L ARMONIZZAZIONE Per gli enti territoriali è stata attuata dal D.Lgs 118/2011 ENTRATA IN VIGORE DA QUEST ANNO, DOPO UN PERIODO DI SPERIMENTAZIONE. A R

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1 COMUNE DI SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (Provincia di Padova) IL NUOVO SISTEMA CONTABILE ALCUNI APPROFONDIMENTI SUL TEMA Corso di formazione Armonizzazione dei sistemi contabili per i Consiglieri Comunali i nuovi documenti contabili e la decisione legislativa, fra equilibrio di bilancio e vincoli di spesa San Giorgio delle Pertiche, 6 febbraio 2016 a cura: Dott. M. Osti (Responsabile del Servizio Finanziario)

2 L ARMONIZZAZIONE Per gli enti territoriali è stata attuata dal D.Lgs 118/2011 ENTRATA IN VIGORE DA QUEST ANNO, DOPO UN PERIODO DI SPERIMENTAZIONE. A REGIME DAL 2016, MENTRE PER IL 2015 E STATA PARZIALE AFFIANCATA ALLA VECCHIA CONTABILITA. PREVEDE MOLTI CAMBIAMENTI, CON UN IMPATTO ANCHE SUGLI ORGANI POLITICI, OLTRE CHE SULLE STRUTTURE TECNICHE.

3 OBIETTIVI DELL ARMONIZZAZIONE consentire il consolidamento ed il monitoraggio dei conti pubblici (coordinamento della finanza pubblica) permettere il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche con il Sistema europeo dei conti nazionali consentire una corretta rappresentazione dei debiti/crediti delle pubbliche amministrazioni rafforzare la programmazione di bilancio

4 Il percorso normativo: VERSO L ARMONIZZAZIONE Legge n. 42/09 (art. 2 c. 3, 4 e 7) DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI FEDERALISMO FISCALE, IN ATTUAZIONE DELL'ARTICOLO 119 DELLA COSTITUZIONE Legge n. 196/2009 PRINCIPI DI ARMONIZZAZIONE CONTABILE D.Lgs. n. 118/2011 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ARMONIZZAZIONE DPCM n del 28/12/2011 (sperimentazione 2012/2014) D. Lgs. integrativo e correttivo n. 126/2014

5 COME SI OTTIENE L ARMONIZZAZIONE? ADOZIONE DI REGOLE UNIFORMI PIANO DEI CONTI INTEGRATO UTILIZZO SCHEMI DI BILANCIO COMUNI BILANCIO CONSOLIDATO CON I PROPRI ENTI, AZIENDE E SOCIETA

6 STRUTTURA E CONTENUTO DEL DECRETO D.Lgs. N.118/2011, approvato il 09/06/2011, modificato dal D.Lgs.126 del 10/08/2014 TITOLO I Principi contabili generali e applicati per le regioni, le province autonome e gli enti locali (artt. da 1 a 18bis) TITOLO II Principi contabili generali e applicati per il settore sanitario (artt. da 19 a 35) TITOLO III Ordinamento finanziario e contabili delle regioni (artt. da 36 a 73) TITOLO IV Adeguamento delle disposizioni riguardanti la finanza regionale e locale (artt. da 74 (modifiche TUEL) a 77) TITOLO V Disposizioni finali e transitorie (artt. da 78 a 80)

7 STRUTTURA E CONTENUTO DEL DECRETO D.Lgs. N.118/2011, approvato il 09/06/2011, modificato dal D.Lgs. N. 126 del 10/08/2014 ALLEGATI: ALLEGATO 1 Principi generali e postulati ALLEGATO 4/1 Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio ALLEGATO 4/2 Principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria ALLEGATO 4/3 Principio contabile applicato concernente la contabilità economico/patrimoniale degli enti in contabilità finanziaria ALLEGATO 4/4 Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato ALTRI ALLEGATI: determinazione F.P.V., Riaccertamento Residui, schemi di bilancio, ecc..

