PROGETTO PARFIL U.O.1 GRUPPO DI LAVORO SUL CONTRIBUTO DELLA LEGNA AL PARTICOLATO ATMOSFERICO
|
|
- Floriano Palma
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROGETTO PARFIL U.O.1 GRUPPO DI LAVORO SUL CONTRIBUTO DELLA LEGNA AL PARTICOLATO ATMOSFERICO Relazione a cura di : Claudio A. Belis, Cristina Colombi, Vorne Gianelle e Silvia Della Mora. Abstract In the present report are described the concentrations of K in PM10 and PM2.5 in the Lombardy Region between 2004 and More than 2,400 samples of PM10 and PM2.5 were collected in 11 and 9 sites, respectively, representing different kind of areas across the whole region. The aim of the study was to assess the performance of elemental K as a marker for biomass burning by analyzing the seasonal variation of the K /PM mass ratio and by comparing this parameter with levoglucosan concentrations, a well known marker for biomass burning. The results indicate that there is a clear seasonal variation in K / PM mass ratio and that K from biomass burning is mainly present in the sub-micrometric fraction of PM. Sites in the alpine and subalpine zones of the Lombardy Region are those with the highest contribution of biomass burning to the PM. 1. Introduzione I dati disponibili dall inventario delle emissioni e i lavori di approfondimento condotti da ARPA in collaborazione con altri Enti e Istituti di ricerca lombardi (CCR- Ispra, Università di Milano, Stazione Sperimentale di Combustibili, F.L.A., ecc.) hanno contribuito ad evidenziare l importante ruolo che la combustione della legna per il riscaldamento in ambito domestico svolge sul problema dell inquinamento da polveri in atmosfera in Lombardia. Secondo stime dell inventario regionale per l anno 2005 questa fonte contribuisce per il 27% delle emissioni totali di particolato dell intera Regione Lombardia e il 12% di quelle della Provincia di Milano. Sempre dall inventario INEMAR 2005 (Tab. 1.1) emerge come, su scala regionale, la combustione della legna contribuisca alle emissioni di PM10 primario in quantità confrontabile a quelle dovute ai motori dei veicoli diesel (6.303 t/anno dalla legna, t/anno dal gasolio per autotrazione compreso il trasporto fuori strada). In particolare, le emissioni di PM10 primario da legna nel comparto riscaldamento civile ammontano a t/anno, che corrispondono al 97% delle
2 emissioni da riscaldamento, fornendo però solo l 8,4% del calore complessivo prodotto in tale ambito. Infatti, la quantità di polvere emessa dagli impianti di riscaldamento civili a legna per unità di calore prodotto (fattori di emissione di PM10) possono essere anche volte superiori a quelle degli impianti a metano, fino a 50 volte superiori a quelli degli impianti a gasolio e fino a 10 volte superiori a quelli degli impianti ad olio combustibile. Tali fattori sono notevolmente variabili in funzione della tipologia di impianto (peggiorano passando dalla stufa a pellet, al camino chiuso e in fine al camino aperto) e delle modalità di conduzione della combustione. In particolare, picchi di emissione di PM si hanno nelle fasi transitorie di avvio e di carico dell impianto, oltre che di ravvivamento della fiamma dei tizzoni (Angelino et al., 2008). Tabella 1.1 Emissioni di PM10 in Lombardia per diversi combustibili con il dettaglio per il settore riscaldamento civile (INEMAR 2005) Combustibile Totali Settore: riscaldamento civile Emissioni PM10 Emissioni PM10 Consumi di combustibile Consumi energetici (t/anno) (t/anno) (t/anno) (TJ/anno) (%) Benzina 652 Carbone 17 Gasolio per diesel 6766 Gas di raffineria 125 Gasolio % GPL % Kerosene % Legna e similari % Metano % Olio combustibile % Un'altra indicazione sulla rilevanza della combustione di legna nelle emissioni di particolato atmosferico giunge dallo studio della composizione chimica di PM10 e PM2,5. Il levoglucosano (1,6-anidro-b-D-glucopiranosio) è uno zucchero presente nella frazione solida delle emissioni della combustione di biomasse che può essere utilizzato come tracciante specifico per questo tipo di combustibile (Simoneit et al., 1999). Sulla base delle determinazioni effettuate con il metodo messo a punto dalla U.O. 3 Università di Milano - Dipartimento di Chimica è stato stimato il contributo delle biomasse alle concentrazioni del PM misurato. I risultati di questo studio mostrano che a Milano nei mesi invernali il % del carbonio organico (OC) e il 18-23% del carbonio elementare (EC) del PM10 derivano dalla combustione di biomasse. Queste percentuali salgono a 38-53% per l OC e 16-45% per l EC del PM10 nella città alpina di Sondrio (Piazzalunga et al., 2008) Negli studi sulla qualità dell aria il potassio (K), in particolare la frazione solubile, è utilizzato come un tracciante per le emissioni della combustione di biomasse. Tuttavia alcune ricerche hanno riscontrato che il fattore di emissione di questo elemento varia con la temperatura della fiamma
3 (Khalil e Rasmussen, 2003). Inoltre l assorbimento del K dal suolo ad opera delle radici è variabile e può a sua volta influenzare le emissioni di PM durante la combustione delle biomasse. 2. Metodologia Nel presente studio vengono analizzate le concentrazioni di K elementare ricavate nel corso del progetto Parfil in diversi siti di campionamento localizzati sul territorio della Regione Lombardia allo scopo di verificare la fattibilità di utilizzare questo composto come marker per valutare il contributo della combustione di biomasse alle concentrazioni di particolato atmosferico. Il periodo di campionamento copre l intervallo tra il 1 gennaio 2004 e il 30 giugno Tuttavia il periodo effettivo varia tra le diverse postazioni. La raccolta dei campioni per le analisi di potassio è stata condotta seguendo un calendario prestabilito per tutte le postazioni del progetto Parfil che prevedeva un campionamento settimanale ogni sei settimane. Per questo studio sono state selezionate 11 postazioni per la misura del PM10 e 9 postazioni per la misura del PM2,5, tenendo conto della completezza dei dati e dell omogeneità della copertura temporale. In totale sono stati elaborati i dati di 1678 campioni giornalieri di PM10 e 767 campioni di PM2,5. La massa del articolato è stata determinata da ARPA Lombardia per gravimetria. Le analisi di K sono state condotte da ARPA Lombardia utilizzando diverse tecniche analitiche: fluorescenza a raggi X a dispersione di energia (ED-XRF), spettrofotometria di emissione al plasma ottico (ICP- OES) e assorbimento atomico (AA). Le determinazioni di Levoglucosano utilizzate in questo studio sono state effettuate dalla U.O.3 (Università di Milano, Istituto di Fisica Generale e Applicata (IFGA) e Dipartimento di Chimica Inorganica Metallorganica e Analitica (CIMA). La tecnica utilizzata è stata la cromatografia ionica con rivelatore a corrente amperometrica pulsata (HPAEC-PAD). In totale sono disponibili determinazioni di levoglucosano in180 campioni. Per maggiori dettagli sulle tecniche analitiche si rimanda alla relazione della citata. U.O.
