L Area Penale del Dipartimento Dipendenze dell Az. ULSS 9 tra buone prassi e costruzione della rete
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- Adelaide Teresa Galli
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1 L Area Penale del Dipartimento Dipendenze dell Az. ULSS 9 tra buone prassi e costruzione della rete
2 Area Penale DEFINIZIONE: Una cornice di lavoro e di riflessione che mette in sistema gli operatori e le Istituzioni che si occupano del paziente tossicodipendente e alcoldipendente in circuito penale. E un lavoro di rete poiché le diverse istanze coinvolte hanno prodotto nuove connessioni e una cultura comune. PERCHE L AREA PENALE: Per la presenza nel nostro territorio di una Casa Circondariale e di un Istituto Penale Minori Centro Prima Accoglienza e grazie ad una legislazione che sostiene e norma i nostri interventi (DPR n. 309 del 9 ottobre 1990, Decreto Legge n. 230 del 22 giugno1999).
3 Area Penale CONTESTO FONDAMENTALE DELL OPERATIVITA DELL AREA PENALE: RIUNIONE DI INTEREQUIPE CARCERE A CUI PARTECIPANO: 1. Operatori del Dipartimento per le Dipendenze di Treviso. 2. Operatori dei Dipartimenti confinanti di Castelfranco e Conegliano. 3. L Equipe della Casa Circondariale di Treviso. 4. L Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Venezia. 5. Le Comunità Terapeutiche del territorio 6. Una Cooperativa di lavoro. FINALITA : costruzione di una progettualità comune e di prassi condivise. TARGET: pazienti tossicodipendenti e alcoldipendenti detenuti o in esecuzione penale esterna.
4 OBIETTIVI Messa a regime e mantenimento dell Interéquipe e programmazione attività in carcere. Impostazione e mantenimento di un gruppo di lavoro permanente delle assistenti sociali dei Dipartimenti provinciali e del UEPE Coinvolgimento della Magistratura di Sorveglianza attraverso la formazione di un gruppo di lavoro interdipartimentale, rappresentativo dell Interequipe, per la costruzione di un comune spazio di confronto e ricerca. Costruzione e mantenimento di un presidio tossicodipendenze in carcere in raccordo funzionale con la Sanità Penitenziaria (DL 230/99 e decreti attuativi)
5 RISULTATI 1. Linea guida sull avvio di percorsi terapeutico-trattamentali del detenuto dipendente da sostanze che accede alla CC di TV 2. Modulistica per il consenso informato concordata con l Ufficio Legale dell ULSS 9 3. Assegnazione di una stanza per il SerT in carcere. 4. Inserimento in carcere di un operatore interfaccia 5. Produzione di una linea guida condivisa per le relazioni al magistrato e partenza lavori del gruppo interdipartimentale e del gruppo di lavoro permanente delle assistenti sociali dei Dipartimenti provinciali e del UEPE 6. Installazione in carcere della interéquipe casi bimestrale con calendarizzazione annuale 7. Costruzione di un sistema gruppi in carcere 8. Corsi di formazione per agenti di Polizia Penitenziaria in Carcere o in Dipartimento e per altro personale operante in Istituto. 9. Raccordo funzionale con la Sanità Penitenziaria in base ai decreti Attuativi del Decreto Legge n.230 del 22 giugno 1999
6 GRUPPO FORMATIVO/INFORMATIVO Finalità: fornire informazioni e promuovere nei pazienti detenuti la motivazione ad usufruire le prestazioni dell Area Penale del SerT all interno della Casa Circondariale. Caratteristiche: gruppo chiuso a cadenza quindicinale, con presenza massima di 12 detenuti, bimestrale. Destinatari: popolazione tossico/alcol dipendente italiana o straniera che usa, abusa o è a rischio d uso, segnalata dall infermeria e non ancora in carico all Area Penale.
7 GRUPPO MOTIVAZIONALE Finalità: focalizzazione sulla possibile modificazione degli stilli di vita e acquisizione di comportamenti autonomi rispetto alla sostanza Caratteristiche: gruppo aperto a cadenza quindicinale, con presenza max. n detenuti Destinatari: detenuti con problemi connessi a vecchie e nuove dipendenze
8 GRUPPO STRANIERI 1. Finalità: aumentare la consapevolezza sugli effetti e sui rischi della dipendenza da sostanze anche in relazione al proprio progetto di immigrazione 2. Caratteristiche: gruppo informativo e psicoeducativo rivolto a detenuti immigrati tossicodipendenti sviluppato in cinque incontri a cadenza settimanale con presenza massima di detenuti
9 INIZIATIVE DI FORMAZIONE IN CASA CIRCONDARIALE Seminari, a richiesta, su argomenti specifici (es. su cocaina) per operatori penitenziari e insegnanti. Formazione degli agenti della Polizia Penitenziaria con iniziative (lavoro di gruppo o giornate seminariali) in Casa Circondariale o in Dipartimento, finalizzata all aumento delle conoscenze degli agenti sulle problematiche della td, sul lavoro nei SerT e nelle CT, sulla legislazione vigente in ordine all accesso dei pazienti detenuti alle misure alternative, sulle dinamiche e vissuti degli agenti nei confronti degli stessi, sull integrazione degli agenti con gli altri operatori penitenziari. Possibilità di realizzare visite nelle C.T. e nelle cooperative di lavoro per TD del territorio.
10 ISTITUTO PENALE PER MINORI E CPA: OBBIETTIVI E RISULTATI 1. Linea guida condivisa con la Direzione sul percorso terapeutico-trattamentale dei pazienti tossicodipendenti che accedono all Istituto 2. Il Ser.D interviene con valutazione medica, psicologica, sociale, attività diagnostica e di sostegno individuale all interno dell IPM di Treviso, in sinergia con l équipe dell Istituto
11 PROSPETTIVE 1. Linea guida sull esecuzione penale esterna 2. Favorire il confronto fra le varie Aree Penali della Regione, partecipando al tavolo in proposito costituito dalla Regione Veneto
12 Attività degli Operatori del Presidio TD in Casa Circondariale Attività medico: certificazione dello stato di tossicodipendenza; accertamenti diagnostici tossicologici e proposta accertamenti specialistici; prescrizione e somministrazione terapia sostitutiva e altri farmaci; follow-up su pazienti sieropositivi e programmazione degli interventi necessari Attività psicologo: valutazione psicodiagnostica, azione di orientamento e sostegno psicologico; accertamento dello stato di tossicodipendenza assieme al medico e valutazione psicologica in ordine alla fruibilità delle misure alternative Attività assistente sociale: valutazione sociale e percorso motivazionale in ordine alla fruibilità delle misure alternative e all aggancio possibile per la presa in carico alla dimissione Attività educatore: mantiene i contatti con i vari SerD nazionali; orienta, motiva i pazienti detenuti e li smista alle équipe competenti, secondo linee guida condivise.
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