QUADERNI NAPOLETANI DI ASSIRIOLOGIA A10 126/1
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1 QUADERNI NAPOLETANI DI ASSIRIOLOGIA 1 A10 126/1
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3 Pietro Mander L origine del cuneiforme 1. CARATTERISTICHE, LINGUE E TRADIZIONI 2. ARCHIVI E BIBLIOTECHE PRE SARGONICHE
4 Copyright MMV ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma tel. (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: marzo 2005
5 Indice Prefazione Parte Prima Caratteristiche, lingue e tradizioni 1. Origini e caratteristiche del sistema di scrittura cuneiforme La rivoluzione urbana e l origine della scrittura Mnemotecniche: token, involucri sigillati Rapporto tra segno e parola, tra segno e suono linguistico Lingua dei più antichi testi Necessità di rappresentare i nomi propri e gli elementi grammaticali I caratteri del sistema cuneiforme: a) omofonia e b) polifonia Diffusione del cuneiforme; rifiuto del sistema alfabetico. Limiti temporali e culturali. Lingue con esso rappresentate. Le due lingue dell antica Mesopotamia. Loro caratteristiche generali Diffusione del cuneiforme Conservatorismo degli ambienti scribali. Basi culturali della tradizione Le due lingue mesopotamiche, sumerico e accadico Il sistema di scrittura cuneiforme applicato alle due lingue mesopotamiche Il bilinguismo mesopotamico. Il paradosso dell uso degli ideogrammi Scuole, tradizioni e centri. Anonimato. Canonizzazione La tradizione accademica: liste lessicali, vocabolari, traduzioni. Anonimato degli autori Sviluppi della tradizione accademica delle liste lessicali
6 5.2 Cenni di storia letteraria. Canonizzazioni La scuola La tradizione lessicografica Origine della scrittura secondo i Sumeri L importanza della parola. Origini dei testi. Colofoni e piriåtu e naωirtu Eterogrammi (UD.GAL.NUN), glossolalia (esorcismi Abracadabra; KAR 4) Parte Seconda Archivi e biblioteche pre-sargoniche 1. Archivi e biblioteche Mappe dei siti considerati Tabella cronologica Uruk IVa e Uruk III Djemdet Nasr Ur arcaico Åuruppak (Fara) Tablet House (= XV h) XVII c,d Ulteriori ambienti Abu-S alâbîkh Ebla La pentapoli di Lagaå
7 Prefazione Con questo volumetto inizia una collana, dei Quaderni napoletani di assiriologia (QNAss), Serie E 2 -dub-ba (serie rivolta alla didattica) che si spera di poter portare a compimento, dedicata a chi intraprende gli studi assiriologici. Concepita quindi come strumento didattico, la serie fungerà d ausilio alle lezioni in aula, riassumendo gli argomenti (e le impostazioni con cui essi sono presentati) che lì si svolgono e fornendo le relative indicazioni biliografiche sulla letteratura scientifica fondamentale. La serie comprenderà diversi volumetti a carattere monografico dedicati a singoli argomenti, oggetto di corsi semestrali sia in ambito di laurea triennale sia di quella specialistica. Poiché l assiriologia è nata allorché nei primi anni del XIX secolo Grotefend decifrò i caratteri cuneiformi, questo primo volumetto, siglato QNAss 1, è quello che descrive il sistema di scrittura cuneiforme (sezione A) per poi delinearne la più antica fase di esistenza, con brevi cenni ai ritrovamenti e alle tipologie dei testi (sezione B). Con il QNAss 2 si intende entrare nel pensiero che il sistema cuneiforme ci ha svelato; si esploreranno aspetti della cultura mesopotamica considerando le fonti testuali. Il primo quaderno ad essere rivolto alle conoscenze degli antichi mesopotamici, il QNAss 2 (primo quadreno della sotto-serie Alle origini delle scienze ), tratta di medicina ed esorcistica, mentre il QNAss 3 (= All origine delle scienze 2 ) esporrà il penisiero astronomico ed astrologico e quello matematico. Siamo ben consapevoli che questa scansione degli argomenti non risponde ai criteri tassonomici degli antichi, per i quali l osservazione del cielo altro non era se non una specialità tra le altre della molto più ampia disciplina della divinazione, ma si è voluto privilegiare l aspetto monografico dei corsi universitari, in cui la divinazione, nel suo complesso, potrebbe essere trattata unitariamente solo a prezzo di eccessive semplificazioni. Sono in progettazione quaderni dedicati: all epistolografia (sumerica, accadica ed elamica), al pensiero religioso (= sotto-serie Pensiero religioso mesopotamico ), 7