4 3. Risultati In tabella sono riportate le concentrazioni medie di K nel PM10 nelle diverse postazioni di misura del Progetto Parfil selezionate per questo studio. Come si può apprezzare la tipologia dei siti copre le diverse situazioni che si presentano sul territorio regionale. Rientrano in questo studio siti di fondo urbano nelle diverse fasce latitudinali e altitudinali (pianura, zona metropolitana, fascia prealpina e alpina). Tra i siti studiati è compresa una postazione nel parco di Monza che per le sue caratteristiche potrebbe classificarsi come rurale anche se inserita in un contesto urbanizzato. Infine viene considerato il sito remoto in quota di San Colombano quale indicatore dei valori di fondo remoto. Le concentrazioni medie di K nel PM10 nel periodo oscillano tra 0,06 µg/m 3 nel sito remoto e 0,69 µg/m 3 nel sito di fondo urbano alpino (Tabella 3.1). Nel resto delle aree urbane le medie si collocano tra 0,36 µg/m 3 (Varese) e 0,58 µg/m 3 (Milano-Messina). Tabella 3.1 Sintesi statistica delle concentrazioni di K nel PM10 nelle postazioni di misura del Progetto Parfil nel periodo Sito tipo di stazione n. dati media dev std media invernale media estiva unità di misura (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) Alpe S.Colombano remota 84 0,06 0,06 0,05 0,06 Cantù fondo urbano 199 0,46 0,29 0,58 0,35 Como fondo urbano 215 0,46 0,28 0,57 0,39 Cremona fondo urbano pianura 381 0,52 0,30 0,69 0,40 Lodi fondo urbano pianura 71 0,52 0,33 0,68 0,37 MI-Messina fondo urbano 101 0,58 0,41 0,68 0,50 MI-P.Sempione fondo urbano 124 0,36 0,19 0,52 0,31 MI-Pascal fondo urbano 151 0,45 0,29 0,54 0,40 Monza-Parco fondo rurale 170 0,46 0,25 0,60 0,32 Sondrio fondo urbano valle 98 0,69 0,69 1,22 0,29 Varese fondo urbano 84 0,35 0,22 0,41 0,30 Nella tabella 3.2 sono riportate le concentrazioni di K nel PM2,5 nel periodo le quali oscillano tra un minimo di 0,03 µg/m 3 nel sito remoto fino a 0,54 µg/m 3 nel sito urbano metropolitano di Milano-Messina. Le concentrazioni medie per le altre postazioni si collocano tra 0,15 µg/m 3 e 0,30 µg/m 3. Il rapporto tra le concentrazioni di K nel PM2,5 e nel PM10 (K PM2,5 /K PM10 ) presenta un valore medio di 0,53. Il valore minimo del rapporto K PM2,5 /K PM10, pari a 0,38 è stato osservato a Milano-Pascal mentre il valore più elevato, pari a 0,63, è stato quello della postazione di Cantù.
5 Tabella 3.2 Sintesi statistica delle concentrazioni di K nel PM2,5 nelle postazioni di misura del Progetto Parfil Sito tipo di stazione n. dati media dev std media invernale media estiva unità di misura (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) (µg/m 3 ) Abbadia C. (LO) rurale 35 0,24 0,21 0,39 0,09 Alpe S.Colombano remota 95 0,03 0,02 0,03 0,03 Bosco Fontana (MN) fondo rurale 73 0,15 0,08-0,15 Cantù fondo urbano 156 0,29 0,23 0,42 0,14 Cremona fondo urbano pianura 77 0,28 0,22 0,40 0,14 Mantova fondo urbano pianura 48 0,15 0,08-0,15 MI-Messina fondo urbano 76 0,54 0,34 0,65 0,39 MI-Pascal fondo urbano 116 0,17 0,16 0,28 0,10 Varese fondo urbano 91 0,17 0,11 0,22 0,09 L andamento temporale per l intero periodo di campionamento per il PM10 e per il PM2,5 è riportato nelle figure 3.1 e 3.2. Il trend temporale delle concentrazioni in tutte le postazioni presenta una marcata stagionalità con valori invernali superiori a quelli estivi. Le concentrazioni più elevate si registrano nei due mesi più freddi dell anno: gennaio e dicembre. Lo stesso andamento si osserva sia nelle concentrazioni di PM2,5. Entrando più nel dettaglio dei siti considerati si osserva che non ci sono variazioni significative nelle concentrazioni di K nel PM10 tra estate e inverno nel sito remoto (il rapporto è 0,9). D altra parte, i valori medi della maggior parte delle postazioni analizzate risultano essere tra 1,3 e 1,9 volte superiori in inverno rispetto all estate. Fa eccezione il sito di Sondrio (fondovalle alpino) dove le concentrazioni invernali di questo elemento risultano essere 4 volte superiori rispetto a quelle estive. Per il PM2,5 la variazione stagionale nella concentrazione di K risulta più marcata rispetto a quella osservata nel PM10 per i diversi siti urbani considerati (esclusa l area alpina). I valori invernali sono in media tra 1,7 e 3,0 volte superiori rispetto a quelli estivi. Diverso comportamento è stato registrato nel sito remoto nel quale, come già segnalato per il PM10, non si registrano variazioni di rilievo tra estate e inverno.
