ARC DIPE IMPLEMENTAZIONI. Aggiornamento aliquote addizionali comunali. Archivi di base AGGADD. Lavoratori intermittenti; Circ. Inps N.

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1 Aggiornamento aliquote addizionali comunali AGGADD Si ricorda che, al fine di aggiornare le aliquote delle addizionali comunali all IRPEF (TABE 4.12), è necessario controllare periodicamente il relativo file pubblicato sul sito del Ministero delle Finanze contenente l elenco delle aliquote variate da inizio anno; utilizzando tale elenco, è possibile effettuare la procedura di aggiornamento così come descritto a pag. 68 delle note relative alla versione del programma PAGHE (comando AGGADD). A tal proposito si comunica che l ultimo elenco aggiornato è stato pubblicato in data 03 marzo 2006 ed è disponibile al seguente indirizzo internet: ( Archivi di base ARC DIPE Lavoratori intermittenti; Circ. Inps N.17/2006 L Inps, con la circolare n. 17 del 8 febbraio 2006 ha reso nota la disciplina previdenziale del rapporto di lavoro intermittente. Il contratto di lavoro intermittente è il contratto mediante il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa nei limiti di cui all articolo 34 del D.Lgs n. 276/2003. Lo schema negoziale del lavoro intermittente prevede: 1) Lavoro intermittente con espressa pattuizione dell obbligo di disponibilità: il lavoratore si obbliga a restare a disposizione del datore di lavoro, a tempo indeterminato o a termine, per effettuare prestazioni lavorative in maniera intermittente, cioè quando il datore stesso le richieda; egli riceve, in cambio del vincolo di disponibilità assunto, una indennità di disponibilità; 2) Lavoro intermittente senza obbligo di disponibilità: in questa fattispecie il prestatore non si impegna contrattualmente ad accettare la chiamata del datore di lavoro, e dunque non matura il diritto all indennità correlata all impegno di disponibilità, bensì solo la retribuzione per il lavoro eventualmente prestato. Trattamento previdenziale a) Periodi di lavoro. Al contratto di lavoro intermittente si applica, per quanto compatibile, la disciplina prevista per il rapporto di lavoro subordinato, limitatamente ai periodi nei quali il lavoratore si trova a svolgere effettivamente la prestazione di lavoro che è oggetto del contratto. Da ciò consegue che ai fini degli adempimenti previdenziali trovano applicazione le ordinarie previsioni dettate per la generalità dei lavoratori del settore di attività nel quale il lavoratore intermittente viene impiegato e, in particolare, le disposizioni in materia di minimale contrattuale e giornaliero di cui all art. 1, comma 1, della legge n. 389 del 1989 e all art. 7, comma 1, secondo periodo, della legge n. 638/1983, a parità di orario di lavoro. Integrazione alla guida utente 6

