti tori russi all estero. Inoltre, i leader del business mondiale sanno ancora poco o niente delle società russe: le considerano poco trasparenti, esageratamente politicizzate e, non di rado, controllate da s trutture legate alla cri minali tà organizza ta. Secondo gli impre nditori occide ntali, le s ocie tà russe pecca no a ncora di un bass o s tanda rd di qualità, usano tecnologie arretrate, e soffrono di un management debole. L etica del business, nell interpretazione degli operatori economici russi, lascia molto a desiderare. Vale a dire che all es tero s ono conos ciuti s olta nto a lcuni big dell economia russa, come Gazprom, Lukoil, Severs tal, Aeroflot. Tutti gruppi di cui ne ha se ntito parlare oltre l 80% dei top mana ger internazionali. Inoltre, circa l 80% degli imprenditori occidentali percepiscono l India e la Cina come fonte di potenziali investimenti, mentre nei confronti della Russia il tasso di aspe tta tiva scende di colpo a l 7 pe r cento. Ciononostante, il 26% dei top manager internazionali considerano già adesso le s ocietà russe come partecipanti attivi del processo di M&A internaziona le. Fino a poco tempo fa le società russe avevano acquisito il controllo di aziende occidentali, considerate poco interessanti dagli investitori internazionali, che stavano trattando i russi come fratelli minori. E ques to perché nella lista delle 500 maggiori società del mondo attualmente entrano a far parte soltanto sei gruppi industriali russi, che tra l altro ve ngono perce piti da gli impre nditori esteri come una parte integrante dello Stato russo. Finora i russi avevano acquisto il controllo di attività nei settori legati alla produzione di materie prime. E cominceranno a essere considerati come investitori globali a pieno titolo soltanto quando cominceranno a combattere per le partecipazioni nei settori le ga ti alla produzione di beni di consumo e in quelli dell hi-tech. Sul piano del corporate management molte società russe non hanno più nulla da invidia re a quelle del Brasile, de ll India e della Cina, altri tre Paesi del gruppo Bric. Ma l Europa conos ce le s ocie tà india ne da oltre 100 a nni, me ntre que lle russe ha nno me no di dieci a nni di vita. Secondo l economista capo della Deutsche Ufg, Yaroslav Lisovolik «le società russe sono pronte ad affrontare la concorrenza globale, mentre la s ottovalutazione assai diffusa del potenziale finanziario della Russia, potrebbe venire a costare cara al business occidenta le». Notiziario dai mercati Csi Editoriale 2

3 Gli alberghi più costosi al mondo sono nella capitale russa Il prezzo di una camera in un albergo a supera i 300 dollari al giorno. Secondo le stime degli esperti, la situazione non dovrebbe stupire: per far abbassare i prezzi si dovrebbero costruire più hotel, non solo a cinque stelle, ma soprattutto a tre stelle ell indagine s ui pre zzi che ha svolto il N portale internazionale Hotels.com in mille città del mondo fra 20 mila diversi alberghi, si è piazzata in cima alla classifica. E, con un notevole dis tacco dai concorre nti. Nei periodo di aprile giugno scorso il prezzo medio di una camera nella capitale russa, considerati gli importi effettivamente s borsati dai clienti anziché quelli dichia ra ti nella pubblicità, è s ta to di 167 sterline, equivalenti a oltre 300 dollari americani Negli hotel di Nuova York, che è al secondo posto nella classifica degli alberghi più costosi, il prezzo medio giornaliero ha ra ggiunto 140 s te rline. A Boston si deve pagare 135 sterline a notte, a Chicago 125 e a Washington 188 sterline. Gli alberghi europei sono ancora più economici. Nella più cara, per gli s tranieri, città europea, cioè Venezia, si deve pagare mediamente 123 sterline al giorno. Mentre la capitale mondiale degli affari, la città di Londra, ha una media a ncora più modes ta circa 91 s te rline a notte. «, in effetti, è una meta assai popola re sia pe r i turis ti sia pe r gli uomini d affari», afferma Patrick Oakwist, direttore marketing del portale Hotels.com, spiegando i risultati dell inda gine. Anzi, la domanda supera di gran lunga l offerta. Secondo le stime della Colliers International, nel 2005 a vi erano 167 aziende alberghiere per una capacità complessiva di oltre 34 mila camere e più di 63 mila pos ti letto, con un fluss o di oltre 3 milioni di turis ti che lo stesso anno hanno visitato. «Effettivamente, la domanda di sistemazione negli alberghi, anche in quelli a 5 stelle, è notevolmente superiore all offerta. Perciò i prezzi si formulano sulla base del te tto superi ore della razionalità», rileva il direttore generale della holding «Russian Hotels» Stanislav Kapinos. La prevalenza della domanda s ull offerta nel settore alberghiero s ta aggravandosi: nel periodo la disponibilità di camere nella capitale si è ridotta di 2,6 mila unità per la chius ura di diversi alberghi situati nel centro,come mettono in risalto gli addetti della Colliers International. E di hotel a tre stelle a in sostanza non ce ne sono. Tuttavia, gli esperti di Colliers International prevedono un lieve miglioramento della situazione a breve termine. All inizio dell anno nuovo verranno recuperare fi no a 4,7 mila camere negli alberghi che erano stati chiusi per res tauro. Oltretutto, il disavanzo del fondo camere sarà compensato con la messa in esercizio di 1,4 mila camere nuove negli a lbe rghi di nuova cos truzione. La s aturazione nel settore avviene nel segmento più costoso che è quello a cinque s te lle. Hotel Baltcug Kempinski, uno dei più l ussuosi di Approfondimenti 3

4 Secondo le s time della Colliers International, il prezzo medio di pernottame nto negli alberghi de lla fas cia alta (5-4 stelle) a nel 2005 ai aggirava intorno a dollari, me ntre i cos ti de gli a lbe rghi di me dio livello (3 stelle) e di quelli economici (1-2 stelle) erano in media di 100 e 40 dollari. Appe na l offe rta de gli albe rghi a cinque s telle si pareggerà con la domanda, se condo quanto preve de Ka pinos partirà s ubito la formazione del mercato degli alberghi a 4 e 3 s telle. Per rimediare alla situazione e far sce nde re i prezzi de gli alberghi a live lli che accettabili bisogna aumentare decisamente il fondo camere confortevoli de gli alberghi di, sottolinea Kons tantin Kusnetzov, direttore vendite e marketing di Heliopark Group. Ma si tra tta di un impresa difficile da realizzare. Innanzitutto, perché richiede dei finanziamenti davvero grossi, mentre i tempi di ritorno del capitale in ques ti casi sono lunghi. In secondo luogo, questi progetti necessitano di una sostanziale assistenza dello Stato. Oggi, infatti, il Comune sta studiando eventuali misure atte a ridurre i cos ti d affitto dei terreni e dificabili e le a liquote pe r gli alberghi di nuova costruzione. Tali provvedimenti dovrebbero sollecitare l interesse degli i nves ti tori per proge tti nel se ttore alberghiero della ca pita le», ha dichiara to Kuznetsov. Ka pinos è anche convinto che ci sia bisogno di un effettiva partecipazione del comune di, da coinvolgere nella dis tribuzione dei siti edifica bili («andare a cos truire nella zona di Ore khovo-borisovo (lontana periferia di n.d.r.) un albergo pe r il business sare bbe un passo poco ragionevole, visto che ci vorranno più di venti anni per recuperare l inves timento») e nella cessione di eventuali agevolazioni fiscali. «Altrimenti, tu tti i richiami a cos truire rimarranno parole, mentre sicuramente si vorrà puntare su strutture più interessanti in termini di recupero dei mezzi e rendimento economico delle a ttivi tà avvia te, che sono appunto centri di divertimento, terziario, uffici ecc.», sottolinea Kapinos. Per ora, agli stranieri resta l unica consola zione che, a nche pa gando caro in ogni caso non rimangono delusi della qualità riscontrata. «Paragonato il livello dei servizi negli alberghi a 5 stelle di con que gli europei - s piega Kapinos - non si può affermare che i servizi moscoviti siano da meno. Oggi,a gestire gli hotel di classe sono gli stessi operatori che li conducono in Europa: Hyatt, Swis s Hotel, Accor e Mariott. E neanche quelli privi del brand sono da meno, dal momento che fanno parte dello s tesso giro di merca to». Notiziario dai mercati Csi Approfondimenti 4