6 Andamento temporale delle concentrazioni di K nel PM10 in 11 postazioni di misura del progetto Parfil (µg/m 3 ) Alpe S.Colombano Cantù Como Cremona Lodi MI-Messina MI-P.Sempione suolo MI-Pascal Monza-Parco Sondrio Varese µg/m 3 01/01/ /01/ /03/ /03/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /03/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /03/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /03/ /04/ /05/ /06/2007
7 Andamento temporale delle concentrazioni di K nel PM2,5 in 9 postazioni di misura del progetto Parfil (µg/m 3 ) Abbadia C. (LO) Alpe S.Colombano Bosco Fontana (MN) Cantù Cremona Mantova MI-Messina MI-Pascal Varese µg/m 3 01/01/04 31/01/04 01/03/04 31/03/04 30/04/04 30/05/04 29/06/04 29/07/04 28/08/04 27/09/04 27/10/04 26/11/04 26/12/04 25/01/05 24/02/05 26/03/05 25/04/05 25/05/05 24/06/05 24/07/05 23/08/05 22/09/05 22/10/05 21/11/05 21/12/05 20/01/06 19/02/06 21/03/06 20/04/06 20/05/06 19/06/06 19/07/06 18/08/06 17/09/06 17/10/06 16/11/06 16/12/06 15/01/07 14/02/07 16/03/07 15/04/07 15/05/07 14/06/07
8 Le concentrazioni di K in percentuale rispetto alla massa del particolato è riportata nelle figure 3.3 e 3.4. Si osserva che il contributo del K alla massa del PM10 nella maggior parte delle postazioni si colloca intorno all 1%. I valori più modesti sono quelli registrati nella postazione remota di San Colombano (0,7%) mentre quelli più elevati sono quelli di Sondrio (1,6%) seguiti da quelli di Cantù e Varese (1,1 %-1,2%). Nel PM2,5 il contributo del K alla massa totale oscilla tra 0,1% e 1,2%. Probabilmente i valori bassi di Cremona e MI-Messina risentono della forte escursione nelle percentuali tra inverno ed estate come si riflette dalla differenza tra la media e la mediana. L andamento stagionale del contenuto percentuale di K nella massa del particolato è diverso rispetto alla concentrazione di questo elemento rispetto al volume d aria aspirato (espressa in µg/m 3 ). Soltanto nel sito urbano di Sondrio le percentuali di K nel PM10 sono quasi il doppio rispetto a quelle estive mentre negli altri siti i valori non presentano variazioni significative tra estate e inverno. Al contrario se si considerano le percentuali di K nel PM2,5 i valori invernali sono nella maggior parte dei casi superiori a quelli estivi con un rapporto che oscilla tra 1,3 e 12,3. Questo risultato indica che il contenuto di K del particolato atmosferico varia nelle diverse frazioni dimensionali e che la componente che deriva dal riscaldamento (quella che presenta maggiore stagionalità estate-inverno) è legata alla frazione più fine. Figura 3.3 Concentrazione di K espressa come percentuale del PM percentuale minimo 25 P mediana 75 P massimo Alpe S.Colombano Cantù Como Cremona Lodi MI-Messina MI-P.Sempione suolo MI-Pascal Monza-Parco Sondrio Varese
9 Figura 3.4 Concentrazione di K espressa come percentuale del PM2, percentuale 4 3 minimo 25 P mediana 75 P massimo Alpe S.Colombano Cantù Cremona MI-Messina MI-Pascal Varese Nelle tabelle sono riportati i coefficienti di correlazione di Pearson tra le concentrazioni relative giornaliere di K nel PM10 e nel PM2,5 nelle diverse postazioni del Progetto Parfil. Si osserva che in generale la correlazione tra i siti risulta relativamente debole. Per quanto riguarda il PM10, i siti meglio correlati sono, come prevedibile, i due che si collocano all interno della città di Milano (via Pascal e Parco Sempione). Il sito di Mi-Sempione è anche correlato con i siti di Cantù e Cremona. Quest ultimo a sua volta è correlato con i siti di Lodi e Mi- Pascal. Il sito di Monza, d altra parte è correlato con quello di Varese. Sulla base di queste considerazioni si possono riscontrare tre raggruppamenti di siti: uno che include i siti della fascia centrale e meridionale della regione più il sito di Cantù; un secondo raggruppamento meno compatto includerebbe alcuni siti della fascia centro-nord, mentre i siti che non trovano correlazioni con gli altri sono quelli della fascia alpina e il sito di Como. Nel PM2,5, vista la minore copertura temporale è stato possibile confrontare soltanto 6 dei 9 siti studiati. In questo caso le correlazioni sono ancora più deboli di quelle osservate nel PM10 ad eccezione di Cremona e Cantù che presentano una correlazione significativa.
10 Tabella 3.3 Correlazione tra le concentrazioni di K in percentuale del PM10 nei siti del progetto Parfil* S.Colombano Cantù Como Cremona Lodi MI-Messina MI-P.Sempione MI-Pascal Monza-Parco Sondrio Varese S.Colombano n.d Cantù Como Cremona Lodi n.d MI-Messina n.d n.d n.d. n.d. n.d. n.d MI-P.Sempione n.d MI-Pascal n.d Monza-Parco n.d Sondrio n.d Varese Tabella 3.4 Correlazione tra le concentrazioni di K in percentuale del PM2,5 nei siti del progetto Parfil* S.Colombano Cantù Cremona MI- Messina MI- Pascal Varese S.Colombano n.d Cantù Cremona n.d MI-Messina n.d n.d n.d MI-Pascal n.d Varese * n.d. indica che non esistono sufficienti dati in parallelo nelle due stazioni considerate per calcolo del coefficiente di correlazione
11 Figura 3.5 Dendogramma Dendrogramma delle delle concentrazioni concentrazioni relative relative degli degli elementi elementi e delle delle concentrazioni di massa delle varie concentrazioni classi dimensionali. massa Sondrio delle varie Febbraio classi 2007 dimensionali Sondrio - febbraio Indice di similarità R (#) Mg Pb V Al Fe Ba Si 2.0 Ca Cu 2.5 Mn Ni 1.6 Ti K Zn Cr Cl S Br Elementi e classi dimensionali (estremo inferiore - µm) Figura 3.6 Fotografia al SEM del particolato emesso da un impianto domestico di combustione di biomasse (foto ARPA Lombardia).
