PROGETTO PILOTA E-COMMERCE. GIUSEPPE PINNA Verona TTS Novembre 2001
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1 La Telematica e la Distribuzione delle Merci in Ambito Urbano PROGETTO PILOTA E-COMMERCE COORDINATORE DEL GDL Ministero Infrastrutture e Trasporti GIUSEPPE PINNA Verona TTS Novembre 2001
2 Logistica distributiva Nel corso del 2001 almeno venti grandi centri urbani procedono a: Censimenti Studi Progetti per determinare un nuovo processo sulla logistica distributiva nelle aree urbane. Tutti gli studi e i progetti indicano come fondamentale la nascita o l utilizzo più produttivo di vere piattaforme logistiche a carattere: general cargo o per filiera o per area urbana (in genere il centro storico) A cui far pervenire i prodotti o da cui far distribuire a: Centri commerciali Dettaglio Singolo cliente i prodotti ordinati o generalmente oggetto di domanda da parte della clientela.
3 IL PGTL INDIVIDUA NELLA LOGISTICS CITY UN AREA CRITICA
4 Distribuzione Merci in Ambito Urbano Già nel corso della stesura del PGTL ( ) è emersa una particolare attenzione al tema in rapporto all e-commerce B2B e soprattutto B2C. Tale attenzione è in crescente aumento insieme alla più ampia ricerca da parte delle Regioni e soprattutto dei Comuni di poter regolare in modo positivo la distribuzione merci a fine di contribuire a. una maggiore razionalizzazione dei carichi e delle consegne; una minore congestione del traffico diminuzione dell inquinamento atmosferico maggiore qualificazione della vendita al dettaglio regolamentazione sia sull apertura di grandi centri commerciali che di orari notturni da utilizzare in questo settore con il consenso della comunità e delle organizzazioni sindacali.
5 CONTO PROPRIO CONTO TERZI ESPERIENZE EUROPEE
6 Conto terzi La razionalizzazione dei percorsi, l attuazione di una politica per il risparmio energetico per l uso di energia pulita non affrontano in genere la problematica del trasporto in conto proprio realizzato soprattutto da artigiani, ma mettono a fuoco i seguenti obiettivi del trasporto conto terzi o del parco dei mezzi pubblici: Mutamento parco mezzi gommati leggeri (verso motorizzazioni a metano e ibrida, in alcuni casi elettrica) Investimenti significativi per determinare un processo di telematizzazione nelle procedure: degli ordini dei transiti della consegna con eventuale ottimizzazione nel sistema di logistica integrata nella formazione di lotti per strade e/o per filiera. La definizione di regolamenti comunali per l uso orario di zone di sosta per il carico e scarico tendono ad essere il più possibile trasparenti e flessibili a seconda delle strade e quartieri delle merci dei mezzi
7 I riferimenti Abbiamo certamente un quadro di riferimenti nazionale ed europeo ma non possiamo derogare da direttive europee, comprese le esperienze documentate dal Club Europeo della Logistica: Favorire la concorrenza tra operatori e sistemi; Sostenere al massimo una politica di sviluppo economico compatibile con l ambiente. Occorre quindi ottenere i suddetti risultati senza alterare, con sussidi e interventi puramente logistici, lo sviluppo del mercato che deve usufruire al massimo delle innovazioni tecnologiche
8 LOGISTICA E TELEMATICA
9 La rete telematica L obiettivo di sostenere lo sviluppo della telematica coincide con l obiettivo di sostenere lo sviluppo di sistemi di logistica integrata senza alterare le condizioni di accesso o di presenza sul Mercato. Una rete telematica che faccia parte di una architettura nazionale di informatica e telecomunicazioni aiuta la razionalizzazione e lo sviluppo compatibile della distribuzione merci in ambito urbano che abbiamo impropriamente definito e- commerce in quanto è diretto a soddisfare le richieste di un cliente, sia tramite una migliore distribuzione ai centri commerciali e ai negozi al dettaglio come anche ad empori di varia natura che possono qualificarsi come: Transit point Fermo Posta multi clienti A sua volta la logistica integrata sostiene e alimenta la domanda di sistemi telematici, anche nell ottica che siano compatibili tra loro e connessi con Data Base centrali, soprattutto comunali. Si può quindi affermare che senza una logistica avanzata non vi è sviluppo per la telematica applicata, ma anche che senza investimenti nell uso della telematica è difficile che si ottenga una logistica integrata.
10 UN PROGETTO PILOTA IN 4 SEDI E PER IL TERRITORIO NAZIONALE
11 Obiettivo del Gruppo di Lavoro L obiettivo da raggiungere è quindi realizzare un progetto pilota di carattere nazionale, cioè espandibile, che verifichi su 4 sedi diverse per: Dimensione Storia Caratteristiche economiche, sociali, urbanistiche Localizzazioni La possibilità, con investimenti sulla telematica (italiani ed esteri centrali e locali, pubblici, privati) di realizzare un elevato grado di razionalizzazione della distribuzione supportare quindi con questi investimenti le imprese già oggi impegnate nella distribuzione urbana delle merci e tutti coloro che a livello industriale vogliono cimentarsi a sostenere il sistema complesso dell e.commerce.
