Nuovi strumenti integrati a supporto della capitalizzazione delle imprese

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1 Nuovi strumenti integrati a supporto della capitalizzazione delle imprese di Massimo Lazzari, Davide Mondaini (*), Lucio Silvestri (**) e Tatiana Taglia (***) Il 24 ottobre 2011 il Ministero dell Economia e delle Finanze, la Borsa Italiana, la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), il Fondo Italiano d Investimento (FII) e SACE hanno siglato e presentato un importantissimo accordo che, attraverso innovativi strumenti integrativi, si pone l obiettivo comune di rafforzare la capitalizzazione delle PMI italiane, al fine di consentire alle stesse di recuperare competitività sui mercati nazionali ed internazionali. Introduzione Che le PMI italiane siano affette da un problema di sottocapitalizzazione è un dato di fatto, evidenziato in maniera abbastanza netta anche da un recente Bollettino Economico della Banca d Italia (1). Esaminando la Tavola 1, estratta dalla pubblicazione suddetta, si possono infatti effettuare le seguenti considerazioni: il rapporto tra debito delle imprese non finanziarie e PIL è in costante crescita ormai dal 2003, e si è attestato in questi ultimi anni su livelli superiori all 80%; su tale indicatore incide in maniera evidente il ricorso massiccio delle imprese italiane all indebitamento bancario, che rappresenta circail60%delpil. La Tavola 2 mostra inoltre l andamento del grado di indebitamento medio delle imprese italiane, inteso come rapporto tra l indebitamento finanziario e il totale delle fonti di finanziamento delle stesse; anche attraverso l esame di questa Tavola possono emergere considerazioni interessanti: il grado di indebitamento medio delle imprese italiane è in costante crescita già dalla finedeglianni 90ehatoccatoafine2010 livelli prossimi al 50% (picco massimo raggiunto nel 1995); anche il rapporto tra debiti finanziari ed il valore aggiunto generato dalle imprese è in netta ascesa da diversi anni, ed ha raggiunto livelli ormai molto vicini al 200%. A questo si aggiunga la scarsa propensione delle imprese di piccole e medie dimensioni nell avvicinarsi ai mercati dei capitali, evidenziata da alcuni dati significativi: in Italia le imprese quotate con capitalizzazione inferiore ai 300 mln E sono il 62% del totale, mentre in Francia, Germania e UK sono l 80%; i fondi d investimenti specializzati in PMI domestiche sono 9 in Italia, contro i circa 60 di Francia e UK (2). È chiaro quindi come una struttura patrimoniale di questo tipo esponga le nostre imprese a maggiori rischi, soprattutto in cicli economici come quello che stiamo attraversando, in cui la concomitanza di diversi fattori esogeni (entrata in vigore di Basilea 3, estrema turbolenza dei mercati finanziari, crisi dei debiti sovrani,...) ha determinato (e continuerà a determinare anche nei prossimi an- Note: (*) Mondaini Partners, (**) Progress (***) Aeconomicus (1) Bollettino Economico num.66, ottobre 2011, Banca d Italia. (2) Informazioni tratte dall intervento di Andrea Montanino, Dirigente Generale del Ministero dell Economica e dellefinanze,all incontrodel24ottobre2011pressoborsa Italiana per la presentazione dei nuovi strumenti integrati per la capitalizzazione delle PMI. 60

2 Tavola 1 - Indebitamento finanziario delle imprese italiane Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia e Istat. (1) I dati fanno riferimento ai 12 mesi terminanti nel trimestre di riferimento. Il debito include i prestiti cartolarizzati. I dati del 2º trimestre del 2011 sono provvisori. Tavola 2 - Grado di indebitamento medio delle imprese italiane Fonte: Banca d Italia e Istat. (1) I dati si riferiscono al settore delle società non finanziarie. Per la definizione delle serie e per le modalità di calcolo cfr. nell Appendice la sezione: Note metodologiche. - (2) Scala di sinistra. Il leverage è pari al rapporto tra i debiti finanziari e la somma degli stessi con il patrimonio netto valutato ai prezzi di mercato. - (3) Scala di destra. Il valore aggiunto per il 2010 è stimato sulla base della contabilità annuale. 61

