ATTIVITÀ IN LUOGHI DI LAVORO CONFINATI
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- Alessandro Marchetti
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1 ATTIVITÀ IN LUOGHI DI LAVORO CONFINATI IL RUOLO DELLO SPeSAL Dott. Luca CONVERTINI Dirigente Medico SPeSAL
2 LA SICUREZZA IN AMBIENTI CONFINATI Negli ultimi anni gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati sono saliti alla ribalta della cronaca per gravi infortuni mortali ripetutisi con dinamiche spesso molto simili tra loro che hanno evidenziato diverse criticità. Per incidere sul fenomeno infortunistico oltre al D. Lgs 81/08 anche un Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Il D.P.R. del , n 177, entrato in vigore il 23/11/2011. Il DPR definisce le linee generali strategiche di contrasto agli infortuni relativi alle attività in tali ambienti, di cui fa parte integrante e fondamentale la predisposizione di buone prassi utili a indirizzare gli operatori realizzando un manuale pratico che presenti i contenuti di una procedura di sicurezza per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Il manuale è rivolto a quanti operano a vario titolo in tale settore e, soprattutto, a tutte quelle micro e piccole imprese che si occupano di bonifiche e/o manutenzione in ambienti confinati.
3 ESEMPI DI SPAZIO CONFINATO Serbatoi e silos; Recipienti adibiti a reattori; Sistemi di drenaggio chiusi; Reti fognarie e fosse biologiche Cisterne aperte; Vasche e vasche di depuratori Camere di combustione all'interno di forni; Tubazioni e canalizzazioni Ambienti con ventilazione insufficiente o assente.
4 ESEMPI DI SPAZIO CONFINATO Silos stoccaggio trucioli e polveri di legno Silos stoccaggio cereali Reattori industria chimica Serbatoio Manutenzione pozzo Depuratori
5 ESEMPI DI SPAZIO CONFINATO Vasca raccolta liquami Silos, serbatoi e impianti stoccaggio cereali Silos e vasi vinari Bombole contenenti gas tecnici Camere di vinificazione
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7 Realtà oggetto di controllo Aziende settore agro-alimentare (produzione di vini, prodotti animali e vegetali conservati, vasche liquami, ecc.) Aziende dei comparti chimico e chimico-farmaceutico, depositi di gas e carburanti, mangimifici, ecc. con presenza cisterne, serbatoi, vasche, linee o tecnologie lavorazione con uso di atmosfere o gas pericolosi Imprese che si occupano di servizi connessi alla pulizia, al lavaggio e alla manutenzione/riparazione dei siti in questione Realtà industriali e agricole che ospitano luoghi/ambienti confinati
8 Settore Ricerca, Certificazione e Verifica - Dip. Territoriale di Taranto DEFINIZIONE DI SPAZIO CONFINATO 1) NIOSH 1987 Guida alla sicurezza in spazio confinato Uno spazio confinato è uno spazio che ha una qualsiasi delle seguenti caratteristiche: Limitate aperture per ingresso e uscita Condizioni sfavorevoli di ventilazione naturale Non è progettato per la presenza continua di lavoratori (definizione attuale) «Spazio confinato» uno spazio progettato con limitate aperture per l'ingresso e l'uscita, sfavorevoli condizioni di ventilazione naturale, che potrebbe contenere o produrre pericolosi contaminanti dell'aria, e che non è destinato alla presenza continua di personale. Spazi confinati includono ma non limitati a: serbatoi di stoccaggio, sentine di navi, serbatoi di processo, pozzi, silos, vasche, reattori, caldaie, condotti di ventilazione e di scarico, fognature, gallerie, condotte sotterranee, pipeline.
9 DEFINIZIONE DI AMBIENTE CONFINATO 1) POSSIBILE PRESENZA DI SOSTANZE E GAS DELETERI PER LA SALUTE 2) FORNITI DI APPARECCHI DI PROTEZIONE (DPI)
10 Presenza di sostanze tossiche Possono essere inodori, insapori o paralizzare l olfatto Possono essere più leggere o più pesanti dell aria A volte piccole concentrazioni possono portare a disorientamento, alla perdita di coscienza o alla morte
11 ANALISI DEL RISCHIO CONTROLLO AMBIENTALE deficienza di ossigeno presenza di sostanze infiammabili presenza di sostanze nocive Varie (organi meccanici, elettrici, scivolamenti, immissione improvvisa di liquidi, materiale sfuso ecc )
12 Gazzetta Ufficiale dell 8 novembre 2011, n. 260, il D.P.R. n. 177/2011 Il provvedimento introduce misure di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che svolgano attività in luoghi di lavoro connotati da sospetti di inquinamento ovvero da un rischio infortunistico particolarmente elevato «Regolamento per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti d inquinamento o confinati e misure nuove e più restrittive ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori».
