Nikon. certamente apprezzati dall utente amatoriale a cui la reflex si rivolge. Il catalogo Nikon viene così ad ampliarsi

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1 Test Nikon D60 10 Mpxl per una reflex adatta alla fotografia di viaggio: è piccola e leggera con automatismi efficienti e funzioni di post-produzione in macchina. Un originale sistema previene il deposito della polvere sul sensore e si affianca ai già collaudati metodi. 20 PC PHOTO Abbiamo appena provato la D300, che Nikon se ne viene fuori con un altra reflex che si colloca nella fascia delle entry level; infatti questa nuova avventura da 10 Megapixel si ispira alla D40 e alla D40X. La D60 è, sotto tutti i punti di vista, una D40X impreziosita da alcuni miglioramenti funzionali che saranno certamente apprezzati dall utente amatoriale a cui la reflex si rivolge. Il catalogo Nikon viene così ad ampliarsi ulteriormente. Compattezza da viaggio Non è un caso che talune delle brochure diffuse da Nikon a pubblicizzare le doti della nuova fotocamera ne suggeriscano un impiego in viaggio. La D60 mostra infatti una rapidità di azione, una compattezza ed una serie di funzionalità di supporto allo scatto assolutamente adatte a farne una ottima compagna di viaggio; è una macchina che potrebbe anche stare in tasca se, come tutte le reflex, non ci si dovesse montare un ottica! E per il kit Nikon propone un bel 18-55mm VR a scongiurare il pericolo di mosso. Un ulteriore caratteristica che rende la nuova Nikon adatta a seguirci negli spostamenti è di certo il doppio sistema di riduzione dello sporco, con una griglia collocata all interno della camera dello specchio nei pressi dell attacco inferiore dell ottica. Lo scopo è quello di consentire il passaggio dell aria per espellere le particelle di polvere evitando che si depositino sul sensore; inoltre Nikon inserisce sulla D60 anche il sistema di pulizia a mezzo vibrazione del filtro anteposto al sensore. E non bastasse ancora, vi è sempre il collaudato metodo di rimozione della polvere via software, il Nikon Dust- Off, che richiede però Nikon Capture NX. Tutto questo dovrebbe rendere davvero difficile ritrovarsi con fotogrammi puntinati anche dopo un viaggio nel deserto! Ma non basta; Nikon equipaggia la D60 con un interessante ed evoluta sezione di editing, che stupisce

2 per la presenza di strumenti di tipo creativo sicuramente allettanti per il fotografo estroso, ma ancor più per la conversione Raw to Jpeg da fotocamera che offre ampi spazi alla gestione dei parametri di conversione classici, nonché di una seppur minimale correzione esposimetrica. Anche in questo caso sarà proprio il fotografo lontano da casa o dallo studio, il fotografo di viaggio appunto, che trarrà i maggiori vantaggi dall opportunità di gestire la ripresa direttamente sul luogo dello scatto. La ripresa istintiva può poi contare sul supporto del D-Lighting, una tecnologia che migliora la qualità dello scatto attraverso la regolazione dei parametri di ripresa (esposizione e contrasto) e sfruttando la latitudine di posa del sensore. Ora il D-Lighting può essere utilizzao anche in fase di ripresa (D-Lighting attivo), oltre che in post-produzione, con un evidente vantaggio in quanto agisce in fase di acquisizione dell immagine e non solo sui dati già acquisiti. Questa tecnologia, assieme al sempre gradito Iso Auto ed all ampio spettro di sensibilità applicabili ( Hi1 Iso), consente di scattare davvero in ogni situazione di illuminazione. Dal punto di vista energetico la D60 utilizza una leggera batteria da 1000 mah, che trae vantaggio dal sistema di spegnimento automatico del monitor da 2.5, tramite due cellule collocate proprio sotto l oculare, nel momento in cui si avvicina la reflex all occhio. I dati tecnici Il sensore impiegato su questa nuova reflex è un CCD da 10 Megapixel di taglia DX, ovvero Aps; il fattore di moltiplicazione è dunque il solito 1.5x di tutte le reflex digitali Nikon in formato DX. Gli scatti hanno dimensioni pari a 3872 x 2592 pixel, come quelle della D40X, da cui è lecito ipotizzare il trapianto del sensore sulla nuova D60. La gestione del segnale a 12 bit, come da cartella stampa Nikon, viene affidata alla tecnologia Nikon Expeed, espressione che non significa che la D60 monti lo stesso processore Expeed utilizzato sulle D300 e D3, ma semplicemente che utilizza i nuovi algoritmi di gestione dell immagine. Il formato di uscita sarà dunque il Raw/Nef a 12 bit, oppure un Jpeg, Il corpo macchina della D60 segue l impronta che, da qualche anno, Nikon dà alla famiglia delle sue refl ex compatte. PC PHOTO 21