12 I punti di partenza del Progetto Pilota Si ricorda che oltre il 70% del consumo nazionale è posizionato in poche decine di grandi concentrazioni urbane o sistemi metropolitani. il Progetto Pilota parte dalla espandibilità di sistemi studiati a Roma, Vicenza/Trieste, Siena/ Terni e Parma, dove esistono accordi tra operatori pubblici e privati, per giungere, almeno dal punto di vista sperimentale, a controllare e a verificare una nuova metodologia di logistica integrata e di una sua attuazione in porzioni del territorio comunale e/o per singole filiere merceologiche e produttive. La metodologia può essere unificata Si possono utilizzare in comune consulenti esperti, soprattutto nella verifica dei parametri di: Inquinamento Sicurezza Ritorno economico per l ambiente e gli imprenditori Utilizzo sperimentale di mezzi e strumentazione di comunicazione innovativi Sono questi i primi obiettivi che gli operatori si pongono per un modello a valenza nazionale anche per individuare i costi di gestione e la redditività di impianti e mezzi da utilizzare.
13 LINEE GUIDA DEL PROGETTO PILOTA
14 Linee guida del Progetto Pilota Dal punto di vista del supporto telematico e degli obiettivi che un sistema deve conseguire mettendo in rete le esperienze degli imprenditori e delle istituzioni locali per la massima efficienza della logistica cittadina si è pervenuti nel corso dell esame delle molteplici proposte ed esperienze a definire come segue le linee guida da perseguire nel Progetto Pilota: Interazione con servizi di monitoraggio, controllo e gestione della mobilità, al fine di conoscere gli eventi programmati e straordinari attivi sulla rete cittadina e per l aggiornamento in tempo reale delle informazioni sullo stato del traffico Ottimizzazione dei percorsi e degli orari, in funzione dello stato della mobilità Tracking continuo delle merci lungo l intera catena di distribuzione Realizzazione di infrastrutture che permettano la cooperazione e il colloquio dei sistemi dei diversi attori che intervengono nel processo logistico. Tali requisiti costituiscono una indicazione fondamentale per il progetto generale dell Architettura Nazionale di cui il Progetto Pilota è solo un segmento
15 Progetto finanziario Separati gli impegni e gli investimenti fisico-logistici da quelli telematici, sia dal punto di vista del progetto finanziario che di quello strutturale, ci si è posti l obiettivo di raggiungere complessivamente, entro gennaio, un Progetto Unico in cui l apporto privato e pubblico locale sia pari al 50% sugli investimenti per le risorse telematiche e ottenga l altro 50% dal settore pubblico centrale e dai finanziamenti europei, onde consentire una sperimentazione di non breve durata e di significativa verifica sul campo di quanto nelle linee guida del progetto è già indicato.
16 Proposta per Progetto Pilota e-commerce sul territorio nazionale - Aree Urbane Quattro sedi Sperimentali Tre Osservatori: Milano, Genova, Torino Punto di confronto con Progetto City Ports, Regione Emilia Romagna Sistema Gilda
17 I PARTNER DEL GRUPPO DI LAVORO
18 Formazione del Gruppo di Lavoro Gruppo di lavoro per l elaborazione di proposte per il Progetto Pilota formato da: ENEA: per i parametri tecnologici e ambientali FIT CONSULTING - TTS/MIZAR: per le metodologie di finanziamento italiano ed europeo e per il project financing Centro Studi Fiat Emergency: per lo studio delle caratteristiche tecniche deii mezzi gommati e degli strumenti telematici di bordo Per le sedi sperimentali grazie al coordinamento Federtrasporto Roma: Roma: Fedetrasporto/STA/Progetto Integral Parma: CCS/Progetto E-LOG.I.CO. Vicenza/Trieste: ISTIEE e Studio Buffa Siena/Terni: Siena Parcheggi spa/hemex, Camera di Commercio e altri/progetto LOGURB.E Per gli osservatori: Milano Genova Torino Punto di confronto: Bologna Regione E.Romagna City Ports - Gilda
19 Missione del coordinamento (1) Le proposte tecniche ed organizzative messe a punto nel Progetto Pilota saranno orientate a creare una premessa rilevante per lo sviluppo della telematica a supporto della distribuzione delle merci in ambiente metropolitano. Esse saranno nell ottica di migliorare significativamente il rapporto fornitore-cliente e nel contempo ottenere la diminuzione del traffico in ambito urbano e di tutte le derive negative che ne conseguono, grazie alla buona logistica nella distribuzione delle merci.
