Le emissioni inquinanti in atmosfera dal settore agricolo. Rapporti Interni

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1 Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale Le emissioni inquinanti in atmosfera dal settore agricolo R.I. 14/06 Novembre _14.doc 1

2 Amministrazione Provinciale di Piacenza - Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale OPS - Osservatorio Provinciale sulla Sostenibilità dello Sviluppo via Garibaldi 50, Piacenza. tel. 0523/795369, ops@provincia.pc.it In copertina: foto da 06_14.doc 2

3 Le emissioni inquinanti in atmosfera dal settore agricolo. L. Benedusi R. I. n 14/06 Novembre Introduzione. Le emissioni inquinanti in atmosfera prodotte dal settore agricolo provengono sia dai terreni che dalle pratiche agricole e dalle colture, sia dalla attività zootecnica; gli inquinanti principali sono costituiti da composti gassosi nocivi alla salute umana, quali gli Ossidi di Azoto (NOx) e l Ammoniaca (NH3), e da importanti gas ad effetto serra quali il Metano (CH4) e il Protossido di Azoto (N2O). 2 Le emissioni dai terreni e dalle pratiche agricole. La maggior fonte europea di Ammoniaca (NH3) deriva dalla volatilizzazione dei liquami zootecnici; nell inventario delle emissioni CORINAIR94 stima un contributo di circa il 5% del totale dell Ammoniaca, valore probabilmente sottostimato alla luce delle valutazioni più recenti. L apporto di composti organici volatili, su scala europea (CORINAIR94), è pari a circa il 4,7% di cui il 4,3% è costituito da Metano. L emissione di Ammoniaca dipende soprattutto dal tipo di fertilizzante applicato, oltre che dal suolo (in particolare dal suo ph), dalle condizioni meteorologiche e dal momento di applicazione al terreno in relazione al livello di crescita della coltura. L emissione di Ammoniaca derivante dall uso di fertilizzanti è concentrata soprattutto nei giorni immediatamente successivi all applicazione, anche se in alcuni casi, ad esempio nel caso di applicazione di urea in condizioni secche, l emissione può protrarsi anche per più di un mese dopo l applicazione. Resta, infine, un contributo residuo, di fondo, anche durante la fase di crescita delle piante, basato su cicli diurni. Emissioni da altri contributi La stima dell emissione di Ammoniaca derivante dalla decomposizione della parte di raccolto che resta sul terreno è estremamente incerta e variabile. A seconda dell interpretazione dei risultati delle varie sperimentazioni condotte le emissioni derivanti dalla crescita vegetazionale e dalla decomposizione dell erba possono essere considerate come un emissione aggiuntiva oppure essere computate insieme all emissione dei suoli con un unico fattore di emissione. Temporalmente, l emissione derivante dalla crescita vegetazionale si svolge su cicli diurni. Nel suolo il Protossido di Azoto (N2O) si sviluppa soprattutto per effetto di due processi: nitrificazione (ossia ossidazione di ammonio NH4+ - a nitrato NO3-) e denitrificazione (ossia riduzione di nitrato alla forma gassosa: N2O e N2). La quantità di N2O prodotto è strettamente legata alla disponibilità di Azoto minerale nel suolo. Le emissioni massime sono state generalmente riscontrate nelle prime due o tre settimane di applicazione del fertilizzante azotato. L entità dell emissione dipende dalla quantità e dalla qualità del fertilizzante applicato al terreno, dal tipo di coltura, dalla temperatura e dall umidità del suolo. Tuttavia non è possibile individuare un fattore di emissione per le varie condizioni, per cui l IPCC (International Panel Climate Change)definisce un solo fattore di emissione per tutti i tipi di input di Azoto. Secondo la metodologia IPCC (IPCC/OECD 1997) l emissione di Protossido di Azoto puo essere calcolata come la somma di: 06_14.doc 3

