L attuale situazione dell attività agrituristica in Campania e nelle province di Avellino e Benevento

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1 Progetto Capacity building nel campo dell agriturismo CBA codice IT-G2-CAM-038 Ricerca su: L attuale situazione dell attività agrituristica in Campania e nelle province di Avellino e Benevento Coordinamento scientifico Prof. Pasquale Lombardi Realizzata dall Università Federico II Dipartimento di Economia e Politica Agraria Portici Partner di progetto

2 1. PRIMO RAPPORTO 1.1 L Agriturismo in Campania Un quadro d insieme sulle caratteristiche dell offerta agrituristica Aspetti principali della domanda di agriturismo L Agriturismo nelle province di Avellino e di Benevento La provincia di Avellino La provincia di Benevento Prime considerazioni RAPPORTO FINALE 2.1 Obiettivi e metodo di indagine Descrizione degli obiettivi e del metodo seguito Il questionario somministrato I Risultati dell indagine L imprenditore L azienda agricola e quella agrituristica Profilo del cliente Attività promozionali I fabbisogni formativi Considerazioni conclusive 69 Allegato: il questionario 73 Bibliografia 83 1

3 1. PRIMO RAPPORTO 2

4 1.1 L Agriturismo in Campania Un quadro d insieme sulle caratteristiche dell offerta agrituristica Nel delineare le principali caratteristiche dell attuale offerta agrituristica Campana e della sua evoluzione negli anni più recenti, non si possono trascurare le dinamiche manifestate dal fenomeno turismo in generale di cui l agriturismo non ne rappresenta che un segmento. Il settore turistico, dopo un periodo di relativa flessione, a livello internazionale, dovuto ai tragici fatti del settembre 2001, ha ripreso a crescere. Già al termine del 2002 si è tornati a sperimentare un sensibile incremento dei flussi di turismo internazionale, che ha riassorbito completamente la perdita del 2001, quando, per la prima volta dal 1982, vi era stata una diminuzione che aveva messo in crisi il settore dei viaggi e delle vacanze divenuto la prima industria al mondo per fatturato e ricadute occupazionali. Anche l Italia ha partecipato a tale ripresa evidenziando alcuni fenomeni: la crescita del turismo domestico a scapito di quello straniero; la propensione a scegliere destinazioni alternative alle grandi città d arte; la cessione di quote di mercato relative dalle sistemazioni alberghiere a quelle complementari. In particolare si è manifestato un aumento dei pernottamenti in strutture alternative (campeggi e villaggi, ma anche bed&brekfast e agriturismi). In questo contesto la Campania ha fatto registrare significativi incrementi delle presenze turistiche. Le motivazioni di tali buone performance sarebbero dovute a : buon andamento dei flussi turistici, soprattutto stranieri, a Napoli, a differenza di quanto verificatosi per le altre città d arte del nostro Paese; la tenuta della Penisola Sorrentina; la crescita della domanda turistica nelle aree interne, soprattutto nella provincia di Benevento, dove si segnala in forte espansione il fenomeno dell agriturismo (Regione Campania, Assessorato al Turismo, 2003). La Campania, anzi, si presenta come una delle regioni più dinamiche a livello nazionale. Ciò è sicuramente dovuto alle particolari condizioni naturali che hanno da sempre fatto di questa regione un importante meta per flussi turistici, sia nazionali che internazionali. Per 3

5 essa il turismo ha rappresentato da sempre una risorsa di fondamentale importanza dal punto di vista economico, sociale e culturale. L offerta turistica regionale si presenta ricca e variegata come poche altre, mettendo le località campane in una posizione di assoluto favore, grazie alla possibilità di abbinare il turismo balneare ed enogastronomico, quello termale e culturale, congressuale e religioso. L offerta ricettiva della Campania può contare, oltre che sulla componente alberghiera, su una componente extralberghiera costituita da affittacamere, campeggi, villaggi turistici, altre tipologie. Tra queste ultime un ruolo significativo è rivestito dagli agriturismi. Ma, mentre il segmento dei campeggi e dei villaggi turistici mostra oggi segni di maturità e addirittura di declino, le altre tipologie si mostrano decisamente più vitali. Sotto questo profilo l area più dinamica appare essere quella beneventana proprio per lo sviluppo che ha interessato l offerta agrituristica che, comunque, ha riguardato, seppure con ritmi diversi, anche le altre province. Vale la pena sottolineare che il settore extralberghiero è caratterizzato da una stagionalità molto più marcata rispetto a quello alberghiero con una concentrazione delle presenze (che si aggira sull 85%) tra giugno e settembre. Questo fatto, ovviamente, si ripercuote sulle province dove tale fenomeno assume maggiore rilevanza, tra cui Avellino e Benevento. Strettamente collegato all agriturismo è il fenomeno del turismo enogastronomico con cui l agriturismo è strettamente connesso. I due segmenti, difatti, se opportunamente combinati, possono sviluppare sinergie rilevanti per lo sviluppo economico di aree particolarmente vocate con importanti ricadute in termini di reddito ed occupazione. (Regione Campania, 2003) Da alcuni anni, dunque, l Agriturismo ed il Turismo rurale in genere contribuiscono al dinamismo del settore turistico regionale. Questo fenomeno, in altre regioni del nostro Paese ha tradizioni ben più solide, perchè storicamente radicatosi nel corso di molti anni, come testimoniato dalla presenza di aziende agrituristiche, capillarmente diffuse sul territorio aventi caratteri di managerialità ancora sconosciuti in gran parte delle esperienze presenti nelle regioni meridionali. Una recente ricerca effettuata dall ISTAT (Istat, 2005) che fotografa le aziende agrituristiche in Italia al dicembre del 2003, può costituire un utile punto di partenza nel delineare le attuali caratteristiche del settore ed i principali aspetti evolutivi. Essa mette in evidenza un incremento percentuale ragguardevole delle aziende agricole autorizzate 4

