PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIACOMO MATTEOTTI Via Manzoni, 11 MAERNE (VE) Tel Fax Codice fiscale veic83700a@istruzione.it PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA Il Protocollo per l accoglienza e l integrazione è una guida d informazione riguardante l accoglienza e l intervento sugli alunni con disturbi specifici dell apprendimento (DSA) all interno del nostro Istituto. E un documento elaborato dalla Funzione Strumentale e dal Referente DSA e successivamente deliberato dal Collegio dei docenti e annesso al Piano dell offerta formativa (POF). Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze. Viene inoltre consegnato ai genitori degli alunni con diagnosi di DSA, all atto dell iscrizione L obiettivo del protocollo è di rendere sereno il percorso scolastico ed educativo dei bambini/ragazzi con Disturbo specifico di Apprendimento, favorendone l integrazione in classe, aumentandone l autostima e la motivazione allo studio, attraverso la delineazione di un percorso pensato e strutturato sulla base delle caratteristiche e potenzialità di ogni singolo alunno, rispettando linee condivise tra tutti gli attori che partecipano e collaborano affinché si possa raggiungere lo scopo atteso: il raggiungimento del successo formativo dell alunno. La legge n. 170/2010 garantisce, infatti, agli alunni con segnalazione diagnostica di DSA l adozione di una didattica personalizzata e la possibilità di fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi anche in sede di verifica e di valutazione e nel corso di tutti i cicli dell istruzione, compresi gli studi universitari e gli Esami di Stato. È perciò indispensabile che l iter per l individuazione e la gestione dei casi, nonché per l informazione e la collaborazione con le famiglie, divenga prassi condivisa dall intero corpo docente.

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3 AREE DI AZIONE Il Protocollo di Accoglienza per gli alunni DSA prevede cinque aree principali di azione per l integrazione degli stessi: - area amministrativa e burocratica: iscrizione, acquisizione al protocollo della diagnosi consegnata alla famiglia ed inserimento nel fascicolo riservato. In quest area le figure di riferimento sono il Dirigente scolastico e la Funzione Strumentale; - area comunicazionale e sociale: informazione della diagnosi agli insegnati, scambio di informazioni con la famiglia, con gli Eni territoriali e contatti tra ordini di scuola. In quest area le figure di riferimento sono il Dirigente scolastico, la Funzione Strumentale e referente DSA; - area educativo-didattico: criteri di inserimento nelle classi, processo di accoglienza, osservazione e conoscenza, predisposizione del percorso personalizzato (PDP) che tenga sempre conto che al centro del processo educativo c è un singolo con le proprie esigenze e potenzialità: il nostro alunno; strumenti compensativi e dispensativi; verifica e valutazione che verranno predisposte sulla base della gravità dei casi e rispettando i criteri che si rifanno alla Legge 170/2010 e alla Linee Guida. Parimenti per quanto riguarda l Esame di Stato e la lingua inglese verranno rispettate le indicazioni della Legge citata. Figure di riferimento per quest area sono il Referente DSA e i docenti; - area relazionale: favorire l'integrazione nella classe dell alunno con DSA creando un clima accogliente e riducendo eventuali disagi relazionali ed emozionali. Figure di riferimento per quest area sono il Dirigente scolastico e i docenti; - area della prevenzione: individuazione precoce di sospetti alunni DSA, qualora si noti una discrepanza significativa tra potenziale intellettivo adeguato e difficoltà nella letto-scrittura o nel calcolo, eventuale invio ai servizi per avviare un percorso personalizzato corretto. Le figure di riferimento per quest area sono i docenti e il referente DSA. Nel nostro Istituto Comprensivo, già dallo scorso anno scolastico, è in corso uno screening per le classi seconde della scuola primaria legato al progetto dell A.D.I. (Associazione Italiana Dislessia) LA SCUOLA FA BENE A TUTTI, che prevede sia una parte formativa per gli insegnati, sia lo screening, con la proposta delle prove periodiche, l analisi da parte di logopedisti e il relativo ritorno. CHI FA COSA - Il Dirigente scolastico garantisce i collegamenti dei docenti con le realtà territoriali, stimola e promuove ogni iniziativa utile a rendere operative le indicazioni condivise con gli Organi collegiali e le famiglie, promuove corsi di formazione/aggiornamento affinché gli insegnanti possano conseguire competenze specifiche in materia di DSA, promuove e valorizza progetti mirati. - Il Referente DSA è un collaboratore del Dirigente scolastico che coordina tutte le azioni necessarie affinché venga garantito un percorso adeguato per ogni alunno con DSA, fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico adeguato e personalizzato, diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; - Gli insegnanti che sospettano ci sia un caso di DSA chiedono un colloquio con la FS per esporre il caso, stilano