5 Il mercato ucraino della carne Sospese in Ru ssia le esportazioni dall Ucrain a delle carn i fresche e refrig erate di animali della specie bovina - Buone possibilità per i produttori europei che esportano direttamente sui mercati russi al 1 gennaio di quest anno la Russia D ha vietato le importazioni dall Ucraina delle carni e delle prepa razioni di carni che tra nsitassero per il territorio ucraino, e dal 20 gennaio è passa ta al totale divie to delle importazioni dei prodotti di origine ucraina, appartenenti al settore della carne. Ciò ha determinato per l Ucraina il fallimento delle esportazioni ucraine di carni e la perdita de ll unica opportunità concre ta di vendita di questo tipo di prodotti, in particolare di carni bovine congelate. Secondo stime preliminari, a febbraio le importazioni ufficiali di carni bovine fresche e re frigerate non sono sta te e ffe ttua te. Le importazioni di carni congelate sono incrementate del 27,4%, raggiungendo 2638 tonnellate, in confronto con il mese precedente. Nondimeno, l indice raggiunto è ne ttame nte inferi ore a quell o delle importa zioni de lle carni bovine del quarto trimes tre dell anno scorso. Il motivo della drastica riduzione delle importazioni è il divieto imposto dalla Russia alle importazioni di prodotti appartenenti al settore della carne, che per il momento ha portato all annullamento delle forniture «in grigio» delle carni d importazione dall Ucraina ed ha sospeso la realizzazione dei contratti relativi alle materie prime da trasformare su commissione, visto che tutti avevano la Russia come Paese di destinazione. Ma non solo. A partire dal 1 gennaio scors o le importa zioni di carni dall Ucraina sono sogge tte ad autorizzazione. Le autorizzazioni vengono rilasciate dal Minis tero de ll economia ucra ino. La pa rte del le one nelle importazioni di febbraio spetta alle carni bovine brasiliane (1588 tonnellate ovvero il 60,2% prevalentemente in pezzo irregolari - trimming - pronti alla trasformazione industriale). Inoltre, sono state importate 348 tonnellate (pari al 35,9%) di carni argentine (trimming), 40 tonnellate (pari al 1,5%) di trimming di origine moldava e 37 tonne lla te di carni bovine senza ossa, (1,4%). Bisogna, poi, aggiungere altre 25 tonnellate di carni bovine provenienti dalla Nuova Zelanda (pari al 0,9% in trimming). Al 100% delle ca rni bovine importa te in febbraio è s tato attribuito il codice TNVED «Carni di animali della specie bovina congelate disossate altre» che, in termi ni di tari ffa doganale applicata, intera e preferenziale, è passato da 1 Euro/kg e 2 Euro/kg rispettivamente al 20% ed al 20% (Legge ucraina «Modifiche alle tariffe doganali dell Ucraina» del IV, Legge ucraina 2775-IV del 7 luglio 2005). Secondo quanto previsto dalla Legge ucraina «Modifiche alla Legge ucraina sul bila ncio dello S ta to del 2005» 2505-IV del 25 marzo2005 (pubblicato il 31 marzo 2005) le zone economiche a regime libero sono state private dell immunità fiscale riguardo alle importazioni. Quindi, restano solo due modi per effettuare importazioni ufficiali esenti dal dazio doganale: importare ma teria prima per contra tti di tras formazione su commissione e importare merci dagli Stati membri della CSI, in quanto tali merci sono esenti dal dazio conformemente agli accordi di libero commercio. La prima s trada, importare la materia prima per contratti di tras formazione s u commissione, è stata la più seguita. Le importazioni ufficiali di animali della specie bovina vivi da macellare sono difficili da realizzare a causa dell alto cos to della merce e della ristretta scelta di eventuali Paesi fornitori (divieti d importazione dovuti alla situazione dell ESB nell Uni one Europea). Ciononostante, secondo alcune indiscrezioni, queste operazioni avverrebbero in quantità superiore a quanto si regis tra nelle s tatis tiche ufficiali. C e da rilevare anche il fatto che, dal 17 Trend e mercati 5

6 agosto 2005, sono entra te in vigore nuove tariffe doga nali per l importa zione delle carni bovine in carcasse e mezzane congelate (codice TNVED ): pari al 10%, in ogni caso non inferiori a 0,6 Euro/kg (tariffa preferenziale e tariffa intera, Legge ucraina 2775-IV del 7 luglio 2005). Carni della specie suina A febbraio le es portazioni ufficiali delle carni di animali della specie suina non sono state effettuate. In precedenza si esportavano le carni suine come prodotto finito lavorato in Ucraina dalla materia prima fornita su contratti di commissione. L unico stato destinatario era la Russia. Dal momento in cui è stato imposto il divie to di importazione dei prodotti appartenenti al settore dell allevamento di bestiame, tali forniture dal 20 gennaio 2006 sono cessate. Le società ucraine che operavano nei contratti di commissione hanno dovuto ridurre le importazioni e far sdoganare in Ucraina la materia prima che era già stata importata come materiale da lavorare su commissione. In precedenza, i prezzi da record delle carni suine origine ucraina sul mercato interno rendevano impossibile ogni tentativo di esportarle in Russia. A febbraio le importazioni di carni suine fresche e refrigerate hanno raggiunto le 256 tonnellate, superando di 59 tonnellate, cioè del 29,9%, il dato del mese precedente. Le carni suine refrigerate (mezzene), come in precedenza, venivano importate dalla Polonia. I prezzi variavano attorno a $1750 a tonnellata. La merce era destinata più che altro alle regioni del Nord Oves t. Le importazioni delle carni s uine congela te, a confronto con il mese precedente, sono aumentate in febbraio di 2,4 volte, raggiungendo 1986 tonnellate e superando del 16,3% i quantitativi del febbraio dell anno scorso. Ecco la classifica delle forniture di febbraio per Paesi di origine: Brasile: 1610 tonnellate pari al 81,1% (mezzene); Francia: 199 tonnellate pari al 10,0% (mezzene, spalle); Polonia: 127 tonnellate pari al 6,4% (mezzene); Canada: 50 tonnellate pari al 2,5% (non disossate). L abrogazione delle alte tariffe d importazione dal 17 agos to 2005 (tariffa preferenziale 1 Euro/kg, tariffa intera 2 Euro/kg) e l introduzione di quelle nuove pari al 10%. ma non inferiori a 0,6 Euro/kg (Legge ucra ina 2775-IV del 7 luglio 2005), hanno favorito l incremento delle importa zioni di carni s uine conge la te nei mesi successivi. Nello stesso tempo, dal momento dell abrogazione delle preferenze fiscali riguardo all importazione di merci attraverso le zone economiche a regime libero, il 92% circa delle carni suine è stato importato in Ucraina attraverso contratti di commissione. I prezzi indicativi delle carni suine non disossate di origine brasiliana a marzo sono arrivati a $ a tonnellata CIF Ucraina (ainconfronto con $ del febbraio 2006). Pollame Le importazioni di pollame in febbraio sono rimaste in sostanza ferme sul livello del mese precedente. Secondo le prime stime, nel febbraio 2006 le importazioni ufficiali di pollame in Ucraina s ono s tate di 5925 tonnellate, inferiori dello 0,1% (7 ton nellate) rispetto ai dati del mes e precedente e sempre inferiori di quasi 5 vol te a quanto è sta to importato nel febbraio dell anno scors o. Le alte tariffe d importazione, l imposs ibilita di importare la merce in esenzione doganale Trend e mercati 6

