ALMENO UNA STELLA. I giovani tutor accompagnano gli adolescenti stranieri a scuola e nella città. Perché: le motivazioni

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1 ALMENO UNA STELLA I giovani tutor accompagnano gli adolescenti stranieri a scuola e nella città Perché: le motivazioni Facendo riferimento al progetto Almeno una stella, coordinato dal Centro COME della cooperativa Farsi Prossimo di Milano come ente capofila, l intento è di realizzare un progetto analogo, biennale, nella realtà trentina. Ci si propone di sostenere e accompagnare il cammino scolastico degli adolescenti stranieri sia di recente che di remota immigrazione, sia di seconda generazione, durante alcuni anni cruciali: - il terzo anno della scuola secondaria di primo grado; - Il biennio ed eventualmente il terzo anno della scuola secondaria di secondo grado. E durante questi anni infatti che si registrano e si manifestano le situazioni più diffuse e preoccupanti di vulnerabilità, sia nell'apprendimento che nella dimensione personale: esiti scolastici negativi, abbandoni e perdita di motivazione, disagio relazionale, conflitti con la famiglia. Uno degli aspetti innovativi e sperimentali del progetto riguarda la presenza di giovani italiani e stranieri con un ruolo di tutor nelle attività di aiuto allo studio, rivolte agli adolescenti di origine straniera. Il tutor è una figura di prossimità che può rivelarsi estremamente positiva ed efficace, permettendo un coinvolgimento maggiore e un riconoscimento più immediato degli studenti stranieri accompagnati. Il tutor, infatti, rappresenta una "stella" sul cammino, un compagno di viaggio che ha attraversato vicende e difficoltà simili e che per questo è in grado di: 1. stabilire una relazione più aperta ed empatica con lo studente straniero a cui si affianca; 2. rappresentare un modello positivo di identificazione e di riferimento; 3. sostenere la motivazione e la voglia di riuscire; 4. accompagnare i ragazzi nella scuola e nella città per consolidare la loro rete di relazioni; 1

2 5. rappresentare un punto di riferimento nelle eventuali situazioni di disorientamento e di ri-orientamento. La proposta Almeno una stella può consentire di sperimentare in maniera più approfondita un dispositivo di accoglienza e di accompagnamento che in Italia è ancora poco conosciuto e praticato e che la scuola da sola non può realizzare. Il progetto è occasione di sperimentazione per la messa a punto e la diffusione di tale dispositivo, affinché possa diventare ordinario e continuativo. Il progetto intende inoltre sostenere il confronto e lo scambio tra esperienze nazionali e per questo si prevede un costante raccordo con il Centro COME di Milano. Per chi: i destinatari Il progetto si rivolge a due gruppi di destinatari privilegiati: - 15 studenti italiani e stranieri che frequentano l università e gli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado, affinché assumano il ruolo di tutoraggio e accompagnino il cammino di ragazze e ragazzi di età inferiore, nella scuola e nella città; - 30 adolescenti stranieri di recente e remota immigrazione o di seconda generazione, inseriti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, che si trovano a ricominciare da capo altrove o che vivono una situazione di vulnerabilità scolastica e sociale. Per i primi, l'idea di fondo è quella di chiedere un po' del loro tempo e delle loro attenzioni affinché li dedichino ai ragazzi stranieri, svolgendo un esercizio di cittadinanza attiva e di volontariato dedicato, che sollecita un impegno concreto nei confronti di chi si trova a dover gestire, spesso in solitudine, situazioni di disorientamento o sradicamento. Si prevede che tale impegno venga riconosciuto dalle istituzioni formative di appartenenza come credito formativo o tirocinio. Per i secondi, si tratta di affrontare un cammino che spesso si presenta denso di ostacoli e sfide da superare, con figure di prossimità che li sostengano nell affrontare le difficoltà e i compiti di studio, nel ritrovare e rafforzare la motivazione ad apprendere, nel conoscere e abitare i luoghi di aggregazione e di incontro dei quartieri e della città. 2