8 DESTINATARI DEL DECRETO SOGGETTI REGIONI ENTI LOCALI ENTI STRUMENTALI IN C.F. (Consorzi art.30 TUEL) ORGANISMI STRUMENTALI (Istituzioni, - art.114 TUEL ENTI STRUMENTALI in CEP (Aziende speciali ) ADEMPIMENTI Affiancano alla CF un sistema di CEP e rilevano unitariamente i fatti gestionali; conformano la gestione ai principi contabili allegati (Allegato 1) Adottano il medesimo sistema contabile dell amministrazione cui fanno parte Conformano la gestione ai principi contabili allegati e al codice civile

9 REGOLE CONTABILI UNIFORMI PRINCIPI CONTABILI, cui gli ordinamenti contabili delle amministrazioni pubbliche dovranno adeguarsi: PRINCIPI CONTABILI GENERALI, (competenza, annualità, universalità. Integrità, ecc ) PRINCIPI CONTABILI APPLICATI, quali norme tecniche di dettagli, di specificazione e di interpretazione delle norme contabili e dei principi generali, per favorire comportamenti uniformi e corretti

10 I PRINCIPI CONTABILI APPLICATI Art.3 comma 1 D.Lgs.118/2011 smi Le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 2, conformano la propria gestione ai principi contabili generali contenuti nell'allegato 1 ed ai seguenti principi contabili applicati, che costituiscono parte integrante al presente decreto: a) della programmazione (allegato n. 4/1); b) della contabilità finanziaria (allegato n. 4/2); c) della contabilità economico-patrimoniale (allegato n. 4/3); d) del bilancio consolidato (allegato n. 4/4). I principi applicati di cui al comma 1 garantiscono il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell'unione europea e l'adozione di sistemi informativi omogenei e interoperabili.

11 PRINCIPIO DELL EQUILIBRIO DI BILANCIO Pareggio complessivo di COMPETENZA e di CASSA attraverso una rigorosa valutazione di tutti i flussi di entrata e di spesa. L'equilibrio di bilancio comporta la corretta applicazione di tutti gli altri equilibri finanziari, economici e patrimoniali che sono da verificare non solo in sede di previsione, ma anche durante la gestione in modo concomitante con lo svolgersi delle operazioni di esercizio, e quindi nei risultati complessivi dell'esercizio che si riflettono nei documenti contabili di rendicontazione.

12 PRINCIPIO DELL EQUILIBRIO DI BILANCIO EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE TIT. 1 ENTRATE AVANZO di competenza di parte corrente Fondo pluriennale vincolato per spese correnti Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa 2 Trasferimenti correnti 3 Entrate extratributarie 5 Entrate da riduzione attività finanziarie TIT. 1 Spese Correnti 2.04 parte SPESE TRASFERIMENTI in conto capitale 3 Spese per incremento attività finanziarie 4 Rimborso prestiti

13 PRINCIPIO DELL EQUILIBRIO DI BILANCIO EQUILIBRI C/CAPITALE TIT. ENTRATE Avanzo Fondo pluriennale vincolato per spese di investimento 4 Entrate in conto capitale 6 Accensioni Prestiti TIT. 2 parte SPESE Spese in conto capitale (al netto Trasferimenti C/Capitale)

14 PRINCIPIO DELL EQUILIBRIO DI BILANCIO ALTRI EQUILIBRI DI BILANCIO TIT. ENTRATE 7 Anticipazioni da Tesoriere TIT. SPESE 5 Chiusura anticipazioni ricevute TIT. 9 ENTRATE Entrate per c/terzi e partite di giro TIT. SPESE 7 Spese per c/terzi e partite di giro

15 STRUMENTI DEL BILANCIO DOCUMENTO UNICO di PROGRAMMAZIONE (DUP) BILANCIO UNICO TRIENNALE E SUE VARIAZIONI (ASSESTAMENTO) BILANCIO FINANZIARIO GESTIONALE PIANO DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI RENDICONTO GENERALE

16 LA NUOVA STRUTTURA DEL BILANCIO IL BILANCIO DI PREVISIONE E REDATTO IN TERMINI DI COMPETENZA E CASSA PER LA PRIMA ANNUALITÀ DI SOLA COMPETENZA PER LE ANNUALITÀ SUCCESSIVE ATTENZIONE: NON PIU BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE, MA UN UNICO DOCUMENTO TRIENNALE