13 Art. 1 Finalità e ambito di applicazione D.P.R. n. 177/2011 CAMPI DI APPLICAZIONE 2. Il presente regolamento si applica: ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e ambienti confinati di cui all'allegato IV, punto 3, del medesimo decreto legislativo.
14 Art. 2 D.P.R. n. 177/2011 Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati 1. REQUISITI DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE: 1. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguenti requisiti: a) integrale applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze; b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell'articolo 21 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nel caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; a)sorveglianza sanitaria; b)formazione specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte
15 Potremmo usare i robot senza problemi Ma siamo uomini con i nostri punti di debolezza. In sede di sorveglianza sanitaria devono venire fuori queste debolezze, non solo per escludere dal lavoro ma per poter dare delle indicazioni precise di lavoro o particolari prescrizioni
16 CHE DOMANDE SI DEVONO PORRE DAVANTI AD UNO SPAZIO CONFINATO? CHI CI VA? 1, 2, 3 lavoratori. CHE COSA CI VA A FARE? ispezione, manutenzione, installazione, pulizie, ecc. COME CI VA? Vestito con normali DPI o con apparecchi di lavoro (es. saldatore, elettrodi e aspiratori. QUANDO CI VA? Giorno/notte, stagione-microclima (compatibilità con l uso dei DPI) CHE COSA CI PUÒ ESSERE LÀ DENTRO? non solo le sostanze chimiche ma altri rischi (ratti, ecc.) DATORE DI LAVORO E MEDICO COMPETENTE
17 SCENARI DI LAVORO
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19 SCENARI DI LAVORO
20 SCENARI DI LAVORO
21 AMBITI OPERATIVI Art.38 del D.Lgs.81/08 COLLABORAZIONE E PARTECIPAZIONE SORVEGLIANZA SANITARIA INFORMAZIONE E FORMAZIONE
22 AZIONE DEL MEDICO COMPETENTE 1. COLLABORARE alla valutazione dei rischi 2. INFORMARE di propria competenza di natura sanitaria (riguardo alle intossicazioni e ai sintomi, primo soccorso per specifici tipi di rischi, promozione salute (alcool e lavoro; fumo e ambienti confinati), esito accertamenti vista medica al lavoratore e anonime alla riunione art.35 e evidenziazione eventi sentinella; 3. FARE visite mediche e contenuti dei protocolli sanitari SONO AZIONI PREVISTI DALL ART.25 DEL D. LGS. 81/08
23 COLLABORAZIONE E PARTECIPAZIONE alla valutazione dei rischi con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria Art.25 comma 1 lettera a) e m) del D.Lgs.81/08 alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori all attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza COLLABORAZIONE: alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilità sociale alla programmazione del controllo dell esposizione dei lavoratori
24 SORVEGLIANZA SANITARIA Art.2 comma 1 lettera m del D. Lgs. 81/08 insieme degli atti medici finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa Visite mediche specialistiche in medicina del lavoro Questionari clinici Esami strumentali Indagini di laboratorio Indagini diagnostiche Consulenze specialistiche Compatibilità tra condizioni di salute e compiti lavorativi Effetti precoci sulla salute correlati all esposizione professionale Verifica delle misure di prevenzione dei rischi
25 SORVEGLIANZA SANITARIA Art.2 comma 1 lettera m del D. Lgs. 81/08 PROTOCOLLO SANITARIO definito dal medico competente in funzione dei rischi specifici presenti in azienda tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati (art.25, comma 1 lettera b) Es. per saldatore = spirometria e monitoraggio biologico dei metalli nelle urine Include gli accertamenti sanitari specialistici previsti per i lavoratori, mirati rischio e il meno invasivi possibili (art. 229, comma 4) va considerato parte integrante del documento di valutazione dei rischi (art. 29, comma 1)
26 SORVEGLIANZA SANITARIA Art.2 comma 1 lettera m del D. Lgs. 81/08 PROTOCOLLO SCIENTIFICI PIÙ AVANZATI HSE Inglese = non cita un protocollo sanitario specifico ma consiglia la valutazione della claustrofobia e l adattabilità dei DPI NIOSH Stati Uniti =esame fisico prima di entrare a lavoro In FRANCIA = autorizzazione sanitaria medica a uso dei DPI In IRLANDA = Alcune funzioni dovranno essere sconsigliate Verifica se ci sono elementi di rischi e se questi possono entrare in contatto con il lavoratore e dare luogo a malattie. Individuare i fattori individuali e legati all età, alla corporature, sanitari specialistici previsti per i lavoratori, mirati rischio e il meno invasivi possibili (art. 229, comma 4)
27 SOPRALLUOGO IN AZIENDA Art. 25, comma 1, lettera l) del D.Lgs 81/08 Il medico competente visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all anno (lavoro statici) ma per gli ambienti confinati i luoghi spesso sono molto diversi ed è necessario arricchimento culturale L indicazione di una periodicità diversa deve essere comunicata al datore di lavoro e annotata nel documento di valutazione dei rischi Nei cantieri temporanei o mobili può essere sostituito o integrato con la visione dei piani di sicurezza per i cantieri cui la durata presunta dei lavori è inferiore ai 200 giorni lavorativi ed il medico abbia già effettuato sopralluogo in altri cantieri aventi caratteristiche analoghe e gestiti dalla stessa impresa Non è previsto l obbligo di sopralluogo congiunto con il responsabile del servizio di prevenzione
