CORSO REGIONALE COSMETICI Regolamento CE 1223/09

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO REGIONALE COSMETICI Regolamento CE 1223/09"

Transcript

1 CORSO REGIONALE COSMETICI Regolamento CE 1223/09 L attività del controllo analitico: il laboratorio regionale Bologna, 7 maggio 2013 Giorgio Fedrizzi giorgio.fedrizzi@izsler.it Reparto Chimico degli Alimenti di Bologna Istituto Zooprofilattico della Lombardia e Emilia Romagna

2 REPARTO CHIMICA DEGLI ALIMENTI - BOLOGNA Responsabile Dr. G. Fedrizzi giorgio.fedrizzi@izsler.it 2 SEZIONE DI FERRARA - LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA MICROBIOLOGIA Responsabile Dr.ssa S. Rubini silva.rubini@izsler.it CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER I METODI ALTERNATIVI CURA E BENESSERE DEGLI ANIMALI DA LABORATORIO BRESCIA

3 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna NORMATIVA VIGENTE LEGGE n /10/1986 Norme per l attuazione delle direttive della Comunità economica europea sulla produzione e la vendita dei cosmetici. Art. 2 Art. 3 Il Ministro della Sanità, tenendo conto delle direttive comunitarie, determina, con proprio decreto, i metodi di analisi per controllare la composizione dei prodotti cosmetici ed altresì i criteri di purezza batteriologica e chimica e relativi metodi di controllo, nonché se del caso, particolari prescrizioni per la conservazione. Con lo stesso decreto vengono altresì determinate le modalità da seguire per il prelievo di campioni di cui al successivo articolo 11.

4 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna NORMATIVA VIGENTE Art. 3/a Con D.M. 22 dicembre 1986 e successive modifiche, sono state approvate le modalità di prelevamento e trattamento dei campioni di prodotti cosmetici, nonché alcuni metodi di analisi necessari per controllare la composizione di tali preparati. Art. 11 comma 3 Il prelievo può essere effettuato presso l officina di produzione o di confezionamento o presso il deposito dell importatore o del distributore ubicati nel territorio soggetto alla vigilanza dell autorità sanitaria che effettua il prelievo. E comunque ammesso il campionamento presso esercizi di commercio al dettaglio qualora non risulti possibile o non risulti utile ai fini sanitari procedere al campionamento nelle sedi previste dal primo periodo del presente comma.

5 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna NORMATIVA VIGENTE D.M. 22/12/1986 (S.O. Gazzetta Ufficiale n gennaio 1987) Modalità di prelevamento e trattamento dei campioni di prodotti cosmetici e approvazione di alcuni metodi di analisi necessari per controllare la composizione di tali preparati. [ In attuazione delle direttive della Commissione delle Comunità europee n. 80/1335/CEE del 22 dicembre 1980, n.82/434/cee del 14 maggio 1982, n. 83/514/CEE del 27 settembre 1983 e n. 85/490/CEE dell 11 ottobre 1985 ].

6 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna REGOLE GENERALI DI CAMPIONAMENTO 1) La campionatura dei prodotti cosmetici può avvenire su: cosmetici destinati alla vendita al pubblico; materie prime usate nella produzione degli stessi (all. 1, p. 6). 2) I prodotti cosmetici devono essere prelevati nella loro confezione di origine (all. 1, p. 3.1). 3) Il numero di prodotti cosmetici necessari a costituire il campione da inviare al laboratorio, dipende dai metodi di analisi e dal numero di analisi da effettuare (all. 1, p. 3.2).

7 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna QUANTITATIVI NECESSARI PER LE ANALISI CHIMICHE TIPOLOGIA DI PRODOTTO QUANTITATIVO MINIMO PER ALIQUOTA PRODOTTI LIQUIDI O GASSOSI 12 ml PRODOTTI SOLIDI E PASTOSI 12 grammi SMALTI 15 ml

8 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna BUONE PRATICHE DI CAMPIONAMENTO 1) Devono essere adottate tutte le norme igieniche necessarie ad evitare l inquinamento del campione nel corso delle operazioni di prelievo.!!! 2) Il campionamento deve essere effettuato in modo tale che il risultato analitico sia rappresentativo dello stato dell intera partita o lotto. 3) In caso di campione ufficiale sono necessarie campionature distinte: una per le prove batteriologiche e una per le prove chimiche, ciascuna delle quali composta dal numero di aliquote previste dalle disposizioni di legge. 4) Sui prodotti cosmetici contenuti in recipienti sotto pressione (ad esempio deodoranti spray) e sugli smalti non si effettuano determinazioni microbiologiche.