3 ni) (3) una sensibile contrazione del credito erogato dal Sistema Bancario, in particolare verso la classe delle imprese di medie/piccole dimensioni, come ben evidenziato dalla Tavola 3. Neiprossimimesisiapriràquindi, più per necessità che per altro, una nuova stagione di rincorsa al capitale di rischio, sia per le banche (che già da tempo in realtà stanno concentrando i loro sforzi ed i loro Piani Industriali in tale direzione), sia soprattutto per le imprese (che al contrario sono rimaste finora alla finestra aspettando, forse anche ingenuamente, una ripresa del mercato del credito). In questo contesto risultano decisamente innovative ed interessanti le iniziative studiate dal Ministero dell Economia e delle Finanze e da Borsa Italiana, insieme alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), al Fondo Italiano d Investimento (FII) ed a SACE, finalizzate a supportare i processi di crescita ed internazionalizzazione delle PMI italiane attraverso una serie di strumenti integrati per la capitalizzazione delle stesse. I nuovi strumenti integrati a supporto della capitalizzazione delle PMI Tali iniziative rientrano nell ambito di un accordo siglato appunto tra il Ministero dell Economia e delle Finanze, la Borsa Italiana, la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), il Fondo Italiano d Investimento (FII) e SACE, che è stato reso ufficiale in data 24 ottobre L accordo prevede la predisposizione di nuovi strumenti integrati per la patrimonializzazionedellepiccoleemedieimpreseitaliane, con l obiettivo comune di sostenere i processi di crescita ed apertura delle stesse verso i mercati esteri (non solo Europa ma Cina, India, Africa e Sud Amercia), con un unica parola d ordine: «più capitale, meno debito». (3) Secondo una ricerca pubblicata sul Sole 24 Ore del 11 dicembre 2011 le recenti richieste dell European Banking Authority in termini di ricapitalizzazione delle principali banche europee potrebbero provocare in Italia nel 2012 una riduzione del 2% rispetto agli impieghi bancari del Tavola 3 - Indebitamento finanziario medio per classe dimensionale dell impresa (1) Imprese non finanziarie. Dati corretti per l effetto contabile delle cartolarizzazioni. I prestiti escludono i pronti contro termine, le sofferenzeealcunevocidiminorrilievocheconfluiscononelladefinizionearmonizzatadell Eurosistema.Idatisonocorrettipergli effetti di riclassificazioni, variazioni del cambio e altre variazioni non derivanti da transazioni. - (2) Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. 62

4 L accordo verte intorno a 3 strumenti assolutamente innovativi ed integrabili tra loro: 1. ambiente ELITE della Borsa Italiana; 2. accordo tra il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e il Fondo Italiano di Investimento (FII); 3. contributi SACE alla quotazione. Ambiente ELITE della Borsa Italiana ELITE (4) è un progetto ideato da Borsa Italiana, nato con l obiettivo chiaro di favorire la crescita e lo sviluppo organizzativo e manageriale delle PMI. ELITE non è un mercato, non è neanche una forma di incentivo, ma è un percorso, nato come autentico stimolo per migliorare la trasparenza, l organizzazione, l eccellenza e l efficienza gestionale. In modo ancora più sintetico e concreto si può definireeliteunpercorsoditrainingedi crescita per le PMI indipendente dalla quotazione. ELITE poggia le sue basi su 4 aree tematiche e funzionali per lo sviluppo del percorso stesso, che sono: formazione, tutorship, community e visibilità. Rappresenta quindi una sorta di «viaggio guidato» che consente all azienda, partendo dalla formazione del management e sviluppandosi attraverso percorsi di education, training, test, di avviare i passaggi successivi e di ottenere un certificato di appartenenza al progetto ELITE. Il percorso della durata di 3 anni richiede la partecipazione attiva al programma di formazione per il primo anno, redazione del budget e bilancio semestrale per il secondo anno, e definizione di un modello di governance adeguato per l azienda e revisione contabile del bilancio nel terzo anno (si veda la Tavola 4). Le aziende che possono partecipare al progetto ELITE sono PMI con un fatturato minimo pari a 10 mln E (o inferiore, ma con grandi prospettive di crescita), un risultato operativo superiore al 5% e l ultimo bilancio in utile. Il percorso proposto viaggia sotto l ala attenta dei più importanti operatori del mercato finanziario, che mettono a disposizione dell azienda la propria professionalità e le proprie conoscenze. Tra i vantaggi più evidenti del percorso ELITE vanno sicuramente evidenziati: lacrescitadell aziendaedeisuoitalenti; la costruzione di un profilo distintivo rispetto ai competitors; una migliore reputazione nei confronti di tutti gli stakeholders; (4) Per maggiori informazioni si veda l intervento di Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, all incontro del 24 ottobre Tavola 4 - Il percorso di sviluppo delle società ELITE 63

