Prospettive di grid e market parity: quale futuro senza incentivi?

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1 Workshop: Il sistema elettrico nazionale fra il MERCATO e gli OBIETTIVI di DECARBONIZZAZIONE Roma, 26 novembre 2014 Prospettive di grid e market parity: quale futuro senza incentivi? Andrea Zaghi Responsabile Ufficio Studi e Relazioni Esterne assorinnovabili

2 ASSORINNOVABILI assorinnovabili (Associazione dei produttori, dell industria e dei servizi per le energie rinnovabili) riunisce e rappresenta i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, i fornitori di servizi professionali, tecnologie e componenti attivi nella filiera rinnovabile per tutelarne i diritti e promuoverne gli interessi a livello nazionale ed internazionale. È la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività e una delle maggiori a livello europeo per numero di associati e potenza installata. Attualmente conta oltre 800 iscritti, più di impianti per un totale di oltre MW di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili. Le attività: Rappresentanza istituzionale per lo sviluppo delle attività dei produttori di energia rinnovabile verso i governi locali, nazionali e internazionali. Assistenza agli associati su questioni di carattere tecnico, normativo, regolamentare e di mercato. Analisi e realizzazione di studi sugli strumenti regolativi, normativi e di mercato. Azioni di promozione e diffusione di una cultura della sostenibilità ambientale e delle fonti rinnovabili, mediante la realizzazione di corsi, convegni, conferenze, studi, articoli e interviste. 2

3 SOMMARIO 1. INCENTIVI: SIAMO ALLA FINE? 2. PROSPETTIVE TECNOLOGICHE E REGOLATORIE PER FONTI RINNOVABILI E GENERAZIONE DISTRIBUITA 3. LA FISCALITA AMBIENTALE PER VALORIZZARE I RISULTATI EUROPEI 3

4 INCENTIVAZIONE DELLE FER ELETTRICHE: SIAMO ALLA FINE? Limite al costo indicativo annuo di incentivazione pari a 6,7 miliardi di euro raggiunto il 6 giugno Limite al costo indicativo annuo di incentivazione 5,8 miliardi. I Conti Energia sono terminati, mentre gli incentivi DM 6 Luglio 2012 potrebbero terminare a inizio Tuttavia, se per il FV gli incentivi hanno già assolto il loro scopo, cioè avviare una filiera in grado di camminare con le proprie gambe, per le altre tecnologie occorre ancora un accompagnamento. 4

5 OBIETTIVI EUROPEI AL 2030 ACCORDO CONSIGLIO EUROPEO 23/24 OTTOBRE Riduzione 40%, delle emissioni Incremento del 27% dell efficienza energetica Fonti rinnovabili al 27% dei consumi finali di energia 2030 Crescita economica sostenibile Auspichiamo che l accordo raggiunto venga modificato dal Parlamento Europeo, attraverso un innalzamento al 30% del target per le rinnovabili. La stessa Commissione ha stimato che con un obiettivo per le rinnovabili al 30% si potrebbero avere al 2030 fino a posti di lavoro in più in Europa, mentre con un obiettivo limitato al 27% se ne avrebbero solo Senza trascurare l aspetto strategico che le rinnovabili possono rivestire in termini di security of supply per l Unione Europea, fattore particolarmente rilevante in seguito ai recenti sviluppi geopolitici. 5

6 STIME IMPATTO ECONOMICO 6

7 EFFICIENZA INCENTIVAZIONE: CONFRONTO ITALIA/GERMANIA La Germania spenderà quest anno circa 20,5 Miliardi di incentivi, contro gli 11,2 in Italia; Il costo medio degli incentivi per MWh incentivato al 2012 è inferiore in Italia rispetto a quello registrato in Germania. Costo medio al MWh incentivato Germania Italia Fonte: Ufficio Studi assorinnovabili su dati Eurostat, EEG e GSE 7

8 COSTI E BENEFICI DELLE RINNOVABILI: LE RINNOVABILI SONO UN INVESTIMENTO DAL RENDIMENTO ASSICURATO A fronte degli incentivi all energia rinnovabile, i benefici sono ben più consistenti: Incremento dell occupazione; Crescita del Pil; Riduzione emissioni CO 2 e altri gas serra e minori costi associati all ETS; Riduzione del costo associato all approvvigionamento di materie prime fossili; Abbassamento del prezzo all ingrosso dell energia elettrica nelle ore di maggior produzione di energia rinnovabile (peak shaving). Senza considerare la riduzione dei costi in termini di salute pubblica provocati dalle polveri sottili e dei costi dei disastri ambientali provocati dalle emissioni di gas climalteranti. Se si considerassero appieno le esternalità negative socializzate e pagate oggi dai contribuenti attraverso il Sistema Sanitario Nazionale o la Protezione Civile, emergerebbe un costo della produzione di energia da fonti fossili molto superiore. In uno studio di Althesys si evidenzia un beneficio netto compreso tra 18 e 49 miliardi, in base ai due differenti scenari, per il periodo fino al Sviluppo FER (mld. ) Scenario normale 289 Scenario accelerato Costi Benefici 8