9 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna DEFINIZIONI (all. 1, p. 2) Prelievo elementare: un unità di vendita al pubblico prelevata; Campione totale: l insieme di tutti i prelievi elementari, recanti lo stesso numero di lotto di fabbricazione; Campione per laboratorio: aliquota rappresentativa del campione totale destinata al singolo laboratorio di analisi; Quantitativo per l analisi: aliquota rappresentativa del campione per laboratorio necessaria per un analisi.

10 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna IDENTIFICAZIONE DEI CAMPIONI I campioni prelevati devono essere sigillati sul luogo stesso del prelievo (all. 1, p. 4.1). Ciascuna aliquota deve essere accompagnata da un cartellino assicurato al campione in modo da impedirne il distacco e contenete le seguenti informazioni (all. 1, p. 4.2 e 4.3) : nome del prodotto cosmetico; data, ora e luogo del prelievo; numero del verbale di prelevamento; nome della persona che effettua il prelievo; indicazione dell autorità che ha disposto il prelievo; firma di chi esegue il prelievo e del responsabile dell azienda in cui avviene il prelievo stesso o di un suo rappresentante o del detentore della merce. Qualora questi ultimi si rifiutassero di firmare, del fatto deve farsi menzione nel verbale di prelevamento.

11 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna IDENTIFICAZIONE DEI CAMPIONI - nome incompleto; - manca nome della persona che ha effettuato il prelievo;

12 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna!!! ALIQUOTE DI LEGGE (all. 1, p. 4.4 e 4.6). L insieme dei prodotti cosmetici prelevati deve essere suddiviso in quattro aliquote equivalenti, ciascuna delle quali deve essere chiusa e sigillata, preferibilmente con piombini e con suggello recante impressa la dicitura dell ufficio che ha disposto il prelievo. Un aliquota viene consegnata al momento del prelievo al responsabile dell esercizio o ad un suo rappresentante o al detentore della merce Le altre tre aliquote, insieme al verbale di prelevamento, vengono inviate per le analisi al laboratorio pubblico indicato dall autorità che ha disposto il prelievo Analisi di prima istanza Eventuali analisi di revisione A disposizione dell autorità giudiziaria

13 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna VERBALE DI CAMPIONAMENTO Oltre a tutte le informazioni riportate sul cartellino assicurato al campione, il verbale di campionamento deve contenere i seguenti dati (all. 1, p. 4.5): contenuto nominale; numero di lotto; modalità seguite nel prelievo; dichiarazione che il titolare dell impresa o un suo rappresentante o il detentore ha trattenuto una copia del verbale e una parte del campione; la dichiarazione che il verbale è stato letto alla presenza dell interessato (titolare dell impresa, rappresentante o detentore) e che è stato sottoscritto anche dal medesimo o che lo stesso si è rifiutato di sottoscriverlo; eventuali dichiarazioni del titolare dell impresa o del rappresentante o del detentore, sul nome e residenza del fornitore della merce e sulla data della consegna della merce medesima; eventuali altre osservazioni o dichiarazioni, anche se fatte dal titolare dell impresa, dal rappresentante o dal detentore.

14 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna VERBALE DI CAMPIONAMENTO Verbale corretto nella forma, ma attenzione: 4 aliquote e non 5!!

15 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE I prodotti cosmetici destinati al laboratorio per le analisi devono essere consegnati nel più breve tempo possibile e comunque entro 48 ore dal prelievo.!!! Devono essere conservati alle condizioni indicate dal fabbricante in etichetta (all. 1, p. 5.1). In mancanza di indicazioni specifiche, devono essere conservati ad una temperatura compresa tra 10 e 25 C e al riparo dalla luce (all. 1, p. 5.2). I prelievi elementari devono essere aperti soltanto all inizio dell analisi (all. 1, p. 5.3).

16 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna ACCETTAZIONE DEL CAMPIONE Il personale del laboratorio predisposto all accettazione, al momento della consegna del campione, verifica: numero corretto aliquote; campione sigillato correttamente e inviolabilità dei sigilli; presenza del cartellino relativo a ciascuna aliquota e correttezza dei dati riportati; presenza del verbale di accompagnamento e corretta dei dati riportati; idoneità dei campioni.

17 IDONEITA` DEL CAMPIONE Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna Un campione risulta idoneo quando: non ha subito, all origine o durante il periodo tra il prelevamento e la consegna, fenomeni di alterazione che lo rendono incompatibile per le analisi richieste; risponde ai requisiti specifici per le indagini cui dovrà essere sottoposto; è opportunamente prelevato e confezionato ed è esattamente identificato; è conservato e trasportato alle temperature e condizioni specifiche.