una relazione sintetica sulle difficoltà evidenziate; convocano la famiglia (anche in presenza della FS) invitandoli a prendere appuntamento per una valutazione specialistica; consegnano ai genitori una copia del protocollo di accoglienza. - Gli insegnanti di alunni con diagnosi di DSA elaborano il Piano Didattico Personalizzato (PDP) secondo le indicazioni di metodo esplicitate più avanti e utilizzando il modello d Istituto allegato al presente protocollo. - I genitori che chiedono supporto per sospetto DSA dopo un colloquio con gli insegnanti, effettuano una visita pediatrica per avere l impegnativa presso il Distretto di appartenenza; fissano un appuntamento presso una struttura preposta e, una volta in possesso della diagnosi, la consegnano al DS. - I genitori già in possesso della diagnosi la consegnano al DS e richiedono un colloquio con i docenti per l elaborazione del PDP.

4 ELABORAZIONE DEL PDP A partire da gennaio 2009, per gli alunni con diagnosi di DSA, è atto dovuto la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) elaborato con la collaborazione di tutti i componenti del Consiglio di classe. Per la sua elaborazione, si danno le seguenti indicazioni di metodo: 1. Il coordinatore di classe acquisisce le informazioni essenziali sull alunno e le trascrive nella prima parte del PDP. Per fare ciò: - visiona la diagnosi e ogni altro documento presente nel fascicolo personale depositato in segreteria didattica (nulla può essere fotocopiato!) ed eventualmente contatta lo specialista che ha stilato la diagnosi; Si ricorda che, secondo la legge, è ritenuta valida solamente la diagnosi effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici assicurati dal Servizio sanitario nazionale o da strutture accreditate. - convoca i genitori e li invita a compilare la parte del PDP che compete loro, riguardante le osservazioni sulle abilità strumentali e sul processo di apprendimento del figlio (quali sono punti deboli e punti di forza, come lavora a casa, quali strumenti utilizza, eccetera). Poiché, a seconda della gravità del caso, il trattamento differenziato sarà più o meno evidente, ma comunque non occultabile, è necessario chiarire da subito se la famiglia vuole che siano rese palesi le difficoltà o invece non vuole che si riveli alla classe la situazione del figlio. La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili rispetto la legge sulla privacy, quindi, senza l autorizzazione della famiglia, non si può rendere nota ad altri (compagni compresi) questa condizione, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo. 2. Durante il Consiglio di classe del mese di novembre, il coordinatore espone ai colleghi la situazione personale dell alunno, quindi: - viene compilata la parte del PDP che compete al Consiglio di classe, relativa ad osservazioni svolte sulle abilità e sul processo di apprendimento; - vengono individuate, le misure dispensative e gli strumenti compensativi che si ritiene di adottare, sia quelle comuni sia quelle specifiche per ogni disciplina o area (si consulti a tale proposito il prontuario allegato al modello di PDP); - vengono concordate le modalità di verifica e di valutazione; - tutti i componenti del Consiglio di classe appongono la firma in calce al PDP, impegnandosi in tal modo a rispettare quanto dichiarato. 3. Il coordinatore di classe convoca nuovamente i genitori per rivedere assieme a loro il PDP e proporre la firma* del documento. Con l apposizione della firma, la famiglia deve essere consapevole che autorizza il Consiglio di classe ad utilizzare tutti gli strumenti indicati per il raggiungimento del successo scolastico dell alunno e che si impegna a procurarglieli e a farglieli usare. Se la famiglia rifiuta l adozione di misure indicate nel PDP, perché non vuole che la situazione del figlio sia palese, si assume le responsabilità in caso di eventuale insuccesso. 4. Il documento, firmato dai componenti del Consiglio di classe, dai genitori e dal Dirigente scolastico, va fotocopiato: una copia viene consegnata alla famiglia, una viene allegata alla programmazione della classe, mentre l originale viene conservato nel fascicolo personale dell alunno (in segreteria didattica). Obiettivi minimi, programmazione e verifiche Premesso che ogni alunno con diagnosi di DSA è un caso a sé, gli obiettivi minimi che questi deve raggiungere in ogni materia (o ambito disciplinare) sono identici a quelli dei compagni. Tali obiettivi devono essere indicati nelle singole programmazioni disciplinari. Le verifiche scritte devono essere uguali a quelle dei compagni e non differenziate, fermo restando l utilizzo di strumenti compensativi adeguati o eventualmente l adozione di tempi più lunghi. Revisione annuale del PDP Le misure contenute nel PDP devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio, per valutarne l efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. Perciò, all inizio di ciascun anno scolastico (entro il mese di novembre), è necessario riconvocare la famiglia e valutare, nell ambito del Consiglio di classe, eventuali modifiche o integrazioni.