2 Qualora la durata dell attività svolta sia stata inferiore a quella contrattualmente prevista per la generalità dei lavoratori della stessa qualifica dipendenti dall azienda, troverà applicazione il criterio dettato dall articolo 38, comma 2, del D.Lgs. n. 276 del 2003, in base al quale il trattamento economico, normativo e previdenziale del lavoratore intermittente, da individuarsi, come sopra detto sulla base delle ordinarie previsioni vigenti per i lavoratori ad orario pieno, deve essere riproporzionato in relazione alla durata della prestazione lavorativa effettivamente eseguita dal lavoratore. Per quanto attiene al trattamento previdenziale, il riproporzionamento in questione si deve effettuare dividendo l importo della retribuzione da prendere a riferimento (art. 1, comma 1, della legge n.389/1989 e/o dell articolo 7, comma 1, secondo periodo, della legge n. 638 del 1983 che determinano rispettivamente il minimale contrattuale e giornaliero di retribuzione imponibile ai fini previdenziali) per le ore di lavoro corrispondenti nello stesso periodo. Ne deriverà l individuazione di un valore retributivo orario, che dovrà essere poi moltiplicato per le ore di lavoro effettivamente svolte dal lavoratore nello stesso periodo, al fine di individuare la retribuzione da prendere in riferimento per l adempimento degli obblighi previdenziali. b) Periodi di disponibilità Ai sensi dell art. 38, comma 3, del D.Lgs. n. 276/2003 per tutto il periodo in cui il lavoratore intermittente è in disponibilità, in carenza di una prestazione di lavoro, non è titolare di alcun diritto tra quelli riconosciuti ai lavoratori subordinati e non matura alcun trattamento economico e normativo, salva l indennità di disponibilità che gli é dovuta quale corrispettivo della espressa pattuizione contenuta nel contratto di lavoro intermittente. La misura della predetta indennità è stabilita dai contratti collettivi Il D.M , pubblicato in G.U , n. 68 (All. 3), ha stabilito in proposito un importo non inferiore al 20 per cento della retribuzione prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, precisando gli elementi che a tale fine devono essere presi a riferimento, ossia minimo tabellare, indennità di contingenza, Edr, ratei di mensilità aggiuntive. L indennità è divisibile in quote orarie. L indennità ha natura di reddito da lavoro dipendente ai sensi dell art. 51 del TUIR, in quanto somma dovuta in relazione ad un rapporto di lavoro subordinato. Ne consegue che sussiste l obbligo contributivo previdenziale ed assistenziale con riferimento all importo di indennità pattuito tra le parti nel contratto individuale, senza il rispetto delle ordinarie disposizioni in materia di minimale giornaliero e/o contrattuale di retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Modalità di compilazione del modello DM10/2 Ai fini del corretto assolvimento degli obblighi contributivi riferiti ai lavoratori in questione, le aziende interessate si atterranno alle seguenti modalità: Nel quadro A del modello DM10/2 i lavoratori intermittenti vanno ricompresi nel computo dei lavoratori in forza all azienda, indipendentemente dall orario di lavoro svolto. Ai fini del calcolo della forza aziendale FZ, il prestatore di lavoro intermittente è computato nell organico dell impresa in proporzione all orario di lavoro effettivamente svolto nell arco di ciascun semestre, ai sensi dell art. 39 L.276/2003; non vanno pertanto considerate le ore in cui il lavoratore resta in disponibilità. Esempio Numero dipendenti retribuiti tempo pieno: 12 Numero dipendenti a chiamata: 4 Orario di lavoro contrattuale mensile a tempo pieno:160 ore. Ore di lavoro svolte dai lavoratori a chiamata nel semestre: 1 lavoratore 90 2 / 50 3 / 85 4 / 15 Totale delle ore di lavoro svolte dai lavoratori a chiamata = 240 (240/160 = 1,5), arrotondato a 1 Numero dei dipendenti da indicare nel quadro A:16. Numero dei dipendenti da indicare con il codice FZ:13. I lavoratori intermittenti devono essere esposti nel quadro B-C del modello DM10/2, utilizzando i codici di nuova istituzione che seguono: Integrazione alla guida utente 7

3 Qualifica Lav. a tempo indeterminato Lav. a tempo indeterminato in disponibilità Lavoratori a tempo determinato Lavoratori a tempo determinato in disponibilità Operaio 1G00 1G0T 1H00 1H0T Impiegato 2G00 2G0T 2H00 2H0T In corrispondenza dei codici sopra esposti, le aziende indicheranno nelle caselle: N. dipendenti il numero dei lavoratori; N. giornate, le ore retribuite nel caso di lavoratore chiamato a svolgere la prestazione ovvero le ore per le quali ha percepito l indennità di disponibilità; Retribuzioni, l ammontare delle retribuzioni imponibili erogate al lavoratore per la prestazione eseguita ovvero l ammontare dell indennità di disponibilità corrisposta al lavoratore nel mese di riferimento; Somme a debito, la contribuzione dovuta. Modalità di compilazione del modello EMens Ai fini della compilazione della denuncia EMens sono istituiti i nuovi codici tipo contribuzione, con il seguente significato: G0 H0 Lav. interm. tempo indeterminato Lav. interm. tempo determinato Nel ribadire che la contribuzione obbligatoria verrà accreditata tanto ai periodi di effettiva prestazione lavorativa, quanto a quelli in cui è stata corrisposta l indennità di disponibilità, i datori di lavoro, ai fini della composizione del flusso EMens, dovranno indicare: nell elemento <TipoContribuzione> i particolari codici tipo contribuzione sopra elencati; nell elemento <Imponibile> l intero imponibile esposto nel DM10/2 (sommatoria di retribuzione effettiva e indennità di disponibilità) nell elemento <Settimana> le informazioni relative alle settimane e/o frazioni di settimana del mese denunciato, per le quali è stata corrisposta retribuzione e/o indennità di disponibilità; nell elemento <SettimaneUtili> il numero - espresso in centesimi delle settimane ottenute dividendo il totale delle ore retribuite nel mese per l orario contrattuale settimanale del corrispettivo lavoratore a tempo pieno (ad esempio, nel caso di 98 ore retribuite nel mese e di 40 ore contrattuali settimanali si indicherà il valore 245, esprimendo in centesimi il risultato così ottenuto 98 : 40 = 2,45). Qualora nel mese sia stata corrisposta anche l indennità di disponibilità, nella sezione <DatiParticolari> dovrà essere compilato l elemento <DispIntermittenti>, di nuova istituzione, valorizzando gli elementi: <ImportoDisp>, con l ammontare della sola indennità di disponibilità, già totalizzato nell imponibile mensile; <NumSettimaneDisp> con il numero delle settimane in cui l indennità è stata pagata. nell elemento <SettimaneUtiliDisp> il numero - espresso in centesimi delle settimane ottenute dividendo il numero delle sole ore indennizzate nel mese per l orario contrattuale settimanale del corrispettivo lavoratore a tempo pieno. Integrazione alla guida utente 8