18 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna CRITICITA CONNESSE AL CAMPIONAMENTO 1) Correttezza campionamento: sigilli, cartellino, verbale, etc ; 2) Reperibilità campioni di cosmetici: presso officina di produzione o di confezionamento o presso il deposito dell importatore o del distributore ubicati nel territorio soggetto alla vigilanza dell autorità sanitaria che effettua il prelievo o presso esercizi di commercio al dettaglio. 3) Quantità di campione necessaria a costituire le aliquote di legge; rossetti, lucidalabbra ombretti mono 4) Difficoltà di analisi nel caso di campioni confezionati sotto pressione, per quanto riguarda il prelievo del contenuto e per l utilizzo di metodiche di analisi ufficiali antiquate.

19 REPARTO CHIMICA DEGLI ALIMENTI - BOLOGNA (Responsabile Dr. G. Fedrizzi) Conservanti antimicrobici (analisi in HPLC-DAD) in trucchi per il viso, prodotti igienici, creme solari, deodoranti, dentifrici, shampoo e bagni schiuma Normativa di riferimento: Legge n (limiti per conservanti e somma di parabeni) Metalli pesanti: Cd, Pb, Sb, As, Ni, Hg, Cr (analisi in ICP-MS) in trucchi per occhi. Assenza di limiti di legge Formaldeide (analisi spettrofotometrica)in prodotti per capelli Normativa di riferimento: Legge n

20 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna LEGGE n /10/1986 Norme per l attuazione delle direttive della Comunità economica europea sulla produzione e la vendita dei cosmetici. TERMINATE LE ANALISI IL LABORATORIO EMETTE UN RAPPORTO DI PROVA RIPORTANTE ESITO: CONFORME NON CONFORME COMUNICAZIONE ESITO ALL AUTORITA PRELEVANTE

21 NON CONFORME Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna!!! Ipotizzabile un illecito sanzionabile penalmente (art. 11 comma 4): L autorità sanitaria deve darne comunicazione: ALL AUTORITA GIUDIZIARIA; AGLI INTERESSATI; AL MINISTERO DELLA SANITA. Entro 15giorni dalla data di ricevimento della comunicazione, gli interessati possono presentare all autorità competente (Istituto Superiore di Sanità) istanza di revisione (art. 11 comma 5). Qualora dalle analisi risulti un illecito amministrativo, si applicano le disposizioni contenute nell articolo 15 della legge n. 689 del 24 novembre 1981 (art. 11 comma 6) e successive modifiche.

22 Rep. Chimico degli Alimenti - Bologna Analizzati 122 campioni di cosmetici per metalli e antimicrobici TIPOLOGIA ESITO OSSERVAZIONI Conservanti 83,7% regolari 16,3% irregolari Piombo Cadmio Nichel 8% assenza 86% sino ad 1 mg/kg 5% 1-5 mg/kg 1% > 5 mg/kg 46% assenza 53% sino ad 1 mg/kg 1% 1-5 mg/kg 4% assenza 51% sino ad 1 mg/kg 37% 1-5 mg/kg 7% 5-10 mg/kg 1% > 10 mg/kg Per ciascun metallo è accettabile una contaminazione < 5 mg/kg. Per minimizzare il rischio in soggetti più sensibili: non > 1 mg/kg 22 Cromo 53% assenza 21% 1-5 mg/kg 20% 5-10 mg/kg 6% > 10 mg/kg

23 Sezione di Ferrara LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA DELLA SEZIONE DI FERRARA (Dr.ssa S. Rubini) 23

24 Sezione di Ferrara QUANTITATIVI NECESSARI PER LE ANALISI MICROBIOLOGICHE TIPOLOGIA DI PRODOTTO QUANTITATIVO MINIMO PER ALIQUOTA PRODOTTI LIQUIDI 13 ml PRODOTTI SOLIDI O PASTOSI 13 grammi

25 METODI DI ANALISI - NORME ISO ISO 21148:2009 Istruzioni generali per l analisi microbiologica ISO 21149:2009 Conta e ricerca dei batteri mesofili aerobi ISO 21150:2009 Ricerca di Escherichia coli ISO 22717:2009 Ricerca di Pseudomonas aeruginosa ISO 22718:2009 Ricerca di Staphylococcus aureus ISO 18416:2009 Ricerca di Candida albicans 25 ISO 16212:2008 Numerazione di lieviti e muffe

26 Sezione di Ferrara METODI DI ANALISI - NORME ISO Le analisi microbiologiche hanno molte analogie con quelle applicate agli alimenti per quanto riguarda le diluizioni applicate, i terreni utilizzati, ecc Ciò che rende peculiari queste analisi è la prova di Neutralizzazione delle proprietà antimicrobiche del prodotto (Convalida del metodo di ricerca) che consente di verificare se il microrganismo in esame può crescere nelle condizioni di analisi 26

27 Sezione di Ferrara METODI DI ANALISI - NORME ISO Secondo Orus e Leranoz (2005): L aggiunta di agenti sanitizzanti e conservanti o il trattamento ad alte temperatura fa sì che i microrganismi possano essere presenti, vivi, ma in uno stato non-coltivabile sui terreni di coltura agarizzati. Quindi la prova di convalida dei metodi di ricerca è un prerequisito indispensabile per la ricerca dei microrganismi 27

