4 STATO DI FATTO DELLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

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1 Capitolo STATO DI FATTO DELLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 4.1 Caratteristiche quantitative e qualitative della produzione dei rifiuti urbani Modalità di acquisizione, bonifica e validazione dei dati La L.R. 1 luglio 1993 n. 21, abrogata dalla più recente L.R. 12 dicembre 2003 n. 26, individuava, tra le competenze delle Province, il rilevamento statistico dei dati inerenti alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilabili in ambito provinciale. Per lo svolgimento di tali funzioni, presso le Province sono stati costituiti gli Osservatori Provinciali Rifiuti (OPR), così come successivamente previsto dalla L. 23 marzo 2001 n. 93. In ottemperanza alla citata legge regionale i Comuni provvedevano a compilare annualmente una scheda relativa alla produzione e gestione dei rifiuti urbani e ad inviarla alle Province; una volta elaborati ed archiviati i dati venivano trasmessi all Osservatorio regionale, che dal 27 luglio 2000 ha sede presso l ARPA Lombardia. La L.R. 12 dicembre 2003 n. 26 ha riconfermato in capo alle Province il rilevamento statistico dei dati inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani nonché il monitoraggio della percentuale delle frazioni merceologiche avviate a recupero. Pertanto, in Regione Lombardia la raccolta e l elaborazione dei dati relativi ai rifiuti urbani ha ormai una tradizione consolidata. Nel corso degli anni il sistema di raccolta dei dati è stato perfezionato, grazie all esperienza acquisita e al contributo degli OPR: la scheda cartacea utilizzata inizialmente è stata progressivamente affiancata e sostituita da strumenti informatici che hanno costituito un valido ausilio per l effettuazione delle operazioni di verifica ed elaborazione statistica; ormai da sei anni le informazioni vengono raccolte, archiviate ed elaborate utilizzando un applicativo su tecnologia web, implementato dall Osservatorio Regionale sui Rifiuti dell ARPA Lombardia, denominato O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti SOvraregionale), che riprende nella sua struttura i contenuti della scheda regionale tipo approvata con DGR del L applicativo internet è strutturato in modo da consentirne l utilizzo a Comuni, Osservatori Provinciali e Osservatorio Regionale sui Rifiuti, ciascuno secondo le proprie competenze e necessità. La procedura garantisce già in fase di compilazione un elevato grado di omogeneità e affidabilità dei dati, consentendo di eliminare tutte le incongruenze tipiche delle raccolte dati tradizionali, per le quali non esistono controlli diretti sui dati inseriti. Gli Osservatori provinciali hanno poi la possibilità di

2 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 41 intervenire direttamente sui dati per effettuare le operazioni di bonifica e validazione, mentre l Osservatorio Regionale effettua le verifiche finali ed elabora i dati a livello regionale. Grazie ad O.R.SO. è possibile disporre di un data base molto articolato che, oltre alle informazioni relative alla produzione dei rifiuti urbani e alle raccolte differenziate, fornisce indicazioni sulle modalità di gestione ed organizzazione dei servizi di raccolta, nonché sui costi del ciclo dei rifiuti urbani oltre ad informazioni aggiuntive di dettaglio (compostaggio domestico, sistemi tariffari). Dal 2005 (dati 2004) l applicativo ha consentito ai Comuni di generare automaticamente il MUD, essendo stata associata a ciascuna frazione merceologica di rifiuti lo specifico CER. Dallo stesso anno è stata inoltre realizzata una sezione specifica dedicata agli impianti di trattamento di rifiuti, che, con le stesse modalità dei Comuni, compilano in tempo reale i dati relativi ai rifiuti ritirati e prodotti, alle operazioni di trattamento, al recupero di materia e di energia. Attualmente questa sezione viene compilata solo dagli impianti che gestiscono flussi di rifiuti urbani. Le informazioni del presente capitolo risultano, pertanto, dalle elaborazioni dei dati raccolti con le modalità sopra descritte Calcolo della percentuale di raccolta differenziata La percentuale di raccolta differenziata è l indice maggiormente utilizzato per valutare i risultati conseguiti nella gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani ed è previsto per legge come obiettivo sia a livello nazionale (prima dal D. Lgs. 22/1997 ed ora dal D. Lgs. 152/2006), sia a livello regionale (prima dalla L.R. 21/1993 ed ora dalla L.R. 26/2003), sia a livello pianificatorio (Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e Piano Provinciale Rifiuti). In ragione dell ampio utilizzo di questo parametro, al fine di una miglior comprensione dei contenuti del presente capitolo, si ritiene necessario richiamare la definizione di raccolta differenziata e la formula che permette il calcolo della percentuale stessa. Il D. Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 definiva come raccolta differenziata la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee (art. 6, comma 1, lett. f), demandando ad un successivo decreto ministeriale, mai emanato, la definizione della metodologia e dei criteri per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata (art. 24, comma 2-bis). Il D. Lgs. 152/2006, il cui percorso di riscrittura si è concluso con l emanazione del D. Lgs. 4/2008, all art. 183, comma 1 lett. f), di fatto conferma, precisandola meglio, la previgente definizione; infatti in base al nuovo Codice ambientale si intende per raccolta differenziata la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo e al recupero di materia. Il decreto non ha comunque contribuito a chiarire definitivamente la questione in quanto, analogamente all ex D. Lgs. 22/1997, rimanda ad un ulteriore atto la determinazione dei criteri di calcolo della percentuale di raccolta differenziata. Nonostante la questione sia tuttora dibattuta, l Osservatorio regionale, in accordo con gli Osservatori provinciali, ha stabilito un criterio di riferimento per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, al fine di rendere confrontabili i risultati ottenuti nelle province lombarde. In base alle indicazioni fornite dall Osservatorio regionale, la percentuale di raccolta differenziata è data dal rapporto tra la sommatoria dei pesi delle frazioni raccolte in modo differenziato ed il peso totale dei rifiuti urbani, incluso lo spazzamento strade, con l esclusione dei rifiuti inerti e di