17 La principali novità Per quanto riguarda la contabilità finanziaria, la principale novità riguarda il NUOVO PRINCIPIO DI COMPETENZA FINANZIARIA ( POTENZIATA ) il quale secondo la nuova formulazione prevede che : Tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive, che danno luogo a entrate e spese per l ente, devono essere registrate nelle scritture contabili quando l obbligazione è perfezionata, con imputazione all esercizio in cui l obbligazione viene a scadenza. INVESTIMENTI Per quanto riguarda gli investimenti, la necessità di predisporre, sin dal primo anno, la copertura finanziaria verrà garantita attraverso l iscrizione in bilancio di un FONDO PLURIENNALE VINCOLATO, costituito da un saldo finanziario (ossia una posta meramente contabile ed iscritta al solo fine del pareggio di bilancio) che rappresenta risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l entrata. RESIDUI Il nuovo principio della competenza finanziaria comporta una diversa modalità di riaccertamento dei residui attivi e passivi. 17

18 La principali novità Una seconda novità di rilievo riguarda la reintroduzione dell obbligo di REDAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE ANNUALE DI CASSA, da affiancare alle previsioni di competenza. Terza novità : diversi SCHEMI DI BILANCIO per le ENTRATE, suddivisione in: Titoli, che rappresentano la fonte di provenienza (passeranno dagli attuali 6 a 9); Tipologie, che individuano la natura delle entrate; Categorie, che dettagliano l oggetto dell entrata con separata indicazione delle entrate non ricorrenti Capitoli/Articoli per le SPESE, una suddivisione in: Missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici Programmi, che rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell ambito delle missioni Titoli, che rappresentano i principali aggregati economici (passeranno dagli attuali 4 a 7) Macroaggregati, che rappresentano la natura economica della spesa Capitoli/Articoli 18

19 Programmazione Gli strumenti della programmazione degli enti locali QUADRO RIASSUNTIVO Strumento Organo competente Termine Documento unico di programmazione (DUP). CONSIGLIO 31 LUGLIO Eventuale nota di aggiornamento del DUP CONSIGLIO 15 NOVEMBRE Schema di bilancio di previsione finanziario GIUNTA 15 NOVEMBRE CONSIGLIO 31 DICEMBRE Piano esecutivo di gestione e delle performances GIUNTA COMUNALE Entro 10 giorni da approvazione del approvato dalla Giunta entro 10 giorni bilancio dall'approvazione del bilancio Schema di delibera di assestamento del bilancio, CONSIGLIO COMUNALE 31 LUGLIO comprendente lo stato di attuazione dei programmi e il controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio Variazioni di bilancio CONSIGLIO - GIUNTA Schema di rendiconto sulla gestione, che conclude il sistema di bilancio dell'ente, da approvarsi da parte della Giunta entro il 30 aprile dell'anno successivo all'esercizio di riferimento ed entro il 31 maggio da parte del Consiglio GIUNTA CONSIGLIO 30 APRILE 31 MAGGIO 19

20 Programmazione il DUP Nel primo anno del mandato amministrativo, individuati gli indirizzi strategici, sono definiti, per ogni missione di bilancio, gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato. Tali obiettivi sono definiti sulla base di un processo di analisi delle condizioni esterne ed interne nell ambito delle quali muove la sua attività l ente. Con riferimento alle condizioni esterne, l'analisi strategica richiede, almeno, l'approfondimento dei seguenti profili: 1. obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali; 2. situazione socio-economica del territorio di riferimento e della domanda di servizi pubblici locali anche in considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socioeconomico; 3. parametri economici essenziali utilizzati per identificare, a legislazione vigente, l'evoluzione dei flussi finanziari ed economici dell'ente e dei propri enti strumentali, segnalando le differenze rispetto ai parametri considerati nella Decisione di Economia e Finanza (DEF). 20

21 Programmazione il DUP La Sezione Strategica (SeS) La Sezione strategica del DUP sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all'art. 46 comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento (definito anche in coerenza con le linee di indirizzo della programmazione regionale e tenendo conto del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica), gli indirizzi strategici dell'ente. In particolare, la sezione strategica individua: le principali scelte che caratterizzano il programma dell'amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo; le politiche di mandato che l'ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali; gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato; gli strumenti attraverso i quali l'ente locale intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi. 21