6 all esercizio dell agriturismo che, tra il 1998 ed il 2003, sono aumentate a livello nazionale di ben il 34%. La crescita, pur interessando tutte le aziende, indipendentemente dalla tipologia dei servizi offerti, riguarda in diversa misura quelle autorizzate all alloggio (34%), alla ristorazione (31,1%), alla degustazione (117,2%) ed alle altre attività (81,9%). La scomposizione, tra le diverse ripartizioni territoriali del Paese, del dato nazionale, rivela che esso è il risultato di ritmi di crescita differenziati. Il che non può essere trascurato per una corretta interpretazione delle dinamiche attuali del settore e delle sue potenzialità in termini di contributo allo sviluppo delle aree interessate. Nelle regioni settentrionali l aumento verificatosi risulta piuttosto contenuto, 3,3%. Esso è l effetto degli incrementi registrati in Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia che compensano la diminuzione degli agriturismi altoatesini. Nelle regioni centrali si riscontrano gli aumenti più consistenti (88,7%). In particolare la Toscana raddoppia il numero dei propri agriturismi seguita da Umbria, Lazio e Marche. Nel Mezzogiorno (Sud e Isole) gli agriturismi passano da 1642 a 2697 unità. L incremento che ne risulta è del 64,6%, con punte più alte in Campania, Calabria e Abbruzzo; la Sicilia raddoppia il numero delle aziende; in Sardegna si registra un aumento del 44%. Quale risultato di queste differenti dinamiche, la ripartizione territoriale delle aziende agrituristiche, vede comunque prevalere il Nord del Paese con il 45,7% degli agriturismi, cui seguono il Centro con il 33,6% ed, infine, il Mezzogiorno con il 20,7%. Tra le diverse regioni, la Toscana e l Alto Adige, dove peraltro questo tipo di attività è storicamente radicata, presentano la maggiore concentrazione di aziende. Ma dimensioni significative il fenomeno acquista anche in Veneto, Lombardia, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Sardegna e Piemonte. In questo quadro di generale crescita del settore, le regioni meridionali si caratterizzano per un maggiore dinamismo che riguarda tutte le tipologie di servizi offerti: alloggio, ristorazione, degustazione, altre attività, tra cui si annoverano equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi vari, sport e così via. Ciò del resto è spiegabile proprio in virtù del maggior peso già assunto nelle regioni settentrionali dal fenomeno agriturismo che oggi si va consolidando e spostando su segmenti di offerta più qualificati. In altri termini, mentre nelle regioni settentrionali, a maggiore tradizione agrituristica, il fenomeno presenta i caratteri di maturità, con il suo ridimensionamento verso forme aziendali più stabili, nelle regioni centro-meridionali ed in Campania in 5

7 particolare, esso è in piena evoluzione. Si è qui di fronte ad una crescita, spesso spontanea ed incontrollata, che sicuramente subirà in futuro un ridimensionamento, ma che per il momento sta gettando le basi per far incamminare il settore agricolo verso quella multifunzionalità considerata principio cardine in una prospettiva di sviluppo rurale. In questo contesto la Campania si presenta come una delle regioni più dinamiche, con incrementi significativi nei posti letto autorizzati, nell offerta di ristorazione, degustazione ed altre attività. In essa, tra le diverse modalità di sistemazione, prevale largamente la pensione completa e la combinazione ristorazione alloggio trova proprio in questa Regione, unitamente alla Toscana, la massima diffusione aziendale. Molto diffusa è, inoltre, la ristorazione che a livello nazionale registra un incremento del 31,1%. Questo aumento, comunque inferiore a quello verificatosi per l alloggio, riguarda tutte le ripartizioni. In misura piuttosto contenuta il Nord, a differenza del Centro (+108,7%) e del Mezzogiorno (62,5). Ancora una volta la Campania è tra le regioni più dinamiche con un + 463,8% (corrispondente ad un aumento di 436 aziende autorizzate alla ristorazione). Inoltre, è sempre in questa regione ed in Toscana che la combinazione ristorazionealloggio trova la massima diffusione, così come la ristorazione connessa sia con la degustazione che con le altre attività. In generale le dinamiche in atto fanno propendere per una tendenza allo spostamento dell asse agrituristico che, pur restando fortemente radicato nel Nord-Est, specialmente in Trentino Alto Adige, tende ad aumentare relativamente di più nel Centro Sud e nel Mezzogiorno. L evoluzione del settore e le sue attuali caratteristiche in Campania possono essere ulteriormente definite integrando i dati resi noti dalla ricerca ISTAT, cui si è finora fatto riferimento, con quelli di fonte Regionale, relativi alle aziende che al 31 marzo 2005 risultavano iscritte nell Albo regionale degli operatori agrituristici ed autorizzate dal comune di localizzazione dell azienda all esercizio dell attività (fig.1 e fig.2). Da essi (tab. 1) è possibile desumere che tra il 1998 ed il 2003 c è stata una fortissima crescita del settore. 6

8 Fig. 1: Iscritti all'elenco regionale degli operatori agrituristici per provincia AVELLINO 168 BENEVENTO 282 CASERTA 165 NAPOLI 114 SALERNO 531 TOTALE 1260 AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO FIG.2: Operatori agrituristici autorizzati per provincia AVELLINO 104 BENEVENTO 175 CASERTA 54 NAPOLI 56 SALERNO 236 TOTALE 625 AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO La crescita continua anche nel periodo successivo ma mostra dei chiari segnali di rallentamento. Tab.1: Aziende agrituristiche autorizzate in Campania Al 31/12 Al 31/03 Variazioni assolute % ,2 7,6 Fonte: Istat, Regione Campania Alla fine del 1998 il settore contava solo 132 aziende, alla fine del 2003 ben 581, con un incremento sull intero periodo del 340,2%; a marzo del 2005, il numero delle aziende era pari a 625 con un incremento rispetto al dato precedente del 7,5%. Sicuramente i consistenti finanziamenti cui hanno potuto accedere le aziende agricole per l avvio dell attività agrituristica non sono estranei a questa dinamica. Le figure 1 e 2 riportano la 7