3 Ulteriore destinatario del progetto è la famiglia straniera che, frequentemente, si trova ad affrontare il passaggio dell adolescenza e la fase dell orientamento dei figli con una certa conflittualità interna e che pertanto si vuole sostenere attraverso forme di counselling transculturale. Che cosa: obiettivi e compiti Il progetto si propone due macro-obiettivi: a. accompagnare lungo il cammino d integrazione, a scuola e nella città, i ragazzi stranieri inseriti nella scuola secondaria di primo e di secondo grado che si trovano in situazione di vulnerabilità scolastica e sociale e offrire sostegno ai genitori attraverso il counselling transculturale; b. coinvolgere, formare e inserire nelle attività di formazione e nell extrascuola studenti italiani e stranieri che frequentano le università e le scuole superiori. L'obiettivo finale è quello di rendere il tutoring, nei due anni di progetto, un dispositivo ordinario che potrà essere messo a disposizione delle scuole e dei luoghi di aggregazione. Gli studenti tutor dovrebbero: rivestire un ruolo di tutoraggio scolastico e accompagnamento nello studio, nella preparazione all'esame di stato al termine del primo ciclo di istruzione e nelle scelte scolastiche per il futuro; produrre per i ragazzi non italofoni o poco italofoni materiali video (anche attraverso il semplice uso di cellulari e webcam) e frammenti informativi sulle situazioni più ricorrenti della comunicazione quotidiana nella città con dialoghi, vocabolario, situazioni comuni, che servano loro anche per l'apprendimento dell'italiano come seconda lingua e la conoscenza del contesto; accompagnare gli adolescenti stranieri alla scoperta della città e del quartiere, aiutandoli ad inserirsi nelle attività ludiche, aggregative e sportive disponibili nel tempo extrascolastico. A disposizione e a sostegno dei genitori stranieri viene proposto l intervento di un counsellor transculturale, che progetta e realizza il suo intervento personalizzandolo a seconda delle caratteristiche della famiglia e delle difficoltà che vive. 3

4 Dove Si propone di implementare il progetto nell'istituto di Istruzione Marie Curie di Pergine Valsugana, in collegamento con gli altri Istituti Superiori, i Centri di Formazione Professionale e gli Istituti Comprensivi dell Alta e Bassa Valsugana. Si prevede la stesura e la condivisione di un protocollo di progetto, per definire formalmente la collaborazione con e tra gli istituti e la realizzazione di momenti di conoscenza e accompagnamento ai docenti di classe del dispositivo di tutoring. Il progetto prevede inoltre l'avvio di una collaborazione formalizzata con l'università e con gli Istituti di Istruzione che hanno corsi a carattere educativo ed umanistico, da cui provengono i tutor. Tempi e fasi Il progetto ha durata biennale e si articola in alcune fasi: giugno 2013 gennaio progettazione e reperimento dei finanziamenti - contatti con l'università e gli istituti di istruzione per il riconoscimento dell'esperienza in termini di tirocinio o di crediti formativi - definizione del protocollo di progetto condiviso - individuazione dei tutor - formazione iniziale del gruppo dei tutor e definizione dei loro compiti - individuazione dei ragazzi stranieri da affidare ai tutor - abbinamento fra ragazzi e tutor febbraio giugno tutoring nelle scuole e nel tempo extrascolastico - incontri di formazione e supervisione in itinere - attenzioni e supporto nell orientamento e nell'eventuale necessità di riorientamento - counselling transculturale - monitoraggio degli esiti e del processo di accompagnamento luglio settembre summer school 4

5 settembre 2014 giugno formazione e avvio della seconda fase di tutoring - selezione di eventuali nuovi tutor e adolescenti destinatari - eventuali nuovi abbinamenti - incontri in itinere - attenzioni e interventi mirati nelle situazioni a rischio di abbandono e nei casi di necessità di ri-orientamento - counselling transculturale - monitoraggio degli esiti e del processo di accompagnamento - documentazione dell'esperienza, che confluirà in una pubblicazione a cura del Centro COME di Milano. Aspetti organizzativi Il progetto prevede: la direzione scientifica, a cura di Graziella Favaro, del Centro COME di Milano; la selezione dei tutor, degli studenti da accompagnare e il loro abbinamento; il coordinamento, a cura delle progettiste, che si realizzerà anche con l attuazione di incontri con i referenti per le iniziative interculturali degli Istituti scolastici coinvolti, i coordinatori dei consigli di classe interessati e il Centro Interculturale Millevoci; il monitoraggio delle attività, attraverso appositi colloqui con i tutor, gli studenti accompagnati e i coordinatori di classe, gestiti dalle coordinatrici di progetto utilizzando apposite schede per la raccolta dei dati; interventi formativi iniziali e in itinere, rivolti ai tutor, gestiti dalle coordinatrici di progetto e da formatori con competenze specifiche; la consulenza ai tutor, garantita dalle coordinatrici di progetto; gli interventi di counselling transculturale, realizzati da una delle coordinatrici di progetto; il coinvolgimento di circa 30 studenti stranieri e di 15 tutor; la documentazione dell esperienza, a cura delle coordinatrici di progetto. 5

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