Piano Attuativo Aziendale 1

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1 Piano Attuativo Aziendale ) TITOLO DEL PROGRAMMA: Promozione di stili di vita salutari nella popolazione generale per Guadagnare Salute nel Lazio 2) NUMERO E TITOLO DEL PROGETTO: Progetto.3 promozione della salute e prevenzione del consumo di a rischio 3) REFERENTE/I AZIENDALE/I DI PROGETTO: Dott. Claudio Pierlorenzi 4) COMPONENTI GRUPPO DI LAVORO AZIENDALE DI PROGETTO: Nominativo Qualifica Struttura ASL di appartenenza Dott. Claudio Leonardi Dirigente Medico UOC Dipendenze Direttore U.O.C. Dott.ssa Alberta Marino Dirigente Medico UOC Ser.D D9 - Dott. Roberto Fagetti Dirigente Medico UOC Ser.D. D Dott.ssa Rita Solli Dirigente Medico UOC Ser. D D2 Dott.ssa Andreina Lancia Dirigente Medico UOC SISP RA progetto.6 UOC SPre.SAL Sig.ra Gianna Darelli CPSI Dip. Prevenzione Sig.ra Francesca De Luca CPSI UOC SISP 5) ANALISI DI CONTESTO AZIENDALE SULLO SPECIFICO PROGETTO Quasi la metà degli adulti in Italia, fra i 8 e i 69 anni, dichiara di non consumare bevande iche ma circa persona su 6 ne fa un consumo a "maggior rischio" per la salute, per quantità o modalità di assunzione. Questi ultimi sono prevalentemente giovani (8-24enni), uomini e persone socialmente più avvantaggiate, senza difficoltà economiche o alto livello di istruzione. Preoccupante il numero di persone che assumono, pur avendo una controindicazione assoluta (pazienti con malattie del fegato e donne in gravidanza). L'attenzione degli operatori sanitari al problema dell'abuso di appare ancora troppo bassa: appena persona su 5 fra coloro che sono considerati consumatori a "maggior rischio" riferiscono di aver ricevuto il consiglio di ridurre il consumo di e questo riguarda, in particolare, chi ne fa un consumo abituale elevato, meno i consumatori binge e ancor meno chi consuma prevalentemente fuori pasto (Tratto da Epicentro Sorveglianza PASSI 20-4). Nel Lazio: il 5.2% consuma, il 6.3% consuma fuori pasto, il 3.2% ne fa consumo abituale elevato, il 7.3% fa un consumo binge, il 3.9% è un consumatore a maggior rischio e il 7% è un bevitore a maggior rischio al quale è stato consigliato di bere meno dal medico (Tratto da gli Indicatori - PASSI ).

2 Alcol e guida Nel quadriennio , il 9% dei conducenti riferisce di aver guidato un'auto, o una moto, sotto l'effetto dell' negli ultimi 30 giorni, ovvero di aver bevuto due o più unità iche un'ora prima di essersi messo alla guida, mentre il 6% degli intervistati dichiara di essere stato trasportato da un conducente che guidava sotto l'effetto dell'. La quota di giovanissimi alla guida sotto l'effetto dell' è analoga (circa su 0), ma più preoccupante poiché il rischio di incidenti stradali associato a questo comportamento è decisamente più alto quando legato alla giovane età. Tra i 8 e 2 anni, il 6% dichiara di aver guidato dopo aver bevuto, rischiando di incorrere in una sanzione certa, indipendentemente dal livello di emia effettivamente accertata, poiché in questa fascia d'età la soglia legale di emia consentita è pari a zero. La guida sotto l'effetto dell' è in ogni caso significativamente più elevata nella fascia d'età anni, tra gli uomini e tra i cittadini italiani. Dai dati passi della ASL RM C risulta che il 6% delle persone intervistate ha dichiarato di aver bevuto nell ultimo mese almeno un unità di bevanda ica (una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore). Il 20% della popolazione adulta è, secondo la definizione corrente, un bevitore a rischio. I cittadini residenti nel territorio della ASL RMC che sono giunti ad un PS della Regione Lazio, ovu ue u i ato, so o stati i totale. ell a o o u i ide za pa i a pe. a ita ti: l % degli a essi o odi e di t iage ve de ed il % ia o. L i ide za di a esso i P si osse va aggio e te ella fas ia d età -24 con una predominanza del sesso maschile, in linea con il dato regionale. Inoltre nel periodo nella ASL RMC la guida sotto effetto dell al ol è ife ita dal % degli intervistati dal sistema PASSI, in linea col dato regionale (0%). Riferisce di essere stato sottoposto ad etilotest, du a te u o t ollo delle fo ze dell O di e, solo il % degli i te vistati esidenti nella ASL RMC. ROMA BENEFICIARI DELL INTERVENTO Denominazione dei gruppi e sottogruppi di popolazione beneficiari dell intervento Descrizione criteri di scelta dei beneficiari Stima quantitativa dei potenziali beneficiari presenti sul territorio % di beneficiari che si intende raggiungere Giovani - adulti * E stata i dividuata tutta la popolazione adulta (da 5 a 65+) residente nel territorio della ASL ex RMC comprendendo quindi i potenziali fruitori del SSR, i potenziali bevitori e i giovani in età scolare (Scuole secondarie di II Grado) 5-64 anni: : (Dati di popolazione al 3/2/ nella ASL ex RMC - Fonte dei dati: ISTAT Inoltre rappresentano un gruppo a rischio per l i ide talità/ o talit à legata agli incidenti stradali soprattutto correlati. 2