9 ripartizione tra le province campane delle aziende agrituristiche. Da esse risulta che Salerno è decisamente prevalente sulle altre. Seguono le province di Benevento e di Avellino ed, infine, quelle di Napoli e Caserta. Tale distribuzione è, ovviamente, legata alle differenze esistenti tra le diverse province, sia in termini di estensione territoriale che di incidenza percentuale delle aziende agricole rispetto al totale regionale. Tuttavia la forte incidenza della provincia di Salerno è legata anche alla possibilità, per le aziende, di sfruttare la vicinanza con località balneari soddisfacendo, così, quella parte della domanda che desidera abbinare brevi soggiorni al mare con sistemazione in luoghi tranquilli, a contatto con la natura e con la possibilità di gustare specialità tipiche e cibi genuini. Tutte cose rese possibile proprio da un soggiorno in un agriturismo. In Campania, difatti, secondo uno studio recente (Celant A., Magni C., 2001) circa il 28% delle aziende agrituristiche sarebbe localizzato in prossimità del mare Per le province di Benevento e di Avellino il discorso è diverso. Trattasi qui di agriturismo tipico delle aree interne che soddisfa una domanda rivolta verso luoghi tranquilli, a contatto con la natura e che sicuramente ha molto più a che fare con il turismo religioso e con quello enogastronomico. Quest ultima forma sta avendo molto successo sia a livello nazionale che regionale anche grazie all impulso esercitato dalla regolamentazione normativa relativa alle Strade del vino e alle Strade dell olio. Né e da trascurare l attività di numerose associazioni che operano per la conoscenza e la diffusione dei prodotti tipici e delle specialità delle diverse regioni concorrendo, così, a promuovere interi territori e favorendo per tale via anche lo sviluppo dell agriturismo, con il quale si stabiliscono vere e proprie sinergie. Alcuni studi sull agriturismo meridionale consentono di delineare in modo più preciso le caratteristiche che il fenomeno assume attualmente in Campania (Celant A., Magni C., 2001). In generale, tra le motivazioni che spingono gli operatori agricoli ad intraprendere l attività agrituristica, oltre alle particolari condizioni favorevoli del contesto territoriale, soprattutto quando questo ha spiccata vocazione turistica, vi sono la possibilità: di integrare e diversificare il reddito proveniente dalle attività di coltivazione ed allevamento; di sfruttare la disponibilità di manodopera aziendale; 8

10 di utilizzare immobili non utilizzati. Sicuramente un primo importante aspetto da considerare è quello relativo alla dimensione delle imprese agrituristiche che risulta più esaustiva se misurata non solo in termini di superficie ma anche di capacità operativa, cioè in termini di offerta di determinati servizi base quali i posti letto ed il numero di coperti. In termini di superficie, le dimensioni medie delle aziende agrituristiche riflettono, in generale, quelle delle aziende agricole nel loro complesso. Circa il 50% si colloca, difatti, nella classe 1-5 ettari, e comunque più dei tre quarti presenta una dimensione inferiore ai 20 ettari rivelando che in Campania l agriturismo è collegato principalmente ad aziende di medie e piccole dimensioni. In termini di dimensione operativa, il Mezzogiorno in generale, presenta una dimensione piuttosto modesta. In Campania quasi il 71% delle aziende si concentra nella classe 1-10 posti letto, mentre della quota rimanente circa il 26% ha una dimensione compresa tra gli 11 ed i 20 posti letto. L altro elemento utilizzato per esprimere la capacità operativa delle imprese, il numero di coperti, indica che in generale, la Campania si caratterizza per elevate dimensioni. Il 60% delle aziende che offrono tale servizio è in grado, difatti, di far fronte a più di 30 coperti mentre il rimanente 40% si distribuisce equamente nelle classi e coperti. Questo dato conferma quanto detto precedentemente sull importanza della ristorazione come uno degli elementi caratterizzanti l agriturismo campano, dove la quasi totalità delle imprese offre tale servizio, cosa che non avviene nelle altre regioni meridionali. Ciò in parte si spiega osservando che quasi sempre la ristorazione è destinata non solo agli ospiti dell azienda ma anche ai clienti occasionali che scelgono l agriturismo come garanzia di genuinità, artigianalità e tradizionalità delle preparazioni. Generalmente non si osserva una relazione tra dimensione aziendale e capacità operativa in termini di posti letto mentre va rilevato che sebbene, in generale, l offerta di coperti superi quella di posti letto, vi è la tendenza a limitarne comunque il numero. Ciò trova giustificazione nel fatto che nell agriturismo non sempre grandi dimensioni operative garantiscono economie di scala, anzi. Al di là di una certa soglia, sia in termini di posti letto che di posti mensa, si determinano diseconomie di scala nella qualità dei servizi, nella preparazione dei pasti e nel servizio in sala ma, soprattutto, si perde il carattere di tranquillità che fa optare gli ospiti per la scelta di un agriturismo. A fronte del dinamismo rilevato nell espansione del settore non c è un analogo riscontro in termini di investimenti effettuati per arricchire l offerta di servizi aziendali in grado di 9

11 consentire agli ospiti di trascorrere vacanze più gradevoli e soddisfare in tal modo segmenti di domanda più esigenti. In generale, in Campania, le aziende dispongono di una sala TV mentre ridotto è il peso percentuale di quelle che offrono il televisore in camera (circa il 25%). Quasi la metà presenta un area allestita con attrezzature giochi per bambini ed adulti; circa il 16% è dotato di piscina. Probabilmente questa scarsa offerta di servizi complementari è da collegare al fatto che il fenomeno dell agriturismo è relativamente recente e non ancora ben radicato. Pertanto, prima di effettuare investimenti duraturi, capaci di qualificare l offerta, si preferisce avere maggiori certezze sulla bontà della scelta effettuata. Per quanto riguarda i servizi ricreativi la Campania si caratterizza per tipologie piuttosto tradizionali quali l accoglienza di animali domestici, la possibilità di effettuare escursioni, partecipare alle attività agricole. Minor peso rivestono aziende che dispongono di una sala giochi, una sala conferenze e che consentono l utilizzo delle carte di credito. Così come emerge un certo ritardo dell agriturismo tradizionale nello specializzarsi in qualche particolare attività per potersi rivolgere a specifici target di consumatori (ad esempio maneggi, corsi di artigianato, assistenza ai bambini ed altro). Questi aspetti sono molto importanti perché testimoniano della capacità di offerta di servizi non strutturati che qualificano l offerta stessa. Gli agriturismi più evoluti presenti nell Italia centrale forniscono, di norma, un ampia gamma di servizi non strutturati, a pagamento, come occasione per aumentare il valore aggiunto. Un importante elemento che concorre alla definizione della qualità dell offerta turistica negli alloggi rurali è rappresentato dalla frequenza con cui si procede ai tradizionali servizi alberghieri come la pulizia delle stanze ed il cambio della biancheria. Gli agriturismi meridionali e quelli campani in particolare, non si discostano molto da quelli del Centro- Nord. Considerando che la permanenza media negli agriturismi oscilla tra il week-end e la settimana, la frequenza giornaliera della pulizia delle stanze e dei servizi e quello del cambio della biancheria, ogni tre giorni nel 74,19% dei casi, a settimana nel 22,58%, evidenzia una certa attenzione nel trattamento della clientela ed un forte senso di ospitalità. Questi dati pongono la Campania in una situazione di punta rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno dove comunque i servizi sono buoni. Probabilmente ciò è legato alla permanenza media dei soggiorni che sono limitati, generalmente, al week-end, caratteristica questa decisamente prevalente della domanda di agriturismo nelle aree rurali localizzate nei pressi di centri urbanizzati. Le possibilità di sistemazione sono piuttosto 10

