Tesina per il conseguimento del diploma di licenza media

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1 SCUOLA MEDIA.. Tesina per il conseguimento del diploma di licenza media Analisi storico critica della seconda guerra mondiale e collegamenti interdisciplinari. Nome Anno scolastico

2 Prefazione In questa tesina, ho inteso illustrare quelli che sono stati gli elementi caratterizzanti del secondo conflitto mondiale e i rapporti intercorsi fra personalità rilevanti dal punto di vista storico di quel periodo e le nazioni coinvolte. Sono stati esaminati gli aspetti salienti, le motivazioni storiche che hanno portato alla seconda guerra mondiale, senza trascurare quelli che sono stati i risolti umani, raccontati anche da Primo Levi, che con i suoi romanzi ha illustrato quello che è stato lo sterminio del popolo ebreo, ponendo in rilievo le sofferenze a cui sono stati sottoposti, per una assurda ideologia nazista un intero popolo. Come in un immaginario filo conduttore, sono state descritte l energia atomica che tanto clamore e sviluppo ha avuto nella seconda guerra, con l invenzione e il susseguente utilizzo della bomba atomica sulle città giapponesi. E stato poi illustrato il risvolto moderno della medaglia in campo energetico, sono state presentate le nuove fonti energetiche e il loro utilizzo, il tutto unito proponendo la musica e l inglese come in una sorta di amalgama generale, per porre in evidenza che lo scibile umano non è caratterizzato da una disciplina, ma dall interconnessione di più discipline, come una famiglia intenta a progredire per il bene comune. Credo che il tempo speso per la stesura sia stato tempo ben speso, per la mia crescita scolastica e umana. L alunno Nome e cognome T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 2

3 Indice La seconda guerra mondiale pag. 5 Primo Levi pag.12 Stati Uniti d America pag.17 Frank Lloyd Wright pag.22 Il dopoguerra: la musica giovanile pag.29 Energia pag.32 Le leggi di Mendel pag.37 La deuxieme guerre mondiale pag.42 La pallavolo pag.43 The United States of America pag.54 T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 3

4 gxvçéäéz t `âá vt Analisi storico critica della seconda guerra mondiale fv xçéx \ÇzÄxáx YÜtÇvxáx `ÉàÉÜ t T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 4

5 La seconda guerra mondiale Hitler dà inizio al piano: spazio vitale Nel 1938 Hitler mette in atto i suoi progetti per la conquista dello spazio vitale iniziando la riunificazione di tutti i tedeschi, nel mese di marzo invase l Austria la quale fu annessa alla Germania. La Germania nazista si volse alla Cecoslovacchia per annettersi la regione dei Sudeti, abitata da più di tre milioni di tedeschi, nel settembre del 1938 fu convocata la conferenza di Monaco nella quale Mussolini fece da mediatore tra Hitler e i primi ministri inglese e francese. Intanto la Cecoslovacchia fu costretta a rinunciare ai Sudeti che ingrandirono il terzo reich, nel 1939, Hitler occupò anche la Boemia e la Moravia, due regioni ricche di materie prime e tecnologicamente più avanzate della Cecoslovacchia. Per completare il reich ad Hitler serviva un pretesto per invadere la Polonia, lo trovò a Danzica nel marzo del 1939, dove Hitler rivendicò la città di Danzica e si apprestò ad attraversare in armi il confine polacco. Francia e Inghilterra tentarono di garantire l integrità territoriale della Polonia e di altre nazioni, come il Belgio e l Olanda che ormai si sentivano minacciate, promettendo loro che sarebbero intervenute in caso di aggressione. Contemporaneamente ci fu un accordo anglo-franco-sovietico contro l espansionismo tedesco. Stalin, nel 1939, stipulò un patto di non aggressione (molotov von Ribbentrop), che conteneva una clausola segreta con la quale si prevedeva che dopo l invasione tedesca della Polonia occidentale, i russi avrebbero potuto occupare la Polonia orientale. Questo accordo servì per ritardare lo scontro tra due regimi contrapposti. La guerra lampo Il 1 settembre 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale, l esercito tedesco invase la Polonia, due giorni dopo gran Bretagna e Francia posero fine alla tolleranza nei confronti dell espansionismo di Hitler e dichiararono guerra alla Germania. Nella prima fase della guerra e fino al 1942 Hitler sembrò avere la vittoria in mano grazie ai trionfi della guerra lampo. Hitler colpisce il nemico utilizzando le forze corazzate e l aviazione, le truppe tedesche piegarono l esercito polacco e occuparono la Polonia occidentale. La Polonia orientale, invece, fu invasa e occupata dalle truppe sovietiche. L europa settentrionale subì lo stesso destino, in dicembre l unione sovietica aggredì la Finlandia, poco dopo nell aprile del 1940, i nazisti occuparono Danimarca e Norvegia per ottenere il controllo del tratto di mare dove passavano le materie prime. Nel frattempo la Francia si era limitata a tenere d occhio le truppe tedesche e a completare le fortificazioni della linea Maginot. Il 10 maggio del 1940 Hitler infranse brutalmente la neutralità del Belgio, dell Olanda e del Lussemburgo. Mentre il nord della Francia era sotto il diretto controllo della Germania, i nazisti consentirono a petit di formare nella cittadina di Vichy un governo collaborazionista. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 5

6 La battaglia d Inghilterra Con la sconfitta della Francia, Hitler aveva portato a termine la prima parte del suo progetto: il grande reich, il secondo obiettivo era lo spazio vitale dunque aggredire l unione sovietica, per riuscirvi si doveva trattare la pace con la gran Bretagna. Il gruppo dirigente guidato da Churchill, respinse ogni trattativa e ottenne l impegno unanime di resistere a costo di qualunque sacrificio. Hitler scatenò l operazione leone marino che aveva l obiettivo di invadere l Inghilterra. Per tutta l estate del 1940 ci furono bombardamenti, mentre l aviazione inglese cominciava ormai a bombardare a sua volta le città tedesche, il Fuhrer aveva mancato uno dei suoi principali obiettivi: la guerra lampo, era fallita. L Italia entra in guerra Allo scoppio della guerra nel 1939 Mussolini aveva dichiarato la non belligeranza dell Italia, ma l inarrestabile serie di trionfi dell alleato tedesco lo rese sempre più insofferente al ruolo di comparsa in cui era stato isolato. Nella primavera del 1940 il duce era convinto che i tedeschi avrebbero vinto su tutti i fronti in pochi mesi, il 10 giugno del 1940 fece consegnare la dichiarazione di guerra agli ambasciatori della Francia che era ormai sul punto di arrendersi ai tedeschi, e della gran Bretagna. Mussolini ordinò allora di attaccare i possedimenti inglesi in africa (la Francia si arrese ai tedeschi), nel frattempo una sanguinosa guerra navale impegnava la marina italiana nel mediterraneo. L attacco alla Grecia Nel 1940 Mussolini firmò con la Germania e il Giappone, il patto tripartito, detto anche asse Roma-Berlino-Tokio, che prevedeva la spartizione del mondo tra le potenze dell asse, quindi l attacco alla Grecia. I greci, aiutati dagli inglesi, opposero una forte resistenza che duro dall ottobre del 1940 all aprile del 1941, furono poi tedeschi che occuparono il piccolo stato. Al duce e al fascismo essa procurò per la prima volta una diffusa impopolarità in Italia. La campagna d africa Anche in africa la guerra voluta dal fascismo stava volgendo al peggio. Gli inglesi non solo avevano riconquistato le posizioni perdute, ma occupavano le colonie italiane a una a una, nel marzo del 1941 giunsero in nord africa rinforzi corazzati al comando di Rommel. Il fallimento di tutte le campagne militari in cui era impegnata l Italia costrinse Hitler ad una posizione inferiore rispetto a Mussolini che passò alla seconda parte del suo piano: l aggressione all unione sovietica. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 6

7 L operazione Barbarossa All alba del 22 giugno 1941 le divisioni tedesche invasero l unione sovietica. Aveva cosi inizio l operazione Barbarossa, preparata da Hitler che costituiva l obiettivo finale della sua strategia, distruggere il bolscevismo e ridurre in schiavitù i popoli slavi. Stalin fu colto impreparato, perché si fidava del patto di non aggressione, perciò applicò la tattica tradizionale russa: una lenta ritirata dell esercito russo. Perché questo potesse avvenire in tempi brevi strinse un alleanza con la gran Bretagna e con gli stati uniti i quali aderirono all unione sovietica. Mentre Stalin ricostituiva l esercito, le truppe inglesi avanzarono con precisione e velocità. Alla fine di ottobre l inverno russo calò sugli aggressori e sugli aggrediti, mentre la guerra lampo si trasformava in guerra di posizione. Il nuovo ordine nazista Mentre l esercito tedesco combatteva sui fronti russi e africani, le ss erano impegnate a imporre all europa occupata il nuovo ordine di Hitler che si fondava sullo sfruttamento delle risorse e delle popolazioni europee a beneficio della razza superiore tedesca. Gli altri popoli inferiori erano condannati a essere assoggettati, con l eccezione degli ebrei e degli slavi che dovevano essere sterminati dopo aver fatto lavorare i più forti come schiavi nelle campagne e nelle miniere. Il regime del terrore fu esteso anche all occidente europeo, dove ogni tentativo di ribellione all occupazione nazista fu punito. La soluzione finale L occupazione dell europa orientale, dove viveva la grande maggioranza di ebrei europei forni a Hitler l occasione di eliminarli. Quando iniziò l invasione dell unione sovietica, egli impartì ai gerarchi Goering, Himmler, e Heydrich le disposizioni necessarie per sterminare totalmente il popolo (soluzione finale). Pearl Harbour: l entrata in guerra degli Stati Uniti Alla fine del 1941 mentre l avanzata tedesca si arrestava la guerra, si allargò all oceano pacifico. I comandi giapponesi erano convinti che ai loro progetti di espansione nel pacifico si sarebbero opposti la gran Bretagna, e gli stati uniti. Il 7 dicembre del 1941 i giapponesi lanciarono un massiccio ed improvviso attacco aereo che portò gravi perdite alla flotta americana ancorata a Pearl Harbour. Le perdite furono gravi. La conseguenza più importante fu che quell attacco convinse gli stati uniti ad entrare in guerra. In soli sei mesi il Giappone conquistò il controllo del sud est asiatico dell Indonesia delle filippine di gran parte dell oceania e giunse a minacciare da vicino l Australia e l india. Il l anno della svolta La seconda metà del 1942 e l inizio del 1943 segnarono la svolta della guerra. Ebbero fine le vittorie degli assi e gli alleati riconquistarono terreno su tutti i fronti. Fronte russo: i tedeschi e i loro alleati scatenarono un offensiva generale che prevedeva la conquista di Stalingrado. Dal 42 al 43 ci fu una battaglia lunghissima. Cominciò la ritirata della Russia che si concluse nella primavera del 1944 T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 7

8 I motivi della riscossa alleata Le ragioni che permisero gli alleai di volgere a proprio favore una guerra che sembrava perduta furono: cooperazione economica solidarietà politica strategia militare comune Lo sbarco alleato in Italia Lo sbarco anglo americano in africa settentrionale decise di invadere l Italia per sfruttare il mediterraneo. Il 10 luglio 1943 iniziò lo sbarco alleato in Sicilia. Il paese temeva di perdere la guerra, si erano intensificati i bombardamenti, l alimentazione era alimentata dalle tasse annonarie. Chi aveva denaro si rivolgeva a chi praticava il mercato nero. Le persone fuggivano formando l esercito degli sfollati in cerca di rifugio nelle campagne. La caduta del fascismo Il fascismo era in angoscia. Gli operai nel 1943 fecero una serie di scioperi. La grande industria era preoccupata per l andamento della guerra temendo una rivoluzione, e quindi decise di appoggiare il colpo di stato, per eliminare Mussolini e porre fine all alleanza con la Germania salvando l Italia dalla catastrofe. Il 25 luglio, il gran consiglio del fascismo votò una proposta di sfiducia nei confronti del duce e Vittorio Emanuele III riprese il comando. Il governo fu affidato al maresciallo Badoglio, e costrinse Mussolini a dimettersi e ad esiliarsi sul gran sasso ò caduta del fascismo. L 8 settembre del 1943 Il 25 luglio il maresciallo Badoglio proclama, alla nazione che pur essendo caduto il fascismo, l Italia continuava la guerra al fianco della Germania. L accordo fu raggiunto il 3 settembre 1943, ma il paese e l esercito furono informati solo l 8 settembre. Molti militari abbandonarono l esercito, altri si organizzarono per la resistenza contro i tedeschi che erano già pronti per intervenire, occuparono l Italia centro-settentrionale e diedero inizio a feroci rappresaglie contro le quali non fu possibile organizzare una pronta ed efficace resistenza. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 8

9 La repubblica di Salò il regno del sud Per ordine di Hitler un commando di tedeschi aveva liberato Mussolini e lo avevano portato in Germania. Il fuhrer lo aveva convinto a formare un nuovo governo e cosi crearono alla repubblica di Salò. Gli alleati intanto, dopo aver liberato tutta l Italia meridionale, avanzavano verso Napoli che era già insorta contro i tedeschi. All inizio del 1944 l Italia restò divisa in due: centro nord: occupato dai tedeschi e governato da Mussolini attraverso la repubblica sociale meridione: occupato dagli alleati e chiamato regno del sud perché governato da Vittorio Emanuele III. I combattenti di Salò Il governo di Salò deciso a continuare la guerra tentò di organizzare un esercito regolare. La guardia nazionale repubblicana fu più forte. In molte città nacquero le brigate nere formate dai fascisti estremisti. La resistenza Nell inverno del mentre gli alleati risalivano lentamente la penisola, nell Italia settentrionale i partigiani, appoggiati dalla popolazione e le brigate nere di Salò, stavano combattendo la guerra civile. Come movimento politico e militare organizzato, la resistenza italiana nacque nel 1943 per volontà dei partiti antifascisti. La liberazione Nel giugno 1944 la divisione alleata giunse a Roma. Firenze venne liberata dai partigiani, gli alleati preferivano che i partigiani non svolgessero azioni militari importanti perché temevano che la guerra di liberazione si trasformasse in una rivoluzione. Mussolini fu catturato dai partigiani e fucilato il 28 aprile. Il crollo del terzo reich A novembre del 1943, Roosevelt, Stalin e Churchill si incontrano a Teheran per decidere l attacco alla Germania e il suo destino. Si stabilì di aprire un secondo fronte nella Francia settentrionale sorprendendo i nazisti con lo sbarco in Normandia. Il 30 aprile 1945 mentre i sovietici entravano per primi a Berlino, Hitler si suicidava. Il 7 maggio 1945 una Germania materialmente e moralmente distrutta firmò la resa senza condizioni: la guerra in europa era finita. Nel giugno del 1944 avviene lo sbarco in Normandia guidato da Eisenhower. (operazione overlod) T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 9