28 Sezione di Ferrara NORME LEGISLATIVE DI RIFERIMENTO La Comunità Europea nel 1976 emana la sua prima norma in materia di cosmetici, la Direttiva 76/768/CEE che, negli anni successivi viene modificata numerose volte Regolamento (CE) n. 1223/2009 del 30 novembre 2009 Entrerà in vigore nel luglio 2013, ad eccezione dell art. 15 relativo alle sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), in vigore dal 1 dicembre 2010 Legge 11 ottobre 1986 n 713 e s.m.i. 28

29 Legge 713/86 Allegato I - ELENCO INDICATIVO PER CATEGORIA DEI PRODOTTI COSMETICI Art. 7.. omissis 2. Il Ministro della sanità, tenendo conto delle direttive comunitarie, determina, con proprio decreto, i metodi di analisi necessari per controllare la composizione dei prodotti cosmetici ed altresì i criteri di purezza batteriologica e chimica e relativi metodi di controllo, nonché, se del caso, particolari prescrizioni per la conservazione... omissis 29

30 Legge 713/86 Allegato I - ELENCO INDICATIVO PER CATEGORIA DEI PRODOTTI COSMETICI Fino ad oggi : Non sono stati definiti i metodi di analisi ufficiali per il controllo microbiologico Non sono stati definiti i limiti microbiologici e i criteri di giudizio ufficiali 30

31 COLIPA UNIPRO CTPA UK SCCS (UE) CBMT < 102 ufc/g o ml per prodotti destinati a bambini sotto i 3 anni per prodotti destinati a entrare in contatto con gli occhi per prodotti destinati a entrare in contatto con membrane mucose Prodotti leave-on CBMT < 103 ufc/g o ml per gli altri prodotti e i rinse-off Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Candida albicans NON rilevabili in TUTTI i prodotti cosmetici COLIPA: Associazione Industrie Cosmetiche Europee UNIPRO: Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche CTPA UK: Cosmetic, Toiletry & Perfumery Association, Regno Unito SCCS: Scientific Committee on Consumers Safety (fa parte della DG SANCO) 31

32 Prodotti esaminati dal 2010 al 2013 (IZSLER) BABY 13 CAPELLI 10 CREME CORPO 17 DEODORANTI 19 DENTIFRICI 10 MAKE UP (OCCHI, VISO, LABBRA) 42 CREME MANI 9 CREME VISO 10 CREME GAMBE / PIEDI 12 HENNE 23 MATERIE PRIME, CAMPIONI AMBIENTALI 20 SAPONI 1 Totale

33 RISULTATI Sezione di Ferrara Non sono state eseguite analisi microbiologiche su: smalti per unghie deodoranti contenenti propellenti infiammabili sotto pressione Qualche difficoltà di approccio con certe confezioni (es. deodoranti roll-on, matite per occhi,.) 33

34 RISULTATI Sezione Sezione di di Ferrara Ferrara Tutti i campioni esaminati sono risultati negativi ad eccezione di alcuni prodotti deodoranti e degli hennè. In alcuni deodoranti e materie prime utilizzate per produrli sono state isolate delle muffe ambientali come Cladosporium sp. e Penicillium sp.. 34

35 Sezione di Ferrara Negli hennè: RISULTATI la CBMT di alcuni campioni era attorno a 50 milioni ufc/g la numerazione dei miceti in alcuni campioni era attorno a 100 milioni ufc/g erano presenti aflatossine (da 1,1 a 7,9 µg/kg) 35

36 Sezione di Ferrara RICERCHE BIBLIOGRAFICHE Autori americani hanno dimostrato i danni agli occhi causati da mascara contaminati da Pseudomonas aeruginosa su sette pazienti ricoverati in ospedale per ulcere corneali Allen e coll. hanno condotto uno studio per valutare i pericoli di contaminazione microbica di alcuni prodotti cosmetici e l efficacia dei conservanti in questi. Sono riusciti ad isolare 423 varietà di funghi, molti dei quali patogeni, da prodotti per gli occhi Focolaio di infezione da Serratia marcescens in un reparto di terapia intensiva neonatale per utilizzo di sapone contaminato (Buffet-Bataillon et al., 2009) 36

37 Sezione di Ferrara RICERCHE BIBLIOGRAFICHE Sapone contaminato da Serratia marcescens in dispensatore ricaricabile (Zapka et al.,, 2011) FIG. 1. Sample images from a controlled study (Table 2) to determine the number of bacteria from contaminated hands transferred to an agar surface before (A and C) and after (B and D) hand washing with soap containing 4.51 log10 CFU/ml (A and B) or 7.51 log10 CFU/ml (C and D) of S. marcescens. 37