12 ampie. Il 74,19% delle aziende consente la pensione completa, il 93,55% la mezza pensione ed il 77,42% il pernottamento e la prima colazione. Quest ultimo dato ha delle importanti implicazioni. La rilevanza delle aziende disposte ad offrire pensione completa può essere interpretata come il segnale dell esistenza di un offerta rivolta anche ai non residenti e che fa della ristorazione un punto di forza dell attività agrituristica. Da tener presente che la pensione completa comporta spesso per l azienda un lavoro gravoso in momenti in cui il personale è occupato anche in altre attività, più tipicamente agricole. Ciò, al pari di quanto avviene anche nelle altre regioni meridionali, dimostra che l offerta non presenta modelli di specializzazione spinta essendo piuttosto flessibile ed adattabile alle richieste del cliente. Del che se ne ha conferma anche dal dato relativo ai periodi di apertura. A fronte di una domanda che presenta forti caratteri di stagionalità e che si concentra nei fine settimana, l offerta prevalente è quella dell apertura per tutto l anno. In Campania questo avviene nella quasi totalità dei casi (96,77%). In un certo senso questo comportamento riflette anche un certo disimpegno rispetto a politiche attive di mercato e di organizzazione dell offerta di molte aziende agrituristiche che decidono di essere aperti sempre e comunque. L azienda si colloca sempre sul mercato senza effettuare precise scelte sul quando, come ed a chi vendersi. Ovviamente tutto questo è da mettere in relazione con la disponibilità e la flessibilità di impiego della forza lavoro impiegata in azienda, quasi sempre di provenienza familiare. Per quanto attiene all offerta di sistemazione quella decisamente prevalente è la camera doppia con bagno (87,10%). Ciò viene sicuramente incontro alle aspettative dei clienti che sono in larga parte costituiti da coppie o famiglie. Anche da questo punto di vista la Campania si pone in posizione di punta rispetto alle altre regioni meridionali, evidenziando la presenza di un elemento di qualità frutto di investimenti volti a migliorare le condizioni di ospitalità. Tra gli altri servizi offerti dalle imprese agrituristiche ve ne sono alcuni che sono strettamente collegati alla volontà degli imprenditori di porsi su livelli qualitativi più elevati. Tra questi vi sono ad esempio la conoscenza di una lingua straniera e l offerta di informazioni sulle caratteristiche storiche, ambientali, artigianali e culturali del territorio. Orbene in Campania il 70,97% degli imprenditori dichiara di conoscere una seconda lingua ed il 90,32% di fornire informazioni sulle caratteristiche e le possibilità di fruizione del territorio circostante, cosa molto importante per il miglioramento del soggiorno degli ospiti 11

13 che generalmente scelgono un azienda agrituristica proprio per visitare luoghi che di per sé hanno determinate attrattive turistiche. Ma questo aspetto è importante anche perchè potrebbe riflettere la presenza, in azienda, di giovani generazioni che permangono nel settore grazie alla possibilità di diversificare la produzione e le fonti di provenienza del reddito aziendale. O potrebbe anche essere legato al rientro nel settore agricolo di persone con un certo grado di istruzione, che essendosene allontanate per un certo periodo, vi rientrano dopo aver acquisito esperienze professionali in altri settori. L offerta di informazioni agli ospiti e la possibilità di esprimersi in un altra lingua è indicativa, inoltre, di un certo marketing relazionale e di attenzione nei confronti del cliente e può essere interpretata come importante vantaggio competitivo dell agriturismo nei confronti di altre forme di ospitalità e di turismo in genere. Le possibilità di scambio continuo di informazioni e di rapporti personali tra imprenditore e consumatore può, difatti, costituire un elemento di successo dell agriturismo meridionale e di quello campano in particolare. Altri aspetti sicuramente importanti dell attività agrituristica, in quanto elementi di connessione con il territorio, sono rappresentati dalle modalità di ristorazione e di vendita di prodotti dell area. Come già rilevato precedentemente l agriturismo campano si caratterizza per l elevato peso assunto dalla ristorazione in azienda. In ogni caso la presenza del servizio di ristorazione, grazie alla possibilità di utilizzare nella preparazione dei pasti i propri prodotti, consente di catturare quote di valore aggiunto, normalmente piuttosto consistenti, che altrimenti andrebbero all esterno dell azienda stessa. La possibilità di consumare i pasti all interno dell azienda viene, inoltre, grandemente considerata da parte dei clienti che scelgono questo tipo di sistemazione proprio per poter consumare prodotti e preparazioni tipiche del territorio. Ma al di là del soddisfacimento della domanda, la presenza della ristorazione, là dove non vengono utilizzati prodotti aziendali, consente di stabilire rapporti di collaborazione con altri produttori di prodotti artigianali o di specialità tipiche dell area. Questo può rappresentare un presupposto per l organizzazione comune di attività promozionali e di comunicazione. Anzi, siccome spesso gli ingredienti utilizzati nella ristorazione provengono da altre aziende, ciò può rappresentare possibilità di arricchimento dell offerta da parte dell impresa agrituristica nella misura in cui si organizzano visite guidate sui luoghi di produzione, con attività di degustazione. Collegata all attività di ristorazione spesso si ritrova quella di vendita dei prodotti aziendali. Questo fenomeno interessa, in Campania, l 82,35% delle aziende e 12