4 Software Paghe I lavoratori intermittenti sono inquadrati come dipendenti full-time con qualifica inps 1 (operai) o 2 (impiegati) e contraddistinti da particolari codici Tipo contribuzione (G0 e H0). Per gestire questa nuova categoria di lavoratori sono state create due nuove posizioni assicurative: la posizione assicurativa 41 individua i lavoratori intermittenti assunti a tempo indeterminato (tipo contribuzione GO); la posizione assicurativa 42 individua i lavoratori intermittenti assunti a tempo determinato (tipo contribuzione HO). Le tabelle 2.2 (contratti formazione e lavoro) e 2.3 (codici DM10 per qualifica) sono state di conseguenza implementate. In TABE 2.1 sono stati creati otto nuovi codici con le sigle e le descrizioni per l esposizione sul quadro B del DM10 dei lavoratori intermittenti: P.A TC COD. TABE 2.1 SIGLA PER DM G0 41 GO G0M G G0M H0 42 HO H0M H H0M I nuovi codici sono stati collegati in tabella 2.3 in corrispondenza delle qualifiche Inps 1 (operai) o 2 (impiegati) e delle posizioni assicurative 41 e 42. Integrazione alla guida utente 9

5 Elaborazione cedolini Per quanto riguarda il modello DM10, per ogni lavoratore intermittente, a fronte dello stesso codice tipo contribuzione, devono essere compilati due righi, uno per il periodo in cui il lavoratore ha svolto la prestazione lavorativa e uno per il periodo in cui ha percepito l indennità di disponibilità. Questa particolare modalità di compilazione del Modello DM10 comporta la necessità, per la stessa mensilità, di elaborare due distinti cedolini: 1. il cedolino fiscale per le ore di lavoro effettivamente svolte; 2. un cedolino aggiuntivo per il periodo in cui il lavoratore intermittente è in disponibilità. 1 - Cedolino fiscale La testata del cedolino fiscale deve essere compilata in tutte le sue sezioni (dati Inps, Inail e Minimale). Con riferimento alle settimane retribuite ai fini EMens, vanno indicate solo le settimane in cui il dipendente ha prestato attività lavorativa. Pertanto, l utente dovrà rimuovere manualmente, nel dettaglio delle settimane retribuite, il flag dalle settimane in cui non è stata prestata attività lavorativa. Anche il dato proposto nella casella settimane va modificato manualmente. La voce da utilizzare per erogare il compenso per le ore di lavoro prestato può essere codificata come segue: Integrazione alla guida utente 10

6 Al campo Codice totalizzatore è stato indicato 31, per memorizzare le ore di lavoro prestate a pagina 20/2 di DIPE. Il dato serve al programma per calcolare la forza aziendale da indicare nel quadro A del Modello DM10. Il numero della forza aziendale viene, infatti, ricavato rapportando le ore di lavoro svolto dai dipendenti intermittenti nel semestre precedente alle ore contrattuali mensili. Se nel mese in questione il dipendente non presta attività lavorativa, ma percepisce solamente l indennità di disponibilità, occorre elaborare comunque il cedolino fiscale vuoto senza compilare i dati di testata. 2 Cedolino aggiuntivo Nella testata del cedolino aggiuntivo deve essere compilata solo la sezione Inps (giorni, ore e settimane). Nel dettaglio delle settimane retribuite, l utente dovrà rimuovere manualmente il flag dalle settimane in cui è stata prestata attività lavorativa e modificare il dato proposto nella casella Settimane. L indennità di disponibilità è divisibile in quote orarie; pertanto la voce da utilizzare per corrisponderla al dipendente può essere creata in modo tale da prelevare la base oraria (preventivamente stabilita dalle parti) da una delle basi a importo presenti a pagina 3/2 di DIPE. Ad esempio, la voce di seguito riportata preleva la base oraria dalla Base importo 1 e la moltiplica per le ore in cui il dipendente è rimasto in disponibilità indicate nel cedolino dall utente. L indennità di disponibilità non rileva ai fini del calcolo per il TFR (campo % ass. TFR pari a zero) ed è esclusa dall imponibile di malattia (campo Imp. Malattia pari a N). Integrazione alla guida utente 11

