1 I Contratti di Programma in seno al PRUSST Calidone

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1 1 I Contratti di Programma in seno al La presente domanda di accesso al Contratto di Programma, al di là delle procedure ordinariamente seguite come da normativa vigente, si presenta quale momento di attuazione dell Art lettera f) dell Accordo Quadro (art. 11 del Dm del n. 1169), sottoscritto il 31 maggio 2002 e pubblicato sul B.U.R. Campania n. 33 del 15 maggio 2002, che prevede: le filiere implementate in seno al, saranno valutate dal Ministero delle attività produttive nell ambito delle procedure e della finanza prevista dall Accordo di Programma Quadro poli e filiere produttive con la Regione Campania. Tale impegno viene ribadito nell Allegato 16.3 e nell Allegato 16.5 all Accordo Quadro, che riportano rispettivamente gli adempimenti posti a capo del Ministero delle Attività Produttive e della Regione Campania. L Accordo rappresenta il punto di arrivo di un percorso istituzionale, che nasc e con la sottoscrizione, il 4 settembre 2001, del Protocollo di Intesa 1 tra il Comune di Benevento, in qualità di capofila di 68 comuni, la Provincia di Benevento e l Unione Industriali e le aziend e private per dare avvio all implementazione della filiera c a l z a t u r i e r o-tessile. Tale iniziativa ha già sortito, prima delle presentazione della domanda di accesso, alcuni importanti risultati: in primo luogo, la Regione Campania, con deliberazione n del (BURC n. 03 del 14 gennaio 2002), ha individuato, tra le altre iniziative da finanziare con il Contratto di Programma il, che per coerenza con le priorità settoriali (tra cui il settore calzaturiero), può essere tempestivamente valutato secondo le usuali procedure istruttorie; a tal fine la delibera prevede, per il cofinanziamento regionale delle proposte di Contratti di programma, l importo di Euro a valere sui fondi dell Intesa Istituzionale di Programma e d e l P O R , di cui la quota di cofinanziamento destinata alle iniziative del ammonta ad Euro ; successivamente, con la delibera G.R. n 1670 del 20 aprile 2001 e la delibera G.R. n 3339 del 12 luglio 2002 è stato riconosciuto al PRUSST Calidone il finanziamento di Euro ,46 per le attività di formazione ad integrazione della filiera calzaturiero tessile. Dunque, prima di comprendere in modo pieno l inquadramento del Contratto di Programma 2 (CdiP) in seno al, occorre considerare, seppur per grandi linee, lo strumento programmatico di riferimento nonché l ambito territoriale in cui si va a collocare. 1 Ai sensi dell art. 11 della legge 7 agosto 1990, n Art. 2 comma 203 Legge 662/96. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 4 di 98

2 1.1 Il I PRUSST sono i programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio previsti dal DM 1169/98 quali strumenti che agiscono su scala territoriale e che si pongono l'obiettivo di realizzare, all'interno di quadri programmatici organici, interventi orientati all ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture e del tessuto economico produttivo - occupazionale, al recupero ed alla riqualificazione dell'ambiente, dei tessuti urbani e sociali degli ambiti territoriali interessati. Il PRUSST, con il Comune di Benevento capofila, denominato Calidone, è uno dei 48 Programmi approvati a livello nazionale, e coinvolge 68 comuni, la quasi totalità della provincia di Benevento. Gli elementi che hanno caratterizzato la sua costruzione sono sta ti la collaborazione istituzionale, sviluppata in senso orizzontale e verticale in maniera paritetica, e la collaborazione con i soggetti privati, verso i quali la pubblica amministrazione non si è posta più come controparte (secondo i vecchi schemi) ma come partner (in una funzione di affiancamento e di accompagnamento) nel processo di sviluppo locale. Lo schema di programmazione utilizzato è di carattere bottom-up 3, che ha raschiato dal fondo le esigenze t e r r itoriali, ha selezionato le iniziative con filtri di decantazione di diverso livello procedurale, e successivamente il partenariato istituzionale ha impostato le opportune azioni di attuazione, raccordandole con le direttrici di carattere top-down 4 e riempiendo di contenuti quelle maglie della griglia programmatica calata dall alto. Sulla domanda emergente è stato strutturato un programma come intervento integrato, in cui il territorio, nella sua accezione più completa, comprensiva dei tratti socio-culturali, viene considerato non meramente come scenario in cui si muovono i fenomeni economico-sociali, ma, esso stesso, come risorsa. La finalità è quella di assecondare i focolai di sviluppo già esistenti e non quella di imporre modelli statici dall alto. Il risultato è la combinazione delle risorse territoriali coinvolte (centri storici, campagne, beni culturali, risorse umane, ecc.) in un unico ecosistema, che parte dall energia, passa per le attività produttive e le attività turistiche, e chiude il ciclo nei rifiuti. In esso si sviluppano le azioni che, interagendo, salvaguardano l ambiente e fungono da impulso all economia locale, cercando di rispondere in tal modo ai principi dello sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che soddisfi i bisogni dell attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere ai propri 5. Ai fini di una razionalizzazione, il programma è stato strutturato in tre sottoprogrammi: Sottoprogramma Economia (Politiche di Sviluppo), Sottoprogramma Territorio (Recupero e Valorizzazione), Sottoprogramma Ambiente (Tutela e Sa lvaguardia), a loro volta articolati in misure ed interventi, letti orizzontalmente secondo gli assi di intervento previsti dal Dm 1169/98 (Figura 1). Dal punto di vista dell incidenza territoriale, il programma si colloca a metà tra un piano urbanistic o ed un programma economico, e si può definire di carattere eccezionale per il tipo di estensione territoriale. Alcuni degli interventi previsti, si distribuiscono in rete sul territorio, altri si concentrano su delle direttrici utilizzando come supporto di base il sistema infrastrutturale, di cui si prevede altresì il potenziamento attraverso la realizzazione di nuova viabilità su gomma e su ferro e di attrezzature di corredo di ordine superiore (centro intermodale ed aviosuperficie commerciale). Per gli interventi privati, oltre ai recuperi nella rete dei centri storici, una particolare incidenza hanno gli interventi nel settore produttivo e quelli nel settore del turismo. Gli interventi di cui al settore produttivo si articolano in interventi sul sistema industriale, in particolare su aree PIP di rilevanza territoriale ed aree ASI, ed interventi sul sistema commerciale. Tali interventi si correlano fondamentalmente ai tre assi di sviluppo di matrice viaria e ferroviaria: l asse tangente all area di Bene vento costituito a sua volta dagli assi autostradali A1 e A16; 3 Programmazione dal basso verso l alto. 4 Programmazione dall alto verso il basso. 5 La definizione più comune di Sviluppo Sostenibile è quella data dalla Commissione Brundtland del Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 5 di 98