5 la possibilità di accedere a importanti network di professionisti; una maggior capacità di attrarre capitali, la maggior prossimità alle imprese quotate. Accordo FII - Borsa Italiana per il progetto ELITE Il Fondo Italiano di Investimento (FII) (5) è una società costituita, su iniziativa del Ministero dell Economia e delle Finanze, di alcune Banche Sponsor e associazioni di categoria, in data 18 marzo 2010, con l obiettivo di creare nel medio termine una fascia più ampia di aziende di media dimensione, incentivando i processi di aggregazione tra le imprese minori, al fine di renderle maggiormente competitive anche sui mercati internazionali. Gli interventi del Fondo vengono effettuati essenzialmente attraverso investimenti nel capitale di rischio (private equity) di società di piccole e medie dimensioni operanti nei settori dell industria, commercio e servizi, per accompagnarle, con coerenza e professionalità, lungo il loro percorso di crescita. Nell ambito dei nuovi strumenti integrati per la capitalizzazione delle PMI, FII tuttavia non ha soltanto la funzione di intervenire nel capitale di rischio delle aziende, ma si propone anche come un partner per il miglioramento della regolarità e della trasparenza nei rapporti gestionali, consentendo all azienda partecipata di acquisire una maggiore credibilità neirapporticonilsistema finanziario, con i clienti e con i fornitori, trasferendo così, alla partecipata, conoscenze, visibilità enetwork. E proprio in quest ottica il FII aderisce al progetto ELITE, per dare ad esso maggiore visibilità, partecipando alle iniziative promosse dalla Borsa Italiana e candidando le aziende partecipate direttamente dal Fondo (ad oggi 9) al «percorso» ELITE. Il FII sarà un promotore del progetto ELITE non solo per le aziende che partecipa, ma anche per le aziende partecipate da altri fondi, che godono del cofinanziamento del FII (6). Accordo FEI - FII Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) (7), emanazione operativa della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), è il principale investitore istituzionale Europeo nel capitale di rischio a supporto dell imprenditoria e dell innovazione per le PMI. Attraverso le operazioni di garanzia, ha supportato indirettamente oltre PMI, e, a partire dal 1997, ha investito in Italia circa 530 mln E in 30 fondi di venture capital e private equity focalizzati sulle PMI. L attività del FEI si è intensificata negli ultimi 5 anni, con 272 mln E investiti in 13 fondi che hanno mobilitato, in totale, risorse finanziarie per 2,1 mld E (sivedalatavola5). L accordo tra il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e il Fondo Italiano di Investimento (FII) è il secondo strumento (8), innovativo ed integrabile con il percorso ELITE, messo a disposizione delle PMI per favorirne la crescita e lo sviluppo nel segmento dei fondi che investono nella crescita (Growth ed Expansion Capital). L accordo consiste Note: (5) (6) Per maggiori informazioni si veda l intervento di Gabriele Cappellini, Amministratore Delegato del Fondo Italiano d Investimento, all incontro del 24 ottobre (7) (8) Per maggiori informazioni si veda l intervento di Dario Scannapieco, Vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti, all incontro del 24 ottobre Tavola 5 - Il supporto del Fondo Europeo per gli Investimenti alle PMI italiane * Dati ad Agosto