7 attraverso le zone economiche a regime libero ostacolano le importazioni di pollame in Ucraina. A febbraio in pratica tutto il pollame è stato importato con contratti di commissione. A febbraio le importazioni di polli in Ucraina si sono leggermente ridotte. Secondo le prime stime, le forni ture ufficiali di polli nel mese ammontano a 5840 tonnellate, un quantitativo dell 1,6% inferiore al mese precedente. Il volume delle forniture ufficiali dal Brasile in febbraio è cresciuto invece dello 0,8% e d ha ra ggiunto 133 tonnella te. La quota della Comunità europea nelle importa zioni di polli è di nuovo salita dal 40% al 50% (2375 tonnellate nel gennaio 2006), Il motivo pri ncipale dell aumento è la crescita delle forniture dai paesi CE e la riduzione di quelle statunitensi. Come in precedenza, si sta importando dai Paesi della Unione europea per lo più la materia prima da tras formare: carcasse (pa ri al 83% delle forniture di fe bbraio) e colli (pari al 14%). Inol tre, vengono importate carni omogeneizzate (pari al 2%) e quarti (1%). La prima in classifica riguardo alle forniture di questi prodotti dall UE resta la Germania con 2389 tonnellate, il che supera de l 58,7% i da ti del mese precedente. Le forniture di origine britannica in febbraio si sono ridotte di oltre due volte, calando a 103 tonnellate (pari al 1,8% del totale fornito: carcasse). A febbraio le forniture provenienti dagli Sta ti Uni ti sono diminuite del 19,3% scendendo a 2,76 mila tonnellate. Il totale importato nel febbraio 2006 si distribuisce nel modo seguente: il 92% sono quarti e il 8% carcasse. La merce arriva per lo più attraverso società come Wayne Farms LLC, Gold Kist Poultry, Tys on Foods Inc. Resta sempre inopportuno trasportare la merce attravers o le zone economiche a re gime libero: le a gevolazioni fis cali s ono s ta te abroga te, me ntre i dazi d importazione di polli in Ucraina rimangono alti come prima. In effetti, la ta riffa pre fe renziale è del 30% ma non inferiore a 1,5 Euro/kg, e si deve a ggiungere il 20% dell IVA. Pe r le cos ce e loro pezzi (tariffa preferenziale e quella intera) s i è tenuti a pagare 0,7 Euro/kg, invece per polli interi congelati («polli 70%») il 10% ma non meno di 0,4 Euro/ kg. Le tariffe d importazione ridotte al 10% ma non meno di 0,4 Euro/kg pe r i prodotti cui si attribuiscono i codici UKT VED (galli e galline congelati) entreranno in vigore solo nel momento in cui l Ucraina diventerà socio e ffettivo della WTO, conformemente a quanto stabilito dalla legge ucraina 2775-IV del 7 luglio A questo punto, per fare l import rimane lo schema dei contratti di tras formazione su commissione. Il prezzo medio dichiarato in dogana all atto di importare i polli ha raggiunto in febbraio $590 a tonnellata (contro $655 a tonnellata del gennaio 2006) DAF confine ucraino/cif porti ucraini del Mar Nero. Nel febbraio 2006 le esportazioni ufficiali di ga lli e ga lline dall Ucraina s ono s ta te s olo di una tonnellata circa. E sempre in febbraio sono stati esportati solo 1,5 tonnellate (contro 49 tonnellate nel gennaio 2006) di prodotti finiti di carni di pollo (160231/32) in pezzi semilavorati. Anche le importa zioni ucraine di tacchini e ta cchine hanno s ubito de lle va ria zioni dovute all abrogazione delle tariffe fiscali preferenziali nelle zone economiche a re gime libero, vis to che in pre cede nza la merce era importata proprio attraverso quelle. La produzione industriale di questa specie di pollame resta a livelli piuttosto primitivi perché è nettamente svantaggiosa a confronto con quella di galletti. Neppure le aziende private sono in grado di arrivare sul mercato con un prodotto finito a prezzi accettabili per la ma ggior parte della popola zione e per gli operatori del settore. Probabilmente la manca ta offerta di ta cchini e tacchine d importazi one risusciterà l interesse delle aziende nazionali a investire nella produzione di pollame di questo tipo. Le importazioni ufficiali delle carni di tacchini e tacchine in febbraio è sta ta di 85 tonnellate (in ca rcasse ). Le es porta zioni ufficiali dello stesso tipo di carni in febbraio non sono s tate regis trate. Traduzione dal r usso Notiziario dai mercati Csi Trend e mercati 7

8 La regione di Penza nel Medio Volga al bivio tra agricoltura e industria Caratteristiche generali della regione La regione di Penza è una delle zone leader industriali e agricole del Paese. La re gione fa parte del Dis tre tto Fede rale del Medio Volga. A nord confina con la regione di Riazan e la Repubblica Mordovia, ad es t con la regione di Ulia novs k, a sud con la re gione di Sa ra tov e ad ovest con la regione di Tambov. Il capoluogo è la città di Penza con 522 mila abitanti. Economia regionale Gli indici socio demografici di sviluppo della regione caratterizzano le potenzialità di sviluppo agricolo o industriale della zona, la dina mica del carico sociale s ul bilancio regionale, eventuali tensioni sociali, il livello di benessere della popola zione. La regione di Pe nza ha tutti i connotati di una zona a sviluppo socio demografico di medio livello. La re tribuzione me dia me ns ile a ccre dita ta (nominale ) pe r dipendente è cresciuta nel periodo gennaio maggio 2006 del 23,5% a confronto con lo stesso periodo del La disoccupazione ufficiale nel gennaio 2006 era solo all 1,4%. Paragonata con altre regioni quella di Penza si distingue per basso livello di reddito pro ca pite, ma anche pe r bassa spesa. La base del prodotto re gionale lordo della re gione di Pe nza è compos ta dall indus tria (pa ri a l 20%), se guita dal terziario (15%), e dai settori agricolo e dei tras porti che nel PRL costituiscono il 13% ciascuno. Fra le regioni comparabili, quella di Penza ha un industria di poco peso specifico riguardo alla composizione del PRL. È invece l agricoltura ad essere sviluppata assai be ne. Nel totale, la composizione del PRL si presenta bilanciata, più che altro per conto dei settori del terziario e per le attività di compravendita. I principali settori economici nella regione hanno uno sviluppo discreto. Nel 2005 l indice produttivo dei se ttori di base ha raggiunto un più 7,1%. Si è regis trato anche un incremento del 4,9% dell indice produttivo ne l pe riodo gennaio giugno 2006 a confronto con lo stesso semestre 2005, ed una crescita del 18,3% per il terziario. Nella re gione di Penza sono assai sviluppati i settori Guida pratica 8

9 a gricolo (il 1,2% del totale naziona le),del commercio all ingrosso e al dettaglio (il 0,6% del totale nazionale), i servizi a pagamento destinati alla popolazione. Attività presenti Sul territorio regionale sono attive oltre 1500 aziende appartenenti, tra gli altri, ai se ttori alimentare,ta bacchi, tessile, sa rtoriale, pelli, calza turiero, ce llulosa e carta, chimico, pe trolchimico, metallurgico. Il risultato finanziario (profitti meno perdite) per le medie e le grandi industrie è aumentato del 21,6% nel primo semestre Le maggiori industrie della regione Penzenskaya Penzchimmasch Stabilimento metalmeccanico Serdobs ky Belinskselmasch Fabbrica Graz Kuzpolimermasch Penzadiselmasch Penzcompress ormas h Penztiazhpromarmatura Fabbrica della birra Samko Il gra do di cons umo delle immobilizzazioni delle indus trie re giona li s upera a ppena il 50%. Il numero delle aziende fruttifere è sopra il 60%, il che è considerato indice me dio s u scala naziona le russa. Investimenti L a ttrattiva della regione di Penza in termini di possibili investimenti è stimata come media. In effetti, è caratterizzata piuttos to pos itivamente. Si regis tra una favorevole dinamica d investimenti al ca pitale di base. E il pes o specifico dei mezzi in proprio nel totale degli investimenti nell economia regionale è prossimo a quello che sarebbe ritenuto ottimale. Attualmente, l amministrazione della regione s ta lavorando su come far arrivare inves timenti s tranie ri all e conomia re gionale. Commercio con l estero (primi 9 mesi 2006) Il valore del fatturato del commercio estero della regione di Penza nei nove mesi 2006 è aumentato a confronto con lo stesso periodo dell esercizio 2005 da 107,0 milioni di dollari a 120,3 milioni (pari a un incremento del 12,5%). Il fa ttura to del commercio con i Paesi stranieri è calato da 72,4 milioni di dollari a 69,7 milioni (pari a -3,7%), mentre quello con gli s ta ti della CSI è cresciuto da 34,6 milioni di dollari a 50,6 milioni (+46,2%). Ngli ultimi nove mesi il fatturato globale delle esporta zioni re gionali ha raggiunto i 61,4 milioni di dollari, e per quanto riguarda le importazioni i 58,9 milioni di dollari. Il bilancio del commercio es tero re gionale è ris ulta to pos itivo, cos titue ndo nell espressione monetaria +2,5 milioni di dollari. Da notare che il bilancio, in effetti, è positivo, pa ri a +37,7 milioni di dollari, nel commercio con gli stati CSI e sempre negativo, pari a -35,1 milioni di dollari, nel commercio con i Paesi stranieri. Nel pe riodo in esa me, l incide nza dei Paesi stranieri nel fatturato del commercio es te ro re giona le è del 58%, me ntre quella degli stati comunitari (CSI) è del 42%. Partne r commerciali della regione di Pe nza negli ultimi nove mesi, cosi come nel 2005, sono operatori provenienti da 61 Paesi. I più significativi sono il Kazakhstan (con 27,0 milioni di dollari di fatturato nei nove mesi trascorsi), il Brasile (22,1 milioni di dollari di fatturato, e solo importazioni), la Germania (20,1 milioni di dollari), l Ucraina (14,7 milioni di dollari), l Italia (5,7 milioni di dollari), gli USA (4,4 milioni di dollari), la Francia (3,0 milioni di dollari) e l Uzbekistan (2,8 milioni di dollari). Sono 216 gli operatori regionali che hanno partecipato al commercio con l es te ro in ques ti nove mesi del 2006, 16 Guida pratica I maggiori partner commerciali della regione (esportazioni) Paese Valore, milioni di dollari USA 9 mesi 2006 Rispetto al corrispondente periodo del 2005 Germania 9,2 +10,8% Italia 1,6-11,1% Fonte: Amministrazione regionale 9