3 l asse tra l area urbana di Benevento e l area del casertano e dell afragolese/napoletano; l asse volto al consolidamento relazionale con la Campania interna, il Molise e la costa Adriatica, in un ottica di rivalutazione del ruolo naturale di cerniera tra territori. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 6 di 98

4 Consorzio PROGRAMMA CALIDONE Figura 1 - Struttura interventi previsti dal PRUSST "Calidone" SOTTOPROGRAMMA ECONOMIA (Politiche di sviluppo) SOTTOPROGRAMMA TERRITORIO (Recupero e Valorizzazione) SOTTOPROGRAMMA AMBIENTE (Tutela e salvaguardia) LEGENDA: Asse di intervento 1.1 (politiche di recupero del deficit infrastrutturale) Asse di intervento 1.2 (politiche finalizzate al recupero, alla messa in sicurezza ed alla valorizzazione del patrimonio ambientale) Asse di intervento 1.3 (politiche che perseguono fini sociali) Asse di intervento 1.4 (politiche di partenariato) Ambientale (ambito) a) parchi regionali b) regio tratturo Implementazione filiera "ricettività-turismo" (temi) Religioso (ambito) a) area Padre Pio Storico-culturale (ambito) a) centri storici b) tradizioni - folklore Industria/artigianato/commercio Implementazione di filiere a) settore "calzaturiero-tessile" b) settore "metalmeccanico" Iniziative diffuse in più settori a) nuovi insediamenti b) adeguamento insediamenti esistenti Agricoltura Agriturismo a) nuovi insediamenti Conduzione agricola a) miglioramento aziendale Sperimentazione Filiere (interventi) - riconversione tabacchicoltura a) settore vitivinicolo b) settore olivicolo c) settore cerealicolo Turismo Termale-congressuale (ambito) a) valle telesina Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 7 di 98 CdiP Iniziative diffuse in più ambiti a) nuove iniziative b) adeguamenti Servizi Sportello unico a) marketing territoriale b) commercializzazione c) ingegneria finanziaria d) consulenza Formazione a) formatori b) nuove figure professionali c) occupabilità d) adeguamento competenze e) imprenditorialità f) imprenditoria giovanile Innovazione a) sistema di qualità b) GIS Patto territoriale di Benevento a) Centro intermodale (CIM) b) Infrastrutture c.da Roseto c) centro servizi d) centro di promozione e) ente fiera f) terminal bus Reti immateriali a) rete civica telematica Centri storici Edilizia pubblico/privata a) recupero b) riqualificazione c) manutenzione infrastrutture a) riqualificazione b) completamenti Monumenti/beni storici a) restauro b) sicurezza Musei, pinacoteche, ecc. a) istituzione a1) transavanguardia a2) diocesano b) potenziamenti b1) civilità contadina mobilità a) pedonale/ciclabile b) trasporto pubblico artigianato a) attività compatibili Aree urbane Mobilità a) parcheggi b) viabilità edilizia pubblico/privata a) riqualificazione b) recupero aree ind.li dismesse Infrastrutture a) riqualificazione b) completamenti tempo libero a) impianti ludico/sportivi Servizi Territoriali Mobilità a) aereoporto (aviosuperficie commercaile) b) scambiatori intermodali/magazzini c) asse di collegamento PIP Università a) ampliamento strutture b) sicurezza Protezione civile a) monitoraggio Aria Energia a) parchi eolici b) centrale elttrica turbogas a ciclo combinato Inquinamento a) riduzioni scarichi in atmosfera b) propulsori mezzi pubblici c) in centro storico c1) metano c2) elettrico d) parchi e) monitoraggio Suolo Rifiuti a) implementazione filiera "rifiuti-materie prime seconde" (attuazione del piano provinciale) a1) raccolta differenziata a2) secco/umido a3) stoccaggio a4) discarica a5) riciclo Bonifiche a) discariche dismesse b) cave Dissesto idrogeologico a) sicurezza delle infrastrutture b) sicurezza degli abitati Acqua acque usate a) depurazione a1) smaltimento residui di processo a2) monitoraggio b) riqualificazione delle reti c) ricircolo acque potabili a) riqualificazione delle reti altri usi a) industriali b) agricoli c) sicurezza

