Milano dati serie ricerche

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1 sistema statistico nazionale Milano dati serie ricerche 15 La mobilità milanese al Censimento 2001 A cura di Paolo Bonomi Editing: Patrizia Sambati Pubblicazione realizzata dal Servizio Studi Si autorizza la riproduzione parziale o totale con la citazione della fonte

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3 INDICE Introduzione La mobilità dei residenti a Milano... 7 I tempi per raggiungere il luogo di studio/lavoro... 8 Il mezzo di trasporto principale per recarsi al luogo di studio/lavoro... 9 Gli spostamenti per studio/lavoro dei residenti per luogo di destinazione Appendice 1 Mappe tematiche - Milano come punto di partenza La mobilità che ha come punto di arrivo il comune di Milano Mezzo di trasporto principale e tempi per raggiungere il luogo di studio/lavoro Quali sono nel dettaglio le diverse provenienze degli spostamenti su Milano Appendice 2 Mappe tematiche - Milano come punto di arrivo Conclusioni... 35

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5 Introduzione Il presente studio si propone di valorizzare il patrimonio informativo del Censimento sulla mobilità milanese, intesa come l insieme degli spostamenti quotidiani tra il luogo di dimora abituale e un luogo fisso di studio/lavoro in cui il territorio del comune di Milano rappresenta il punto di partenza e/o di arrivo. La prima parte dello studio sarà dedicata agli spostamenti dei residenti nel comune di Milano, per i quali sono noti 1 il punto di partenza (con riferimento alle sezioni di Censimento), il motivo dello spostamento (studio vs. lavoro), il comune di destinazione (e nel caso si tratti di Milano con anche la specifica sulla sezione di Censimento), il tempo impiegato per recarsi al luogo abituale di studio o di lavoro unitamente al mezzo di trasporto utilizzato per compiere il tratto più lungo del tragitto. Le ultime due variabili fanno riferimento allo spostamento avvenuto il mercoledì che ha preceduto la rilevazione censuaria e, essendo state rilevate anche in occasione del Censimento 1991, garantiscono la possibilità di effettuare confronti temporali. Oltre alle suddette variabili sulla mobilità, il Censimento rende naturalmente disponibili le informazioni individuali di tipo socio-demografico (informazioni anagrafiche e relative all istruzione e alla condizione professionale di ciascun individuo). La seconda parte dello studio si rivolgerà invece ai movimenti che hanno Milano come punto di approdo, sia che questi siano originati da residenti a Milano (e quindi si tratti di spostamenti interni al comune), sia che si tratti di spostamenti da un altro comune italiano verso Milano. Le variabili a cui si farà riferimento nell analisi sono le stesse precedentemente definite in riferimento ai residenti a Milano, ma non saranno possibili i confronti con il 1991 a causa dell indisponibilità dei dati sui non residenti nel comune di Milano. 1 Nel caso in cui il luogo di partenza coincida con la dimora abituale (residenza) e con il luogo di rientro.

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7 1. La mobilità dei residenti a Milano Al Censimento 2001 sono le persone che si recano giornalmente al luogo abituale di studio o di lavoro (interno o esterno al territorio milanese), il 53,3% della popolazione milanese residente in un alloggio 2 (tabella 1). La mobilità registra un calo, almeno in termini assoluti, rispetto al precedente Censimento (allora le persone che si spostavano erano risultate quasi 100 mila in più) a fronte però di una popolazione residente che è divenuta meno numerosa (e infatti le percentuali di persone in movimento per studiare/lavorare sono abbastanza vicine). Oltre alla contrazione della popolazione residente nel suo complesso, vi è un altro fattore che porta a sottostimare l incidenza della mobilità tra i milanesi: l invecchiamento della popolazione. In un ottica di confronto tra i due Censimenti, è opportuno effettuare il confronto per sesso e conferendo a ciascuna generazione lo stesso peso. Tali indicatori standardizzati offrono una visione d insieme che rende evidente la crescita della dinamicità femminile (nella tabella 1, ove sono riportate le percentuali medie di spostamento calcolate sulle età tra 0 e 80 anni, si segnala una crescita del 5,6%) e stabile per i maschi (+0,4%, anche se esistono situazioni divergenti in specifiche classi d età). La figura 1 rappresenta l evoluzione per età della percentuale di persone che si spostano giornalmente per motivi studio/lavoro, distinta per sesso, negli ultimi 2 Censimenti. Il periodo di maggior mobilità è quello corrispondente alla scuola dell obbligo, fino ai 16 anni la mobilità dei maschi e delle femmine è su livelli simili. Rispetto al 1991 è interessante segnalare come la mobilità sia cresciuta nelle età prescolari (fino a 20 punti percentuali di crescita, un fenomeno che si spiega con la maggior frequenza della scuola materna) e sia lievemente calata nelle età tra i 6 e i 14 anni (in questo potrebbe aver inciso la maggior presenza al 2001 di stranieri, i quali fanno registrare tassi di scolarità inferiori a quelli degli italiani). Superati i 14 anni la mobilità del 2001 torna nuovamente ad essere superiore rispetto a quella del 1991 (le curve del 2001 beneficiano dell incremento dei livelli di istruzione, in particolare tra le ragazze che sino ai 22 anni risultano spostarsi più frequentemente dei maschi) mentre la situazione tra i 20 e i 25 anni si aggroviglia divenendo difficilmente interpretabile (la mobilità dei maschi finisce col recuperare e superare stabilmente quella delle femmine, ma i primi rispetto al 1991 riducono gli spostamenti, mentre le seconde nel 2001 prendono a spostarsi con maggior frequenza rispetto al 1991, facendo poi registrare ad alcune età una crescita di oltre il 10%). Inoltre, l inversione di tendenza nelle curve avviene con ritardo rispetto al 1991 (fenomeno che riflette il posticiparsi dei tempi nell ingresso del mondo di lavoro). Superati i 30 anni la curva degli uomini rimane costante per un lungo periodo temporale (che si protrae leggermente rispetto al 1991, e scende meno ripidamente tanto da superare il livello del 1991 superati i 60 anni, fenomeno verosimilmente imputabile all innalzamento dell età pensionabile) per poi calare bruscamente dopo i 55 anni di età, mentre per le donne la curva non è mai costante ma la discesa, più graduale, ha inizio subito dopo i 30 anni (responsabili di tale andamento sono le donne che rinunciano a lavorare per dedicarsi alla famiglia). Tab. 1 - Numero di residenti a Milano che si spostano per recarsi al luogo abituale di studio o lavoro; Censimenti 2001 e N. di persone che si recano a un luogo di studio/lavoro % su popolazione residente in famiglia 53,3 55,8 % su popolazione residente in famiglia standardizzata per età M 62,1 61,7 % su popolazione residente in famiglia standardizzata per età F 53,7 48,1 2 Nel calcolo di tale percentuale sono escluse le persone residenti nelle convivenze (caserme, ospedali, hotel, etc.). Comune di Milano - Settore Statistica 7