12 Allo scopo di identificare la frazione dimensionale alla quale può essere associata la presenza di K è stata eseguita un analisi a cluster su una serie di campioni per le quali erano disponibili informazioni sulla distribuzione dimensionale ottenuta tramite l utilizzo di un contatore di particelle. In questi campioni, raccolti in una postazione nella quale il contributo delle emissioni di biomassa al PM è significativo, si osserva che questo elemento è associato alla frazione dimensionale tra 0,25 e 0.28 µm (Figura 3.6). Queste indicazioni vengono confermate dall analisi al SEM di un campione di particolato emesso da un impianto domestico per la combustione delle biomasse nel quale è stato riscontrato un contenuto di K pari al 30% della massa del particolato. Come si osserva nella fotografia della figura 3.7 il particolato appare omogeneo e di dimensioni submicrometriche. Le concentrazioni percentuali di Levoglucosano nel PM10 con una buona copertura temporale sono disponibili per 4 dei siti studiati. Le postazioni considerate rappresentano le diverse aree geografiche della regione includendo l area metropolitana, la pianura nella parte meridionale, la zona subalpina e quella alpina. Come per il K i valori più elevati sono quelli misurati nella postazione alpina di fondovalle (Figura 3.7). I valori nella postazione subalpina non differiscono molto da quelli osservati nella postazione urbana metropolitana mentre nella pianura meridionale le concentrazioni appaiono più modeste. I valori invernali di Levoglucosano sono in media 3-4 volte superiori a quelli estivi ad eccezione del sito di MI-Pascal nel quale il rapporto sale a 10. Il diagramma XY (scatter plot) delle percentuali di K e di levoglucosano nel PM10 riportato in figura 3.8 mette in evidenza l esistenza di una correlazione tra questi due componenti nelle postazioni analizzate. I parametri della retta di regressione risultano in un coefficiente angolare pari a 0,6 e un R 2 pari a 0,63. Il sito metropolitano si discosta dal trend indicato dagli altri tre siti indicando che le percentuali i di K in questa postazione sono minori rispetto a quelle attese in base al contenuto di levoglucosano. Se si esclude il sito MI-Pascal il coefficiente angolare non subisce modificazioni ma il R 2 diventa E opportuno sottolineare che la relazione tra K e levoglucosano che scaturisce da questa elaborazione deve essere considerata indicativa in quanto, per motivazioni legate alle tecniche analitiche, le determinazioni chimiche di K e di levoglucosano non sono state eseguite sugli stessi campioni.
13 Figura 3.7 Concentrazione di Levoglucosano espressa come percentuale del PM percentuale minimo 25 P mediana 75 P massimo Cantù Lodi MI-Pascal Sondrio Figura 3.8 Diagramma XY delle percentuali di K e di Levoglucosano nel PM10 1,8 1,6 1,4 y = 0,607x + 0,7501 R 2 = 0,9679 Cantù Sondrio 1,2 K (%) 1 0,8 0,6 0,4 Lodi y = 0,6131x + 0,6637 R 2 = 0,6265 MI-Pascal 0, ,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 levoglucosano (%) Linea continua: retta di regression per i 4 siti; linea tratteggiata: retta di regressione senza MI-Pascal
14 Conclusioni Variazioni stagionali delle concentrazioni di K nel particolato atmosferico si osservano in tutte le postazioni, ad eccezione di quella remota, e sono più marcate nel PM2,5 rispetto al PM10. Tuttavia se si considera il contributo percentuale del K alla massa totale del particolato si osserva che nel PM10, ad eccezione del sito di Sondrio, non ci sono differenze significative tra estate inverno,mentre nel PM2,5 le concentrazioni invernali sono superiori a quelle invernali nella maggior parte dei siti. Questo risultato indica che esiste un contributo di K nella frazione coarse del PM10 (PM10-PM2,5) che non ha una componente stagionale, come ci si potrebbe attendere per la combustione di biomasse. Mentre il contenuto di K del PM2,5, che presenta una maggiore stagionalità, potrebbe essere maggiormente correlato alla combustione di biomasse. L associazione tra K elementare e le frazioni dimensionali sub-micrometriche del particolato atmosferico viene confermata dall analisi incrociata della composizione chimica, delle classi dimensionali e delle immagini al SEM su campioni ambientali e campionamenti alla sorgente. Il K elementare nel PM10 risulta correlato al levoglucosano a conferma del ruolo della combustione di biomasse nelle emissioni di questo elemento. Tuttavia visto che esistono variazioni di rilievo tra il sito metropolitano e gli altri siti e considerato che il numero di siti per i quali sono disponibili set completi dei due parametri è limitato la regressione presentata in questo studio non può considerarsi esaustiva e richiede ulteriore approfondimenti. Sulla base di quanto esposto in precedenza si ritiene che una strategia per la valutazione del contributo delle biomasse al particolato atmosferico debba considerare entrambi i marker. In particolare, per ricavare una funzione che descriva il rapporto tra K e levoglucosano sarebbe opportuno mettere a confronto la percentuale di K elementare nella frazione dimensionale più fine del particolato con il levoglucosano in un maggiore numero di siti, effettuando le analisi sugli stessi campioni. Da questo punto di vista il PM2,5 appare più adatto rispetto del PM10. Ciononostante, se si considera che il minimo della distribuzione dimensionale tra la moda coarse e la moda di accumulazione si trova intorno 1 micron (Relazione UO 1 Gruppo speciazione chimica - figura 3.2 pagina 22) sarebbe ancora più appropriato l utilizzo della concentrazione di K in percentuale nel PM1. Dal punto di vista della distribuzione geografica, le aree che presentano le maggiori concentrazioni percentuali di K (> 1%) nel particolato sono Sondrio, Cantù e Varese. Le postazioni urbane delle zone centro-meridionale della regione presentano valori omogenei che si attestano intorno all 1%. Nel sito remoto sono state osservate poche variazioni inverno-estate quindi si potrebbe ritenere che il contributo della combustione di biomasse al particolato atmosferico non interessa
15 direttamente questo sito in modo rilevante in quanto durante l inverno il sito rimane al di sopra dello strato rimescolato mentre in estate, ad eccezione degli incendi o altri eventi puntuali, le sorgenti di particolato da combustione di biomasse non hanno un influenza predominante.