10 I maggiori partner della regione Penzenskaya nei 9 mesi del 2006 Paese Valore (milioni di dollari) 9 mesi 2006 Ai 9 mesi 2005 Brasile 22,1-7,5% Germania 10,9 +11,2% Italia 4,1 +46,4% Francia 2,6 7,7 volte Svizzera 1,3 +8,4% USA 1,0-65,5% Fonte: Amministrazione regionale in meno in confronto con lo stesso periodo del Esportazioni Il volume delle esportazioni nei primi nove mesi del 2006 è aumentato da 47,4 milioni di dollari a 61,4 milioni, un dato superiore del 29,6% a quello del Il val ore delle esportazi oni i n Paesi stranieri è diminuito da 18,7 milioni a 17,3 milioni di dollari (un calo pari al 7,4%), mentre nei Paesi della CSI è salito da 28,7 milioni a 44,1 milioni di dollari (una crescita pari al 53,7%). Il peso specifico delle esportazioni nei Paesi stranieri sul totale delle esportazioni re gionali nei 9 mesi tras corsi del 2006 è s ta to del 27,7%, e nei paesi comunita ri del 72,3% (contro il 39,5% ed il 60,5% dello stesso periodo 2005). Il prodotto regionale è stato esportato in 46 Paesi. In termini di merci trattate le esportazioni regionali nei primi nove mesi del 2006 sono state distribuite nel modo seguente: produzione metalmeccanica: 25196,3 mila dollari; legname e articoli di legno:10622,8 mila dollari; prodotti industriali: 8299,5 mila dollari; generi alimentari e materie prime per la loro produzione : 6224,4 mila dollari; prodotti provenienti dal settore chimico e petrolchimico: 4596,4 mila dollari; metalli ferrosi e non ferrosi, articoli di me tallo: 2715,0 mila dollari; calza ture, abbi gliamento: 42,1 mila dollari; altri articoli: 3733,3 mila dollari. Quindi,a guidare la classifica delle esportazioni regionali, come in precedenza resta il settore metalmeccanico, il cui peso specifico sul totale delle esportazioni re gionali è di oltre il 40%. La produzione dell industria del legno (la maggior parte spetta a quella della carta) costituisce il 17,3%. Il peso specifico delle Il Governatore, Vasiliy Bochkarev esportazioni dei prodotti industriali (mobili e semilavora ti di mobili, orologi, s trumenti musicali, giocattoli) arriva s olo al 13,5% e al 10,1% quello dei prodotti alimentari e delle materie prime per la loro produzione. la quota dei prodotti dell industria chimica e petrolchimica (prepara ti di chimica orga nica, prodotti fa rmace utici, proteine, a rticoli di plas tica e gomma) è del 7,5%, quella dei metalli ferrosi e non, e dei prodotti di metallo arriva al 4,4%. Tra le nove voci di es portazione principali, nei primi nove mesi del 2006, la crescita più si gni fica tiva, pari al 47%, si è regis tra ta nell indus tria del le gno (compresa la produzione della carta). S ono salite da 4,7 milioni di dollari a 6,2 milioni, ovvero di ol tre 1,3 vol te, le esportazioni dei generi alimentari. Un aumento del 23% è toccato alle esportazioni del prodotto metalmeccanico. Importazioni Il volume degli acquisti d importazione Guida pratica 10

11 Il commercio con l estero della regione di Penza Fonte: Amministrazione regionale della re gione di Pe nza nei primi nove mesi 2006 è sceso da 59,5 milioni a 58,9 milioni di dolla ri. Se lo para gonia mo con lo stesso periodo 2005 è diminuito del 1,2%. Le importazioni da i Paesi s tra nie ri sono diminuite da 53,7 milioni a 52,4 milioni di dollari (pari a un calo de l 2,4%), mentre quelle dai Paesi della comunità CSI sono leggermente cresciute: da 5,9 milioni a 6,4 milioni di dollari (pari al 9,8% di crescita). Il peso specifico delle importazioni dai Paesi stranieri sul volume totale delle importazioni regionali nei primo nove mesi 2005 è stato del 89,0%, mentre dagli Stati comunitari il 11,0%. Nel periodo gennaio se tte mbre 2006 i più significativi acquisti sono state le importazioni dai Paesi dell America del Sud e dell America Centrale di grandi partite di zucchero di ca nna grezzo da tras formare negli s tabilimenti della regione per un importo complessivo di oltre 23 milioni di dollari, che insieme ad altri generi alimentari cos tituisce un valore equivalente al 47% del totale del costo delle importazioni regionali. Seconda è stata l importazione di prodotti metalmeccanici, che pesa il 33,3% sul totale delle importazioni. Il peso specifico dei prodotti d importazione dell indus tria chimica e di quella pe trolchimica è di circa il 7,7%. Sono 43 Paesi da cui si importano me rci nella re gione di Pe nza. In termini di merci trattate le importazioni regionali nei primi nove mesi del 2006 sono s ta te dis tribuite nel modo se gue nte : generi alimentari e materie prime per la loro produzione : ,7 mila dolla ri produzione metalmeccanica: ,1 mila dollari, prodotti dell industria chimica e petrolchimica: 4.526,1 mila dollari, metalli ferrosi e non ferrosi, articoli di metallo: 2.523,5 mila dollari, le gna me e articoli di le gno: 2.380,8 mila dollari, calzature, abbigliamento: 102,5 mila dollari, prodotti industriali: 88,9 mila dollari, altri articoli: 3.733,3 mila dollari. Nei primi nove mesi del 2006 è cresciuta di oltre il 37% la voce d importazione «prodotti dell industria metalmeccanica», provenienti più che altro dalla Germa nia, dalla Francia, dall Italia. Sito ufficia le de ll Amminis tra zione regionale ( Notiziario dai mercati Csi Guida pratica 11

12 La buona performance dei mercati favorisce la crescita economica Il ministro dell Economia Gherman Gref: Il mercato azionario russo è diventato un importante fattore macroeconomico e valutazioni compless ive della L situazione economica della Russia da parte degli analisti occidentali stanno gra dualmente las ciando il campo ne utro, per ancorarsi in quello positivo. Ma le incertezze politiche legate alle elezioni legislative del 2007 e a quelle presidenziali del 2008, nonché la campagna ecologica lanciata dalla Procura russa contro le major petrolifere coinvolte in alcuni progetti miliardari nella regione di Sakhalin, minacciano di rallentare la promozione della Russia sulla scala dell investment grade. Secondo il ministro dell Economia russo, Gherman Gref, gli investimenti esteri in Russia aumentano a un ritmo del 30-40% l anno. Nel 2005 l afflusso degli inves timenti es teri diretti (Ide) in Russia ha totalizzato 14,6 miliardi di dollari. Per il 2006 la previsione sarebbe di oltre 20 miliardi di dollari. Mentre aumentano gli Ide, cres cono a nche i volumi di de naro russo reinvestito nell economia nazionale del Paese : nel 2005 l a ffluss o di de naro in Russia dai cosidde tti pa radisi fis cali era stato di 8,3 miliardi di dollari; nel 2006 il tota le di de na ro rimpa tria to dovrebbe arrivare a miliardi di dollari. Il mercato azionario russo s ta finalmente assumendo le proporzioni di fa ttore fondamentale per lo s viluppo macroeconomico del Paese, ha dichiarato Gref. Le s ocietà del settore reale dell economia cominciano sempre più spesso a considerare il mercato azionario del Paese come una buona opportunità su cui si può puntare per ottenere fondi per il rifinanziamento. Nel periodo la capitalizzazione del mercato azionario russo è aumentata di più di 10 vol te: nel 2005 ol tre 100 società-emittenti hanno collocato i propri titoli sul mercato russo, mentre nel 2006, ques to da to dovrebbe ra ddoppiare. Il 2006 è già s ta to ba ttezza to l a nno delle Ipo. Nell ultimo anno e mezzo il numero delle società russe che hanno collocato i propri titoli sulle piazze russe e internazionali è aumentato di tre volte. C è chi s ta già parlando di un boom delle Ipo russe. I risultati di capitalizzazione che vengono manifestati dalle Borse russe poss ono essere para gona ti a que lli de lle principali piazze del mondo. La cres cita dei me rca ti finanziari e aziona ri russi favorisce la buona performance dell economia in gene rale. Ne gli ultimi sei anni l economia russa è cresciuta a un ritmo me dio del 7% a ll anno. Nel 2006 ci si dovrebbe arrivare ancora al +6,6%. E a nche l anno prossimo il tasso di crescita dovrebbe essere altrettanto significativo. Queste previsioni piuttosto ottimistiche sono sta te espresse i n due rapporti separati sull economia russa, elaborati dagl i espe rti del Fondo mone tari o internazionale e dagli analisti dell agenzia di ra ting internazionale Moody s. Le riserve aurifere e valutarie della Banca centrale della Russia hanno superato quota 267 miliardi di dollari, mentre altri 65 miliardi sono stato accumulati nel cosiddetto Fondo di stabilizzazione. Di minuisce il debito estero: lo scorso agos to Mos ca aveva rimborsato oltre 22 miliardi di dollari alle Nazioni creditrici del Club di Parigi, riducendo il rapporto tra il debito statale e il Pil a meno l 11 per cento. Ciononostante, ha scritto Moody s, le incertezze politiche, connesse alle elezioni legislative del , m a s opra ttutto a quelle presidenziali in programma nel marzo 2008, frenano le nuove promozioni della Russia sulla scala Gherman Gref dell investment Mercati finanziari 12

