La retribuzione. Monica McBritton Lecce, aprile 2015

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1 La retribuzione Monica McBritton Lecce, aprile 2015

2 Art. 36, comma 1 Cost. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Principi di: proporzionalità natura sinallagmatica del contratto in relazione con l orario e con le mansioni Sufficienza non mera retribuzione di sussistenza La rilevanza della dimensione familiare: l uomo come bread winner Mancato principio di parità di trattamento, ma vietata la discriminazione nei casi tipizzati (donne, minori, stranieri rinvio). Il principio di parità vige nel settore pubblico. 2MMcB

3 Corrispettività Art Prestatore di lavoro subordinato E prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. La retribuzione è il corrispettivo del lavoro eseguito: la regola è la post-numerazione. Tale regola subisce eccezioni: in alcuni casi di legittima sospensione del rapporto (malattia, infortuni, permessi sindacali). In tali casi rileva la funzione sociale della retribuzione (art. 36 Cost.). La retribuzione può essere anche in natura, con partecipazioni agli utili o con provvigioni. 3MMcB

4 Determinazione della retribuzione Art c.c. La retribuzione del prestatore di lavoro può essere stabilita a tempo o a cottimo e deve essere corrisposta nella misura determinata (dalle norme corporative), con le modalità e nei termini in uso nel luogo in cui il lavoro viene eseguito. In mancanza (di norme corporative o) di accordo tra le parti, la retribuzione e determinata dal giudice, tenuto conto, ove occorra, del parere delle associazioni professionali. Contrattazione collettiva Il problema della mancata efficacia soggettiva generale del contratto collettivo: l estensione dell efficacia ad opera della giurisprudenza sulla base del combinato disposto fra l art. 36 Cost. (principio di sufficienza) e l art c.c. 4MMcB

5 La giurisprudenza Ritiene l art. 36, co. 1 Cost. norma immediatamente precettiva. Ritiene che la clausola contrattuale che quantifica la retribuzione in misura minore di quella stabilita dai contratti è in violazione dell art. 36 Cost. Tale violazione comporta la nullità parziale del contratto individuale. Poiché l art c.c. attribuisce al potere equitativo del giudice la determinazione della retribuzione <<in mancanza di accordo tra le parti>>, La clausola nulla viene sostituita da quella individuata dal giudice avendo il contratto collettivo come parametro che soddisfa i precetti dell art. 36 Cost. Insomma, la nullità della clausola viene letta come mancanza di accordo fra le parti - > giurisprudenza creativa. 5MMcB

6 Segue La determinazione della retribuzione A partire dell Accordo Quadro (accordo separato): la retribuzione viene definita dai CCNL, rinnovati con cadenza triennale. Al momento del rinnovo si deve tener conto dell IPCA ( indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo) depurato dai prezzi dei beni energetici importati. Nell ipotesi di ritardi nei rinnovi contrattuali-> il contratto rinnovato deve prevedere una copertura economica per il periodo precedente. Ruolo della contrattazione decentrata: integrazioni retributive in particolare in rapporto all andamento della produttività aziendale. Problema: la mancata diffusione della contrattazione decentrata - > previsione di un <<elemento economico di garanzia>> come retribuzione aggiuntiva. 6MMcB

7 STRUTTURA DELLA RETRIBUZIONE Retribuzione base Trattamenti accessori di fonte legale o contrattuale Trattamento malattia Indennità di trasferta, cassa ecc. Premi Onnicomprensività della retribuzione -> la domanda è: esiste o non una nozione unitaria ed inderogabile di retribuzione? La risposta della giurisprudenza è che ogni istituto ha una sua <<storia>> e possa essere modulato, di per sé, dalla contratto collettivo. Tale modulazione, ovviamente, è possibile se la legge non dispone diversamente, v. ad es. art e art c.c. 7MMcB

8 Art c.c. IN OGNI CASO DI CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO, IL PRESTATORE DI LAVORO HA DIRITTO AD UN TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO. TALE TRATTAMENTO SI CALCOLA SOMMANDO PER CIASCUN ANNO DI SERVIZIO UNA QUOTA PARI E COMUNQUE NON SUPERIORE ALL'IMPORTO DELLA RETRIBUZIONE DOVUTA PER L'ANNO STESSO DIVISA PER 13,5. LA QUOTA È PROPORZIONALMENTE RIDOTTA PER LE FRAZIONI DI ANNO, COMPUTANDOSI COME MESE INTERO LE FRAZIONI DI MESE UGUALI O SUPERIORI A 15 GIORNI. SALVO DIVERSA PREVISIONE DEI CONTRATTI COLLETTIVI LA RETRIBUZIONE ANNUA, AI FINI DEL COMMA PRECEDENTE, COMPRENDE TUTTE LE SOMME, COMPRESO L'EQUIVALENTE DELLE PRESTAZIONI IN NATURA, CORRISPOSTE IN DIPENDENZA DEL RAPPORTO DI LAVORO, A TITOLO NON OCCASIONALE E CON ESCLUSIONE DI QUANTO È CORRISPOSTO A TITOLO DI RIMBORSO SPESE. 8MMcB