5 Gli interventi di cui al settore turistico prevedono essenzialmente il recupero ed il restauro di beni culturali ed artistici e la valorizzazione delle risorse ambientali, nonché la realizzazione o il potenziamento di strutture e servizi, anche per il turismo rurale e l agriturismo. Tali attività turistiche si sviluppano essenzialmente lungo quattro direttrici individuate che si connotano in base ai sottosistemi di matrice: ambientale (Parchi del Taburno e del Matese) turistico - religiosa (Benevento Pietrelcina Pago Veiano), storico - culturale (Sistema dei centri storici, Regio Tratturo Pescasseroli Candela), t e r m a l e - congressuale (Benevento Telese). P r e d i s posto secondo la logica dei programmi complessi, il PRUSST è finalizzato ad attivare, in particolar modo, i finanziamenti previsti nel quadro comunitario di sostegno. La sua realizzazione nel complesso prevede diverse fasi, alcune delle quali già concluse, schematizzate come di seguito. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 8 di 98

6 FASE DESCRIZIONE STATO DELLA FASE 1 COSTRUZIONE DEL PROGRAMMA Il programma nasce dal Protocollo di Intesa per il recupero socio economico ed ambientale dei centri urbani e valorizzazione dei corsi d acqua di Benevento, rimodulato in occasione del DM 1169/98 del , che ha previsto i PRUSST. Fase conclusa il con la consegna del programma al Ministero LL.PP. e alla Regione Campania. CONCLUSA 2 APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA Approvazione del programma con D.m LL.PP. del (G.U. del n. 34). Il Programma Calidone si è classificato al 3 posto della graduatoria di cui all elenco B del decreto. Fase conclusa il CONCLUSA 3 SVILUPPO DEL PROGRAMMA La fase ha inizio con la stipula del Protocollo di Intesa del (previsto dall art. 8 del Dm 1169/98). Tale protocollo ha assegnato Lit per l Assistenza Tecnica e Lit per le singole progettazioni. L elemento più importante nella fase di sviluppo è stato la decisione del tavolo permanente di concertazione che ha esteso il programma da 37 a 68 comuni della provincia di Benevento. Fase conclusa il con la stipula dell Accordo Quadro (previsto dall art. 11 del DM 1169/98). Lo strumento per la definizione del programma è stato il Tavolo Permanente di Concertazione, normato dal DM LL.PP. del CONCLUSA 4 ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA Il documento a base dell attuazione del programma è l Accordo Quadro (art. 11 del Dm 1169/98), sottoscritto il tra: - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; - Ministero delle Attività Produttive; - Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio; - Minister o del Lavoro e delle Politiche Sociali; - Ministero delle Politiche Agricole e Forestali; - Regione Campania; - Provincia di Benevento; - Comune di Benevento quale soggetto promotore capofila del programma; - Cassa Depositi e Prestiti. Consiste nella realizzazione degli interventi previsti, nel loro monitoraggio e rendicontazione. Inoltre, è previsto l avvio di sperimentazioni territoriali su particolari tematismi (determinati nell Allegato 16 all Accordo). La fase ha avuto inizio il , con la pubblicazione sul BURC dell Accordo Quadro. Avrà una durata di 7 anni. IN CORSO L attuazione del, dunque, conosce la sua fase di start-up nell A c c o r d o Q u a d r o, c h e c e r c a d i correlare, in una visione sistemica ed olistica, gli strumenti di programmazione esistenti ed in corso di implementazione incidenti sull ambito di riferimento, per cui, al fine di evitare duplicazioni nelle politiche di intervento, indirizza l implementazione programmatica a colmare quelle lacune segnalate nel e dal territorio. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 9 di 98