10 La resa del Giappone Nel novembre del 1944 l aviazione americana cominciò a bombardare Tokio. La morte di Roosevelt avvenuta nel 1945 e l elezione di Truman modificarono la situazione. Per costringere il Giappone ad arrendersi il nuovo presidente degli usa autorizzò l uso della bomba atomica. Truman inviò al Giappone un ultimatum nel quale minacciava la distruzione totale se non si fosse arreso. Ottenne il consenso di Stalin e il 6 agosto 1945 la prima bomba atomica esplose su Hiroshima e tre giorni dopo su Nagasaki. La seconda guerra mondiale era ormai conclusa. Il processo di Norimberga Finita la guerra, gli alleati, sentirono il bisogno di rispondere alla necessità di riparare i danni degli ebrei, il 20 novembre 1945 a Norimberga il tribunale processò i criminali di guerra nazisti. La denazificazione I vincitori procedettero alla denazificazione della Germania cioè sradicamento del nazismo in ogni sua forma. Misero fuori tutti gli organismi di Hitler, le forze di occupazione intendevano far eseguire la ricostruzione della vita politica tedesca su basi democratiche furono organizzati in partiti democratici in Germania, Italia, Giappone. Yalta e Postdam: il destino della Germania e le sfere di influenza Nel febbraio 1945 prima della fine della guerra Roosevelt Churchill e Stalin si incontrarono a Yalta dove concordarono il destino della Germania = disarmo totale, divisione del paese in 4 zone. L altra questione era: il futuro dell europa. Roosevelt e Stalin decisero di dividerla in due sfere: europa occidentale, europa orientale. Sconfitta la Germania, nel luglio 1945 gli alleati si incontrarono nuovamente a Potsdam, alla periferia di Berlino. Roosevelt morto improvvisamente viene sostituito da Truman, Churchill avendo perso le elezioni, aveva ceduto il passo ad un primo ministro laburista. Il destino delle altre nazioni vinte Il 10 febbraio 1947 nella conferenza di pace di Parigi gli alleati firmarono dei trattati con l Italia e le potenze dell asse. L Italia rappresentata a Parigi da Alcide de Gasperi perse tutte le colonie. Per le altre potenze dell asse i tagli territoriali, furono decise in base, alle esigenze espansionistiche dell URSS. L Austria rimase soggetta all occupazione delle nazioni unite fino al maggio del 1955 quando venne firmato il trattato di indipendenza. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 10

11 La nuova carta del mondo Tra le nazioni vincitrici l unica potenza fu l unione sovietica. L URSS mantenne il controllo di quasi tutta l europa orientale. La nuova carta politico economica risultò divisa in tre parti: 1. Il primo mondo dominato dagli stati uniti 2. Il secondo mondo dominato dall URSS 3. Il terzo mondo formato dai paesi dell Asia, dell africa e dell America latina. L ONU Mentre la seconda guerra mondiale era ancora in atto, gli alleati decisero di promuovere nuove forme di collaborazione che garantivano la giustizia tra i popoli. La società delle nazioni nata nel 1919 per iniziativa di Wilson non era riuscita a bloccare l espansione nazista in europa. Questo spinse gli alleati a creare l ONU, costituita nel 1945 il cui principio fondamentale era il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Il piano Marshall Nell aprile del 1948 il congresso degli stati uniti approvò il piano Marshall, che proponeva due obiettivi: 1. Obiettivo politico: frenare l avanzata del comunismo, 2. Obiettivo economico: far affluire in europa cibo, capitali e materie prime per sfamare la popolazione. Gli usa offrirono il loro aiuto a tutti i paesi. I paesi che lo accettarono furono 16 e tra questi anche l Italia, grazie a questo piano l economia di questi 16 paesi si sistemò e in pochi anni fu superata la produzione agricola e industriale che essi avevano prima della guerra. L europa orientale, rifiutò gli aiuti per ordine dell unione sovietica. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 11

12 Primo Levi Primo Michele Levi (Torino, 31 luglio 1919 Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore, partigiano e chimico italiano, autore di racconti, memorie, poesie romanzi. Nel 1943 fu catturato dai nazifascisti e quindi, nel febbraio dell'anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo romanzo Se questo è un uomo, che racconta le sue terribili esperienze nel lager nazista, è considerato un classico della letteratura mondiale. Primo Levi venne trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale di casa sua, dando motivo di sospetti di suicidio. Biografia Nato a Torino il 31 luglio 1919 da Ester Luzzati e Cesare Levi, appartenenti ad una famiglia di origini ebraiche proveniente dalla Provenza e dalla Spagna, Primo Levi visse un'infanzia turbata da alcune incomprensioni con il padre, dovute ad una notevole differenza di età e differenze di carattere. Nel 1934 si iscrisse al Liceo classico Massimo d'azeglio di Torino, noto per aver ospitato docenti illustri e oppositori del fascismo come Augusto Monti, Franco Antonicelli, Umberto Cosmo, Norberto Bobbio, Cesare Pavese, Massimo Mila, Leone Ginzburg e molti altri. Questi insegnanti furono però allontanati e il clima politico lì presente si raffreddò. Studi universitari e prime esperienze lavorative Nel 1937 si diplomò al liceo classico e si iscrisse al corso di laurea in chimica presso l'università di Torino. Nel novembre del 1938 entrarono in vigore in Italia le leggi razziali, dopo che in Germania l'antisemitismo si era manifestato attraverso atti di violenza e sopraffazione. Tali leggi avevano introdotto gravi discriminazioni ai danni dei cittadini italiani che il regime fascista considerava "di razza ebraica". Le leggi razziali ebbero un determinante influsso indiretto sul suo percorso universitario ed intellettuale. «Nella mia famiglia si accettava, con qualche insofferenza, il fascismo. Mio padre si era iscritto al partito di malavoglia ma si era pur messo la camicia nera. Ed io fui balilla e poi avanguardista. Potrei dire che le leggi razziali restituirono a me, come ad altri, il libero arbitrio.» Le leggi razziali precludevano l'accesso allo studio universitario agli ebrei, ma concedevano di terminare gli studi a quelli che li avessero già intrapresi. Levi era in regola con gli esami, ma, a causa delle leggi razziali, aveva difficoltà a trovare un relatore per la sua tesi, finché nel 1941 si laureò con lode, con una tesi in chimica. Il diploma di laurea riporta la precisazione «di razza ebraica». In quel periodo suo padre si ammalò di tumore. Le conseguenti difficoltà economiche e le leggi razziali resero affannosa la ricerca di un impiego. Venne assunto in maniera semi illegale da un'impresa, con il compito di trovare un metodo economicamente conveniente per estrarre le tracce di nichel contenute nel materiale di scarto di una cava d'amianto. A questo periodo risalgono i primi esperimenti letterari, due brevi racconti pubblicati molti anni dopo all'interno della raccolta Il sistema periodico. Nel 1942 si trasferì a Milano, avendo trovato un impiego migliore presso una fabbrica svizzera di medicinali. Qui Levi, assieme ad alcuni amici, venne in contatto con ambienti antifascisti militanti ed entrò nel Partito d'azione clandestino. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 12

13 Nel campo di Auschwitz L'avventuroso viaggio di ritorno, descritto nel romanzo La tregua, da Auschwitz a Torino. Nel 1943 si inserì in un nucleo partigiano operante in Val d'aosta. Poco dopo, nel dicembre 1943, venne arrestato dalla milizia fascista nel villaggio di Amay, sul versante verso Saint- Vincent del Col de Joux (tra Saint-Vincent e Brusson), e trasferito nel campo di transito di Fossoli insieme al suo Generale Luigi Casaburi presso Carpi, in provincia di Modena. Il 22 febbraio 1944, Levi ed altri 650 ebrei vennero stipati su un treno merci (oltre 50 individui per vagone) e destinati al campo di concentramento diauschwitz in Polonia. Levi fu qui registrato (con il numero ) e subito condotto al campo di Buna-Monowitz, allora conosciuto come Auschwitz III, dove rimase fino alla liberazione da parte dell'armata Rossa, avvenuta il 27 gennaio Fu uno dei venti sopravvissuti fra i 650 che erano arrivati con lui al campo. Levi attribuì la sua sopravvivenza a una serie di incontri e coincidenze fortunate. Innanzitutto, leggendo pubblicazioni scientifiche durante i suoi studi, aveva appreso un tedesco elementare. Di rilevante importanza fu parimenti l'incontro con Lorenzo Perrone, un civile occupato come muratore, il quale, esponendosi a un grande rischio personale, gli fece avere regolarmente del cibo. In un secondo momento, verso la fine del 1944, venne esaminato da una commissione di selezione, incaricata di reclutare chimici per la Buna, una fabbrica per la produzione di gomma sintetica di proprietà del colosso chimico tedesco IG Farben. Insieme ad altri due prigionieri (entrambi poi deceduti durante la marcia di evacuazione) ottenne un posto presso il laboratorio della Buna, dove svolse mansioni meno faticose ed ebbe la possibilità di contrabbandare materiale con il quale effettuare transazioni per ottenere cibo. Nel far ciò si avvalse della collaborazione di un altro prigioniero a cui era molto legato, Alberto Dalla Volta, anch'egli italiano. Infine, nel gennaio del 1945, immediatamente prima della liberazione del campo da parte dell'armata Rossa, si ammalò di scarlattina e venne ricoverato nel Ka-be (dal tedesco Krankenbau, in T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 13

14 italiano "infermeria del campo"), scampando così fortunosamente alla marcia di evacuazione da Auschwitz (nella quale sarebbe morto Alberto, ma non per la scarlattina, malattia che avrebbe già contratto in età infantile). Il viaggio di ritorno in Italia, narrato nel romanzo La tregua, sarà lungo e travagliato. Si protrarrà fino ad ottobre, attraverso Polonia, Bielorussia, Ucraina,Romania, Ungheria, Germania ed Austria. Chimico e scrittore L'esperienza nel campo di concentramento lo sconvolse profondamente fisicamente e psicologicamente. Giunto a Torino, si riprese fisicamente e riallacciò i contatti con i familiari e gli amici superstiti dell'olocausto. Venne assunto, come chimico, in una fabbrica di vernici, la SIVA di Settimo Torinese, dove divenne in seguito Direttore Tecnico. Mosso dalla prorompente necessità di testimoniare l'incubo vissuto nel lager, si gettò febbrilmente nella scrittura di un romanzo che fosse testimonianza della sua esperienza ad Auschwitz e che verrà intitolato Se questo è un uomo. In questo periodo conobbe Lucia Morpurgo ( ), che diventò sua moglie. Levi ebbe poi ad affermare che questo incontro sarebbe stato fondamentale per la stesura di Se questo è un uomo, permettendogli di passare dalla prospettiva dolorosa di un convalescente a quella descritta dall'autore nel libro Il sistema periodico con queste parole: "un'opera di chimico che pesa e divide, misura e giudica su prove certe, e s'industria di rispondere ai perché". Nel 1947 terminò il manoscritto, ma molti editori, tra cui Einaudi, lo rifiutarono. Venne pubblicato da un piccolo editore, De Silva. Nonostante la buona accoglienza della critica, inclusa una recensione favorevole di Italo Calvino su L'Unità, incontrò uno scarso successo di vendita. Delle 2500 copie stampate, se ne vendettero solo 1500, soprattutto a Torino. In questo periodo Levi abbandonò il mondo della letteratura e si dedicò alla professione di chimico. Dopo una breve esperienza come lavoratore autonomo con un amico, trovò impiego presso la Siva, una ditta di produzione di vernici di Settimo Torinese, di cui, in seguito, assumerà la direzione fino al pensionamento. Nel 1956, a una mostra sulla deportazione a Torino, incontrò uno straordinario riscontro di pubblico. Riprese così fiducia nei propri mezzi espressivi. Partecipò a numerosi incontri pubblici (soprattutto nelle scuole) e ripropose Se questo è un uomo ad Einaudi, che decise di pubblicarlo. Questa nuova edizione incontrò un successo immediato. Nel 1959 collaborò alle traduzioni in inglese e in tedesco. Quest'ultima traduzione era particolarmente significativa per Levi. Uno degli obiettivi che si era proposto scrivendo il suo romanzo era far comprendere al popolo tedesco che cosa era stato fatto in suo nome e di fargliene accettare una responsabilità almeno parziale. Incoraggiato dal successo internazionale, nel 1962, quattordici anni dopo la stesura di Se questo è un uomo, incominciò a lavorare a un nuovo romanzo sul viaggio di ritorno da Auschwitz. Questo romanzo venne intitolato La tregua e vinse la prima edizione del Premio Campiello (1963). Nella sua produzione letteraria successiva, prendendo spunto dalle sue esperienze come chimico, l'osservazione della natura e l'impatto della scienza e della tecnica sulla quotidianità diventarono lo spunto per originali situazioni narrative. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 14

15 Negli anni settanta e ottanta Nel 1975 decise di andare in pensione e di dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di scrittore. Nello stesso anno uscì la raccolta di racconti Il sistema periodico, in cui episodi autobiografici e racconti di fantasia vengono associati ciascuno ad un elemento chimico. L'opera gli valse il Premio Prato per la Resistenza. Nel 1978 pubblicò La chiave a stella. Questo romanzo, concepito durante i suoi numerosi soggiorni lavorativi, rappresenta un omaggio al lavoro creativo ed in particolare a quel gran numero di tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile portati avanti dall'industria italiana dell'epoca (anni sessanta e anni settanta). Nel luglio del 1978 La chiave a stella vince il premio Strega. Nel 1982 tornò al tema della Seconda guerra mondiale, raccontando in Se non ora, quando? le avventure picaresche di un gruppo di partigiani ebrei di origini polacche e russe, che tendono imboscate ai tedeschi sul fronte orientale e giungono ad attraversare i territori del Reich sconfitto, sino a Milano, da dove alcuni prenderanno la via della Palestina per partecipare alla costruzione dello stato di Israele. Nel saggio I sommersi e i salvati (1986) tornò per l'ultima volta sul tema dell'olocausto, cercando di analizzare con distacco la sua esperienza, chiedendosi perché le persone si siano comportate in quel modo ad Auschwitz e perché alcuni siano sopravvissuti e altri no. In particolare estese la sua analisi a quella che definì "zona grigia", rappresentata da quegli ebrei che si erano prestati a lavorare per i tedeschi controllando gli altri prigionieri nei campi di concentramento. L'11 aprile del 1987 Primo Levi morì cadendo dalla tromba delle scale della propria casa di Torino, dando adito al sospetto che si trattasse di un suicidio. Questa ipotesi appare avvalorata dalla difficile situazione personale di Levi, che si era fatto carico della madre e della suocera malate. Il pensiero ed il ricordo del lager avrebbero, inoltre, continuato a tormentare Levi anche decenni dopo la liberazione, sicché egli sarebbe in un qualche modo una vittima ritardata della detenzione ad Auschwitz. Il suicidio di Levi rimane comunque un'ipotesi contestata da molti, poiché lo scrittore non aveva dimostrato in alcun modo l'intenzione di uccidersi e anzi aveva dei piani in corso per l'immediato futuro. Primo Levi abbandonò la fede ebraica dopo la terribile esperienza del lager: "Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.", dichiarò in un'intervista. Le spoglie dello scrittore riposano presso il campo israelitico del Cimitero monumentale di Torino. Lo stile letterario Lo stile letterario di Primo Levi, come emerge dalle sue maggiori opere, è uno stile di stampo realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione dell'opera: stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in speciale modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia in un Lager. Esistono comunque differenze significative tra le varie opere, soprattutto Se questo è un uomo. L'opera prima fu infatti composta molto rapidamente, quasi con furia, sentendo T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 15