38 Sezione di Ferrara ALCUNE CONSIDERAZIONI E LAVORI IN CORSO Aromatogramma o prova delle capacità inibenti Conformità etichetta (non sempre rispettata la nomenclatura INCI) Pubblicità ingannevole. Prodotti per bambini RAPEX (Sistema di allerta rapida per la sicurezza dei prodotti non alimentari) Report 2008: 60 notifiche, il 3,9% riguardava i cosmetici Report 2009: 77 notifiche, il 5,2% riguardava i cosmetici (15% microbiologico, 70% chimico) 38

39 Sezione di Ferrara Centro Referenza Substrati Cellulari Centro Referenza Benessere Animale Condizione ideale per lo sviluppo di metodi alternativi e la sperimentazione condotta in condizioni tali da ridurre la sofferenza degli animali RUOLO INTERMEDIO FRA IL MINISTERO ED ECVAM 39

40 CRN MA - BS Ricorso al principio delle 3Rs (Reduction, Refinement, Replacement) Promozione di metodi alternativi Assicurazione di elevati livelli di protezione degli animali utilizzati Scelta dei metodi (in vitro) e delle procedure adottate (in vivo) Applicazione Normativa 63/2010 EU Obiettivo finale eliminazione, ove possibile, della sperimentazione animale 40

41 CRN MA - BS 41 Progettazione e sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale Stesura e validazione di specifici metodi di prova Verifica della attendibilità e riproducibilità mediante analisi comparativa ed in prove inter-laboratorio dei metodi di prova Allestimento di standard di riferimento quali controlli positivi e negativi Attività di formazione nelle materie di specifica competenza Supporto tecnico nelle materie di specifica competenza al Ministero della Salute

42 CRN MA - BS Legge ottobre 1986 n 713 (aggiornata nel 1991, 1997, 2005) Divieto di sperimentazione animale Eccezione: assenza di metodi alternativi validati; necessità di accertare l innocuità di un ingrediente; indicazione Ministeriale metodi analitici per controllo composizione, purezza microbiologica e chimica ed eventuale conservazione 42

43 CRN MA - BS Cessazione della sperimentazione animale e proibizione da 11 marzo 2009 Proroga al 11 marzo 2013 per criticità di tipo tossicologico (dosi ripetute, sistema riproduttivo, tossico-cinetica) Periodi temporali stimati per la disponibilità di metodi alternativi: 5 anni: irritazione, corrosione, assorbimento cutaneo, e foto-tossicità 5-15 anni: irritazione oculare, tossicità acuta, sensibilizzazione cutanea, geno-tossicità e mutagenesi, tossico-cinetica e metabolismo Tempo indeterminato: foto-sensibilizzazione, tossicità sub-acuta e sub-cronica, carcinogenicità e tossicità riproduttiva Nel 2010: gruppo di esperti coordinato da ECVAM per la determinazione della tempistica per accettazione di metodi alternativi stimati in 4-8 anni 43

44 CRN MA - BS Tossico-cinetica - Alcuni test in vitro disponibili o in stadio avanzato di sviluppo. Tempo previsto per la completa sostituzione del test in vivo: altri 5-7 anni Sensibilizzazione cutanea - Nessun test disponibile entro il Tempo previsto per la completa sostituzione del test in vivo: altri 7-9 anni Tossicità a seguito di dosi ripetute - Nessun test validato disponibile entro il Difficoltà rilevanti nello sviluppo di metodi alternativi Tempo previsto per la completa sostituzione del test in vivo: non determinabile Carcinogenicità - Possibile disponibilità di test in vitro e di analisi chimiche su alcuni componenti. Tempo previsto per la completa sostituzione del test in vivo: non determinabile Tossicità riproduttiva - 44 Aspetto più difficoltoso relativo agli effetti avversi del processo riproduttivo e sviluppo post-natale. Difficilmente riproducibile in vitro. Allestimento di un data base con informazioni di sperimentazioni pregresse. Necessità di sviluppo di nuove tecnologie in vitro. Tempo previsto per la completa sostituzione del test in vivo: oltre 10 anni

45 CRN MA - BS VANTAGGI Maggiore standardizzazione delle metodologie Maggiore riproducibilità Automazione e miniaturizzazione Controllo contemporaneo di più sostanze e riduzione dei costi Tecnologie innovative (immagini ottiche) Cellule di differenti specie Sistema 3D Problema: tossicità sistemica 45

46 CRN MA - BS Fotosensibilità su cellule 3T3 NRU (2 metodi) Determinazione tossicità acuta (3T3 NRU, NHK NRU) Trasformazione cellulare Epi-skin, Epi-derm, SkinEthic, Rat TER, CORROSITEX per la determinazione di irritazione e corrosione cutanea Tossicità sullo sviluppo e riproduzione (Embryonic stem cell test - EST) Test per la determinazione dell irritazione e corrosione oculare Test per la determinazione della genotossicità (8 metodi) Test di emotossicità (CFU-GM) Test per la determinazione della pirogenicità (6 metodi) Test di assorbimento cutaneo 46

