Economia dei Mercati Agro-Alimentari (a.a. 08/09)

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1 Economia dei Mercati Agro-Alimentari (a.a. 08/09) SOLUZIONE Esame (14 luglio 2009) 1. (15 p.) Si consideri il mercato della passata di pomodoro e si ipotizzi che esso sia caratterizzato dall esistenza di tre soli attori : le imprese produttrici di pomodori, le imprese di trasformazione dei pomodori in passata ed i consumatori della passata. Siano: P F = Q F, la domanda di passata (in litri) da parte dei consumatori; P A = 40 + Q A, l offerta di pomodori (in kg.) da parte dei produttori; λ = 3, il coefficiente tecnico di trasformazione dei pomodori in passata, cioè che siano necessari 3 kg. di pomodori per produrre un litro di passata; 1 il costo unitario delle imprese per trasformare pomodori in un litro di passata (si tratta del costo aggiuntivo rispetto a quello dei pomodori). Si determini l equilibrio di mercato in condizioni di concorrenza perfetta. Si derivino: la quantità di passata acquistata dai consumatori, la quantità di pomodori prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo dei pomodori e quello della passata. Si ipotizzi ora, invece, che il settore della trasformazione sia caratterizzato dall esistenza di un ristretto numero di imprese che agiscono in regime di oligopolio applicando un mark-up del 20%. Si determini l equilibrio di mercato in questo caso e si derivino: la quantità di passata acquistata dai consumatori, la quantità di pomodori prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo dei pomodori e quello della passata, ed il profitto complessivo ed unitario (per litro di passata) delle imprese di trasformazione. Si ipotizzi ora, invece, che il settore della trasformazione sia caratterizzato dall esistenza di un unica impresa in grado di esercitare il ruolo di monopsonista/monopolista. Si determini l equilibrio di mercato in questo caso e si derivino: la quantità di passata acquistata dai consumatori, la quantità di pomodori prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo dei pomodori e quello della passata, ed il profitto complessivo ed unitario (per litro di passata) delle imprese di trasformazione. Concorrenza perfetta Condizioni di equilibrio: P F = 3 P A + 1, Q A = 3 Q F 1

2 P F = Q F = 3 [40 + Q A ] Q F = 3 [ Q F ] = 2 Q F + 9 Q F 11 Q F = 179 ; Q F = 179 / 11 = Q A = 3 Q F = 3 (179/11) = 537/11 = P F = Q F = (179/11) = ( )/11 = = 2942/11 = P A = 40 + Q A = /11 = ( ) /11 = 977/11 = [3 P A + 1 = 3 977/ /11 = ( ) / 11 = 2942/11 = P F ] Oligopolio Condizioni di equilibrio: P F = (3 P A + 1) 1.2, Q A = 3 Q F P F = Q F = [3 (40 + Q A ) + 1] 6/ Q F = [ 3 ( Q F ) + 1 ] 6/ Q F = [ Q F + 1 ] 6/ Q F = [ Q F + 6 ] / 5 ( ) / 5 = (54 Q F + 10 Q F ) / 5 64 Q F = 774 ; Q F = 774 / 64 = 387/32 = Q A = 3 Q F = 3 (387/32) = 1161/32 = P F = Q F = (387/32) = ( )/32 = = 8826/32 = P A = 40 + Q A = /32 = ( ) /32 = 2441/32 = Π UNIT = P F 3 P A 1 = 8826/ /32 1 = = ( ) / 32 = 1471/32 = Π TOTALE = Π UNIT Q F = 1471/ / 32 = /1024 = Monopolio/Monopsonio Max Π = P F Q F P A Q A 1 Q F = = (300 2 Q F ) Q F ( 40 + Q A ) Q A Q F = 2

3 = (300 2 Q F ) Q F ( Q F ) 3 Q F Q F = = 300 Q F 2 Q F Q F 9 Q F 2 Q F = = 179 Q F 11 Q F 2 Π/ Q F = Q F = 0. Q F = 179/22 = (Condizioni del secondo ordine: 2 Π/ Q F 2 = 22, per ogni Q F ) Q A = 3 179/22 = 537/22 = P A = /22 = ( )/ 22 = 1417/22 = P F = /22 = ( ) /22 = 6242/22 = Π UNIT = P F 3 P A 1 = 6242/ /22 1 = = ( )/22 = 1969/22 = Π TOTALE = Π UNIT Q F = 1969/22 179/22 = /484 =