28 RIUNIONE PERIODICA Art.35 del D.Lgs.81/08 Dove: nelle aziende che occupano più di 15 lavoratori nelle aziende fino a 15 lavoratori è facoltà del RLS chiedere la convocazione di un apposita riunione Quando: almeno una volta all anno in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio Chi partecipa: Argomenti da trattare: Vanno individuati: il datore di lavoro o un suo rappresentante L RSPP il medico competente, ove nominato I RLS - documento di valutazione dei rischi; - andamento infortuni, malattie professionali e sorveglianza sanitaria - criteri di scelta, caratteristiche tecniche ed efficacia dei DPI - programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute codici di comportamento e buone prassi obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva
29 ELEMENTI DI INTERESSE PER IL MEDICO COMPETENTE PREGRESSA ESPERIENZA: giramenti di testa, annebbiamenti, condizioni dell uso dei dpi; CONDIZIONI PATOLOGICHE: claustrofobia, ansia per ambienti confinati, attacchi di panico, patologie respiratorie BPCO (tosse e espettorato), asma, microclima impegno fisico (atti respiratori, trasporto bombola) attività notturna (diabete, epilessia) alcool (solo edilizia per intesa del 2006 DPI: tipo di DPI (caratteristiche dei filtri) caratteristiche fisiche (progratismo, ecc) problema di adattabilità INTEGRITÀ: OLFATTO odore (rinite cronica o tumori) UDITO mancato percezione di segnali di avvertimento VISTA occhiali sotto la maschera riduzione del campo v visivo, appannamento della maschera TEMPISTICHE DI TOLLERABILITÀ: intervento mai oltre 1 ora normalente 15/20 minuti. FARMACI: che possono inteferire (ansiolitici, tussigeni ecc)
30 RIUNIONE PERIODICA Art.35 del D.Lgs.81/08 Dove: nelle aziende che occupano più di 15 lavoratori nelle aziende fino a 15 lavoratori è facoltà del RLS chiedere la convocazione di un apposita riunione Quando: almeno una volta all anno in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio Chi partecipa: Argomenti da trattare: Vanno individuati: il datore di lavoro o un suo rappresentante L RSPP il medico competente, ove nominato I RLS - documento di valutazione dei rischi; - andamento infortuni, malattie professionali e sorveglianza sanitaria - criteri di scelta, caratteristiche tecniche ed efficacia dei DPI - programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute codici di comportamento e buone prassi obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva
31 Art. 2 Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati 1. REQUISITI della INFORMAZIONE & FORMAZIONE: d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento.???? I contenuti e le modalità della formazione di cui al periodo che precede sono individuati, compatibilmente con le previsioni di cui agli articoli 34 e 37 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, entro e non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, con accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le parti sociali;
32 Art. 3 D.P.R. n. 177/2011 Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati 1. INFORMAZIONE DA PARTE del D.L. COMMITTENTE Prima dell'accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attività lavorative di cui all'articolo 1, comma 2, tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L'attività di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno.
33 Art. 3 D.P.R. n. 177/2011 Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati 3. PROCEDURE DI LAVORO, SOCCORSO E EMERGENZA Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
34 Gli interventi di vigilanza e controllo riguardano i seguenti aspetti di gestione del rischio 1. Valutazione dei rischi specifica per ciascun ambiente confinato considerato e per il tipo di lavoro previsto 2. Individuazione operatori addetti all intervento e di un supervisore/preposto 3. Misure di Prevenzione e Protezione Tecniche Organizzative e Procedurali previste per effettuare l intervento (segnaletica, dispositivi di misurazione e bonifica, sistemi di comunicazione, controllo e allarme, DPI) 4. Effettività della formazione/informazione per gli addetti individuati (contenuti della formazione, istruzioni operative); 5. Addestramento all uso dei DPI;
35 Gli interventi di vigilanza e controllo riguardano i seguenti aspetti di gestione del rischio 6. Efficienza del sistema organizzativo dell emergenza (verifica idoneità vie di accesso e di uscita, piano di recupero, primo soccorso); 7. La gestione dell appalto ove presente (moduli per incarico appalto/permesso di lavoro, ruolo del committente, corretta e completa elaborazione del DUVRI, flusso delle informazioni) 8. La Sorveglianza Sanitaria (giudizi sanitari e cartelle sanitarie con verifica della congruità del protocollo sanitario ai rischi specifici individuati) 9. Verifica amministrativa In caso di riscontrate carenze si applicano le sanzioni definite dal D. Lgs. n. 81/2008 ricollegate alle specifiche fattispecie.
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