16 Bibliografia Angelino E., Bertagna S., Caserini S., Giudici A., Hugony F., Marengo S., Mascherpa A., and Migliavacca G., Experimental investigations of the influence of transitory phases on small-scale wood combustion emissions. Chemical Engineering Transactions, 16, Khalil, M.A.K., Rasmussen, R.A., Tracers of wood smoke. Atmospheric Environment 37, Piazzalunga A., Fermo P., Leonia M.C., Vecchi R., Valli G., Di Toro M., De Gregorio M.A., and Marengo S.,2006. Levoglucosan: a marker for biomass burning in atmospheric particulate matter. PM2006 Firenze, Settembre Piazzalunga A., P. Fermo, R. Vecchi, G. Valli, C. Belis, O. Cazzuli Wood combustion contribution to PM: results of three winter campaigns ( ) in Lombardy (Italy). Proceedings of the European Aerosol Conference. Salonicco Agosto Simoneit B.R.T., J. J. Schauer, C. G. Nolte, D. R. Oros, V. O. Eliasa M. P. Fraser, W. F. Rogge and G. R. Cass Levoglucosan, a tracer for cellulose in biomass burning and atmospheric particles Atmospheric Environment 33,
17 ALLEGATO 1 Analisi di IPA sui campioni di particolato relativo alla combustione della legna in stufe e camini Nel presente allegato si illustrano i valori di IPA misurati alle emissioni di impianti di combustione di biomasse per il riscaldamento domestico. Sono stati raccolti 10 campioni di particolato emesso da due impianti: un caminetto alimentato a legna e una stufa alimentata a pellets. Allo scopo di ottenere informazioni il più possibile aderenti alle emissioni effettive di questa tipologia di impianti i campionamenti sono stati effettuati nelle condizioni reali di utilizzo in apparecchiature collocate ed utilizzate in abitazioni e non in apparecchiature da laboratorio. I fumi sono stati campionati all esterno della canna fumaria per consentire la diluizione con l aria ambiente e raffreddati a temperatura ambiente prima del campionamento. Gli IPA sono stati determinati da ARPA Lombardia utilizzando la tecnica HPLC con rivelatore a fluorescenza. Visto che lo scopo del campionamento è ottenere un profilo delle sorgenti i valori di IPA vengono espressi ppm rispetto alla massa totale del particolato emesso. Nella figura sottostante sono riportate le concentrazioni di 6 IPA, tra quelli presenti prevalentemente nella fase solida. I valori registrati nel caminetto sono superiori di un ordine di grandezza rispetto a quelle della stufa a pellets. Le differenze più marcate si osservano nel benzo(b)fluorantene e nel dibenzo(ah)antracene nelle quali il rapporto è circa 40:1, oltre che nel benzo(a)pirene per il quale è fissato un valore obiettivo di qualità dell aria. L unico composto per il quale non si osservano differenze significative è il benzo(ghi)perilene. Vista la grande variabilità di questo tipo i sorgente e il limitato numero di campioni disponibili al momento, questi risultati vengono considerati come un primo approccio nella caratterizzazione delle emissioni da combustione di biomasse che richiederà ulteriori approfondimenti.
18 IPA/ PM (ppm) caminetto stufa a pellets benzo(b)fluorantene benzo(k)fluorantene benzo(a)pirene dibenzo(ah)antracene benzo(ghi)perilene indeno(123cd)pirene
PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO
VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni
DettagliValutazioni e analisi di microinquinanti
Valutazioni e analisi di microinquinanti LA RETE DI MONITORAGGIO CON STAZIONI FISSE SUL TERRITORIO REGIONALE 25 STAZIONI FISSE suddivise in 14 URBANE 9 INDUSTRIALI 2 RURALI ~ 150 parametri misurati Superamenti
DettagliLa combustione domestica delle biomasse legnose e qualità dell aria
La combustione domestica delle biomasse legnose e qualità dell aria Guido Lanzani Dirigente U.O. Qualità dell aria - ARPA Lombardia Sommario I dati dall inventario delle emissioni Le evidenze sperimentali
DettagliCinzia Perrino. Composizione chimica del particolato atmosferico in aree industriali
Cinzia Perrino Composizione chimica del particolato atmosferico in aree industriali CONSIGLIO NAZIONALE delle RICERCHE ISTITUTO sull INQUINAMENTO ATMOSFERICO Area della Ricerca RM1 Montelibretti (Roma)
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliLa qualità dell aria in Lombardia situazione e prospettive
La qualità dell aria in Lombardia situazione e prospettive Responsabile U.O. Qualità dell Aria Settore Monitoraggi Ambientali g.lanzani@arpalombardia.it Brescia 2 novembre 204 Confronto con la normativa
DettagliCampagna di rilevamento della qualità dell'aria
Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia Campagna di rilevamento della qualità dell'aria Castelnovo nè Monti A cura del Servizio Sistemi Ambientali Unità Monitoraggio e Valutazione
DettagliCaratterizzazione morfologica e chimica di polveri fini in alcune realtà umbre
Caratterizzazione morfologica e chimica di polveri fini in alcune realtà umbre Progetto Ottobre 2007 1 Pag / indice 03 / INTRODUZIONE 03 / OBIETTIVI DEL PROGETTO 04 / PROGRAMMA ATTIVITÀ Gruppo di Lavoro
DettagliAppendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi
Appendice III (articolo 5, comma 1 e art. 22 commi 5 e 7) Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi 1. Tecniche di modellizzazione 1.1 Introduzione. In generale,
Dettagli6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000
pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliTAVOLO ISTITUZIONALE ARIA. 12 gennaio 2016
TAVOLO ISTITUZIONALE ARIA 12 gennaio 2016 LA QUALITA DELL ARIA CONFRONTI TREND PM10 (dati ARPA) 2 LA QUALITA DELL ARIA CONFRONTI TREND PM10 (dati ARPA) 3 LA QUALITA DELL ARIA CONFRONTI TREND PM10 (dati
DettagliIl parco veicolare di Bologna al 31.12.2014
Il parco veicolare di Bologna al 31.12.214 Settembre 215 Capo Area Programmazione Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente U.I. Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura
DettagliIl parco veicolare di Bologna al 31.12.2012. Ottobre 2013
Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012 Ottobre 2013 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di Marisa Corazza Nel 2012 parco
DettagliARPA Valle d Aosta Sezione ARIA ed ENERGIA Ing. Giordano Pession Ing. Ivan Tombolato. RIGENERGIA12, Aosta 26 maggio 2012 ARPA VdA
ARPA Valle d Aosta Sezione ARIA ed ENERGIA Ing. Giordano Pession Ing. Ivan Tombolato Uniformare gli strumenti e i sistemi di monitoraggio della qualità dell aria. Potenziare le misure di tutela (es. Piani
DettagliIl parco veicolare di Bologna al 31.12.2013
Il parco veicolare di Bologna al 31.12.213 Ottobre 214 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di: Marisa Corazza 1 Nel 213 parco
DettagliPROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC)
laborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 213 3 - L ONIZIONI MTOROLOGIH NL TRRITORIO LL PROVINI I RVNN (on la collaborazione di RP - SIM) 3.1 - Gli indicatori meteorologici
DettagliPer lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.