8 Fig. 1 - Percentuale di persone che si spostano giornalmente per motivi di studio/lavoro per età e sesso; Censimenti 2001 e 1991 % di persone che si spostano età 1991 M 1991 F 2001 M 2001 F Rispetto alle persone prese in considerazione nella tabella 1 e nella figura 1 (ossia i residenti a Milano che si spostano giornalmente per recarsi al luogo abituale di studio/lavoro) la tabella 2 opera una selezione, ricomprendendo solamente coloro i quali rientrano giornalmente nel proprio alloggio di residenza e hanno un luogo di studio/lavoro fisso. La ragione di tale filtro, che ad ogni modo comporta una perdita contenuta di popolazione (inferiore al 5%), è riconducibile al fatto che solamente per costoro il questionario di Censimento prevedeva la rilevazione delle variabili sulla mobilità. Una di queste è il luogo di destinazione, variabile che nella tabella 2 è incrociata con il motivo dello spostamento. Dai dati riportati in tabella risulta che la quasi totalità degli studenti milanesi (il 97%) studia nel comune di Milano, mentre per quanto concerne i lavoratori vi è una quota più consistente (il 18,5%) che esercita la propria professione fuori Milano. Tab. 2 - Numero di residenti a Milano che si spostano per recarsi al luogo abituale di studio o lavoro rientrando giornalmente nel proprio alloggio di residenza, per ragione dello spostamento e luogo di destinazione; Censimento 2001 Destinazione valori assoluti Destinazione valori % Milano Fuori Milano Totale Milano Fuori Milano Totale Studio ,0 3,0 100,0 Lavoro ,5 18,5 100,0 Totale ,0 14,0 100,0 I tempi per raggiungere il luogo di studio/lavoro 3 Nel 2001, 2 lavoratori su 3 che si spostano impiegano al più mezz ora per raggiungere il posto di lavoro, mentre il 70,8% degli studenti impiega non oltre mezz ora per raggiungere le scuole o le università (tabella 3). Una stima in minuti del tempo mediano impiegato per recarsi nel 2001 al luogo di studio/lavoro è di 23 minuti e mezzo per gli studenti e di poco più di 24 minuti e mezzo per i lavoratori. Rispetto al 1991 il tempo impiegato dai lavoratori cresce di circa un minuto (responsabile di questo aumento è il decremento di circa 4 punti percentuali registrato in corrispondenza della quota di coloro i quali impiegano al più 30 minuti) mentre quello degli studenti è rimasto stabile. 3 Le analisi che seguono si riferiscono solamente alla popolazione che parte e rientra nel proprio alloggio di residenza (il 99,5% di coloro che si spostano) e che ha una sede di lavoro fissa (il 95,5% di coloro che si spostano). 8 Comune di Milano - Settore Statistica

9 Tab. 3 - Tempi per recarsi (solo andata) da casa al luogo di studio/lavoro 4 ; Censimenti 2001 e Occupati Studenti Occupati Studenti Fino a 15 minuti 28,6 29,3 30,2 28,0 Da 16 a 30 minuti 38,2 41,5 40,7 44,2 Da 31 a 60 minuti 29,4 27,0 24,9 24,8 Oltre 60 minuti 3,8 2,3 4,2 2,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Tempo mediano in minuti 24,4 23,5 23,3 23,5 Fig. 2 - Tempo mediano impiegato in minuti per recarsi (solo andata) al luogo di lavoro per cittadinanza e posizione nella professione; Censimento 2001 ITALIANI 24,2 STRANIERI Dipendenti 26,9 26,1 Imprenditori 16,9 Liberi professionisti 19,8 Lavoratori in proprio 15,8 Soci di cooperativa 26,5 Coadiuvanti familiari 16, tempo mediano impiegato in minuti Stratificando l analisi relativa agli spostamenti per lavoro (figura 2) si nota come per gli stranieri il tempo mediano impiegato sia più alto rispetto a quello per gli italiani (quasi 27 minuti) il che è imputabile ad un maggior ricorso ai mezzi pubblici da parte degli stranieri e non (come si vedrà in seguito) per differenze riguardanti la distanza percorsa. Le categorie professionali più avvantaggiate sono quelle degli imprenditori, dei liberi professionisti e dei lavoratori in proprio, quelle più svantaggiate sono riconducibili ai dipendenti e ai soci di cooperativa. Altre variabili (non riportate nella figura) non hanno dato risultati rilevanti: non si è riscontrata una sostanziale differenza di genere (le donne impiegano mediamente solo mezzo minuto in più degli uomini) e debole è risultata la relazione con l età (si distinguono solo gli ultracinquantenni, i quali impiegano meno tempo rispetto alle altre fasce d età). Il mezzo di trasporto principale per recarsi al luogo di studio/lavoro Nel 2001 circa il 38,4% di coloro i quali si sono recati al lavoro il mercoledì che ha preceduto la rilevazione censuaria, lo ha fatto con un automobile (tabella 4). Si tratta di una percentuale in netta crescita rispetto al 1991 (+5,5%), così come è in netta crescita l utilizzo di un altro mezzo inquinante, la moto/scooter, passato dall 1,9 al 6,3% 5. 4 Da considerare che nel 2001 nel questionario di Censimento si fa esplicitamente richiesta alle persone che hanno accompagnato i figli a scuola prima di andare al luogo di studio/lavoro di considerare il tempo complessivamente impiegato, mentre nel 1991 tale situazione era sottintesa. E possibile dunque che i tempi del 1991 siano leggermente sottostimati in quanto è probabile che nel 1991 non tutti i genitori abbiano ritenuto necessario conteggiare anche il tempo dedicato al trasporto dei figli. Inoltre, è da notare, che nel 1991 non era richiesta la ragione dello spostamento, che è stata indirettamente ricavata facendo riferimento alla condizione professionale prevalente. 5 Tale andamento è andato a discapito degli spostamenti sui mezzi pubblici storici (tram e metro) scesi al 20% (-8,4 punti percentuali rispetto al 1991). Un dato che trova riscontro in un approfondimento effettuato mediante un elaborazione ad hoc: tra chi lavora a Milano l utilizzo dell auto incide ancor maggiormente (+5% rispetto a chi lavora fuori città). Comune di Milano - Settore Statistica 9