13 grade. Il problema da non s ottovalutare è legato all inflazione: quest anno la corsa dei pre zzi in Russia non dovre bbe essere inferiore al 9 per cento. Ma l economia russa dev essere pronta ad affrontare alcuni cambiamenti fondame ntali: in primo luogo nei prossimi a nni cambiera nno le condizioni ogge ttive dello sviluppo, mentre nel periodo a medio termine il Paese si troverà davanti a una serie di os tacoli che mina ccia di far rallentare la crescita economica della Russia negli anni a venire. Nel 2006 la Russia produrrà meno petrolio del previs to, me ntre nel 2007 per la prima volta in assoluto la produzione di gas potrebbe non essere sufficiente per soddisfare al 100% il crescente fabbisogno di metano dei consumatori russi. Ques te previsioni, a dire poco allarmanti, sono contenute in un rapporto preparato dal ministero dell Energia per un incontro tra il presidente, Vladimir Putin, il Governo e i ca pita ni dell indus tria dell energia russa. Nei primi nove mesi dell anno l e xport di gas na turale nei Paesi extra Csi è diminuito dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2005, mentre le re pubbliche e x s ovie tiche ha nno ricevuto il 30% di gas in meno. Sta segnando il pass o la produzione di greggio, che nel 2006 potrebbe aumentare del 2,7% contro il pre vis to 3,3 pe r ce nto. Se condo Serghej Chelpanov, vicedirettore di Ga ze xport (tra de r del monopolio s ta tale Gazprom) quest anno la Russia esporterà in Europa miliardi di metri cubi di combustibile blu, ovvero 4-5 miliardi di metri cubi in meno rispetto ai volumi del Qualora Gazprom non rius cisse ad a umentare dras ticame nte la produzione di metano, l anno prossimo il dis tacco tra la domanda interna russa e l offerta potrebbe raggiungere i 4,2 miliardi di metri cubi per salire tra due anni a circa 9 miliardi, a 27,7 miliardi nel 2010 e a 46,6 miliardi nel Per prevenire la crisi Gazprom dovrà investire entro il 2010 nella messa in funzione di nuovi giacimenti e nella costruzione di relative infras trutture circa 300 miliardi di dollari. Altri 250 miliardi ne dovranno investire le società indipendenti che producono il 14,5% del gas russ o. Ci si as pe tta, inoltre, che il presidente di Gazprom, Alexej Miller, chieda a Putin di aumentare nel 2007 il prezzo del gas per l indus tria e per le ce ntrali ele ttriche de l 60% (80 dolla ri per mille me tri cubi) e del 15-20% per la popolazione. La stangata potrebbe avere delle conseguenze imprevedibili per le elezioni politiche in Russ ia del dice mbre 2007 e per quelle presidenziali dell anno successivo. Ma ol tre al petrolio e al gas, s tanno calando a un ritmo preoccupante i volumi fisici de lle es porta zioni russe. Mentre nel periodo il volume fisico delle esportazioni era cresciuto del 10-12% l anno, nella prima metà l aumento è stato del 5,3 per cento. Secondo le stime di Gref a partire dal 2007 l export russo riuscirà ad aumentare appena del 2-3% all anno. Nel momento in cui nell insieme delle esportazioni la quota dei prodotti dell industria manifatturiera raggiunge poco più del 30%, una simile riduzione delle esportazioni verrebbe a cos tare automaticamente due punti percentuali della crescita economica del Paese Inoltre, s ta nno cambia ndo i para me tri dei mercati interni, in primo luogo per quel che riguarda la doma nda : i cons uma tori russi diventano sempre più esigenti sul piano della qualità dei prodotti offerti dalle aziende del Paese. Come conseguenza, i consuma tori russi voltano le spalle ai prodotti russi, che costano mol to me no de gl i s tess i prodotti d importazione, ma sono di una qualità non corrispondente agli standard del 21 secolo. Vale a dire che i prezzi re la tivamente bassi dei prodotti ma de in Russia non sono pi ù in grado di compensare la quali tà dei prodotti, inade gua ta alle richies te de i consuma tori. Mercati finanziari 13

14 Il process o di rafforzamento del rublo a cce lera que s to processo, che in fin dei conti potrebbe costringere molti produttori post sovietici a chiudere i battenti. Il distacco tra le esigenze dei consumatori russi, che si avvici nano se mpre di più agli s ta nda rd occide nta li, viene interpretato nel crescente import dei beni di consumo, che supera la ris pe ttiva crescita di produzione russa di oltre tre volte (nel 2006 rispettivamente il 6% contro il 20%). Un altro fattore negativo sarà legato a una riduzione dell offerta da pa rte de lle infrastrutture: in primo luogo le riduzioni interesseranno i produttori di elettricità, di gas, il sistema di trasporto su strada. Infine, nel 2007 la Russia entrerà in un periodo di riduzi one assoluta della popola zione in e tà a ttiva. In combina zione con la crescente penuria dei quadri qualificati (tecnici, ingegneri), la diminuzione della popolazione in età attiva rappresenterà un fattore in grado di far rallentare dras ticamente la cres cita economica della Russia. Per superare ques to fa ttore ne ga tivo bis ognerà aumentare la produttività del lavoro a un tass o del 6,5-7% all anno. L ins ieme di ques ti fattori rallenterà la crescita economica al 5% nel 2008, me ntre nei 2-3 a nni s uccessivi si s cenderà al 4-3,8%. Secondo Gref, questi ritmi saranno del tutto insufficienti per gara ntire la soluzione dei principali problemi nel comparto dello sviluppo sociale, della sicurezza nazi onale, ma sopra ttutto dell ammodernamento tecnologico dell economia russa. Il Paese deve riuscire a conservare i ritmi di crescita non inferiori al 6% all anno. Altrimenti la Russia perderà rapidamente le posizioni conquis ta te negli ultimi 5-6 anni. Pe rciò il Governo si concentra s ul problema legato all aumento del tasso di competitività dell indus tria ma nifa tturie ra, allo sviluppo di hi-tech russ o, del terziario avanzato nonché delle infrastrutture (produttiva, finanziaria, informatica). In que s to conte s to il Governo russ o ha avviato la realizzazione di 10 iniziative. La cos tituzione della compa gnia russa di progetti venture (Rvc). Con i fondi della Rvc (15 miliardi di rubli nel ) saranno costituiti fondi venture con il ca pitale socia le di 30 milia rdi di rubli. Ques ti fondi offriranno capitale venture per oltre 200 società e catalizzeranno lo sviluppo di altre mille. Saranno costituite nuove zone economiche speciali, anche nel settore di servizi turistici. Saranno lanciati alcuni nuovi tecnoparchi, che dovrebbero permettere di sviluppare il comparti di hi-tech. La costituzione del Fondo d investimenti permetterà di lanciare la cooperazione finanziaria tra il settore privato e quello Mercati finanziari 14

15 pubblico. Tra i primi progetti la cos truzione di una supers trada -San Pietroburgo. La cos tituzione della corpora zione s ta tale per lo s viluppo. Attualmente mancano gli is tituti che senza ricorrere ai fondi pubblici possono comple tare e assicurare le banche dura nte i fina nziame nti eroga ti ai progetti innovativi con un lungo termine di recupero del capitale. Attualmente il Governo sta discutendo con esperti il concetto di base della Banca per lo Sviluppo della Russia. Pe rfe ziona me nto de l me cca nismo de lle concessioni. Tra i progetti che saranno realizzati grazie alla Legge s ulle concessioni ci s ono la ta nge nzia le oves t di San Pietroburgo e la supers trada Mos ca - San Pietroburgo. Un programma statale di investimenti, des tinato a favorire lo sviluppo dei proge tti innova tivi. La Russia deve raggiungere i livelli tipici dei Paesi occidentali dove il volume degli investimenti statali raggiunge il 3-4% del Pil annuo. In Russia gli investimento statali ra ggiungono a ppe na il 2,1 per cento del Pil. Sarà res o ancora più agevolato il regime di asse mbla ggio, che dovre bbe fa vorire la cos truzi one i n Russia delle azie nde specializzate in assemblaggio dei prodotti tecnologici. Ques to regime ha permess o di attirare in Russia i big dell industria dell auto come Ford, Nissan, Toyota, Volkswagen e altri. L introduzione nell indus tria russa dei più alti standard internazionali. L introduzione di un sistema che permetterà di adattare ques ti s trumenti alle condizioni concre te del merca to russo (politica di clus ter). Infine, per garantire il successo della nuova politica economica e finanziaria della Russia, il Governo dovrà garantire la stabilità dei principali fattori macroeconomici tra cui il corso del rublo, il tasso d inflazione, i tassi di sconto, nonché la continuazione delle riforme strutturali, volte a migliorare il clima genera le de gli inves timenti. Notiziario dai mercati Csi Mercati finanziari Mercati in grafici Rublo/Euro Rublo/Dollaro Indice Rts Indice Rts