47 CRN MA - BS Disponibilità di metodi in vitro ed in silico in accordo a linee guida OECD, ma non validati Approvato dal Ministero della Salute la proposta relativa a: a) validazione inter-laboratorio di tre metodiche svolte presso l IZSLER; b) individuazione di linee cellulari stabilizzate per la produzione del vaccino della poliomielite in alternativa a cellule di primo impianto Collaborazioni con altre Istituzioni (EFSA) Applicazione di nuove strategie (nanoparticelle) Applicazione di modelli predittivi in grado di integrare esiti in vitro ed in silico Nuovi sistemi in vitro Modelli innovativi e previsti dalla Direttiva Europea 63/2010/UE 47

48 CRN MA - BS Interazione fra gli addetti ai differenti settori Creazione di gruppi operativi ciascuno contraddistinto da propria specificità Standardizzazione delle metodiche, utilizzate nei differenti settori applicativi Operatività in accordo al sistema qualità Raccolta e deposito di campioni biologici di esperienze pregresse a disposizione della Comunità tecnico-scientifica: biobanche 48 COLLABORAZIONE INTERDISCIPLINARE

49 CRN MA - BS Disponibilità di linee cellulari stabilizzate Disponibilità di cellule stromali mesenchimali (CSM) Risorse biologiche: biobanca Test di citotossicità in vitro in ambito biomedico Sviluppo di sistemi cellulari tridimensionali (3D) Sviluppo di metodi atti ad accertare caratteristiche oncogene di elementi cellulari Sistema «zebrafish» 49

50 The end

METODI E PROBLEMATICHE CONNESSE AL CAMPIONAMENTO

METODI E PROBLEMATICHE CONNESSE AL CAMPIONAMENTO METODI E PROBLEMATICHE CONNESSE AL CAMPIONAMENTO dott.ssa E. Caprai Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna - Reparto Chimico degli COSMESICURA: cosmetici e salute 26-27

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari

L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari Convegno FIRE EnergyMed 2005 15 aprile 2005 Marcella Pavan Unità Gestione e Controllo della

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE ART.1 - CONTESTO NORMATIVO 1.Il presente Regolamento disciplina le modalità di pubblicazione sul sito informatico dell Istituto Comprensivo Statale

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005. LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle

Dettagli

Servizio Accertamenti a Tutela della Fede Pubblica CCIAA Milano

Servizio Accertamenti a Tutela della Fede Pubblica CCIAA Milano Pubblica CCIAA Milano La competenza Le funzioni di autorità di vigilanza per il controllo della conformità dei giocattoli alle disposizioni del presente decreto legislativo sono svolte dal Ministero dello

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia

LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE FRIULI-VENEZIA

Dettagli

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

LA INFORMATIZZAZIONE DEL REGISTRO DELLE IMPRESE. Proposte di semplificazione dei procedimenti. Scheda riassuntiva a cura di Claudio Venturi

LA INFORMATIZZAZIONE DEL REGISTRO DELLE IMPRESE. Proposte di semplificazione dei procedimenti. Scheda riassuntiva a cura di Claudio Venturi LA INFORMATIZZAZIONE DEL REGISTRO DELLE IMPRESE Proposte di semplificazione dei procedimenti Scheda riassuntiva a cura di Claudio Venturi Tuttocamere - Invio telematico Semplificazione Pag. 1/6 Direttiva

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema

Dettagli

LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO

LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO CCNI DEL 31.8.1999 TUTELA DELLA SALUTE NELL AMBIENTE DI LAVORO Art. 57 - Finalità 1. Al fine di assicurare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

DICHIARAZIONI D.L. 626/94

DICHIARAZIONI D.L. 626/94 Montichiari - DICHIARAZIONI D.L. 626/94 Montichiari - DICHIARAZIONE DI COMPOSIZIONE DEGLI ALLESTIMENTI AI FINI DELLA PREVENZIONE INCENDI L azienda Pad. N. Stand Referente per la sicurezza In ottemperanza

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008 DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Dettagli

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO Pag. 1 / 6 1 MODIFICHE 2 PREMESSA 3 DEFINIZIONI SOMMARIO 4 PRINCPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 5 MESSA IN SERVIZIO E UTILIZZO 6 INDICAZIONI PER UN CORRETTO ACQUISTO 7 SICUREZZA E MARCATURA CE 8 PROTOTIPI

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa

Dettagli

su proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson;

su proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson; LA GIUNTA REGIONALE Richiamato il decreto legislativo n. 541 del 30 dicembre 1992 recante Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano ; richiamato il decreto