8 a succinti sketch delle grammatiche delle tre lingue, resi necessari dal fatto che i testi disponibili non sono scritti in lingua italiana, quaderni dedicati a fasi diverse delle letterature delle tre lingue (= sotto-serie Per una storia delle letterature cuneiformi di Mesopotamia ), e infine quaderni sui testi amministrativi (= sotto-serie Archivi amministrativi cuneiformi di Mesopotamia ), sia economici che giuridici. Se il pubblico e, quindi, in primo luogo, gli studenti mostrerà di apprezzare questo tipo di impegno, altri argomenti saranno considerati per la pubblicazione. Chi scrive è sempre stato convinto dell unità di ricerca e didattica, da realizzarsi attraverso una continua convergenza. Per questa ragione ho dato particolare rilievo alle mie pubblicazioni, parte delle radici delle quali ha tratto linfa vitale dalla didattica e i cui contenuti sono sempre stati riversati in quest ultima. In nessun modo, pertanto, questa impostazione deve essere scambiata per una scorciatoia che possa esimere dalla consultazione dei lavori degli altri studiosi, la cui autorevolezza non è assolutamente posta in dubbio. Sperando che gli studenti trovino in questi volumetti un utile strumento per la preparazione degli esami a conclusione dei corsi, chiudo quuesta breve presentazione I seguenti colleghi, collaboratori e amici si sono generosamente offerti di prestare la loro opera, consentendo l organizzazione della seguente squadra di lavoro : Direttore della collana Comitato scientifico Comitato redazionale Direttore di redazione Grafica di copertina e logo Pietro Mander Prof. F. Pomponio, Dott. F. D Agostino, Dott. Grazia Giovinazzo Dott. Giampiero Basello (elamico), Dott. P. Notizia (sumerico), Dott. Lorenzo Verderame (accadico) Dott. P. Notizia Dott. P. Notizia Pietro Mander Professore titolare dell area disciplinare L-OR03 Assiriologia presso l Università di Napoli L Orientale Roma, gennaio
9 PARTE PRIMA Caratteristiche, lingue e tradizioni 9
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11 1. Origini e caratteristiche del sistema di scrittura cuneiforme 1.1 La rivoluzione urbana e l origine della scrittura 1.2 Mnemotecniche: token, involucri sigillati 1.3 Rapporto tra segno e parola, tra segno e suono linguistico 1.4 Lingua dei più antichi testi 1.5 Necessità di rappresentare i nomi propri e gli elementi grammaticali 1.6 I caratteri del sistema cuneiforme: a) omofonia e b) polifonia 1.1 La rivoluzione urbana e l origine della scrittura Un cambiamento climatico, nel V millennio a. C., causò un minor afflusso d acque piovane nell alluvio meridionale tra i due fiumi, il Tigri e l Eufrate. Mappa della Mesopotamia meridionale, con il percorso antico dei fiumi e le località archeologiche. (Da: Th. Jacobsen, The Waters of Ur Iraq 22 (1960), pp ) 11
12 La piana (vedi cartina), dapprima un immenso pantano d acque dolci, cominciò di conseguenza ad asciugarsi, emergendo gradualmente alla luce: la maggior disponibilità di spazio abitabile e la facilità per raggiungere l acqua necessaria all irrigazione, costituirono un formidabile richiamo per nuove popolazioni, che vennero ad insediarsi nella zona. La crescita continua della densità abitativa consentì una sempre più ampia rete di scambi, fatto questo che a sua volta, in virtù del dilatarsi del mercato, permise la formazione di attività produttive ad alto livello di specializzazione (metà del IV millennio a. C.). Ulteriore gradino in questo processo, diretta conseguenza degli eventi ricordati, fu la stratificazione della popolazione in insediamenti gerarchicamente strutturati (città principale, capoluoghi di provincia ad essa subalterni, centri minori a loro volta subalterni ai capoluoghi di provincia, villaggi subalterni ai singoli centri minori) e in un sistema sociale anch esso gerarchicamente strutturato. 1 La città principale divenne metropoli, centro di movimenti di produzione: per ora ci è noto solo il caso di Uruk, ma si ipotizza un analogo sviluppo nella Mesopotamia settentrionale. Il modello cittadino s espanse in gran parte dell area del Vicino Oriente. In questo contesto, attorno al a. C., si verificò la nascita della scrittura. Nella cartina (tratta dal libro di Nissen, Protostoria del Vicino Oriente, p. 81) vediamo il confronto tra le aree urbane di Uruk all inizio del III millennio a. C. e quelle di grandi città dell evo antico. 1.2 Mnemotecniche: token, involucri sigillati Le transazioni venivano registrate utilizzando diversi sistemi (mnemotecniche). Il loro sviluppo è alquanto articolato e complesso, così in questa sede ci limiteremo a delinearne uno schizzo estremamente sommario a carattere esemplificativo, che, se certamente troppo riduttivo, tuttavia fornisce un immagine significativa. 1 Cfr. H. Nissen, Protostoria del Vicino Oriente, Roma - Bari (ed. Laterza), 1990 e M. Liverani, Uruk. La prima città, Roma - Bari (ed. Laterza),