3 All esterno la D60 è identica in tutto e per tutto alla D40x, dalla quale deriva; è una conferma della buona ergonomia del design. per il quale si può scegliere la qualità e le dimensioni; è anche possibile il doppio formato Raw e Jpeg Basic, con quest ultimo che funge da anteprima per gli scatti da elaborare in seguito, con l opzionale Nikon Capture NX o con PictureProject inserito nella confezione. Le ottiche compatibili con la D60 sono tutte quelle del sistema Nikon, escludendo però quelle prive di motore interno; la reflex infatti manca del motore interno necessario per far funzionare in autofocus le gloriose ottiche del passato. Ovviamente però tali ottiche possono sempre essere usate in manuale dato che l innesto è sempre il classico Nikon. Il sistema autofocus della D60 utilizza il modulo Multi-CAM530 a rilevazione TTL di fase con tre punti AF; implementato anche l inseguimento del soggetto con la funzione Predictive e la gestione dell area singola, dinamica o a priorità del soggetto più vicino. Il sistema esposimetrico è l ottimo 22 PC PHOTO 3D Color Matrix II, che utilizza un sensore RGB a 420 segmenti; consente di eseguire la lettura a matrice, media pesata al centro, oppure spot. I programmi comprendono le impostazioni classiche, come la priorità di tempi e diaframmi, lo scatto manuale, le Scene pre-impostate, ed anche un Program flessibile che consente, una volta individuata la corretta coppia tempo/diaframma, di sceglierne di equivalenti entro l ambito consentito dall ottica utilizzata (diaframmi) e dall otturatore della D60 (tempi). I tempi di scatto della D60 vanno da 30 secondi a 1/4000s, con un sincro flash di 1/200s, ottimo per il Fill-in in situazioni di luce intensa e a distanza significativa. Rimane identica alle reflex precedenti la regolazione dei parametri colore: niente Picture Control, presenti invece sulle D300 e D3, ma parametri regolabili in modo più tradizionale in termini di Contrasto, Saturazione, Nitidezza, Variazione e Tono. Quest ultimo dispone per l appunto delle ben note regolazioni Ia, II e IIIa. Fatto sta che su un apparecchio di livello consumer come questo, l abbondanza dei pre-set (Normale, Soft, Satura, Più Satura, Ritratto e BN) è più che sufficiente per il fotografo che prevede di usare solo il formato Jpeg per il proprio lavoro. Per tutto il resto c è il Raw e l elaborazione in post-produzione. Chicche degne dei modelli di classe superiore sono invece il sensore di orientamento della macchina che, oltre a registrare nei dati Exif dei file il corretto senso di visione, ci consente di leggere comodamente i dati di ripresa sul monitor (infatti non vi è il pannello a cristalli per i dati relativi alle impostazioni della macchina) sia in orizzontale, che in verticale. E poi troviamo una scala metrica all interno del mirino che, durante la focheggiatura manuale, indica al fotografo l avvenuta messa a fuoco, o di quanto stia sbagliando. Il monitor è un bel 2.5 pollici da punti / pixel, in grado di offrire allo sguardo del fotografo i fotogrammi con un eccellente fedel-