1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia
DettagliConfronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo
DettagliMisure di polveri su caldaia a legna ad uso domestico
PM2008 3 Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico Bari, 6-8 Ottobre 2008 Misure di polveri su caldaia a legna ad uso domestico G. Antonacci(1), A. Cemin(1), D. Antolini(2), M. Ragazzi(2), I. Todeschini(1),
DettagliIl presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:
Energia Energia Premessa Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Richiesta di energia primaria Consumi energetici per
DettagliMetodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili.
REGIONE PIEMONTE BU12 20/03/2014 Codice DB1013 D.D. 12 marzo 2014, n. 52 Metodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili. Con D.C.R.
DettagliValutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464)
Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464) Palmanova 10/06/2013 Introduzione La stima degli impatti locali delle strade nella città di Palmanova è stata effettuata
DettagliValutazione sperimentale delle emissioni di nanopolveri (Dp<0,05 µm) da impianti di riscaldamento domestico. Michele Giugliano
Valutazione sperimentale delle emissioni di nanopolveri (Dp
DettagliALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.
ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite
DettagliCOMUNE DI MOLFETTA NUOVO PORTO COMMERCIALE - MONITORAGGIO TRASPORTO SOLIDO CON IMPIEGO DI SONDA MULTIPARAMETRICA E CORRENTOMETRO
Università degli Studi di Napoli Parthenope COMUNE DI MOLFETTA NUOVO PORTO COMMERCIALE - MONITORAGGIO TRASPORTO SOLIDO CON IMPIEGO DI SONDA MULTIPARAMETRICA E CORRENTOMETRO Relazione Preliminare n.2/2013
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliVARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10. 5.1 Introduzione
VARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10 5.1 Introduzione Tra gli interventi finanziati dalla Regione Emilia Romagna per il 2004, ai fini della messa a punto di strumenti conoscitivi utili per
DettagliRisultati della caratterizzazione dei fumi
Progetto Produzione di energia e sostanza organica dai sottoprodotti del vigneto Risultati della caratterizzazione dei fumi Paolo Giandon ARPAV Dipartimento Provinciale di Treviso Biella, 24 settembre
DettagliIL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.
IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale
DettagliCOMUNE DI MOLFETTA NUOVO PORTO COMMERCIALE - MONITORAGGIO TRASPORTO SOLIDO CON IMPIEGO DI SONDA MULTIPARAMETRICA E CORRENTOMETRO
Università degli Studi di Napoli Parthenope COMUNE DI MOLFETTA NUOVO PORTO COMMERCIALE - MONITORAGGIO TRASPORTO SOLIDO CON IMPIEGO DI SONDA MULTIPARAMETRICA E CORRENTOMETRO Relazione Preliminare n.1/2013
Dettaglivosges di Moreno Beggio
vosges di Moreno Beggio tel. 0444-387119 r.a. Divisione catalizzatori magnetici telefax 0444-264228 Via Roma, 133 mail : commerciale@vosges-italia.it 36040 - TORRI DI QUARTESOLO - (VI) http://www.vosges-italia.it
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliSOMMARIO 2 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO 4 3 STIMA DEL CONSUMO ENERGETICO 6. 3.1 Definizione del consumo energetico specifico 6
SOMMARIO 1 PREMESSA 3 2 GLI SCENARI DI RIFERIMENTO 4 3 STIMA DEL CONSUMO ENERGETICO 6 3.1 Definizione del consumo energetico specifico 6 3.2 Gli esiti delle valutazioni 10 4 CONCLUSIONI 12 2 di 13 1 PREMESSA
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
DettagliDEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA
DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliAGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Arcari Claudio e Mariacristina Mazzari Piacenza 6 maggio 2011 1 CURVA DOSE-EFFETTO
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliConferenza Regionale Amianto 2007
Conferenza Regionale Amianto 2007 Monitoraggio ambientale delle fibre di amianto aerodisperse normate e ultrafini in attuazione del punto 3 del PRAL Anno 2007 1 INDICE 1. SCOPO 2. IL MONITORAGGIO AMBIENTALE
Dettaglimitigazione effetti climatici e assorbimento del carbonio
Analisi, misure ed elaborazioni riguardanti il contenuto di carbonio nei suoli del Piemonte sono eseguiti dall IPLA da circa 10 anni. Il lavoro è realizzato attraverso l elaborazione dei dati provenienti
Dettagli4.6 IL BIOSSIDO DI CARBONIO
4.6 IL BIOSSIDO DI CARBONIO Il biossido di carbonio antropogenico deriva principalmente dalla combustione di fonti energetiche di origine fossile (petrolio e derivati, naturale, carbone). La quantità di
DettagliConfronto tra i fattori di emissione utilizzati in Copert, Artemis e Progress e delle relative stime di emissioni da flotte circolanti in area urbana
XV Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE ENEA Roma, 29 aprile 2010 Confronto tra i fattori di emissione utilizzati in Copert, Artemis e Progress e delle relative stime di emissioni da flotte
DettagliBenchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna
Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato
DettagliIl bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo
Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le
DettagliIL SISTEMA DI PREVISIONE DEL DISAGIO BIOCLIMATICO IN EMILIA-ROMAGNA
IL SISTEMA DI PREVISIONE DEL DISAGIO BIOCLIMATICO IN EMILIA-ROMAGNA Studio del fenomeno dell isola di calore Area urbana di Bologna Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna IL
DettagliINDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011
INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 Il presente rapporto riporta i principali risultati dell indagine sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, svolta dall Associazione fra
DettagliFonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia
IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono
DettagliVALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE
La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune
DettagliManuale d uso dello strumento di calcolo per il computo emissivo. Stima emissioni dell impianto
Manuale d uso dello strumento di calcolo per il computo emissivo In adempimento alla delibera dell Assemblea legislativa regionale n. 51 del 26 luglio 2011 è stato predisposto un servizio on-line per il
