D. LGS. 13/2013 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
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- Clementina Gentili
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1 febbraio 2013 newsletter n. 95 dal 626/94 al D. Lgs 81/08 (Testo Unico) per una nuova cultura della prevenzione per una sicurezza in progress newsletter predisposta dall Ufficio Prevenzione e Sicurezza Ufficio XI Ambito Territoriale di Napoli per contatti: peppe.esposito.na@istruzione.it - tel Nel nostro Paese l epilessia conta oltre malati, con circa nuovi casi all anno e un incidenza particolarmente elevata nei bambini. E se all improvviso un bambino viene colto da una crisi epilettica a scuola?. È la domanda più frequente che gli insegnanti si pongono quando nella scuola è presente un bambino con problemi neurologici. A questa domanda hanno provato a dare risposta i neurologi della Lega italiana contro l Epilessia (LICE), in occasione della Giornata Europea per l Epilessia, l 11 febbraio 2013, nella quale è stata anche presentata la Campagna di sensibilizzazione nelle scuole dal titolo Se all improvviso a scuola.. La campagna Se all improvviso a scuola cercherà di colmare quelle lacune sulla conoscenza della epilessia, emerse dalla survey condotta dalla LICE sui docenti di scuola primaria e pubblicata sulla rivista Epilepsy and Behavior*. Dall indagine risulta che ben il 44% degli insegnanti dichiara di avere o aver avuto un bambino con epilessia in classe, ma che solo i 2/3 di questi è stato informato dai genitori. Le difficoltà dei genitori nei confronti della malattia sono state riscontrate anche dagli stessi insegnanti: infatti, il 64% di questi non si sente in grado di gestire un bambino con una crisi epilettica in atto, mentre il 57,9 degli intervistati pensa di dover porre un oggetto in bocca al bambino durante una crisi. Il 24,7% pensa che l epilessia metta a rischio le capacità di apprendimento del bambino e il 32,8% pensa che la malattia sia un impedimento per l attività motoria e ricreativa. (continua a pag 2) Dal febbraio 2005 è in vigore il D.M. 3 novembre 2004 che stabilisce i criteri da seguire per la scelta dei dispositivi di apertura delle porte installate lungo le vie di esodo nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. Tali dispositivi devono essere conformi alle norme UNI EN 179 o UNI EN 1125 e ai sensi del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, devono essere muniti di marcatura CE. Le porte installate e prive di marcature CE dovevano essere sostituite -in caso di rottura del dispositivo; -in caso di sostituzione della porta; -entro sei anni dalla data di entrata in vigore del decreto. Pertanto, la scadenza per la sostituzione dei maniglioni antipanico, installati in corrispondenza delle vie di fuga, non provvisti di marcatura CE, andava effettuata entro il 18 febbraio SOMMARIO Campagna Se all improvviso a scuola pag. 1 In vigore il D.M. 3/11/2004 pag. 1 D. Lgs. 13/2013 Certificazione competenze pag. 2 Uso Defibrillatore Semiautomatico... pag. 2 Elenco Siti a rischio incidenti rilevanti... pag. 3 Stress e Tumori.. pag. 4 Cass. n /2012 Responsabilità RSPP. pag. 4 Cass. n /2012 Infortunio lavoratrice.. pag. 5 Cass. n /2012 Infortunio alunno. pag. 6 ALLEGATI A RICHIESTA Brochure e poste Facciamo luce sull epilessia ; Progetto: Se all improvviso D. Lgs. 13/2013 Certificazione delle competenze; Delibera Reg. Lombardia su Uso defibrillatori semiautomatici; Elenco siti a rischio incidenti rilevanti regione Campania; Cassazione Sentenza n /2012; Cassazione Sentenza n /2012; Cassazione Sentenza n /2012. newsletter n. 95 febbraio
2 @Scuola di Prevenzione newsletter dell Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell USR Campania - Ufficio XI Ambito Territoriale di Napoli (continua da pag. 1) A differenza di quanto comunemente si creda, l epilessia non incide in modo significativo sulle capacità di apprendimento del bambino, né tanto meno sulle sue possibilità di gioco: se non soffre di forme gravi, il bambino epilettico può prendere parte a tutte le attività che vengono svolte in classe. In caso di crisi epilettica in classe non bisogna mai infilare oggetti in bocca né tantomeno cercare di bloccare la persona. Far sì, invece, che il bambino non si faccia male, sfilando gli occhiali e ponendo, se possibile, un cuscino sotto la testa. Sono queste alcune delle conoscenze di base sull epilessia che verranno fornite nelle scuole attraverso il progetto Se all improvviso... che aiuterà gli insegnanti e i bambini a conoscere l epilessia