7 L azione di correlazione si è spinta dunque sugli strumenti normativo -t e c n i c o- finanziari, i quali, seppure finalizzati a propri obiettivi, trovano ordine in un quadro organico ed unitario tale da assicurare un governo efficace ed ordinato delle diverse iniziative che concorrono allo sviluppo del territorio. Infatti, l Art. 10 dell Accordo Quadro prevede che il verrà finanziato per segmenti, tramite l integrazione di fonti e di strumenti di finanziamento, in particolare: a ) gli interventi pubblici allocati sulle misure monosettoriali del Complemento di Programmazione al POR Campania verranno finanziate a sportello previa verifica di ammissibilità da parte dei responsabili di misura; b) gli interventi pubblici allocati sulle misure integrabili del Complemento di Programmazione al POR Campania verranno finanziati sui singoli Progetti Integrati ricadenti nell ambito de l secondo la procedura propria dei Progetti Integrati, a tal fine la Regione Campania garantisce la partecipazione istituzionale del ai tavoli dei progetti integrati individuati o da individuare; c ) gli interventi pubblici possono essere, inoltre, finanziati secondo le procedure previste dalla delibera Cipe, a valere sull Intesa Istituzionale di Programma negli Accordi di Programma Quadro (infrastrutture di supporto alle attività economiche; completamenti di opere infrastrutturali nell ambito dei sistemi urbani; poli e filiere produttive; interconnessione dei sistemi di mobilità; riqualificazione ambientale; ciclo integrato delle acque, difesa del suolo; beni culturali), con la contestuale valutazione di finanziamento degli interventi di cui agli Studi di Fattibilità promossi dalla Provincia di Benevento; d ) per gli interventi privati la Regione Campania, nell attivazione di bandi a valere sulle singole misure del POR Campania o cofinanziate da queste, valuterà con premialità le iniziative dei proponenti privati inclusi nel programma Calidone e selezionati a seguito di procedure di evidenza pubblica; e ) per gli interventi privati il Ministero delle attività produttive collaborerà con la Regione Campania per l inserimento nella graduatoria speciale regionale, di cui alla legge 488/92, le iniziative dei proponenti privati inclusi nel programma Calidone e selezionati a seguito di procedure di evidenza pubblica; f) le filiere implementate in seno al saranno valutate dal Ministero delle attività produttive nell ambito delle procedure e della finanza prevista dall Accordo di Programma Quadro poli e filiere produttive con la Regione Campania; g) gli interventi di edilizia privata in centro storico 6 verranno finanziati a valere sulle risorse già assegnate dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 17 maggio 01 n. 177/segr. Per l attuazione del, uno dei pochi a livello nazionale che ha reperito finanza, è stato istituito un Comitato Istituzionale Paritetico di Attuazione (CIPA) affinché ogni istituzione sottoscrittrice abbia pari dignità nei ruoli tra amministrazione centrale e quella regionale, ricomprendendo in quest ultima anche quelle locali. A tale organo, infatti partecipano il legale rappresentante del, il Provveditore regionale alle OO.PP., un rappresentante per ciascuno dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell Agricoltura e delle Politiche Forestali, dell Ambiente e della Tutela del Territorio, delle Attività Produttive, il rappresentante della Regione Campania, della Provincia di Benevento, dell Assemblea dei Sindaci nonché da un rappresentante individ uato di concerto dal legale rappresentante del, dalla Regione Campania e dalla Provincia di Benevento, quale esperto nelle politiche di sviluppo e programmazione economica. Il CIPA verrà affiancato da un analogo organo della stessa natura paritetica ma di carattere tecnico, il Collegio di Vigilanza. Il programma, nel suo complesso, è costituito da interventi, per un investimento totale di Euro ,70, di cui 219 pubblici per un totale di Euro ,56, e privati per un totale di Euro ,14. L ammontare delle risorse pubbliche da reperire è di Euro ,71 di cui Euro ,45 per la realizzazione degli interventi pubblici Euro ,26 per interventi privati. S i p r e v e d e d i a t t i v a r e Euro ,87 di capitale privato, di cui Euro ,00, mediante 4 interventi pubblici in project financing. L impatto occupazionale complessivo del programma viene stimato in addetti in fase di realizzazione, addetti di indotto e unità lavorative annue a regime. E importante considerare, inoltre, che gran parte degli interventi privati di tipo produttivo sono stati organizzati in filiera in seno al programma per diversi settori: 6 L e t t e r e c ) e d) dell art 6 del Bando allegato al DM 1169/98 Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 10 di 98