3 Capitolo 4 42 quelli cimiteriali. A partire dai dati 2002, l Osservatorio regionale ha ritenuto di modificare parzialmente il criterio di calcolo della percentuale di raccolta differenziata precedentemente utilizzato, includendo nel computo i quantitativi derivanti dal recupero degli ingombranti. Pertanto, la formula attualmente utilizzata per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata risulta essere la seguente: dove: oa è la somma di tutte le frazioni raccolte separatamente, indipendentemente dal destino finale (recupero di materia o specifico smaltimento); áåö êéå è il quantitativo di ingombranti effettivamente recuperato, che viene determinato nel modo seguente: oa + áåö Boa = or G NMM - nel caso di dati verificati direttamente con gli impianti autorizzati al ritiro degli ingombranti, viene considerato il quantitativo recuperato dichiarato dagli impianti stessi; - nel caso in cui non sia disponibile il dato relativo al quantitativo di ingombranti recuperato, si assume quale percentuale di recupero il 25% del quantitativo avviato ad impianti di recupero. or íçí è il totale dei rifiuti urbani, comprendente la frazione residuale, i rifiuti ingombranti, lo spazzamento strade e le raccolte differenziate, con esclusione dei rifiuti cimiteriali e dei rifiuti inerti. Il quantitativo ingombranti recuperato è il risultato di una valutazione che prevede una cospicua presenza di impurità e scarti all interno della frazione ingombranti. Pertanto si è convenuto di applicare un coefficiente correttivo al quantitativo di ingombranti destinati ad impianti di recupero basato sull efficienza del processo di trattamento dichiarata dall impianto stesso che li ritira. Nel caso in cui gli impianti che effettuano il recupero dei rifiuti ingombranti non siano in grado di quantificare l efficienza del processo di trattamento, si stima un recupero pari al 25% del ritirato, valore che, tuttavia, come si è appurato nel corso degli ultimi anni, tende a sovrastimare l effettivo recupero. íçí êéå Produzione dei rifiuti urbani e raccolte differenziate: analisi storica e quadro attuale Nel presente paragrafo viene analizzato l andamento provinciale della produzione dei rifiuti urbani e delle macrocategorie in cui vengono convenzionalmente ripartiti (Frazione residuale, Ingombranti e Raccolte differenziate). La Tabella 4.1 e il relativo Grafico 4.1 mostrano l andamento della produzione totale dei rifiuti urbani in Provincia di Lecco dal 1995 al 2006 (i dati sono espressi sia come quantitativi assoluti in tonnellate sia come kg pro-capite per anno). In accordo con le tendenze rilevate in ambito regionale, la produzione di rifiuti urbani in Provincia di Lecco ha fatto registrare dal 1995 al 2001 un costante e progressivo aumento, con un tasso di incremento medio annuo del 4,5%. In analogia con quanto osservato in altri contesti territoriali, la crescita della produzione è presumibilmente risultata associata, oltre che ad un effettivo incremento dei consumi, anche alla tendenza ad assimilare ai rifiuti urbani un numero crescente di

4 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 43 tipologie di rifiuti speciali; quest ultimo fenomeno si è andato stabilizzando nel corso del tempo determinando, conseguentemente, un rallentamento del trend complessivo di crescita della produzione dei rifiuti stessi. Dal 2002 la crescita della produzione dei rifiuti urbani ha subito un rallentamento rispetto al trend osservato negli anni precedenti: nel 2002 e nel 2004, infatti, sono stati registrati aumenti piuttosto contenuti (rispettivamente +3%, +2,6%); nel 2003 si è verificata una decisa inversione di tendenza (-3,3% rispetto all anno precedente), più modesta nel 2005 (-0,09%). Contrariamente all andamento osservato negli ultimi anni, nel 2006 la produzione dei rifiuti urbani ha ripreso a crescere in modo significativo, facendo registrare un +3,9% rispetto all anno precedente. La crescita rilevata è presumibilmente imputabile, almeno in parte, ad una ripresa generalizzata dei consumi delle famiglie, che, in assenza di decise politiche volte al contenimento della produzione dei rifiuti, hanno determinato un rilancio della produzione dei rifiuti. Tabella 4.1 Evoluzione della produzione dei rifiuti urbani, Produzione Totale Produzione Tot. Procapite ANNO Popolazione t/anno Variaz. % Kg ab./anno Variaz. % ,0 376, ,5 5,5 394,59 4, ,7 4,9 411,90 4, ,8 3,5 424,43 3, ,2 5,4 444,44 4, ,1 2,9 454,24 2, ,1 4,6 472,06 3, ,4 3,0 482,52 2, ,6-3,3 463,64-3, ,9 2,6 470,11 1, ,8-0,1 465,45-1, ,2 3,9 479,54 3,0 Grafico 4.1 Produzione dei rifiuti urbani, t/anno Anni

5 Capitolo 4 44 L analisi dei dati a livello regionale, mostra che la Provincia di Lecco, con un pro-capite di 480 kg/abitante nel 2006 si colloca tra le province lombarde con la minore produzione pro-capite (agli estremi della graduatoria provinciale si collocano Bergamo, con un pro-capite di 458 kg/abitante, e Brescia con 618 kg/abitante); inoltre, come si può evincere dal Grafico 4.2, nel corso degli anni la produzione pro-capite dei rifiuti urbani della Provincia di Lecco è sempre risultata inferiore al dato medio regionale (518 kg/abitante), che a sua volta risulta sensibilmente minore del dato nazionale (550 kg/abitante nello stesso anno). Grafico 4.2 Produzione pro-capite dei rifiuti urbani in Provincia di Lecco, comparazione con dato regionale, Kg/abitante Anni Pro-capite Provinciale Pro-capite Regionale I rifiuti urbani vengono convenzionalmente ripartiti in due macro-categorie: i rifiuti indifferenziati e le raccolte differenziate. Tra i rifiuti indifferenziati vengono conteggiati la frazione residuale, i rifiuti ingombranti (dal 2002 tale voce indica la sola quota degli ingombranti a smaltimento) e lo spazzamento strade; le raccolte differenziate comprendono tutte le frazioni raccolte separatamente (destinate al recupero di materia o allo smaltimento in condizioni di sicurezza) e, dal 2002, i materiali recuperati dagli ingombranti. La Tabella 4.2 ed il relativo Grafico 4.3 mostrano l evoluzione delle principali categorie costituenti i rifiuti urbani.