e a non averne paura, anche attraverso l impiego di strumenti adatti ai più piccoli, come la fiaba Sara e le sbiruline di Emily, una brochure che propone un percorso ludico educativo e un poster con illustrazioni a fumetti relativo alle prime manovre di soccorso da effettuare in caso di crisi epilettica. Oltre alla finalità informativa, il progetto Se all improvviso prevedrà anche un indagine tra gli insegnanti con l obiettivo di capire come l epilessia viene percepita all interno della scuola e di valutare l impatto della attività proposte in classe sulla conoscenza della malattia. I risultati preliminari dell indagine verranno comunicati in occasione della Giornata Nazionale per l Epilessia 2013, che quest anno si celebra il 5 maggio, con iniziative in tutta Italia. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito della Fondazione LICE, all indirizzo o si può contattare la Dott.ssa Norina Wendy Di Blasio, responsabile della comunicazione per il progetto Se all improvviso, all indirizzo norina.diblasio@gmail.com La brochure Facciamo luce sull epilessia, a scuola, il poster con le indicazioni per il primo intervento ed i contenuti del progetto Se all improvviso, a scuola possono anche essere richiesti all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, inviando una mail all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. D. LGS. 13/2013 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Sulla G.U. 39/2013 è stato pubblicato il D. Lgs. 13/2013 sul Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Nel decreto vengono definiti le Definizioni delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92". Con il decreto 13/2003 ci si prefigge di disciplinare organicamente una serie di istituti innovativi, quali l apprendimento permanente e la validazione e certificazione delle competenze acquisite in percorsi non formali o informali, con l obiettivo di allineare i servizi pubblici centrali e territoriali di istruzione, formazione e lavoro agli orientamenti e indirizzi comunitari nonché alle regolamentazioni già introdotte, in materia, dagli altri paesi europei e di far emergere e far crescere il grande capitale umano rappresentato dalle competenze, finora scarsamente valorizzate, acquisite in tutti i contesti (sul lavoro, nella vita quotidiana e nel tempo libero). E possibile richiedere copia del decreto 13/2013 inviando una mail all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. USO DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO ESTERNO Come è noto l uso del Defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è in grado di interrompere la fibrillazione ventricolare. In particolare, in caso di arresto newsletter n. 95 febbraio
3 @Scuola di Prevenzione newsletter dell Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell USR Campania - Ufficio XI Ambito Territoriale di Napoli cardiaco in fibrillazione ventricolare (FV) o tachicardia ventricolare (TV), se senza polso, la defibrillazione elettrica rappresenta l attività terapeutica indispensabile per interrompere l aritmia. Ogni minuto trascorso dall esordio della FV/TV e la prima defibrillazione, riduce la sopravvivenza del 7 10% se non vengono attuate le idonee manovre di rianimazione. Effettuare la rianimazione cardiopolmonare di base senza utilizzare il defibrillatore è certamente utile, in quanto in grado di consentire una minima circolazione del sangue all interno dell organismo dell infortunato ma non rappresenta il trattamento definitivo, possibile solo con l uso del DAE. Recentemente su questo tema la Giunta della Regione Lombardia ha approvato con la Delibera IX/4717 del 23 gennaio 2013 il documento Aggiornamento delle Linee Guida regionali sull utilizzo dei defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) e sull attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio (PAD). La deliberazione si prefigge l intento di adeguare le tecniche di defibrillazione agli attuali protocolli internazionali, nonché di aggiornare le modalità di formazione degli operatori. Il documento approvato aggiorna un precedente documento approvato con D.G.R. n. VII/10306 del 16 settembre 2002 e illustra le modalità operative previste per l utilizzo dei defibrillatori semi-automatici sl territorio della Lombardia. Quello che ci interessa notare in questa sede e che la Regione Lombardia, nell individuare i soggetti per i quali è opportuno prevedere che siano addestrati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base ed abilitate all utilizzo dei DAE, individua, tra gli altri, al