22 Programmazione il DUP La Sezione Operativa (SeO) La sezione operativa del DUP costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella sezione strategica. In particolare, la SeO contiene la programmazione operativa dell'ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Orizzonte temporale: pari a quello del bilancio di previsione. In ordine al suo contenuto finanziario, la sezione operativa è da redigersi per competenza con riferimento all'intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio. In considerazione dello specifico contenuto la sezione operativa costituisce il presupposto dell'attività di controllo strategico e dei risultati conseguiti dall'ente, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi nell'ambito delle missioni e alla relazione al rendiconto di gestione. 22

23 Programmazione Bilancio di previsione finanziario Il bilancio di previsione finanziario è il documento nel quale vengono rappresentate contabilmente le previsioni di natura finanziaria riferite a ciascun esercizio compreso nell'arco temporale considerato nel DUP. Il bilancio di previsione finanziario è triennale; le previsioni riguardanti il primo esercizio costituiscono il bilancio di previsione finanziario annuale. La funzione politico amministrativa di indirizzo e controllo è svolta dal Consiglio, che la esercita attraverso l'approvazione del bilancio autorizzatorio per missioni, programmi e titoli (spesa) e per titoli e tipologie (entrata). Una ulteriore ripartizione delle risorse è svolta dalla Giunta, attraverso la ripartizione delle tipologie di entrata in categorie, capitoli ed eventualmente in articoli e dei programmi di spesa in macroaggregati, capitoli ed eventualmente in articoli. Tale documento costituisce il Piano Esecutivo di Gestione. 23

24 Programmazione Bilancio di previsione finanziario D.lgs. 118/2011 Art. 10 Bilanci di previsione finanziari 1. Il bilancio di previsione finanziario è triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione. Le previsioni di entrata e di spesa sono elaborate distintamente per ciascun esercizio, in coerenza con i documenti di programmazione dell'ente, restando esclusa ogni quantificazione basata sul criterio della spesa storica incrementale. 2. Gli impegni di spesa sono assunti nei limiti dei rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio di previsione, con imputazione agli esercizi in cui le obbligazioni passive sono esigibili. Non possono essere assunte obbligazioni che danno luogo ad impegni di spesa corrente: a) sugli esercizi successivi a quello in corso considerati nel bilancio di previsione, a meno che non siano connesse a contratti o convenzioni pluriennali o siano necessarie per garantire la continuità dei servizi connessi con le funzioni fondamentali, fatta salva la costante verifica del mantenimento degli equilibri di bilancio; b) sugli esercizi non considerati nel bilancio, a meno delle spese derivanti da contratti di somministrazione, di locazione, relative a prestazioni periodiche o continuative, imputate anche agli esercizi considerati nel bilancio di previsione, delle spese correlate a finanziamenti comunitari e delle rate di ammortamento dei prestiti, inclusa la quota capitale. 24

25 Programmazione Struttura del Bilancio di previsione finanziario (art. 162 TUEL) Le previsioni di entrata del bilancio di previsione sono classificate, secondo le modalità indicate all'art. 15 del D.Lgs 23 giugno 2011, n. 118, in: titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate; tipologie, definite in base alla natura delle entrate, nell'ambito di ciascuna fonte di provenienza. Ai fini della gestione, nel Piano esecutivo di gestione, le tipologie sono ripartite in categorie, in capitoli ed eventualmente in articoli. Le categorie di entrata degli enti locali sono individuate nell'elenco di cui all'allegato n. 13/2 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni. Nell'ambito delle categorie è data separata evidenza delle eventuali quote di entrata non ricorrente. La Giunta, contestualmente alla proposta di bilancio, trasmette, a fini conoscitivi, la proposta di articolazione delle tipologie in categorie. 25

26 Programmazione Struttura del Bilancio di previsione finanziario Le previsioni di spesa del bilancio di previsione sono classificate in: missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dagli enti locali, utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate; programmi, che rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni. I programmi sono ripartiti in titoli. Ai fini della gestione, nel Piano Esecutivo di Gestione, i programmi sono ripartiti in titoli, macroaggregati, capitoli ed eventualmente in articoli. La Giunta, contestualmente alla proposta di bilancio, trasmette, a fini conoscitivi, la proposta di articolazione delle tipologie in categorie. 26