14 riguarda anche i clienti occasionali. Accoppiato alla ristorazione, esso può costituire un importante elemento di successo delle aziende nella misura in cui il consumatore ha la possibilità di acquistare il prodotto dopo averlo consumato ed apprezzatene le caratteristiche, anche di processo e di trasformazione. Alcune aziende fanno dell attività di vendita un vero e proprio elemento di successo rivelandosi in grado di seguire l ospite anche quando raggiunge i luoghi di residenza abituale, per esempio con modalità di vendita per corrispondenza Aspetti principali della domanda di agriturismo La letteratura sull agriturismo non è molto ricca per quanto attiene le indagini statistiche volte a definire le caratteristiche della domanda ed il profilo dell agriturista. Tuttavia alcuni studi (Celant A., Magni C., 2001) consentono di dare significative informazioni, utili soprattutto per gli imprenditori che, sulla base del profilo dell agriturista, possono mettere in atto strategie di adattamento dell offerta. E generalmente riconosciuto che il cliente tipo degli agriturismi è rappresentato da persone tra i 30 ed i 50 anni che per lo più sceglie di trascorrere questo tipo di vacanza insieme con la famiglia. Raramente essa viene scelta da single o da coppie più giovani, anche se la quota costituita da questo tipo di persone è in aumento. Con riferimento alla provenienza, nelle regioni meridionali a differenza di quanto avviene in quelle centro-settentrionali, è pressoché nulla la presenza di stranieri rispetto agli italiani. I fine settimana in agriturismo, inoltre, cominciano ad essere apprezzati anche da persone che vivono nel capoluogo provinciale e quindi, in aree urbanizzate piuttosto vicine a quelle rurali. Aspetti questi sicuramente legati alle modalità di promozione dell azienda che evidentemente, anche sulla base di quanto è stato detto precedentemente, non sono ancora ben strutturate allo scopo di catturare specifici target di consumatori. Il livello di istruzione degli agrituristi è generalmente alto. Gli imprenditori campani dichiarano che ben il 98% degli ospiti ha un alto livello di istruzione. A ciò corrisponde un alta richiesta di cultura ed informazione. Questo tipo di clienti appare, difatti, più interessato ad apprendere conoscenze del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio. 13

15 In generale il turista viene a sapere dell esistenza di una data azienda e della qualità dei servizi offerti soprattutto attraverso canali informali, consigli di amici (56%), mentre pochi sono quelli che effettuano la propria scelta sulla base di altre forme di comunicazione quali le agenzie di viaggio, le guide agrituristiche e turistiche in genere. A fronte delle caratteristiche dell offerta di servizi, l indagine cui si fa riferimento fornisce significative informazioni sulla percezione della qualità degli stessi da parte del turista. La qualità dei servizi essenziali come la comodità degli alloggi, la pulizia, i servizi igienici ed i servizi nelle camere riscuote un giudizio differenziato da parte degli agrituristi campani. Per quanto attiene alla comodità degli alloggi ed alla pulizia il giudizio ottimo e buono si attesta su valori elevati (rispettivamente 88% e 96%); analogamente i servizi igienici e quelli nelle camere raggiungono percentuali, tra ottimo e buono, rispettivamente dell 88% e del 92%. Da tener presente che il giudizio espresso sul grado di comodità degli alloggi dipende dagli investimenti che si sono potuti realizzare per riadattare, con interventi di ristrutturazione conservativa, immobili rurali già esistenti mentre quello sulla qualità dei servizi offerti è influenzato dal paragone che istintivamente viene fatto con la qualità dei servizi alberghieri. E veniamo ora al complesso di attività che arricchiscono l offerta agrituristica aziendale quali passeggiate, escursioni, pratica sportiva, partecipazione alle attività agricole, equitazione e così via. In generale tra i motivi principali di gradimento del soggiorno da parte degli agrituristi che scelgono le aziende campane come destinazione vi sono: la possibilità di trascorrere un periodo di relax a contatto con la natura; la possibilità di conoscenza di altri stili di vita e di altre di tradizioni; la conoscenza di luoghi storici. Poco significativa si rivela la possibilità di praticare sport. In coerenza con ciò, il gradimento delle attività offerte risulta piuttosto alto per le passeggiate, le escursioni, la partecipazione alle attività agricole mentre decisamente inferiore è per i corsi e le attività artigianali e/o culturali, per la pratica di sport come tennis ed equitazione. Vi sono poi tutta una serie di attività che sono inquadrabili nell ambito della cura offerta al turista e che vanno dalle informazioni fornite ancor prima che questi decida se soggiornare o meno nell azienda, alla facilità o meno di raggiungimento del luogo, alle modalità di accoglienza ed al trattamento ricevuto durante il soggiorno. In Campania purtroppo risulta che la chiarezza delle indicazioni stradali è poco o per nulla soddisfacente per più del 30% dei casi ed anche le informazioni per gite di interesse artistico o naturalistico sono ritenute poco o per nulla soddisfacenti nel 20% dei casi. Molto buoni sono i giudizi ottenuti sulla 14

16 qualità della ristorazione. La valutazione generale della vacanza agrituristica risulta comunque su livelli ottimi anche con riferimento al rapporto qualità prezzo. Tale rapporto viene considerato normale, indicando, pertanto, la disponibilità a pagare anche di più, ovviamente in relazione ad un miglioramento o ad un arricchimento dei servizi offerti. Da quanto esposto e da altre informazioni è possibile trarre alcune considerazioni sulla situazione attuale e le prospettive di sviluppo dell agriturismo a livello regionale. L agriturismo campano è prevalentemente localizzato in aree caratterizzate da notevoli risorse naturali e storico culturali. Le aree in cui esso è maggiormente sviluppato sono caratterizzate da un debole sviluppo produttivo. Tale caratteristica, unitamente alla dimensione medio-piccola delle imprese evidenzia la necessità di sperimentare sistemi organizzati di intese interaziendali ed intersettoriali. La diffusione della ristorazione, strettamente connessa al sistema agroalimentare locale può rappresentare un valido elemento di successo dell ospitalità rurale dando anche impulso alla nascita o al rafforzamento di sistemi locali di produzione. Sfortunatamente allo stato i servizi offerti non sono strutturati in modo da migliorare le generali condizioni di ospitalità. Una più ampia diffusione di tali servizi consentirebbe, invece, di ampliare l offerta di attività agrituristiche ed il carattere multifunzionale dello spazio rurale. All interno di questa offerta, pur scarsamente diversificata, emerge l elevata qualità dei servizi interni forniti, l adattabilità dell impresa alle diverse richieste di sistemazione e l elevata disponibilità di strutture ricettive rispondenti alle attuali caratteristiche della domanda. In particolare emerge un agriturismo fortemente orientato verso la ristorazione e meno verso l offerta di servizi non strutturati. Un agriturismo ancora in fase di crescita, con un offerta turistica poco diversificata che sta vivendo il passaggio da una fase di introduzione a quella di pieno sviluppo. Emerge l alta qualità dei servizi offerti, l elevata flessibilità di impiego del fattore lavoro e la disponibilità a soddisfare una domanda molto varia, vista la prevalenza della formula di apertura tutto l anno e la possibilità generalizzata di offrire formule di pensione completa e mezza pensione. Le produzioni agricole e zootecniche rivestono un ruolo importante quando entrano nella strategia dell impresa sia per la preparazione dei pasti che per la vendita. In questo quadro la scarsa diffusione di forme di collaborazione con le altre imprese del territorio, siano esse agricole che artigianali, rappresenta un elemento di strozzatura per le possibilità di sviluppo e soprattutto per le ricadute in termini di reddito ed occupazione che lo sviluppo 15