punto 2.9 gli studenti di ogni ordine e grado, i lavoratori inseriti nelle squadre di emergenza secondo i criteri definiti dalle normative sulla sicurezza sui posti di lavoro e gli insegnanti. Appare chiaro quindi che questo indirizzo potrà essere replicato a breve anche da altre Regioni, coinvolgendo anche le istituzioni scolastiche e gli allievi in un percorso virtuoso teso sempre più a produrre cittadini consapevoli e formati sia sulle tematiche della sicurezza che sugli interventi minimi da adottare in caso di emergenza. La delibera IX/4717 del 23 gennaio 2013 può essere scaricata dal sito della regione Lombardia o può essere richiesta all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, inviando una mail all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. SITI A RISCHIO INCIDENTI RILEVANTI Sul sito del Ministero dell'ambiente è stato resto disponibile l'elenco aggiornato dei siti a rischio di incidente rilevante (normativa Seveso) predisposto dalla Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali - Divisione IV - Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale, redatto in collaborazione con il Servizio Rischio Industriale di ISPRA. L'elenco viene aggiornato semestralmente, quello pubblicato è dunque l'aggiornamento a Dicembre Si tratta di 4 stabilimenti in provincia di Avellino, 3 in provincia di Benevento, 13 in provincia di Caserta, 17 in provincia di Salerno e 33 in provincia di Napoli Conoscere l ubicazione di siti a rischio di incidente rilevante consente di poter elaborare piani di emergenza in grado di gestire i remoti e non auspicabili possibili incidenti (basti pensare alla presenza di industrie chimiche nelle vicinanze di una scuola e l opportunità di prevedere comportamenti adeguati in caso di incidenti e rilascio di sostanze tossiche nell atmosfera). È possibile recuperare l elenco dei siti a rischio per la Campania dal sito del Ministero dell Ambiente o richiederlo all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. newsletter n. 95 febbraio
4 @Scuola di Prevenzione newsletter dell Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell USR Campania - Ufficio XI Ambito Territoriale di Napoli STRESS E TUMORI Una recente ricerca condotta dal Finnish Institute of Occupational Health e pubblicata sul British Mmdical Journal fa luce sulla possibile associazione tra stress da lavoro e rischio di sviluppare cancro al colon, al polmone, al seno e alla prostata. Lo studio ha condotto una metanalisi dei dati raccolti in 12 studi prospettici indipendenti che includevano uomini e donne di età compresa tra i 17 e i 70 anni, seguiti per una media di 12 anni circa, in Danimarca, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito a partire dal 1985 fino al I tumori totali sono stati mentre lo stress lavorativo è stato misurato attraverso risposte fornite dagli stessi pazienti (lo stress psicologico sul lavoro è definito, in tutti gli studi, come job strain : una combinazione tra richieste elevate e scarsa indipendenza decisionale). Poiché il 90% dei tumori è provocato anche da condizioni ambientali e stili di vita particolari, e poiché lo stress produce ormoni che generano uno stato di infiammazione cronica che potrebbe portare a un aumento del rischio, i ricercatori hanno ipotizzato l'esistenza di concause professionali che potrebbero anche avere risvolti assicurativi o medicolegali. I risultati, però, negano tale legame, come ha affermato nel presentare la ricerca l autrice dello studio, Katriina Heikkilä. Le conclusioni dello studio sono che lo stress sul lavoro può creare disagio alla persona ma almeno non aumenta il rischio di ammalarsi di cancro. SENTENZA CASS /2012 RESPONSABILITA RSPP Nel numero di gennaio è stata presentata la sentenza del 21 giugno 2012 del tribunale di Rovereto nella quale si stabiliva che, in caso di infortunio dovuto alla mancata valutazione del macchinario da parte del RSPP quando conseguente ad una errata informazione fornita dal datore di lavoro, non poteva essere ascritta alcuna colpa al responsabile del servizio, neppure sul piano meramente disciplinare o civile. Affinché non passi il messaggio secondo il quale mai nessuna responsabilità può essere attribuita al RSPP, appare opportuno segnalare la sentenza della Cassazione Penale n / 2012 nella quale si fa riferimento all attività del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione ponendo in evidenza che la omissione di condotte doverose da parte di questi soggetti configurano una violazione di sistema nell ambito della organizzazione prevenzionistica là dove la individuazione e la valutazione dei rischi costituisce uno strumento essenziale ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e nessuna rilevanza viene data alla mancata previsione di una specifica sanzione penale contravvenzionale. Nel caso in questione il RSPP di un cantiere edile aveva segnalato la presenza di una buca di circa 10 metri di profondità ma aveva poi omesso di verificare che l intervento eseguito per eliminare il pericolo fosse adeguato. Cosicché la lamiera, che era stata posta a copertura della buca risultava senza alcuna segnalazione della situazione di pericolo e senza l'adozione di alcuna cautela antinfortunistica, aveva causato la caduta di un lavoratore precipitato da un'altezza di circa dieci metri riportando lesioni personali che ne determinavano un'invalidità permanente. Il tribunale aveva individuato, tra i vari colpevoli, anche il RSPP che presentava ricorso sostenendo che, contrariamente a quanto emerso dalla sentenza, il suo coinvolgimento nel processo penale per infortunio sul lavoro non poteva che essere circoscritto a quelle che sono le incombenze ed i compiti specificamente descritti dalla legge, onde evitare il rischio di sovrapposizione di ruoli e di responsabilità con il datore di lavoro e che comunque, proprio in relazione alla fase di montaggio delle lamiere di copertura, aveva fatto un intervento nei newsletter n. 95 febbraio
5 confronti dell impresa appaltatrice affinché integrasse il proprio piano di sicurezza, aveva chiesto alla stessa di apporre a copertura della buca una protezione idonea ed aveva altresì accertato che tale richiesta fosse stata realizzata adeguatamente con lamiere pesanti difficilmente rimuovibili. La Cassazione Penale ha confermato la linea seguita dal tribunale e dalla Corte di Appello affermando che se pure è vero che fu proprio il RSPP a sollevare la questione della presenza delle buche ed a suggerire di adottare idonei accorgimenti per evitare il pericolo di caduta, è altrettanto vero che, una volta effettuata la copertura delle stesse con le lamiere metalliche, non se ne poteva più non interessare, né poteva omettere di verificare l'adeguatezza (come dimostrata dall'infortunio in concreto verificatosi) del rimedio da altri adottato per cui, a maggior ragione, era doveroso per lo stesso attivarsi per la mancanza di una segnalazione volta a rappresentare una situazione di ulteriore pericolo per i lavoratori. Se dunque, ha sostenuto ancora la Sez. IV. risulta stabile nelle diverse stagioni legislative, la configurazione della mappazione dei rischi come strumento essenziale dell'intero sistema antinfortunistico (ndr valutazione dei rischi e DVR), l'omissione di condotte doverose in relazione alla funzione di responsabile o di addetto al servizio di prevenzione e protezione realizza la violazione dell'intero sistema antinfortunistico, senza che abbia alcuna rilevanza il mancato apprestamento di una specifica sanzione penale per la violazione di sistema e invero, ove da tale violazione discendano lesioni o morte non solo sarà configurabile un concorso in quei delitti ma sarà configurabile la specifica aggravante della loro commissione configurata all'articolo 590 c.p., comma 5 e articolo 589 c.p., comma 2. È possibile richiedere copia della sentenza n /2012 inviando una mail all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. CASS. n /2012 INFORTUNIO LAVORATRICE Con la sentenza n del 28 novembre 2012 la Cassazione Civile si è espressa in merito ad un infortunio sul lavoro assolvendo il datore di lavoro in quanto le mansioni della lavoratrice infortunata erano prive di elevato rischio ed il datore di lavoro aveva comunque organizzato la lavorazione secondo le indicazioni previste dal D. Lgs. 626/94. La lavoratrice sosteneva che l'infortunio era avvenuto nel trasporto di pesanti rotoloni di feltro che non avrebbe dovuto essere effettuato manualmente (come è accaduto all'atto del sinistro e come di solito avveniva) ma con strumenti a trazione meccanica e sostenendo che l'infortunio stesso si è verificato a causa del pavimento unto e cosparso di polvere, della mancanza di istruzioni antinfortunistiche nonché di adeguata attrezzatura (scarpe antiscivolo) ai dipendenti e della supervisione di un superiore gerarchico. Nel corso del dibattimento, già dal primo grado, tutti i suindicati elementi sono stati oggetto di esame da parte del Tribunale che ha stabilito che l unica censura dotata di tale carattere è quella relativa al mancato uso di un mezzo meccanico. Peraltro tale censura risultava anch essa, infondata essendo pienamente da condividere e da ribadire le osservazioni contenute, sul punto, nella sentenza di primo grado, dalla quale emerge che, diversamente da quanto sostenuto dalla ricorrente, alla squadra di operaie di cui faceva parte la D. non è stato affidato il compito di trasportare dei materiali pesanti nei locali dell'azienda, ma soltanto quello di provvedere all'inserimento del tubolare del tessuto di base su due rulli in alluminio onde predisporlo per la rammendatura, il che comportava il sollevamento di un peso pari al massimo a Kg. 25, in sei operaie, senza elevato rischio di infortuni per le addette e quindi senza che le modalità newsletter n. 95 febbraio
6 organizzative dell'operazione possano considerarsi di per sé pericolose per l'incolumità delle lavoratrici. A ciò va aggiunto che dal combinato disposto degli invocati artt. 47 e 48 del d.lgs. n. 626 del 1994 si desume che, diversamente da quanto sostenuto dalla ricorrente, la movimentazione manuale dei carichi non è esclusa, ma è ammessa sia pure in via residuale, a condizione che il datore di lavoro adotti le misure organizzative necessarie (disciplina rimasta sostanzialmente invariata negli artt. 167 e 168 del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81). Nella specie la Corte territoriale, con affermazione adeguatamente motivata e non specificamente contestata, dopo avere escluso che la squadra di operaie di cui faceva parte la ricorrente avesse il compito di trasportare dei materiali pesanti nei locali dell'azienda, ed aver precisato che le operazioni cui doveva provvedere la squadra comportavano il sollevamento di un peso pari al massimo a Kg. 25, in sei operaie, ha aggiunto che si trattava di mansioni prive di elevato rischio di infortuni per le addette e le cui modalità organizzative non erano tali da comportare di per sé pericoli per l'incolumità delle lavoratrici. Per i motivi sopra esposti il ricorso viene respinto e le spese del giudizio di cassazione liquidate nella misura indicata in dispositivo (circa 4000 euro) - seguono la soccombenza. È possibile richiedere copia della sentenza n /2012 inviando una mail all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. CASS. n /2012 INFORTUNIO ALUNNO DURANTE UNA PARTITA DI CALCIO Con la sentenza della Cassazione civile, n del 27 novembre 2012, la Suprema Corte ha trattato un infortunio occorso ad un alunno durante una partita di calcio. In precedenza, già con la sentenza del 19 gennaio 2007, n. 1197, la Cassazione aveva discusso un analogo infortunio arrivando a conclusioni pressoché uguali. La situazione esaminata con la nuova sentenza riguarda una partitella di calcio svoltasi nel corso di uno stage multisportivo, nella quale un minorenne era stato colpito al viso da una pallonata, riportando danni ai denti incisivi. La Suprema corte ha ritenuto che non poteva legittimamente discorrersi che di un normale incidente di gioco determinato da caso fortuito, per il quale - attesa l assenza di qualsivoglia elemento idoneo a dimostrare la violazione di obblighi e cautele da parte della società sportiva, ovvero il verificarsi di una azione anomala e/o in contrasto con le regole del gioco - nessuna responsabilità poteva attribuirsi né alla società sportiva organizzatrice, né al danneggiante, dell età di circa 14 anni. Deve escludersi che all attività sportiva riferita al gioco del calcio possa essere riconosciuto il carattere di particolare pericolosità, trattandosi di disciplina che privilegia l aspetto ludico, pur consentendo, con la pratica, l esercizio atletico, tanto che è normalmente praticata nelle scuole di tutti i livelli come attività di agonismo non programmatico finalizzato a dare esecuzione ad un determinato esercizio fisico, sicché la stessa non può configurarsi come attività pericolosa a norma dell art c.c. È possibile richiedere il testo della sentenza inviando una mail all Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI, ATP Napoli, all indirizzo indicato nell ultima pagina della news. Per contatti: Ufficio Prevenzione e Sicurezza USR Campania - Ufficio XI Ambito Territoriale Provincia di Napoli Telefono Cell. aziendale: Fax: mail: peppe.esposito.na@istruzione.it Quanto riportato nella newsletter è a titolo puramente informativo. L Ufficio Prevenzione e Sicurezza dell Ufficio XI-ATP Napoli non assume alcuna responsabilità per eventuali errori od omissioni presenti nella news o negli allegati a richiesta. newsletter n. 95 febbraio
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