4 emissione diretta del suolo, ammontante al 1,25% degli input di Azoto, intendendo come input di Azoto quelli provenienti da fertilizzanti, dalla fissazione biologica di Azoto e dai residui dei raccolti emissione diretta dalla coltivazione di suoli umidi emissione diretta dal suolo (2% degli input di Azoto) dall allevamento degli animali emissione indiretta a seguito della deposizione di Ammoniaca e degli ossidi di Azoto (1% dell Azoto depositatosi come NH3 e NOx è successivamente riemesso come N2O) o come dilavamento (2,5% dell Azoto dilavato IPCC). Per quanto riguarda l emissione diretta di N2O, oltre all emissione prodotta da colture fertilizzate emissioni indotte dall input di Azoto (sottoforma di fertilizzante, di escremento depositatosi durante il pascolo, fissazione biologica di Azoto e residui dei raccolti), si deve considerare anche quella derivante dalla coltivazione di suoli umidi. L entità dell emissione diretta di Protossido di Azoto varia in funzione del suolo e delle situazioni ambientali: l applicazione di fertilizzanti azotati, l incorporazione di residui di raccolti ricchi di Azoto in suoli che trattengono l umidità producono più emissioni di quanto non si verificherebbe con le stesse operazioni su terreni secchi e drenanti; le stesse operazioni producono più emissioni su terreni freddi che su terreni caldi (è stato stimato che circa il 50% dell emissione annua di N2O si verifichi tra novembre e febbraio Kaiser, 1997). Una rapida crescita delle colture, con un alta domanda di Azoto nitroso (?) NO3-, ridurrà l emissione per effetto della riduzione della quantità di Azoto minerale disponibile per la denitrificazione. Un aumento dell essudazione di carbonio dalle piante può aumentare la denitrificazione. Il suole ed i fattori ambientali influenzano anche l emissione di N2O indiretta che si origina per effetto della deposizione atmosferica di Ammoniaca ed ossidi di Azoto. L ossido nitrico può essere emesso come conseguenza della nitrificazione o della denitrificazione. Nelle colture con fertilizzanti, in cui il ph è bene che sia mantenuto al di sotto di 5, la nitrificazione è considerata la principale causa di emissione di NO. Il fattore principale dell emissione di NO è rappresentato dalla concentrazione di Azoto minerale (Skiba et al., 1997), a cui va ad aggiungersi, quale ulteriore causa, l applicazione di fertilizzanti azotati, di liquami depositati durante il pascolo, residui di colture e coltivazione. L emissione varia dal 0,003 all 11% dell Azoto aggiunto come fertilizzante, con una media geometrica pari allo 0,3% dell Azoto fornito al suolo. Stante la difficoltà di distinguere tra i diversi tipi di fertilizzanti utilizzati (non sono reperibili dati sui consumi di sostanze chimiche utilizzate in agricoltura) si ritiene lecito far riferimento ai fattori di emissione indicati nel Manuale dei fattori di emissione nazionali del CTN-ACE, che suggeriscono i seguenti valori: Tipo di coltivazione Fattore di emissione Ammoniaca [kg/t di fertilizzante] Coltivazioni permanenti 22,27 Terreni arabili 22,27 Risaie 22,27 Vivai 22,27 Praterie 22,27 Maggesi 22,27 Tab. 1 Fattori di emissione di NH3 indicati nel Manuale dei fattori di emissione nazionali del CTN-ACE Tipo di coltivazione Fattore di emissione Protossido di Azoto [kg/t di fertilizzante] Coltivazioni permanenti 5,643 Terreni arabili 5,643 Risaie 5,643 Vivai 5,643 Praterie 5,643 Maggesi 5,643 Tab. 2. fattori di emissione di N2O indicati Manuale dei fattori di emissione nazionali del CTN-ACE 06_14.doc 4