16 incalzare la necessità di testimoniare il dramma, ancora molto recente all'epoca dei fatti; per le opere successive, a partire da La Tregua, Levi compone i propri libri in modo molto più sistematico, dandosi precise scadenze e scrivendo praticamente in orari prestabiliti. Questo dato composito è chiaramente rilevabile durante la lettura: se lo stile di Se questo è un uomo tradisce tutta l'urgenza della testimonianza immediata del sopravvissuto, ne La Tregua si riflette un'emozione differente. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 16

17 Stati Uniti d'america Generalità Con una superficie di oltre 9,37 milioni di km² e con più di 310 milioni di abitanti, gli Stati Uniti sono il quarto paese più esteso al mondo, e il terzo più popolato. Il Paese viene generalmente suddiviso ad un primo livello in tre unità distinte: il Mainland, ovvero il gruppo continentale di 48 stati contigui che confina a nord con il Canada e a sud con il Messico, mentre ad est e ad ovest è bagnato rispettivamente dall'oceano Atlantico e dall'oceano Pacifico; l'alaska (lo stato più vasto), che sul continente confina unicamente con il Canada, mentre le acque territoriali confinano con la Russia (Stretto di Bering); lo stato delle Hawaii, un arcipelago localizzato nel centro dell'oceano Pacifico. A questa principale tripartizione vanno aggiunti anche alcuni territori esterni, zone insulari dipendenti economicamente o politicamente dagli Stati Uniti (un esempio è Guam, un territorio non incorporato) e sparsi tra il mar dei Caraibi e il Pacifico. Gli Stati Uniti sono uno dei paesi con la maggior diversità etnica e la sua multi etnicità è il prodotto di un'immigrazione su larga scala dai più svariati paesi dei diversi continenti. L'economia statunitense è la più grande del mondo, con una stima del prodotto interno lordo (PIL) nel 2008 di miliardi di dollari (che rappresenta il 23% del totale mondiale basato sul PIL nominale e quasi il 21% del PIL calcolato a parità di potere d'acquisto). La federazione è stata fondata da tredici colonie del Regno Unito situate lungo la costa atlantica. Il 4 luglio 1776, con la Dichiarazione di indipendenza, hanno proclamato la loro indipendenza dalla Gran Bretagna. Gli stati si ribellarono e sconfissero i britannici nella guerra di indipendenza americana, prima grande colonia a rivoltarsi con successo contro le leggi coloniali. Una Convenzione Federale (Convenzione di Filadelfia) adottò l'attuale Costituzione degli Stati Uniti d'america il 17 settembre 1787; con la ratifica, l'anno successivo nasceva una repubblica con un forte governo centrale. La Carta dei Diritti, che comprendeva dieci emendamenti costituzionali per garantire molti diritti civili fondamentali e libertà, venne ratificata nel Nel corso del XIX secolo gli Stati Uniti acquisirono nuovi territori da Francia, Spagna, Regno Unito, Messico e Russia, annettendo la Repubblica del Texas e la Repubblica di Hawaii. Le controversie tra il Sud agrario e il Nord industriale sull'affermazione dei diritti e l'espansione dell'istituzione della schiavitù provocarono la guerra di secessione americana del Il Nord impedì una scissione del paese e portò la fine della schiavitù legale negli Stati Uniti. La guerra ispano-americana e la prima guerra mondiale confermarono lo status di potenza militare. Nel 1945 gli Stati Uniti emersero dalla seconda guerra mondiale come il primo paese dotato di armi nucleari, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'onu, e un membro fondatore della NATO. La fine della guerra fredda, e il conseguente crollo dell'unione Sovietica, lasciarono gli Stati Uniti come unica superpotenza. Ad oggi gli accademici stanno discutendo se gli Usa stiano perdendo o abbiano già perso lo status di superpotenza in un mondo multipolare. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 17

18 Secondo la teoria che si è prevalentemente diffusa nei secoli, le Americhe prenderebbero il nome dall'esploratore fiorentino Amerigo Vespucci: secondo tale ipotesi, fu un cartografo tedesco, Martin Waldseemüller a suggerire l'idea di chiamare il nuovo mondo in tale modo, usando il genere femminile (America) del suo nome latinizzato (Americus Vespucius), per indicare il nuovo continente in una carta del mondo disegnata nel 1507, contenuta nella Cosmographiae Introductio. Il nome completo "Stati Uniti d'america" è stato utilizzato per la prima volta ufficialmente nella Dichiarazione d'indipendenza, con la dicitura di "unanime Dichiarazione dei tredici Stati Uniti d'america", adottata dai "Rappresentanti degli Stati Uniti d'america" il 4 luglio L'attuale nome (sensibilmente corretto) risale al 15 novembre 1777, quando il secondo Congresso Continentale adottò gli articoli della Confederazione, utilizzando The United States of America (Gli Stati Uniti d'america). La forma più breve, Stati Uniti è normalmente utilizzata. Altre forme comuni includono gli U.S., U.S.A., o semplicemente America. Il nome Columbia, un tempo nome popolare per le Americhe e per gli Stati Uniti (in onore di Cristoforo Colombo), permane nel nome Distretto di Columbia. Il modo standard per fare riferimento a un cittadino degli Stati Uniti è con il termine americano o statunitense. L'aggettivo americano è il più comune adottato per riferirsi al paese ("valori americani", "le forze americane"). Americano è raramente usato nella lingua inglese per riferirsi a persone che non sono in riferimento agli Stati Uniti. Considerazioni generali Gli Stati Uniti si trovano quasi interamente nell'emisfero boreale: i 48 stati continentali sono bagnati dall'oceano Pacifico a ovest, dall'oceano Atlantico a est, e a sud-est dal Golfo del Messico. I paesi confinanti sono il Canada a nord e il Messico a sud. L'Alaska è lo stato più vasto, mentre le Hawaii occupano un arcipelago nel Pacifico centrale. Dopo la Russia, il Canada e la Cina, gli Stati Uniti hanno il quarto posto come paese più esteso del mondo. La classifica varia a seconda di come vengono conteggiati i due territori contestati dalla Cina con l'india e la superficie stessa degli Stati Uniti: il CIA World Factbook segnala km², lo United Nations Statistics Division fornisce km², l'enciclopedia Britannica km². Gli Stati Uniti possiedono anche diversi territori insulari sparsi tra l'oceano Pacifico (ad esempio Guam) e i Caraibi(compreso Porto Rico, che è legato agli Stati Uniti in un'associazione chiamata Commonwealth). Dalla pianura costiera dell'atlantico spostandosi verso l'interno si incontrano i boschi decidui e le dolci colline del Piedmont. I monti Appalachi dividono la costa orientale dai Grandi Laghi alle praterie del Midwest. Il Mississippi-Missouri, il quarto sistema fluviale più lungo del mondo, attraversa da nord verso sud il centro del paese. Le piatte e fertili praterie delle Grandi Pianure si estendono ad ovest, interrotte da un altopiano nella regione sud-est. Le Montagne Rocciose, al margine occidentale delle Grandi Pianure si estendono da nord a sud attraverso tutto il paese, raggiungendo altitudini superiori ai metri in Colorado. Più ad ovest si incontrano le rocce del Gran Bacino e deserti come il Mojave. Le catene montuose della Sierra Nevada e la Catena delle Cascate si T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 18

19 snodano prossimi oramai alla costa del Pacifico. Con i suoi metri sul livello del mare, il Monte McKinley, in Alaska è la vetta più elevata del paese. Vulcani attivi sono comuni e presenti in tutta la regione costiera che va dall'arcipelago Alexander alle Isole Aleutine, attraversando la Penisola di Alaska, oltre che nell'arcipelago delle Hawaii. Il supervulcano presente nel Parco Nazionale di Yellowstone nelle Montagne Rocciose è il più grande vulcano presente all'interno della parte continentale degli Stati Uniti. Clima Gli Stati Uniti, con la loro grande dimensione e varietà geografica, comprendono al loro interno la maggior parte dei vari tipi di clima. Ad est il clima varia da umido continentale nel nord fino a subtropicale umido a sud. Nella punta meridionale della Florida è presente un clima tropicale, così come alle Hawaii. Le Grandi Pianure ad ovest sono generalmente semi-aride. Gran parte delle regioni montane dell'ovest sono caratterizzate da un clima alpino. Il clima è arido nel Gran Bacino, desertico nel Sud-Ovest, mediterraneo lungo la costa californiana, oceanico lungo le costiere di Oregon,Washington e Alaska meridionale. La maggior parte dell'alaska rientra però nel clima subartico o polare. Fenomeni meteorologici estremi non sono rari, con le regioni costiere lungo il Golfo del Messico soggette al rischio uragani. Fauna e flora L'ecosistema degli Stati Uniti è molto vario: circa specie di piante vascolari sono presenti negli Stati Uniti contigui e nell'alaska, e oltre 1800 specie di piante fiorite si trovano nelle isole Hawaii, alcune delle quali presenti anche nel continente. Gli Stati Uniti sono la patria di oltre più di 400 specie di mammiferi, 700 specie di uccelli, 500 specie di rettili e anfibi, e specie di insetti. Sono presenti 60 parchi nazionali e centinaia di altri parchi, foreste e zone desertiche protette a livello federale. Nel complesso il governo gestisce il 28,8% del territorio, buona parte del quale è protetta. Regioni geografiche Lo United States Census Bureau divide il territorio continentale in quattro grandi regioni censuarie che raggruppano diversi stati: North east (a sua volta suddiviso innew England e Mid-Atlantic, Midwest (suddiviso in Centro nord-est e Centro nord-ovest), South (suddiviso in Sud-Atlantico, Centro sud-est e Centro sud-ovest),west (suddiviso in Regione delle Montagne e West Coast) Gli stati della costa orientale sono, da nord a sud, Maine, New Hampshire, Vermont (che non è sulla costa), Massachusetts, Rhode Island (il più piccolo degli stati),connecticut, New York, Pennsylvania (che è vicino alla costa e la cui metà occidentale è spesso considerata parte del Midwest), New Jersey, Delaware, Maryland,Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Florida. Gli ultimi 5 (dalla Virginia) vengono anche contati come stati del Sud. Geograficamente questa zona comprende montagne basse e molto antiche, gli Appalachi, con un andamento generalmente da nord-est a sud-ovest, oltre a molti fenomeni locali, compresi i fenomeni glaciali a nord, le faglie tettoniche della valle dell'hudson, e la zona di origine calcarea (corallina) della Florida. Il corso dei fiumi è generalmente da ovest verso est. I fiumi tendono ad essere di lunghezza limitata ma ampi e dal flusso regolare. Le maree sono spesso forti, soprattutto al nord. Gli inverni sono freddi (nel nord) o moderati (al sud) e umidi, le estati ugualmente umide. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 19

20 Il Capitol Reef National Park nello Utah. Gli stati del Sud comprendono i summenzionati Virginia, Carolina del Nord/Sud, Georgia, Florida, e anche Virginia Occidentale (spesso considerato parte del Midwest, dato che era dalla parte del nord nella guerra civile), Kentucky, Tennessee, Alabama, Louisiana, Arkansas, Oklahoma, Texas (spesso considerato fra gli stati del sud-ovest). Questa zona comprende la parte meridionale (e le cime più elevate) degli Appalachi, e più a ovest l'altopiano d'ozark. I fiumi comprendono le foci del Mississippi e del Río Grande. La più grande influenza climatica viene dal Golfo del Messico, e comprende inverni miti, umidità, e di tanto in tanto uragani. Gli stati del Midwest comprendono Ohio, Michigan, Indiana, Wisconsin, Illinois, Missouri, Minnesota, Iowa, Dak ota del Nord, Dakota del Sud, Nebraska ekansas. Sono in gran parte stati agricoli e industriali (compresa la "rust belt", la zona industriale "arrugginita" negli anni settanta e ottanta dalla concorrenza, soprattutto giapponese), freddi d'inverno, caldi d'estate, con clima da umido (verso est) a secco (verso ovest). È qui che si trova il "cuore" ("heartland") degli Stati Uniti, ed è considerato un centro di valori morali (lavoro serio, casa e famiglia, i pionieri sulla prateria, e così via) per il resto del paese. Gli stati della zona montana comprendono Montana, Idaho, Wyoming, Nevada, Utah, Colorado, Arizona, Nuovo Messico. Gli ultimi quattro spesso anche considerati gli stati del sud-ovest. Soprattutto a sud la zona è secca, con molti deserti (deserto Sonorano) e le Montagne Rocciose. A nord ci sono inverni molto freddi ed estati miti, mentre a sud gli inverni sono miti e le estati calde. Questa è la zona meno abitata del paese, ed è dove si trovano molte delle destinazioni sceniche degli Stati Uniti, per esempio il Grand Canyon (Arizona) e Yellowstone (Wyoming). La geografia della costa occidentale (Washington, Oregon, California) comprende montagne elevate (Sierra Nevada), vari vulcani, deserti (Valle della Morte), e zone molto umide (la costa, soprattutto a nord). T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 20