17 l agriturismo può generare. Molte le difficoltà segnalate nel promuovere intese interaziendali con operatori turistici potenzialmente concorrenti ma che potrebbero essere molto convenienti sul piano della possibilità di acquistare e gestire servizi presenti sul territorio in grado di potenziare l offerta agrituristica. Emergono, altresì, problematiche di valorizzazione del territorio, laddove il rapporto azienda-territorio, data la sua elevata valenza paesaggistica e storico culturale, potrebbe costituire un fondamentale punto di forza. Paradossalmente lo scarso sviluppo di altri settori produttivi, specie di quelli tipicamente industriali, nelle aree a più forte concentrazione di imprese agrituristiche può rappresentare un elemento di vantaggio in quanto rispondente alle caratteristiche tipiche della domanda espressa verso questa forma di turismo. In questo quadro fondamentali appaiono le azioni che possono essere messe in campo dalle amministrazioni pubbliche per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio ed, in senso lato, fondamentale appare il tipo di pianificazione territoriale che si intende promuovere. Su questo versante si registrano difficoltà non trascurabili nella costruzione di rapporti con le istituzioni regionali. Rapporti che, viceversa, sarebbero particolarmente importanti per la progettazione mirata e la successiva realizzazione degli interventi di cura e valorizzazione del territorio. Ma i rapporti con le istituzioni pubbliche risultano strategici anche per l implementazione di attività di comunicazione e promozione del territorio di cui le attività agrituristiche potrebbero grandemente giovarsi. Per esempio, uno dei limiti generalmente avvertiti, tanto dagli agrituristi quanto dagli imprenditori, è rappresentato dalla generale assenza di buone indicazioni stradali. Ciò, oltre a non costituire fattore di incoraggiamento per molti potenziali clienti, denota la scarsa attenzione delle amministrazioni locali verso fattori non ininfluenti per lo sviluppo produttivo del territorio. Analogamente, le caratteristiche dei contesti ambientali locali vengono giudicate molto importanti sia dagli imprenditori che dai turisti campani che, comunque esprimono giudizi estremamente positivi sia sulla qualità dei luoghi che sulla tranquillità degli stessi. Invero, negli ultimi anni le istituzioni provinciali ed il governo regionale hanno manifestato una certa attenzione nei confronti di taluni dei problemi sollevati. La Regione Campania ha realizzato attività convegnistiche e promozionali che hanno assunto carattere di regolarità annuale. E stata pubblicata la guida agrituristica regionale Agricampania in cui sono riportate, con dovizia di particolari sui servizi offerti e le caratteristiche del contesto ambientale e territoriale, tutte le aziende operanti nel settore fino al

18 Sicuramente sarà necessario avviare percorsi di formazione e/o riqualificazione professionale degli imprendori volti al miglioramento dell offerta di servizi sia interni che esterni all impresa. L attivazione di percorsi di formazione professionale deve andare nella direzione di formare nuove professionalità, oggi del tutto assenti per esempio nella promozione del territorio e dell agriturismo. Essa dovrebbe anche andare nella direzione di creare l offerta di una serie di servizi ed attività agrituristiche che consentirebbero di diversificare ed arricchire l offerta aziendale anche laddove non si dispone, all interno dell azienda, del personale necessario. Tutto ciò nella consapevolezza che le attività turistiche richiedono strategie e competenze assolutamente non banali per potersi sviluppare. Si pensi per esempio ai servizi associati allo sviluppo delle fattorie didattiche o anche, semplicemente all organizzazione di attività escursionistiche o sportive particolari quali l equitazione. O ancora, all attivazione di corsi sulle preparazioni artigianali tipiche del territorio. In definitiva emerge l esigenza di mettere a sistema tutti gli attori potenzialmente coinvolti nello sviluppo delle aree rurali: gli imprenditori agricoli, quelli degli altri settori produttivi operanti nell area, le associazioni di categoria, le istituzioni di governo locale, provinciale e regionale. Si tratta di elaborare un progetto di sviluppo del territorio rurale in cui l agriturismo possa rappresentare uno dei fattori di propulsione ma non da solo. E soprattutto, in cui l agriturismo possa a sua volta ricevere importanti spinte dallo sviluppo di una serie di servizi, alcuni dei quali volti ad arricchire e a migliorare l offerta agrituristica mentre altri, arricchendo le possibilità di svago presenti nelle aree rurali e la fruibilità stessa del territorio, possano costituire richiamo per i turisti verso l area e quindi verso tutte le possibili sistemazioni offerte all interno di quell area. E ovvio che ciascuna area presenta le sue specificità ed allora è necessario, caso per caso capire quale agriturismo è possibile. Ecco perché il problema va più correttamente affrontato in termini di turismo rurale e di sviluppo rurale. In ultimo, non va trascurata l importanza rivestita dalla normativa di settore che va necessariamente modificata alla luce della recentissima legge nazionale. In particolare bisognerebbe rivedere il regime autorizzativo e dei controlli garantendo il rispetto della specificità dell ospitalità agrituristica e delle tradizioni produttive. 17

19 1.2 L Agriturismo nelle province di Avellino e di Benevento La diffusione del fenomeno agrituristico nelle province di Avellino e di Benevento è stata definita sulla base del database della Regione Campania. Stando alla normativa attuale, chi voglia esercitare l attività agrituristica deve in primo luogo presentare domanda di iscrizione all Albo regionale e successivamente al comune nel quale l azienda è ubicata. Sarà il comune a rilasciare, quindi, l autorizzazione all esercizio delle attività richieste sulla base dell accertamento dei requisiti previsti. Ciò significa che il registro regionale, solo se costantemente aggiornato, può fornire dati attendibili sull effettiva consistenza del settore. Capita, difatti, che talvolta i comuni non comunichino tempestivamente le nuove autorizzazioni o le comunichino in modo incompleto, relativamente per esempio alle dimensioni delle tipologie di servizi offerti nelle diverse aziende. Allo stato, in Campania, il Registro Regionale è da ritenersi, comunque, la fonte di dati più attendibile. Tuttavia, nell utilizzarne le informazioni riportate si è provveduto ad un preliminare controllo per lo meno per verificarne la coerenza interna. In molti casi le informazioni su talune aziende si sono rivelate palesemente incoerenti sulle diverse informazioni riportate e/o incomplete. Là dove possibile il dato è stato corretto attraverso l utilizzazione del data base costituito dalla guida agrituristica Agricampania (Regione Campania 2005). Quando non è stato possibile correggere il dato l azienda non è stata considerata. E per questo motivo che i dati riportati nella figura 1 e nelle tabelle 2 e 5 sulla consistenza del fenomeno nelle province considerate, non coincidono. Il numero delle aziende eliminate è comunque ridotto: 21 per la provincia di Benevento, 6 per quella di Avellino ed in ogni caso questa rappresentava l unica strada per procedere alle elaborazioni successive La provincia di Avellino La provincia di Avellino presenta una certa disomogeneità al suo interno per quanto riguarda la dinamica dei flussi turistici in generale. Negli ultimi anni si è assistito alla combinazione di due differenti fenomeni: un sensibile calo delle presenze turistiche nel capoluogo a fronte di una crescita negli altri comuni della provincia. Sicuramente negli altri comuni e nelle aree più interne del territorio provinciale un ruolo non trascurabile è stato giocato dallo sviluppo dell agriturismo e del turismo enogastronomico che trova nelle 18

20 numerose produzioni tipiche di questa provincia un elemento di forza. In particolare sono proprio della provincia di Avellino i tre vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita che rappresentano il fiore all occhiello per l intera Regione: il Taurasi, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo. A questi si aggiungono altri vini DOC e ad IGT ma anche prodotti in regime di protezione transitoria per il riconoscimento della DOP. Il settore agrituristico al 31 dicembre del 2005 poteva contare su 104 aziende autorizzate a fronte delle 168 iscritte nel Registro Regionale. Giusto a titolo informativo, trattasi dello 0,2% del totale delle aziende agricole censite nell intera provincia, una percentuale cioè veramente irrisoria (ISTAT, 2000). Del resto l agriturismo, per quanto detto precedentemente, non è attività che si può sviluppare ovunque. L analisi che si illustra nel prosieguo è stata condotta, per i motivi esplicitati sopra, su 98 aziende. Nelle tabelle 2 e 3 sono riportate le aziende complessivamente operanti in ogni comune, distinte per tipologie di servizi forniti, in valore assoluto ed in termini percentuali rispetto alla totalità delle aziende operanti nella provincia. In totale sono 53 i comuni nei quali è presente per lo meno un azienda agrituristica. Tra essi, quelli a più forte concentrazione sono Ariano Irpino con il 12,2%, Serino con il 7%, Flumeri e Guardia Lombardi, entrambi con il 5%. Nella maggior parte degli altri comuni sono presenti 1-2 aziende. Nella figura 3 è stato riportato il territorio della provincia di Avellino con i diversi comuni. Per ciascuno di essi sono state indicate le aziende presenti. Risulta evidente la mancanza di raggruppamenti di comuni con elevata concentrazione e la dispersione omogenea, piuttosto, del fenomeno tra i diversi comuni interessati. Tra i servizi offerti, il 93% delle aziende prevede la ristorazione, mentre l alloggio è presente nell 82% dei casi. Quelle che vendono i prodotti aziendali rappresentano il 68%. Sono provviste di spazi per agricampeggio, infine, il 33% delle aziende. Già da questi dati emerge che in provincia di Avellino, l agriturismo punta in primo luogo sulla ristorazione, poi sull ospitalità e sulla vendita dei prodotti aziendali. I dati della tab.4 consentono di definire meglio la consistenza dei servizi forniti. Da essa emerge, difatti che, così come avviene per la Campania in generale, praticamente inesistenti sono le aziende che offrono solo alloggio (solo due). La maggior parte combina l alloggio con la ristorazione o con la ristorazione e la vendita dei prodotti. Le categorie indicate con A (solo alloggio), AR (alloggio e ristorazione), ARV (alloggio, ristorazione e vendita insieme), totalizzano nell insieme 54 aziende, il 55% del totale. Se si aggiunge anche la categoria ARVAC 19

21 (alloggio, ristorazione, vendita ed agricampeggio) si arriva al 77,5% del totale delle aziende operanti. Nella tabella 2 sono stati riportati anche i posti letto ed i posti mensa disponibili, sempre per comune, mentre nelle figure 4 e 5 i comuni sono stati ripartiti in classi di frequenza, sulla base della capacità operativa in termini rispettivamente, di posti letto e posti mensa. Complessivamente sono 2637 i posti mensa e 611 i posti letto disponibili nell intera provincia. Ovviamente la capacità operativa delle aziende in termini di posti mensa è di gran lunga superiore di quella in termini di posti letto. Ma questo, come si è visto è un dato che caratterizza la Campania e gli agriturismi in generale. La capacità operativa aziendale media, dell intera provincia, in termini di posti letto e posti mensa è rispettivamente pari a 7,5 e 29. Anche questo dato è piuttosto in linea con quello medio regionale e dà conferma della tendenza a non ampliare eccessivamente la dimensione delle diverse attività. Oltre un certo limite, infatti, si generano diseconomie, date anche le ridotte dimensioni aziendali ed il contemporaneo fabbisogno di lavoro, negli stessi momenti della giornata, delle attività strettamente agricole e di quelle di preparazione dei pasti. I comuni di Ariano Irpino, Flumeri e Guardia Lombardi si confermano come quelli a più elevata concentrazione di posti letto mentre, in termini di posti mensa, a questi si aggiungono anche Contrada e Montecalvo Irpino dove le poche aziende presenti si caratterizzano per una buona capacità operativa se confrontata con quella media dell intera provincia. 20