7 N.B.: il cedolino aggiuntivo deve essere utilizzato esclusivamente per erogare l indennità di disponibilità. Infatti, ai fini EMens, per i lavoratori con posizione assicurativa pari a 41 e 42 qualsiasi voce presente nel cedolino aggiuntivo viene considerata dal programma come indennità di disponibilità e memorizzata in <Datiparticolari>, <DispIntermittenti>. Minimale giornaliero contributivo e/o contrattuale L obbligo di rispettare le ordinarie disposizioni in materia di minimale giornaliero e/o contrattuale di retribuzione imponibile ai fini previdenziali sussiste solo per il periodo effettivamente lavorato. Il programma, pertanto, valorizza il campo Minimale della testata solo nel cedolino fiscale. Per determinare il valore del minimale il programma effettua il seguente calcolo: se a pagina 3/3 (sezione Altro ) di DIPE non è indicato nulla al campo minimale contributivo, il programma moltiplica le ore inps presenti nella testata del cedolino fiscale per il minimale orario inps presente nella tabella 3.6 collegata in azienda; se a pagina 3/3 (sezione Altro ) di DIPE è indicato un valore al campo minimale contributivo, il programma divide tale importo per le ore di contratto (sia per i dipendenti orari che per quelli mesilizzati); il valore orario così ottenuto viene confrontato con il minimale orario inps presente in tabella 3.6. Il minimale è costituito dal maggiore di questi due valori moltiplicato per le ore inps del cedolino. Ratei Nel lavoro intermittente, gli istituti tipici del lavoro subordinato (ratei, trattamenti di malattia ed infortunio, congedi parentali, ecc.) trovano applicazione in misura proporzionale rispetto alla prestazione lavorativa effettivamente eseguita. Il riproporzionamento dei vari ratei può essere effettuato creando in TABE 1.11 dei codici suddivisione specifici per questa categoria di lavoratori da collegare a pagina 6 di DIPE. Indicando 9 al campo Tipo proporzione i vari ratei vengono calcolati proporzionalmente alle ore retribuite presenti nella testata del cedolino fiscale (ore INPS). Il campo Tipo proporzione deve essere valorizzato a 9 per tutte le tipologie di rateo previste dal contratto. Integrazione alla guida utente 12

8 Esempio: TABELLA FERIE Nel mese di febbraio il dipendente ha prestato attività lavorativa per 80 ore. In base alla tabella proposta il coefficiente mensile di maturazione del rateo di ferie è pari a 13,34. Nel cedolino il rateo viene riproporzionato in base alle ore Inps. 13,34/173 (ore ccnl) x 80 (ore retribuite) = 6,168 arrotondato a 6,17 Integrazione alla guida utente 13

9 Ratei di 13esima e 14esima per calcolo indennità di malattia, maternità ed infortunio I ratei di 13esima e 14esima devono essere riproporzionati anche ai fini del calcolo dell indennità di malattia. Il riproporzionamento del rateo avviene mediante il collegamento al campo Voce sviluppo ratei (1 e 2) di TABE 9.1 di una voce di calcolo opportunamente codificata. Al campo Cod. composizione I elem. deve essere indicato 7 (ore Inps). In presenza di tale parametro il rateo mensile per il calcolo della retribuzione media giornaliera viene riproporzionato in base alle ore retribuite presenti nel cedolino fiscale (Ore Inps): Rateo mensile Ore ccnl X Ore Inps Integrazione alla guida utente 14

10 Esempio: Il rateo mensile di 13esima viene calcolato nel seguente modo: 7,2964 (retr. oraria P. 2 DIPE) X 173 (ore ccnl) / 12 = 105,19 (valore arrotondato) [105,19 / 173 (ore ccnl)] x 80 (ore Inps CEDOL) = 48,64 Il riproporzionamento del rateo di tredicesima e quattordicesima ai fini del calcolo dell indennità di malattia richiede la creazione di una apposita tabella malattia e, di conseguenza, di un apposito codice trattamento qualifica (uno per gli operai orari, ed uno per gli impiegati) da indicare a pagina 1 di DIPE (campo Cod. tratt. qualifica ). I M P O R T A N T E Per quanto concerne il trattamento d infortunio, in assenza di disposizioni in merito da parte dell Inail, allo stato attuale non siamo in grado di fornire istruzioni sulla modalità operativa alla quale attenersi. Anche per quanto concerne le modalità di calcolo dell indennità di malattia e maternità si attendono dei chiarimenti da parte dell Istituto. Integrazione alla guida utente 15

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