16 Sistema giuridico della Russia la struttura di garanzie el presente articolo vogliamo portare N all attenzione dei lettori le diverse garanzie che possono essere rilasciate per assicurare il tempes tivo pagamento oppure la fornitura di merce da parte di partner russi. L elenco delle garanzie è riportato nell articolo 329 del Codice Civile della Federazione Russa che include: la pena le, il pe gno, la ritenzione dei be ni del de bitore, la fideiussione, la gara nzia bancaria e la caparra. Bisogna tenere presente che il Codice Civile contiene una lista indicativa e, quindi, le parti possono ricorrere ad altre garanzie non previste direttamente dalla vigente legislazione russa. E` importante sapere che se la garanzia viene riconosciuta nulla, ciò non influisce sull obbligo principale mentre se l obbligo principale viene riconosciuto nullo anche la garanzia segue la stessa sorte. La gara nzia più usa ta nel commercio è la penale In conformità a l para gra fo 1 dell a rticolo 330 del Codice Civile la penale è una somma pre vis ta dalla le gisla zione oppure dall accordo tra le parti, che deve essere paga ta da l debitore al cre ditore in cas o di mancato oppure non tempestivo adempimento agli obblighi. Se la legge oppure il contra tto pre vede una pena le il creditore non deve provare il fatto e l ammontare del de bito. La diffusione della penale nei rapporti commerciali è dovuta al fatto che questa permette in maniera semplice ed efficace di compensare le perdite del creditore dovute al mancato adempimento del debitore ai propri obblighi ed ha anche carattere sanzionatorio del comportamento del debitore. Inoltre, la penale libera il creditore dall obbligo di provare i propri danni, che può risultare abbas tanza difficile in molti casi. L accordo s ulla pe nale deve essere s tipulato in forma s critta, mentre quella prevista dalla legge concede al creditore il diritto di riscuoterla anche se non è` prevista nell accordo tra le parti. La legislazione russa non pone limiti alla mis ura della pe na le, pe rò l articolo 333 del Codice Civile stabilisce che il tribunale può diminuire l ammontare della penale se è sproporzionata ris petto al valore degli obblighi contrattuali. Il pegno e` previsto dall articolo 334 del Codice Civile, in base al quale il cre ditore che ha pignorato dei beni in caso di mancato adempimento ai propri obblighi da parte del debitore può ricevere la somma che gli è dovuta dal valore dei beni pignora ti, a vendo titolo pre fe renziale rispetto agli altri creditori. Anche per ques ta forma di gara nzia le pa rti devono stipulare un accordo in forma scritta. Come ogge tto di pe gno possono figurare sia beni materiali, sia titoli oppure diritti di carattere materiale. La caratteris tica più importa nte dell ogge tto de l pe gno è che il val ore di ques to bene deve essere s ufficiente a s oddis fare le richies te del creditore e alcune altre spese come, per esempio, per deposito dell oggetto del pegno e la procedura di vendita dello s tess o. I ra pporti connessi a ques to tipo di garanzia sono molto complessi, perciò ol tre che dal Codi ce Ci vi le s ono re golame nta ti da lla le gge N2872-I de l 29 maggio 1992 Sul pegno. La legge federale N. 102-FZ del 16 luglio 1998 e` dedica ta intera me nte al pe gno de i be ni immobili. La differenza principale tra il pegno e l ipoteca consiste nel fatto che l ipoteca deve essere regis trata press o gli organi s ta tali mentre la legislazione richiede la registrazione s olamente del pegno sui be ni immobili. Da ciò consegue che è molto difficile controllare se un bene mobile è già s ta to pignora to oppure no. Per verificare questa eventualità bisogna esaminare attentamente gli atti della società, compresa la contabilità. Purtroppo, anche tale verifica può non garantire il fatto che i beni siano liberi da precedenti pegni, visto che gli atti della società possono essere facilmente falsificati. In conformità all articolo 359 del Codice Civile, il creditore che ha in possesso dei beni di proprie tà del debitore può, in caso Leggi e norme 16

17 di ma nca to a dempime nto del debitore ai propri obbli ghi, tra ttenerli finché il debitore non a dempia ai propri obblighi. Da tenere presente anche che il creditore può trattenere dei beni che devono essere rilasciati a terzi. La vendi ta dei beni trattenuti può essere effettuata seguendo le re gole s tabilite dalla le gge pe r il pe gno. Per caparra, in conformità al paragrafo 1 dell articolo 380 del Codice Civile, si inte nde una s omma che viene rilascia ta da una parte all altra come pagamento parziale della somma dovuta per il contra tto. L a ccordo sulla ca pa rra de ve essere in forma scritta e nell accordo deve essere specificato che la somma è considerata dalle parti come caparra, altrimenti è valutata come acconto. Se la transazione non viene effettuata per colpa della parte che ha versato la caparra, la somma caparra non viene restituita, mentre se la parte inadempiente è quella che ha ricevuto la caparra, la stessa è obbligata a resti tuire il doppio della somma. La caparra può garantire solamente obbligazioni monetarie. La fidei ussione è una garanzia per l adempimento che consiste nell obbligo di una terza persona di rispondere nei confronti del cre ditore pe r gli obblighi del debitore. In cas o di ma nca to a dempime nto ai propri obblighi da pa rte del debitore, il cre ditore può rivolgers i al fideiussore. Questo ti po di garanzia deve essere formalizza to in forma scritta. La responsabilità del fideiussore è solidale se non è previsto altrimenti dallo stesso contra tto di fideiussione. Il fideiussore ha il diritto di opporsi alla richiesta del creditore nei casi in cui ciò è consentito al debitore stesso. Il fideiussore che, ha a dempiuto a gli obblighi del de bitore, sia per propria volontà sia per decisione del tribunale subentra nei diritti del creditore vers o il debitore. Ha il diritto di rivalersi per il pagamento non solo della somma (del debito) ma anche delle altre spese sostenute. La fideiussione è valida pe r il pe riodo indicato nel contratto di fideiussione. Se l a ccordo non pre vede ness un termine, il periodo di validità della garanzia viene considerato scaduto se il creditore non si rivolge al fideiussore entro un anno dalla da ta del te rmine fissa to per l adempimento dell obbligazione garantita. In conformità all articolo 368 del Codice Civile in base ad garanzia bancaria, una banca oppure un altro ente di credito, oppure una società di assicurazioni (garante) a richiesta di un s oggetto si impegna in forma s critta a paga re a l cre ditore la s omma del de bito dietro richies ta scritta di ques t ultimo. Il vantaggi o della garanzia bancaria cons is te ne ll obbligo incondiziona to del garante di pa gare a richies ta del cre ditore la somma prevista dalla garanzia. In conformità al paragrafo 2 dell articolo 369 del Codice Civile il contra tto di garanzia deve essere a titolo oneros o. Bisogna tenere presente che la vigente le gisla zione non perme tte di richiamare la garanzia dopo che il creditore ha avanzato le sue richieste; in genere la garanzia viene considerata irrevocabile se non è previsto altrimenti dalla stessa. La richiesta di pagamento deve essere notificata dal creditore al garante in forma scritta ed alla richiesta devono essere allegati i documenti previs ti nel contratto di gara nzia. Materiale a cura di: Studio Associato Legale Tributario Petroverigsky per., 2, bld. 2, office 323 Tel: +7 (495) Fax: +7 (495) legal@rpsi.ru Avv. Sergio Forelli Dott. Andrei Vorobiov Dott.ssa Ksenia Mashovets Avv.ssa Sve tla na Mas hnina Dott.ssa Olga Milyukova Dott. Artem Nihaev Leggi e norme 17

