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1 Sportello Sicurezza sul Lavoro di Acb Servizi di Brescia NEWS LETTER 03 IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE SUL LAVORO E DI SICUREZZA SUL LAVORO Selezione di giurisprudenza di Cassazione in materia: Cassazione Penale, Sez. 4, 8 marzo 2013, n in tema di valutazione dei rischi da stress lavorocorrelato A cura dell Avvocato Aldo Monea aldomonea@alice.it All autore resta riservato ogni diritto, compreso quello d autore, sul commento

2 Selezione di giurisprudenza di marzo 2013: Nota su Cassazione Penale, Sez. 4, 8 marzo 2013, n ) La massima E responsabile dell infortunio occorso a un proprio lavoratore il datore che omette di operare la valutazione del rischio da caduta dall'alto, da posture incongrue e da stress da lavoro ripetitivo. 2) Il caso La sentenza riguarda un lavoratore, addetto alle pulizie in un luogo di lavoro, che cade dalla scala utilizzata per svolgere la propria mansione. 3) I giudizi di merito Al datore è contestato di aver omesso di "elaborare all'esito della valutazione dei rischi, il prescritto documento contenente una relazione esaustiva dei rischi per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, con riguardo ai rischi specifici dei lavoratori addetti alle pulizie dei vetri relativamente al pericolo di caduta dall'alto, alle posture incongrue e allo stress da lavoro ripetitivo". Il Tribunale lo condanna, sostenendo che l'evento era stato determinato "dalla situazione di stress e di stanchezza del lavoratore, dovuta all'effettuazione in serie di un lavoro ripetitivo e che richiedeva una postura e dei movimenti disergonomici". Nel caso in esame, secondo la sentenza, vi era stata un accentuazione dei rischi "a causa delle modalità operative correnti, quali il trasporto delle necessarie attrezzature di pulizia da parte del lavoratore, durante la salita sulla scala, e la necessità dì svolgere il lavoro in tempi estremamente ristretti".

3 In sostanza, secondo il Tribunale, la valutazione dei rischi sopra ricordati avrebbe consentito di prevedere modalità operative tali da ridurre lo stress da lavoro ripetitivo e da postura. E da aggiungere, in sede di commento, che il Decreto legislativo n. 81/2008, il principale testo normativo in materia di sicurezza sul lavoro, all art. 28 (Oggetto della valutazione dei rischi) impone che 1. La valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, e nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ( ). Inoltre, lo stesso art.28 del Decreto, successivamente precisa che, tra i rischi da prendere in considerazione, vi debbano essere anche quelli da stress lavoro correlato. Anche l Appello conferma la condanna del vertice aziendale, pur tenendo presente che il lavoratore fosse salito sulla scala senza attendere il collega che si era momentaneamente allontanato e così lavorando in condizioni difformi da quelle solitamente osservate (lavoro in coppia, con alternanza sulla scala). E da segnalare in sede di commento che tale interpretazione rappresenta un principio consolidato della giurisprudenza: il datore è esonerato solo se il comportamento lavorativo è eccezionale e abnorme rispetto alle mansioni assegnategli, ma non quando il lavoratore s infortuni per negligenza o imprudenza o imperizia. Il datore (e la sua organizzazione, dirigenti e preposti per la sicurezza), infatti, deve tutelarlo anche rispetto a tali situazioni. 4) La Cassazione Il datore ricorre in cassazione contestando essenzialmente due profili: l'omessa indicazione scritta nel documento di valutazione non ha alcuna rilevanza sotto il profilo causale dell infortunio: esso, in altre parole, non può essere fatto derivare dalla sola trasgressione delle prescrizioni in materia di valutazione dei rischi; l'infortunio si è verificato mentre il lavoratore stava salendo sulla scala, quindi, prima che potesse utilizzare le attrezzature dì sicurezza delle quali era dotato. Ciò ponendo in essere un comportamento abnorme.

4 I giudici di legittimità confermano le decisioni di merito, chiarendo che: a) il documento, come accertato nel corso dei giudizi di merito, era privo delle specifiche su "rischio caduta dall'alto", "rischio movimento ripetitivo arti superiori" e "rischio stress da lavoro ripetitivo": ciò conferma la mancata valutazione dei rischi indicati dall'imputazione. Secondo la Cassazione in esame, l evento fu determinato dalle modalità di lavoro non adeguatamente analizzate in funzione dei correlati rischi, che determinarono una condizione di stress e di stanchezza del lavoratore, effettuando egli un lavoro - ripetitivo, implicante una postura e dei movimenti disergonomici, - reso faticoso dalla necessità di provvedere al trasporto delle necessarie attrezzature di pulizia, durante la salita sulla scala, e dalla necessità di svolgere il lavoro in tempi estremamente ristretti. b) è abnorme soltanto il comportamento del lavoratore che, per la sua stranezza ed imprevedibilità, si ponga al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte dei soggetti preposti all'applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro. Tale non è il comportamento del lavoratore che abbia compiuto un'operazione, comunque, rientrante, oltre che nelle sue attribuzioni, nel segmento di lavoro attribuitogli. Nel caso preso in esame, secondo la sentenza di Cassazione qui analizzata, è indubbio che il lavoratore abbia operato attendendo ai compiti che gli erano stati assegnati. Conseguente il rigetto del ricorso in Cassazione e la condanna al pagamento delle spese a carico del datore. 5. Considerazioni conclusive La sentenza, al di là del caso specifico preso in considerazione che presenta comunque analogie con altre attività ripetitive svolte negli enti locali, è utile anche perché sensibilizza i datori di lavoro pubblici sull importanza di

5 valutare con molta attenzione i rischi stress lavoro correlato, anche seguendo la procedura fissata dalla Commissione consultiva permanente ex art. 6 del D. lgs. 81/2008 e le eventuali indicazioni regionali (peraltro anche predisposte dalla Regione Lombardia). Avv. Aldo Monea aldomonea@alice.it Per esigenze di approfondimento, sulla sentenza in esame e sulla valutazione dello stress lavoro-correlato, è possibile rivolgersi all autore attraverso Acb Servizi.

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