10 Osservando le altre categorie, merita di essere evidenziato solamente il lieve incremento nell utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi a scuola/lavoro (dall 1,8% al 2,9%) anche se resta utilizzato da una modesta quota di cittadini milanesi. Dalla figura 3 si nota come l utilizzo dell automobile, come mezzo principale di trasporto per recarsi al luogo di studio/lavoro, cresca rispetto al 1991, in particolare per le donne (specialmente dai 35 anni in su). Per gli uomini si segnala una contrazione tra i 25 e i 45 anni, età a partire dalla quale si registra invece un aumento rispetto al 1991, nonché il picco massimo (intorno al 55%). Per le donne (che invece non superano mai il 40%) proprio a partire dai 45 anni si registra invece un calo nell incidenza dell utilizzo dell automobile. In sensibile aumento è anche la quota di studenti in età scolare che vanno a scuola in macchina (essendo evidentemente accompagnati dai genitori) che decresce con l età dei ragazzi (sotto il 10% tra i 15 e i 17 anni). Tab. 4 - Mezzo utilizzato per compiere il tratto più lungo (in termini di distanza e non di tempo) del tragitto per raggiungere il luogo abituale di studio/lavoro; Censimenti 2001 e Treno 1,1 1,4 Tram 6,9 Metro 13,1 28,4 Autobus, filobus urbani 9,9 Corriera, autobus extraurbano 0,6 12,2 Autobus aziendale scolastico 0,7 0,9 Auto come conducente 30,7 27,7 Auto come passeggero 7,7 5,2 Moto, scooter 6,3 1,9 Bicicletta 2,9 1,8 Altro 0,1 0,1 A piedi 19,9 20,2 Totale 100,0 100,0 Fig. 3 - Percentuale di persone che usano l auto come mezzo principale per compiere il tratto più lungo (in termini di distanza e non di tempo) del tragitto per raggiungere il luogo abituale di studio/lavoro al variare d età e sesso; Censimenti 2001 e % auto come mezzo principale età 1991 M 1991 F 2001 M 2001 F 10 Comune di Milano - Settore Statistica

11 Fig. 4 - Percentuale di persone che usano la bicicletta come mezzo principale per compiere il tratto più lungo (in termini di distanza e non di tempo) del tragitto per raggiungere il luogo abituale di studio/lavoro al variare d età e sesso; Censimento % bici come mezzo di trasporto principale 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 M F età Per quanto concerne l uso della bicicletta, il confronto tra i due sessi al Censimento 2001 non risulta chiaramente interpretabile. Le donne utilizzano più spesso la bici tra i 25 e i 35 anni, mentre i ragazzi delle scuole secondarie la usano molto più spesso delle coetanee per andare a scuola. Al variare dell età la curva oscilla prevalentemente tra il 2,5 e il 4%, ma è interessante osservare che il valore massimo si registra in corrispondenza di soli 2 anni di età (in qualità di passeggeri accompagnati all asilo nido da un genitore). Per approfondire lo studio delle determinanti associate all uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro si riportano i risultati di un modello di regressione logistica (la variabile dipendente è l uso della bicicletta per spostamenti lavorativi sì vs. no ). Dal modello emerge che la bici è molto più usata da chi abita in centro 6 e da chi ha un titolo di studio elevato (per un laureato la probabilità di utilizzo è più alta rispetto a chi ha al più la licenza elementare). Gli stranieri usano la bicicletta meno frequentemente degli italiani (la relazione si attenua leggermente inserendo la variabile istruzione, che dunque gioca il ruolo di variabile interveniente). Le donne usano più frequentemente la bicicletta degli uomini, ma non a parità di distanza (inserendo nel modello la variabile distanza la relazione si inverte). Infine, la figura 5, raffigurante una rappresentazione a pila, riporta la distribuzione percentuale dei mezzi utilizzati al variare dell età. Valgono le considerazioni effettuate precedentemente, ma è interessante aggiungere come con l avvicinamento alle età anziane per gli spostamenti casa-lavoro non decresca l uso dell auto ma quello dei mezzi pubblici (e naturalmente delle moto/scooter). 6 In effetti la adopera il 6,5% dei residenti nella ex-zona 1, il 4,1% di chi è residente nella seconda cerchia, il 2,3% di chi abita nella terza cerchia e solo l 1,4% di chi vive nelle aree funzionali di periferia e confinanti con gli altri comuni. Per prima cerchia si intende la ex-zona 1 (della vecchia ripartizione di Milano in 20 zone di decentramento), per seconda cerchia le ex-zone 2,3,4,5,6 e 7, per la quarta le aree funzionali periferiche (quelle confinanti con altri Comuni) e la terza cerchia comprende le restanti aree funzionali. Le 180 aree funzionali che compongono il Comune di Milano sono ripartizioni sub-comunali create nel 2001 per esigenze di carattere gestionaleoperativo e per consentire una rappresentazione e un analisi dettagliata del territorio cittadino. Sono costituite da aggregazioni delle sezioni di Censimento 2001 e i loro confini sono congruenti con quelli delle zone di decentramento. Comune di Milano - Settore Statistica 11

12 Tab. 5 - Modello regressione logistica (variabile dipendente dicotomica: uso della bicicletta come mezzo principale di trasporto per recarsi al lavoro 1=sì; 0 =no) 7 Variabili nell'equazione B Errore Standard Sig. Exp(B) Sesso F (riferimento M) -0,08 0,02 0, ,92 Cerchia (riferimento ex zona1) 0, cerchia -0,19 0,03 0, ,83 3 cerchia -0,50 0,03 0, ,61 4 cerchia -0,71 0,04 0, ,49 Distanza 0,00 0,00 0, ,00 Stranieri (riferimento Italiani) -0,11 0,04 0, ,89 Titolo di studio (riferimento Elementare) 0,00000 Licenza media 0,03 0,05 0, ,03 Diploma superiore 0,21 0,05 0, ,24 Laurea/diploma univ. 0,67 0,05 0, ,95 Età -0,01 0,00 0, ,99 Costante -2,05 0,35 0, ,13 Fig. 5 - Distribuzione percentuale del mezzo principale utilizzato per compiere il tratto più lungo (in termini di distanza e non di tempo) del tragitto per raggiungere il luogo abituale di studio/lavoro al variare dell età; Censimento % 80% 60% 40% 20% 0% a piedi bicicletta trasporto pubblico moto, scooter auto Gli Spostamenti per studio/lavoro dei residenti per luogo di destinazione Tra il 1991 e il 2001, la percentuale di residenti milanesi che si recano a lavorare o a studiare fuori città rimane sostanzialmente invariata, aggirandosi intorno al 14% (di coloro i quali si spostano per ragioni di studio/lavoro; cfr. tabella 6). Decisamente minoritaria è la quota di chi studia/lavora al di fuori della provincia di Milano: meno del 2% nel 2001 (nel 1991 era esattamente il 3%). Focalizzando l attenzione sugli spostamenti lavorativi, si osserva che nel 2001 gli spostamenti per lavoro nell 81,5% dei casi hanno come destinazione Milano e nel 16% un comune della provincia, mentre gli spostamenti per studio nel 97% dei casi sono avvenuti internamente a Milano. La tabella 6, che incrocia il luogo di destinazione con il tempo di spostamento è interessante specialmente per quantificare la durata degli spostamenti interni alla città di Milano. Chiaramente rispetto alle altre 7 La regressione logistica stima la probabilità di successo (nel caso: uso della bicicletta) per specifici valori delle variabili esplicative: p(y = 1 X 1 = v 1,, X n = v n ) = Exp(B 0 + B 1 v B n v n ) / [1 + Exp(B 0 + B 1 v B n v n )]. I valori Exp(B) nella colonna della tabella 5 indicano se la probabilità di successo nel caso una variabile esplicativa assuma una data modalità B sia maggiore (valori maggiori di 1) o minore (valori compresi tra 0 e 1) rispetto alla probabilità osservata per la categoria di riferimento della medesima variabile esplicativa (fermo restando le altre variabili inserite nel modello). Ad esempio, gli stranieri hanno una minor probabilità di far uso della bici rispetto a quella degli italiani (essendo Exp(B) = 0,89). I valori dei parametri B sono da considerarsi statisticamente diversi da 0 (e quindi le probabilità differiscono rispetto alla categoria di riferimento) se la significatività Sig. è inferiore a 0, Comune di Milano - Settore Statistica