13 L alienazione di un gregge di 10 pecore come pagamento di un bene o servizio ricevuti, poteva esser registrato racchiudendo in un involucro chiuso d argilla, sul quale venivano poi fatti rotolare i sigilli cilindrici personali delle due parti interessate al rapporto, 10 oggettini d argilla (in inglese: token, la cui resa italiana gettone copre solo parte dell area semantica del termine; meglio sarebbe come suggerisce Michalowski usare il latino calculus) 2, ognuno convenzionalmente rappresentante un ovino. Qualora fossero sorte contestazioni, il pagamento avvenuto poteva esser documentato, davanti ai giudici, rompendo l involucro ricevuta sigillato ed esibendo i 10 gettoni in esso racchiusi. In seguito, per semplificare la procedura, si impressero sulla superficie esterna dell involucro, le forme dei gettoni contenuti all interno dell involucro stesso. Un primo livello di discussione avrebbe potuto esser risolto semplicemente mostrando l involucro ancora intatto, e, d altro canto, chi possedeva più involucri, avrebbe agevolmente potuto riconoscere quale fosse quello relativo alla contesa in corso. Solo nei casi più gravi, davanti al giudice si sarebbe aperto l involucro, provando così la veridicità dell informazione data all esterno con le impressioni dei gettoni. Un passo successivo fu l appiattimento dell involucro, 3 senza che fosse più necessario chiudervi dentro i gettoni, fungendo da garanzia l impronta dei sigilli. Gettoni e grafemi cuneiformi (in realtà: pittografici) arcaici a confronto. Da: D. Schamandt-Besserat, Gli antecedenti della scrittura, Le scienze 120 (Agosto 1978), vol. xxi, pp I gettoni sono posti a confronto con i rispettivi pittogrammi. 2 Cfr. P. Michalowski, Early Mesopotamian Communicative System: Art, Literature, and Writing, in: Gunther, A. C. ed., Investigating Artistic Enviroments in the Ancient Near East, Washington DC 1990, pp Cfr. Liverani, Uruk, cit. p
14 Attraverso percorsi non certo lineari, come l esempio proposto, si giunse a semplificare le procedure basate sui gettoni, raffigurando su una superficie d argilla una sola sagoma del gettone raffigurante la merce, preceduta da segni che ne indicassero la quantità trattata. Questi tocchi d argilla appiattiti in due superfici ben levigate, recto e verso, su cui vennero tracciati quei segni, furono le prime tavolette scritte. Naturalmente tutto l insieme dei segni impiegati era stato organizzato in sistema: forma, numero e significati (referenti semantici) dei grafemi era stato codificato e definto in maniera stabile. Come si vede, la scrittura non nacque per rappresentare il linguaggio, ma per indicare beni e relative quantità. Questo risultato costituì l esito estremo, il fiume quale in seguito diventerà formato dai tanti rivoli di mnemotecniche (simili a quella descritta come esempio) confluenti tutte, sotto la spinta della necessità di chiarezza, duttilità, facilità d impiego, verso il medesimo alveo: la scrittura. 1.3 Rapporto tra segno e parola, tra segno e suono linguistico Il repertorio dei segni (grafemi) circa 1.200, con i segni numerici del primo stadio della scrittura (Uruk IV, databile attorno al a. C.) era composto di segni pittografici, ovvero disegni che evocavano l oggetto rappresentato. Come ha dimostrato Schmandt-Besserat alcuni segni copiano la sagoma dei token che rappresentavano l oggetto considerato: esemplare è il segno udu pecora che consiste in una circonferenza in cui due diametri s incrociano ortogonalmente. In nessun modo questo segno può rappresentare un ovino o parte di esso. Occorre dire che molti concetti, in particolare le azioni o anche i rapporti, espresse nella lingua dai verbi o da sostantivi astratti, non avrebbero potuto esser disegnate come venivano invece raffigurati gli oggetti concreti. Per questo motivo si ricorse alla polisemia, impiegando lo stesso segno sia per raffigurare l oggetto da esso raffigurato, sia per indicare azioni o concetti astratti (o comunque non rappresentabili iconicamente) ad esso in qualche modo correlati. Disegnando la parte inferiore di una gamba veniva indicato gub stare (in piedi), gin (andare), tum 2 portare ecc. Anche la combinazione tra due pittogrammi consentiva l espressione di ulteriori significati: associando quello per testa (sag) con quello per pane (ninda) Tratto da: H. Nissen - P. Damerow - R. K. Englund, Archaic Bookkeeping, Chicago & London 1993, p
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