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

Sicurezza degli alimenti e tutela della salute dei consumatori nella vigente disciplina alimentare

Sicurezza degli alimenti e tutela della salute dei consumatori nella vigente disciplina alimentare Sicurezza degli alimenti e tutela della salute dei consumatori nella vigente disciplina alimentare I controlli interni delle imprese sulla sicurezza degli alimenti Milano 28 marzo 2014 F Castoldi avvertenza

Dettagli

Bozza UNI Riproduzione riservata

Bozza UNI Riproduzione riservata DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U59099510 Yogurt con aggiunta di altri ingredienti alimentari Definizione, composizione e caratteristiche Yogurt and yogurt with addition of food ingredients Definition,

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

Istamina nei prodotti della Pesca

Istamina nei prodotti della Pesca NEWS sulla SICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI Istamina nei prodotti della Pesca G.U.U.E. L del 24 ottobre 2013, n. 282 Regolamento (UE) n. 1019/2013 della Commissione del 23.10.2013 che modifica l Allegato

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER L ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEL COMU- NE DI BRESCIA

COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER L ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEL COMU- NE DI BRESCIA COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER L ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEL COMU- NE DI BRESCIA Adottato dal Consiglio comunale nella seduta del 16.2.1998 con provvedimento n. 20 ART. 1 Oggetto del

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

aggiorna le disposizioni per gli accertamenti documentali sugli impianti di utenza NUOVI (di nuova installazione);

aggiorna le disposizioni per gli accertamenti documentali sugli impianti di utenza NUOVI (di nuova installazione); FEBBRAIO 2014 Il 6 febbraio 2014 l Autorità per l Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha emanato e pubblicato sul proprio sito la Delibera n. 40/2014/R/gas, Disposizioni in materia di accertamenti della

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP

CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP T E C N O S F E R A sas Management Innovation & Business solutions ConsorzioInteruniversitarioRegionalePugliese CENTRO DI ATENEO DI SERVIZI PER LA QUALITÀ CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP Premessa Il

Dettagli

GESTIONE DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE REGISTRAZIONI

GESTIONE DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE REGISTRAZIONI Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. MODALITÀ OPERATIVE... 2 3.1 Emissione... 2 3.2 Identificazione... 3 3.3 Distribuzione... 3 3.4 Modifica

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE Allegato di Piano 9 - Decontaminazione e smaltimento degli apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE. SOMMARIO PREMESSA : I PCB 3

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE

REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO REGIONALE L.R. n.18 del 19 luglio 2013 Semplificazioni in materia di rilascio di certificazioni di idoneità all attività sportiva agonistica Integrazioni alla Legge Regionale n. 26 del 9 agosto

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA GROSSETO, 21 ottobre 2011 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità,

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE (In vigore per le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale svolte dal 1 gennaio 2015)

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE foglio n. 1 DECRETO n. 38 /GAB Istituzione presso la della commissione d'esame per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di persone, di cui al decreto legislativo 22 dicembre 2000, n. 395

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Facoltà di Farmacia. CORSO DI LAUREA IN FARMACIA 1 Semestre 6 CFU

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Facoltà di Farmacia. CORSO DI LAUREA IN FARMACIA 1 Semestre 6 CFU UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Facoltà di Farmacia CORSO DI LAUREA IN FARMACIA 1 Semestre 6 CFU Docente: Prof.ssa Anna Maria Maccioni E-mail: macciom@unica.it Acquisire le conoscenze che permettono

Dettagli

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola Milano 21 Maggio 2015 Galleria Meravigli QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Ing. Patrizia Di Lelio 1

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo

Dettagli

NORME SULLA CONFORMITA DELLE SOSTANZE IMPIEGATE TATUAGGI E PIERCING

NORME SULLA CONFORMITA DELLE SOSTANZE IMPIEGATE TATUAGGI E PIERCING Dr. Mario Esposito Tecnico della prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro NORME SULLA CONFORMITA DELLE SOSTANZE IMPIEGATE TATUAGGI E PIERCING 13 maggio 2015 - mercoledì Dr. Mario Esposito Tecnico

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 Deliberazione legislativa n. 58/2013 2 Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 1. L articolo 2 della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere

Dettagli

Agenti chimici: il regolamento CLP

Agenti chimici: il regolamento CLP Informazioni sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori Gennaio 2013 Pillole di sicurezza A cura del RSPP e dell Unità Organizzativa a Supporto del Servizio di Prevenzione e Protezione

Dettagli

La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE)

La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE) 1 La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE) M A R I S T E L L A R U B B I A N I C S C - ISS ROMA Monitoraggio delle Conformità e Sorveglianza del Mercato Attività di controllo