8 1. calzaturiero tessile; 2. metalmeccanico; 3. rifiuti-m aterie prime seconde; 4. ricettività -turismo; 5. agroalimentare. Per quanto riguarda i primi 4 settori sono state avviate già le procedure di implementazione del contratto di programma. Per la filiera agroalimentare, invece, è stata raccolta un manifestazione di interesse, a seguito di avviso pubblico, per misurare la domanda potenziale di investimento, sulla quale verrà avviata una sperimentazione con il Ministero dell Agricoltura e Politiche Forestali. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 11 di 98

9 1.2 Ambito territoriale di riferimento, aspetti socio-economici L ambito di riferimento del è costituito dai territori di 68 comuni della provincia di Benevento, che nel complesso ne conta 78; considerati i principali indicatori si p uò affermare, pertanto, che esso rappresenti circa il 95% della provincia stessa. Come si può osservare dalla Tabella 1, i dati sul numero di imprese isc ritte alla C.C.I.A.A. evidenziano una struttura produttiva della Provincia di Benevento in cui il 50 % si concentra nel comparto agricolo, il 16 % nel settore industriale, comprendendo in questo anche le costruzioni, ed il 34 % in quello terziario, all interno di quest ultimo il peso del commercio è preponderante con una percentuale del 21 % (F i g u r a 2). In alcuni settori, tra le imprese acquisiscono una forte rilevanza numerica quelle organizzate in forma artigianale, come accade per l industria, per le costruzioni e per i servizi che fanno registrare percentuali di ditte artigiane pari rispettivamente al 68,8 %, al 65,9% ed al 35,4 %; in agricoltura il peso è pressoché trascurabile (Tabella 2). L andamento dei saldi settoriali (F i g u r a 3) individua una crescita complessiva tra il 1999 ed il 2001 di 600 unità, in realtà essa è stata molto contenuta nell ultimo anno, mentre il contributo maggiore è avvenuto nel periodo Da porre in risalto è certamente l andamento del settore agricoltura che ha registrato una crescita di 201 unità nel periodo , mentre nel periodo ha registrato un decremento di 247 unità (è evidente l impatto sull intera economia locale). Se analizziamo la distribuzione per natura giuridica si può constatare il ruolo assolutamente preponderante assunto dalle ditte individuali che rappresentano circa l 87 % del totale (Tabella 3). Le società a responsabilità limitata rappresentano solo il 5,11 %. Bassissimo il numero delle s.p.a. che risultano essere solo 46. Il tessuto imprenditoriale si presenta perciò caratterizzato da piccole unità produttive con organizzazione spesso artigianale che si collocano all interno di una economia trainata principalmente dall agricoltura e dal settore delle costruzioni. Tale polverizzazione si traduce certamente in una flessibilità complessiva del sistema, ma evidenzia anche la difficoltà nel raggiungimento di opportune economie di scala, mancando un massa critica adeguata. Questa realtà è confermata anche da altri indicatori, infatti, come evidenzia la Tabella 4, il tasso di occupazione d e l l a provincia di Benevento nel 2000 pur risultando superiore a quello della Regione Campania ed a quello del Mezzogiorno è inferiore di 4,2 punti percentuali a quello nazionale. In realtà andando a considerare l andamento del tasso dal 98 occorre osservare un decremento che ha ampliato la forbice a livello nazionale, infatti il gap era di soli 2,7 punti percentuali. Il contributo negativo all andamento del tasso di occupazione viene proprio dall agricoltura, che è risultato il settore maggiormente ridimensionato, pur rimanendo il settore con il maggior numero di occupati (il proprio peso si è ridotto dal 27,2% al 21,3%). Benevento rappresentava una delle realtà migliori per il mercato del lavoro, presentando nel 1994 un tasso di disoccupazione pari al 9,7%, nel corso degli anni la situazione è andata peggiorando con un picco nel 2000 del 17,6% ed un accenno di recupero nel 2001 con il 16,9%. Le classi di età che soffrono maggiormente sono quelle più giovani anche se nel complesso il quadro relazionato a quello campano è migliore (si veda la Figura 4). Comunque, lo scenario prospettico presentato dalla provincia, misurato dal progetto Excelsior in termini di crescita occupazionale è il migliore in Italia (Benevento occupa il primo posto nel rapporto fra saldo occupazionale nel 2001 ed occupati al 2000, con l 8,4 % occupati in più ogni 100 abitanti contro la media nazionale pari al 3,3%); tale risultato dipende, anche, dalla realizzazione dei vari strumenti di programmazione negoziata incid enti sul territorio, che ormai rientrano nella funzione delle aspettative degli imprenditori. Dal punto di vista della produzione interna il contributo del territorio sannita alla composizione del PIL nazionale è marginale, si parla dello 0,32%; anche se si fa riferimento al PIL procapite Benevento si è collocata nel 2000 al 93 posto sulle 103 province, toccando il suo minimo storico con un valore pari a 21,709 milioni di lire (indagine condotta dall Istituto Tagliarne). Questi dati certamente non positivi sono il frutto della stagnazione dell economica provinciale comune a quella dell area irpina. Une delle ragioni può essere ricercata nella bassa propensione all esportazione che non ha permesso di sfruttare i benefici della svalutazione competitiva pr ima dell entrata in vigore dell Euro, infatti la provincia sannita presenta una forte chiusura ai mercati esteri (tasso di apertura=1,6% e propensione all esportazione=3,4%, si veda la Figura 5). La specializzazione geografica dell export è principalmente verso la Germania e la Francia, per l import, invece, dagli Stati Uniti e la Francia. I principali prodotti esportati sono agroalimentari e tessili, mentre quelli importati non presentano una tipizzazione rilevante. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 12 di 98