6 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 45 Tabella 4.2 Evoluzione della produzione dei rifiuti urbani, disaggregati nelle principali categorie,

7 Capitolo 4 46 L andamento generale denota come nel corso degli anni il quantitativo di rifiuti oggetto di raccolta differenziata sia sempre cresciuto, accompagnato, nel contempo da una progressiva riduzione dei rifiuti indifferenziati. In particolare, grazie all introduzione del modello di raccolta differenziata secco riciclabile - umido, che ha interessato a partire dal 1996 un numero sempre crescente di Comuni della Provincia, consolidandosi nel 2000, dal 1996 al 1999 si è assistito ad un boom delle raccolte differenziate (+33,1% nel 1996, +19,9% nel 1997; +36,4% nel 1998; + 25,8% nel 1999), nel 2000 e nel 2001 le raccolte differenziate hanno continuato a crescere in modo significativo (+13,6 % nel 2000, + 10,9% nel 2001), riducendo poi i propri tassi di crescita negli anni seguenti. L incremento delle raccolte differenziate è stato accompagnato da una progressiva riduzione dei rifiuti indifferenziati destinati a smaltimento: il Grafico 4.2 mostra infatti in modo eloquente come a partire dal 2000 il quantitativo di rifiuti indifferenziati sia sempre risultato ampiamente inferiore alle raccolte differenziate totali. Basti pensare che mentre nel 1995 il 79,8% dei rifiuti urbani veniva avviato a smaltimento e le raccolte differenziate totali costituivano solo il 20,2% dei rifiuti urbani, nel 2006 i rifiuti indifferenziati (come sopra definiti) rappresentano solo il 44,3% dei rifiuti urbani e le raccolte differenziate raggiungono il 55,7%. Grafico 4.3 Evoluzione delle macrocategorie costituenti i rifiuti urbani, t/anno Anni RU Totali RU Indifferenziati RD Totali

8 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 47 Frazione residuale La frazione residuale costituisce la quota dei rifiuti urbani, non ingombranti, esclusi dal processo di raccolta differenziata ed avviati a smaltimento. Il Grafico 4.4 riporta l andamento della produzione della frazione residuale in Provincia di Lecco dal 1995 al 2006 (si precisa che fino al 1997 il dato della frazione residuale è comprensivo dello spazzamento strade). Dai dati risulta evidente un generale trend di diminuzione, in termini assoluti dei quantitativi prodotti: si è infatti passati dalle t del 1995 alle t del 2006 con una riduzione del 34,5%. La riduzione è risultata più marcata dal 1997 al 2000, in concomitanza dell attivazione del servizio di raccolta differenziata della frazione umida da parte dei Comuni della Provincia. Un efficace disincentivo alla produzione di frazione residuale è stato, inoltre, costituito dall adozione del sacco trasparente, in sostituzione del sacco nero, per il conferimento di tale tipologia di rifiuti resa obbligatoria dal Piano provinciale a decorrere dal 1 gennaio 2000, al fine di privile giare il conferimento differenziato dei rifiuti. In termini relativi, è interessante notare che se nel 1995 il 74,5% dei rifiuti urbani prodotti nella Provincia veniva smaltito come frazione residuale, quest ultima, nel 2006, ha costituito il 35,4% dei rifiuti totali. Grafico 4.4 Produzione della frazione residuale in Provincia di Lecco, t/anno Anni Il successivo Grafico 4.5 illustra l andamento della produzione pro-capite di frazione residuale con quella dei rifiuti urbani totali. Si può osservare come l aumento complessivo della produzione procapite dei rifiuti urbani totali, che è passata dai 376,6 kg/abitante del 1995 ai 479,5 kg/abitante del 2006, sia stata controbilanciata da un importante e progressiva riduzione della frazione residuale, che è passata dai 280,4 kg/abitanti del 1995 ai 169,6 kg/abitante del 2006 (-39,5%). =

9 Capitolo 4 48 Grafico 4.5 Produzione pro-capite di rifiuti urbani e di frazione residuale, Kg/abitante Anni Pro-capite RU tot Pro-capite Fraz. Residuale Ingombranti Il Grafico 4.6 illustra l evoluzione della produzione dei rifiuti ingombranti in Provincia di Lecco dal 1995 al Grafico 4.6 Produzione dei rifiuti ingombranti in Provincia di Lecco, t/anno Anni

10 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 49 L andamento generale mostra come gli ingombranti siano cresciuti in modo rilevante nei primi anni dell orizzonte temporale considerato, in cui sono passati dalle t del 1996 alle t del 1999 (+84,2%), per poi decrescere progressivamente assestandosi attorno alle t del 2006 (- 21,9% rispetto al 1999). Gli elevati valori riscontrati nel periodo sono probabilmente riconducibili a problemi gestionali delle aree attrezzate comunali per la raccolta differenziata, che costituiscono la modalità di raccolta prevalente per tale tipologia di rifiuto. Molti Comuni, infatti tendevano a raccogliere nello stesso contenitore, considerandole come ingombranti, tipologie di rifiuti molto diverse tra di loro e comunque suscettibili di recupero se gestite separatamente (ad esempio: scarti vegetali, inerti, rottami metallici etc.) e non esitavano ad accogliere presso tali aree ingenti quantità di rifiuti provenienti da utenze produttive. Dall anno 2000 il trend di crescita si è invertito e, fatti salvi gli incrementi, comunque piuttosto contenuti, osservati nel 2002 e nel 2006, i rifiuti ingombranti hanno fatto registrate una progressiva riduzione, conseguendo nel 2006 una produzione pro-capite di 26,6 kg/abitante, inferiore all obiettivo di produzione stabilito dal Piano per lo stesso anno. Il risultato conseguito è dovuto sia alla politica tariffaria applicata da SILEA S.p.A., soggetto attuatore della politica integrata della gestione dei rifiuti in Provincia di Lecco, di cui si dirà più in dettaglio in seguito, volta a disincentivare la produzione di tale categoria di rifiuti, sia al conferimento separato presso le aree attrezzate per la raccolta differenziata dei materiali che costituiscono gli ingombranti (in prevalenza legno e metalli). Storicamente i rifiuti ingombranti sono stati considerati una frazione destinata a smaltimento, anche se tali rifiuti sono sempre stati conferiti in modo differenziato (comunemente presso le aree attrezzate, o con cassoni dedicati presenti sul territorio o, più raramente, a domicilio), in quanto non erano utilizzabili i normali canali per la raccolta dei rifiuti non differenziati, il loro destino era comunque lo smaltimento in discarica. Da alcuni anni, gli ingombranti vengono invece avviati a circuiti di trattamento finalizzati al recupero di alcune componenti, quali legno, materiali ferrosi, plastica e vetro, grazie anche alla realizzazione di impianti autorizzati per effettuarne la selezione ed il recupero. In considerazione di ciò, a partire dai dati relativi all anno 2002, l Osservatorio Regionale sui Rifiuti dell ARPA Lombardia ha ritenuto di modificare parzialmente il criterio di calcolo della percentuale di raccolta differenziata adottato per gli anni precedenti, tenendo conto del quantitativo di ingombranti avviati a recupero, secondo la formula ed il criterio per la stima degli ingombranti recuperati illustrati nel sottoparagrafo In Provincia di Lecco è stata autorizzata nel 2001 una piattaforma, di titolarità della società SILEA S.p.A., che si qualifica come struttura d ambito per la valorizzazione dei rifiuti Ingombranti e che consente di razionalizzare i flussi di rifiuti provenienti dalle raccolte comunali e dalle aree attrezzate per la raccolta differenziata. Tuttavia, i tempi previsti per la realizzazione della struttura hanno subito un forte ritardo a causa dei lavori di ammodernamento dell attiguo impianto di incenerimento rifiuti. In attesa del completamento dei lavori di adeguamento della piattaforma d ambito, sino al 2004 gli ingombranti raccolti in Provincia di Lecco, pur transitando dalla citata struttura, sono stati conferiti ad impianti di stoccaggio e cernita extraprovinciali; nel corso del 2005 e del 2006 tali rifiuti sono stati conferiti per la quasi totalità all impianto della società Il Trasporto S.p.A. di Perego (LC).