20 Missione del coordinamento (2) Verranno individuate adeguate verifiche di coerenza ed azioni sinergiche con gli altri Progetti Pilota attivati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con particolare riferimento alle specifiche attinenti: Ai dispositivi integrati di bordo di attuali e/o future flotte di mezzi adottati per la distribuzione Agli equipaggiamenti di infrastrutture, organizzate nel territorio e/o per filiera (soprattutto merci pericolose-rifiuti industriali-rifiuti urbani) Ai flussi informativi per le imprese e per gli Enti preposti al controllo del traffico Ai parametri necessari per verificare l incremento della sicurezza e la diminuzione dell inquinamento atmosferico
21 Obiettivi specifici del coordinamento (1) Identificazione di vincoli, strategie, scenari tecnologici di riferimento, scenari organizzativi attuali, valutazione degli aspetti sociali/legali Valutazione di esperimenti in aree urbane diverse da quelle oggetto del Progetto Pilota (italiani ed esteri) Identificazione dei bisogni degli utenti finali e anche degli utenti intermedi della catena organizzativa, sino al dettaglio e al cliente finale Definizione: Del servizio Della sua architettura Della catena organizzativa Delle procedure operative Dei flussi informativi Dei siti dimostrativi Delle caratteristiche delle dimostrazioni Dei criteri di valutazione
22 Obiettivi specifici del coordinamento (2) Definizione delle specifiche tecniche, ivi incluse specifiche: Degli elementi tecnici sia a bordo del veicolo che a terra Dei protocolli di comunicazione Dei Data Base Degli algoritmi di localizzazione Degli standard adottati (e/o delle soluzioni temporanee adottate nel caso che gli standard risultino ancora in fase di messa a punto) Dimostrazioni di funzionamento Valutazioni e verifica delle prestazioni Definizione del business case
23 AREE DI ATTENZIONE DEL PROGETTO PILOTA E TEMPISTICA
24 Aree di attenzione del Progetto Pilota Il progetto identificherà soluzioni complete e innovative anche se dipendenti da vincoli organizzativi e tecnologici Il progetto identificherà e realizzerà soluzioni: Implementabili a breve termine (1 anno) A medio termine (3 anni) Il progetto definirà il livello minimo dei servizi che devono essere offerti dal service provider in coerenza con le attese degli Enti locali, delle Imprese logistiche, del sistema distributivo, dei clienti Il progetto definirà il minimo livello di qualità del servizio Il progetto suggerirà criteri di certificazione del service provider Il progetto definirà gli aspetti legali relativi al trattamento dei dati Il progetto approfondirà i metodi di localizzazione e gli aspetti collegati alle mappe e alla disposizione di accesso e/o sosta dei mezzi, come anche la localizzazione delle piattaforme logistiche rispetto ai criteri di ridurre al minimo le soste, i ritorni a vuoto, le consegne parziali.
25 Aree di non intervento per il Progetto Il progetto non toccherà gli aspetti relativi agli investimenti per Piattaforme Logistiche e mezzi e per il loro finanziamento, anche se sono fattori decisamente importanti che vengono messi sotto osservazione e attenzione delle Istituzioni. Il progetto non considererà gli aspetti di progettazione e realizzazione di sistemi logistici interni alle imprese che partecipano al Progetto Pilota, ma li monitorerà Il progetto tratterà gli aspetti collegati ai furti e alle rapine o gli eventi che possono mettere in crisi il sistema fisico di distribuzione, in quanto oggetto di attenzione del Sistema Telematico e/o del Data Base Comunale o Municipale.
26 Descrizione della struttura del Progetto Il Progetto è stato suddiviso in Work Package tra cui: Project Management Vincoli e strategie Architettura catena organizzativa, flussi informativi, definizione preliminare del dimostrativo Specifiche tecniche infrastrutture telematiche e loro connessione Sviluppo sistema infrastrutture telematiche e loro connessione Possibile dimostrazione/verifica tecnica dell uso e rendimento della telematica applicata al sistema logistico distributivo Necessaria valutazione dei risultati e indicazioni per l implementazione operativa del Progetto sul territorio nazionale.
27 Tempistica del Progetto Le tempistiche previste per la definizione delle due fasi del progetto e per sostenere la richiesta finanziaria sono le seguenti: FASE 1- Piano Operativo per il Progetto Pilota (chiusura ) Questa fase viene maggiormente dettagliata e valutata dalle Imprese/Aziende/Enti che si propongono per la partecipazione. Questa fase prevede, tra gli altri obiettivi, anche quello di produrre una pianificazione di maggiore dettaglio per la fase successiva, in coerenza con i risultati tecnici ottenuti nella FASE 1 stessa. La FASE 1sarà sottoposta al parere dei Componenti del Comitato dei Saggi fin dalla sua definizione che prevede tre segmenti: A) febbraio 2002 il progetto; B) giugno luglio 2002 il primo segmento FASE 1; C) dicembre 2002 completamento di FASE 1 FASE 2 - Dimostrazione e verifiche di validità tecnica con la verifica dei risultati complessivi del progetto (rispondenza alla missione) e redazione del Piano Operativo per l implementazione del Progetto sul mercato nazionale; essa pur formulata in corso d opera della Fase 1 è prevista 12 mesi dopo il finanziamento di tutto il progetto e quindi anche dopo i primi risultati della fase 1 (prevedibili a metà 2002).
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