10 Anche le analisi sul reddito presentano un prevalenza del settore agricolo (Tabella 4 e F i g u r a 6), infatti è quello che contribuisce in maniera relativamente maggiore alla composizione del valore aggiunto territoriale, anche se tale contribuzione si sta ridimensionando in termini negativi. Al 2000 il valore aggiunto in agricoltura della provincia di Benevento (7,5%) è risultato superiore di circa 4 punti percentuali di quello registrato in regione Campania ed in Italia e di circa 2 punti rispetto al Mezzogiorno. L agricoltura della provincia beneventana con i suoi ettari di superficie utilizzata è particolarmente votata alle colture industriali, alla tabacchicoltura, alla zootecnica e cerealicole e alla vitivinicoltura, presentandosi con una vocazione alla specializzazione. Le dinamiche territoriali indicano, per la regione Campania, una riduzione della superficie agricola utilizzata (SAU) del 12,7% nel decennio , tale decremento è stato più contenuto per le province di Benevento, Avellino e Salerno, più accentuato, invece, per Napoli e Caserta. La provincia di Benevento, comunque, continua a registrare il valore più elevato di SAU media pari a 3,03 ettari (Tabella 5); l utilizzo dei terreni indica un alta specializzazione nei seminativi e il valore più alto nell intera regione ( Ha) nella coltura della vite (Tabella 6 - Aziende con SAU secondo l'utilizzazione dei terreni). In definitiva, in Campania la superficie agricola, è in continua diminuzione: dal 1970 al 1990 la SAU è calata di oltre ettari con una flessione del 16,7% superiore alla media nazionale (14%). La tendenza rimane confermata per il periodo compreso tra il 1990 e il 1995, dove la riduzione è stata di oltre ettari. Mentre il processo di urbanizzazione e la mancanza di una politica territoriale hanno eroso la superficie agricola della regione, soprattutto nelle aree a più elevata densità di abitanti (Napoli, Caserta e Salerno), il problema di competizione nell'uso delle risorse naturali è contenuto nel Sannio, che presenta un rapporto Popolazione /SAU inferiore a quello nazionale, quello del Mezzogiorno e dell intera regione (si tratta di un indicatore comunemente utilizzato come indice di sostenibilità: Figura 7 Rapporto popolazione/superficie agricola utilizzata ). La pianificazione sperimentale del ha cercato di impostare una politica di intervento che e v itasse la corrosione del territorio 7, che viene considerato al contempo scenario dei fenomeni economici e risorsa economica, cercando di recuperare i ritardi cumulati nelle infrastrutturazioni. Infatti, la dotazione infrastrutturale della provincia certamente non è delle migliori sia per quanto concerne quelle economiche sia per quelle sociali. Per le prime presenta una sottodotazione rispetto al Mezzogiorno ed all Italia in tutte le categorie fatta eccezione per la rete ferroviaria (Figura 8). Per le seconde presenta un analogo gap infrastrutturale con l esclusione delle strutture per l istruzione (Figura 9). Per quanto concerne gli aspetti relativi al tenore di vita: i consumi pro-capite che fanno collocare Benevento quale sesta provincia italiana nella graduatoria delle aree con i più bassi livelli di consumo, anche se i redditi procapite sono inferiori alla media nazionale ma non bassissimi. Le valutazioni di aspetti qualitativi in termini quantitativi è una delle operazioni più delicate nell analisi socioeconomica, tra queste rientra la misurazione della qualità della vita rispetto alla quale Benevento si colloca al 77 posto per l indicatore composito utilizzato da Italia Oggi, al 94 per quello utilizzato da Lega Ambiente ed al 95 per Il Sole 24 Ore (Figura 10). Malgrado questa connotazione negativa Benevento presenta i tassi di criminalità più bassi di Italia: per i delitti e le persone denunciate occupa la penultima posizione; per i minori oggetto di denuncia il terzultimo posto; in tal senso si presenta quale ambito insediativo sereno. 7 Si veda, ad esempio, la politica di gerarchizzazione delle area di insediamento produttivo e del recupero edilizio in centro storico. Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 13 di 98