5 Il fattore di emissione dell Ossido Nitrico (NO) indicato dalla procedura CORINAIR (non è indicato nella procedura del CTN-ACR) è pari allo 0,3% dell Azoto aggiunto come fertilizzante. Ovviamente per ricavare il fattore di emissione di NO da quello di Azoto sottoforma di NO occorre moltiplicare per 30 e dividere per 14. Per poter applicare i fattori di emissione sopra individuati é indispensabile poter disporre dei quantitativi di Azoto apportati al terreno. Come metodologia di principio si è ritenuto di calcolare la richiesta di Azoto necessaria per l accrescimento colturale, procedura, peraltro, seguita anche da Ingegneria Ambientale di ARPA nel Piano di tutela delle acque Per questo scopo 1. si sono raccolti i dati sulle estensione delle colture del Censimento ISTAT dell agricoltura del si sono aggregate le varie colture secondo uno schema che consentisse di ricondurre le elaborazioni a 19 gruppi di colture (tab. 3); 3. si sono individuate le rese per unità di superficie delle varie classi colturali in corrispondenza delle regioni agrarie (nella nostra provincia si possono individuare sei differenti zone vedere tab. **) che rappresentano porzioni di territorio nelle quali, per motivi legati all altimetria, al regime meteoclimatico ed ad altri fattori, si possono ottenere rese sufficientemente omogenee 4. sulla base dei dati agronomici relativi alle quantità di nutrienti asportati teoricamente dai vegetali per le proprie funzioni si sono determinati i quantitativi complessivi prelevati dal terreno 5. si sono stimati, infine, gli apporti teorici da apportare al terrene per ottenere le rese dichiarate nel censimento 2000 tenendo conto della presenza di un certo quantitativo di Azoto presente nel terreno (si è ipotizzata una presenza di Azoto derivante da processi di mineralizzazione della sostanza organica pari a 40 kg/ha/anno, in linea con quanto stimato da IA di ARPA nel già citato piano), del fatto che alcune colture non necessitano di apporti esterni di Azoto poiché riescono a fissare quello atmosferico, e di una specie di rendimento delle piante che non riescono ad assimilare il 100% di quanto apportato, per cui si è assunto un rendimento dell 80%. Classi colturali colture Istat mais granturco frumento frumento tenero e spelta frumento duro orzo orzo sorgo sorgo avena altri cereali patata patata barbabietola barbabietola da zucchero girasole girasole soia soia pomodoro uso terreno pieno campo pomodoro industriale uso terreno pieno campo pomodoro da mensa orti stabili pomodoro da mensa orticole orti stabili in pieno campo orti stabili orti familiari uso terreno in pieno campo altre ortive erba medica prati avvicendati ad erba medica prati avvicendati altri prati erbai erbai altri monoliti cereali erbai granturco a maturazione cerosa 06_14.doc 5

6 Classi colturali altri seminativi-cereali vite e olivo fruttiferi prati e pascoli pioppeti boschi altra superficie colture Istat erbai granturco in erba altri erbai lupino dolce fava fagioli secchi altri legumi secchi altre piante industriali fiori e piante ornamentali in tunnel fiori e piante ornamentali piena area fiori e piante ornamentali in serra olive da tavola olive da olio vite nocciolo mandorlo castagno frutta a guscio canapa coltivazioni legnose agrarie altre legnose altra arboricoltura legna albicocco melo pero nettarina pesco kiwi altra frutta tropicale fruttiferi altra frutta prati permanenti pascoli pioppeti cedui composti cedui semplici conifere latifoglie misto conifere latifoglie superficie agraria non utilizzata altra superficie Classi colturali di riferimento ottenute dalla disaggregazione delle colture Istat coltura Azoto [kg/t/anno] mais 22,2 frumento 24,6 orzo 21 sorgo 25,8 patata 4 barbabietola 2,7 girasole 50 soia 85 pomodoro 2,5 ortive 7 erba medica 27 erbai 22 altri seminativicereali 10 vite e olivo 6,8 fruttiferi 5 06_14.doc 6