13 destinazioni è molto più consistente la quota che impiega al più un quarto d ora (41,4%) ma non è altresì trascurabile la quota di persone che impiega oltre tre quarti d ora (circa l 8%): si tratta di cittadini che in un certo senso sono pendolari pur lavorando o studiando nello stesso comune di residenza. Anche la tabella 8 è interessante sotto il profilo degli spostamenti interni alla città di Milano. A tal proposito, al Censimento 2001 l auto è utilizzata da circa un terzo dei residenti, i mezzi pubblici (intesi come metro, tram e autobus/filobus urbani) garantiscono la mobilità di un altro terzo dei milanesi, e quasi ¼ raggiunge il luogo di studio/lavoro a piedi (o meglio, percorrendo a piedi la maggior parte della distanza casa-luogo di studio/lavoro). Tab. 6 - Distribuzione percentuale dei residenti che si spostano per studiare/lavorare per luogo di destinazione; Censimenti 2001 e Milano 86,0 85,5 Altro comune della provincia 12,0 11,6 Altra provincia della Lombardia 1,6 1,7 Altra regione d Italia / Estero 0,3 1,3 Totale 100,0 100,0 Tab. 7 - Residenti che si spostano per studiare/lavorare per luogo di destinazione e tempo impiegato per lo spostamento; Censimento 2001 Milano Valori assoluti Altro comune della provincia Altra provincia della Lombardia Altra regione d Italia/ Estero Milano Valori percentuali Altro comune della provincia Altra provincia della Lombardia Altra regione d Italia/ Estero Fino a 15 minuti ,4 12,1 0,2 0,1 Da 16 a 30 minuti ,0 38,9 9,6 1,2 Da 31 a 45 minuti ,6 26,7 26,6 8,6 Da 46 a 60 minuti ,2 15,3 33,7 20,3 Oltre un ora ,7 6,9 29,9 69,8 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 Tab. 8 - Residenti che si spostano per studiare/lavorare per luogo di destinazione e mezzo di trasporto principale impiegato per lo spostamento; Censimento 2001 Milano Valori assoluti Altro comune della provincia Altra provincia della Lombardia Altra regione d Italia/ Estero Milano Valori percentuali Altro comune della provincia Altra provincia della Lombardia Altra regione d Italia/ Estero Treno ,6 1,9 21,0 29,5 Tram ,9 1,0 0,0 0,0 Metro ,0 8,4 1,1 0,3 Autobus, filobus urbani ,0 3,1 1,1 0,4 Corriera, autobus extraurbano ,2 3,0 4,0 2,5 Auto come conducente ,2 71,4 64,8 60,2 Auto come passeggero ,2 4,4 4,0 4,2 Moto, scooter ,8 3,8 1,4 0,4 Bicicletta ,3 0,6 0,0 0,0 Altro ,6 1,9 2,7 2,5 A piedi ,1 0,4 0,0 0,0 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 Con il fine di individuare una variabile di tipo spaziale, utile a definire una delle caratteristiche dello spostamento non direttamente rilevabile tramite il questionario di Censimento, è stata costruita la variabile distanza dello spostamento in linea d aria. Tale variabile è stata calcolata come distanza euclidea tra le coordinate geopolari (Gauss Boaga, fuso ovest) utilizzando il baricentro geometrico della poligonale che rappresenta il confine della sezione di Censimento del punto di partenza (in cui si trova il luogo di residenza) Comune di Milano - Settore Statistica 13