11 Tabella 1 - Ditte attive iscritte per settore economico al registro imprese C.C.I.A.A. di Benevento al 31/10/2001 Comuni Agricoltura IndustriaCostruzioni Commercio Servizi e Altre TOTALE Airola* Amorosi* Apice* Apollosa* Arpaia Arpaise Baselice* Benevento* Bonea Bucciano Buonalbergo* Calvi* Campolattaro* Campoli M.T.* Casalduni* Castelfranco in Miscano* Castelpagano* Castelpoto* Castelvenere* Castelvetere in V.F.* Cautano* Ceppaloni* Cerreto Sannita* Circello* Colle Sannita* Cusano Mutri* Dugenta Durazzano Faicchio* Foglianise* Foiano di V. F.* Forchia Fragneto l Abate* Fragneto Manforte* Frasso Telesino* Ginestra degli Schiavoni* Guardia Sanframondi* Limatola* Melizzano Moiano* Molinara* Montefalcone V.F.* Montesarchio* Morcone* Paduli* Pago Veiano* Pannarano* Paolisi Paupisi* Pesco Sannita* Pietraroja* Pietrelcina* Ponte* Pontelandolfo* Puglianello Reino* S. Bartolomeo in Galdo* S. Giorgio del Sannio* S. Giorgio la Molara* Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 14 di 98

12 S. Leucio del Sannio* S. Lorenzello* S. Lorenzo Maggiore* S. Lupo* S. Marco dei Cavoti* S. Martino Sannita* S. Nazzaro* S. Nicola Manfredi* S. Salvatore Telesino* S. Croce del Sannio* S. Agata dei Goti* S. Angelo a Cupolo* Sant Arcangelo T.* Sassinoro* Solopaca* Telese* Tocco Caudio* Torrecuso* Vitulano* TOT. Provincia Benevento TOT. Comprensorio PRUSST Calidone % PRUSST - Calidone/Provincia 95,68% 93,39% 92,80% 93,13% 95,63% 94,74% * Comuni dell'ambito P.R.U.S.S.T.Calidone Fonte dati: C.C.I.A.A. di Benevento 31,10,2001 Figura 2 Distribuzione settoriale delle imprese al 2001 Provincia di Benevento Distribuzione settoriale delle imprese al 2001 Servizi e altre 13% Commercio 21% Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Costruzioni 8% Industria 8% Agricoltura 50% Servizi e altre Fonte: Ns. elaborazioni su dati Camera di Commercio di Benevento Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 15 di 98

13 Tabella 2 - Riepilogo delle imprese per settore economico della provincia di Benevento ATTIVITA' ott-01 ott-00 dic-99 Saldo Saldo Saldo Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi e altre Totale di cui artigiane Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi e altre Totale percentuale delle imprese artigiane Agricoltura 0,41% 0,36% 0,35% Industria 68,81% 71,34% 72,01% Costruzioni 65,93% 66,02% 67,20% Commercio 14,78% 15,99% 16,59% Servizi e altre 35,43% 35,23% 36,35% Totale 18,35% 18,37% 18,57% Figura 3 - Saldi: numero imprese per settore provincia di Benevento Saldi n. imprese iscritte per settore Saldo Saldo Industria Agricoltura Commercio Costruzioni Totale Servizi e altre Fonte: Ns. elaborazioni su dati Camera di Commercio di Benevento Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 16 di 98

14 Tabella 3 - Distribuzione provinciale imprese attive per natura giuridica provincia di Benevento (31,10,2001) (31,10,2000) N % N % Imprese individuali ,46% ,37% Società a responsabilità limitata ,11% ,52% Società a responsabilità limitata con unico socio 39 0,13% 28 0,09% Società in nome collettivo 924 2,98% 937 3,03% Società in accomandita semplice 757 2,44% 682 2,21% Società cooperative a responsabilità limitata 268 0,86% 272 0,88% Società cooperative a responsabilità illimitata 2 0,01% 2 0,01% Società cooperative a resp. Limitata per azioni 6 0,02% 7 0,02% Piccola società cooperative a resp. limitata 68 0,22% 45 0,15% Piccola società cooperative 4 0,01% 3 0,01% Società di fatto 68 0,22% 68 0,22% Società per azioni 46 0,15% 47 0,15% Società semplice 8 0,03% 9 0,03% Società consortili a responsabilità limitata 8 0,03% 6 0,02% Società consortile per azioni 1 0,00% 1 0,00% Società consortili in accomandita semplice 1 0,00% 1 0,00% Società consortili 1 0,00% 1 0,00% Società anonime 4 0,01% 4 0,01% Società irregolare 1 0,00% 1 0,00% Consorzi 25 0,08% 25 0,08% Consorzi per attività esterna 7 0,02% 7 0,02% Associazioni 37 0,12% 20 0,06% Associazione in partecipazione 1 0,00% 1 0,00% Associazioni imprese 1 0,00% 1 0,00% Cooperative sociali 18 0,06% 14 0,05% Aziende Municipali 6 0,02% 6 0,02% Aziende Speciali (legge 142/90) 2 0,01% 2 0,01% Comunioni ereditarie 1 0,00% 2 0,01% Enti morali 1 0,00% 1 0,00% Mutua assicurazione 1 0,00% 1 0,00% Altre forme 1 0,00% 1 0,00% Totale ,00% ,00% Fonte: Camera di Commercio di Benevento Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 17 di 98