7 coltura Azoto [kg/t/anno] prati e pascoli 10 pioppeti 0,3 boschi 0,15 altra superficie 0,1 Azoto asportato annualmente per tonnellata di prodotto I dati relativi alle estensioni colturali reperiti nel sito internate dell Istat ( presentano quale risoluzione più bassa quella comunale, per cui i fabbisogni annui di Azoto da apportare ai terreni sono quelli specificati nella seguente tabella, in cui vengono riportate anche le superfici complessive interessate dalle classi colturali considerate: regione agraria Comune Azoto da apportare superficie [kg_n/anno] [ha] 3 Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Val Tidone Cadeo Calendasco Caminata Caorso Carpaneto Piacentino Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Piacentino Cerignale Coli Corte Brugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola d'arda Gazzola Gossolengo Gragnano Trebbiense Gropparello Lugagnano Val d'arda Monticelli d'ongina Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Val Tidone Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio Piacentino San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigolzone Villanova sull'arda Zerba Ziano Piacentino totale Azoto da apportare annualmente ai terreni (anno di riferimento 2000) 06_14.doc 7

8 Il fabbisogno di Azoto complessivo di t/anno ricavato è inferiore, pur essendo dello stesso ordine di grandezza delle stime delle necessità colturali effettuate da IA di ARPA, la quale ha ricavato un valore teorico di t/anno, da fornire sotto forma di liquami, fanghi di depurazione e fertilizzanti chimici, per cui si ritiene accettabile la stima effettuata nell ambito degli errori solitamente compresi nell ambito dell incertezza inevitabile quando si devono predisporre gli inventari delle emissioni in atmosfera. Questi valori sono inferiori all Azoto legato a fertilizzanti chimici che la medesima IA di ARPA ha stimato essere stato venduto nel corso del 2000: ciò può essere dovuto a pratiche agricole non perfette o a logiche di mercato (flussi interregionali di fertilizzanti chimici). Per ottenere un ottima disaggregazione territoriale degli apporti di Azoto necessari alle colture sarebbe fondamentale poter disporre di informazioni geroreferenziate circa la superficie destinata alle diverse classi colturali, informazioni a tutt oggi non disponibili. Ciò che invece è disponibile è la carta dell uso del suolo elaborata dalla Regione Emilia Romagna nell ambito del progetto Corine Land Cover; questa è relativa all uso del solo del 1996, quindi le superfici in esso cartografate non sono congruenti con quelle del Censimento ISTAT Dal confronto tra le superfici complessivamente destinate alla coltivazione, seppur definite in classi differenti nella procedura land cover e nel censimento Istat, si nota che in soli quattro anni vi è stato un calo da ettari (risultante dalla somma di superficie destinata a seminativi, orti e vivai, vigneti, uliveti, frutteti e vigneti, colture da legno, castagneti da frutto, prati stabili, praterie cacuminali, boschi e zone agricole eterogenee) a ettari. Se si focalizza l attenzione sui seminativi e sugli ortivi, si osserva che attualmente questi costituiscono circa il 60% delle colture complessive, mentre nel 1996 rappresentavano il 61% del totale; quindi dette colture non presentano una sostanziale variazione relativa, cosa che, invece è si è verificata nel corso degli anni per altre colture (quella destinata ai vigneti è più che raddoppiata). Inoltre, le elaborazioni mostrano che queste sono le colture maggiormente esigenti, dal momento che necessitano un apporto di t di Azoto annuo, equivalente all 89,5% del fabbisogno totale, per cui risulta importante disaggregare a livello subcomunale il fabbisogno del nutriente in esame almeno per queste due categorie colturali. Per procedere a tale disaggregazione si sono intersecate le superfici comunali con la carta dell uso del suolo ricavando in tal modo delle aree a diversa destinazione a livello subcomunale: l apporto di Azoto quale fertilizzante interesserà, ovviamente, solo quelle destinate a pratiche agricole. Come quantitativo di Azoto da applicare per unità di superficie di dette aree si è ritenuto di ricorrere all apporto specifico di Azoto relativo al fabbisogno calcolato per l anno 2000 che per i terreni destinati a seminativi ed orticoli è di 66 kg/ha/anno. Questa scelta, incongruente dal punto di vista puramente teorico, poiché moltiplica dati relativi al 1996 a dati relativi al 2000, comporterà un aumento complessivo del fabbisogno di Azoto per i seminativi e per gli orticoli, dal momento che la superficie destinata a seminativi e ortivi nel 1996 era superiore a quella dell anno Il valore desunto è pari a kg/anno. Tuttavia questo aumento riduce la differenza tra il valore complessivamente stimato (che diventa di kg/anno) e quello stimati da IA di ARPA e consente di poter disporre di una buona disaggregazione spaziale della quasi totalità dell apporto di Azoto ai terreni. In tabella 8 sono riportati i dati utilizzati per la disaggregazione dei fabbisogni di Azoto di dette colture. Per tutte le altre colture, considerata la maggiore variabilità della loro superficie nel corso degli anni, si ritiene più opportuno ricorrere ad una disaggregazione uniforme all interno del territorio di ciascun comune dei fabbisogni di Azoto relativi all anno _14.doc 8