21 Immigrazione L'immigrazione negli Stati Uniti fu sempre molto intensa nel corso della storia, specialmente dall'europa, la parte meridionale fu interessata dall'immigrazione dalla Spagna, tranne la zona della Louisiana che al tempo si estendeva fino al Canada. I primi immigrati nelle 13 colonie provenivano dal Regno Unito ma in seguito fu molto forte l'immigrazione dalla Germania dove il numero degli abitanti era quasi pari a quello degli immigrati britannici, mentre nella zona dell'attuale stato di New York erano presenti immigrati dai Paesi Bassi. L'immigrazione dalla Francia fu frequente dopo la cessione della Louisiana agli Stati Uniti da parte di Napoleone Bonaparte. Nell'Ottocento fu enorme l'immigrazione dall'irlanda, ed altrettanto forte quella dall'italia, specie a cavallo tra l'ottocento ed il Novecento. L'immigrazione proseguì nel Novecento con l'arrivo di immigrati dai paesi scandinavi, e durante la seconda guerra mondiale di Ebrei (circa 6 milioni) specialmente dalla Russia, dalla Polonia e dall'ungheria. Popolazione - origini Con più di 308 milioni di abitanti (Census 2010), gli Stati Uniti sono il terzo paese al mondo per popolazione, dopo Cina ed India. La zona più popolata del Paese è quella nordorientale, di antica urbanizzazione. Di recente si sono espanse anche le zone urbane della costa pacifica, specie in California. Secondo le stime ufficiali del 2009 il 79,6% della popolazione è bianca (di cui il 15,8 ispanici o latinoamericani), il 12,9% nera o afroamericana, il 4,6% asiatica, e solo l'1% di origine amerindia. Secondo il vecchio censimento ufficiale del 2000, i residenti di ascendenza tedesca erano il 12,2%, quelli di origine irlandese il 11,9% ed inglese il 8,7%. I residenti di ascendenza italiana rappresentavano il 5,6% della popolazione totale. Il gruppo comunemente identificato come WASP, Bianco, Anglosassone, Protestante, pur detenendo ancora le leve del potere politico ed economico, non costituisce più la maggioranza della popolazione del paese. È stato rilevato, nel censo del 2010, che solo il 23% dei bambini sotto i 15 anni ha genitori bianchi, che entro il 2042 saranno una minoranza, se proseguono le attuali tendenze migratorie e la bassa natalità tra i bianchi. Questa proiezione su un futuro scenario demografico in cui i bianchi, da sempre ai vertici dei poteri e della gestione dello Stato, saranno in netta minoranza, ha iniziato a scatenare forti dibattiti circa l'identità degli USA nel futuro prossimo e sull'immigrazione in entrambi gli schieramenti politici. La popolazione è generalmente in crescita, specie grazie ad una forte immigrazione, proveniente in buona parte dall'america Latina e dall'asia orientale. La presenza di immigrati - o di loro discendenti diretti - è molto rilevante nella parte sud occidentale del paese. Più di 37 milioni di cittadini sono nati all'estero e circa 15 milioni di questi sono stati naturalizzati cittadini statunitensi. L'Affirmative Action, una politica a favore dei gruppi minoritari, ha permesso negli ultimi decenni agli appartenenti alle minoranze etniche un più facile accesso alle Università, a molti posti di lavoro che precedentemente erano loro preclusi e ad incarichi di grande responsabilità nel mondo politico e nell'alta finanza. Questo però da qualcuno è visto come una sorta di razzismo al contrario nei confronti di una parte di popolazione. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 21

22 Frank Lloyd Wright Assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe e Alvar Aalto è considerato uno dei maestri del Movimento Moderno in Architettura. Romanticamente legato all'ideologia individualistica del "pionierismo" statunitense, si volse all'approfondimento del rapporto fra l'individuo e lo spazio architettonico e fra questo e la natura, assunta come fondamentale riferimento esterno. Questi suoi interessi lo portarono a prediligere come tema lecase d'abitazione unifamiliari ("prairie houses"), che costituirono l'aspetto determinante del suo primo periodo di attività. È considerato uno dei maggiori esponenti della corrente organica dell'architettura contemporanea. Nel suo volume Architettura organica del 1939 Frank Lloyd Wright esprime compiutamente la sua idea di architettura, che ha come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale, così come una società organica dovrebbe essere indipendente da ogni imposizione esterna contrastante con la natura dell'uomo. La progettazione architettonica deve creare un'armonia tra l'uomo e la natura, costruire un nuovo sistemain equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo, spazio architettonico. La casa sulla cascata del1936 è l'esempio più pragmatico ed eccezionale di questo modo Wrightiano di fare ed intendere l'architettura. Wright così si esprime a proposito dell'architettura organica: Biografia Fallingwater o Casa sulla cascata (1935) Frank Lloyd Wright nacque nel 1867 a Richland Center, nel Wisconsin da William Russell Cary Wright, originario delmassachusetts, laureato in legge, e da Anne Lloyd Jones, appartenente a una famiglia gallese emigrata negli Stati Uniti. La famiglia era di religione unitariana, molto unito e influente nella cultura e società del Midwest. Il padre T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 22

23 fece molti lavori, tra i quali anche il pastore, afflitto da continui problemi finanziari. Ciò fece si che la famiglia Wright fu costretta a trasferirsi per ben tre volte ancor prima che Frank compisse gli undici anni. Il rapporto che Frank Lloyd Wright nutrì per il padre fu di amore-odio; amore per la passione che gli tramandò per la musica, e odio per i suoi modi autoritari e l indifferenza che mostrò nei suoi confronti. La sedia disegnata per la sede della Larkin Companynel 1903 Nel 1876 la madre Anne Lloyd Jones vide alla esposizione internazionale indetta per il centenario di Philadelphia i giochi fröbeliani. Ideati dal pedagogo tedesco Friedrich Fröbel, erano cartoni e cubi di legno dalle forme geometriche, dipinti di colori primari, che guidavano i bambini alla conoscenza della composizione, della scomposizione di volumi principali in secondari e delle relazioni tra diverse forme. Questi giochi potevano infatti essere combinati in infiniti modi, bi- o tridimensionalmente, e, come sosteneva Fröbel, erano molto utili se usati per rappresentare con forme geometriche oggetti naturali. Molti anni dopo, famoso in tutto il mondo, Wright ebbe modo di dire: La formazione scolastica fu scarsa. Ammesso all' Università come studente esterno, lasciò dopo due semestri improduttivi. In questo periodo lesse due libri che lo colpirono molto: The Stones of Venice di John Ruskin e il Dizionario di architettura di Eugène Violletle-Duc. Nel 1885, con il divorzio dei genitori, fu investito di nuove responsabilità. Per aiutare la famiglia trovò quindi impiego nel suo primo studio, quello di Allen D. Conover. La separazione dei genitori, quando era appena diciottenne, e la successiva convivenza con il clan dei Lloyd Jones (molto compatti), lo portarono a considerare in ogni sua casa il tema della unità della famiglia, dello stare insieme. Sul divorzio egli accettò la verità della madre, pensando che ogni colpa fosse del padre. Frank Lloyd Wright per molto tempo sperò che il padre tornasse, ma questi non diede più notizie di sé. In ogni caso Wright fu sempre riconoscente a questi per l amore per la musica che gli aveva tramandato, e imparò ad accostare i parallelismi con le rapsodie di Beethoven, la simmetria geometrica con quella musicale di Bach (V. Le Duc). In comune con il padre, Wright ebbe la irrequietezza, il difficile rapporto con il denaro, il non essere mai soddisfatti del proprio lavoro e il dare più importanza a realizzazioni personali piuttosto che agli obblighi familiari. Inoltre entrambi considerarono i loro figli come intrusi, d impaccio. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 23

24 Nel 1887, dopo due anni di ingegneria all'università del Wisconsin, entra nello studio di I.L. Silsbee, poi in quello di L. Sullivan, con il quale collaborò per sei anni. Nel 1893 visita l'esposizione Colombiana di Chicago. Rimane impressionato dall'ho-o-den, un piccolo tempio giapponese ricostruito su un'isola artificiale. L'architettura giapponese da quel momento rimarrà uno dei riferimenti di Wright, che compie diversi viaggi in Giappone e diventa uno dei più autorevoli tra i collezionisti americani di stampe giapponesi. Nel 1912 pubblica il libro The Japanese Print: An Interpretation. Nel 1889 sposa Catherine Lee Tobin, da cui ha 6 figli. L'Imperial Hotel a Tokyo (1926), in una foto degli anni '40. Sostituito da un nuovo edificio nel 1968, alcune sue parti sono state riassemblate presso il museo Meiji-Mura, a due ore da Tokyo. Ma nell'ottobre del 1909, in crisi esistenziale, abbandona la famiglia e parte per l'europa con la nuova compagna, Mamah Borthwich Cheney, moglie di un cliente di Oak Park. Soggiornerà prima a Firenze (assieme al maggiore dei figli, Lloyd, e al collaboratore Taylor Woolley) e poi a Fiesole dove continuerà a preparare, assieme a Woolley, i disegni per il volume Ausgeführte Bauten und Entwürfe von Frank Lloyd Wright edito da Ernst Wasmuth che uscirà a Berlino nel Rientrato dall'europa ad ottobre 1910 nel 1911 si trasferisce nella località di Spring Green nel Wisconsin, realizzando per sé e per la Mamah il complesso noto come Taliesin. Risalgono a questo periodo anche i Midway Gardens a Chicago (1914), personale rielaborazione dell'architettura orientale. Nell'agosto del 1914 accade un episodio che segna profondamente la vita di Wright: la compagna Mamah Borthwich e i due figli di lei vengono uccisi, assieme ad altre quattro persone, da un servitore impazzito che dà fuoco all'ala residenziale di Taliesin mentre Wright è assente per lavoro. Nel 1916 Wright decide di lasciare gli Stati Uniti. Torna in Giappone, apre uno studio a Tokyo e vi rimarrà per sei anni. Viene ricevuto dall'imperatore del Giappone Taisho, cosa che ne aumenta enormemente la fama. Costruisce in quel periodo, con criteri antisismici, l'imperial Hotel, che resisterà al terremoto del 1923 che rase al suolo la città. Nel 1923 divorzia dalla prima moglie Catherine e sposa Miriam Noel. Nel 1928 sposa la terza moglie, Olga Hinzenberg, da cui ha una figlia. Il Museo d'arte Moderna di New York organizza nel 1940 la mostra retrospettiva: The Work of Frank Lloyd Wright. Nel 1958 l'architetto pubblica il suo ultimo scritto: The Living City. Muore il 9 aprile 1959, a Phoenix (Arizona). T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 24

25 Progetti Nella sua lunghissima carriera, durata più di 70 anni, Frank Lloyd Wright realizzò circa un migliaio di progetti (400 furono realizzati) tra case, uffici, scuole, biblioteche e molto altro. Tra quelli rimasti solo sulla carta, si può citare il famoso grattacielo Illinois che doveva diventare il più alto grattacielo grazie ad un'altezza pari a 1 miglio. Verso la fine dell'ottocento l'architettura domestica si riferiva ad un eclettismo neoclassico; la casa era uno status symbol, un luogo di sfoggio. Alle porte del Novecento nacque dalla scontentezza dello status quo sociale ed economico la Prairie House (casa nellaprateria); una vera rivoluzione. Wright radunò nel suo studio sulla Chicago road un certo numero di architetti, molti dei quali venivano dallo studio di Adler e Sullivan. Da questo gruppo di collaboratori, che lo aiutarono nelle sue tantissime commesse, nacque la cosiddetta Prairie School, attiva dal 1890 al Tra questi si ricordano Marion Mahoney (bravissima, disegnò per conto dell architetto sedie, tavoli e ornamenti scultorei) e Byrne e Drummond, che furono figure di spicco della Prairie school per anni. I 18 architetti del gruppo che, pur tenendo conto della tradizione, rinnovarono la casa urbana prevedevano: 1. Disposizione orizzontale delle linee e delle masse. Sono presenti però elementi verticali come i pilastri e i comignoli. 2. Attenzione per la Natura, sviluppo organico, secondo le forme degli gli organismi naturali. 3. Relazioni dell edificio con il paesaggio, della pianta con i prospetti, degli interni con gli esterni. 4. Funzionalità. 5. Uso di materiali naturali, valorizzandoli, eliminando la decorazione eclettica. 6. Apertura interna tra i locali della casa. Al piano terreno i locali si compenetrano, la scatola è rotta. 7. Recupero di modelli Vernacolari (Four square house). 8. Uso delle nuove tecnologie. Il ritorno all artigianato sarebbe dovuto servire per risollevare la qualità della architettura. La macchina dava una nuova estetica ai materiali. 9. Integrazione dei servizi tecnici come il riscaldamento e l illuminazione. Casa sulla cascata La Casa sulla cascata è il nome italiano con cui è più nota Fallingwater, o Casa Kaufmann dal nome del suo proprietario, una villa progettata e realizzata a Bear Run in Pennsylvania (Stati Uniti d'america) dall'architetto Frank Lloyd Wright e considerata uno dei capolavori dell'architettura moderna. Quest'architettura (definita dal suo autore "architettura organica") promuove un'armonia tra genere umano e natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra l'ambiente costruito e l'ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 25

26 divengono parte di un unico interconnesso organismo architettonico. Wright in FallingWater adopera per raggiungere la sua architettura organica non solo i materiali del luogo, come la pietra, ma anche e soprattutto una moderna tecnologia espressiva, che nonostante la sua apparente dirompenza si integra meravigliosamente con i suoi volumi nello spazio del luogo. Storia dell edificio Fallingwater nasce da un progetto del 1935 per Edgar J. Kaufmann, un ricco e sofisticato commerciante di Pittsburgh. La sua costruzione, iniziata nel 1936, termina nel Frank Lloyd Wright è ispirato dalla famiglia Kaufmann che è affascinata da una cascata su un ruscello chiamato Bear Run che corre sui boschi montuosi dell ovest della Pennsylvania. Così realizza una serie di piani a terrazza a sbalzo e sovrapposte, che si richiamano alla stratificazione delle rocce del sito e che aggettano audacemente sopra la cascata creando un eccezionale effetto scenico. La pietra nativa si fonde con le strutture in cemento armato color beige (originariamente color albicocca chiaro) che si amalgamano come in un unico impasto; così che la costruzione non può essere immaginata in nessun altro luogo se non in questo. La famiglia Kaufmann usa l abitazione come casa di vacanza sino agli anni cinquanta, donandola nel 1963 al Western Pennsylvania Conservancy, che la fa diventare una casa museo aperta al pubblico con migliaia di visitatori ogni anno. L abitazione conserva intatto quasi tutto l arredamento disegnato da Wright e numerosi oggetti d arte di famosi artisti dell epoca, oltre a tappezzerie e libri originali. Nel 1991 L American Institute of Architects ha dichiarato Fallingwater come "la migliore opera architettonica americana di tutti i tempi." Frank Lloyd Wright definisce così l opera alla Associazione Taliesin il 1º maggio 1955: Fallingwater è una grande benedizione - una di quelle grandi azioni umane che possono essere sperimentate qui sulla terra, non penso che niente ancora abbia mai uguagliato la coordinazione, la sintonia espressiva di un grande principio di armonia dove la foresta, il ruscello, la roccia e tutti gli elementi strutturali sono così quietamente combinati tanto che tu puoi realmente ascoltare non altri rumori se non la musica del ruscello che scorre. Ma se tu ascolti il suono di Fallingwater tu ascolti la quiete della campagna... Composizione architettonica della costruzione Al piano principale ed al lato del camino, poggiante su un macigno e fulcro della composizione, è il grande soggiorno aperto verso sud e fiancheggiato da due terrazze; sul suo angolo ad est è l'ingresso al quale segue la scala che porta ai piani superiori. La zona giorno occupa il lato nord dell'edificio; dal soggiorno con una scala si scende al basamento dell'edificio, dove dall'acqua della cascata emergono sagomati sostegni di T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 26