DettagliCOMUNE DI MONTESPERTOLI
OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti
DettagliInquinamento atmosferico Limiti d emissione Tecniche di depurazione dei fumi Prospettive future
Aspetti Ambientali Combustione del legno e inquinamento atmosferico Inquinamento atmosferico Limiti d emissione Tecniche di depurazione dei fumi Prospettive future Luca Colombo, ufficio protezione aria,
DettagliDichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale
Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera
DettagliMonitoraggio di PM2.5 e PM1 in prossimità del termovalorizzatore RSU di Bologna
Monitoraggio di PM2.5 e PM1 in prossimità del termovalorizzatore RSU di Bologna Mauro Rossi Responsabile Campagne di Monitoraggio del Progetto Moniter ARPA Emilia-Romagna Progetto Moniter 2007-2011 ORGANIZZAZIONE
DettagliI quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti
I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato
DettagliAbbiamo costruito il grafico delle sst in funzione del tempo (dal 1880 al 1995).
ANALISI DI UNA SERIE TEMPORALE Analisi statistica elementare Abbiamo costruito il grafico delle sst in funzione del tempo (dal 1880 al 1995). Si puo' osservare una media di circa 26 C e una deviazione
DettagliComune di Piacenza Settore Territorio Servizio Ambiente e Viabilità. Rapporto sulla qualità dell aria della città di Piacenza 2003-2004
Rapporto sulla qualità dell aria della città di Piacenza 23-24 Comune di Piacenza Quadro evolutivo PTS NO 2 CO O 3 Giordani, Giordani, Stazioni considerate Passeggio, Medaglie d Oro, Medaglie d Oro, Roma
DettagliMercato dei Titoli di Efficienza Energetica
Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2013 Pubblicato in data 30 gennaio 2014 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...
DettagliDocumento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici
Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative
DettagliIn tabella 2 si riportano alcuni parametri statistici del campo elettrico (E) misurato, suddivisi per anno. Valore del Campo Elettrico E (V/m)
Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo: 2003 2008 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: Hotel Londra
Dettagli1.2 Emissioni climalteranti
1.2 Emissioni climalteranti In tema di cambiamenti climatici il PRAA stabiliva l impegno a ridurre, nel periodo 2008-2012, le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai valori del 1990, facendo proprio
DettagliL orizzonte temporale nei prospetti semplificati dei fondi aperti. Nota di studio. Ufficio Studi
L orizzonte temporale nei prospetti semplificati dei fondi aperti Nota di studio Ufficio Studi Gennaio 2012 1 1] Premessa Nel corso del 2010 uno degli obiettivi del Gruppo di Lavoro Rischio e Classificazione
DettagliNuovi limiti di qualità dell aria
Nuovi limiti di qualità dell aria DEA - Dipartimento di Energia e Ambiente - CISM http://www.cism.it/departments/energy-and-environment/ Premessa Le emissioni inquinanti si traducono in concentrazioni
Dettagli1. Scopo dell esperienza.
1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura
DettagliInformazioni Statistiche N 3/2009
Città di Palermo Ufficio Statistica Veicoli circolanti e immatricolati a Palermo nel 2008 Girolamo D Anneo Informazioni Statistiche N 3/2009 AGOSTO 2009 Sindaco: Assessore alle Società ed Enti controllati
DettagliCOMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)
COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti
DettagliAMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE TAVOLO ISTITUZIONALE ARIA
TAVOLO ISTITUZIONALE ARIA 17 luglio 2014 Piano Regionale degli Interventi sulla qualità dell Aria (PRIA) Misure sulla mobilità Settori e misure del piano AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE TRASPORTI
DettagliLo scenario energetico in Italia
Lo scenario energetico in Italia Il Bilancio Energetico Nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l opportunità
DettagliGLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA Relazione attività 2010
GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA Relazione attività 2010 La presente relazione, a cura della Direzione Generale Sanità, costituisce il resoconto dei dati di attività relativamente all anno 2010
DettagliCaldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse
Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa
DettagliDisponibilità dati *** 2007 / 2010 C
EMISSIONI IN ATMOSFERA 2010 Emissioni in atmosfera Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (INEMAR Puglia 2010) Nome indicatore DPSIR Fonte dati Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera
DettagliUn analisi di dettaglio della qualità dell aria in provincia di Torino
Un analisi di dettaglio della qualità dell aria in provincia di Torino Antonella Pannocchia Arpa Piemonte La provincia di Torino nel contesto territoriale della pianura padana La provincia di Torino è
DettagliL Italia delle fonti rinnovabili
L Italia delle fonti rinnovabili Le fonti rinnovabili in Italia Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, pubblica periodicamente dati e statistiche sulle fonti rinnovabili utilizzate in Italia. L uscita
DettagliDESTRAFAN A LIGHT WIND ARIENTI PAOLO &C. made in Italy
DESTRAFAN ARIENTI PAOLO &C A LIGHT WIND serie HVLS elevati volumi d aria a basse velocità Un impianto di climatizzazione soprattutto in grandi aree, ma anche in stabilimenti più piccoli, può avere dei
DettagliSTUDIO DI SETTORE TG94U ATTIVITÀ 92.20.0 PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE E DI VIDEO DISTRIBUZIONI CINEMATOGRAFICHE E DI VIDEO ATTIVITÀ RADIOTELEVISIVE
STUDIO DI SETTORE TG94U ATTIVITÀ 92.11.0 PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE E DI VIDEO ATTIVITÀ 92.12.0 DISTRIBUZIONI CINEMATOGRAFICHE E DI VIDEO ATTIVITÀ 92.20.0 ATTIVITÀ RADIOTELEVISIVE Giugno 2007 PREMESSA
DettagliAttività di monitoraggio della qualità dell aria effettuato da ARPA FVG nel Comune di Cormons Gennaio Aprile 2014
Attività di monitoraggio della qualità dell aria effettuato da ARPA FVG nel Comune di Cormons Gennaio Aprile 2014 Cormons, 27 marzo 2015 La normativa sulla qualità dell ambiente Decreto legislativo. n.