9 Comune Superficie seminativi e fabbisogno di Azoto Superficie seminativi e fabbisogno unitario di Azoto ortivi nel 2000 [ha] nel 2000 [kg] ortivi nel 2000 [ha] [kg/ha/anno] Agazzano ,3 Alseno ,0 Besenzone ,0 Bettola ,3 Bobbio ,2 Borgonovo Val Tidone ,8 Cadeo ,3 Calendasco ,3 Caminata ,9 Caorso ,6 Carpaneto Piacentino ,6 Castell'Arquato ,6 Castel San Giovanni ,0 Castelvetro Piacentino ,4 Cerignale ,7 Coli ,0 Corte Brugnatella ,8 Cortemaggiore ,6 Farini ,5 Ferriere ,0 Fiorenzuola d'arda ,8 Gazzola ,6 Gossolengo ,9 Gragnano Trebbiense ,6 Gropparello ,4 Lugagnano Val d'arda ,5 Monticelli d'ongina ,0 Morfasso ,4 Nibbiano ,5 Ottone ,4 Pecorara ,3 Piacenza ,2 Pianello Val Tidone ,8 Piozzano ,4 Podenzano ,2 Ponte dell'olio ,7 Pontenure ,7 Rivergaro ,5 Rottofreno ,0 San Giorgio Piacentino ,5 San Pietro in Cerro ,9 Sarmato ,4 Travo ,2 Vernasca ,3 Vigolzone ,7 Villanova sull'arda ,9 Zerba ,3 Ziano Piacentino ,6 totale ,6 * ricavato dividendo il fabbisogno di N relativo al 2000 per la superficie di seminativi e ortivi del medesimo anno. Seminativi e ortivi nel Le emissioni totali derivanti dalle pratiche agricole sono riportate nella tabella successiva 06_14.doc 9

10 Comune NH3 N2O NO Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caminata Caminata Caorso Carpaneto Castel San Giovanni Castell'Arquato Castelvetro Cerignale Coli Corte Brugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola d'arda Gazzola Gossolengo Gragnano Trebbiense Gropparello Lugagnano Monticelli d'ongina Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Pontedell'Olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San_Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigolzone Villanova sull'arda Zerba Ziano_Piacentino totale provinciale Emissioni Comunali da agricoltura [kg/anno]. Nella figura seguente sono riportate, a titolo esemplificativo, le emissioni totali di Ammoniaca derivanti dalle diverse colture praticate. I dati sono stati riportati per Comune, normalizzandoli rispetto alla superficie totale comunale. Da tale figura emerge chiaramente che le emissioni maggiori sono in corrispondenza dei comuni della fascia di pianura, a forte vocazione agricola. 06_14.doc 10