9 SOMMARIO 1. INCENTIVI: SIAMO ALLA FINE? 2. PROSPETTIVE TECNOLOGICHE E REGOLATORIE PER FONTI RINNOVABILI E GENERAZIONE DISTRIBUITA 3. LA FISCALITA AMBIENTALE PER VALORIZZARE I RISULTATI EUROPEI 9

10 PROSPETTIVE PER LE RINNOVABILI ELETTRICHE 1. Idroelettrico: poco spazio per un ulteriore crescita nelle grandi derivazioni. Nuovi impianti su canali d acquedotto e canali irrigui oppure sfruttando briglie e traverse esistenti; 2. Bioenergie: difficile realizzare impianti di grande dimensione e a bioliquidi, trend di sviluppo su impianti piccoli con utilizzo di sottoprodotti, discrete prospettive sul biogas; 3. Eolico: difficile realizzare grandi impianti, attenzione al mini eolico ed al rifacimento degli impianti esistenti; 4. Fotovoltaico: in assenza di incentivi e con un prezzo dell energia molto ridotto, lo sviluppo potrà avvenire sui piccoli impianti in autoconsumo. IN GENERALE: Consolidamento del settore mediante acquisizioni e joint venture; Diminuzione di operazioni relative a nuovi impianti; Internazionalizzazione; Efficientamento e repowering; Importanti effetti sul mercato elettrico con flessione importante del PUN; Progressiva dismissione del termoelettrico più obsoleto; Generazione distribuita ed accumuli. 10

11 OPPORTUNITA PER LA GENERAZIONE DISTRIBUITA OPPORTUNITA PER RESIDENZIALE E PMI: I SEU Gli impianti collegati ad un utenza continuano ad essere vantaggiosi indipendentemente dalla taglia e dalla destinazione, purché valorizzino l energia elettrica prodotta attraverso un elevata percentuale di autoconsumo e minimizzino le immissioni in rete. In questa ottica, le configurazioni impiantistiche al momento che potrebbero svilupparsi nei prossimi anni sono quelle dei SEU - Sistemi Efficienti di Utenza (regolamentate dalla Deliberazione 578/2013) ed in generale quelle che possono usufruire dello scambio sul posto visto che il limite è stato recentemente innalzato a 500 kw (prima 200 kw). DIFFUSIONE DEI SISTEMI DI STORAGE Dopo la recentissima pubblicazione della Deliberazione 574/2014/R/EEL che ne regolamenta l utilizzo, per i sistemi di accumulo si attendono le ultime varianti alle norme CEI 0-16 e La diffusione di questi sistemi, in combinazione con impianti a fonti rinnovabili o a cogenerazione ad alto rendimento, potrebbe concorrere a una nuova rivoluzione energetica, eliminando alla radice le critiche talvolta rivolte all energia green di dare instabilità al sistema elettrico con l intermittenza di fonti come sole e vento. 11

12 ATTUALE COMPETITIVITA DELLE RINNOVABILI

13 Tariffa garantita ( /MWh) CONFRONTO EOLICO ITALIANO / NUCLEARE INGLESE I costi delle tecnologie si sono ridotti negli ultimi anni e si ridurranno ancora; il FV è ormai competitivo con le energie fossili, gli impianti eolici sono competitivi con il nucleare, infatti, i produttori inglesi riceveranno oltre 115 /MWh (l equivalente al cambio attuale di 92,5 sterline, la tariffa concordata dagli investitori con il Governo britannico) per 35 anni; gli impianti eolici italiani assegnatari negli ultimi mesi di incentivo tramite procedura competitiva di asta riceveranno una tariffa compresa tra gli 89 e i 93,5 /MWh e per soli 20 anni Anni di incentivazione Nucleare inglese Eolico italiano

14 COSTO DEL FOTOVOLTAICO: PROIEZIONI AL 2035

15 SOMMARIO 1. INCENTIVI: SIAMO ALLA FINE? 2. PROSPETTIVE TECNOLOGICHE E REGOLATORIE PER FONTI RINNOVABILI E GENERAZIONE DISTRIBUITA 3. LA FISCALITA AMBIENTALE PER VALORIZZARE I RISULTATI EUROPEI 15