4 Il fi ltro anti-alias posto davanti al sensore: vibrando, produce la caduta delle particelle di polvere. Rimuovendo l ottica, all interno del bocchettone si nota l assenza della trasmissione meccanica al motore di messa a fuoco nel corpo macchina; infatti la D60 usa solo ottiche motorizzate. Si notano anche i fori attraverso i quali viene aspirato il fl usso di aria circolante nella camera dello specchio per rimuovere le eventuali particelle di polvere. tà, soprattutto esposimetrica. Buono anche l angolo di visione. Come detto lo schermo viene utilizzato anche per la lettura dei dati di scatto; la grafica può essere variata secondo tre diverse modalità (Sfondo, Classica e Grafica), le ultime due a loro volta disponibili in tre colorazioni diverse (Blu, Arancio e Nero). Non è disponibile la funzionalità di Live View, per cui il controllo dell inquadratura avviene solo attraverso il mirino, a pentaspecchio, che copre il 95% dell area inquadrata e dispone di ingrandimento 0.8x. Anche la cadenza massima di ripresa si attesta su valori classici per questo tipo di macchine: 3 fotogrammi al secondo, con una serie massima di 9 fotogrammi Nef (buono!) o Jpeg illimitati, in base alla capacità della scheda di memoria (SD/SDHC). Sul campo La D60 è evidentemente pensata per un fotografo nato ai tempi della fotografia digitale, più che per uno tradizionale. Nonostante questo, alla reflex non manca nulla per eseguire un completo controllo manuale della ripresa. Nikon in questo è sempre stata assai attenta a consentire al proprio utente di lavorare in modo assolutamente tradizionale, come ci hanno insegnato i grandi fotografi del passato, oltre che di avvantaggiarsi delle innovazioni nella moderna tecnologia. Le funzioni di editing ci sono, ma nessuno ci obbliga ad utilizzarle. Più utili sono le opportunità di convertire il Nef direttamente in macchina, di trasformare un file a colori in bianconero, di introdurre un filtro Cross-Screen (unica finora!), di applicare il D-Lighting a posteriori o di bilanciare il colore dello scatto. Il bello è che la loro applicazione è talmente diretta e lineare che, una volta presaci la mano, è difficile non cadere nella tentazione di editare la maggior parte degli scatti appena tornati al campo base, la sera. E qui si scopre anche la possibilità di realizzare dei piccoli filmati in stopmotion da una serie di immagini (100 al massimo) realizzate ad hoc con la D60. Divertente! Anche il D-Lighting in ripresa non obbliga nessuno ad impiegarlo: il pulsante collocato sulla sommità dell apparecchio sta lì apposta per attivarlo o meno. Tale funzione si apprezza particolarmente lasciando la reflex libera di lavorare in priorità di tempi, di diaframmi o in program, facendole gestire anche le eventuali sovra o sotto-esposizioni per massimizzare la gamma dinamica. E lo stesso valga per il programma di gestione automatica della sensibilità (Auto Iso) che lascia comunque la possibilità di impostare i valori massimi/minimi di amplificazione e dei tempi di scatto; anche l applicazione del filtro di riduzione rumore (NR da menu) può essere scelta a piacere. Tutto insomma dipende dalla scelta del fotografo, che di conseguenza PC PHOTO 23

5 A livello di comandi non è praticamente cambiato nulla; occorrerà solamente fare l abitudine al pulsante di attivazione del D-Lighting alla sinistra di quello per la staratura esposimetrica. La D60 rimane compatta anche in abbinamento al mm in prova. può sfruttare o meno le varie funzioni offerte dalla macchina. Per gli stessi parametri di immagine si possono scegliere le impostazioni predefinite, adatte alla maggior parte delle situazioni comuni, oppure approfittare del buon livello di personalizzazione offerto che consente al fotografo eccentrico di esaltarli al massimo; il fotografo più interessato alla qualità d immagine potrà invece scattare in Raw/Nef eliminando ogni intervento su Contrasto, Saturazione e Nitidezza e sarà poi lo sviluppo del Nef a garantirgli il risultato estetico d impatto. Il Bilanciamento del bianco contiene regolazioni per ogni ambito di impiego, ad eccezione della impostazione diretta dei gradi Kelvin; in compenso vi è la misurazione personalizzata su un campione neutro che soddisferà certamente il fotografo esigente. Infine non si può dimenticare la disponibilità nel catalogo Nikon di ottiche stabilizzate di buona fattura e a costi abbordabili, i vari sistemi di riduzione della polvere sul sensore, la evoluta gestione dei consumi (ad esempio l auto-spegnimento del monitor). Sul fronte della facilità di gestione segnaliamo la possibilità di applicare le regolazioni di base premendo il pulsante i sul dorso e poi navigando attraverso le schermate con il pad direzionale; sempre pronta infine l assistenza data dal menu di Help, richiamabile tramite il tasto? sul dorso. Pratico il sistema di revisione degli scatti con i due pulsanti di zoom, introdotto solo di recente da Nikon, e di cancellazione rapida delle immagini con una doppia pressione del tasto Cestino. La prova Per tutto quello che riguarda l impiego sul campo della D60 si potrebbe ripetere quanto detto nella prova della D40X (o della D40); l ottima manovrabilità si accompagna a funzioni, come il D-Lighting, effettivamente utili nelle situazioni in cui l importante è che l immagine sia quanto più possibile leggibile. Nel momento in cui si desidera invece un maggiore realismo, è sufficiente disattivare tale funzione. Program flessibile, funzione Auto Iso, sistema esposimetrico 3D Color Matrix II, per apprezzare appieno 24 PC PHOTO