22 21

23 22

24 Tab.2: Aziende agrituristiche attive nella provincia di Avellino per comune e tipologia di servizi forniti COMUNE N. totale di aziende N. di aziende che offrono alloggio N. di aziende che offrono ristorazione N. di aziende che vendono i prodotti aziendali N. di aziende con agricampeggio N. max di posti letto N. max di posti mensa N. max di posti Tenda ANDRETTA ? AQUILONIA ARIANO IRPINO BAGNOLI IRP INO ? BISACCIA ? BONITO ? CALITRI 1 1 8? CAPOS ELE ? CAPRIGLIA IRPINA ? CAS ALBORE ? CAS TELFRANCI ? CASTELVETERE SUL CALORE ? CES INALI ? CONTRADA ? FLUMERI ? FONTANAROS A ? FORINO FRIGENTO GRECI GROTTAMINARDA ? GUARDIA LOMBARDI ? MANOCALZATI ? MARZANO DI NOLA ? MELITO IRPINO ? MERCOGLIANO MIRABELLA ECLANO ? MONTAGUTO ? MONTECALVO IRPINO ? MONTEFORTE IRPINO ? MONTELLA ? MONTEMARANO ? MONTEMILETTO ? MORRA DE SANCTIS ? MOS CHIANO ? NUS CO ? PAGO DEL VALLO DI LAURO ? PIETRAS TORNINA ? ROCCA S. FELICE ? ROCCABAS CERANA ? S. ANGELO A S CALA ? S. MARTINO VALLE CAUDINA ? S ENERCHIA ? SERINO SORBO SERPICO ? S UMMONTE ? TAURAS I ? TEORA ? TORELLA DEI LOMBARDI ? TREVICO VALLATA VENTICANO ? VILLAMAINA ZUNGOLI ? To tale ? Fonte: ns elaborazioni su dati Regione Camapania 23

25 Tab.3: Incidenza percentuale per comune delle aziende agrituristiche attive nella provincia di Avellino distinte per tipologia di servizi forniti COMUNE % di aziende sul totale % di aziende che offrono alloggio % di aziende che offrono ristorazione % di aziende % di aziende che vendono i con agricampeggio prodotti aziendali % sul max di posti letto % sul max di posti mensa ANDRETTA 2,0 2,5 2,2 1,5 0,0 1,8 1,7 AQUILONIA 1,0 1,2 1,1 0,0 3,1 0,5 0,4 ARIANO IRPINO 12,2 16,0 13,2 14,9 12,5 14,2 17,4 B AGNO LI IRP INO 2,0 2,5 2,2 3,0 0,0 2,0 1,7 BISACCIA 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 1,3 1,5 BONITO 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,3 1,5 CALITRI 1,0 1,2 0,0 0,0 0,0 1,3 0,0 CAPOS ELE 1,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 1,9 CAPRIGLIA IRPINA 1,0 1,2 1,1 1,5 3,1 2,0 1,5 CAS ALBORE 2,0 2,5 2,2 1,5 3,1 2,9 3,0 CAS TELFRANCI 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 2,9 1,5 CAS TELVETERE S UL CALORE 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,0 1,2 CES INALI 1,0 0,0 1,1 1,5 0,0 0,0 1,3 CONTRADA 3,1 2,5 3,3 3,0 0,0 2,3 6,1 FLUMERI 5,1 6,2 5,5 3,0 6,3 6,9 0,0 FONTANAROS A 2,0 0,0 2,2 3,0 3,1 0,0 2,7 FORINO 2,0 2,5 2,2 3,0 6,3 3,9 0,0 FRIGENTO 2,0 2,5 2,2 3,0 3,1 3,9 1,1 GRECI 2,0 2,5 2,2 3,0 6,3 3,9 2,9 GROTTAMINARDA 2,0 2,5 2,2 3,0 0,0 1,3 0,0 GUARDIA LOMBARDI 5,1 6,2 5,5 7,5 0,0 4,1 6,1 MANOCALZATI 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,3 1,2 MARZANO DI NOLA 2,0 1,2 2,2 1,5 0,0 1,1 3,0 MELITO IRPINO 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 0,3 0,4 MERCOGLIANO 1,0 1,2 1,1 1,5 3,1 2,0 2,3 MIRABELLA ECLANO 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,3 0,8 MONTAGUTO 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 1,1 0,8 MONTECALVO IRPINO 3,1 3,7 3,3 4,5 3,1 3,6 4,2 MONTEFORTE IRP INO 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 0,0 1,5 MONTELLA 3,1 2,5 3,3 1,5 0,0 1,8 1,5 MONTEMARANO 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 2,0 0,0 MONTEMILETTO 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 1,3 0,0 MORRA DE S ANCTIS 1,0 1,2 0,0 1,5 3,1 0,8 1,9 MOS CHIANO 1,0 0,0 1,1 1,5 0,0 0,0 1,9 NUS CO 2,0 2,5 2,2 1,5 0,0 2,9 2,6 PAGO DEL VALLO DI LAURO 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,0 0,0 PIETRAS TORNINA 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 2,0 0,5 ROCCA S. FELICE 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 0,7 0,8 ROCCABAS CERANA 1,0 1,2 1,1 1,5 0,0 2,0 3,0 S. ANGELO A S CALA 1,0 0,0 1,1 1,5 3,1 0,0 1,5 S. MARTINO VALLE CAUDINA 1,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 0,8 SENERCHIA 1,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 1,2 SERINO 7,1 2,5 3,3 4,5 18,8 0,0 1,5 SORBO SERPICO 1,0 0,0 1,1 1,5 0,0 0,0 1,5 SUMMONTE 2,0 2,5 2,2 3,0 0,0 3,9 3,0 TAURAS I 1,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 1,5 TEORA 1,0 1,2 1,1 1,5 3,1 2,3 1,9 TORELLA DEI LOMBARDI 1,0 1,2 1,1 1,5 3,1 1,6 1,5 TREVICO 2,0 2,5 2,2 3,0 6,3 2,9 2,7 VALLATA 1,0 1,2 1,1 1,5 3,1 2,0 0,1 VENTICANO 1,0 1,2 1,1 0,0 0,0 1,8 1,5 VILLAMAINA 2,0 2,5 2,2 3,0 6,3 0,0 0,0 ZUNGOLI 2,0 2,5 1,1 1,5 0,0 2,6 1,5 To ta le 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: ns elaborazioni su dati Regione Campania 24

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