18 Eni e Gazprom vicini all intesa I russi interessati al 30% di Snam Rete Gas - No comment dal gruppo milanese - Esclusa dalla trattativa una partecipazione italiana in Novatek e Arktikgaz - In discussione il controllo della joint venture Promgas Jacopo Giliberto S tre tta finale per il ne gozia to tra l Eni e la Gazprom. Sui "fondamentali" ci sarebbe un intes a di mas sima. Scritta a matita, s intende. Lunedì si è mosso anche Romano Prodi, con una telefonata (una ventina di minuti) con Vladimir Vladimìrovic Putin. Ma ci sarebbe un punto di divergenza: la Snam Rete Gas, la società dei grandi gasdotti attorno alla quale fanno quadrato gli italiani per frenarne temporanea la vendita da parte dell Eni: è il caso (solo per fare alcuni nomi) della Confindustria, del presidente dell Antitrust Antonio Catricalà e ieri della Cisl. La Ga zprom potre bbe essere interessata al 30% della Snam Rete Gas. Però la legge italiana - che prevede una riduzione dell Eni dal pacchetto della S nam Re te Gas - impone una ba rrie ra del 20% affinché nessun operatore possa controllare la società. A il numero due della Gazprom Aleksandr Ivànovic Medvèdev ha detto che sono «risolti quasi tutti i punti», che la chiusura di un accordo è vicina, che a metà novembre ci sarà un nuovo appuntamento negoziale. «Tutte le divergenze con l Eni sono state chiarite». Cautissima l Eni, che si trova in una fase negoziale di estrema delicatezza. «Stiamo ancora lavorando», commentano asciutti da Sa n Dona to Mila nese. Entrambe le parti sembrano avere fretta, la compe ti zi one de i rigassi fica tori potrebbe fra qualche a nno ridurre il peso dei russi, e per arrivare presto a un intesa non si sprecano i mezzi negoziali. Per esempio, la compa gnia moscovita per fare pressione dice che potrebbe entrare in Italia non direttamente ma tramite partner s tra nieri: ha ricorda to le dis cussioni per rilevare attività di Bp, E.On e Basf e smentisce con tempismo negoziale una trattativa per entrare nella Rwe. Quali i dettagli in discussione? Di sicuro c è dibattito su quella Snam Rete Gas per la quale però più volte Medvèdev e lo stesso presidente Aleksei Borisovic Miller hanno assicura to di non a vere il minimo interesse: la Gazprom vuole arrivare al cliente finale e quindi l Italgas o l EniPower, che consuma il metano per produrre elettricità, o ancora quelle munici palizza te appe ti tose come la bolognese Hera, la tre visana As copiave o la Confservizi International. La Gazprom smentisce di aver offerto all Eni il 19,4% nella Nova te k. «Nova te k e Arktikgaz non fa nno parte del nos tro accordo», pre cisa Medvedev. C è molto interesse anche per la Promgas, joint venture milanese tra la Gazprom e l Eni amminis trata da Marco Alverà e Serghei Celpanov. Oggi risulta ancora una joint venture paritetica al 50%. Per entrare in Italia la Gazprom - che cerca visibilità per rivitalizzare le sue azioni in Borsa - sarebbe pronta anche a giocare con una quota robusta di contante. Ieri un nuovo intervento sulla questione della Snam Rete Gas. Contro la cessione. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, e il segretario generale della Femca Cisl, Sergio Gigli, ricordano &la necess ità di una maggiore inte gra zione tra le politiche energetiche nazionali e l interoperabilità delle reti: in questa logica la sepa razione di Sna m Re te Gas è una anomalia rispetto alle realtà analoghe a livello comunita rio e d un anacronismo rispetto alle esigenze attuali e future». Note a margine. La Gazprom ha chiesto alla Georgia un raddoppio del prezzo del gas; le alternative sono lo s top alle forniture da ge nnaio oppure una cessione si asse t ge orgia ni alla Ga zprom. Infine il 1 novembre la Snam Re te Gas ha condotto un buyback arrivando al 5,024% di azioni proprie in portafoglio; la parte cipa zione dell Eni passa al 55,002% del capitale. Da Il Sole 24 ORE 18

19 Il vino dei castelli romani sbarca sul mercato russo Sergio A. Rossi MOSCA Un milione e mezzo di bottiglie di vino dei Cas telli, con il marchio regis trato "Antica Roma", sarà pres to sulla tavola dei consuma tori russi. La fornitura del valore di un milione e mezzo di euro firmata dal Consorzio produttori di vino di Velletri, coopera tiva di Campove rde, in provincia di La tina, che vanta una produzione di 18 milioni di bottiglie di cui il 30% all'e xport, in primo luogo America del Nord, Gran Bre ta gna, Germania e Benelux. «Da tempo pensavamo che il mercato russo potesse offrirci ottime prospettive - spiega Nicola Di Bari, enologo e consigliere delegato del Consorzio - e ques to non tanto nei grandi vini Doc, che pure produciamo, ma soprattutto nel vino da tavola, dove possiamo eccellere nel rapporto tra prezzo e buona qualità controllando tutte le fasi dalla produzione alla commercializzazione». Il momento è arrivato in seguito al giro di vite che le autorità russe hanno adottato contro i vini di scarsa qualità, in particolare georgiani e moldavi. «Ovviamente - aggiunge Di Bari - gli e nologi russ i s ono ve nuti a Velle tri e si sono resi conto delle nostre capacità: tanto è vero che stiamo trattando un secondo contratto per circa 2 milioni di bottiglie. Riteniamo infatti che ques to mercato abbia grandi potenzialità di assorbimento, e noi possiamo arrivare a fornirne fino a 10 milioni di bottiglie». L'importatore russo con cui è stato conclus o il primo contra tto, Zola ta ja Rus (Russia dora ta ), consentirà di commercializzare il vino laziale in punti vendita nella maggior parte delle regioni del Paese. Due terzi della fornitura sono costituiti da vino da tavola e un te rzo da vini Igt e Doc. Ques to è molto importante, perchè finora l 'I talia non ha saputo ricoprire s ul l'eme rgente me rca to russ o del vino, un ruolo consono alle sue ve re potenzia lità. Ancora ne l 2005, tra i principali fornitori della Russia, c'era la Moldavia con il 39,4% del monte valore, seguita dalla Ge orgia (13,9%), Fra ncia(11,6%), quindi Bulgaria (10,2%) e Spagna (4,6%). L'Italia era soltanto al sesto posto con il 4% del mercato, anche se rispetto al 2004 le forniture italiche sono aumentate del 46,7 per cento. Seguivano il Cile con il 3,7% e l'ucraina con il 3,3 per cento. Ques t'anno però le cifre e i ruoli cambieranno significativamente, con il vino italiano che dovrebbe arrivare a una quota del 23-25% per oltre 100 milioni di e uro, te nuto conto dell'azione "pulizia " delle dogane e autorità locali contro le frodi e il vino sofisticato. Da Il Sole 24 ORE 19

20 L export italiano salirà del 7,8% ogni anno fino al 2010 Laura Di Pillo MILANO La marcia diventerà una corsa. Anzi una rincorsa per recuperare fette di mercato e di business. Nei prossimi cinque anni l export italiano accelererà il passo: tra il 2006 e il 2010 la crescita media annua prevista sarà del 7,8%, in forte aumento rispe tto a l 3% dei cinque anni pre cede nti. Stime elaborate da Sace e dall Oxford economic forecasting in uno studio che prende in esame gli scenari macroeconomici mondiali e l e voluzione delle es porta zioni italiane. Cifre discusse ieri a Milano nel Convegno organizzato dalla Società italiana di assicurazione dei crediti all esportazione su "Competizione globale: opportunità e sfide per l Italia". Ma a guardar bene i dati si vede che sara nno proprio i be ni ita liani a corre re di più: tra il l export crescerà me diame nte dell 8,1% annuo (in va lore ), mentre i servizi raggiungeranno il 6,6 per ce nto. Flussi più ele va ti des tina ti vers o la Cina (14,4%) e verso altre economie emergenti come il Brasile (+10,3%), la Russia (10%) e per a lcuni merca ti europei come Slovacchia (+9,8%), Romania (+9,7%). Ma la doma nda di beni italia ni crescerà a ritmi inferiori, vers o Francia (+8,5%) e Germania (+8,2%). Ottimismo esagerato? «Possiamo guardare con fiducia al futuro - ha re plica to il presidente Sa ce, Ignazio Angeloni - siamo in una fase di forte accelerazione e le s time di cres cita emerse dallo studio non sono irrealistiche». L analisi evidenzia inoltre il miglioramento della competitività dei prodotti italiani nei settori di punta del made in Italy come meccanica strumentale e beni a tecnologia medio-alta, ambiti in cui si è registrato un aumento dell export sia in termini di valore che di volumi. Effetti di un riposizionamento lento e doloroso per il s is tema produttivo italiano ha chiarito Innocenzo Cipolletta, presidente del Sole- 24 Ore: «Oggi il mondo è diventato più la rgo, molte azie nde non hanno re tto alla crisi, ma molte si sono spostate su prodotti ad alto valore aggiunto». E se la crescita dell economia mondiale resterà sostenuta (nel 2006 si stima un +5,3% del Pil mondiale), per il 2007 le incognite non mancano: dall ulteriore rallentamento della locomotiva Usa a una frenata "congiunturale" della Germania. Scenari pessimistici che potrebbero tuttavia essere controbilanciati da una crescita economica più elevata del previsto nei Paesi dell Est Europa, dell America Latina e dell Asia. E proprio su ques te incognite è inte rve nuto Lore nzo Bini Sma ghi, membro de l Dire ttivo de lla Bce. Bini S ma ghi ha s ottolinea to come, oltre al rallentamento dell economia Usa e alla varia bilità de i pre zzi del gre ggio, «tra i fa ttori di incertezza ci sia anche la rea zione di cons uma tori e impres e agli inasprimenti fiscali, in particolare in Germania e in Italia all inizio del 2007». Bini Smaghi ha poi sollecitato i Paesi Ue e l Italia a fare le riforme necessarie per garantire una crescita duratura: «Bisogna farle ora - ha precisato - perché se la ripresa rallenta è troppo tardi». Al convegno Sace ha partecipato anche l a.d. di Ba nca Intesa, Corra do Passera che ha ribadito come le banche possono fare molto pe r le a ziende italiane che «s ta nno ricollocandosi sui mercati in forte crescita in pa rticola re vers o Brasile, Russ ia, India Cina». Ma tutto il sis tema Italia deve fare di più. «In Italia è diffusa una cultura antiindustriale - ha detto il presidente di Fe derchimica Giorgio Squinzi - e bis ogna ribaltare questa mentalità». Squinzi, a capo della Mapei, ha ricordato come burocrazia, alti cos ti dell energia, infras trutture fa tisce nti fre nino la competitività del Paese: «Noi abbiamo perso un importante commessa proprio perché per avere una valutazione d impa tto ambientale ci sono voluti 18 mesi». Da Il Sole 24 ORE 20