6 il contenuto tecnologico della D60, oltre alle ottiche stabilizzate come questo 18-55mm VR, l ideale è proprio lasciare fare a lei! Questo modo di intendere la fotografia può forse far storcere il naso ai tradizionalisti, ma al contempo facilita quanti non hanno una grande padronanza della tecnica, permettendo loro di concentrarsi sui contenuti della ripresa. Ritengo che dovremo farci l abitudine a questo approccio, dato che tale tendenza si prospetta anche nel panorama delle reflex evolute; in fin dei conti erano anni che si andava elogiando la facilità di ripresa degli apparecchi compatti, con i quali la fotografia si è liberata dei connotati strettamente tecnici. Certo che ora la corretta esposizione o lo sviluppo non bastano più a fare un buon fotografo, per fare buone fotografie ci vogliono i contenuti! La D60, sul campo, è però anche un apparecchio rigoroso. Il classico mirino reflex garantisce al fotografo una buona gestione dell inquadratura; le sue dimensioni sono quelle tipiche del formato Aps, ma si riesce ad eseguire una buona focheggiatura manuale, nonostante la luminosità non sia particolarmente elevata, grazie alla scala metrica di rilevamento del fuoco. Sarebbe apprezzabile trovare nel mirino l informazione della sensibilità impostata, e magari dell Auto Iso, invece assenti, ma per il resto direi che non manca nulla. Comunque vi è sempre il monitor a dare ragguagli sulle impostazioni della macchina. Il fattore di moltiplicazione 1.5x del sensore DX limita di certo le focali grandangolari spinte, ma montando sulla D60 un mm come quello di questa prova ci si ritrova con un equivalente mm che non è per nulla male per la fotografia di viaggio; e non dimentichiamo il mm VR. I punti AF non sono molti (solo 3), tanto da spingere ad utilizzare sempre quello centrale per poi rifare l inquadratura; la velocità del sistema AF non è molto elevata nelle situazioni di luce scarsa, ma in cambio è preciso. A mio parere ciò che desterà le maggiori incertezze sarà la scelta del kit, ovvero dell ottica. Sicuramente il 18-55mm VR invoglia, ma è piuttosto ingombrante per Ben accessibili tanto la scheda SD, quanto la batteria ricaricabile. Le connessioni sono sulla sinistra del corpo macchina e sono protette da uno sportellino gommato a prova di infi ltrazioni (eccessive) di acqua o polvere. Il dorso della refl ex è sobrio, privo di fronzoli, ma la D60 è comunque ben personalizzabile grazie all impiego del monitor. lo spirito tascabile della reflex; di contro ci guadagna l impugnabilità della macchina, il che non guasta per chi ha le dita piuttosto grandi. Se il corpo macchina è piccolino, il buon oculare gommato evita di accartocciarsi dietro il dorso della macchina. Apprezzabile anche il numero limitato dei comandi sul dorso, che avrebbero messo a dura prova la pazienza di coloro che hanno dita non troppo piccole; si possono notare infatti solo i pulsanti di Play, Menu, Zoom + e Zoom - (a sinistra), mentre a destra troviamo unicamente il pad a 4 direzioni ed il cestino. In alto vi è la sola ghiera posteriore, nei pressi del tasto di blocco AE/AF. La regolazione dei diaframmi in Manuale avviene pertanto con il pulsante per la staratura esposimetrica, posto nei pressi del pulsante di scatto. L apparente assenza di tasti personalizzabili viene risolta dal tasto Fn, che può assumere 5 differenti configurazioni di utilizzo (io però lo lascerei sull Autoscatto). In quanto a mancanze, rilevo l assenza della filtratura cromatica per il bianconero che sarebbe auspicabile, se non in ripresa, almeno in editing. E poi aggiungerei l opportunità di salvare, assieme al Nef, anche un Jpeg di qualità superiore; e se proprio ci deve essere una limitazione, sarebbe preferibile avere un immagine di dimensioni ridotte, piuttosto che il vincolo di una elevata compressione. Manca anche la possibilità di eseguire una qualche forma di bracketing sull esposizione. Tutto questo però riguarda prestazio- PC PHOTO 25