11 Capitolo 4 50 In ragione di quanto sopra, per gli anni il quantitativo di ingombranti recuperato è stato stimato ed è stato computato nella misura del 25% degli ingombranti avviati ad impianti di recupero (eccezion fatta per alcuni impianti di cui erano note le percentuali di recupero), per gli anni 2005 e 2006 tale dato risulta sensibilmente inferiore poiché tiene conto del quantitativo effettivamente recuperato dalla società Il Trasporto S.p.A.. Raccolte differenziate La Provincia di Lecco ha conseguito dei risultati di rilevo in materia di raccolte differenziate: come evidenziato dal Grafico 4.7, dal 1995 al 2006 i quantitativi di rifiuti raccolti in modo differenziato sono quasi quadruplicati, passando dalle t del 1995 alle t del 2006 (includendo nel computo anche i materiali recuperati dagli ingombranti, a partire dall anno 2002). Come si è avuto già modo di osservare, le raccolte differenziate hanno fatto registrare un aumento considerevole nel periodo (+33,1% nel 1996, +19,9% nel 1997; +36,4% nel 1998; + 25,8% nel 1999) grazie alla progressiva diffusione del servizio di raccolta differenziata della frazione umida, che entro il 2001 si è esteso e consolidato in tutto il territorio provinciale; a partire dal 2002 si è assistito ad un complessivo livellamento delle raccolte differenziate. Il trend crescente osservato a partire dall inizio degli anni 90 ha subito una flessione nel 2003 e nel 2005, in cui è stata registrata una modesta riduzione rispetto agli anni precedenti, quantificabile nella misura dell 1,7%. Per l anno 2003 la contrazione osservata risulta imputabile al calo della produzione degli scarti vegetali (frazione la cui produzione è strettamente correlata alle condizioni meteo-climatiche) verificatosi in quell anno, a causa del prolungato periodo siccitoso che ha caratterizzato il periodo estivo; per l anno 2005 è dovuto principalmente ad una diminuzione dei quantitativi dei materiali recuperati dai rifiuti ingombranti, per le motivazioni precedentemente illustrate. Grafico 4.7 Raccolte differenziate in Provincia di Lecco, t/anno Anni

12 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 51 Nel 2006 la Provincia di Lecco ha raggiunto il 55,7% di raccolta differenziata, al lordo dei rifiuti ingombranti recuperati (la percentuale scende al 55,5% se si trascura il contributo derivante dal recupero degli ingombranti), superando di gran lunga gli obiettivi stabiliti dalla normativa nazionale (35% entro il 31 dicembre 2006) e migliorando l obiettivo stabilito dal Piano rifiuti per lo stesso anno (55,2%, al netto degli ingombranti recuperati). Nel Grafico 4.8 viene riportato il trend della percentuale di raccolta differenziata in Provincia di Lecco osservato nell arco temporale considerato. Grafico 4.8 Evoluzione della percentuale di raccolta differenziata, %RD ,2% 20,2 Obiettivo Piano Rifiuti '98 entro ,5 30,7 45,8 50,5 55,8 56,7 56,8 55,9 55,7 53,5 54,6 55,2 55,4 55,8 55,5 35% 38,3 Obiettivo D.Lgs. 152/06 entro Anni % RD con ing. rec. %RD senza ing. rec. Dai dati disponibili sulle raccolte differenziate in Lombardia, relativi al periodo , si evince che la Provincia di Lecco, oltre a essersi sempre distinta per una percentuale di raccolta differenziata più elevata della media regionale, come si evince dal Grafico 4.9, a partire dal 1999 è risultata la Provincia con la più elevata percentuale di raccolta differenziata.