14 e del punto di arrivo (nel caso il luogo di studio/lavoro fosse fuori Milano si è fatto riferimento alla poligonale che rappresenta il confine del comune del luogo di arrivo 8 ). Nella figura 6, che rappresenta graficamente il variare della distanza percorsa in linea d aria al variare d età e sesso al Censimento 2001, si nota come l andamento della curva diventi crescente a partire dai 10 anni di età (in corrispondenza del passaggio alla scuola secondaria di primo grado), e come per le donne, dai 20 anni di età, la curva rallenti il proprio ritmo di crescita rispetto a quella degli uomini. La curva femminile raggiunge il proprio massimo in corrispondenza delle donne intorno ai 30 anni: le trentenni percorrono mediamente 5 km per andare a lavorare (o eventualmente a studiare), le donne oltre i 30 anni riducono progressivamente la portata dei loro spostamenti (sino ai 2 km e mezzo delle 65enni). Gli uomini si spostano per tratti più lunghi: tra i 30 e i 55 anni percorrono mediamente oltre 6 km, e solamente ai partire dagli ultracinquantacinquenni la curva fa segnare una flessione (sino ai 4 km e mezzo dei 65enni). La tabella 9 riporta la distanza media in linea d aria percorsa a seconda di prefissate categorie. I confronti, spesso dall esito scontato, sono interessanti per quantificare le distanze percorse: mediamente si percorrono in linea d aria quasi 6 km per andare a lavorare (oltre il doppio che per andare a scuola); i maschi percorrono 5,2 km a fronte dei 3,9 delle femmine; gli italiani percorrono un tratto solo lievemente superiore a quello degli stranieri; chi abita in periferia percorre mediamente quasi il 70% di km in più rispetto a chi abita nel centro storico; al crescere del livello di istruzione cresce la distanza percorsa; la distanza in linea d aria è massima per chi lavora nel settore dell industria o costruzioni (7,4 km), minima per chi lavora nel credito o assicurazioni (4,6 km); si usa l auto anche per percorrere tratti modesti (in media tra i 7,5 e i 3,2 km a seconda che la si usi come conducente e come passeggero 9 ); chi lavora/studia a Milano percorre mediamente 3 km in linea d aria. Fig. 6 - Km mediamente percorsi in linea d aria per recarsi al luogo di studio/ lavoro 10 per sesso ed età; Censimento km percorsi M F età 8 Soprattutto in questo caso, la variabile, che già ha il limite di far riferimento alla distanza in linea d aria e non a quella effettivamente percorsa, va considerata con cautela in quanto l approssimazione tra il punto in cui si trova il luogo di studio/lavoro e quello stimato come baricentro, può essere notevole. Inoltre, nei casi in cui non è nota la sezione di Censimento del luogo di studio/lavoro milanese (in una buona quota dei questionari, circa l 11%, l indirizzo relativo al luogo di lavoro non era leggibile) la distanza dello spostamento in linea d aria è stata approssimata facendo una media delle distanze note relative agli individui dello stesso sesso, della stessa area funzionale e che si spostano per la stessa ragione (studio vs. lavoro). 9 Da segnalare che, anche tra chi usa l auto come conducente, la quota di persone che percorre una distanza non superiore a quella che mediamente percorrono i milanesi che si recano al lavoro in bicicletta (2,3 km in linea d aria) sfiora il 20% (il che significa oltre autovetture di residenti milanesi che potrebbero evitare di circolare nelle strade milanesi se anche queste persone scegliessero la bicicletta come mezzo di trasporto). 10 Nel calcolo della media sono incluse anche le persone che studiano o lavorano nel proprio alloggio (che chiaramente percorrono 0 km). 14 Comune di Milano - Settore Statistica

15 Tab. 9 - Km mediamente percorsi in linea d aria per recarsi al luogo di studio/lavoro 11 a seconda di prefissate categorie; Censimento 2001 Distanza Distanza Motivo Studio 2,6 Mezzo di trasporto principale Treno 26,2 Lavoro 5,9 Tram 3,4 Sesso Maschi 5,2 Metro 5,5 Femmine 3,9 Autobus, filobus urbani 3,6 Cittadinanza Italiani 4,6 Autobus extraurbano 13,0 Stranieri 4,4 Auto come conducente 7,5 Zona di residenza 1a cerchia 3,3 Auto come passeggero 3,2 2a cerchia 4,1 Moto, scooter 4,1 3a cerchia 4,8 Bici 2,3 4a cerchia 5,5 A piedi 0,9 Titolo di studio (solo spostamenti lavorativi) Al più licenza elementare 5,0 Tempo impiegato Fino a 15 minuti 1,5 Licenza media 5,4 Da 16 a 30 minuti 4,4 Diploma scuola superiore 5,8 Da 31 a 45 minuti 7,2 Diploma universitario/ Laurea 6,3 Da 46 a 60 minuti 10,5 Settore di occupazione Agricoltura, pesca 5,6 Oltre un'ora 22,4 Industria, costruzioni 7,4 Luogo di destinazione Milano 3,1 Commercio, ristorazione, 5,2 Altro comune della 10,8 trasporti provincia di Milano Credito, assicurazioni 4,6 Atra provincia Lombarda 37,8 Pubblica amministrazione, servizi alle persone 4,8 Altra regione d'italia 101,2 In conclusione è stato stimato un modello di regressione logistica per testare le variabili associate alla probabilità che un milanese al Censimento 2001 fosse un cosiddetto pendolare. La variabile dipendente dicotomica del modello è dunque individuata dalla distanza percorsa, prendendo in considerazione solamente gli spostamenti per ragioni di lavoro 12. La probabilità cresce tanto più uno abita lontano dal centro, e aumenta inoltre con il livello di istruzione e con l età. La probabilità che una donna sia una pendolare è decisamente inferiore a quella di un uomo, quella di uno straniero è leggermente inferiore rispetto a quella di un italiano. Infine, per quanto concerne il settore di occupazione, chi lavora nell ambito dell industria e delle costruzioni ha un rischio maggiore di dover fare il pendolare, mentre chi è occupato nell ambito del credito, le assicurazioni, i servizi sociali e la pubblica amministrazione è più raramente un pendolare. In appendice al capitolo si riportano le mappe tematiche utili a leggere con un maggior dettaglio territoriale (riferibile alle 180 aree funzionali o alle sezioni di Censimento) le caratteristiche della mobilità dei milanesi al Censimento 2001 e l evoluzione rispetto al Censimento del Sono incluse anche le persone che studiano o lavorano nel proprio alloggio (che chiaramente percorrono 0 km). 12 E considerato pendolare chi al Censimento 2001 lavora fuori Milano e percorre almeno 7,5 km in linea d aria, o chi lavora a Milano e percorre almeno 10 km in linea d aria. La scelta di non includere la variabile sul tempo impiegato per recarsi al lavoro è imputabile al fatto che tale variabile è rilevata solamente per coloro i quali hanno dichiarato di essersi recati a lavorare il mercoledì precedente il Censimento (cosa che avrebbe comportato la perdita di migliaia di casi) e al fatto che i genitori che hanno accompagnato a scuola i propri figli includono tale tempo nello spostamento rendendo tale variabile leggermente spuria (cfr nota 4). Comune di Milano - Settore Statistica 15

16 Tab Modello di regressione logistica (variabile dipendente dicotomica: fare il pendolare 1=sì; 0 =no); solo spostamenti per ragioni di lavoro, Censimento 2001 B Errore Standard Sig. Exp(B) Cerchia (riferimento ex zona1) 0, cerchia 0,25 0,0 0, ,29 3 cerchia 0,39 0,0 0, ,48 4 cerchia 0,54 0,0 0, ,71 Sesso F(riferimento M) -0,59 0,0 0, ,56 Età 0,00 0,0 0, ,00 Stranieri (riferimento Italiani) -0,20 0,0 0, ,82 Settore occupazione (riferimento agricoltura) 0,00000 Industria, costruzioni 0,70 0,0 0, ,01 Commercio -0,06 0,0 0, ,94 Credito, assicurazioni -0,75 0,0 0, ,47 Servizi sociali, P.A. -0,53 0,0 0, ,59 Titolo di studio (riferimento Elementare) 0,00000 Licenza media 0,16 0,0 0, ,17 Diploma superiore 0,47 0,0 0, ,60 Laurea/diploma univ. 0,81 0,0 0, ,25 Costante -1,79 0,2 0, ,17 Fig. 7 - Schema riassuntivo delle variabili associate al pendolarismo Centro 2 cerchia 3 cerchia Periferia Età <Licenza elementare Licenza media Diploma superiore Laurea/dipl.uni.. pendolare Agricolutura Industria, costruzioni Commercio Credito, assicurazioni Servizi alle persone,pa Maschi Femmine Italiani Stranieri Relazione positiva rispetto alla categoria di riferimento (evidenziata in grassetto) Relazione negativa rispetto alla categoria di riferimento (evidenziata in grassetto) 16 Comune di Milano - Settore Statistica