7 L interfaccia a video per la selezione dei parametri di utilizzo della fotocamera consente di averli tutti raggruppati, ma è un poco più lenta rispetto a pulsanti dedicati. Una possibilità giocosa (ma a volte funzionale) offerta dalla D60 è la personalizzazione cromatica e grafi ca dell interfaccia di controllo. 26 PC PHOTO

8 Le funzionalità di editing in macchina strizzano l occhio all utente meno serioso. L applicazione del fi ltro cross-screen, demonizzato dai puristi della fotografia, avviene su una copia del file. ni da fotocamera di livello semiprofessionale, per cui sono assenze da leggersi nel senso di una filosofia di utilizzo, più che come mancanze. E allo stesso modo va vista l assenza del display sulla calotta per il controllo delle impostazioni, l impiego del vecchio sistema di parametri invece dei nuovi Picture Control, l impossibilità di gestire le ottiche prive di motore AF incorporato, la non personalizzabilità dei passi di esposizione (fissi a 1/3 di stop), l assenza di un anteprima della profondità di campo, la necessità di entrare all interno delle regolazioni a monitor per eseguire impostazioni importanti come WB e la sensibilità Iso. L esame delle immagini 10 Megapixel sono tanti anche se sono passati diversi mesi dalla presentazione della precedente D40X (a quando una D60X da 14 Megapixel?). Con 10 Megapixel si stampa tranquillamente un 70x50cm a circa 150 dpi, una risoluzione più che adatta per formati così grandi. Considerando che il fotografo medio che si comprerà la D60 difficilmente andrà oltre la stampa in 13x18cm o in A4 (o in A3 se dispone di una stampante in tale formato), direi che di pixel ce ne sono di avanzo! Si potrebbero desiderare maggiori dati per l elaborazione in post-produzione, ma occorre considerare che i moderni sistemi esposimetrici, il D-Lighting, lo scatto in Raw e la pulizia delle sensibilità anche medioalte fanno sì che è difficile sbagliare lo scatto tanto da aver bisogno di un elevato quantitativo di pixel in più per la correzione. Quindi, se 8 Megapixel è un numero di punti adeguato anche per un immagine di livello professionale, i 10 Mpxl mettono al riparo dalle possibili catastrofi. Il rumore generato dalla piccola Nikon è più che dignitoso per un apparecchio di taglio entry-level. Prendendo in esame per prima cosa il Jpeg, i 100 Iso sono ottimi; a 200 Iso si inizia a notare nelle ombre qualche increspatura del tutto trascurabile, poi a 400 Iso si diffonde un velo uniforme di rugosità. A 800 Iso il rumore diviene visibile, ma la funzione di Noise Reduction interviene come manna dal cielo a contenerla. In questo senso non ha particolarmente significato attivare il Noise Reduction sotto i 400 Iso, che avrebbe l unico effetto pratico di ridurre un poco il dettaglio fine. I 1600 Iso traggono enorme beneficio dall azione del filtro di riduzione PC PHOTO 27

9 D-Lighting ATTIVO (in ripresa, priorità di diaframmi, tempo di scatto 1/640s) D-Lighting PASSIVO (in Nikon Capture) Il D-Lighting permette di recuperare aree sotto-esposte o sovra-esposte del fotogramma attraverso una correzione dell esposizione (nelle modalità automatizzate) e una variazione del contrasto; la modalità Attiva agisce direttamente in ripresa. OFF ON In modalità di scatto manuale il D-Lighting non agisce sull esposizione, ma solo sulla gestione del contrasto e sull amplificazione differenziata dei valori tonali, in base al soggetto. Fatto sta che il metodo fornisce in generale buoni frutti anche in manuale! 28 PC PHOTO