3 Il target dei ragazzi - 3 anni è raggiunto con specifici programmi di prevenzione (vedi progetto 3.2) La predisposizione di materiale informativo multilingua garantisce il contrasto alle diseguaglianze he pot e e o esse i t a popolazio e i ig ata e o ella f uizio e dell i te ve to di counselling breve. 6) GRUPPI DI INTERESSE COINVOLTI NEL PROGETTO (ad es. terzo settore, Società scientifiche, ecc) Tipologia Denominazione Contributo al progetto 2 Interesse per il progetto 3 Modalità di coinvolgimento 4 5 Tempistica Associazioni auto/mutuo aiuto Ente Pubblico Ente Pubblico/Privato A.A. Alcolisti Anonimi; AICAT- Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali; ACAT, ecc. Istituti Scolastici di I e II Grado Farmacie Contatti, informazioni Sensibilizzare la popolazione scolastica riguardo i rischi per la salute per il consumo di Aumentare la consapevolezza sui rischi correlati Ente Pubblico Municipi Sensibilizzazione della popolazione riguardo i rischi per la salute derivanti dal consumo di Aumento conoscenze Promuover e la salute tra i giovani e gli adolescenti Ridurre il quantitativ o di assunto ed aumentare l età di inizio dell uso di Ridurre il quantitativ o di assunto ed aumentare l età di inizio dell uso di consultazione Diffusione di materiale informativo sui corretti stili di vita Diffusione di materiale informativo sui danni alla salute derivanti dal consumo di Diffusione di materiale informativo sui danni alla salute derivanti dal consumo di ) Enti locali, terzo settore, associazioni di categoria, società scientifiche, altro (specificare) 2) Contributo: influenza politica, competenze tecniche/specialistiche, risorse umane, strutture fisiche/locali, attrezzature, contatti, informazioni, altro (specificare). Vedi allegato 3) Interesse: beneficio di salute, miglior raggiungimento dei propri obiettivi strategici/mission, aumento conoscenze, aumento risorse economiche, aumento competenze/innovazione, aumento consenso/visibilità, altro (specificare) 3

4 Vedi allegato 4) Accordi, Protocolli, formali inclusione in GdL, consultazione (riunione, questionario, intervista, focus-group), altro (specificare) 5) Entro quando viene realizzato il coinvolgimento: indicare mese ed anno 7) ELENCO ATTIVITA E RELATIVE ATTIVITA SEMPLICI PREVISTE A LIVELLO AZIENDALE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI REGIONALI Codice Attività (Da PRP) Codice attività sempli ce (da POR) Descrizione attività semplici.3.. Individuazione degli operatori sanitari da coinvolgere (es. MMG, operatori screening oncologici e DSM, specialisti ambulatoriali, consultori familiari e Case della Salute) e definizione del fabbisogno formativo in collegamento con gli altri progetti del Programma regionale Guadagnare salute Redigere un elenco contestualizzato a livello locale dei servizi e delle professionalità da coinvolgere.3..2 Realizzazione di interventi formativi/informativi rivolti a operatori sanitari anche con la collaborazione di associazioni di auto mutuo aiuto Redigere un elenco associazioni di auto mutuo aiuto del territorio 2 Contattare le associazioni presenti a livello regionale e locale 3 Partecipare alla ricognizione delle esperienze e buone pratiche presenti a livello nazionale e regionale i 4 Organizzare un evento formativo secondo le modalità individuate a livello regionale Diffusione materiale informativo specifico per i diversi gruppi beneficiari, anche tradotti nelle principali lingue straniere parlate sul territorio per setting e in ambiti opportunistici e coinvolgimento dei media locali Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, all A alisi del target e dei setting di comunicazione 2 Revisionare il materiale già esistente a livello nazionale e regionale e scelta per i diversi gruppi beneficiari con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati presenti sul territorio 3 Diffondere i materiali informativi nei setting sanitari opportunistici individuati.3..4 Promozione collettiva e/o individuale per un consumo non a rischio di nei setting sanitari Compilare e trasmettere ai RR la scheda di monitoraggio dei setting sanitari fornita. 2 Realizzare la promozione secondo le procedure adottate.3.2. Realizzazione e diffusione di una mappa aggiornata delle risorse disponibili sul territorio in ambito preventivo, terapeutico e riabilitativo relativamente alla tematica nei setting sanitari e attraverso i siti aziendali e applicazioni (calcolapp) Effettuare una ricognizione delle risorse disponibili sul territorio in ambito preventivo, terapeutico, e riabilitativo relativamente alla tematica 2 Invio ai RR della lista dei servizi aziendali da aggiornare periodicamente anche su un file ex el p edisposto pe l appli azio e ALCOLapp 4