27 Programmazione Struttura del Bilancio di previsione finanziario I programmi di spesa sono articolati nei seguenti titoli di spesa che, se presentano importo pari a 0, possono non essere indicati nel bilancio: TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3 TITOLO 4 SPESE CORRENTI SPESE IN CONTO CAPITALE SPESE PER INCREMENTO DI ATTIVITA' FINANZIARIE RIMBORSO DI PRESTITI. Solo per la missione 60 Anticipazioni finanziarie e per la missione 99 Servizi per conto terzi, possono essere previsti anche i seguenti titoli: TITOLO 5 TITOLO 7 CHIUSURA ANTICIPAZIONI DA ISTITUTO TESORIERE/CASSIERE SPESE PER CONTO TERZI E PARTITE DI GIRO. 27

28 Programmazione Struttura del Bilancio di previsione finanziario Il bilancio di previsione finanziario indica: a) l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce; b) l'ammontare delle previsioni di competenza e di cassa definitive dell'anno precedente a quello cui si riferisce il bilancio; c) l'ammontare degli accertamenti e degli impegni che si prevede di imputare in ciascuno degli esercizi cui il bilancio si riferisce, nel rispetto del principio della competenza finanziaria; d) l'ammontare delle entrate che si prevede di riscuotere o delle spese di cui si autorizza il pagamento nel primo esercizio considerato nel bilancio, senza distinzioni fra riscossioni e pagamenti in conto competenza e in conto residui. 28

29 Programmazione Struttura del Bilancio di previsione finanziario Nel bilancio, prima di tutte le entrate e le spese, sono iscritti: in entrata gli importi relativi al fondo pluriennale vincolato di parte corrente e al fondo pluriennale vincolato in c/capitale; in entrata del primo esercizio gli importi relativi all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione; in uscita l'importo del disavanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre dell'esercizio precedente cui il bilancio si riferisce. in entrata del primo esercizio il fondo di cassa presunto dell'esercizio precedente 29

30 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione entrate LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE - TITOLI TITOLI Bilancio armonizzato Titolo 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa Titolo 2 Trasferimenti correnti Titolo 3 Entrate extratributarie Titolo 4 Entrate in conto capitale Titolo 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie TITOLI Vecchio bilancio Titolo 1 Entrate tributarie Titolo 2 Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della regione e di altri enti pubblici anche in rapporto all'esercizio di funzioni delegate dalla regione Titolo 3 Entrate extratributarie Titolo 4 Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti Titolo 6 Accensione Prestiti Titolo 7 Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere Titolo 9 Entrate per conto terzi e partite di giro Titolo 5 Entrate derivanti da accensioni di prestiti Titolo 6 Entrate per conto terzi e partite di giro 30

31 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione entrate LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE La lettura della tipologia e categoria nel piano dei conti finanziario si diversifica a seconda dei titoli. Per i primi 2 titoli vengono identificate dal 3 e 4 livello, per i successivi dal 2 e 3 livello. Le categorie dettagliano l oggetto dell entrata. Nell ambito di ciascuna categoria va data separata evidenza delle entrate non ricorrenti. Piano dei conti finanziario MACRO Livelli Voce Codice Voce E I (TITOLO) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa E E II Tributi E E III (TIPOLOGIA) Imposte, tasse e proventi assimilati E E IV (CATEGORIA) Imposta municipale propria E E V Imposta municipale propria riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione E V Imposte municipale propria riscosse a seguito di attività di verifica e controllo E E

32 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione spese. Per assicurare trasparenza, comparabilità e aggregabilità delle informazioni secondo criteri europei, la parte Spesa è articolata in: MISSIONI Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni attraverso l utilizzo di risorse: Finanziarie Umane Strumentali Sono definite anche tenendo conto di quelle individuate per il bilancio dello Stato. PROGRAMMI I programmi rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni. Il programma è raccordato con la classificazione economica e funzionale individuata dai regolamenti comunitari. 32