4 2. (15.p) Per ciascuna delle affermazioni che seguono si dica se essa è vera o falsa e, nel caso in cui si ritenga che essa sia falsa (o vera solo in parte) perché (sinteticamente); nel caso in cui un affermazione non sia vera per più di una ragione, bisognerà indicarle tutte! 1. Il valore aggiunto del solo settore agricolo nel 2006 era pari in Italia a meno del 2% di quello complessivo contro il circa 17% della Romania, il 2,5% dell Ungheria e lo 0,4% del Regno Unito e della Svezia. Il valore aggiunto del settore agricolo in Romania era pari a circa il 7% di quello complessivo. 2. In un mondo in cui esistono due soli beni può accadere che al diminuire del prezzo di entrambi i beni (tutto il resto rimanendo invariato) aumenti il consumo di uno dei due beni e diminuisca quello dell altro; l utilità del consumatore aumenterà. X Vero Falso 3. La spesa dei consumatori per l acquisto di un dato bene raggiunge il suo massimo nel punto sulla funzione di domanda dove l elasticità è pari a 1/2. Nel punto in cui l elasticità è pari a L elasticità incrociata è negativa tanto per i beni complementari nel consumo che per quelli complementari nella produzione,. X Vero Falso 5. Negli Stati Uniti le donne che non lavorano impiegano circa 70 minuti al giorno per preparare i pasti, quelle che lavorano a tempo pieno circa Nel caso siano gli uomini a preparare i pasti, il tempo che impiegano mediamente al giorno è pari per quelli che lavorano a 110 minuti, per quelli che non lavorano a circa 75. Nel caso siano gli uomini a preparare i pasti, il tempo che impiegano mediamente al giorno è pari per quelli che lavorano a 15 minuti, per quelli che non lavorano a circa In Italia nel 2006 il consumo medio annuo pro capite di pomodori freschi e trasformati era maggiore di quello della Francia e della Grecia ed inferiore di quello di Germania e Polonia. Era maggiore anche di quello di Germania e Polonia. 7. Il problema dell esistenza di un elevata percentuale della popolazione mondiale che non riesce ad avere accesso ad alimenti sufficienti, in quantità e qualità, per una vita sana è oggi un problema esclusivamente di povertà. Per fortuna le dimensioni del problema 4

5 della povertà sono oggi relativamente contenute: la percentuale della popolazione mondiale che ancora oggi vive con meno di due dollari al giorno è pari al 12% di quella complessiva. La popolazione mondiale che vive con meno di due dollari al giorno supera il 50%. 8. A parità di altre condizioni, se sia la domanda che l offerta del prodotto sono stagionali e la domanda è maggiore nei mesi in cui anche la produzione è maggiore, allora la variabilità dei prezzi è maggiore rispetto alla situazione in cui la domanda non cambia nel corso dell anno. La variabilità dei prezzi è minore, mentre la variabilità delle quantità scambiate aumenta. 9. In condizioni di incertezza sui prezzi, un produttore amante del rischio produrrà di più che in condizioni di certezza con il prezzo pari a quello atteso in condizioni di incertezza. X Vero Falso 10. Un progresso tecnico che determina uno spostamento verso il basso divergente della funzione di offerta fa crescere i profitti dei produttori, se lo spostamento è, invece, convergente, i profitti possono sia crescere che diminuire; il surplus dei consumatori cresce in entrambi i casi. Un progresso tecnico che determina uno spostamento verso il basso convergente della funzione di offerta fa crescere i profitti dei produttori, se lo spostamento è, invece, divergente, i profitti possono sia crescere che diminuire. 11. Nel 2003 in Italia la Grande Distribuzione Organizzata (discounts, supermercati ed ipermercati) costituiva l 8% dei punti vendita della distribuzione alimentare. Costituiva solo il 3,9 % dei punti vendita. 12. Il numero di referenze grocery dell industria alimentari italiana è cresciuto dal settembre 2003 al Settembre 2006 da circa a circa Un Ipermercato in Italia offre, mediamente, al consumatore circa 8000 referenze. Il numero di referenze grocery dell industria alimentari italiana è cresciuto dal settembre 2003 al Settembre 2006 da circa a circa Un Ipermercato in Italia offre, mediamente, al consumatore circa referenze. 5

6 13. La certificazione SA 8000 è una certificazione volontaria di processo relativa al sistema di management ambientale dell azienda. La certificazione SA8000 è una certificazione relativa alla responsabilità sociale dell impresa. 14. Un prodotto dell agricoltura convenzionale può benissimo non contenere residui chimici (fertilizzanti, anticrittogamici, etc.). Infatti, circa il 30% dei campioni di prodotti ortofrutticoli analizzati in Italia nel corso di attività di controllo è risultata del tutto priva di residui. Inoltre, il 55% ne conteneva in quantità al di sotto delle soglie previste dalle norme, ma ben il 15% è risultato irregolare, poiché ne conteneva quantità superiori a quelle massime previste. I campioni risultati privi di residui erano il 64,4%, quelli che ne contenevano quantità inferiori a quelle massime previste il 34,3% e quelli irregolari erano soltanto l 1,3 %. 15. In Italia nel 2006 quattro prodotti DOP, da soli, rappresentavano il 33% del mercato complessivo dei circa 170 prodotti italiani tutelati da una DOP o una IGP. Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma e Prosciutto San Daniele rappresentano da soli il 64% del marcato italiano dei prodotti DOP e IGP. 6

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