10 Il D-Lighting dà il meglio di sè nella modalità Attiva, preservando i dettagli tanto nelle luci quanto nelle ombre. rumore, soprattutto nel contenimento del rumore cromatico, del quale non rimane più traccia dopo l applicazione del procedimento di rimozione. Ottimo. I 3200 Iso, etichettati come Hi1, sono da considerarsi una sensibilità di emergenza, sebbene anche in questo caso l algoritmo di NR (Noise Reduction) faccia miracoli nel contenimento tanto del rumore di luminosità che di quello cromatico. In generale ho rilevato una totale usabilità delle immagini senza NR fino a 400 Iso, mentre per le sensibilità superiori conviene applicare il filtro di riduzione rumore. Il formato Raw permette di guadagnare abbastanza in termini di dettaglio fine, ma vi è una maggiore visibilità del rumore a tutte le sensibilità, oltre a qualche traccia di moirè, sebbene occasionale. Questo tipo di comportamento d altronde è inevitabile, dato che la compressione Jpeg in macchina si basa proprio su un maggiore appiattimento dello scatto per guadagnare in velocità di archiviazione, oltre che in capacità della scheda di memoria. Insomma, maggiore dettaglio fine vuole dire anche maggiore rumore. La scelta sta al fotografo in base al lavoro che deve svolgere. Nella conversione da Raw mediante Nikon Capture NX (impostazioni di default) notiamo la scomparsa delle tracce di aberrazione cromatica presenti nel Jpeg, ma anche l accentuazione del purple-fringing (i profili magenta in corrispondenza dei bordi scuri) nei controluce con sorgenti piuttosto forti. E un altra conseguenza del maggiore livello di dettaglio. Per il resto le immagini sono coerenti con i dati tecnici della macchina: il WB dotato di pre-misurazione su una mira neutra permette risultati elevati per un modello consumer e tutti i pre-set funzionano al meglio. Il WB Auto, volendo usarlo in tungsteno, fornisce risultati buoni ma non certo neutri, è la classica intonazione mielata. Cromaticamente la D60 si comporta bene, senza mostrare particolari PC PHOTO 29

11 A 200 Iso ed a 400 Iso la D60 garantisce risultati eccellenti; buona soprattutto la coerenza cromatica mostrata dalla refl ex alle varie sensibilità. Il dettaglio offerto da uno scatto in Raw/Nef poi convertito in Jpeg appare superiore nei confronti del corrispondente Jpeg da fotocamera, anche se si nota una maggiore granulosità nelle parti in ombra a causa della minore riduzione del rumore. 30 PC PHOTO

12 Utilizzando la riduzione del rumore per gli Iso elevati possiamo azzardare a spingerci anche a 800 Iso, ottenendo comunque una buona qualità di immagine. problemi, ma nemmeno picchi di prestazioni. Come detto, i parametri di immagine consentono di fare un po di tutto ed uno scatto in Raw, poi rielaborato in Nikon Capture NX, costituisce il migliore alleato per una ripresa di qualità. Il D-Lighting attivo consente di recuperare molto nelle zone bruciate o eccessivamente chiuse, sebbene sia necessario un po di allenamento per sfruttarne al meglio le sue po- tenzialità. Occorre considerare che, scattando in modalità Manuale, si impedisce al DL di operare il recupero delle alte luci dato che non può effettuare la sotto-esposizione che consentirebbe la migliore lettura dei mezzi toni e delle ombre, evitando contemporaneamente le bruciature delle alte luci. In tale caso il DL attivo lavorerà solo sull apertura delle zone scure, cosa per altro sempre fattibile in post-produzione con il DL passivo di Nikon Capture NX. Fatto sta che il meglio del DL lo si ottiene scattando in Raw/Nef, affidando la ripresa ad una qualche modalità programmata, ed eventualmente ritoccando in Nikon Capture NX il livello di applicazione dell effetto (4 livelli). I risultati modificano parecchio la gamma dinamica disponibile ed anche il grado di rumore percettibile nelle aree tirate fuori dopo l intervento del DL. In generale va però constatato come questa funzione si presti soprattutto per le immagini amatoriali in cui si vuole avere una buona leggibilità di tutte le zone dell inquadratura; se invece il fotografo esperto cerca volutamente la chiusura di parti dell immagine, come nel caso di scatti di tipo grafico o silhouette, il DL si ostinerà ad aprire le ombre che il fotografo vorrebbe rimanessero tali. Insomma va saputo gestire. Il giudizio La Nikon D60 è di certo un ottima reflex entry-level, compatta e completa al tempo stesso. Nei confronti di modelli concorrenti sul mercato le manca soltanto la funzione LiveView, che nel futuro non è improbabile Nikon provvederà a implementare. La reflex dispone di un buon numero di possibilità di gestione dello scatto in post-produzione, fatto che può togliere al fotografo, duranti viaggi o spostamenti, l incognita di come l immagine potrebbe risultare una volta approdata sull elaboratore. Ottima in questo senso la gestione del Raw/Nef. PC PHOTO 31