DettagliMetodologia. 5 rapporto sull energia
2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto
DettagliCertificati di investimento e strategie di yield enchancement
Certificati di investimento e strategie di yield enchancement Isabella Liso Deutsche Bank Trading Online Expo 2014 Milano - Palazzo Mezzanotte - 24 ottobre 2014 1 INDICE Introduzione. Express Autocallable...
DettagliEFFICIENZA ENERGETICA E SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA
EFFICIENZA ENERGETICA E SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA La Green Know How Community Lombarda in azione Innovazione per gli impianti a biomassa e riduzione delle emissioni Gabriele Migliavacca INNOVHUB Stazioni
DettagliCONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ Strumenti normativi e formativi al servizio della sostenibilità
CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ Strumenti normativi e formativi al servizio della sostenibilità LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL ENERGIA ENERGIA Prof.Luigi Bruzzi Università di Bologna
DettagliANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL
ANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL IN PROVINCIA DI PERUGIA Ottobre 2013 ooo A cura dell Ufficio Prezzi Camera di Commercio di Perugia Indice Introduzione pag. 5 I prezzi del GPL nel I semestre 2013 - Sintesi
DettagliREGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio
REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.
DettagliReport trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza
Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato
DettagliReport trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza
l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle
DettagliDall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : 43.080 MW/anno
EMISSIONI DA RIDURRE Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : 43.080 MW/anno Questo dato ci ha consentito l individuazione delle emissioni totali
DettagliI dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Milano
I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Milano Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità stradale
DettagliDocumento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013
Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità
DettagliVALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1
VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi
DettagliReport Monitoraggio Traffico
2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Berlingo nel periodo da 26/06/2012 al 28/06/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo
DettagliLa quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di
DettagliEMISSIONI DA TRAFFICO E QUALITA DELL ARIA: ELEMENTI PER LA GESTIONE NELLA CITTA DI MILANO
EMISSIONI DA TRAFFICO E QUALITA DELL ARIA: ELEMENTI PER LA GESTIONE NELLA CITTA DI MILANO Hanno collaborato: dott.. Bruno Villavecchia dott.. Marco Bedogni per l Agenzia Mobilità e Ambiente s.r.l. prof..
DettagliRAPPORTO DI SOSTENIBILITA CONTRIBUTO DI AMBIENTE E RISPARMIO ENERGETICO DI ACEA LUCE
RAPPORTO DI SOSTENIBILITA CONTRIBUTO DI AMBIENTE E RISPARMIO ENERGETICO DI ACEA LUCE Non compromettere il futuro delle prossime generazioni cercando di soddisfare i bisogni del presente ; in quest ottica
DettagliProgetto: Nuovo collegamento ferroviario Torino Lione Cunicolo esplorativo La Maddalena
STRUTTURA COMPLESSA Dipartimento di Torino Sede di Torino Struttura Semplice Attività di produzione Progetto: Nuovo collegamento ferroviario Torino Lione Cunicolo esplorativo La Maddalena MONITORAGGIO
DettagliSCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI
MISURE DI RIDUZIONE DELL INQUINAMENTO ATMOSFERICO SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI Elementi di sintesi ARPA PIEMONTE DIPARTIMENTO TEMATICO SISTEMI PREVISIONALI - Struttura Semplice Qualità dell Aria
Dettaglidelle Partecipate e dei fornitori
... I pagamenti della Pubblica Amministrazione,......... L u g l i o 2 0 1 4 Debito PA: miglioramenti più contenuti nel primo trimestre... Sintesi dei risultati C ontinuano nei primi tre mesi del 2014
DettagliInterventi per la riduzione del traffico in città - Zona Anti Congestione del Traffico
Interventi per la riduzione del traffico in città - Zona Anti Congestione del Traffico 16 settembre 2011 1 STRUTTURA DEL TRAFFICO IN ACCESSO ALL AREA ECOPASS Ingressi nella ZTL Cerchia dei Bastioni Dati
DettagliALLEGATO D ANALISI STATISTICA DEI DATI METEOROLOGICI
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE U.O. Tutela dell aria ed agenti fisici PIANO PROVINCIALE DI TUTELA DELLA QUALITÀ DELL ARIA ALLEGATO D ANALISI STATISTICA
DettagliMercato dei Titoli di Efficienza Energetica
Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2015 Pubblicato in data 3 febbraio 2016 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...
DettagliUN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75% DELL OFFERTA DI UFFICI E OGGI DI BASSA QUALITÀ
Nasce l Osservatorio sull offerta di immobili a uso uffici 1 Rapporto CRESME- II semestre 2014 Monitorati oltre 4.500 annunci per vendita e affitto UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75%
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE VG39U ATTIVITÀ 68.31.00 ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE IMMOBILIARE Aprile 2010 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore UG39U Agenzie di mediazione immobiliare -
Dettagli