33 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione spese. Per la corretta allocazione delle risorse è stato predisposto un apposito: GLOSSARIO DELLE MISSIONI E DEI PROGRAMMI Il glossario fornisce una descrizione dei contenuti dei singoli programmi di ciascuna missione e i gruppi Cofog, e la relativa codifica, ad essi raccordabili. 33

34 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione spese. Nel bilancio di previsione le spese già suddivise per missioni e programmi, sono disaggrete in TITOLI 34

35 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione spese. Macrcoaggregati Bil. Armonizzato Interventi bilancio dpr 194/ Redditi da lavoro dipendente 1. Personale 2. Imposte e tasse a carico dell'ente 7. Imposte e tasse 3. Acquisto di beni e servizi 2. Acquisto di beni di consumo 3. Prestazioni di servizi 4. Utilizzo di beni di terzi 4. Trasferimenti correnti 5. Trasferimenti di tributi 6. Fondi perequativi 5. Trasferimenti correnti 7. Interessi passivi 6. Interessi passivi e oneri finanziari diversi 8. Altre spese per redditi da capitale 8. Oneri straordinari della gestione corrente 9. Rimborsi e poste correttive delle entrate 10. Altre spese correnti 9. Ammortamenti di esercizio 10. Fondo svalutazione crediti 11. Fondo di riserva 35

36 Programmazione Bilancio di previsione finanziario classificazione spese. Raccordo con il piano dei conti U I (TITOLO) Spese correnti U U II Redditi da lavoro dipendente U (MACROAGGREGATO) U III Retribuzioni lorde U U IV (CAPITOLO/ART.) Retribuzioni in denaro U U V Arretrati per anni precedenti corrisposti al personale a tempo indeterminato U U V Voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato U U V Straordinario per il personale a tempo indeterminato U U V Indennità ed altri compensi, esclusi i rimborsi spesa per missione, corrisposti al personale a tempo indeterminato U U V Arretrati per anni precedenti corrisposti al personale a tempo determinato U U V Voci stipendiali corrisposte al personale a tempo determinato U U V Straordinario per il personale a tempo determinato U U V Indennità ed altri compensi, esclusi i rimborsi spesa documentati per missione, corrisposti al personale a tempo determinato U U V Assegni di ricerca U U IV Altre spese per il personale U

37 LE VARIAZIONI DI BILANCIO: ENTRATE Spetta al Consiglio ogni variazione che modifichi la tipologia e il titolo. Spettano alla Giunta le variazioni compensative tra categorie all interno delle stessa tipologia, le variazioni relative alle previsioni di cassa e quelle relative al fondo pluriennale vincolato. Spettano ai dirigenti le variazioni tra capitoli all interno della stessa categoria e tra articoli all interno dello stesso capitolo.

38 LE VARIAZIONI DI BILANCIO: SPESE Spetta al Consiglio ogni variazione che modifichi lo stanziamento di spesa del programma e della missione, come pure la ripartizione in titoli dello stanziamento del programma. Spettano alla Giunta le variazioni compensative tra macroaggregati all interno dello stesso titolo dello stesso programma e missione, le variazioni degli stanziamenti di cassa, le variazioni relative al fondo di riserva, le variazioni relative al fondo pluriennale vincolato. Spettano ai dirigenti le variazioni tra capitoli all interno della stessa categoria e tra articoli all interno dello stesso capitolo.

39 IL NUOVO PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA

40 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Il principio della competenza finanziaria costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni), attuando il contenuto autorizzatorio degli stanziamenti del bilancio di previsione. Le previsioni del bilancio di previsione finanziario hanno carattere autorizzatorio per ciascuno degli esercizi cui il bilancio si riferisce, costituendo limite agli impegni e ai pagamenti, fatta eccezione per le partite di giro/servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di cassa. La funzione autorizzatoria fa riferimento anche alle entrate, di competenza e di cassa per accensione di prestiti.