13 A 3200 Iso, nei dettagli, il colore pare andarsene un po per i fatti suoi certamente a causa del tentativo di gestire il rumore cromatico ad un amplifi cazione tanto elevata. Al contrario è notevole la costanza cromatica a tutte le sensibilità inferiori. Scheda Tecnica Sensore: CCD da 23,6 15,8 mm Formato Nikon DX, 1,5x circa Pixel effettivi: 10,2 milioni. Formato file: Nef/Raw: senza perdita a 12 bit Jpeg: Fine (circa 1:4), Normal (circa 1:8), Basic (circa 1:16) Nef/Raw + Jpeg. Schede di memoria: SD, compatibili con SDHC. Mirino: Tipo pentamirror Copertura circa 95% Ingrandimento circa 0,8 x Regolazione diottrica: -1,7 + 0,5. Sistema di pulizia del sensore: Sistema di controllo del flusso d aria Funzione Dust off (software Capture NX necessario). Otturatore: Da 1/4.000s a 30 secondi; posa B, tempo (Comando Remoto Wireless ML-L3 opzionale necessario) Sincro flash: X=1/200s. Velocità di avanzamento continuo: Max 3 fps. Misurazione della luce: TTL con sensore RGB a 420 settori. Metodo di misurazione: Color Matrix 3D II (obiettivi tipo G e D); misurazione Color Matrix II (altri obiettivi CPU). Ponderata centrale: 75% della sensibilità concentrato su un cerchio di 8 mm al centro dell inquadratura. Spot: misurazione effettuata in un cerchio di 3,5 mm (circa il 2,5% dell inquadratura). 32 PC PHOTO Sensibilità ISO: ISO in step di 1 EV. Autofocus: Modulo autofocus Nikon Multi-CAM 530 con rilevazione di fase TTL. 3 punti di messa a fuoco Illuminatore ausiliario AF (portata compresa tra 0,5 e 3 m circa). Modo di messa a fuoco: AF-Singolo (S), AF-Continuo, (C), AF- Automatico (A), tracking predittivo di messa a fuoco ad attivazione automatica in base al movimento del soggetto in AF singolo e continuo. AF-Manuale: è possibile l utilizzo del telemetro elettronico. Punto di messa a fuoco selezionabile tra tre punti di messa a fuoco. Modo Area AF: Punto AF singolo, AF ad Area Dinamica, AF con soggetto più vicino. Flash incorporato: Numero guida 12 (ISO 100). Monitor: LCD TFT 2,5 pollici, punti. Interfaccia: USB Hi-Speed, Uscita video NTSC e PAL Obiettivi compatibili: Nikkor AF-S e AF-I: supporta tutte le funzioni. Nikkor AF tipo G o D (privi di motore autofocus): sono supportate tutte le funzioni tranne l autofocus. Dimensioni: Circa 126 x 94 x 64 mm (L x A x P). Peso: Circa 495 grammi senza batteria, scheda di memoria. Quanto costa Nikon D60 Kit con scheda da 1 GB: 600 euro Kit con mm e scheda da 1 GB 849 euro Distribuzione: Nital, via Tabacchi 33, Torino. infoline A mio parere è una funzione da implementare anche sui modelli di fascia più alta. La D60 insomma si fa usare volentieri e con rapidità; solo il menu a monitor potrebbe rallentare l operatività rispetto ai comandi a tasto, certamente più rapidi da azionare. I pochi punti AF poi obbligano a qualche compromesso. Di certo la D60 è uno strumento adatto per coloro che cercano una soluzione pratica e di buon livello per entrare nel mondo Nikon della fotografia reflex; in questo senso è consigliabile l impiego di obiettivi stabilizzati e disporre così di un maggiore comfort di ripresa in tutte le situazioni. Eugenio Tursi