21 , un killer per 2mila dollari Sicari assoldati online nella città europea dove gli omicidi sono più frequenti - Il racket non esiste quasi più - Chi prima chiedeva il pizzo, oggi si è già preso l intera impresa, ed è entrato nel sistema - Omicidi su commissione: non hanno ancora raggiunto i record degli anni 90, ma le statistiche rilevano solo una frazione dei reati commessi Leonardo Maisano MOSCA. Dal nostro inviato «Un killer a? Lo trova anche su internet, se cerca fra chi offre servizi promettendo di risolvere qualsiasi problema. Il prezzo è buono, dai due ai dollari per eliminare un piccolo commerciante. Per sistemare al ca mposanto più seri bus inessme n si parte, invece, dai venticinquemila dollari. Chi spa ra? Dopo anni di guerra ci sono tanti sbandati ceceni. Con cosa? Revolver economici, armi trasformate da artigiani e facilissime da trovare s ul mercato». calibro 9 è questa per Aleksej Mukhin direttore del Centro di informazione politica, think-tank che sull analisi del mondo criminale è impe gna ta da a nni. Le statistiche lo confermano: mandanti e sicari si incontrano con reciproca soddisfazione nella capitale d Europa dove è più probabile finire morti ammazzati, megalopoli di un Paese che vanta, a parità di popolazione, il quadruplo degli omicidi degli Stati Uniti. Nessuno stupore quindi se le notizie moscovite delle ultime settimane mettono in fila assassinii e ccellenti e di ordina ria amministrazione. Si alterna così l elimina zione di una giorna lis ta valorosa come Anna Politkovskaja o quella del coraggioso vicegovernatore della Banca ce ntrale Andrej Kozlov, con l uccisione di un capo filiale della Vneshtorgbank e il ferimento a colpi di kalashnikov di un cantante popola re. Il ness o non c è, per Mukhin, ma resta una sequenza da brivido se si dà un occhiata anche a quanto accade fuori. «Si va allargando - aggiunge - il gap fra la criminalità integrata nel sistema, quella dei colletti bianchi, e la criminalità più tradizionale. Cresce la prima, si riduce la seconda. Ha anche rallentato il tasso di coll usione fra delinquenza pura e il sistema di potere. Ma questo non cancella la realtà: a un killer costa niente e l offerta cresce». Per l omicidio Kozlov hanno arrestato tre ucraini che hanno confessato, e ora temono di essere a loro volta eliminati. «Èla fine che fanno i dilettanti - spiega Andrej Rodkin commenta tore della Komsomolskaja Pravda - anche se la storia dell omicidio del vice-governatore è ancora tutta da scrivere. I sicari da dollari sono apprendisti stregoni, gente che si fa pagare prima del lavoro poi va dalla vittima designata e si fa dare altro danaro per svelare il nome di chi ha voluto il contra tto». Magliari insomma, che affollano anche il mondo del delitto. «Il killer professionis ta è merce rara e cos ta molto». La di Putin è ancora lontana dalla di Eltsin (centinaia di assassini su commissione all anno, contro i 92 regis tra ti nel 2004) nonosta nte l e x procura tore generale Usti nov a bbia ammesso, un anno e mezzo fa, che solo una frazione dei reati commessi in Russia rientra nelle statistiche. I due terzi sono sommers i, coperti, pe rduti ne gli a ngoli di un Paese sconfinato. «Il racket - continua Rodkin - non esiste quasi più. Chi prima chiedeva il pizzo oggi s è gi à preso l impresa intera ed è entrato nel sis tema». Il resto se lo spartiscono i caucasici. La droga resta in mano ad azeri e georgiani; furti d auto a ceceni, daghestani, ingusci; il gioco d a zza rdo a ncora a ge orgia ni e A è stato assassi nato il vicegovernatore della Banca Centrale, Andrej Kozlov Da Il Sole 24 ORE 21

22 armeni. A controllare tutti la polizia che non è affatto aliena a liaison spericolate in cambio di qualche mancia. «Non facciamo paragoni con l Occidente - precisa Gheorghij Satarov, direttore di Indem (vedi articolo a fianco) - la bustarella in questo Paese è una coperta stesa su ogni attività. Non è un caso se Transparency International nell ultimo rapporto ci ha fatto s cendere di trenta posizioni». Piazza numero 126, per l esattezza, condivisa con Sierra Leone e Niger, neppure il primo mondo del terzo mondo africano. Un fenomeno che Satarov vede in costante ascesa, ovunque. «Corruzione e di ffusione del crimine sono i due ve rsanti de llo s tesso proble ma. La corruzione crea inefficienza e l inefficienza crea corruzione e cos ì fiorisce la malavita. Per questo credo ci sia un filo comune, ideale non fattuale, nella sequenza di morti; credo cioè che criminalità comune e criminalità con legami al sistema di potere siano, in ultima analisi, la stessa cosa. Cinque anni fa, a Ekaterinburg, una banda di s paccia tori di droga si sentiva mina ccia ta da e lementi della polizia. Non volevano arrestarli, ma prendere il loro pos to nel control lo del tra ffico di stupefacenti. I gangster alla fine, per vendicarsi, hanno denunciato gli agenti, anzi li hanno filmati con l eroina. Io stesso ho contribuito a far diffondere quelle riprese sul primo canale Tv. Gli agenti sono finiti sotto processo. Da allora la situazione è mol to peggiorata anche perché un filmato del genere, oggi, non lo farebbero mai andare in onda. Se nel 2001 per sbloccare delle merci trattenute con una scusa qua lsiasi si doveva pa gare una busta pari al valore di un monolocale di 30 metri quadrati, oggi se ne deve paga re una sufficie nte per acquis ta re un appartamento sette volte più grande. Perché? Anche perché la stampa non es ercita più controllo s ull operato della pubblica amministrazione. È impossibile tenere divisa la criminalità comune da quella con legami istituzionali. Il 70% delle imprese private sono partecipate dal potere politico-amministrativo. La tecnica di acquisizione è sempre la s tessa: minaccia di revocare i permessi, as fissianti controlli fiscali, applicazione rigorosissima di norme complesse e inutili. Poi tutto finisce se l imprenditore vende oppure accetta un socio che viene caldamente consiglia to». E se omicidi, violenze, imbarbarimento della corruzione fossero anche il lungo prologo alla doppia partita elettorale, parlamentare e presidenziale, che attende la Russia fra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008? È tesi suggestiva largamente condivisa e confermata dai bollettini di cronaca. Bas ta guarda re oltre i confini di per ve de re che fra le più re centi lapidi ci sono ammi nis tratori locali, aspiranti sindaci. Più lunga è la lista di chi è fortunosamente sfuggito all agguato. «Tutto ciò è la prova - ha sostenuto nei giorni scorsi l analista Nikolaj Petrov del Ce ntro Carne gie di - che la s ta bilità politica di ques ti anni s ta finendo. È il segno di un mancato accordo delle élite sui me cca nis mi di tras ferime nto del potere». E nell incertezza tutti si buttano nella mis chia per una partita che temono possa essere l ultima. Da Il Sole 24 ORE 22

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