6 sostanzialmente in una dotazione iniziale di 200 mln E, che andranno a finanziare progetti di sviluppo, con l obiettivo di massimizzare e consolidare la presenza del FEI e del FII in Italia, anche e soprattutto attraverso una forte condivisione di informazioni e competenze tra i 2 operatori. L esperienza Europea del FEI e la sua conoscenza dei mercati, potrà infatti fondersi con la capillarità del FII sul territorio nazionale, dando vita così ad un gruppo di lavoro di grandissima qualità edi respiro internazionale. Contributi SACE alla Quotazione SACE (9) è un gruppo assicurativo-finanziario attivo nell export credit, nell assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzionienelfactoring.ilgrupposostienela crescita di oltre imprese in più di 180 paesi, garantendo flussi di cassa più stabili e trasformando i rischi di insolvenza in opportunità di sviluppo. Le competenze di SACE vengono messe a disposizione di un tessuto imprenditoriale quale quello italiano che, da un lato presenta la più elevata propensione all esportazione in Europa, e, dall altro lato, sconta la minore dimensione media delle imprese esportatrici (sivedalatavola6). In tale contesto, la proposta SACE rappresenta la quadratura di un progetto che ha come scopo il rafforzamento della struttura patrimoniale delle PMI. L intervento di un (9) Tavola 6 - Propensione all esportazione e dimensioni medie delle imprese esportatrici 65

7 investitore istituzionale nel capitale delle PMI oltre ad un beneficio immediatamente riscontrabile, può stimolare l interesse di altri investitori. Per questo motivo SACE affiancherà agli strumenti precedenti una propria dotazione di 50 mln E, destinati all acquisizione di partecipazioni rilevanti in aziende quotate o quotande, che hanno un modello di business fortemente orientato all export. SACE potrà avere partecipazioni qualificate entro un limite del 4%, mettendo sul piatto della bilancia una partecipazione attiva che persegue logiche industriali e non speculative, grazie alla propria competenza e alla capacità di proporsi come una fonte di finanziamento stabile ed affidabile (10). I principali vantaggi per le PMI target dell iniziativa possono essere riassunti nei punti seguenti: possibilità di fare affidamento su una fonte di finanziamento stabile, competente e che persegua una logica industriale, grazie all approccio adottato in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, pienamente compatibile con il profilo istituzionale di SACE e superiore a quello mediamente considerato da un investitore in equity; disponibilità di un know-how di spessore e possibilità di confronto, grazie alla partecipazione attiva alla governance fornita dalla società di gestione, nonché accesso ad eventuali nuove fonti di finanziamento. Conclusioni Negli ultimi anni, gli avvenimenti innescati prima dalla crisi finanziaria mondiale del debito privato e ora da quella localizzata del debito pubblico, hanno sottoposto il tessuto imprenditoriale italiano a fortissime turbolenzesuifrontisiadelbusinesschedellaliquidità aziendale. In un ciclo economico caratterizzato da una sensibile contrazione del supporto fornito al tessuto imprenditoriale dal sistema bancario, è chiaro che tale sbilanciamento produca effetti drammatici sulle capacità di finanziamento dei processi di crescita, sviluppo ed internazionalizzazione delle imprese italiane. In tale contesto, le misure studiate da soggetti istituzionali e privati, quali il Ministero 66 dell Economia e delle Finanze, la Borsa Italiana, la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), il Fondo Italiano d Investimento (FII) e SACE, sfociate nell accordo congiunto presentato il 24 ottobre 2011, rappresentano una straordinaria ed inedita opportunità per le imprese italiane di invertire la spirale negativa, recuperare competitività sui mercati nazionali ed internazionali e, soprattutto, di emanciparsi gradualmente dalla deleteria dipendenza delle loro sorti dalle sempre più incerte disponibilità di supporto da parte del sistema bancario. (10)Permaggioriinformazionisivedal interventodialessandro Castellano, Amministratore Delegato di SACE, all incontro del 24 ottobre 2011.

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