27 cemento ed altri elementi portanti, formati da blocchi di pietra locale. I tre piani della casa si arretrano gradualmente dal corpo roccioso centrale, il succedersi dei piani equivale ad un continuo incrociarsi di un volume sull'altro. La logica compositiva si basa sul saldo rapporto con l'ambiente circostante: la dissimmetricità dei corpi e lo slittamento dei volumi riflettono e al contempo esaltano l'organico "disordine" proprio della natura del luogo. Problemi strutturali La casa ha avuto problemi strutturali sin dall inizio. Durante la costruzione Wright ebbe numerosi contrasti con gli ingegneri della MetzgerRichardson, che seguivano i problemi costruttivi. A struttura ultimata Wright, per convincere l'impresario costruttore a smontare i casseri, dovette posizionarsi proprio sotto la terrazza più grande mentre gli operai toglievano i casseri e i puntelli. Al momento ebbe ragione il grande maestro e non accadde niente ma di lì a poco i primi cedimenti cominciarono a manifestarsi e la struttura si fessurò con inevitabili infiltrazioni d'acqua all'interno dell'edificio. Tanto che Mr. Kaufmann T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 27

28 chiamava Fallingwater l edificio dai sette secchi. Gli ulteriori rinforzi in acciaio nella struttura richiesti dagli ingegneri dell impresario erano ben motivati, ma trovarono l opposizione di Wright, alimentata anche dal fatto che la tecnica del cemento armato non era all epoca ancora ben conosciuta. Mancava, infatti, alle terrazze una leggera contropendenza, com'è in uso nel costruire corrente di oggi, che servisse a compensare la loro deformazione al disarmo; e non si erano accertati ancora gli effetti del fluage: una modificazione nel tempo delcalcestruzzo che, benché abbia un aspetto massiccio, genera deformazioni di tipo viscoso che vanno incrementandosi nel corso degli anni. Tutti questi motivi hanno originato un abbassamento di uno degli angoli delle terrazze di addirittura 18 cm. Nel 1996 Western Pennsylvania Conservancy, oggi proprietaria dell immobile, ha iniziato un intenso programma di restauro di Fallingwater, affidato allo studio Robert Silman Associates di Washington. Dopo un'approfondita analisi, è stato inserito dell'acciaio nelle parti strutturali principali, con la tecnica del post-tensionamento del calcestruzzo; e questo settanta anni dopo la sua maturazione. Oggi i pericoli di crolli sono stati definitivamente scongiurati, e per ciò che concerne il dislivello della terrazzasopraccennato l ingegnere John Matteo, che ha seguito i recenti lavori di consolidamento ha dichiarato: abbiamo preferito non modificare la geometria attuale e conservare i segni della storia strutturale dell'edificio, come nel caso della Torre di Pisa. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 28

29 Il dopoguerra: la musica giovanile La musica, ha costituito uno degli elementi più distintivi della cultura giovanile del dopoguerra, divenendone uno dei più importanti fattori di unificazione in società per molti aspetti ancora profondamente diverse. Il rock e le sue multiformi derivazioni sono nati allo stesso tempo come fenomeno di costume e veicolo di nuovi moduli espressivi, e come industria di consumo di massa, divenendo un elemento distintivo della diffusione mondiale dei modelli culturali statunitensi. La storia di questo genere musicale, riflette appieno l'evoluzione della nuova cultura giovanile da fenomeno di forte rottura con i modelli di vita tradizionali a paradigma culturale dominante delle società contemporanee, caratterizzate dalla convivenza di molteplici codici di comportamento unificati dalla logica del consumo e dalla diffusione di una cultura mediatica su scala planetaria. Nel 1954 il cantante americano Bill Haley e il suo gruppo incisero Rock Around the Clock, parte della colonna sonora di un film di grande successo, che divenne il primo disco della storia del rock and roll: a tutt'oggi ne sono state vendute 25 milioni di copie. Nello stesso anno Elvis Presley, un camionista di Memphis, fu lanciato da un produttore musicale come nuovo idolo delle teenagers bianche, ottenendo un successo senza precedenti. 45 dei suoi dischi avrebbero venduto più di un milione di copie ciascuno. Bill Haley e Elvis Presley erano bianchi, ma la loro musica proveniva in gran parte dal rhythm and blues postbellico di artisti neri come Muddy Waters e Chuck Berry, e in questa doppia natura di modulo espressivo mutuato dalle classi basse e operazione commerciale, depurata a uso del consumo di massa, sta già tutta la storia del rock. La nuova musica e la cultura giovanile che essa incarnava, furono fino dalle origini un fenomeno alimentato allo stesso tempo dalle industrie di consumo e dal senso di ribellione ed irrequietezza anticipato dalle esistenze e dalle opere dei beatniks. Il dato forse più rilevante nel determinare il successo del nuovo genere musicale, infatti, fu l'esistenza di un'enorme massa di adolescenti dotata di un autonomo potere di acquisto per effetto del benessere sempre più diffuso (negli anni Sessanta l'80% dei dischi di musica rock era acquistato da persone di età compresa tra i 13 e i 25 anni). Il rock di consumo, cioè tutto il rock and roll delle origini, nacque quindi come una brillante operazione di marketing che mescolava in un unico genere, ballabile secondo stili derivati dal boogie e dal jive, la musica nera e il folk del sud bianco degli Stati Uniti. A ciò si affiancava la proposta di idoli musicali secondo un modello inaugurato durante la guerra dai successi del giovane Frank Sinatra, adorato da folle di ragazzine in modi che avevano destato forte stupore tra gli adulti. Benché la riproposizione da parte dei giovani bianchi delle classi medie dei modi, del linguaggio e della fisicità della cultura nera e dei bassi ceti allarmasse profondamente l'establishment dell'america di Eisenhower (il termine rock and roll alludeva tra l'altro all'atto sessuale), durante gli anni Cinquanta la nuova cultura giovanile non articolò ancora i contenuti politici o individualmente eversivi che essa avrebbe assunto negli anni successivi. Agli inizi degli anni Sessanta, la prima generazione di figli del "boom delle nascite" postbellico raggiunse l'adolescenza, allargando il mercato potenziale della nuova musica giovanile. Questa entrò in una nuova fase, caratterizzata dall'emergere di nuovi gruppi e dall'abbandono degli stili ormai codificati del primo rock T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 29

30 and roll, sostituiti da una molteplicità di richiami alla musica melodica, al rhythm and blues più duro e al folk tradizionale in una commistione di stili che divenne il denominatore comune di tutta la musica di largo consumo, etichettata ora come rock o più genericamente pop, per popular music. La diffusione della cultura giovanile al di fuori degli Stati Uniti e la sclerotizzazione del mercato americano fecero sì che l'impulso principale al rinnovamento del rock provenisse dalla Gran Bretagna (facilitata in ciò da ovvie affinità linguistiche). Il fenomeno più imponente fu l'ascesa di gruppi inglesi come i Beatles e i Rolling Stones, che finirono per tipicizzare due approcci diversi alla musica rock, più eclettico quello dei primi, più vicino al blues delle origini quello dei secondi. Ma i cambiamenti più importanti furono legati all'esplodere della protesta pacifista e radicale e della controcultura, che trovarono subito eco nella scena musicale, attraverso l'impegno pacifista del ex beatle John Lennon e con le ballate politiche folk dell'americano Bob Dylan, e nel rock "acido", distorto e elettronico di gruppi come Grateful Dead e Jefferson Airplane, che cantavano gli stati alterati della percezione sotto effetto dell'lsd e di altri allucinogeni. La morte per eccesso di droga di tre figure mito di un'intera generazione come Jim Morrison, Jimi Hendrix e Janis Joplin, tutti nati nel 1942 e '43, tutti deceduti tra 1970 e '71, segnò simbolicamente la fine del decennio e degli eccessi autodistruttivi della controcultura. L'esilità del confine che separava la ricerca di modi di vita alternativi al clima oppressivo del conformismo borghese dal nichilismo distruttivo e dalla violenza pura e semplice, le contraddizioni e il velleitarismo della controcultura emersero nel 1969 in due eventi simbolicamente contrapposti: il festival musicale di Woodstock, nel New York, e il successivo megaconcerto dei Rolling Stones ad Altamont, in California. In un weekend di agosto segnato da momenti di caldo torrido e piogge torrenziali, circa persone si radunarono nei campi di Woodstock per assistere ai concerti dei maggiori gruppi musicali e cantanti della scena rock, in un happening di nudismo, amore libero, e consumo illimitato di marijuana sostanzialmente senza incidenti, grazie alla buona organizzazione e alla decisione della polizia di non fare osservare le norme proibizioniste sul consumo di stupefacenti. Per tutti coloro che ci credevano, l'incredibile spirito del festival divenne il segno dell'arrivo di una nuova "era dell'acquario" di pace universale. Ma i partecipanti al concerto di Altamont quattro mesi dopo dovettero ricredersi. La cattiva organizzazione e soprattutto la poco saggia decisione di utilizzare come servizio d'ordine i teppisti delle bande dei motociclisti portarono a un bilancio imprecisato di feriti e di parecchi morti per overdose e incidenti, mentre un uomo fu pestato a morte da quei singolari addetti alla sicurezza. Per gli americani timorosi della controcultura, Altamont dimostrò che i loro sospetti e le loro paure erano fondate, ma in realtà essi non avevano accettato neanche lo spirito di Woodstock, il cui successo semmai aveva segnato ancora più nettamente il confine tra chi si considerava dentro e chi fuori dalla trama sociale della nazione. La nuova alba della age of Aquarius, comunque, fu presto dimenticata. La storia della musica popolare a partire dagli anni Settanta rifletté la sua definitiva ascesa a espressione di una cultura ormai generalizzata e internazionalizzata, diramandosi in correnti musicali e culturali tipiche di diverse realtà nazionali o gruppi sociali. La musica nera continuò la sua strada attraverso il soul, il funky e la disco music sino al rap degli anni Novanta; la protesta sociale del sottoproletariato del nord Europa trovò riflesso nelle T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 30

31 dissonanze e nei violenti testi del movimento punk, le esperienze psichedeliche confluirono nelle complesse architetture musicali del rock progressivo di Pink Floyd e Genesis, e il pacifismo alternativo trovò echi inaspettati nel reggae giamaicano reso famoso da Bob Marley, unico esempio di fenomeno musicale su scala mondiale di origini non occidentali. La commistione tra interessi commerciali e contenuti politici toccò il culmine nelle crociate mediatiche rock degli anni Ottanta e Novanta che mobilitarono stelle musicali di ogni tipo su temi quali la fame nel mondo e la deforestazione dell'amazzonia. La nuova diffusione della musica dei neri americani negli anni Novanta, con le suggestioni dure e criminali del gangsta rap e la parallela riedizione del funky in versione ballabile per un pubblico di adolescenti bianchi, segnala comunque che nonostante i cinquanta anni di storia del rock le dinamiche del mercato della musica di massa sono ancora singolarmente simili a quelle della Memphis del Allo stesso tempo, la psichedelia ha assunto oggi le nuove forme dei ritmi ossessivi delle campionature elettroniche della musica techno e delle sue variazioni più recenti, destinate all'ambiente delle discoteche e associate al consumo di droghe sintetiche, che hanno trasferito nel campo della musica di consumo la destrutturazione del rapporto tra artista e pubblico e la nuda ripetitività dei moduli espressivi, caratteristica di gran parte dell'esperienza artistica contemporanea. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 31

32 Tecnologia Energia Nella fisica classica l'energia è definita come la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro e la misura di questo lavoro è a sua volta la misura dell'energia. Dal punto di vista strettamente termodinamico l'energia è definita come tutto ciò che può essere trasformato in calore a bassa temperatura. La scienza, pur osservandone e calcolandone gli effetti, non ha ancora spiegato cosa sia l'energia. Richard Feynman (premio Nobel per la fisica nel 1965), affermava: "È importante comprendere che nella fisica non abbiamo nessuna idea di che cosa sia l'energia..." L'energia è una proprietà intrinseca e misurabile della materia in quanto inerente alla stessa esistenza fisica dei corpi. Per ogni corpo fisico vi è una quantità astratta chiamata energia che possiamo calcolare, e che rimane sempre costante, indipendentemente dal numero di cambiamenti che esso attraversa. A prescindere dalle trasformazioni subite da un corpo l'energia viene sempre conservata. Il concetto di energia nasce, nella meccanica classica, dall'osservazione sperimentale che la capacità di un sistema fisico di sviluppare una forza decade quando il sistema stesso stabilisce un'interazione con uno o più sistemi mediante la stessa forza. In questo senso l'energia può essere definita come una grandezza fisica posseduta dal sistema che può venire "consumata" per generare una forza. Dal momento che l'energia posseduta da un sistema può essere utilizzata dal sistema stesso per produrre più tipi di forze, si definisce una seconda grandezza, il lavoro appunto, che definisce il consumo di energia in relazione al processo fisico mediante il quale la forza è stata generata. Energia rinnovabile In ingegneria energetica con il termine energie rinnovabili si intendono quelle forme di energia generate da fonti di energia che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili e molte di esse hanno la peculiarità di essere anche energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostanze nocive e/o climalteranti quali ad esempio la CO 2. Esse sono dunque alla base della cosiddetta economia verde. Sono comunemente considerate tali l'energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e geotermica, ovvero quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro. Al contrario, quelle "non rinnovabili", sia per avere lunghi periodi di formazione, di molto superiori a quelli di consumo attuale (in particolare fonti fossili quali petrolio, carbone, gas naturale), sia per essere presenti in riserve non inesauribili sulla scala dei tempi umana (in particolare l'isotopo 235 dell'uranio, l'elemento attualmente più utilizzato per produrre energia nucleare), sono limitate nel futuro. La T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 32

33 classificazione delle diverse fonti è comunque soggetta a molti fattori, non necessariamente scientifici, il che crea disuniformità di classificazione. Esse sono ancora allo stadio di ipotesi o in fase di sviluppo; non è quindi sempre chiaro il loro costo a regime, nonché il reale potenziale o peso sul fabbisogno di energia elettrica mondiale rispetto alle fonti di energia tradizionali quali combustibili fossili ed energia nucleare, vuoi anche per la non programmabilità di alcune di queste fonti (come fotovoltaico e eolico). Energia idroelettrica L'energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina. L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli; per far questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime costante. L'acqua di un lago o di un bacino artificiale viene convogliata a valle attraverso condutture forzate, trasformando così la sua energia potenziale in energia di pressione e cinetica grazie al distributore e alla turbina. L'energia cinetica viene poi trasformata attraverso il generatore elettrico, grazie al fenomeno dell'induzione elettromagnetica, in energia elettrica. Per permettere di immagazzinare energia e di averla a disposizione nel momento di maggiore richiesta, sono state messe a punto centrali idroelettriche di generazione e di pompaggio. Nelle centrali idroelettriche di pompaggio, l'acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando l'energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di giorno, quando la richiesta di energia elettrica è maggiore, si può disporre di ulteriori masse d'acqua da cui produrre energia. Questi impianti permettono di immagazzinare energia nei momenti di disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno. L'energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni), integrativa,(da non confondere con alternativa), e rinnovabile, tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini o invasi artificiali, con l'allagamento di vasti terreni, apporta sempre e comunque un certo impatto ambientale che nei casi più gravi può provocare lo sconvolgimento dell'ecosistema della zona con grandi danni ambientali, come è successo con la grande diga di Assuan in Egitto, oppure rischi di tipo idrogeologico come accaduto nel disastro del Vajont. La produzione di energia idroelettrica può avvenire anche attraverso lo sfruttamento del moto ondoso, delle maree e delle correnti marine. In questo caso si parla di energia mareomotrice. Il bacino idroelettrico serve a raccogliere le acque di un fiume in una conca artificiale, il cui elemento principale è la diga, e farne alzare la quota, per poterne in seguito utilizzare il dislivello per la generazione di energia elettrica. Dal bacino alla centrale dove sono situati i generatori, è presente una condotta forzata, ovvero un tubo che ha l'imbocco iniziale largo e quello terminale stretto, per favorire la velocità di uscita sulle pale delle turbine. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 33

34 Energia non rinnovabile Le energie non rinnovabili sono quelle fonti di energia che derivano da risorse che tendono ad esaurirsi sulla scala dei tempi umani, diventando troppo costose o troppo inquinanti per l'ambiente, al contrario di quelle rinnovabili, che vengono reintegrate naturalmente in un periodo di tempo relativamente breve. Le fonti non rinnovabili sono oggi quelle più sfruttate dall'umanità perché in grado di produrre le maggiori quantità di energia con impianti tecnologicamente semplici e collaudati. Spesso, l'utilizzo di tali fonti porta con sé problemi di inquinamento ambientale quali la produzione di gas serra o scorie radioattive. Energia nucleare L energia nucleare è una forma di energia che si libera nel corso del processo di scissione o fissione di nuclei pesanti per mezzo di neutroni o dei processi di unione o fusione di due nuclei leggeri. Fissione nucleare La fissione o la scissione nucleare consiste nella divisione di un nucleo atomico pesante in due parti. Il processo di fissione nucleare genera un enorme quantità di energia; nelle centrali nucleari questo avviene in modo controllato e il calore prodotto dalla reazione viene trasformato in energia elettrica. La fissione può avvenire spontaneamente in natura (fissione spontanea) oppure essere indotta tramite bombardamento di neutroni. Fusione nucleare E il processo in cui nuclei di basso numero atomico si uniscono e formano un nucleo di numero atomico superiore. La fusione nucleare libera enormi quantità di energia perché la massa del nucleo risultante è minore della somma delle masse dei nuclei iniziali. Reazioni di fusione nucleare avvengono spontaneamente al centro delle stelle, cui forniscono tutta l energia. Perché avvenga la fusione nucleare i nuclei devono avvicinarsi fra loro vincendo la forza di repulsione elettrostatica dovuta alla loro carica positiva: normalmente, questo è possibile solo in gas temperature di milioni o decine di milioni di gradi. In queste condizioni le particelle sono ionizzate e il gas viene detto plasma. Negli esprimenti di fusione nucleare non si utilizzano i nuclei di idrogeno ma quelli dei suoi isotopi: deuterio (formato da un protone e un neutrone) e trizio (un protone e due neutroni). T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 34

35 Centrale nucleare Il principio di funzionamento di una centrale nucleare è costituito da una struttura in cui si trova il combustibile nucleare (uranio naturale o, più frequentemente uranio arricchito nel suo isotopo, detto nocciolo nella quale avvengono le reazioni di fissione nucleare, da un insieme di apparecchiature ausiliari che provvedono ad asportare il calore prodotto dalla fissone e a convertirlo in altre forme di energia. All interno del nocciolo, il combustibile nucleare è presente sotto forma di barre o di pastiglie intercalante ad acqua con la funzione di moderatore di neutroni, cioè di rallentare i neutroni, perché possano generare più facilmente la fissione dei nuclei del combustibile. Per controllare questa reazione a catena, inserite le barre di controllo composte da sostanze in grado di assorbire i neutroni. Il calore prodotto dalla fissione serve a generare vapore surriscaldato, che mette in azione una turbine a vapore collegata ad un generatore di corrente e quindi ad un alternatore. Pericoli L'avvelenamento da radiazione (chiamato anche male da raggi, malattia acuta da radiazione o più propriamente in clinica sindrome da radiazione acuta) designa un insieme di sintomi potenzialmente letali derivanti da un'esposizione dei tessuti biologici di una parte considerevole del corpo umano ad una forte dose di radiazioni ionizzanti. L'avvelenamento si manifesta generalmente in una fase prodromica non letale nei minuti o ore seguenti l'irradiazione. Questa fase dura da qualche ora a qualche giorno e si manifesta sovente con sintomi, quali diarrea, nausea, vomito, anoressia, eritema. Segue un periodo di latenza, in cui il soggetto appare in buone condizioni. Infine sopraggiunge la fase acuta che si manifesta con una sintomologia complessa, generalmente con disturbi cutanei, ematopoietici, gastro-intestinali, respiratori e cerebro-vascolari. Cause Le fonti di radiazione naturali non sono generalmente abbastanza potenti da provocare la sindrome, che è spesso provocata da attività umane, come un incidente nucleare, un'esposizione ad una fonte radioattiva o un'esplosione atomica. La radiazione alfa presenta un basso potere di penetrazione, quindi non è pericolosa per l'uomo nei casi di irradiazione esterna. Diventa invece pericolosa nelle situazioni in cui la sorgente radioattiva viene inalata o ingerita (irradiazione interna) perché in questo caso può ledere direttamente tessuti radiosensibili (tipico caso è quello del radon in cui appunto l'isotopo radioattivo viene inspirato e quindi può decadere all'interno del corpo umano T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 35

36 emettendo radiazione alfa). La radiazione gamma (costituita da fotoni ad elevatissima energia) invece, avendo un potere di penetrazione molto elevato, può risultare pericolosa per gli esseri viventi anche in situazioni di irradiazione esterna. La quantità di radiazione assorbita da un corpo viene chiamata dose assorbita e si misura in gray. Altre grandezze importanti da considerare sono la dose equivalente e la dose efficace. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 36

37 Le leggi di Mendel Gregor Johann Mendel Gregor Johann Mendel è stato un biologo, matematico e un frate agostiniano ceco, considerato il precursore della moderna genetica per le sue osservazioni sui caratteri ereditari. Il nome "Gregor" - con cui oggi è universalmente noto - è quello che assunse dopo la professione religiosa. Infanzia e giovinezza Johann Gregor Mendel apparteneva a una famiglia dell'attuale Repubblica Ceca, allora facente parte dell'impero austriaco. Aveva due sorelle, una minore Veronika e l'altra maggiore Theresia. Erano figli di un contadino di Hynčice, una volta Heizendorf, dove Johann nacque il 20 luglio Durante l'infanzia lavorò come giardiniere, ma fin dall'adolescenza sognava di essere ritenuto degno della memoria dei posteri ed era pertanto consapevole del fatto che il mondo contadino non gli si addiceva. Così, conclusa l'età infantile, decise di intraprendere gli studi presso il ginnasio di Troppau, oggi Opava, dopo il quale frequentò per due anni un istituto filosofico ad Olmütz, oggi Olomouc. La permanenza nella nuova città risultò difficile, in quanto Mendel era privo di denaro, di casa e ostacolato anche dal problema della lingua. Vocazione religiosa e studi universitari Nel 1843 Mendel fece ingresso nel monastero di San Tommaso a Brunn (odierna Brno), accolto dai frati agostiniani e dall'abate Cyrill Napp. Il monastero privilegiava l'impegno accademico alla preghiera, dato il fatto che lo studio era considerato la più alta forma di orazione. Ciò costituiva un vantaggio per un uomo come Mendel: lì poteva finalmente T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 37

38 dedicarsi allo studio delle sue discipline preferite (matematica, botanica, meteorologia), e, in un clima di piena libertà, si laureò sia in biologia sia in matematica. Trascorsi cinque anni felici a San Tommaso, Mendel fu ordinato sacerdote il 6 agosto Nel 1849 cominciò a insegnare in una scuola media a Znaim (odierna Znojmo, Repubblica Ceca): nella città si sottopose all'esame per diventare professore, che superò solo dopo numerosi fallimenti e bocciature. Nel 1851 quando Napp gli concesse la possibilità di iscriversi all'università imperiale di Vienna Mendel seppe sfruttare pienamente l'occasione e divenne quasi subito assistente all'istituto di fisica, ruolo riservato agli studenti migliori. Nel 1853 Mendel conobbe Andreas von Ettingshausen e Franz Unger, l'influenza dei quali fu determinante per lo sviluppo del suo esperimento sui piselli odorosi : il primo gli spiegò la teoria combinatoria, il secondo le tecniche più avanzate di impollinazione artificiale. Scoperte e Pubblicazioni Dopo anni trascorsi a Vienna, nel luglio del 1853 Mendel tornò al monastero come professore, principalmente di fisica, matematica e biologia. Lì sviluppò le sue doti di ricercatore e scienziato, fondamenti della sua attività futura nel monastero di Brno. Mendel amava dedicarsi alla meteorologia (pubblicò diversi lavori al riguardo) e all'orto dell'abbazia, dove scoprì le caratteristiche variabili delle piante, svelando dopo molti anni di lavoro i meccanismi dell'ereditarietà. Gregor Mendel, oggi conosciuto un po' impropriamente come il "padre della genetica moderna", per compiere i suoi esperimenti coltivò e analizzò durante i sette anni di esperimenti circa piante di piselli; successivamente impegnò un biennio per elaborare i suoi dati, che portarono a tre generalizzazioni che divennero in seguito famose come Leggi dell'ereditarietà di Mendel. Finalmente, nell'inverno 1865 Mendel ebbe l'occasione di esporre il lavoro di una vita a un pubblico di circa quaranta persone, tra cui biologi, chimici, botanici e medici, in due conferenze tenute rispettivamente l'8 febbraio e l'8 marzo. Purtroppo, nessuno riuscì a seguire né a comprendere il suo lavoro. L'anno successivo pubblicò il proprio lavoro facendone stampare quaranta copie che inviò prontamente agli scienziati più famosi d'europa, per invogliarli alla verifica della sua grande scoperta mediante ulteriori esperimenti. Questa difatti poteva essere l'occasione del suo tanto atteso e desiderato riconoscimento. Purtroppo però l'unico che si interessò al suo operato fu il professore universitario di botanica di Monaco, Karl Wilhelm von Nägeli con il quale rimase in contatto per molto tempo. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 38

39 Gli ultimi anni di vita Negli ultimi anni di vita, benché amareggiato dai fallimenti personali e professionali (non riuscì più a riprodurre lo stesso rapporto statistico con altre piante), Mendel non perse mai il proprio umorismo né l'amore per i nipotini che vedeva crescere di giorno in giorno. Investito del ruolo di abate, dovette inoltre impiegare tutte le proprie forze in una dura lotta contro il governo austriaco, che per ridurre il proprio dissesto finanziario aveva emanato una legge che imponeva gravi tasse ai monasteri. Mendel la riteneva così ingiusta da indursi a scrivere lunghe lettere in cui spiegava perché si rifiutava di pagare le tasse. A causa di ciò venne gradualmente isolato: prima dai suoi amici e poi dalla comunità. Il 6 gennaio 1884 Gregor Mendel morì di nefrite acuta. Il lavoro di Mendel Fin da giovane Mendel aveva la convinzione che "le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia, che è compito dell'uomo scoprire per il bene dell'uomo stesso e la gloria del Creatore". È proprio a livello del metodo che si rileva un fondamentale contributo di Mendel: egli applica per la prima volta lo strumento matematico, in particolare la statistica e il calcolo delle probabilità, allo studio dell'ereditarietà biologica. Trentacinque anni dopo la scoperta delle leggi mendeliane, l'olandese Hugo de Vries, il tedesco Carl Correns e l'austriaco Erich von Tschermak dopo essere giunti alle stesse conclusioni del monaco della Slesia, si accorsero della sua opera e riconobbero il merito a Gregor Mendel. Così, nel 1900 l'opera di Mendel riuscì ad avere il luogo che le corrispondeva nella storia della scienza. La scienza dell'ereditarietà ricevette il nome di genetica nel 1906 ad opera di William Bateson; il termine "gene" fu introdotto ancora più tardi, nel 1909, da Wilhem Johansen. Il concetto base concepito dal monaco era molto innovativo: egli infatti dedusse che l'ereditarietà era un fenomeno dovuto ad agenti specifici contenuti nei genitori, al contrario di quanto creduto all'epoca. Non si può tuttavia ancora parlare di genetica. Mendel, dopo sette anni di selezione, identificò sette "Linee pure": sette varietà di pisello che differivano per caratteri estremamente visibili (forma del seme: liscio o rugoso; colore del seme giallo overde). Proprio le caratteristiche di tale pianta (Pisum sativum) si prestavano particolarmente allo studio, unitamente a un semplice sistema riproduttivo, grazie al quale il monaco poteva impollinare a piacimento i suoi vegetali. Operò con un vastissimo numero di esemplari perché sapeva che le leggi della probabilità si manifestano sui grandi numeri. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 39

40 Mendel prese due varietà di piante di pisello completamente diverse, appartenenti alle cosiddette linee pure (ovvero quelle nelle quali l'aspetto è rimasto costante dopo numerose generazioni) e iniziò ad incrociarle per caratteri specularmente diversi: ad esempio, una pianta a fiori rossi con una pianta a fiori bianchi. Notò che la prima generazione filiale (detta anche F1) manifestava soltanto uno dei caratteri delle generazioni parentali (detta anche P) e ne dedusse che uno dei due caratteri doveva essere dominante rispetto all'altro: da questa osservazione trae origine la legge sull'uniformità degli ibridi. Incrociando poi tra loro le piante della generazione F1, Mendel osservò, in parte della successiva generazione, la ricomparsa di caratteri "persi" nella F1 e capì quindi che essi non erano realmente scomparsi, bensì erano stati "oscurati" da quello dominante. Osservando la periodicità della seconda generazione filiale o F2, (tre esemplari mostrano il gene dominante e uno il gene recessivo) Mendel portò le scoperte ancora più avanti: L'esistenza dei geni (detti in un primo momento caratteri determinanti ereditari); I fenotipi alternativi presenti nella F2 sono definiti da forme diverse dello stesso gene: tali forme sono chiamate alleli; per dare origine alla periodicità della F2 ogni tipo di gene deve essere presente, nelle piante di pisello adulte, con due coppie per cellula che si segregano al momento della produzione dei gameti. Le leggi di Mendel 1. Legge dei caratteri dominanti (o legge della omogeneità di fenotipo): gli individui nati dall'incrocio tra due individui omozigoti che differiscono per una coppia allelica, avranno il fenotipo dato dall'allele dominante. Con significato più ampio rispetto al lavoro di Mendel, può essere enunciata come legge dell'uniformità degli ibridi di prima generazione. 2. Legge della segregazione (o legge della disgiunzione): gli alleli di un singolo locus segregano al momento della formazione dei gameti (in seguito fu evidente che ciò era dovuto al fenomeno noto come meiosi). Può essere enunciata come ricomparsa del recessivo nella F2. 3. Legge dell'assortimento indipendente (o legge di indipendenza dei caratteri): i diversi alleli si trasmettono indipendentemente l'uno dagli altri, secondo precise combinazioni. Le leggi di Mendel si applicano solo a caratteri in cui il fenotipo deriva dall'espressione di un singolo gene (come appunto i caratteri esaminati dall'abate), non si possono applicare per caratteri dovuti all'interazione tra molti geni e l'ambiente esterno (es. altezza, vigore, forza, produzione, capacità cognitive ecc), di questi si parla nella genetica quantitativa o metrica. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 40

41 Agli inizi del Novecento, con la riscoperta delle teorie di Mendel, le scienze evoluzionistiche "incrociarono" le sue scoperte con le ipotesi di Charles Darwin, si ebbe così la nascita della cosiddetta "sintesi moderna", ovvero la teoria evolutiva più autorevole, che rimase in auge fino agli anni settanta. Questa teoria postulava la graduale selezione dei caratteri più favorevoli, alla luce delle teorie genetiche, seguendo un adattamento delle specie all'ambiente. Questa teoria è stata in parte modificata e resa più rispondente alle prove empiriche dalla "teoria degli equilibri punteggiati", che comunque riconosce le leggi di Mendel e il fondamentale contributo della genetica per studiare i processi evolutivi. Gli esperimenti di Mendel (prime 2 leggi) Mendel, insegnante di scienze naturali, aveva sperimentato le sue ricerche su due tipi di piante di pisello odoroso. Le due piante, che si riproducevano per autoimpollinazione, presentavano caratteri antagonisti (cioè una aveva i caratteri dominanti e l'altra i caratteri recessivi), come ad esempio, il colore del fiore (rosso o bianco) la lunghezza del fusto (alto o basso)... il suo obbiettivo era quello di combinare i due individui ed esaminare i caratteri del "figlio". Così prese due fiori che presentavano un solo carattere diverso (cioè il colore del fiore bianco o rosso) accertandosi che provenissero da una linea pura, e incrociò le due specie artificialmente. Tagliò lo stame (organo riproduttivo maschile) del fiore rosso; prelevò del polline dal fiore bianco con un pennellino, e lo pose sul pistillo del fiore rosso. Aspettò che il polline del fiore bianco fecondasse il pistillo del fiore rosso, e aspettò i risultati. Da quel fiore rosso sbocciarono tutti fiori rossi, perché (come si scoprì molti anni dopo) il carattere dominante "fiore rosso", aveva prevalso sul carattere recessivo "fiore bianco". Quindi, dall'unione dei due fiori rosso e bianco, omozigoti di linea pura, aveva ottenuto (nella prima generazione che chiameremo F1, prima generazione filiale) tutti fiori eterozigoti rossi. E così formulò la sua prima legge sulla dominanza dei caratteri. Poi aspettò che questi ibridi si fecondassero e osservò la seconda generazione (F2) che aveva ottenuto. Ogni quattro fiori "figli", tre presentavano il carattere dominante (fiore rosso) e uno il carattere recessivo (fiore bianco). perché: RB (fiore rosso eterozigote) RB (fiore rosso eterozigote) alleler alleleb alleler alleleb possibili combinazioni: RR (fiore rosso omozigote); RB (fiore rosso eterozigote); BR (fiore rosso eterozigote); BB (fiore bianco omozigote). e così formulò la sua seconda legge. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 41

42 La deuxieme guerre mondiale Pendant la Seconde Guerre mondiale, la bataille de France désigne l'invasion allemande des Pays-Bas, de la Belgique, du Luxembourg et de la France en L'offensive commence le 10 mai 1940 en mettant fin à la "drôle de guerre", et se termine le 22 juin par la défaite des forces armées françaises et la signature de l'armistice du 22 juin 1940 par le gouvernement Pétain. Le territoire des quatre pays est alors occupé selon différentes modalités, principalement : une zone occupée par l'allemagne au Nord et à l'ouest, une zone occupée par l'italie dans le Sud-Est et une zone libre sous l'autorité du gouvernement de Vichy. Ces territoires sont libérés par les offensives alliées à partir de Traduzione La campagna di Francia Durante la II guerra mondiale la campagna di Francia designa l'invasione da parte dei tedeschi dei Paesi Bassi, del Belgio, del Lussemburgo, e della Francia nel L'offensiva comincia il 10 maggio 1940, mettendo fine alla "drôle de guerre" (guerra farza), e termina il 22 giugno con la sconfitta delle forze armate francesi e la firma dell'armistizio del 22 giugno 1940 da parte del governo Pétain. Il territorio dei quattro paesi è allora occupato secondo differenti modalità, principalmente: una zona occupata dai tedeschi a Nord e a Ovest, una zona occupata dall'italia nel Sud- Est, e una zona libera sotto l'autorità del governo di Vichy. Questi territori saranno liberati dalle offensive alleate a partire dal 1944 T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 42

43 La pallavolo Storia della pallavolo Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo. I Romani, per esempio, eseguivano esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago: addirittura in antichi giochi greci e romani. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato faustball, ma il merito dell'invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'ymca di Holyoke, nel Massachusetts (USA). Il 6 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette (da minon, micio, che era stato il nome di un gioco con la palla praticato da nobili e dame due secoli prima in Francia). Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il sindaco e il comandante dei Vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo. Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive: la forza. Fu però Alfred F. Halstead, il 6 febbraio del 1895, a cambiare il nome di minonette, un po' troppo femminile, in Volleyball(letteralmente palla sparata). Egli riuscì ad imporre questo sport nei college YMCA sparsi un po' in tutti gli Stati Uniti. Due anni dopo la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'america del Sud (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l'invenzione della "schiacciata". In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale. Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti: all'occidentale e all'orientale, con la cosiddetta regola dei tre tocchi. Nel 1938 venne introdotta una fondamentale tecnica che rivoluzionò il modo di giocare: il «muro». furono soprattutto i paesi dell'est che lo utilizzarono con sistematicità. Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Federazione Internazionale di Volleyball (FIVB). Campo di gioco Le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco e il soffitto che deve essere di almeno 7m. Per le competizioni organizzate dalla FIPAV tale distanza deve essere di almeno 12,5 m. L'area di gioco è di forma rettangolare e comprende il campo di gioco diviso in due settori di 9 m per 9 m, in tutto 18 m, separati dalla rete, e delimitato da linee che fanno parte del campo stesso, e la zona libera (evidenziata con colori diversi), cioè la superficie esterna alle linee di delimitazione del campo, che deve essere larga fra 3 e 5 m dalle linee laterali e fra i 3 e gli 8 m dalle linee di fondo. La superficie di gioco, in legno o materiale sintetico, deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 43

44 Il campo è diviso in due dalla linea di metà campo, tracciata sotto la rete; in ogni metà campo viene tracciata la linea d'attacco posta parallelamente a quella centrale, a 3 m di distanza da essa, per delimitare la zona d'attacco. Le linee d'attacco sono prolungate oltre le linee laterali con cinque tratti di 15 cm, larghi 5 cm, distanti 20 cm l'uno dall'altro, per una lunghezza totale di 1,75 m. Dal suo prolungamento ne viene tratteggiata un'altra, parallela alla linea laterale dal lato delle panchine, distante 1,75 m da essa chiamata Linea dell'allenatore, che è vietato oltrepassare. Tutte le linee devono essere larghe 5 cm e devono avere un colore chiaro (preferibilmente bianco), contrastante con la superficie di gioco. La rete La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43m per le gare maschili di serie, Junior League e Under 18, 2,35m per le gare Under 16 maschile e mista, 2,24m per le gare femminili di serie, Under 18 e 16, Under 14 maschile e 2,15 per le gare di Under 13 maschile, Under 14 e 13 femminile. La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. Mentre sopra le linee laterali la rete può variare di non più di 2 cm oltre l'altezza stabilita, al centro dev'essere esatta. Deve comunque essere simmetrica. Le dimensioni della rete sono: un metro di altezza e da 9,50 a 10 m di lunghezza. Due bande bianche verticali, larghe 5 cm e alte 1 metro, sono fissate nella rete esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale. Al loro interno vengono inserite le antenne che sono due astine in fibra di vetro di 1,80 m di altezza e 10 mm di diametro, a strisce bianche e rosse, larghe 10 cm l'una: ogni antenna si estende 80 cm al di sopra della rete e servono a delimitare lo spazio di passaggio della palla. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 44

45 Il gioco La gara viene disputata da due squadre con 6 giocatori l'una. Ogni squadra, nei campionati italiani, può avere a disposizione massimo 13 giocatori compresi L1 ed L2, questi ultimi due sono detti LIBERO e generalmente uno dei due è sempre in campo in sostituzione di un giocatore difensore, solitamente il centrale. Il numero massimo di sostituzioni è sei, con un vincolo: se A sostituisce B, nello stesso set, B può rientrare in campo solo al posto di A, e tale avvicendamento è conteggiato come due sostituzioni. Per il LIBERO, le sostituzioni sono illimitate, ma ci deve sempre essere un'azione di gioco fra una sostituzione e l'altra. Lo scopo del gioco è far cadere la palla nel campo avversario (indipendentemente da chi l'ha toccata per ultimo) o nella zona libera o fuori dal campo dopo un tocco di un avversario. Ogni singola azione inizia con il servizio effettuato da una squadra dal fondo della sua parte di campo. All'inizio della gara chi vince il sorteggio può decidere se: servire, ricevere o su quale parte del campo iniziare la gara, chi perde il sorteggio può decidere su quale parte del campo giocare se il vincente sceglie servizio o ricezione, oppure scegliere servizio o ricezione se chi ha vinto il sorteggio decide di scegliere la metà campo su cui giocare il primo set. Nei set successivi il servizio iniziale spetterà a chi ha ricevuto nel set precedente e così via in maniera alternata fino all'eventuale quarto set. Al quinto set deve essere rieffettuato il sorteggio. Durante il gioco il diritto al servizio spetta a chi ha vinto l'azione di gioco precedente. La partita è divisa in set, i quali, a partire dal 2000 con l'introduzione del Rally Point System, vengono vinti dalla prima squadra che raggiunge 25 punti, con almeno due punti di margine rispetto alla squadra avversaria; ogni azione assegna un punto, indipendentemente da chi è al servizio. In caso di parità sul punteggio di si va avanti ad oltranza finché lo scarto di una delle due squadre non raggiunge i due punti. Precedentemente vinceva un set la squadra che conseguiva 15 punti, con uno scarto minimo di 2 punti, e ogni punto veniva ottenuto solo se la squadra che lo conseguiva era al servizio, altrimenti si otteneva soltanto il diritto al servizio (cambio palla); in caso di parità sul il set era vinto dalla squadra che per prima acquisiva 2 punti di vantaggio sull'altra, sebbene col tempo questo limite era stato fissato a 17 (quindi era possibile vincere un set 17-16). Al termine di ogni frazione di gioco, vi sono 3 minuti di riposo e le squadre devono cambiare campo. La motivazione principale al cambio delle regole fu la necessità, dovuta in gran parte a motivi di programmazione televisiva, di porre un limite alla durata degli incontri. Infatti, sebbene anche con le regole attuali le partite possono avere durate piuttosto diverse a seconda della durata delle azioni di gioco, tuttavia è molto raro che una singola azione si protragga per più di 5-6 scambi, e comunque mediamente le azioni hanno durata inferiore. Viceversa con il vecchio sistema, in presenza di squadre con livello tecnico alla pari, era molto comune che si verificassero lunghissime sequenze di gioco in cui sistematicamente l'azione di gioco veniva vinta dalla squadra che non serviva, facendo sì che per molti minuti nessuna squadra realizzasse punti. Ciò derivava dal fatto che la squadra in ricezione si trova nelle condizioni di attaccare per prima dopo aver ricevuto la palla. La partita si disputa al meglio dei 5 set, ossia vince la gara la squadra che ne conquista tre. Nel caso si arrivi ad un punteggio di 2 set pari, si disputa il quinto set chiamato tie- T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 45

46 break, a differenza dei primi quattro set, vince la squadra che raggiunge per prima i 15 punti, sempre con il vincolo dei due punti di scarto. Tale vincolo era subentrato in un secondo momento, rispetto all'innovazione stessa del tie-break, laddove era ancora prevista la vittoria al tetto massimo di 17-16, 16, poi modificato onde evitare che una sola azione di gioco risultasse decisiva per le sorti di entrambe le squadre. Nel tie-break si effettua il cambio di campo al raggiungimento dell'ottavo punto. Le zone del campo e la rotazione dei giocatori La partita si disputa al meglio dei 5 set, ossia vince la gara la squadra che ne conquista tre. Nel caso si arrivi ad un punteggio di 2 set pari, si disputa il quinto set chiamato tiebreak, a differenza dei primi quattro set, vince la squadra che raggiunge per prima i 15 punti, sempre con il vincolo dei due punti di scarto. Tale vincolo era subentrato in un secondo momento, rispetto all'innovazione stessa del tie-break, laddove era ancora prevista la vittoria al tetto massimo di 17-16, 16, poi modificato onde evitare che una sola azione di gioco risultasse decisiva per le sorti di entrambe le squadre. Nel tie-break si effettua il cambio di campo al raggiungimento dell'ottavo punto. Ufficiali di gara Le partite di pallavolo dovrebbero essere dirette da due arbitri, quattro giudici di linea,un segnapunti e un assistente segnapunti. Il collegio arbitrale al completo è presente solo nelle gare internazionali e di Serie A. A livelli più bassi si trova spesso un solo arbitro e un segnapunti. Dalla stagione 2010/11, in Serie A1, verrà introdotta la figura del segnapunti "elettronico" che affiancherà il segnapunti "cartaceo" e con il passare del tempo lo sostituirà diminuendo gli errori e facilitando il lavoro del segnapunti. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 46

47 Ruoli I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi: 1. Palleggiatore o Alzatore 2. Centrale o Centro 3. Schiacciatore - laterale o attaccante o Banda o "Martello" o "Di Mano" o "Lato" 4. Schiacciatore - opposto o Opposto o "Fuori Mano" 5. Libero il giocatore che copre questo ruolo, può entrare ed uscire dal campo in qualsiasi momento della gara senza autorizzazione dell'arbitro. Il Libero, ha il compito di ricevere e di sostituire il Centrale (o un qualsiasi giocatore della seconda linea) nella zone 1, 6 e 5. Le Regole Della Pallavolo: Il giocatore che effettua il servizio non deve calpestare la linea di fondo campo ed oltrepassarla durante l'esecuzione del servizio (può però oltrepassarla in salto, ossia staccare prima della linea e atterrare dentro il campo, dopo aver colpito la palla). Il giocatore al servizio ha a disposizione 8 secondi per il servizio, dal fischio dell'arbitro. Il servizio non può essere murato. Per ogni azione di gioco, la squadra ha a disposizione tre tocchi (il muro non è conteggiato tra questi), per inviare la palla nel campo avversario; nel caso di un quarto tocco l'azione è considerata fallosa (fallo di "quattro tocchi") e il punto va all'avversario. Uno stesso giocatore non può eseguire due tocchi consecutivi, sia nel senso che non può passarsi la palla da solo sia nel senso che deve colpirla in modo netto. Vi sono però alcune eccezioni a questa regola, come in ricezione/difesa (primo tocco di squadra dopo un servizio o un attacco) e a muro. Sul primo tocco l'unico fallo che può essere ravvisato è quello di palla bloccata e/o lanciata tipo pallamano. Per quanto riguarda il muro, essendo questi non conteggiato come tocco di squadra, un giocatore che tocca la palla mentre sta effettuando il muro, può subito ri-toccare la palla rimasta dalla sua parte della rete, in "autocopertura", senza incorrere nel fallo di "doppio tocco" ed effettuando pertanto il primo tocco di squadra. La palla non può essere fermata o trattenuta e può essere colpita con qualunque parte del corpo; costituisce fallo il contatto e il successivo accompagnamento della palla o il contatto continuo e ripetuto con il corpo. Se la palla tocca la rete e ritorna indietro può essere rigiocata, nel limite dei tocchi rimasti a disposizione della squadra, a patto che non sia lo stesso giocatore che ha indirizzato la palla in rete a rigiocarla (fallo di "doppio tocco"). Cambio tattico: se la disparità di punti è pari o minore fra tutte e due le squadre a 5 o multipli di 5/3 la suadra può effettuare il cambio tattico, scambiando di posto l'alzatore con il battitore se è destro. Cenni Storici: Il cambio tattico è stato inserito nel regolamento italiano del gioco della pallavolo il 23/04/2012 nel IV ght durante un partita amatoriale che ha visto la sconfitta della squadra dei semplici. I giocatori difensori non possono inviare la palla nel campo avversario se, trovandosi o staccando con i piedi nella zona di attacco, la colpiscono quando questa è tutta ad una altezza maggiore del bordo superiore della rete. Il fallo si concretizza quando si verificano tutte tre le seguenti condizioni: 1. attacco compiuto da un difensore che ha o stacca i piedi nella zona di attacco; 2. palla (tutta) al di sopra del bordo superiore della rete; T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 47

48 3. la palla deve attraversare completamente il piano verticale della rete o essere intercettata (toccata) dal muro avversario. I giocatori difensori non possono eseguire un muro. Se un giocatore mette il piede nel campo avversario, oltrepassando completamente la linea centrale commette fallo (invasione). In ogni caso durante il gioco si commette fallo di invasione toccando l'antenna o il nastro superiore della rete, mentre non è fallo toccare qualsiasi altro punto della rete, a patto di non interferire col gioco. Le linee che delimitano il campo sono tracciate all'interno delle sue dimensioni: la palla che colpisce la linea è palla "dentro". La palla che tocca le astine che delimitano il campo, o la rete all'esterno delle antenne, o il soffitto, o le mura della palestra, o un oggetto fuori del terreno di gioco, o una persona esterna al gioco, è da considerarsi fuori. Qualora la palla passi completamente o parzialmente al di fuori dello spazio di passaggio delimitato dalle antenne, con direzione la zona libera avversaria, essa può essere recuperata purché la palla rientri nel campo di gioco della squadra che l'aveva inviata con traiettoria parzialmente o totalmente al di fuori dello spazio di passaggio e il recupero avvenga regolarmente. Se un giocatore appartenente alla squadra in battuta cerca di coprire,con le mani o il corpo, il compagno che sta effettuando il servizio, così togliendo la possibilità alla squadra in ricezione di vedere il pallone, commette il fallo di "velo". Punti classifica Nei campionati italiani vengono assegnati 3 punti alla squadra che vince 3-0 o 3-1, alla squadra perdente vanno 0 punti. Alla squadra che vince al Tie-Break (il set finisce al 15) vengono assegnati 2 punti, alla squadra perdente un solo punto. I criteri di classificazione in caso di parità di punti in classifica riguardano generalmente nell'ordine: il maggior numero di vittorie, il quoziente dei set (i set all'attivo divisi per i set al passivo), e il quoziente dei punti (anch'essi mediante divisione). Si nota che in quest' ultimo passaggio non vengono considerati validi i punti ottenuti con vittorie a tavolino. Nelle categorie minori, vedi u12, le partite si svolgono con assegnazione punteggi differenti ogni set regala un punto in classifica alla vincente del set stesso. In campo internazionale, dalla prossima stagione (2011/2012) dovrebbe essere adottato il sistema italiano. Fino a poco tempo fa (anche l'ultima COPPA CEV) i punti erano assegnati 2 a chi vince 1 a chi perde. Più facile quindi avere classifiche più corte.i punti si contano di 2 in 2. Fondamentali Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione Nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 48

49 Palleggio Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i 2/3 di ogni azione. Nella pallavolo si parla di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di tutti i tipi di passaggi è il più facile (anche se è facile commettere un'imperfezione, quindi un fallo), perché si esegue sopra la testa permettendo attraverso le dita di controllare continuamente il pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Ad un buon livello agonistico la maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire saltando senza toccare terra al momento del palleggio, questo al fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso troppo alto e vicino a rete per rimanere con i piedi a terra. Bagher Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, (nella loro lingua bagr da cui il gesto ha poi preso il nome di "bagher"). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo. Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo (ad esempio in ricezione su battuta float). Quando invece il pallone in arrivo è molto forte come in ricezione su una battuta in salto o in difesa per contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher è quello più tecnico nella pallavolo in quanto prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti piegati a seconda dell'intensità, della velocità e forza del pallone. In alcune regioni, nei campionati giovanili femminili di pallavolo di Under 14, il bagher è incoraggiato nella ricezione, al punto che viene proibito il palleggio nella ricezione stessa. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 49

50 Una variante è composta dal bagher in rullata o in tuffo, necessari per raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le gambe correttamente. La rullata è laterale, destra o sinistra.il tuffo è in avanti e consiste nel raggiungere la palla un attimo prima dell'atterraggio, che è attutito con entrambe le braccia, con un solo braccio se l'altro è già sul terreno per colpire la palla con il dorso della mano e palmo sul terreno. Attacco I fondamentali di attacco si utilizzano per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dei fondamentali di attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; inoltre più la palla viene colpita in alto, maggiori sono le traiettorie e le angolazioni possibili. Quando il pallone viene inviato nel campo avversario da un giocatore che non ha effettuato un salto si parla quasi sempre di "free ball" perché la squadra avversaria riceve un pallone facile da giocare, la cui traiettoria e potenza non necessitano di essere affrontati con il muro e la difesa. I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte. Variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "mani e fuori", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata Pallonetto Per pallonetto si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 50

51 Smorzata È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto. Schiacciata È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani/fuori" o il pallonetto. Per poter eseguire la schiacciata bisogna inoltre fare tre passi fondamentali per prendere una buona rincorsa e per poter saltare il più possibile. Schemi di attacco Palla alta (o terzo tempo) La palla alta è l'alzata di base per gli schiacciatori laterali e per l'opposto e consiste in un'alzata con parabola molto alta nella zona di attacco dello schiacciatore in modo che questi possa compiere un gesto di attacco. La palla alta dà tempo all'attaccante di valutare la traiettoria per la rincorsa d'attacco, in modo da prendere il tempo e la posizione del salto in maniera accurata. Garantisce inoltre agli attaccanti di "vedere" meglio la posizione del muro avversario. Palla super (o secondo tempo) La palla super si gioca con gli schiacciatori laterali (di banda e opposto) e consiste in un pallone alzato con una parabola molto più tesa e veloce rispetto alla tradizionale palla alta. Questo schema costringe il muro e la difesa avversari ad organizzarsi molto più rapidamente contro l'attacco dello schiacciatore. Il vantaggio dell'attaccante è quello di trovare spesso la difesa e soprattutto il muro composti non al meglio, e quindi avere più possibilità di conseguire il punto. Questo schema necessita di una precisione più alta dell'alzatore in quanto l'attaccante non ha la possibilità di adeguare la propria posizione e il proprio tempo con quelli della palla. Per cui questo schema si gioca prevalentemente con una ricezione perfetta o al limite poco distante dalla rete. Veloce (o primo tempo) Il primo tempo viene giocato quasi esclusivamente dai giocatori che ricoprono il ruolo di centrale. A differenza della palla super e della palla alta, l'attaccante comincia la sua azione rincorsa di attacco prima che il palleggiatore abbia alzato la palla. Questi può effettuare il salto in diverse posizioni, tutte piuttosto vicine all'alzatore, in relazione a quanto non lo siano i giocatori laterali. La vicinanza al palleggiatore e il tempo molto anticipato rendono lo schema imprevedibile in quanto passa pochissimo tempo dal momento in cui la palla esce dalle mani del palleggiatore, al momento che viene colpita dall'attaccante. Questo schema di attacco è di estrema importanza nella pallavolo moderna in quanto porta notevoli benefici alla squadra che attacca. In primo luogo la velocità di esecuzione costringe il centrale avversario che è a muro, a saltare anch'egli in anticipo per avere possibilità di murare l'attacco. Saltando in anticipo (muro a opzione) si hanno più possibilità di murare l'attacco di primo tempo avversario, ma nel caso che il pallone vada T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 51

52 ai giocatori laterali con una palla super, il centrale non ha più possibilità di raggiungerlo e di effettuare la propria azione di muro. Invece attendendo l'alzata del palleggiatore (muro in lettura), il centrale avversario ha tempo di osservare dove viene giocata la palla e di seguirla per effettuare il muro, ma nel caso venga attaccato un primo tempo non avrebbe tempo per murarlo al meglio. Velocissima (o mezzo tempo) È quasi uguale al primo tempo, ma il giocatore centrale schiaccia effettuando una rincorsa molto più veloce e l'alzata è leggermente più bassa. Muro Muro a 3 Si chiama "muro" l'azione in cui la parte del corpo (solitamente formata dagli arti superiori) che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario: così facendo i giocatori a muro realizzano questo fondamentale anche se toccano con una parte del corpo che non si trova al di sopra della rete. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d'attacco. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati avanti. Condizione affinché il muro sia considerato valido è che i giocatori siano avanti e si trovino nelle vicinanze della rete avendo almeno una parte del corpo al di sopra di quest'ultima. Il muro non può interferire con il gioco avversario e può essere sia di attacco che di difesa, a seconda della sua direzione. Si parla di "tentativo di muro" quando i giocatori raggiungono la posizione di muro dopo avere effettuato o anche solo accennato un'elevazione quando l'azione non si svolge nelle vicinanze, di "muro passivo" quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di "muro effettivo" quando il muro la tocca. Il giocatore "libero" non può effettuare né muro, né tentativo di muro a patto che l'attacco sia completato. Servizio Si chiama "Servizio" il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano. La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. Nel gioco della pallavolo il servizio ha un'importanza capitale in quanto il giocatore al servizio può T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 52

53 mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori possibilità di conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace, con la variante di "ace sporco" qualora la ricezione tocchi la palla senza arrestarne la caduta o inviandola fuori. Con le nuove regole è valido anche il servizio che colpisce la rete, a patto che superi il piano verticale della rete e vada nel campo opposto. Precedentemente, per essere valida la palla non doveva neanche sfiorare la rete; se questo succedeva, la prima volta doveva essere ripetuto il servizio alla seconda consecutiva c'era il cambio palla. Un'altra differenza sostanziale introdotta dalle nuove regole consiste nella modalità in cui si può servire la palla. Secondo le vecchie regole, il giocatore al servizio doveva trovarsi dietro alla sua linea di fine campo sulla destra e doveva battere tenendo i piedi per terra. Queste due limitazioni sono state eliminate con le nuove regole; il giocatore al servizio può stare anche in posizione centrale o a sinistra (purché fuori dal campo) e può servire anche mentre salta. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di servizio "in salto",servizio "float",servizio "dall'alto(piedi a terra)" o servizio "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 12). Fra i vari tipi di servizio dall'alto, uno dei più frequentemente usati è chiamato "flottante": si tratta di un servizio molto difficile da ricevere perché la palla, pur avendo una velocità minore rispetto a quella al salto, può presentare un repentino cambio di traiettoria, sia in verticale che in orizzontale, che mette in seria difficoltà il ricevitore. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 53

54 The United States of America The United States of America is located in the north of America continent. The USA extends from the Atlantic in the east to the pacific in the west from Canada in the north to Mexico in the south. There are endless plains, deserts, forests, mountains, artic areas and volcanos. The two biggest mountain chains are the Rocky Mountains and the Appalachians. Its most famous river in the Mississippi river. Other important rivers are the Rio Grande. The Niagara falls, which are shared with Canada, are a natural display of beauty. The climate in the USA varies greatly. Its hot tropical such as Florida and others have cold weather all year, such as Alaska. The southern states have hurricanes and tornadoes throughout the year. The language spoken is the so called American English which is the evolution of the English spoken in Great Britain The United States of America is a president republic. It is made up of 50 states and an independent district, Washington D.C. which is the capital and seat of the US government. According the constitution, the government is divided into three branches: the legislative branch led by the congress, the executive led by the president and the Judiciary led by the Supreme Court. The president is the head of state and head of government. He is elected by the people every four years. His official residence is the White House. The official currency used in the USA in the US dollar. It is worth about 0.80 euro T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 54

55 Gli Stati Uniti d'america si trova nel nord del continente America. Gli Stati Uniti si estende dall'oceano Atlantico a est al Pacifico a ovest dal Canada nel nord del Messico a sud. Ci sono infinite pianure, deserti, foreste, montagne, vulcani e le zone artiche. I due più grandi catene montuose sono le Montagne Rocciose e gli Appalachi. Il fiume più famoso nel fiume Mississippi. Altri fiumi importanti sono il Rio Grande. Le cascate del Niagara, che sono condivisi con il Canada, sono uno spettacolo naturale di bellezza. Il clima negli Stati Uniti varia notevolmente. La sua tropicale caldo come la Florida e altri hanno freddo tutto l'anno, come l'alaska. Gli stati del sud sono gli uragani e trombe d'aria durante tutto l'anno. La lingua parlata è il cosiddetto inglese americano, che è l'evoluzione della lingua inglese parlato in Gran Bretagna Gli Stati Uniti d'america è una repubblica presidente. Si compone di 50 stati e un distretto autonomo, Washington DC, che è la capitale e sede del governo degli Stati Uniti. Secondo la costituzione, il governo si divide in tre rami: il ramo legislativo guidata dal Congresso, l'esecutivo guidato dal presidente e della Magistratura guidato dalla Corte Suprema. Il presidente è il capo di Stato e capo del governo. Egli è eletto dal popolo ogni quattro anni. La sua residenza ufficiale è la Casa Bianca. La moneta ufficiale utilizzata negli Stati Uniti del dollaro. E 'un valore di circa 0,80. T e s i n a p e r c o n s e g u i m e n t o d e l d i p l o m a d i l i c e n z a m e d i a Pagina 55

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