5 3 4 Pubblicare la lista dei servizi sul sito aziendale Promuovere calcolapp attraverso la pubblicizzazione (siti web, eventi, partecipazione a giornate tematiche, materiale cartaceo) nei setting sanitari e nei luoghi di aggregazione giovanile Identificazione e coinvolgimento e dei soggetti coinvolti a vario titolo sul tema e stakeholders analysis con valutazione di attitudini/interessi/influenza Partecipare alla riunione del tavolo regionale nella quale verranno illustrati lo schema e stakeholder analisys 2 Defi i e l ele o stakeholders locali divisi in base a valutazione di attitudini/interessi/influenza 3 Redigere un elenco stakeholders aziendali, effettuare stakeholders analysis e inviare ai RR 4 Aggiornare elenco stakeholders Definizione di un piano di lavoro con obiettivi comuni, azioni da perseguire e indicatori di monitoraggio delle attività da realizzare con gli stakeholders coinvolti Contattare almeno stakeholder locale tra quelli individuati 2 Organizzare una riunione tra gli operatori del gruppo di lavoro aziendale per la prevenzione dell al ol e i app ese ta ti degli stakeholde s 3 O ga izza e la ostituzio e di u tavolo te i o azie dale sulla p eve zio e dell al olis o Selezione di strumenti e materiale informativo sui rischi -correlati (in particolare gli i ide ti st adali), e pu li izzazio e dell appli azione calcolapp Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, all A alisi del ta get di o u i azio e. 2 Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, all A alisi dei setti g di o u ità 3 Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, alla evisione del materiale già esistente a livello nazionale e regionale e scelta per i diversi gruppi beneficiari con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati presenti sul territorio. 4 Diffusione dei materiali informativi nei setting di comunità individuati 5 Promozione di calcolapp attraverso la pubblicizzazione (siti web, eventi, partecipazione a giornate tematiche, materiale cartaceo) nei setting sanitari e nei luoghi di aggregazione Contrasto del consumo di a rischio attraverso interventi di promozione della salute nel setting comunità Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, all A alisi del ta get di o u i azio e. 2 Pa te ipa e, ell a ito del tavolo egio ale, all A alisi dei setti g di o u ità 3 Pa te ipa e, ell ambito del tavolo regionale, alla revisione del materiale già esistente a livello nazionale e regionale e scelta per i diversi gruppi beneficiari con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati presenti sul territorio. 4 Diffusione dei materiali informativi nei setting di comunità individuati 5 Promuovere calcolapp attraverso la pubblicizzazione (siti web, eventi, partecipazione a giornate tematiche, materiale cartaceo) nei setting sanitari e nei luoghi di aggregazione Promozione di uno stile di vita li e o dall al ol ei o testi ext as olasti i di agg egazio e giovanile attraverso il coinvolgimento degli attori esterni al SSR coinvolti a vario titolo sul tema Individuazione dei contesti extrascolastici di aggregazione giovanile, in particolare quelli frequentati da gruppi svantaggiati 2 Contatto con gli stakeholders esterni al SSR individuati a livello regionale e locale (Enti, associazioni di categoria, associazioni sportive, ecc.) 3 Diffusione dei materiali informativi nei setting di aggregazione giovanile individuati.3.3. e si ilizzazio e degli ope ato i sa ita i deputati all attività di vigila za e o t ollo Redige e u ele o degli ope ato i sa ita i deputati all attività di vigila za e o t ollo 2 Pa te ipa e ell a ito del tavolo regionale alla ricognizione delle esperienze e buone pratiche presenti a livello nazionale e regionale 3 Effettuare la formazione secondo le modalità individuate a livello regionale Realizzazione di sopralluoghi per la promozione dell appli azio e della o ativa sulla 5

6 vendita e somministrazione degli ici a tutela dei minorenni e produzione di un report semestrale (su modello regionale standard) Pa te ipa e ell a ito del tavolo egio ale alla ide tifi azio e della tipologia di esercizi commerciali e pubblici esercizi in cui effettuare i sopralluoghi 2 Predisposizione di un elenco degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi secondo la tipologia individuata 3 Effettuazione dei sopralluoghi negli esercizi commerciali/pubblici esercizi individuati, utilizzando la scheda di rilevazione dati fornita dai RR 4 Compilare e trasmettere i report dei sopralluoghi effettuati Nota: Gli indicatori per la valutazione e il monitoraggio delle attività semplici aziendali, sono quelli riportati nel Piano Operativo Regionale 6

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