17 Appendice 1 - Mappe tematiche - Milano come punto di partenza Mappa 1 - Numero di residenti a Milano che si spostano giornalmente per recarsi al luogo di studio/lavoro per sezione di Censimento; Censimenti 2001 e Comune di Milano - Settore Statistica 17

18 Mappa 2 - Numero di residenti a Milano che si spostano giornalmente per recarsi al luogo di studio/lavoro situato fuori Milano per sezione di Censimento; Censimenti 2001 e Intervalli (valori assoluti) 21 e oltre Comune di Milano - Settore Statistica

19 Mappa 3 - Quota di residenti a Milano che usano l auto come mezzo principale per recarsi al luogo di studio/lavoro per area funzionale; Censimenti 2001 e Comune di Milano - Settore Statistica 19

20 Mappa 4 - Quota di residenti a Milano che usano la bicicletta come mezzo principale per recarsi al luogo di studio/lavoro per area funzionale; Censimenti 2001 e Comune di Milano - Settore Statistica

21 Mappa 5 - Distanza media in linea d aria (in metri) tra il luogo di residenza dei cittadini milanesi e il luogo di studio/lavoro per area funzionale; Censimento 2001 Intervalli distanza media m (37) m (43) m (64) m (36) Comune di Milano - Settore Statistica 21

22 2. La mobilità che ha come punto di arrivo il comune di Milano Al Censimento 2001 sono circa un milione i cittadini residenti in Italia che, partendo e tornando nel proprio alloggio di residenza, si spostano giornalmente per raggiungere un luogo di studio/lavoro situato nel comune di Milano (tabella 11). Il 55% di questi cittadini è residente a Milano, il restante 45% arriva invece da un altro comune italiano. Gli spostamenti per ragioni di lavoro rappresentano il 70% dei movimenti e, all interno di questa categoria di spostamenti, la quota di persone che arriva da fuori Milano sale sino al 47%. Tab Persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano per ragione e origine dello spostamento; Censimento 2001 Origine Valori Assoluti Origine Valori % Milano Fuori Milano Totale Milano Fuori Milano Totale Persone che si spostano su ,9 39,1 100,0 Milano per ragioni di studio Persone che si spostano su ,1 46,9 100,0 Milano per ragioni di lavoro Totale ,4 44,6 100,0 La figura 8 riporta la distribuzione per sesso, età e origine dello spostamento delle persone che studiano/lavorano a Milano 13 mediante la rappresentazione grafica della piramide delle età. Dalla piramide si può notare che il valore modale dell età è pari a 36 anni per gli uomini e a 30 per le donne. Il contributo della popolazione in arrivo da fuori città ha inizio a partire dai 19 anni, in seguito al passaggio dalle superiori all università. E infatti proprio l università il fattore maggiormente attrattore di persone che abitano fuori Milano: l incidenza è massima intorno ai 20 anni, le ragazze che studiano/lavorano a Milano arrivano per il 70% da fuori città, per i ragazzi la rispettiva quota è pari al 65% (se si tiene conto solo di chi si sposta per ragioni di studio si passa al 74 e al 69%). Se per gli uomini l incidenza di chi arriva da fuori Milano rimane costante tra i 28enni e i 53enni per poi decrescere, per le donne decresce progressivamente già a partire dalle 20enni. Analizzando le principali caratteristiche che contraddistinguono le persone che lavorano a Milano distintamente per luogo di origine (tabella 12) si osserva come al Censimento 2001 l incidenza degli stranieri fosse ancora contenuta (5,3%) e in particolare come risultasse ancora più contenuta per quanto concerne i lavoratori in arrivo da fuori Milano (appena il 2,4% contro il 7,8% dei milanesi). Altre categorie attratte dalla città di Milano per ragioni di lavoro sono quella dei diplomati (circa la metà di coloro i quali arrivano da fuori Milano), i dipendenti (o in altra posizione subordinata; l 86% di chi entra a Milano per ragioni di lavoro è un dipendente) mentre è minore l incidenza di chi lavora nei servizi sociali (il 23,5% di chi arriva da fuori Milano contro il 30,8% che caratterizza i lavoratori residenti a Milano). Interessante è porre a confronto i lavoratori che Milano espelle con quelli che attrae (tabella 13). Vi sono differenze sostanziali, oppure Milano potrebbe trattenere un maggior numero di residenti costretti a lavorare fuori città? Innanzitutto i due collettivi differiscono per entità numerica: i residenti milanesi che al Censimento 2001 lavorano fuori città sono circa 82 mila mentre i residenti fuori Milano che di giorno si recano a Milano per ragioni di lavoro sono 436 mila (oltre cinque volte tanto). Ma anche le caratteristiche sono molto diverse: nei flussi in uscita incide maggiormente la componente maschile (208 maschi ogni 100 femmine), mentre i flussi in entrata hanno una composizione per sesso equilibrata. Inoltre, i flussi in uscita sono più frequentemente composti da lavoratori più adulti, (l età mediana è pari a 39 anni a fronte dei 33 anni di coloro che entrano), da stranieri (6,6% vs. 2,2%), da laureati (28,3 vs. 16,9%), e da occupati nell industria e nelle costruzioni (42,5% vs. 21,3%) a testimonianza di differenti tipologie di domanda di lavoro (a seconda che ci si trovi a Milano o fuori città). 13 Ci si riferisce ancora, sempre ed esclusivamente, a coloro i quali si spostano verso un luogo di studio/lavoro fisso e rientrano giornalmente nel luogo di residenza. Per semplicità espositiva, nel riferirsi alle persone che studiano/lavorano a Milano, si farà riferimento a tale definizione anche nelle pagine che seguono. 22 Comune di Milano - Settore Statistica

23 Fig. 8 - Piramide delle età: persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano; Residenti a Milano e Residenti fuori città; Censimento 2001 età Persone che si spostano giornalmente F fuori Milano M fuori Milano F Milano M Milano Comune di Milano - Settore Statistica 23