9 Art c.c. (novellato l , n. 297) INDENNITÀ DI MANCATO PREAVVISO L'INDENNITÀ DI CUI ALL'ART DEVE CALCOLARSI COMPUTANDO LE PROVVIGIONI, I PREMI DI PRODUZIONE, LE PARTECIPAZIONI AGLI UTILI O AI PRODOTTI ED OGNI ALTRO COMPENSO DI CARATTERE CONTINUATIVO, CON ESCLUSIONE DI QUANTO È CORRISPOSTO A TITOLO DI RIMBORSO SPESE. SE IL PRESTATORE DI LAVORO È RETRIBUITO IN TUTTO O IN PARTE CON PROVVIGIONI, CON PREMI DI PRODUZIONE O CON PARTECIPAZIONI, L'INDENNITÀ SUDDETTA E DETERMINATA SULLA MEDIA DEGLI EMOLUMENTI DEGLI ULTIMI TRE ANNI DI SERVIZIO O DEL MINOR TEMPO DI SERVIZIO PRESTATO. FA PARTE DELLA RETRIBUZIONE ANCHE L'EQUIVALENTE DEL VITTO E DELL'ALLOGGIO DOVUTO AL PRESTATORE DI LAVORO. 9MMcB

10 MMcB Forme di retribuzione A tempo: sulla base della durata oraria, mensile, multiperiodale della prestazione o della sua collocazione temporale (lavoro notturno, straordinario) A cottimo : tiene conto del rendimento del lavoro nell unità di tempo data cottimo puro cottimo misto maggiorazione integrativa cottimo collettivo in rapporto ad un gruppo di lavoratori. Art cc Obbligatorietà del cottimo Il prestatore di lavoro deve essere retribuito secondo il sistema del cottimo quando, in conseguenza dell'organizzazione del lavoro, è vincolato all'osservanza di un determinato ritmo produttivo, o quando la valutazione della sua prestazione è fatta in base al risultato delle misurazioni dei tempi di lavorazione. 10

11 MMcB Altre forme di retribuzione variabile Art. 2099, comma 3 c.c.: Il prestatore di lavoro può anche essere retribuito in tutto o in parte con partecipazione agli utili o ai prodotti con provvigione o con prestazioni in natura. - Nel dibattito in merito alla produttività delle imprese italiane spesso si fa riferimento alla necessità di incrementare il ruolo del contratto aziendale in rapporto alla produttività e quindi alle voci retributive vincolate alla c.d. performance aziendale. - Partecipazione azionaria - Nel settore pubblico - > perfomance del dirigente, ma tendenzialmente di tutto il personale. 11

12 MMcB Retribuzione differita: il trattamento di fine rapporto (t.f.r.) art c.c. In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto. Tale trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni. Salvo diversa previsione dei contratti collettivi la retribuzione annua, ai fini del comma precedente, comprende tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese. In caso di sospensione della prestazione di lavoro nel corso dell'anno per una delle cause di cui all'art. 2110, nonché in caso di sospensione totale o parziale per la quale sia prevista l'integrazione salariale, deve essere computato nella retribuzione di cui al primo comma l'equivalente della retribuzione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro. ( ) 12

13 MMcB Segue l anticipazione del t.f.r. Il prestatore di lavoro, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere, in costanza di rapporto di lavoro, una anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta. Le richieste sono soddisfatte annualmente entro i limiti del 10 per cento degli aventi titolo, di cui al precedente comma, e comunque del 4 per cento del numero totale dei dipendenti. La richiesta deve essere giustificata dalla necessità di: a. eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche; b. acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile*. L'anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta, a tutti gli effetti dal trattamento di fine rapporto. ( ) Condizioni di miglior favore possono essere previste dai contratti collettivi o da patti individuali. I contratti collettivi possono altresì stabilire criteri di priorità per l'accoglimento delle richieste di anticipazione. * anche per sostegno economico nei periodi di congedi parentali o formativi 13

14 MMcB TFR e previdenza complementare A partire del gli accantonamenti del TFR possono alimentare i fondi pensione. Tali fondi debbono garantire al lavoratore in pensione un integrazione della pensione stessa: appunto, la c.d. pensione complementare. Comunque l adesione al fondo pensione è volontaria, ma secondo le regole del silenzio-assenso. Il lavoratore può scegliere fra: il fondo pensione di categoria; un altro fondo pensione; Oppure un fondo di tesoreria presso all INPS. 14

15 MMcB Oppure a partire dal mese di aprile 2015: anticipo in busta paga DPCM 29/2015 (regolamento ex art. 1, cc. 26 a 34 l. stabilità 2015). Settore privato con rilevanti eccezioni: v. art. 3 15

16 MMcB Costo del lavoro per l impresa Contributi previdenziali a carico del datore di lavoro Sommata alla retribuzione lorda Retribuzione lorda: è quanto effettivamente <<arriva in tasca>> al lavoratore dedotti i contributi a carico del lavoratore stesso e le imposte. 16

17 MMcB Prescrizione crediti del lavoratore Da distinguere fra rapporti a stabilità reale da quelli non garantiti dalla tutela <<reale>> Infatti, la giurisprudenza costituzionale e di legittimità ha ritenuto che, per i rapporti non garantiti dalla tutela <<reale>>, la prescrizione debba decorrere dalla data della cessazione del rapporto di lavoro. Quindi, è regime speciale. Ratio: la tutela del soggetto contrattualmente più debole nei confronti di possibili ritorsioni del datore di lavoro. 17

18 MMcB Le garanzie dei crediti del lavoratore Privilegio generale sui beni mobili del datore di lavoro (art bis c.c.) Fondo di garanzia presso l INPS in alcuni ipotesi di insolvenza dell impresa Limiti alla pignorabilità dei crediti del lavoro : 1/5 per i crediti in generale; secondo la disposizione del giudice per crediti alimentari Rivalutazione del credito 18

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