41 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive, che danno luogo a entrate e spese per l'ente, devono essere registrate nelle scritture contabili quando l'obbligazione è perfezionata, con imputazione all'esercizio in cui l'obbligazione viene a scadenza. (COMPETENZA POTENZIATA)

42 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA L'accertamento costituisce la fase dell'entrata con la quale si perfeziona un diritto di credito relativo ad una riscossione da realizzare e si imputa contabilmente all'esercizio finanziario nel quale il diritto di credito viene a scadenza. L'accertamento presuppone idonea documentazione, attraverso la quale sono verificati e attestati dal soggetto cui e' affidata la gestione della relativa entrata, i seguenti requisiti: (a) la ragione del credito che da luogo a obbligazione attiva; (b) il titolo giuridico che supporta il credito; (c) l'individuazione del soggetto debitore; (d) l'ammontare del credito; (e) la relativa scadenza.

43 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Non possono essere riferite ad un determinato esercizio finanziario le entrate per le quali non sia venuto a scadere nello stesso esercizio finanziario il diritto di credito. E' esclusa categoricamente la possibilità di accertamento attuale di entrate future, in quanto ciò darebbe luogo ad un'anticipazione di impieghi (ed ai relativi oneri) in attesa dell'effettivo maturare della scadenza del titolo giuridico dell'entrata futura, con la conseguenza di alterare gli equilibri finanziari dell'esercizio finanziario.

44 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA L'impegno costituisce la fase della spesa con la quale viene registrata nelle scritture contabili la spesa conseguente ad una obbligazione giuridicamente perfezionata e relativa ad un pagamento da effettuare, con imputazione all'esercizio finanziario in cui l'obbligazione passiva viene a scadenza. Gli elementi costitutivi dell'impegno sono: (a) la ragione del debito; (b) la determinazione della somma da pagare; (c) il soggetto creditore; (d) la specificazione del vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio (e) la relativa scadenza.

45 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Non possono essere riferite ad un determinato esercizio finanziario le spese per le quali non sia venuta a scadere nello stesso esercizio finanziario la relativa obbligazione giuridica. In ogni caso, per l'attività di investimento che comporta impegni di spesa che vengono a scadenza in più esercizi finanziari, deve essere dato specificamente atto, al momento dell'attivazione del primo impegno, di aver predisposto la copertura finanziaria per l'effettuazione della complessiva spesa dell'investimento, anche se la forma di copertura è stata già indicata nell'elenco annuale del piano delle opere pubbliche di cui all'art. 128 del D.Lgs.163/2006.

46 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Al fine di dare attuazione al principio della COMPETENZA FINANZIARIA, gli enti provvedono annualmente al riaccertamento dei residui attivi e passivi - RESIDUI ATTIVI: Entrate accertate esigibili nell esercizio di riferimento, ma non incassate - RESIDUI PASSIVI: Spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell esercizio, ma non pagate

47 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Prima la competenza finanziaria anticipava i fatti gestionali, adesso li contabilizza a valle del ciclo finanziario La liquidazione diviene più rilevante dell impegno perché viene registrata quando l obbligazione è esigibile certifica il corretto impegno Per questo motivo il principio contabile raccomanda: massima tempestività (gli impegni non liquidati vanno annullati e reimputati) di verificare che i documenti siano conformi alla legge, che la prestazione risponda ai patti, che l obbligazione non sia gravata da termini o condizioni

48 PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione dello stesso fondo a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese.

49 IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO (F.P.V.)

50 IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO Il FONDO PLURIENNALE VINCOLATO è un entrata vincolata a finanziamento di specifica spesa, che non è stata usata SALDO finanziario tra entrata acquisita e spesa utilizzata DISTINTO IN 2 QUOTE, per finanziamento spese correnti e per finanziamento spese di investimento

51 IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO Gli Enti iscrivono nei propri bilanci il Fondo per la copertura degli impegni pluriennali derivanti dalle obbligazioni sorte negli anni precedenti ENTRATA: 2 voci, parte corrente e parte capitale, per un importo pari alla somma degli impegni assunti negli anni precedenti e imputati sia all esercizio considerato che a quelli successivi, finanziato da risorse già accertate; SPESA: F.P.V. per ciascuna unità riguardante spese a carattere pluriennale, distintamente per ciascun titolo.