15 Figura 4 Tasso di occupazione e disoccupazione per classi di età (2000) Tassi di occupazione e di disoccupazione per classe di età, regione e provincia - Media ,0 60,0 50,0 40,0 CAMPANIA Benevento ITALIA 30,0 20,0 10,0 0, Totale Totale TASSO DI OCCUPAZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE Fonte: Excelsior Figura 5 Tasso di apertura e propensione all esportazione (1999) 45,0% 43,1% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 22,2% 10,2% 9,3% 1,6% 3,4% 20,0% 19,9% Benevento Campania Mezzogiorno Italia 0,0% Tasso di apertura Propensione all'esportazione Fonte: Starnet Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 18 di 98

16 Tabella 4 - Indicatori Occupazionali e di Reddito della provincia di Benevento Indicatori Economici e Sociali Benevento Campania Mezzogiorno ITALIA 31,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12,1998 Forza di lavoro (occupati+persone in cerca di occupazione) v.a Tasso di disoccupazione (disoccupati/forze di lavoro) % 17,6% 17,9% 23,7% 24,9% 21,0% 22,8% 10,6% 12,3% Tasso di occupazione (occupati/popolazione di 15 anni e oltre) % 38,9% 39,1% 33,6% 33,4% 34,6% 33,9% 43,1% 41,8% Occupati in agricoltura Occupati in Industria Artigianato Occupati in Costruzioni - Commercio Servizi % 21,3% 27,2% 7,0% 10,3% 9,3% 11,8% 5,3% 6,6% v.a % 18,5% 17,4% 23,9% 22,9% 24,0% 23,2% 32,1% 31,9% v.a % 60,1% 55,4% 69,1% 66,8% 66,7% 65,0% 62,6% 61,5% v.a Totale occupati v.a Valore aggiunto in agricoltura Valore aggiunto in Industria Artigianato Valore aggiunto in Costr. - Comm.- Servizi % 7,5% 8,3% 3,7% 3,6% 5,6% 5,5% 3,3% 3,2% v.a % 19,7% 18,9% 19,5% 19,6% 20,3% 20,5% 28,2% 28,4% v.a % 72,8% 72,8% 76,9% 76,8% 74,1% 74,0% 68,5% 68,4% v.a Valore aggiunto totale (mln di lire) v.a Fonte: Camera di commercio di Benevento Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 19 di 98

17 Figura 6 - Partecipazione settoriale al Valore Aggiunto complessivo territoriale Valore aggiunto in Costr. - Comm.- Servizi Valore aggiunto in Industria - Artigianato 100% 90% 80% 70% 60% 50% % Valore aggiunto in agricoltura 30% 20% 10% 0% ,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12, ,12,1998 Benevento Campania Mezzogiorno ITALIA Fonte: Ns. elaborazioni su dati Camera di Commercio di Benevento Tabella 5 - SAU utilizzata per provincia Provincia SAU 2000 Variazione % rispetto al 1990 SAU MEDIA 2000 Variazione % rispetto al 1990 Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno Totale Campania I dati sono espressi in ettari Fonte: ISTAT Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 20 di 98

18 Tabella 6 - Aziende con SAU secondo l'utilizzazione dei terreni Provincia Seminativi Coltivazioni permanenti di cui con vite Prati permanenti e pascoli 2000 Variazione % rispetto al Variazione % rispetto al Variazione % rispetto al Variazione % rispetto al 1990 Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno Totale Campania I dati sono espressi in ettari Fonte: ISTAT Figura 7 Rapporto popolazione/superficie agricola utilizzata Rapporto popolazione/sau abitanti/100 Ha SAU BENEVENTO CAMPANIA MEZZOGIORNO ITALIA Fonte: Ns. elaborazioni su dati ISTAT Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 21 di 98

19 Figura 8 - Indicatori delle infrastrutture economiche (2000) Fonte: Atlante delle competitività delle province (Unioncamere) Figura 9 - Indicatori delle infrastrutture sociali (2000) Fonte: Atlante delle competitività delle province (Unioncamere) Figura 10 Indici di qualità della vita Attuazione Art lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del ) Pagina 22 di 98

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