13 Capitolo 4 52 Grafico 4.9 Percentuale di raccolta differenziata in Provincia di Lecco comparata con la percentuale rilevata in ambito regionale, % RD 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 56,7 56,8 53,5 55,8 55,9 55,7 50,5 45,8 41,7 42,7 43,9 38,3 39,0 40,8 33,8 35,1 36,1 30,7 31,2 27,2 25,5 22,5 % RD Provinciale 20,2 13,7 % RD Regionale Anni dal 2002 nel computo delle RD sono stati inclusi i materiali recuperati dai rifiuti ingombranti = Il successivo Grafico 4.10 mostra la suddivisione delle varie tipologie di rifiuti raccolti in modo differenziato nel 2006 in termini di quantità intercettate a livello provinciale, prescindendo dalla modalità di raccolta (nel computo sono inclusi i materiali recuperati dagli ingombranti). Grafico 4.10 Composizione delle raccolte differenziate, 2006 LEGNO 5,4% RAEE 1,2% INGOM BRANTI RECUPERATI 0,3% ALTRE RD 1,2% SACCO VIOLA 21,9% SCARTI VEGETALI 22,7% FRAZIONE UM IDA 18,5% M ETALLI 3,0% VETRO 15,7% PLASTICA 0,9% CARTA E CARTONE 9,2%

14 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 53 Come per gli anni precedenti, anche nel 2006 la raccolta differenziata che ha intercettato le maggiori quantità di rifiuto è costituita dagli Scarti Vegetali (22,7%), seguita dal Sacco Viola, ovvero la frazione secca riciclabile da raccolta multimateriale comprendente carta e cartone, imballaggi in plastica, imballaggi in banda stagnata e in alluminio, nonché stracci (21,9%), dalla Frazione Umida (18,5%), dal Vetro (15,7%) e, a maggior distanza, dalla Carta e Cartone (9,2%). L andamento delle raccolte differenziate nei Comuni della Provincia è molto diversificato. Nel 2006, 48 Comuni su 90, aventi una popolazione complessiva di abitanti (pari al 54% della popolazione provinciale) hanno raggiunto e migliorato l obiettivo di Piano del 2006, pari al 55,2% (al netto degli ingombranti recuperati). Dei 42 Comuni situati al di sotto dell obiettivo di Piano: 17 hanno comunque conseguito il 45% di raccolta differenziata, 9 hanno raggiunto il 35% (stabilito dall ex D. Lgs. 22/1997 per l anno 2003) e, dei Comuni situati al di sotto di tale soglia, 10 (per complessivi abitanti) non hanno conseguito neppure l obiettivo del 28% (fissato dal Piano rifiuti per il 1997). Nella Figura 4.1 è riportata la georeferenziazione dei Comuni lecchesi e le relative percentuali di raccolta differenziata.

15 Capitolo 4 54 Figura 4.1 Percentuale di raccolta differenziata nei Comuni della Provincia di Lecco, 2006

16 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 55 Si può rilevare che l obiettivo previsto dal Piano provinciale rifiuti risulta raggiunto, o addirittura migliorato, prevalentemente nelle zone meridionali del territorio. Nelle aree a nord, fatta eccezione per i Comuni di Lierna, Dervio, Dorio e Mandello del Lario si registrano percentuali di raccolta differenziata inferiori al traguardo stabilito. Una conferma significativa dell andamento non omogeneo delle raccolte differenziate nel territorio provinciale emerge dalla situazione dei Circondari. Il successivo Grafico 4.11 mostra l evoluzione della percentuale di raccolta differenziata (al lordo dei materiali recuperati dagli ingombranti), nei Circondari in cui risulta suddivisa amministrativamente la Provincia di Lecco nell ultimo triennio. Grafico 4.11 Evoluzione della percentuale di raccolta differenziata nei Circondari, % RD Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Nel 2006 la palma di Circondario riciclone spetta al Meratese, con il 61,7% di raccolta differenziata; ottimi risultati sono stati raggiunti anche dai Circondari Casatenovo, Valle San Martino e Oggiono, gli unici ad avere conseguito e migliorato gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dal Piano provinciale. Più lontano nella graduatoria risulta il Circondario Lecco, che, comunque, ha fatto registrare nell arco temporale considerato i più elevati tassi di crescita della percentuale di raccolta differenziata (passando dal 52,3% del 2004 al 53,9% del 2006). Risultati più modesti sono stati raggiunti dai Circondari Lario Orientale e Valsassina, costituiti prevalentemente da Comuni montani di piccole e piccolissime dimensioni, che, a causa dei flussi turistici, sono caratterizzati da ampie fluttuazioni stagionali della popolazione residente.

17 Capitolo 4 56 La vocazione turistica è senza dubbio uno degli aspetti caratterizzanti la Provincia di Lecco. Al fine di valutare la correlazione tra produzione di rifiuti e fenomeno turistico, nel 1999 l Osservatorio provinciale aveva affrontato per la prima volta il problema della definizione di comune turistico, elaborando un metodo di calcolo che consentisse di individuare i Comuni caratterizzati da picchi significativi di produzione di rifiuti. Secondo tale metodo si definiscono Comuni con picchi significativi di produzione di rifiuti quei Comuni in cui la produzione mensile dei flussi principali di rifiuti urbani (frazione residuale + sacco viola + frazione umida) risulta per almeno due mesi consecutivi superiore del 25% rispetto alla propria media di produzione annuale calcolata sui dieci mesi, escludendo cioè i mesi di luglio ed agosto, in modo da considerare unicamente la produzione di rifiuti riconducibile ai residenti. Con tale sistema è stato possibile individuare, nel 2006, tra i Comuni della Provincia, 31 Comuni con picchi significativi di produzione dei rifiuti (Tabella 4.3). Tabella 4.3 Elenco dei Comuni con picchi significativi di produzione dei rifiuti, 2006 Abbadia Lariana Crandola Valsassina Margno Sueglio Ballabio Crem eno Moggio Taceno Barzio Dervio Morterone Torre de' Busi Carenno Dorio Oliveto Lario Trem enico Casargo Erve Pasturo Varenna Cassina Valsassina Esino Lario Perego Vendrogno Colico Introzzo Perledo Vestreno Cortenova Lierna Prim aluna In tutti i casi i picchi consecutivi di produzione di rifiuti sono stati rilevati nei mesi estivi, con prevalenza dei mesi di luglio ed agosto. I Comuni con picchi significativi di produzione dei rifiuti risultano essere tra i Comuni con la più elevata produzione pro-capite di rifiuti urbani totali (considerato che tale parametro viene calcolato soltanto sui residenti), di frazione residuale e con le minori percentuali di raccolta differenziata. Il profilo della diffusione delle raccolte differenziate nei diversi Comuni della Provincia di Lecco è descritto nel successivo Grafico 4.12, in cui è riportato in corrispondenza di ogni categoria merceologica il numero delle Amministrazioni che effettuano la raccolta di tale frazione. Si può osservare come la raccolta differenziata del sacco viola e della frazione umida siano ormai attuate dalla maggior parte dei Comuni della Provincia, infatti 71 Comuni (dato 2006) hanno attivato entrambi i servizi di raccolta. Inoltre, per le principali categorie merceologiche, quali vetro, carta e cartone, scarti vegetali, farmaci, batterie, accumulatori, RAEE, la Provincia di Lecco dispone di un sistema di raccolta diffuso in quasi tutto il suo territorio, sebbene la raccolta di alcune tipologie, quali oli minerali, pneumatici e alluminio, possa essere migliorata.

18 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 57 Lecco, 2006 Grafico 4.12 Numero di Comuni serviti per tipologia di raccolta differenziata in Provincia di VETRO ACCUMULATORI ESAUSTI BATTERIE E PILE RAEE OLI E GRASSI VEGETALI ED ANIMALI FARMACI SCARTI VEGETALI CONTENITORI T. e F. CARTA E CARTONE FRAZIONE UMIDA SACCO VIOLA 78 TONER 73 PLASTICA METALLI LEGNO 67 STRACCI ED INDUMENTI USATI 51 OLI MINERALI 10 ALLUMINIO 6 ALTRI METALLI O LEGHE PNEUMATICI Passando ad un analisi delle categorie merceologiche costituenti le raccolte differenziate, esaminate più in dettaglio nel prosieguo, nella Tabella 4.4 e nei successivi grafici 4.13 e 4.14 viene riportato per l arco temporale considerato l evoluzione delle principali frazioni oggetto di raccolta differenziata, ovvero: sacco viola, frazione umida, carta e cartone, plastica, vetro, metalli (con l esclusione dell alluminio), scarti vegetali, legno, beni durevoli RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso), rifiuti urbani pericolosi (batterie e pile, farmaci, lampade a scarica e neon, toner, contenitori etichettati T o F, siringhe, accumulatori al piombo ed oli minerali esausti), altre raccolte differenziate. Per una maggior comprensione dei dati riportati nella Tabella 4.4 si precisa quanto segue: - per gli anni 1995 e 1996 i rifiuti urbani pericolosi (RUP) comprendono solo batterie e pile e farmaci; - per gli anni 1998, 1999 e 2000 il dato del vetro comprende sia il vetro raccolto con la modalità monomateriale sia il vetro raccolto in forma congiunta con l alluminio e/o con il ferro; - fino al 2003 i componenti elettronici (schede elettroniche) sono stati conteggiati nelle altre raccolte differenziate, successivamente nei beni durevoli; - per l anno 2006 il dato dei beni durevoli comprende anche le lampade a scarica ed i neon, precedentemente conteggiati nei RUP, secondo la definizione di RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) introdotta dal D. Lgs. 151/2005.

19 Capitolo 4 58 Tabella 4.4 Evoluzione delle principali categorie merceologiche oggetto di raccolta differenziata,

20 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 59 Grafico 4.13 Evoluzione delle principali categorie merceologiche raccolte in modo differenziato (sacco viola, frazione umida, carta e cartone, scarti vegetali, vetro), Produzione (t) Anni Sacco viola Frazione umida Carta e cartone Scarti vegetali Vetro Grafico 4.14 Evoluzione delle principali categorie merceologiche raccolte in modo differenziato (metalli, legno, beni durevoli, plastica), Produzione (t) Anni Metalli Legno Beni durevoli Plastica

21 Capitolo 4 60 Sacco viola Il Piano provinciale rifiuti del 1998 prevedeva, dal 1 luglio 1999, per tutti i Comuni della Provincia l obbligo di attuazione della raccolta differenziata della frazione secca riciclabile dei rifiuti urbani; tale raccolta poteva essere effettuata sia con sacco multimateriale sia con sacchi monomateriali plurimi oppure mediante appositi cassonetti o presso le aree attrezzate per la raccolta differenziata. La frazione secca riciclabile derivante da raccolta differenziata multimateriale dei rifiuti urbani viene conferita con il c.d. sacco viola e comprende le seguenti tipologie di materiali: carta e cartone (carta grafica, cartone e imballaggi), imballaggi in plastica (contenitori per liquidi ed altri imballaggi), imballaggi in banda stagnata, imballaggi in alluminio (lattine ed altri imballaggi), stracci. L adozione del sacco viola per la raccolta del secco riciclabile a partire dal 1996 si è diffusa rapidamente nei Comuni della Provincia, dando un importante contributo alle raccolte differenziate totali, e risulta sostanzialmente a regime dal 1999, come si evince dalla precedente Tabella 4.4. A fine 2006 i Comuni che hanno attuato la raccolta differenziata del sacco viola sono stati 78, per un totale di abitanti serviti (pari all 81% della popolazione provinciale); sono state intercettate complessivamente t di frazione multimateriale con un pro-capite provinciale pari a 58,4 kg/abitante. Nel corso del 2006 la società SILEA S.p.A., tramite l Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente (IPLA) di Torino, ha svolto due campagne di indagini qualitative merceologiche al fine di quantificare le frazioni dei singoli materiali costituenti il Sacco Viola, prodotto dai Comuni della Provincia di Lecco e conferito all impianto di selezione di Monticello Brianza. Nella Tabella 4.5 sono riportati i risultati delle citate analisi merceologiche, come valori medi ponderati delle due campagne. Tabella 4.5 Composizione merceologica del sacco viola, 2006 Frazione merceologica % in peso Carta e cartone 47,21% Imballaggi in plastica 26,77 % Imballaggi in banda stagnata 3,60 % Imballaggi in alluminio 0,86 % Stracci 4,22 % Frazioni estranee 17,34 % TOTALE 100 % Dall analisi della Tabella sopra riportata si può osservare come mediamente il 47% in peso del sacco viola sia costituito da frazioni cellulosiche e il 31% da imballaggi leggeri in plastica, banda stagnata e alluminio. La percentuale di impurità media rilevata (pari al 17%) è comunque in linea con quelle registrate dai sistemi di raccolta multimateriale. Applicando le percentuali riportate nella Tabella 4.5 al quantitativo complessivo di frazione secca riciclabile raccolta nel 2006, pari a t, è possibile stimare, in via presuntiva, i quantitativi delle singole frazioni intercettate con la modalità multimateriale. Tali risultati sono riportati nella Tabella 4.6.

22 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 61 Tabella 4.6 Stima dei quantitativi delle frazioni raccolte con il sacco viola, 2006 Frazione merceologica Quantità (kg) Carta e cartone Imballaggi in plastica Imballaggi in banda stagnata Imballaggi in alluminio Stracci Frazioni estranee TOTALE Il sacco viola viene raccolto prevalentemente con la modalità domiciliare (67 Comuni); in 11 Comuni, ubicati in zone montane dove la particolare struttura del territorio rende difficoltosa la raccolta porta a porta, sono in uso i contenitori stradali. Nel successivo Grafico 4.15 viene riportato per il triennio l andamento della produzione del sacco viola nei Circondari della Provincia in termini di produzione pro-capite. Grafico 4.15 Andamento della raccolta del sacco viola per Circondario, ,0 80,0 70,0 Kg/abitante *anno 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Da un analisi del Grafico 4.15 si evince come le produzioni pro-capite più elevate di sacco viola, ed anche i maggiori tassi di crescita, si registrino nel Lecchese; nel capoluogo, infatti, il sacco viola, con un pro-capite sulla popolazione attiva di 104,4 kg/abitante, costituisce oltre il 38% delle raccolte differenziate totali (dati 2006). Ottimi tassi di intercettazione si riscontrano anche nella Valle San Martino (pro-capite attorno ai 60 kg/abitante anno); buoni i risultati raggiunti dai Circondari Oggiono, Merate e Valssasina che presentano produzioni pro-capite pari a 50 kg/abitante anno. Più modesti i risultati ottenuti nel Circondario Lario Orientale, mentre i non elevati tassi di intercettazione osservati nel Casatese sono imputabili alla diffusione in numerosi Comuni del Circondario delle raccolte monomateriali di carta e plastica in sostituzione della raccolta multimateriale attuata con il sacco viola.

23 Capitolo 4 62 Frazione umida Il Piano provinciale rifiuti del 1998 prevedeva l obbligo di attuazione della raccolta differenziata della frazione umida per tutti i Comuni con popolazione superiore ai abitanti con decorrenza 1 luglio La raccolta separata della frazione umida a partire dal 1996 si è diffusa rapidamente nei Comuni della Provincia (nel 1996 solo 7 Comuni effettuavano la raccolta dell umido, nel 2000 erano 85), facendo decollare le raccolte differenziate totali, e risulta sostanzialmente a regime dal A fine 2006 i Comuni che hanno attuato questo servizio sono stati 82, per un totale di abitanti serviti (pari al 99% della popolazione provinciale); gli otto Comuni della Provincia che non effettuano la raccolta separata della frazione umida (Casargo, Crandola Valsassina, Esino Lario, Margno, Morterone, Parlasco, Taceno e Vendrogno) hanno una popolazione complessiva di soli abitanti. Nel 2006 sono state raccolte t di frazione umida (+2,8% rispetto al 2005), corrispondenti ad un pro-capite sulla popolazione provinciale di 49,3 kg/abitante. Il sistema di raccolta prevalente della frazione umida è di tipo domiciliare, con secchielli e sacchetti biodegradabili dedicati (72 Comuni), in 10 Comuni, ubicati in zone montane dove la particolare struttura del territorio rende difficoltosa la raccolta porta a porta, sono in uso i contenitori stradali. Nel successivo Grafico 4.16 viene riportato per il triennio l andamento della produzione della frazione umida nei Circondari della Provincia in termini di produzione pro-capite. Grafico 4.16 Andamento della raccolta della frazione umida per Circondario, Kg/abitanti*anno 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Il Meratese, con un pro-capite di 61 kg/abitante, risulta il Circondario con i più elevati tassi di intercettazione della frazione umida. Ottimi risultati sono inoltre stati raggiunti anche nei Circondari Casatenovo, Oggiono, Valle San Martino e Lecco.

24 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 63 Bassi livelli di intercettazione (inferiori 18 kg/abitante anno) si registrano, invece, nel Lario Orientale e in Valsassina, dove la raccolta della frazione umida, per quanto formalmente introdotta, risente di una scarsa adesione, considerato, peraltro, che nei Circondari in parola non si riscontra una significativa diffusione del compostaggio domestico. A tale riguardo, la successiva Tabella 4.7 fornisce una panoramica della diffusione del compostaggio domestico nei Comuni della Provincia. Da un esame della citata Tabella si rileva che tale pratica è diffusa in 38 Comuni, coinvolgendo famiglie; in 18 di tali Comuni vengono applicati sconti tariffari, compresi tra il 5 e il 50%, alle famiglie che effettuano il compostaggio in proprio della frazione organica. Tabella 4.7 Diffusione del compostaggio domestico nei Comuni della Provincia, anno 2006 COMUNE N NUCLEI FAMILIARI SCONTI TARIFFARI Colico % Torre de' Busi % Calolziocorte 470 Abbadia Lariana % Casatenovo % Missaglia % Olginate 260 Cassago Brianza 235 Lomagna % Rogeno % Monticello Brianza 160 5% Galbiate 150 Pescate % Costa Masnaga 130 Paderno d'adda % Robbiate % Imbersago 83 10% Olgiate Molgora 80 Sirtori 80 Dolzago 70 Oliveto Lario 65 Verderio Superiore 61 15% Monte Marenzo 60 20% Verderio Inferiore 59 20% Ello 52 30% Lierna 50 Oggiono 50 Mandello del Lario 49 Airuno 40 5% Montevecchia 25 Brivio 22 Barzanò 20 Dorio 19 20% Ballabio 12 Cremella 10 Carenno 8 Primaluna 3 Garbagnate Monastero 2

25 Capitolo 4 64 Carta e cartone Come si evince dalla precedente Tabella 4.4 e dal corrispondente Grafico 4.13, la raccolta differenziata monomateriale della carta e cartone, già consolidata nel 1995 (interessava il 99% della popolazione provinciale con un pro-capite di 24,4 kg/abitante), ha avuto un andamento pressoché stabile nel periodo in cui è stata osservata una produzione di t; nel 2001 e nel 2002 si è avuto un sensibile incremento della raccolta (rispettivamente t e t), a cui ha fatto seguito negli anni successivi una progressiva riduzione. Nel 2006 la raccolta differenziata monomateriale della carta e cartone ha fatto registrare una produzione t (-7,1% rispetto all anno precedente), corrispondente ad un pro-capite provinciale di 24,5 kg/abitante. Se in aggiunta ai quantitativi di carta e cartone raccolti con la modalità monomateriale si considerano anche la carta e cartone derivanti dal sacco viola, la quantità totale di carta e cartone intercettata a livello provinciale può essere stimata in circa tonnellate. Il dato complessivo ha subito, quindi, una riduzione, seppur più contenuta, rispetto al quantitativo rilevato per l anno precedente (-3,8%). Il successivo Grafico 4.17 illustra il quantitativo complessivo di carta e cartone raccolto con le modalità monomateriale e multimateriale, in termini di produzione pro-capite, nei Circondari della Provincia. anno 2006 Grafico 4.17 Stima dei quantitativi complessivi di carta e cartone raccolti per Circondario, kg/abitante ,1 12,7 37,4 27,0 25,0 28,0 24, ,4 32,0 17,6 25,4 27,6 18,4 28,1 0 Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Monomateriale Multimateriale Nei Circondari Lecco e Valle San Martino la carta e cartone vengono raccolti prevalentemente con la modalità multimateriale; nel Meratese e nell Oggionese le due modalità di raccolta concorrono pressoché in ugual misura al quantitativo totale intercettato; negli altri Circondari risulta più diffusa la raccolta monomateriale. Nel 2006 i Comuni che hanno adottato questo sistema di raccolta sono stati 82, per un totale di abitanti serviti pari al 98% della popolazione provinciale.

26 Stato di fatto della produzione dei rifiuti urbani 65 Per quanto concerne le modalità di raccolta, degli 82 Comuni che risultano aver effettuato la raccolta differenziata monomateriale di carta e cartone nel 2006, 27 hanno adottato i contenitori stradali, 72 il conferimento presso le aree attrezzate per la raccolta differenziata e 14 la modalità di raccolta porta a porta (domiciliare). Nel Grafico 4.18 viene riportato per il triennio l andamento della raccolta monomateriale di carta e cartone nei Circondari della Provincia in termini di produzione pro-capite Grafico 4.18 Andamento della raccolta monomateriale di carta e cartone per Circondario, 45,0 40,0 35,0 Kg/abitante*anno 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina La raccolta monomateriale di carta e cartone raggiunge i più elevati valori pro-capite nel Casatese (34-40 kg/abitante). Buoni risultati vengono conseguiti anche nei Circondari Lario Orientale, Oggiono, Merate e Valsassina. Valori pro-capite più bassi si registrano invece nel Lecchese e nella Valle San Martino, dove viene privilegiata la raccolta della carta con la modalità multimateriale, come confermato dal precedente Grafico Ad eccezione del Lario Orientale e del Lecchese, negli altri Circondari la raccolta monomateriale di carta e cartone ha fatto registrare una flessione nell ultimo triennio, particolarmente accentuata nel Casatese, nel Meratese e nell Oggionese; discontinuo risulta invece l andamento rilevato per il Circondario Valsassina. Plastica La raccolta differenziata della plastica, inizialmente limitata ai soli contenitori per liquidi, dal 2002, in seguito all aggiornamento dell allegato tecnico Imballaggi in plastica dell Accordo di programma ANCI - CONAI del 1999, è stata estesa ad una pluralità di imballaggi plastici (imballaggi rigidi e flessibili in genere, buste e sacchetti, film e pellicole da imballaggio, imballaggi in polistirolo etc.). Dal 2006, in ragione delle disposizioni contenute nell Accordo ANCI CONAI rinnovato nel dicembre 2004, la raccolta degli imballaggi in plastica effettuata con la modalità monomateriale è stata di nuovo circoscritta ai soli contenitori per liquidi.

27 Capitolo 4 66 Come si evince dal precedente Grafico 4.14, la raccolta differenziata monomateriale della plastica ha avuto nel tempo un andamento oscillante con dei picchi di produzione relativi nel 1996 (1.484 t) e nel 2005 (1.351 t); dal 1997 al 1999, in concomitanza della diffusione della raccolta del sacco viola nei Comuni della Provincia, si è assistito ad una riduzione della raccolta della plastica che ha poi ripreso a salire con un tasso di crescita medio annuo dell 8,3%. Nel 2006 la raccolta differenziata monomateriale della plastica ha interessato abitanti (l 87% della popolazione provinciale); sono state raccolte 792 t di imballaggi plastici, con un pro-capite provinciale di 2,4 kg/abitante. Considerato che la popolazione servita non ha subito variazioni di rilievo rispetto all anno precedente (è aumentata del 2% circa), il decremento osservato è dovuto ad una minor intercettazione imputabile a più fattori concomitanti, quali: - la rimozione dei cassonetti stradali che ha interessato numerosi Comuni dove già è in essere il servizio di raccolta della plastica tramite il Sacco Viola; - la riduzione delle tipologie di imballaggi conferibili, limitata ai soli contenitori per liquidi; - alcuni Comuni (Cremella, Osnago e Verderio Superiore) che effettuavano la raccolta della plastica solo con la modalità monomateriale hanno introdotto il sacco viola, con conseguente riduzione dei relativi quantitativi. Se in aggiunta ai quantitativi di plastica raccolti con la modalità monomateriale si considerano anche gli imballaggi in plastica derivanti dal sacco viola, la quantità di plastica totale intercettata a livello provinciale nel 2006 può essere stimata in circa t, con un aumento del 7,4% rispetto al dato 2005 (5.504 t) e confermando, pertanto, il trend crescente rilevato negli ultimi anni. Il successivo Grafico 4.19 mostra il quantitativo complessivo di plastica raccolto con le modalità monomateriale e multimateriale, in termini di produzione pro-capite, nei Circondari della Provincia. Grafico 4.19 Stima dei quantitativi complessivi di plastica raccolti per Circondario, kg/abitante ,3 7,2 21,2 15,3 14,2 15,9 13, ,9 6,3 Casatenovo Lario Orientale 0,8 1,6 1,8 1,9 2,8 Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Monomateriale Multimateriale

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