24 Tab Distribuzione percentuale delle persone che si spostano giornalmente per lavorare a Milano per luogo di origine e titolo di studio, settore di occupazione, posizione nella professione e cittadinanza; Censimento 2001 Origine Milano Fuori Milano Totale Titolo di studio Al più elementare 6,6 5,5 6,1 Licenza media 24,6 27,3 25,8 Diploma 43,0 50,4 46,4 Diploma universitario / laurea 25,9 16,9 21,7 Totale 100,0 100,0 100,0 Settore di occupazione Agricoltura, pesca 0,9 0,5 0,7 Industria, costruzioni 17,7 21,3 19,4 Commercio 25,3 25,9 25,6 Credito 25,3 28,7 26,9 Servizi alle persone 30,8 23,5 27,4 Totale 100,0 100,0 100,0 Posizione nella professione Dipendente o in altra posizione subordinata 74,8 86,0 80,1 Imprenditore 3,0 1,6 2,3 Libero professionista 8,3 3,8 6,2 Lavoratore in proprio 11,1 6,9 9,2 Altro 2,7 1,7 2,2 Totale 100,0 100,0 100,0 Cittadinanza Italiana 92,2 97,6 94,7 Straniera 7,8 2,4 5,3 Totale 100,0 100,0 100,0 Tab Indicatori che caratterizzano i cittadini non residenti a Milano che entrano a Milano per ragioni di lavoro rispetto ai cittadini residenti a Milano che escono da Milano per ragioni di lavoro; Censimento 2001 Lavoratori in uscita (verso altri comuni italiani) Lavoratori in entrata (da altri comuni italiani) Rapporto mascolinità 208,5 116,6 Età mediana % stranieri 6,6 2,2 % laureati 28,3 16,9 % assunti a tempo indeterminato 90,4 89,1 % dipendenti o in posizione subordinata 84,2 86,0 % occupati industria, costruzioni 42,5 21,3 % occupati nel credito 13,6 28,7 % occupati servizi sociali, P.A. 18,3 23,5 Totale Mezzo di trasporto principale e tempi per raggiungere il luogo di studio/lavoro Il mezzo di trasporto principale per recarsi al luogo di studio/lavoro, sia per chi arriva da Milano, sia per chi arriva da fuori città, è l auto (rispettivamente lo è per il 32,4% e il 47,6% delle persone). I mezzi pubblici (sommando insieme tram, metro, autobus e filobus) sono il mezzo principale di circa 1/3 dei residenti a Milano, mentre il treno è il mezzo principale di circa ¼ delle persone che arrivano da fuori. Poco più della metà di chi studia/lavora a Milano riesce a raggiungere il proprio luogo di studio/lavoro in meno di mezz ora (la quota cala al 23,3% se si prendono in considerazione le persone che arrivano da fuori). Tornando invece a fare un raffronto tra i lavoratori in uscita dalla città e in entrata in città, si evidenzia come l auto sia molto più utilizzata da chi esce rispetto a chi entra (76,1% vs. 55,4%) e viceversa il treno lo è da chi entra rispetto a chi esce (rispettivamente è il mezzo principale per il 20,3 e il 4,1%). Tale differenza si spiega verosimilmente oltre che con i noti problemi di posteggio nella città di Milano, col fatto che da una parte il treno è il mezzo utilizzato per gli spostamenti di maggiore distanza, dall altra le persone che entrano 24 Comune di Milano - Settore Statistica

25 a Milano per ragioni di lavoro percorrono una maggiore distanza rispetto a quelle che abbandonano Milano. Infatti, stimando la distanza percorsa mediamente in linea d aria 14, risulta che chi entra percorre mediamente 5 km e mezzo in più di chi esce. Tale indicatore trova conferma nel tempo impiegato per recarsi al lavoro il mercoledì precedente il Censimento (1/4 di coloro che sono arrivati da fuori città hanno impiegato oltre un ora, tra chi è uscito da Milano la quota scende al 10%). Tab Distribuzione percentuale delle persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano per luogo di origine e mezzo principale utilizzato per lo spostamento, tempo impiegato per lo spostamento; Censimento 2001 Origine Milano Fuori Milano Totale Mezzo Treno 0,6 25,9 11,9 Tram 7,9 1,1 4,9 Metropolitana 14,0 12,0 13,1 Autobus urbano, filobus 11,0 2,7 7,3 Auto privata (come conducente) 24,2 41,3 31,8 Auto privata (come passeggero) 8,2 6,3 7,3 Moto/scooter 6,8 3,7 5,4 Bicicletta 3,3 0,3 2,0 Altro 0,8 6,6 3,4 A piedi 23,1 0,2 12,9 Totale 100,0 100,0 100,0 Tempo Fino a 15 minuti 41,4 4,4 24,9 Da 16 a 30 minuti 35,0 18,9 27,8 Da 31 a 45 minuti 15,6 23,7 19,2 Da 46 a 60 minuti 6,2 25,4 14,8 Oltre 60 minuti 1,7 27,6 13,2 Totale 100,0 100,0 100,0 Tempo mediano in minuti Tab Distribuzione percentuale per mezzo principale utilizzato e tempo impiegato per lo spostamento casa-lavoro degli addetti non residenti a Milano che entrano a Milano e dei cittadini residenti a Milano che escono da Milano per ragioni di lavoro; Censimento 2001 Lavoratori in uscita (verso altri comuni italiani) Lavoratori in entrata (da altri comuni italiani) Treno 4,1 20,3 Tram 0,9 0,9 Metropolitana 7,4 11,2 Autobus urbano, filobus 2,6 2,1 Auto privata (come conducente) 72,4 50,5 Auto privata (come passeggero) 3,7 4,9 Moto/scooter 3,4 4,0 Bicicletta 0,5 0,3 Altro mezzo 4,8 5,7 A piedi 0,2 0,2 Totale 100,0 100,0 Fino a 15 minuti 10,3 4,8 Da 16 a 30 minuti 35,0 20,3 Da 31 a 45 minuti 26,6 24,5 Da 46 a 60 minuti 17,5 25,2 Oltre 60 minuti 10,6 25,2 Totale 100,0 100,0 Tempo mediano in minuti Distanza in metri in linea d aria , ,1 14 Il metodo seguito per il calcolo di tale indicatore è stato lo stesso impiegato nella prima parte del lavoro. Comune di Milano - Settore Statistica 25