Dettagli

INDIRIZZO: Enogastronomia OPZIONE: Prodotti dolciari artigianali e industriali. PROGRAMMAZIONE MODULARE CLASSE: 4 A pasticceria

INDIRIZZO: Enogastronomia OPZIONE: Prodotti dolciari artigianali e industriali. PROGRAMMAZIONE MODULARE CLASSE: 4 A pasticceria Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Via Domizia Lucilla Programmazione annuale A.S. 2015-2016 Mod. 7.1.A

Dettagli

Pietrasanta Sviluppo spa. Allegato n. 1

Pietrasanta Sviluppo spa. Allegato n. 1 SPECIFICA TECNICA RELATIVA ALLA MODULISTICA PER LA GESTIONE DELLA FORNITURA Allegato n. 1 Al capitolato Speciale d Oneri per la fornitura di pasti crudi semilavorati per il servizio di refezione scolastica

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014 Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna

Dettagli

OGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".

OGGETTO: Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni. Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera

Dettagli

REGOLAMENTO PARTICOLARE

REGOLAMENTO PARTICOLARE associazione italiana per la sicurezza della circolazione REGOLAMENTO PARTICOLARE per il rilascio della certificazione di conformità (Marchio CE) per i prodotti da costruzione (Direttiva del Consiglio

Dettagli

DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione

DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione Ing.Sergio Storari DEIS Università di Bologna DN-SEV: DiaNoema Sistema Esperto per la Validazione Scopo del DN-SEV: Fornire all operatore medico informazioni esaurienti

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

La sperimentazione di seguito riportata è stata condotta direttamente da Pack Co.

La sperimentazione di seguito riportata è stata condotta direttamente da Pack Co. Cliente STEMAPLAST SRL Zona Ind.le P.I.P. 09070 PAULILATINO (OR) c.a. Sig.ra Alessandra PIRAS Report nr. 01/11 Data: Oggetto: Conformità alla legislazione italiana ed europea vigente relativa al contatto

Dettagli

La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni

La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni Elisabetta Delibato elisabetta.delibato@iss.it Istituto Superiore di Sanità DSPVSA Microrganismi negli alimenti Ogni alimento

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Lavoro di gruppo su: scheda di rilevamento delle non conformità

Lavoro di gruppo su: scheda di rilevamento delle non conformità Azienda Ospedaliera di Cosenza UOC Microbiologia e Virologia Clinica e Molecolare CORSO TEORICO/PRATICO DI AGGIORNAMENTO La fase preanalitica del campione biologico: ottimizzazione delle procedure Lavoro

Dettagli

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Ordinanza sulla qualifica degli specialisti della sicurezza sul lavoro 822.116 del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 83 capoverso 2 della legge federale

Dettagli

Domande e risposte sulla legge 10/91

Domande e risposte sulla legge 10/91 Domande e risposte sulla legge 10/91 Di cosa si occupa la legge 10/91? La legge 10/91 contiene le norme per l attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio

Dettagli

Aggiornamento delle etichette e delle schede di sicurezza per i produttori di sostanze e a cascata per tutti gli utilizzatori a valle.

Aggiornamento delle etichette e delle schede di sicurezza per i produttori di sostanze e a cascata per tutti gli utilizzatori a valle. Aggiornamento delle etichette e delle schede di sicurezza per i produttori di sostanze e a cascata per tutti gli utilizzatori a valle. Salve,Dottore/ssa il mese di dicembre vede l entrata in vigore del

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER L INDIVIDUAZIONE DI COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B INTERESSATE A PROCEDURE DI CONVENZIONAMENTO DIRETTO.

AVVISO PUBBLICO PER L INDIVIDUAZIONE DI COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B INTERESSATE A PROCEDURE DI CONVENZIONAMENTO DIRETTO. AVVISO PUBBLICO PER L INDIVIDUAZIONE DI COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B INTERESSATE A PROCEDURE DI CONVENZIONAMENTO DIRETTO. PREMESSO CHE: La Regione Toscana con la Legge n 24/1997 ha introdotto importanti

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08 HSR Resnati spa dott. Rino Donghi 29 novembre 2008 Premessa Il dlgs 81/08 del 29 aprile 08, in particolare agli artt. 25, 38 e 41,

Dettagli

PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO

PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO Gestione del processo di approvvigionamento Pag. 1 di 7 PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO n ediz. Data Descrizione Firma preparazione Firma approvazione DIR Firma verifica RGQ 00 01/09/02

Dettagli

E. Monica Russo. Integratori alimentari e novel food

E. Monica Russo. Integratori alimentari e novel food E. Monica Russo Integratori alimentari e novel food enza.russo@lab-to.camcom.it Isernia, 2 aprile 2014 1 MINISTERO DELLA SALUTE www.salute.gov.it TEMI E PROFESSIONI ALIMENTI ALIMENTI PARTICOLARI integratori

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli