CARNEVALE È TRADIZIONE

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1 Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro. Bob Dylan CARNEVALE È TRADIZIONE Scambi interculturali -Carnevale da oltreoceano -Esperienza Ciecoslovacca Vedi Pag. 3 Uno sport in crescita Ginnastica ritmica un connubio tra danza e musica che affascina e appassiona i giovani Pizi News Pag. 1 Vedi Pag Comenius:scambi interculturali con la Romania. -Concerto Pizi Orchestra Vedi Pag Disegno realizzato da Dimitri Kumanov alunno del Liceo Scientifico, classe IV B Rappresenta due tra le maschere principali del carnevale: Arlecchino e Pulcinella, illustrati mentre danzano come tradizione. Quali sono le origini del Carnevale? Il Carnevale ha origini molto discusse; c'è chi afferma che affondi le sue radici nei saturnali romani, ovvero lunghi cicli di feste popolari durante i quali veniva sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi erano temporaneamente liberi e venivano consumati banchetti e sacrifici agli dei. Altri pensano alla Babilonia antica, altri ancora alle antesterie greche. Perchè ci travestiamo? Nei saturnali romani veniva eletto un "princeps", una sorta di caricatura della classe nobile, al quale si conferiva temporaneamente ogni potere. Egli era vestito con una buffa maschera dai colori sgargianti; si trattava della personificazione di una divinità infera (Saturno o Plutone) preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti. Si pensava che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale e che dovessero quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore, nonché indotte a ritornare nell'aldilà dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva. Insomma, il fascino della maschera sembra essere legato in qualche modo agli inferi... e pensandoci bene anche Arlecchino ha tutta l'aria di un piccolo diavolo. Pag. 1

2 Perchè si organizzano sfilate di carri allegorici? Un'interessante spiegazione può essere rintracciata nell'antica Babilonia dove, poco dopo l'equinozio primaverile, veniva attualizzato il processo originario di fondazione del cosmo (descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat). Durante queste cerimonie si svolgevano cortei nei quali erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ricreazione dell'universo. Questo periodo, che si sarebbe Carnevali in Italia Sono molti i Carnevali famosi in Italia; qui ne citiamo alcuni Il Carnevale di Venezia è conosciuto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna e consta di diversi giorni fitti di manifestazioni di svariato tipo: mostre d'arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali ecc. Il Carnevale di Viareggio ha origine nel 1873 ed è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira e ironia. Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo[21], seguendo un cerimoniale più volte modificatosi nel corso dei secoli. L'intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, probabilmente Ranieri di Biandrate, ucciso dalla Mugnaia su cui si apprestava a esercitare lo jus primae noctis. Fu quell'evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il popolo e le truppe reali che viene rievocata durante il concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell'ordine sociale e morale. Quello babilonico, comunque, è soltanto un esempio: anche presso altri popoli (indoeuropei, mesopotamici, ellenici...) erano diffuse cerimonie simili, aventi valenza purificatoria. Esse dimostrano il bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia. Perchè si chiama "carnevale"? L'etimologia della parola ha a che fare con l'avvento del carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l'esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia dolci e regali alla popolazione. Famoso è il Carnevale di Acireale, comunemente definito "il più bel carnevale di Sicilia" per la bellezza dei suoi carri allegorici e infiorati (questi ultimi unici nel loro genere). Esso è frequentato da numerosi forestieri, i quali approfittano di questa festa popolare per visitare o rivisitare i monumenti della città barocca. Anche il Carnevale di Acireale, di antichissime origini, prevedeva la lotta delle arance che fu però vietata dalla Corte criminale nel lontano 1612 a causa dei gravi incidenti che si provocavano. Centinaia di migliaia i visitatori durante le parate.in Sicilia si ricorda ancora il Carnevale di Paternò del secondo dopoguerra, che dall Epifania al martedì Grasso attirava masse di pubblico in cerca di divertimento da varie province, invadendo l intera città, trasformata in una enorme balera all aperto, sotto una fantasmagorica illuminazione artistica. Infatti esso era caratteristico non solo per le varie sfilate (di gruppi in maschera, macchine infiorate e carri allegorici notevoli per grandezza e bellezza) che si svolgevano negli ultimi tre giorni ed erano dotate di ricchi premi in denaro, ma anche per la possibilità data a tutti di ballare per le Cristianesimo, il quale modificò gli aspetti più "peccaminosi" delle antiche cerimonie allegoriche, riconducendoli al periodo di attesa della Quaresima. La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare", ovvero "togliere la carne". Secondo la dottrina cristiana, il cosiddetto Tempo di Carnevale costituisce infatti una preparazione alla Quaresima, la quale prevede l'astinenza dalle carni. vie e le piazze, oltre che nei ritrovi notturni, mediante musiche diffuse da altoparlanti, tutti i giorni fino a mezzanotte, esclusi i venerdì (in cui non c erano né musiche né balli). Erano vietate le allegorie politiche e religiose. Un altra caratteristica era quella che per scherzo di Carnevale le persone mascherate potevano impegnare quelle non mascherate e ballare insieme o farsi pagare consumazioni al bar, mentre si potevano intrecciare relazioni amorose, magari senza mai conoscere l identità della controparte in maschera. Anchei il carnevale di Palmi viene celebrato la domenica successiva al mercoledì delle Ceneri, in periodo quaresimale. L'evento, che prende il nome di "Ottava di Carnevale", è tra l'altro il principale carnevale della Provincia di Reggio Calabria ed uno dei più importanti della regione. La festa, che risale al XIX secolo, probabilmente deve la sua particolarità alla scelta di attirare persone, e quindi di aumentare il commercio locale, in una domenica nella quale non era più celebrato, nei centri vicini, il carnevale. L'evento, dal 1986 rinominato "Ottava di Carnevale della Piana",è organizzato dall'associazione "per Palmi", con il patrocinio del Comune e della Provincia, e vede la partecipazione di carri mascherati provenienti da ogni parte della Calabria. Pag. 2 Pag. 2

3 Festa o violenza? Sono migliaia gli omicidi in cui le "donne" sono protagoniste;sono le vittime preferite di questa "strage" silenziosa,che uccide soprattutto in ambito familiare. Viene definito "femminicidio" qualsiasi tipo di assassinio compiuto da persone che hanno legami strettamente sentimentali con la vittima, come mariti,fidanzati,padri o gli stessi figli che le madri mettono al mondo. Secondo il Rapporto Eures, tra il 2000 e il 2012 le donne assassinate in Italia sono state 2.220, il che significa in media 171 all anno, una ogni due giorni. In contrapposizione con questi enormi e paurosi numeri, si rileva la minima percentuale del 12% di donne che in Italia denunciano di aver subito violenza. La paura,la sofferenza e la vergogna sono i principali sentimenti che l'animo della vittima è costretto a provare,a tal punto che essere viva o morta poco importa. Questo orribile fenomeno può essere paragonato ad un mare sconfinato,un mare di silenzio in cui sono quasi sempre le donne ad essere violate nel corpo e nell'anima,vittime di atti crudeli che le riducono letteralmente "ferite a morte".devono essere ricordate tutte coloro che hanno lottato per i propri diritti,per la propria libertà,per chi sognava un mondo in cui non ci fosse differenza tra uomo e donna. Ancora oggi centinaia di donne possono raccontare di come la parola amore sia abusata perché chi prende a sberle la fidanzata,non la ama, chi insiste nell avere un rapporto indesiderato non esprime amore, chi le importuna continuamente con richieste sessuali non le rispetta ma esprime solo possesso e la voglia di prevaricare fisicamente chi non si riesce a superare intellettualmente. Voglio concludere facendo un augurio a tutte le donne che subiscono ingiustizie ogni giorno,ma anche a tutte coloro che vogliono combattere ma non ce la fanno, a quelle donne che vogliono dire NO, che vogliono semplicemente essere felici e libere di vivere la propria vita. A tutte le donne voglio dedicare questa bellissima canzone di Mia Martini Donne piccole come stelle c'è qualcuno le vuole belle donna solo per qualche giorno poi ti trattano come un porno. Donne piccole e violentate molte quelle delle borgate ma quegli uomini sono duri quelli godono come muli. Donna come l'acqua di mare chi si bagna vuole anche il sole chi la vuole per una notte c'è chi invece la prende a botte. Donna come un mazzo di fiori quando è sola ti fanno fuori donna cosa succederà quando a casa non tornerà. Donna fatti saltare addosso in quella strada nessuno passa donna fatti legare al palo e le tue mani ti fanno male. Donna che non sente dolore quando il freddo gli arriva al cuore quello ormai non ha più tempo e se n'è andato soffiando il vento. Donna come l'acqua di mare chi si bagna vuole anche il sole chi la vuole per una notte c'è chi invece la prende a botte. Donna come un mazzo di fiori quando è sola ti fanno fuori donna cosa succederà quando a casa non tornerà Mia Martini Pag. 3

4 ATTUALITA' Social (NOT)work Si potrebbe parlare di attualità per ore. Parlare di politica,mafia, razzismo,omofobia, xenofobia. Si potrebbe tirare fuori qualsiasi argomento e buttare giù una discussione in qualsiasi momento,ma nessuno lo fa. Non lo fanno perché sono i 'moderni'. Quelli dai likes sui social network,dai capelli tinti a metà. Legati ai telefonini piuttosto che alle persone. Sono quelli che non leggono più libri,che vanno sempre male a scuola. Quelli che tirano fuori le mode degli anni '70,'80 facendole diventare proprie. Sono quelli che giudicano come strani ed inadatti coloro che sanno come stavano bene ieri, trattandoli come stupidi nostalgici,paurose cassandre. Sono la massa che vuole distinguersi creandone un'altra. Sono l'ipocrisia fatta persona. Il finto interesse culturale e le citazioni di grandi uomini sulle loro foto semi nude. Son quelli che si preoccupano se hanno i capelli a posto,se i loro abiti sono in tinta abbinati. Abbinano tutto. Tranne che il cervello. Ed è inutile parlarci tanto non ammetteranno mai di aver rovinato ciò che di buono una volta c'era. Non diranno mai di essere i tecnologici distruttori, diranno di essere i migliori. Ma un giorno si arriverà ad una fine. Capiranno di essere stati distruttori di qualcosa che non potranno mai avere indietro,ma non lo ammetteranno. Non saranno più soddisfatti di loro stessi. Cadranno e non si preoccuperanno dell'atterraggio, bensì di dirlo a tutti i loro virtual-amici. E può darsi che non apriranno il paracadute,se mai ne avranno uno, per paura di rovinare l'acconciatura appena fatta. E sarà sempre così, sarà sempre peggio. Un vortice,un tornado che risucchia tutti e tutto,tranne noi. Inadatti e strani ma salvi. Saremo influenzati,certo, ma non cadremo come loro. Saremo soddisfatti di aver combattuto per qualcosa,per qualcuno, ottenendo ciò che speravamo. Lotteremo sempre, senza vincere mai. Battaglie perse ancor prima di iniziarle. La sola consapevolezza di aver provato,di aver sferrato più colpi possibili. Ed anche se alla fine non si è tornati vincitori, lo si è stati personalmente per il proprio animo. Dovevamo parlare di attualità,giusto? Ecco lo abbiamo appena fatto. -Arena Maria Emanuela. II A Liceo Classico. Pag. 4

5 Il Bullismo Per sopravvivere ai dispetti dei bulletti del quartiere, a quei tempi nel Wisconsin, i bambini dovevano guadagnarsi il rispetto. Era un gruppo di sei ragazzini, alcuni orfani, altri fuggiti di casa semplicemente per puro divertimento. Ragazzini di piccola età che, pur facendo dispetti alla metà dei cittadini, sapevano cavarsela. Io ero tra questi sei e in parte ne vado fiero. Il mio nome è Harry. Rimasto orfano a due anni, cresciuto per strada, indossavo sempre un grembiule celeste ed ero solito mangiare spaghetti. Degli altri del gruppo non ricordo nemmeno i nomi, ma mi ricordo benissimo di lei: Rosie. Era una bambina molto quieta e cresciuta nel lusso, ma non aveva una bella situazione familiare. Aveva perso i genitori in un incidente ed era stata cresciuta dalla nonna da lei tanto odiata. Era di una bellezza rara a quei tempi, una bellezza mai vista in quei quartieri e noi, ragazzini di strada, la importunavamo quando passava di lì al ritorno da scuola e lei, con la classe alla quale era stata abituata, ci evitava. Mi sorprese quando un giorno, nonostante gli svariati dispetti, venne piangendo da noi proponendoci di farla unire al nostro gruppo e salvarla così dal lusso. Mi stava antipatica quella ragazzina ma con la sua risposta a tono al nostro rifiuto era riuscita a farmi provare un briciolo di ammirazione nei suoi confronti. Allo stesso tempo lo stile con il quale ci aveva voltato le spalle ed era andata via, me la faceva odiare ancora di più... Adesso, ci crediate o no, sto qui a raccontare questa storia, la mia storia, a mia nipote Rosie che, per sua e mia fortuna, ha lo stesso nome della sua bellissima nonna. Pag. 5

6 Tre mesi all estero con Intercultura Prima di parlare della mia esperienza condotta in Slovacchia vorrei spiegare le motivazioni che mi hanno convinto ad intraprenderla. Ciò che mi ha dato la spinta iniziale è stato il voler sfidare me stessa uscendo dalla normalità e affrontare un esperienza in un luogo del tutto differente. Già durante le prime riunioni ho capito che avrei incontrato numerose difficoltà dovute alla differenza culturale, comportamentale e linguistica che avrei trovato nel paese ospitante, ma, forse perché troppo eccitata all idea di poter partire, è stato un aspetto che ho abbastanza sottovalutato. Durante queste ci hanno fatto capire come le nostre abitudini, i nostri valori ed il nostro modo di pensare siano strettamente collegati al posto in cui viviamo, siano il frutto del processo storico del nostro paese e vengono l aula della lezione successiva e da mezzogiorno si può pranzare nella mensa scolastica. Gli alunni vengono valutati tramite dei test che vengono svolti circa ogni dieci giorni o due settimane, le interrogazioni non sono molto utilizzate. I voti vanno dall uno al cinque dove l uno è il massimo e cinque il minio. Prima dell università gli studenti affrontano tredici anni di studio, 9 di elementari e quattro di scuole superiori. La stuzkova è il ballo tradizionale che svolgono le classi dell ultimo anno di liceo ed è una cerimonia a cui partecipano la famiglia e gli insegnanti, ha una grandissima importanza ed è atteso con ansia da ogni studente. Durante essa ci sono spettacoli, balli e sketch organizzati dai ragazzi. Il preside e gli insegnanti danno ad ogni alunno una coccarda con il proprio nome e anno scolastico da noi tramandati perché noi li riteniamo fondamentali e, di mentre il preside riceve una fascia da parte della classe. Dopo conseguenza, ci hanno fatto riflettere sul fatto che la stessa cosa accade in tutti gli altri paesi del mondo. In poche parole ci hanno indotto a riflettere sul fatto che ogni posto ha radicata una propria cultura e che questa, anche se diversa dalla nostra, non ha valori meno importanti dei nostri. Posso dire che comprendere ed accettare una cultura diversa dalla mia ed abituarmi a convivere con chi la pratica sia stato la parte fondamentale di tutta questa esperienza visto che ogni giorno mi ritrovavo di fronte a situazioni per me nuove che dovevo affrontare. E così che ho imparato anche che tutto ciò che per me era naturale e scontato in realtà non era come io avevo pensato: la stessa realtà può essere interpretata in maniera diversa a seconda dell ambiente in vive chi la si inizia la cena e al suo termine gli studenti e la coordinatrice di classe si mettono a fila e versano dello spumante in una brocca, dalla quale bevono tutti uno dopo l altro e, una volta finito il contenuto, viene rotta dall insegnante lanciandola sul pavimento ed ogni ragazzo ne prende un pezzo come segno di buon auspicio. Partecipare ad uno di questi balli è davvero emozionante e sentirsi cosi vicino a ragazzi di un altro paese e che hai conosciuto in pochissimo tempo è un onore. Spesso mi viene chiesto cosa l abbia fatto a fare, cosa mi abbia spinto ad andare in un posto praticamente sconosciuto. Beh, a dire la verità ne vado fiera, non cambierei il posto in cui ho vissuto per nessun motivo e sono contenta di essermi gettata nel vuoto abbandonando tutto ciò che conoscevo per qualcosa di nuovo. Questa con intercultura è stata guarda. Per quanto riguarda un esperienza intensa che mi ha ovviamente insegnato una nuova le mie considerazioni sul popolo slovacco e sulle sua cultura posso dire di aver avuto una impressione quasi del tutto positiva soprattutto se considero come sono stato accolto e quanto si sono impegnati nel farmi sentire a mio agio. Penso che siano un popolo con un forte senso dell ospitalità, molto gentile, generoso e premuroso. La scuola è organizzata in maniera differente rispetto all Italia. Ciascuna lezione dura 45 minuti al termine dei quali sono concessi 15 minuti di pausa per riposarsi e raggiungere lingua, ma ancor di più a riconoscere quelle piccole differenze quasi impercettibili nelle abitudini e nel modo di ragionare che ci distinguono e a cercare di comprenderle prima di giudicare o saltare a conclusioni come troppo spesso facciamo. La cosa più importante però è che per la prima volta ho davvero dovuto cavarmela con le mie sole forze in un paese di cui non conoscevo lingua, luoghi ed abitanti. Ho lasciato lì una parte di me perchè partire significa davvero far parte di un nuovo mondo. Erika Lamonaca 4D Pag. 6

7 La Ginnastica Ritmica La ginnastica ritmica e' una disciplina femminile, uno sport formato dall' intreccio di danza e ginnastica sportiva, un' unione tra dinamicità, eleganza ed espressività che devono integrarsi alla personalità della ginnasta per creare uno spettacolo globale. La maestria della ginnasta sta nel suscitare nello spettatore e nel giudice una partecipazione emotiva ad una storia raccontata dal corpo e con l'ausilio di piccoli attrezzi: il Nastro, il Cerchio, le Clave, le Funi e la Palla, che accompagnano i movimenti delle Atlete, in perfetta sincronia con la musica. Il nastro è costituito da una bacchetta di plastica alla quale è attaccato, un nastro di seta lungo 5 o 6 metri e largo circa 6 cm. Negli esercizi con il nastro sono molto importanti i giri, nel linguaggio tecnico chiamati pivots, che sono eseguiti sulla mezza punta con una gamba sollevata in varie posizioni. I principali maneggi con il nastro sono: la spirale, la serpentina e i lanci. La fune e' quella classica, ma alle estremità non ci sono le manopole, bensì dei nodi. La sua lunghezza varia in funzione dell'altezza dell'atleta e può essere in canapa o in cotone. Nella fune prevalgono i salti, ma iportanti anche sono i movimenti di conduzione e circonduzioni che le permettono di assumere forme particolari, come la vela o la controvela. Per questo attrezzo spesso si scelgono delle musiche molto ritmate che permettono di eseguire esercizi veloci e incalzanti. Il cerchio ha un diametro di cm, un peso minimo di 300 g ed è solitamente in plastica. Nell'uso di questo attrezzo l'atleta deve avere principalmente coordinazione e dinamismo, in quanto gli esercizi devono essere ben armonizzati. Il cerchio spesso rivestito con nastri colorati al fine di migliorarne l' aspetto coreografico. La palla e' in gomma o plastica del peso di 400 grammi con un diametro di cm. Nella palla le difficoltà principali sono le souplesse, cioè gli elementi corporei che si basano sulla scioltezza dell' atleta. Un particolare della palla è che deve essere tenuta delicatamente, senza stringerla con le dita, per tutta la durata dell' esercizio. Le clavette sono solitamente in plastica e hanno la forma simile a quella di una bottiglia, ma con il collo molto sottile e devono avere un peso minimo di 150 g. e la lunghezza compresa fra i 40 e i 50 cm. Nelle clavette prevalgono gli equilibri, che possono essere eseguiti in piedi sulla mezzapunta con una gamba alzata, oppure in ginocchio. Le clavette richiedono una buona capacità di coordinazione per permette di realizzare lanci molto complessi e particolari e perciò sono considerate l' attrezzo tra i più difficili; Pag. 7

8 L esercizio è eseguito nella pedana per il Corpo libero, un quadrato 12x12 metri e la competizione è individuale, a coppie o a squadre, con una musica ad accompagnare le evoluzioni. Sono ammesse solo musiche strumentali. Le ginnaste individuali devono sostenere quattro rotazioni (ossia eseguire quattro esercizi) con attrezzi differenti, per le squadre invece gli esercizi sono due, più lunghi. Come per le individualiste, anche per le squadre le rotazioni degli attrezzi sono stabilite dalla FIG (Federazione Internazionale Ginnastica). L'esecuzione deve durare fra 1 minuto e 30 e 2 minuti e 30 a seconda delle categorie. I criteri generali di valutazione sono: il valore artistico, il valore della composizione e il valore tecnico di ciascun elemento acrobatico, dal quale vengono sottratti gli errori o imperfezioni, per determinare il punteggio finale. Come per ogni altra disciplina specifica della ginnasti artistica, anche per la ginnastica ritmica esiste un Codice di punteggio. E diviso in due parti principali. La prima, legislativa e regolamentare, descrive tutto ciò che riguarda lo svolgimento della gara sportiva. La seconda stabilisce le norme tecniche relative a ciascun attrezzo e presenta una serie di tabelle nel quale sono specificamente codificati tutti i movimenti conosciuti, con il loro valore. Anche la musica incide sulla valutazione dell'esibizione, in quanto l'esercizio deve presentare coerenza stilistica rispetto al tema musicale. A valorizzare la composizione concorrono infine il modo in cui la ginnasta si muove in pedana (si dovrebbe occupare tutto lo spazio disponibile); la varietà di maneggio d'attrezzo, le difficoltà; quindi tutto ciò che da vita alla coreografia dell'esercizio. La definizione della disciplina della ginnastica ritmica in una codificazione di movimenti, che a loro volta si combinano tra loro creando il valore aggiunto dell esercizio, rende la Ginnastica uno sport con innumerevoli varianti di esecuzione, per cui risulta piuttosto complesso sia da insegnare, sia da praticare. Dafne Bagnato L. S. Pag. 8

9 PIZI NEWS Un numero sempre maggiore di scuole accoglie la raccomandazione dell Unione Europea a sostenere una cultura della mobilità nei giovani, al fine di costruire una società della conoscenza più competitiva e dinamica,in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Anche il liceo Nicola Pizi e il Teoretic Liceul Emil Rakovita hanno deciso di dare ai propri alunni quest esperienza di vita che si svolgerà tra il 2014 e il 2015, e che vedrà protagonisti gli alunni delle classi terze. Gli alunni delle scuole, entrambe scientifiche, faranno un vero e proprio scambio, infatti nella prima parte del progetto gli alunni provenienti dalla Romania visiteranno la Calabria, e nell anno scolastico successivo saranno gli italiani a recarsi in Romania. Il progetto, Plants in National and European Traditions, ha come scopo, oltre quello di far conoscere una nazione diversa agli alunni partecipanti, quello di fargli scoprire tradizioni, usi e costumi dei loro coetanei, e quest operazione è stata favorita dalla creazione di un ricettario che include le ricette con i prodotti tipici calabresi. Gli alunni di entrambe le scuole verranno accolti nelle case dei loro nuovi compagni Definire e spiegare uno scambio interculturale in poche righe, non è semplicissimo in quanto oltre che un progetto educativo concreto dal valore culturale e formativo molto significativo, è anche un momento di riflessione e di crescita personale, perciò si tratta di un esperienza piuttosto soggettiva. La caratteristica principale degli scambi interculturali, così come suggerisce il termine stesso, è quello di favorire e promuovere uno scambio non solo ideale ma anche reale di conoscenze, riflessioni, idee e iniziative fra persone aventi background culturali e nazionalità diverse. Gli scambi internazionali si delineano quindi come una grande opportunità di apprendimento sociale, culturale e linguistico. Giorgia Romeo 3E L.S. Pag. 9

10 Pastore e Badolati, due di quegli ospiti a scuola che hanno invertito i ruoli: per poche ore, la nostra attenzione loro ospite. -Una volta giunte in Italia non possono più tornare indietro e le Italiane uccise stanno diventando tantissime. - Agli studenti del N. Pizi non è stata di certo negata l'aurea opportunità di essere strappati dall'ora canonica di lezione ed impintati, purtroppo per breve ma intenso tempo, in una realtà conosciuta apparentemente, sulla quale si polemizza apparentemente, enfatizzata apparentemente. Un intenso tempo scandito dalle crude e penetranti parole dei giornalisti Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore. Corre di tanto in tanto per le classi la tipica circolare e da giovani spesso inconsapevoli quali siamo ci rechiamo per inerzia in auditorium in attesa del rinomato e periodico "incontro con l'autore". (Ovviamente, apprezzabile l'entusiasmo e l'interesse unanime al tipo di iniziativa). Ormai da tempo, il Pizi vanta di incontri e confronti con personaggi attivi nella società, impegnati nel promuovere la cultura che più ci accomuna e svelare le verità di una giustizia infame che paradossalmente dovrebbe essere tutelata e tutelarci. L'ultima settimana di attività didattica antecedente al periodo delle vacanze natalizie ha avuto un inizio coinvolgente, un incipit di reale informazione ed una spinta verso il tragico vero affannato ci circonda quotidianamente. Pastore e Badolati sono stati quegli ospiti della nostra scuola che hanno agilmente invertito ogni ruolo: per poche ore l'attenzione collettiva è stata la loro di ospite. L'attualissimo tema intimo al nostro territorio è il contenuto di 192 pagine di vita rubata nell'ombra e all'ombra di ferventi giovani. L'intreccio del libro, scritto abilmente a quattro mani dai due giornalisti, si insinua nei meandri della criminalità calabrese, rifacendosi a quel sodalizio stretto tra la 'ndrangheta e la mafia albanese che ha propriamente reso il territorio locale un "laboratorio criminale". "Banditi e Schiave. I femminicidi" ricostruisce il quadro di degrado di banditi albanesi che con l'inganno schiavizzano le donne straniere in Calabria costringendole alla mercificazione del loro corpo. M.B. Cilona 5B L.S. Pag. 10

11 Concerto di Natale Il 19 Dicembre nella Chiesa del Crocifisso a Palmi la Pizi Dream Orchestra diretta dal maestro Maurizio Managò ha tenuto l ormai consueto Concerto di Natale spaziando dalla musica da film a quella sacra e natalizia. Due giorni dopo, Il 21 Dicembre, nell auditorium della nostra scuola, si è ripetuta l esibizione davanti ad alunni e docenti. Nella mattinata si sono esibiti anche due ragazzi: Alberto Idà con una sonata al pianoforte e Marzia Cilona che ha cantato una canzone in tema natalizio intitolata All I want for Christmas. Pag. 11

12 DA OLIMPIA A SOCHI Da sempre lo sport è stato un modo per riunire varie nazioni. Si disputeranno quest anno i giochi olimpici invernali che si tengono ogni quattro anni, alternandosi a quelle estive ogni due anni in cui si svolgono gare di sport su ghiaccio o neve. Le prime gare su ghiaccio furono organizzate durante le olimpiadi estive del 1908, a Londra, dove si disputarono solo quattro gare di pattinaggio di figura. Nelle successive olimpiadi del 1912, a Stoccolma, si propose di organizzare una settimana di sport invernali, ma la richiesta fu rifiutata per poi essere riproposta nuovamente ai giochi del 1916, a Berlino, dove venne accettata. Venne programmata una settimana di sport invernali con pattinaggio di velocità, di figura, hockey su ghiaccio e sci nordico. Negli anni successivi il numero di sport e gare disputate ai giochi olimpici invernali è aumentato. Gli sport attuali del programma olimpico sono: sci alpino, che prevede dieci gare tra maschili e femminili; discesa libera; super-g; slalom gigante, slalom speciale e combinata; biathlon che prevede, lo sprint, individuale, inseguimento, la staffetta, sci di fondo. Fanno parte del programma olimpico da sempre: inseguimento, sprint, sprint di squadra, staffetta, pattinaggio di figura (comprende l individuale maschile femminile e a coppie), curling, freestyle, hockey su ghiaccio, slittino, short track, skeleton, salto con gli sci, snowboard, pattinaggio di velocità che comprende diverse gare tra cui 500, 1000, 1500, 3000m (per le donne), 5000, 10000m (per gli uomini). I giochi olimpici invernali si sono svolti quest anno a Soci, in Russia, dal 7 al 23 febbraio. Questa è la prima manifestazione olimpica ospitata dalla Russia. La vigilia dei giochi è stata molto tesa e ha suscitato numerose polemiche, tra cui il pericolo di attacchi terroristici degli estremisti islamici e le proteste contro la legge omofoba. Per queste olimpiadi la torcia è stata accesa il 29 settembre 2013 con la cerimonia tenutasi ad Olimpia. Nel suo tragitto è approdata per la prima volta al Polo Nord e, sempre per la prima volta, è stata spenta per ragioni di sicurezza. I paesi partecipanti che hanno avuto almeno un atleta qualificato sono stati ottantotto. I principali paesi che hanno ottenuto il maggior numero di medaglie sono stati: Russia, Norvegia e Canada; mentre il medagliere italiano ha ottenuto due medaglie d argento, che comprendono lo sci alpino, discesa libera e short track, e sei medaglie di bronzo, slittino, sci alpino supercombinata, short track 1500m, staffetta, biathlon, e pattinaggio di figura. S. Zappone- B. Ferraro 3B L.S Pag. 12

13 RD, mia seconda patria. Ultimi giorni di Febbraio, palme alte illuminate da questo sole ardente, nuove emozioni che abbracciano tutte l idea di non voler più tornare alla mia vecchia casa. Questo paese lo sento finalmente mio, è un isola di danze, di sorrisi, di allegria, di colori, di unità. 4 mesi ancora da vivere, attimo per attimo, 124 giorni per approfittare di qualsiasi occasione mi si presenti, per accettare qualsiasi invito e di sudare per farlo diventare indimenticabile; una nuova me, più paziente, più razionale, con più voglia di ingoiare questo mondo, di scoprirlo e di amarlo in tutte le sue sfaccettature, sono diversa da tutti i punti di vista e anche con qualche kilo in più! Ho imparato a ballare come i dominicani, ho scoperto che la Salsa è la danza dell ironia, devi guardare il tuo partner con sfida, fidarti di lui e seguire i suoi passi, devi essere sicura di te stessa in modo tale che gli altri ti osservino con ammirazione, devi trasmettere allegria con i tuoi movimenti per riuscire ad invogliare quelli che ti stanno attorno ad entrare in pista. Sono diventata surfista, cavalcare le onde con una tavola adatta non è difficile come sembra, basta avere equilibrio e prontezza nell affrontare quel movimento travolgente dell acqua che sfidato da più vicino non fa nemmeno tanta paura. Quando vedi che il cavallone marino si sta avvicinando, inizi a remare, sei sull onda, riuscirai a dominarla quando ti solleverai e rimarrai in piedi sulla tavola! È un emozione fantastica quella di riuscire a farlo, di riuscire ad arrivare al punto in cui ti devi buttare giù da solo perché sei arrivato al limite; ho urlato di felicità tutte le volte che ci sono riuscita e ho alzato le mani al cielo come per dire: Ho vinto io. È un po la metafora di questa esperienza: dopo sei mesi già capisco quando sta arrivando l onda e allora inizio a remare, cerco di alzarmi in piedi e anche se non tutte le volte riesco ad arrivare a riva perché ho perso l equilibrio, almeno ho imparato qualcosa di nuovo e sono più pronta ad affrontare l onda che sta dietro; ma quando invece ci arrivo, alzo davvero le mani al cielo con soddisfazione! Qui, come in tutto il mondo è periodo di Carnevale e nell isola di Santo Domingo la città in cui è più festeggiato è La Vega( il Carnevale Vegano si conosce come il terzo più bello al mondo). Tutte le domeniche di Febbraio, nel pomeriggio, la gente esce per strada con allegria; le maschere tipiche sono chiamate Diablos Cojuelos, con vestiti di colore rosso, giallo, verde e con la faccia mascherata da diavolo medievale caratterizzata dalle grandi orecchie, bocca aperta e denti sporgenti. I Diablos Cojuelos escono in strada con las vejigas de toro (che tradotto sarebbe: le vesciche di toro), ossia delle palle pesanti utilizzate per colpire le persone che osano mettersi in mezzo a loro, giù nella strada! Qui alcuni Dominicani si fanno colpire volontariamente per divertimento! Per le strade principali passano tutte le maschere, senza carro, ma in ogni traversa ci sono le fiere di ogni gruppo mascherato, le quali sono animate da dj o musica tradizionale e sempre piene di gente che balla e beve. Scoprire il mondo aiuta tutte le nazioni a rimanere più unite, viaggiare ti apre la mente e ti fa crescere in un mondo nuovo e inaspettato. Un anno come il mio è un anno di vita piena! Repubblica Dominicana, mia seconda patria Beatrice Posterino 4B Pag. 1 3

14 Trasforma la figlia in un quadro di pittura Grandissimo Appassionato di pittura fiamminga decide di ritrarre la figlia. Gekas è infatti un grande appassionato di pittura, con una predilezione per il periodo rinascimentale, e ha avuto l idea di ricreare le atmosfere dei più famosi quadri dei maestri olandesi, fiamminghi e italiani, ma con un particolare comune, un soggetto speciale: sua figlia. Ha fotografato la bimba come se fosse la protagonista di un ritratto di Vermeer, Rembrandt, Raffaello o Caravaggio, dando vita a scatti in cui è riuscito a ricreare lo stile, le luci e le atmosfere visive tipiche dei dipinti della pittura europea del 1500 e del 1600.

15 L'angolo dei fotografi I fotografi del Pizi Pag. 15

16 L' Italia vista da un satellite Mogadiscio mercato del pesce Pag. 16

17 Passeggiata sotto la neve Ponte del diavolo in Sassonia Il suo riflesso forma un cerchio perfetto Pag. 17

18 Pag. 18

19 FREDDURE Pag. 19

20 -Quanto fa no+no+no? -Treno -Sai cosa fanno due avvocati cinesi a Natale? -I legali -Dove fa il bagno il canguro? -Nel Mar Supio -Sai qual'è il colmo per una tennista? -Ridere ad ogni battuta -Ma perchè saliamo le scale... e non zuccheriamo gli ascensori? -Sai perchè Dio ci ha fatto un solo mento? -Perchè non poteva fare altrimenti Pag. 20

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