26 Quali sono nel dettaglio le diverse provenienze degli spostamenti su Milano Si è già osservato in precedenza che la maggioranza delle persone che si recano a studiare/lavorare nel comune di Milano sono ivi residenti (il 55%). Vi è poi quasi 1/3 degli studenti/lavoratori che arriva da comuni della provincia (il 31,5%, che sale al 34,1% se si limita l attenzione ai soli lavoratori), mentre 1 persona su 10 arriva da province confinanti (tabella 16). Del tutto residuale la quota di persone che arriva da altre province lombarde (0,6%) o da altre regioni italiane (1,1% escludendo gli arrivi da Novara). Se negli spostamenti interni alla città di Milano il tempo mediano è di soli 19 minuti (per percorrere mediamente 3 km in linea d aria), per gli arrivi dagli altri comuni della provincia di Milano sale a 40 minuti (13 km in linea d aria) e poi, per il restante 13%, si passa a durate superiori all ora (con alle spalle decine di km di viaggio). Osservando la tabella 17, che riporta la distribuzione degli arrivi da fuori provincia per ragione dello spostamento e provincia di residenza, si nota come al Censimento 2001, 1 pendolare su 5 arrivi dalla provincia di Varese. Focalizzando l analisi sui soli studenti, il rapporto passa a 1 su 4. Varese risulta dunque la provincia dalla quale arriva il maggior numero di persone, seguita da Pavia che è però la provincia dalla quale arriva il maggior numero di lavoratori (il 18,6% contro il 18,4% di Varese), provincia che essendo dotata di una propria Università cittadina, non esporta molti studenti (solo il 6,5% degli arrivi di studenti al di fuori della provincia di Milano sono pavesi). Le altre tre province da cui escono più di 10 mila pendolari diretti a Milano sono nell ordine Bergamo, Como e Lodi. Poi, crescendo la distanza, gli arrivi si riducono sempre più, sino alle poche centinaia di Sondrio e Mantova. Tra le province extra-lombarde merita di essere citata Novara, provincia piemontese confinante con Milano, e da cui arrivavano più pendolari che da Brescia, Sondrio e Mantova messe insieme. Facendo sempre riferimento al luogo di origine, merita di essere valutato come si modifichi il mezzo utilizzato per raggiungere il posto di studio/lavoro a seconda della provincia di origine (sono state prese in considerazione solamente le province confinanti; tabella 18). E interessante osservare come a seconda delle province vari sensibilmente l incidenza dei mezzi di trasporto. Ad esempio, il treno è molto utilizzato da chi arriva da Como, Varese, Lecco e Novara (percentuali superiori al 60%), mentre l auto è utilizzata da chi arriva dall hinterland milanese (51%), Pavia (49%) e Lodi (47,5%). La corriera/autobus extraurbano è un mezzo molto più diffuso rispetto alla media (2,7%) tra i cremonesi (26,1%) e i lodigiani (13,5%). Infine, gli arrivi da Bergamo si distinguono per il fenomeno del car pooling, che incide per quasi l 8% degli arrivi in auto (ogni 4 bergamaschi che arrivano a Milano utilizzando la macchina come conducenti, vi è una persona trasportata; nelle altre province il rapporto varia tra 1 a 7 e 1 a 13). Tab Distribuzione percentuale delle persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano per luogo di origine (riferimento territoriale dettagliato) e ragione dello spostamento; Censimento 2001 Studio Lavoro Totale Distanza in metri in linea d aria Tempo mediano impiegato in minuti Milano 60,9 53,1 55, ,1 19 min Altro comune della provincia di Milano 25,4 34,1 31, ,1 40 min Comune di una provincia confinante con quella di 11,9 11,1 11, ,4 >1h Milano Comune di una provincia lombarda non confinante con 0,7 0,6 0, ,0 >1h quella di Milano Altra regione d'italia (esclusa Novara) 1,0 1,2 1, ,7 >1h Totale 100,0 100,0 100, ,3 29 min 26 Comune di Milano - Settore Statistica

27 Tab Distribuzione percentuale delle persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano per ragione dello spostamento e provincia di origine; Arrivi dalle altre province lombarde e d Italia, Censimento 2001 Studio Lavoro Totale v.a. % v.a. % v.a. % Varese , , ,3 Pavia , , ,8 Bergamo , , ,6 Como , , ,2 Lodi , , ,8 Lecco , , ,8 Cremona , , ,0 Brescia , , ,0 Sondrio 211 0, , ,4 Mantova 86 0, , ,2 Altre province d Italia , , ,2 di cui Novara , , ,3 Totale , , ,0 I primi 10 comuni dai quali arriva il maggior numero di lavoratori a Milano e i primi 10 che attirano il maggior numero di lavoratori milanesi sono tutti localizzati nella provincia di Milano (tabella 19). Nel caso dei lavoratori in entrata i primi 10 comuni sommano il 23% del totale (72 mila persone; nel complesso a Milano arrivano persone da comuni differenti: di giorno la città ha dunque rappresentanti da quasi il 30% dei comuni d Italia) nel caso dei lavoratori milanesi in uscita i primi 10 comuni contribuiscono addirittura per il 42,2% delle uscite (30 mila persone; in totale i milanesi si dirigono verso comuni differenti). I comuni coinvolti nelle due graduatorie della tabella 18 sono per 8/10 gli stessi (variano però notevolmente le posizioni), Bollate e Paderno Dugnano compaiono soltanto tra i principali comuni da cui Milano importa lavoratori, mentre Assago e Settimo Milanese appaiono solo tra i principali comuni verso i quali Milano esporta lavoratori. Tab Distribuzione percentuale delle persone che si spostano giornalmente per studiare/lavorare a Milano per mezzo principale utilizzato per lo spostamento e provincia di origine; Arrivi da province confinanti, Censimento 2001 Mi (hinterland) Va Co Bg Pv Cr Lc Lo No Totale Treno 15,2 65,1 64,6 50,8 39,7 27,5 63,3 34,8 61,6 11,9 Tram 1,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,9 Metropolitana 16,7 0,1 0,1 2,3 0,3 0,4 0,3 0,7 0,1 13,1 Autobus urbano, filobus 3,6 0,2 0,1 0,4 0,6 2,1 0,4 1,5 0,2 7,3 Corriera, autobus 6,1 0,9 0,3 3,7 8,8 26,1 1,2 13,5 4,8 2,7 extraurbano Autobus aziendale o 0,3 0,2 0,2 1,9 0,3 0,7 0,4 0,4 1,5 0,5 scolastico Auto privata (come 44,2 30,0 30,8 31,4 43,0 35,9 30,2 40,8 28,0 31,8 conducente) Auto privata (come 6,8 2,4 2,5 7,8 6,0 5,7 2,8 6,7 3,2 7,3 passeggero) Moto/scooter 4,9 0,9 1,1 0,9 1,0 0,9 1,1 1,0 0,4 5,4 Altro mezzo 1,0 0,4 0,6 2,7 0,5 1,3 0,6 0,9 1,7 15,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Comune di Milano - Settore Statistica 27

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