52 IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO F.P.V. Spesa è determinato da un importo pari: - Alle spese che si prevede di impegnare nel corso del primo anno considerato nel bilancio, con imputazione agli esercizi successivi. Per questa parte del Fondo la copertura è garantita dalle entrate che si prevede di accertare nell esercizio. - Alle spese già impegnate negli esercizi precedenti con imputazione agli esercizi successivi. Per questa parte del Fondo la copertura è garantita dalla quota di F.P.V. iscritta nella parte Entrata

53 IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese.

54 IL FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA (F.C.D.E.)

55 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA Sono accertate per intero anche le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali non è certa la riscossione integrale: Sanzioni amministrative al codice della strada; Oneri di urbanizzazione; I proventi derivanti dalla lotta all evasione. FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA

56 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA L ammontare del F.C.D.E. è determinato in considerazione: della dimensione degli stanziamenti relativi ai crediti che si prevede si formeranno nell esercizio; della loro natura; dell andamento del fenomeno negli ultimi cinque esercizi ai precedenti (la media del rapporto tra incassi e accertamenti per ciascuna tipologia di entrata).

57 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA Il principio contabile prevede che non siano soggette a svalutazione le poste relative a: - trasferimenti da altre P.A. - entrate assistite da fideiussione - entrate tributarie che, in via eccezionale, possono essere ancora accertate per cassa - entrate riscosse per conto di un altro ente.

58 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA Prospetto dimostrativo della quantificazione, da presentare a livello di TIPOLOGIA di entrata E facoltà dell Ente determinare il F.C.D.E. anche ad un livello di Piano dei Conti inferiore (singolo Capitolo di Entrata), ma la quantificazione va rendicontata a livello di tipologia sulla base dell apposito prospetto L ENTE E LIBERO di individuare quali siano le entrate di dubbia esigibilità, su cui quantificare il Fondo, distinguendole da quelle certe, e motivando la scelta.

59 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA RIFERIMENTO AL QUINQUENNIO PRECEDENTE Si considerano gli esercizi chiusi al momento della predisposizione del bilancio quindi, ai fini della quantificazione del F.C.D.E. sul bilancio 2016, QUINQUENNIO 2010/2014 INDIVIDUATA LA % DI NON RISCOSSO SUL QUINQUENNIO, si applica la stessa alle 3 annualità considerate dal bilancio (es.2016/2018)

60 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA Determinate le % di NON RISCOSSO sulle singole Tipologie di Entrata, e quantificati quindi i singoli importi da accantonare a complemento LA SOMMA di tutte le singole voci determina Il F.C.D.E. MINIMO richiesto dalla norma da monitorarsi nel corso dell esercizio in base all andamento, almeno in sede di verifica degli equilibri e di assestamento

61 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA Il F.C.D.E. è uno stanziamento di competenza ad accantonamento delle entrate previste nell esercizio Trattandosi di FONDO, su tale stanziamento non è possibile assumere impegni di spese. Alla chiusura dell esercizio, le somme stanziate determinano economie, che confluiscono nella quota ACCANTONATA dell Avanzo di Amministrazione

62 FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA IL F.C.D.E. al 31/12 DEVE ESSERE ACCANTONATO ANCHE SE L AVANZO NON HA CAPIENZA Quindi in questo caso il risultato di amministrazione potrebbe essere NEGATIVO, in quanto deve tenere conto di tutti i fondi accantonati e vincolati

63 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE FONDO CASSA + RESIDUI ATTIVI + RESIDUI PASSIVI - Fondo Pluriennale Vincolato - AVANZO / DISAVANZO PARTE ACCANTONATA: - F.C.D.E. al 31/12 - Altri Fondi PARTE VINCOLATA PARTE PER INVESTIMENTI PARTE DISPONIBILE

64 IL PAREGGIO DI BILANCIO

65 IL PAREGGIO DI BILANCIO I La legge rinforzata sul pareggio di bilancio di competenza e di cassa (art. 9 L. 243/2012) richiede agli enti territoriali, dal 2016, l equilibrio di bilancio da intendersi come saldo non negativo in termini nominali (e non strutturali, cioè tenendo conto degli effetti del ciclo e al netto delle misure una tantum): complessivo (entrate finali e spese finali); di parte corrente (entrate correnti e spese correnti)

66 COMUNE DI SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (Provincia di Padova) Grazie per l attenzione a cura: Dott. M. Osti (Responsabile del Servizio Finanziario)

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