5 MISURE E STRUMENTI DISPENSATIVI/COMPENSATIVI Nell ambito del PDP vengono definite le modalità con cui utilizzare le misure dispensative e/o compensative prescritte nella segnalazione diagnostica, con l obiettivo di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Nella scuola primaria è consigliabile ricorrere a tali misure con cautela e flessibilità, prediligendo finché possibile strategie didattiche inclusive rivolte a tutta la classe. Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono la prestazione richiesta nell abilità deficitaria, senza peraltro facilitare il compito dal punto di vista cognitivo. (Esempi: la sintesi vocale o un mediatore che svolga la lettura ad alta voce di testi e consegne, il registratore per non dover prendere appunti, la videoscrittura con correttore ortografico, la calcolatrice, la tavola pitagorica, tabelle, formulari ). Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l apprendimento. (Esempi: dispensa dalla lettura ad alta voce, riduzione della lunghezza di una prova, deroga ai limiti di tempo per svolgere determinati esercizi ). L adozione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative deve essere calibrata all effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, e frequentemente rivalutata in relazione ai benefici riscontrati ed al grado di partecipazione dell alunno. Esami di Stato e prove INVALSI Sono legali solo le misure contenute nel PDP e sottoscritte dai genitori, per cui il PDP va preliminarmente sottoposto al Presidente della Commissione d esame e all eventuale osservatore esterno INVALSI. Lingue straniere L esonero dalle lingue straniere e la dispensa dalle prove scritte debbono essere esplicitamente indicate nella segnalazione diagnostica. Nel caso di dispensa dalle prove scritte, all Esame di Stato l alunno è tenuto a sostenere una prova orale sostitutiva i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d esame sulla base della documentazione fornita dai Consigli di Classe. L esonero dalla/e lingue straniere, invece, non consente il conseguimento del diploma di licenza, anche se viene predisposto un percorso didattico differenziato. (Art. 6 - D.M. n del 12 luglio 2011). Pertanto il CdC valuterà con particolare attenzione tale possibilità e, nel caso, presenterà alla famiglia un informativa circa la normativa sopra citata, che dovrà essere sottoscritta per presa visione. Normativa di riferimento L 170 del 8 ottobre 2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Gazz. Uff. 18 ottobre 2010 n.244 Linee guida MIUR 12 luglio 2011 in allegato al Decreto Ministeriale 5669 del 21 luglio nota MIUR 4099/A. 4 del Iniziative relative alla dislessia ; nota MIUR 26/A. 4 del Iniziative relative alla dislessia, compresi momenti di valutazione ; nota MIUR 1787/A. 4 del Esami di stato 2004/05; alunni con dislessia ; nota MIUR 4798 del Attività di programmazione scolastica degli alunni disabili da parte Allegati Modello per il PDP in adozione nel nostro Istituto; Esempi di misure dispensative, strumenti compensativi, verifica e valutazione per la scuola primaria; Prontuario con misure dispensative e strumenti compensativi utilizzabili per le varie materie (scuola secondaria di 1 grado).

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