11 Emissioni di Ammoniaca per Comune da fertilizzazione [kg/ha/anno]. 3 Le emissioni dal settore zootecnico. I dati utilizzati per la valutazione delle emissioni da allevamenti sono quelli del quinto censimento dell agricoltura dell ISTAT del 2000 che suddivide, su base comunale, l allevamento in sette tipologie principali: avicoli, bovini, caprini, conigli, equini, ovini e suini. I dati ricavati dal censimento dell agricoltura, aggregati per le varie tipologie, sono riportati nella tabella Come si può notare, l allevamento degli avicoli, dei bovini e dei suini sono quelli più diffusi ed interessano principalmente i comuni di pianura. Per quanto riguarda gli allevamenti avicoli il numero di capi allevati è maggiore nei comuni di Monticelli d Ongina, Castelvetro, Alseno, Castell Arquato e Gazzola. Per quanto riguarda i bovini, gli allevamenti sono concentrati soprattutto nei comuni di Carpaneto P.no, Fiorenzuola d Arda, Cortemaggiore, Castelvetro, Piacenza, Borgonovo Val Tidone, Cadeo e Besenzone. Gli allevamenti di suini sono ubicati prevalentemente nella bassa piacentina e precisamente nei comuni di Fiorenzuola d Arda, Cortemaggiore, Besenzone, Cadeo, Villanova sull Arda, San Pietro in Cerro e Carpaneto P.no. 06_14.doc 11

12 Allevamenti avicoli Bovini Bufalini Caprini Conigli Equini Ovini Suini Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Val Tidone Cadeo Calendasco Caminata Caorso Carpaneto Piacentino Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Piacentino Cerignale Coli Corte Brugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola d'arda Gazzola Gossolengo Gragnano Trebbiense Gropparello Lugagnano Val d'arda Monticelli d'ongina Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Val Tidone Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio Piacentino San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigolzone Villanova sull'arda Zerba Ziano Piacentino TOTALE Capi allevati in provincia di Piacenza. Dati Censimento agricoltura del _14.doc 12

13 Al fine di valutare i carichi inquinanti annui dovuti all allevamento di animali, si è fatto ricorso ai fattori di emissione nazionali raccolti nel Manuale dei fattori di emissione nazionale del Centro Tematico Nazionale Atmosfera Clima ed Emissioni in Aria (CTN-ACE) con la collaborazione dell APAT la cui prima e finora unica bozza è stata redatta nel Alcuni fattori riportati in questo manuale, come si è potuto verificare, derivano da quelli sviluppati nella guida europea Atmospheric emission inventory guidebook (EMEP/CORINAIR, 1999), altri sono stati ricavati in ambito internazionale (IPCC), altri ancora provengono dall EPA degli Stati Uniti d America. Nel caso specifico il settore dell agricoltura, a cui ovviamente sono riconducibili gli allevamenti, sono riportate nel macrosettore 10 ed i fattori di emissione specifici derivano dal Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) con rielaborazioni APAT. I carichi inquinanti annui ricavati sono stati riportati a livello comunale, e sono disaggregabili sulla base di un criterio che tiene in considerazione la popolazione nelle sezioni censuarie (del censimento della popolazione) e la loro superficie. Nello specifico è lecito ritenere che gli allevamenti insistano maggiormente nelle zone con una superficie maggiore e meno densamente abitate, per cui sono stati elaborati dei coefficienti ad hoc per ripartire i carichi medesimi. Gli inquinanti presi in considerazione sono il Metano (CH4), le sostanze organiche volatili non metaniche (NMVOC), l Ammoniaca (NH3) e il Protossido di Azoto (N2O). Il Metano si sviluppa principalmente per effetto della fermentazione enterica, durante la quale i carboidrati sono demoliti in molecole più semplici. I NMVOC si sviluppano dai liquami prodotti dagli animali allevati e raccolti sotto forma liquida o solida. L Ammoniaca ed il Protossido di Azoto si sviluppano, come gli altri inquinanti, dai liquami derivanti dagli allevamenti, sia liquidi sia solidi. I fattori di emissione utilizzati sono, dunque, i seguenti: FE CH4 FE NH3 Avicoli FE N2O galline ovaiole 0,078 0,37 0,0225 pollastri 0,078 0,2 0,0279 altri avicoli 0,078 0,334 0,0468 Bovini fermentazione enterica vacche da latte FE CH4 117,6 FE NH3 FE NMCOV FE N2O fermentazione enterica altri bovini 53,6 composti organici vacche da latte composti organici vacche altri bovini composti azotati vacche da latte 20 43,72 0,06 11,8 20,34 0,06 5,0954 composti azotati altri bovini 2, _14.doc 13