16 LA FISCALITA AMBIENTALE In questo periodo vi è un forte interesse verso la fiscalità ambientale: occorre riformare l imposizione fiscale, aumentando le tasse sui prodotti poco sostenibili al fine di sgravare il cuneo fiscale e promuovere lo sviluppo dei settori della green economy. Diversi studi dimostrano che la fiscalità ambientale è più efficiente da un punto di vista della crescita economica e dell occupazione rispetto al cuneo fiscale sui lavoratori*. Delega Fiscale 2014 (art.15) Il Governo è delegato ad introdurre nuove forme di fiscalità finalizzate a orientare il mercato verso modi di consumo e produzione sostenibili, prevedendo che il maggior gettito sia destinato prioritariamente alla riduzione della tassazione sui redditi, in particolare sul lavoro generato dalla green economy, alla diffusione e innovazione delle tecnologie e dei prodotti a basso contenuto di carbonio nonché alla revisione del finanziamento dei sussidi alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Relazione Annuale sulla Crescita 2014 (Commissione Europea) Occorre ricalibrare i sistemi tributari allargando la base imponibile e alleggerendo il carico fiscale al lavoro verso basi imponibili collegate a consumi, beni immobili e inquinamento. Occorre ridurre le sovvenzioni dannose per l ambiente. *Ad es. Study on Environmental Fiscal Reform Potential in 12 EU Member States,

17 RILANCIARE L INDUSTRIA EUROPEA VALORIZZANDO L IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI: IL CONTESTO Numerose industrie e utilities si sono opposte in modo sempre più netto alle politiche climatiche ed energetiche europee, sostenendo che le misure atte a ridurre le emissioni di gas clima-alteranti e inquinanti frenano la competitività dell economia europea. Vero è che tali politiche, in assenza di un accordo mondiale vincolante, vanificano in parte gli sforzi dell Europa e provocano l effetto del carbon leakage. Tuttavia, un vero rilancio dell industria europea deve fondarsi sulla sostenibilità ambientale e sociale che caratterizza il modello di sviluppo europeo e non sulla mera competizione dei costi: se vogliamo veramente preservare l ambiente e allo stesso tempo mantenere la nostra competitività industriale non dobbiamo abbassare i nostri standard, ma piuttosto indurre gli altri paesi ad innalzare i loro. 17

18 RILANCIARE L INDUSTRIA EUROPEA VALORIZZANDO L IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI: LA SOLUZIONE È L IMPOSTA SUL CARBONIO AGGIUNTO Esiste una soluzione basata su due step: (1) Attraverso analisi LCA e Carbon Footprint misurare l impatto ambientale dei prodotti in una o più fasi del loro ciclo di vita e cioè l estrazione delle materie prime, i processi di fabbricazione, imballaggio e distribuzione, l utilizzo e lo smaltimento o riciclaggio; (2) Sulla base di tali misurazioni, garantire una premialità, attraverso meccanismi fiscali, ai prodotti più rispettosi dell ambiente, poiché fabbricati utilizzando energia più pulita o consumando meno energia e meno risorse o mediante tecniche e materiali che ne permettano uno smaltimento pressoché immediato. Per ovviare agli aspetti negativi di altri meccanismi (Carbon Tax e ETS) l Enea ha proposto recentemente un nuovo schema fiscale denominato Imposta sul Carbonio Aggiunto (ICA) mediante la quale si può sia attribuire a ciascun bene o servizio le emissioni di CO2 associate al suo processo di produzione in base a valori standard, sia evidenziare nel prezzo l informazione relativa alle emissioni di ciascuna fase del ciclo produttivo. 18

19 RILANCIARE L INDUSTRIA EUROPEA VALORIZZANDO L IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI: I VANTAGGI Le industrie italiane ed europee hanno compiuto, nel mondo, i maggiori sforzi in termini di sostenibilità ambientale dei loro prodotti. Trarrebbero, quindi, importanti vantaggi competitivi se una parte importante del carico fiscale fosse determinata a seguito di metodologie di Carbon Footprint o LCA e meccanismi fiscali come l ICA. Infatti, il comparto manifatturiero europeo è quello che inquina meno: a parità di valore aggiunto, le emissioni di un bene equivalente risultano maggiori del 50% se prodotte in Nord America, del 640% se prodotte in Cina e addirittura dell 818% se prodotte in India. 19

20 RILANCIARE L INDUSTRIA EUROPEA VALORIZZANDO L IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI: LE PROPOSTE PER LA COMMISSIONE AssoRinnovabili propone quindi di mettere in atto da subito due azioni nei primi 12 mesi di mandato della prossima Commissione Europea: 1) Promuovere una riforma che preveda una tassazione dei prodotti a maggior impatto ambientale partendo dal modello dell Imposta sul Carbonio Aggiunto (ICA), il cui gettito venga interamente destinato alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, nonché allo sviluppo della green economy e delle energie rinnovabili al fine di continuare a mantenere questo vantaggio competitivo. 2) Costituire un Gruppo di Lavoro italiano ed uno europeo per studiare come comprendere nell imposizione fiscale i risultati di metodologie come Carbon Footprint e LCA che misurano, come abbiamo visto, con maggiore completezza l impatto ambientale dei prodotti nel loro intero ciclo di vita. 20

21 Grazie per l attenzione Andrea Zaghi a.zaghi@assorinnovabili.it assorinnovabili.it 21

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