14 FE CH4 FE NH3 Caprini FE NMVOC FE N2O fermentazione enterica 5 composti organici 0,12 0,59 0,005 composti azotati 0,1006 Conigli FE CH4 FE NH3 FE NMVOC FE N2O fermentazione enterica 0,078 composti organici 0,078 0,326 composti azotati 0,0376 Equini FE CH4 fermentazione enterica equini 18 FE NH3 FE NMCOV FE N2O fermentazione enterica asini e muli 10 composti organici equini 1,4 5,51 0,031 composti organici asini e muli 0,76 0,031 composti azotati 1,1236 Ovini FE CH4 FE NH3 FE NMVOC FE N2O fermentazione enterica 8 composti organici 0,19 0,59 0,005 composti azotati 0,1006 Suini FE CH4 FE NH3 FE NMCOV FE N2O fermentazione enterica 1,5 composti organici suini 8,24 6,48 0,021 composti organici scrofe 21,3 10,75 0,021 composti azotati scrofe 0,8452 composti azotati altri suini 0,4129 Nella tabella seguente sono riportati i flussi totali stimati per i comuni del territorio provinciale. 06_14.doc 14

15 Comune CH4 NH3 NMVOC N2O Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caminata Caorso Carpaneto Castel_San_Giovanni Castell'Arquato Castelvetro Cerignale Coli Corte_Brugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola_d'Arda Gazzola Gossolengo Gragnano_Trebbiense Gropparello Lugagnano Monticelli_d'_Ongina Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Pontedell'Olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San_Giorgio San_Pietro_in_Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigolzone Villanova_sull'Arda Zerba Ziano_Piacentino totale provinciale Flussi inquinanti annui da allevamenti [kg/anno]. I dati per singolo settore zootecnico, che si omettono, possono essere rappresentati con i diagrammi successivi che mostrano che l apporto maggiore è dovuto all allevamento di bovini e suini, anche se non è trascurabile, per quanto riguarda l Ammoniaca ed, in particolar modo per i comuni direttamente interessati, il contributo dell allevamento di avicoli. 06_14.doc 15

16 CH4_tot N2O_tot 0,4% 0,3% 0,1% 0,1% 13,3% 0,3% 0,1% 0,4% 0,3% 0,0% 14,6% 2,9% avicoli bovini caprini conigli equini ovini suini avicoli bovini caprini conigli equini ovini suini 85,6% 81,6% Ripartizione carico inquinante Metano. Ripartizione carico inquinante Protossido di Azoto. NH3_tot NMCOV_t 0,0% 2,4% 26,5% 31,8% 0,1% 0,2% 0,3% 0,0% avicoli bovini caprini conigli equini ovini suini 0,3% 0,6% 67,3% avicoli bovini caprini conigli equini ovini suini 70,5% 0,0% 0,1% Ripartizione carico inquinante Ammoniaca. Ripartizione carico inquinante composti organici volatili. Nelle figure seguenti sono riportate le emissioni complessive comunali rapportate per unità di superficie di Metano, Ammoniaca e composti organici non volatili. 06_14.doc 16

17 Flussi di massa annui di metano da allevamenti [kg/anno/ha] Flussi di massa annui di Ammoniaca da allevamenti [kg/anno/ha]. Flussi di massa annui di COV non metanici da allevamenti [kg/anno/ha]. In prospettiva futura sarà importante poter disporre di dati georeferenziati di tipo puntuale, al fine di eliminare l inevitabile aleatorietà e soggettività legata al criterio adottato per disaggregare le informazioni finora disponibili su scala comunale, pertanto sarà indispensabile disporre del contributo del Servizio Veterinario dell AUSL, il quale potrebbe fornire anche dati più aggiornati relativi al numero di capi allevati. 06_14.doc 17

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